regione calabria - Pugliese

annuncio pubblicitario
REGIONE CALABRIA
AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE – CIACCIO”
Il Commissario Straordinario
Via V. Cortese,10 - 88100 CATANZARO
Nella lotta ad una patologia seria e complessa come quella del melanoma, nella
Medicina moderna, grazie al progressivo miglioramento delle conoscenze cliniche
e delle tecniche diagnostiche, è possibile una diagnosi precoce. L’A.O.
“Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro si pone al passo coi tempi e con le
strutture all’avanguardia nel settore, in virtù della presenza di una
“Melanoma Unit”.
CATANZARO – 8 Giugno 2011 - Fino a qualche tempo fa il riconoscimento tardivo del
melanoma coincideva spesso con l'esito fatale. Oggi, invece, grazie al progressivo
miglioramento delle conoscenze cliniche e delle tecniche diagnostiche è possibile una
diagnosi precoce della neoplasia e dei suoi precursori.
E in questo senso, l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro si pone
al passo coi tempi e con le strutture nazionali all’avanguardia nel settore per la
presenza di una “Melanoma Unit”.
Come spiega, infatti, il commissario Straordinario della stessa A.O., avv. Elga
Rizzo: “Nel nostro complesso, esiste già, da alcuni anni, una Melanoma Unit, coordinata dalla
Unità Operativa di Dermatologia, che prevede 1'interdisciplinarietà fra varie unità operative, tra cui quella
di Anatomia Patologica, Chirurgia Generale, Dermatologia Videodermatoscopia, Medicina Nucleare,
Oncologia, Laboratorio di Analisi Ematochirniche, Laboratorio Analisi RIA, Radiologia, Radioterapia,
Chirurgia Pediatrica, Neurochirurgia, cui spetta il compito di affrontare i diversi step
previsti per un corretto approccio alla prevenzione, terapia e follow up della malattia”.
Ma non solo. Come sottolinea l’avv. Elga Rizzo, il paziente viene monitorato anche
in fase che potremmo definire post-emergenza: “Nell’Unità Operativa di Dermatologia
dell’A.O. – aggiunge il Commissario Straordinario - esiste un Registro melanoma ove vengono annotati
tutti i pazienti affetti da melanoma e il loro follow up che è personalizzato in funzione dello stadio di
malattia. Follow up che prevede una durata da 5 a 10 anni, periodo durante il quale i pazienti
effettueranno, oltreché visite dermatologiche, esami ematochimici e strumentali cadenzati e
dettati dall'evoluzione clinica della malattia”.
Il tutto per un percorso medico-scientifico che, nella Medicina moderna, è in
grado di partire addirittura dalla genesi della patologia, come evidenzia il
direttore dell’Unità Operativa di Dermatologia del presidio ospedaliero
“Pugliese”, dott. Giancarlo Valenti: “Grazie al costante miglioramento delle
Tel. 0961/883550 – Fax 0961/883551 e.mail [email protected]
REGIONE CALABRIA
AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE – CIACCIO”
Il Commissario Straordinario
Via V. Cortese,10 - 88100 CATANZARO
conoscenze relative all'eziopatogenesi siamo in grado di individuare molteplici fattori di
rischio ambientali ed individuali, intesi come condizioni premonitrici o favorenti
all'insorgenza del melanoma, la cui rimozione o riduzione al minimo effetto potrebbe
significare ridurre il rischio di sviluppare la neoplasia”. “Negli Usa, per esempio –
prosegue il dott. Valenti che fornisce così alcuni dati statistici -, l'incidenza del melanoma è
di circa 15 casi l’anno ogni 100mila abitanti ed occupa il 7° posto tra i tumori maligni più
frequenti, senza contare come sia il più frequente in assoluto nelle donne tra i 25 e i 29
anni di età. In Australia, poi, l'incidenza raddoppia ogni 10 anni e si registra la più alta
incidenza arrivando a circa 40 casi l’anno ogni 100mila abitanti. In Italia, dai dati di
sorveglianza nazionale, incompleti e frammentari, si rileva un’incidenza di circa 1314 casi l’anno ogni 100mila abitanti, con tassi di mortalità che sono più alti per gli
uomini che per le donne (3,5 per gli uomini e 1,6 per le donne)”.
Di certo, pur non essendo ancora conosciuti del tutto i fattori eziopatogenetici del
melanoma , tra le cause genetiche di insorgenza del problema il dott. Valenti
sottolinea come “sia ormai noto che le radiazioni ultraviolette solari giochini un ruolo
centrale nell'insorgenza di questa neoplasia”. “La presenza, altresì, di un elevato numero
di nevi melanocitici rappresenta l'altro grande fattore di rischio dei melanoma. Infatti, numerosi
nevi melanocitici compresi quelli localizzati in sedi come il cuoio capelluto, i glutei, il palmo delle
mani e le piante dei piedi e la presenza di nervi atipici o displasici costituiscono un aspetto
particolarmente pericoloso tanto da farci considerare questi ultimi come dei "premonitori" del
melanoma”. Come ausilio per la diagnosi, la Medicina specialistica si avvale di
quella che, in gergo medico, è stata ribattezza come la regola dell’ABCDE. “E’
formula mnemonica – aggiunge il dott. Valenti - che riassume i 5 caratteri morfologici
clinici più importanti nel sospetto diagnostico di melanoma: Asimmetria, Bordi irregolari, Colore
variegato, Dimensioni maggiori di 5 mm, Evoluzione dalla lesione. L'insieme dei segni clinici del
ABCDE rappresenta, a tutt'oggi, uno standard affidabile per il sospetta diagnostico dì un
melanoma, in quanto consente di riconoscere un elevato numero di tali lesioni e può essere applicato
nello screening di base delle lesioni pigmentate”.
Scoperte le cause, tuttavia, per combattere e affrontare tempestivamente la patologia urge lavorare
sulla prevenzione. “Prevenzione che – conclude il dott. Valenti – costituisce, alla luce di quanto
detto, un aspetto fondamentale, il cui scopo é quello di ottenere una diagnosi precoce
del melanoma, ma che, allo stesso tempo, dovrebbe avvalersi di strumenti
adeguati. Mi riferisco a campagne d'informazione e sensibilizzazione, mediante la
stesura di depliant o brochure o l’organizzazione di conferenze sul melanoma e su come
comportarsi nei confronti dell'esposizione solare; all’autocontrollo, da parte del
Tel. 0961/883550 – Fax 0961/883551 e.mail [email protected]
REGIONE CALABRIA
AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE – CIACCIO”
Il Commissario Straordinario
Via V. Cortese,10 - 88100 CATANZARO
paziente sensibilizzato al problema; all’osservazione di regole in tema di
fotoprotezione, che si compendia nella non esposizione solare nelle ore più calde
della giornata; alla preparazione di campagne di screening e/o visite dermatologiche
periodiche con ausilio della Dermatroscopia; all’exeresi chirurgiche preventive di
nevi melanocitici atipici/displasticì quindi considerati a rischio”.
Il Commissario Straordinario
(Avv. Elga Rizzo)
Tel. 0961/883550 – Fax 0961/883551 e.mail [email protected]
Scarica