Sala Operatoria in 3D come al Cinema

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 A z ie n d a O s p e d a lie r o -­‐ U n iv e r s ita r ia “P o lic lin ic o -­‐ V itto r io E m a n u e le ” C a ta n ia Sala Operatoria in 3D come al Cinema: Una rivoluzione tecnologica in Urologia. Catania, 28 settembre 2012 Dal cinema alla sala operatoria, la tecnologia 3D (con gli occhialini che consentono di percepire le immagini come se fossero reali) si fa strada nella esecuzione di complessi interventi laparoscopici (ossia mini-­‐invasivi, in cui l’intervento viene effettuato mediante piccoli buchi, senza eseguire le ampie incisioni degli interventi tradizionali, con conseguenti eccellenti risultati estetici e funzionali per il paziente) nel trattamento dei tumori e nella chirurgia ricostruttiva urologica. Nei giorni scorsi al Presidio Vittorio Emanuele dell’Azienda Policlinico-­‐OVE di Catania, presso l’UOC di Urologia diretta dal Dr. Alberto Saita, capofila nell’insegnamento della laparoscopia urologica e, tra i primi centri in Italia ad effettuare interventi in laparoscopia 3D, è stato eseguito con questa tecnica e con una nuova apparecchiatura, per la prima volta in Sicilia, un intervento in un uomo di 52 anni affetto da tumore prostatico organo-­‐confinato, nel quale la tecnologia 3D ha permesso una accurata preservazione delle strutture neurovascolari che controllano l’erezione e la continenza urinaria, punto cruciale nell’esecuzione di questa tipologia di interventi. L’equipe chirurgica, coordinata dal Dr. Mario Falsaperla, operatore e responsabile della laparoscopia urologica, era composta dai Dottori Federico Nicolosi, Massimo D’Alessandro, Biagio Tomasi, dall’anestesista Dr. Sergio Di Paola e del gruppo infermieristico costituito dai Sig.ri Leonardo Maria e Sebastiano Zapparrata. La visione bidimensionale costituisce uno dei maggiori fattori limitanti per l’implementazione dell’estensione dell’uso della tecnica laparoscopica a livello mondiale, la laparoscopia 3D, via intermedia tra laparoscopia tradizionale e robotica, con costi notevolmente contenuti rispetto a quest’ultima, ma con sovapponibili peculiarità tecniche avanzate, permette di entrare all’interno dell’organismo come quando, in qualsiasi sala cinematografica, si vede un film tridimensionale attraverso gli occhialini 3D, consentendo di percepire la profondità del campo chirurgico e facilitando così la realizzazione di complessi interventi ricostruttivi e la dissezione fine dei tessuti tumorali da quelli sani. I vantaggi della tridimensionalità della nuova apparecchiatura sono evidenti: ci sarà una maggiore rapidità di intervento, un minor rischio di complicanze durante e dopo l’operazione, con la possibilità di essere utilizzata da tutti i medici, con un sempre maggior ricorso alla mini-­‐invasività degli interventi chirurgici”. La nuova tecnologia utilizzata è composta da un monitor 32” e da una telecamera con 2 linee video che permette di vedere a 360 gradi tutte le parti in cui si interviene, offrendo la percezione di essere all’interno del campo operatorio e consentendo così una dissezione ultra-­‐dettagliata e precisa. Questa stessa tecnica è stata illustrata ampiamente durante il Corso nazionale della IEA (Italian Endourological Association) che si è tenuto a Catania dal 14 al 16 Novembre 2012, proprio presso l’Unità Operativa Complessa di Urologia del P.O. Vittorio Emanuele. Docenti e operatori sono stati il Dott. Alberto Saita, responsabile dell’Unità Operativa e il Dott. Federico Nicolosi, dirigente medico urologo. L’assistenza anestesiologica è stata curata dalla Dott.ssa Carla Assisi del Servizio di Anestesia e Rianimazione, diretto dal Dott. Salvatore Nicosia, e quella infermieristica da C. Rondine e S. Zapparrata coordinati dal Caposala Leonardo Maria. Obiettivo del corso è stato quello di integrare gli aspetti teorici e pratici riguardanti l’endourologia più avanzata. Sono state eseguite lezioni interattive e interventi chirurgici attraverso tutte le metodiche mininvasive per il trattamento della calcolosi urinaria e delle neoplasie dell’alta via escretrice. Gli operatori hanno risolto le patologie in questione mediante gli strumenti endoscopici più innovativi disponibili oggi e con le metodiche più moderne. 
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