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A
R E G O L A
D ’ A R T E
DI ANDREA FANTOLI
DUE UOMINI VESTITI DI TUTTO PUNTO
fanno colazione in un boschetto in compagnia
di due ragazze nude.
È la scandalosa Déjeuner sur l’herbe di Manet
N
Proposta
indecente
el 1863 Edouard Manet propone la sua Colazione sull’erba per l’esposizione
annuale del Salon a Parigi. L’opera, giudicata indecorosa e di livello
bassissimo, è rifiutata. L’artista si è ispirato a due celebri opere
del Rinascimento italiano, il Concerto campestre di Tiziano (allora attribuito
a Giorgione) e il Giudizio di Paride, incisione di Marco Antonio Raimondi tratta
da un disegno di Raffaello. La donna in primo piano è Victorine Meurent, la modella
preferita del pittore; accanto a lei, Gustave Manet, fratello di Edouard, mentre
il signore di tre quarti è il fratello della moglie dell’artista, Suzanne, identificabile
con ogni probabilità nella fanciulla in secondo piano. In effetti viene da chiedersi
che cosa ci sia di edificante in due giovani uomini vestiti di tutto punto che fanno
colazione in un boschetto in compagnia di due ragazze nude. Ma il realismo di questa
tela apparve indecente non tanto per il nudo in se stesso - nessuno aveva da ridire
di certe veneri ben più ammiccanti e lascive che imitavano (così dicevano) l’arte greca
e romana né dei nudi di Tiziano o di Michelangelo - quanto per l’ambientazione
nella quotidianità contemporanea. Protagonisti della scena dipinta da Manet
non sono veneri e amorini - che per il fatto stesso di essere figure mitologiche, “astratte”
personificazioni di idee e stati d’animo, non hanno mai scandalizzato nessuno ma signore e signori della “Parigi bene” del 1863. Gente che si incontrava ai caffè
e nei salotti, e di cui si conoscevano nomi, cognomi e generalità. Quello che manca
in questo quadro è il “filtro” della mitologia, dell’episodio biblico o letterario.
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