REALIZZAZIONE DI UN CENTRO POLIFUNZIONALE NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Sintesi del decimo Rapporto intermedio Progetto co-finanziato da Roma, 31 gennaio 2016 Analisi della situazione sociale e politica dell’area Ancora una volta in questo rapporto si è costretti a descrivere una situazione che non accenna minimamente a migliorare, anzi, se è ancora possibile, peggiora. Gli organi di informazione internazionali, principalmente il comando delle Nazioni Unite presente nella Repubblica Democratica del Congo, continuano a riferire il ripetersi di attacchi da parte degli elementi delle forze ribelli ugandesi (ADF) contro le posizioni dei caschi blu e dell’esercito regolare e contro i civili nel territorio di Beni. In questo periodo si è addirittura assistito ad attività violente e abusi contro le popolazioni civili anche da parte di altri gruppi armati segnalati in diverse zone della provincia. Tutto ciò nonostante che gli operatori di pace dell’ONU abbiano rafforzato la propria presenza al fianco delle Forze Armate della R. D. Congo e della Polizia Nazionale. La popolazione della zona è ormai allo stremo non riuscendo, ormai da tempo, a condurre una vita che presenti un minimo di normalità e garantisca un livello minimo di sicurezza. Nella città di Beni si è assistito a manifestazioni popolari per protestare contro l'insicurezza, che sono sfociate in uno sciopero che ha paralizzato per giorni tutte le attività della città e del territorio circostante; paralisi che ha coinvolto tutti gli ospedali, che si sono limitati a curare esclusivamente i casi più urgenti, aggiungendo altra precarietà a quella già esistente dovuta allo stato di abbandono e distruzione degli ospedali stessi. Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio La popolazione civile manifesta contro la guerra (Fonte ONU) Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 1 Quel che resta di un centro sanitario della zona di Beni (Fonte AFP) Un discorso a parte va fatto relativamente alla violazione dei diritti umani: nel solo territorio di Beni nel corso del 2015 sono stati documentati numerosissime cruente uccisioni di persone inermi, assalti a campi profughi, rapimento di civili, agguati contro persone in viaggio su tratte stradali all’interno della provincia. Ormai nella zona di Beni i civili che devono effettuare trasporti da una città all’altra chiedono alle forze militari di accompagnare i loro veicoli allo scopo di garantire i conducenti, passeggeri e merci da imboscate dei ribelli ugandesi. Sulle strade intorno a Beni si continua a morire (Fonte AFP) Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 2 La conseguenza di tutto ciò è l’ulteriore sfollamento di più di 35.000 persone, prive di assistenza umanitaria e la chiusura di 15 scuole e 7 centri sanitari. In queste condizioni gli alunni devono concordare con gli insegnanti di fare lezione sotto gli alberi o in locali utilizzati durante la notte come abitazioni per le popolazioni sfollate. Questo problema è ulteriormente amplificato dal fatto che molti genitori non sono in grado di pagare le tasse scolastiche perché, ospitati nei campi profughi a causa della violenza, sono del tutto privi di mezzi di sostentamento. Ulteriore conseguenza dello stato di guerra presente nella zona è l’assoluta mancanza di manutenzione delle strade. Il governo del paese, pur di ostacolare i movimenti delle forze ribelli, abbandona le strade al loro stato. Nella stagione delle piogge esse pertanto si trasformano o in fiumi in piena o in “montagne russe” di fango dove i mezzi di trasporto, camion, automobili, motociclette, sono costretti a fermarsi. Gli organi di informazione hanno denunciato che, nel periodo peggiore, oltre trecento camion carichi di merci sono rimasti bloccati per due mesi sulla strada che da Beni conduce a Butembo. Si rischia in questo modo la paralisi dell'attività economica e l'aumento dei prezzi in questa parte del Nord Kivu. La strada nazionale Beni - Butembo Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 3 Il trasporto delle merci bloccato sulle strade sommerse dal fango Infine, una nota positiva: la sezione per la protezione dei bambini delle forze dell’ONU nel 2015 ha documentato che 2.055 bambini, di cui 139 di sesso femminile, sono fuggiti dai gruppi armati in cui erano stati arruolati. Queste cifre, più del doppio dei dati registrati nell’anno precedente, testimoniano dell'efficacia delle operazioni militari tese a porre fine al reclutamento dei bambini, e in secondo luogo, del desiderio dei bambini di lasciare la vita militare per ritornare alla vita civile. Descrizione delle attività svolte e dello stato di avanzamento dei lavori Nel quadro appena descritto è necessario introdurre una nota positiva che riguarda il villaggio di Mutwanga in cui si sta costruendo il Centro polifunzionale: pur essendo a pochi chilometri di distanza da Beni, centro di tante azioni violente, la zona immediatamente circostante il villaggio sembra essere meno interessata dagli scontri a fuoco e dagli atti di violenza contro la popolazione civile, per cui la vita al suo interno sembra fluire con un grado di normalità leggermente più alto rispetto alla città di Beni. Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 4 Pur tuttavia, essendo il villaggio direttamente dipendente per qualsiasi attività commerciale proprio da Beni, la vita stessa è pesantemente condizionata dalla insicurezza della città e delle strade che ad essa conducono oltre che dal disastroso stato delle strade stesse. Sono proprio queste le ragioni per le quali anche in questo quadrimestre le attività di costruzione del Centro polifunzionale sono andate a rilento. Nel quadrimestre la Fondazione Emanuela Panetti è riuscita ad effettuare un solo bonifico bancario il 28/12/2015, a causa delle difficoltà da parte del personale presente a Mutwanga di raggiungere Beni sia per il ritiro della somma inviata sia per trasmettere il relativo rendiconto. La Fondazione Emanuela Panetti comunque ritiene indispensabile di procedere ad ulteriori bonifici solo a fronte della ricezione del rendiconto di quello precedente. Così, a fronte del bonifico del 18 settembre 2015 il Gruppo Carismatico è riuscito a provvedere al ritiro della somma solamente il 10 novembre 2015 ed inviare il rendiconto il 1 dicembre 2015. Mentre per il bonifico del 28 dicembre 2015, il ritiro è avvenuto il 14 gennaio 2016 e l’invio del rendiconto solamente il 10 febbraio 2016, a stesura di questo rapporto in corso. Una volta che si è riusciti a prelevare le somme dalla Banca e ad acquistare a Beni il materiale da costruzione e successivamente a trasportarlo a Mutwanga, attraverso le strade di cui si è ampiamente parlato in precedenza, da quel momento, i lavori all’interno del villaggio procedono celermente. Sono dunque proprio questi i problemi: l’impossibilità di inviare più di € 1.000 per ogni bonifico e le terribili difficoltà di comunicazione con la città commerciale di Beni. Non esistono invece grosse difficoltà nelle attività di costruzione. Il 30 settembre la costruzione del Centro polifunzionale era giunto ad oltre la metà dell’intonacatura delle pareti esterne dell’edificio. In questo successivo quadrimestre la realizzazione di questo intonaco è stata portata a termine e si è potuto finalmente dedicarsi alle strutture interne. Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 5 Sono state avviate le seguenti attività: Realizzazione del pavimento: secondo le tecniche costruttive della zona questa attività viene svolta successivamente alla costruzione e rifinitura delle struttura portante dell’edificio. Questa è la ragione per cui fino al rapporto intermedio precedente all’interno dell’edificio, pur essendo esso in uno stato di consistente di avanzamento, era presente solo il nudo terreno ricoperto di vegetazione. Si è provveduto, inizialmente all’eliminazione della vegetazione e alla ricopertura di tutta l’area con uno strato di sabbia, come riportato appunto nel Nono Rapporto intermedio. Adesso si sta provvedendo ad effettuare una colata di cemento per rendere omogeneo l’intero piano di calpestio. Intonacatura delle pareti interne : Si sta provvedendo alla intonacatura della parte interna delle pareti perimetrali. Questa attività viene svolta prima della costruzione di eventuali tramezzi interni. Consolidamento interno del tetto : Si sta provvedendo al consolidamento della struttura del tetto, sostituendo le attuali impalcature servite alla costruzione con pilastri e travi portanti. Ritocchi alla struttura esterna Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 6 Al di là delle attività di costruzione dell’edificio un avvenimento va segnalato a testimonianza dell’importanza che per la popolazione locale riveste il Centro e quanto la sua conclusione sia attesa con ansia per vederne un utilizzo quotidiano. Durante il mese di novembre, benché la costruzione del Centro sia tutt’altro che terminata, l’area interna è spontaneamente stata utilizzata per la celebrazione di una festa di Nell’ampia matrimonio. sala centrale, trasportate sedie e tavoli, poggiate sulla sabbia ancora presente all’interno, la popolazione si è ritrovata per celebrare insieme questa cerimonia. La sala centrale del Centro in allestimento per un matrimonio Un piccolo momento di serenità, svolto in un locale che ha dato loro più sicurezza: è il primo di una serie che speriamo sia sempre più lunga, il primo momento di aggregazione, il primo possibile in assoluto per la popolazione di Mutwanga, al di là delle funzioni religiose. Il primo momento di aggregazione nel Centro "Tabasamu" Alla data di stesura di questo Decimo Rapporto Intermedio non sono tuttora giunte dal Gruppo Carismatico fotografie che testimonino le attività svolte e lo Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 7 stato di avanzamento dei lavori. La Fondazione Emanuela Panetti è costretta in questo caso a basarsi esclusivamente sulle comunicazioni telefoniche intercorse con il personale in loco, dalle quali si può desumere che lo stato di avanzamento dei lavori all’interno dell’edificio sia giunto a circa il 20% del totale. L’unica testimonianza visiva si riferisce alla fotografia inviata il 30 novembre 2015, che si riporta di seguito. Stato di avanzamento lavori al 30 novembre 2015 Realizzazione di un centro polifunzionale nella Repubblica Democratica del Congo Decimo Rapporto intermedio Roma, 31 gennaio 2016 Pag. 8