UN NUOVO REPARTO ALLA CASA DI CURA TORTORELLA CHIRURGIA ONCOLOGICA al mese di gennaio di quest' anno è operativa, nel Reparto di Chirurgia Generale della Casa di Cura Tortorella, anche la Chirurgia Oncologica nel cui ambito vengono eseguiti in particolare gli interventi di chirurgia digestiva - stomaco, colon, fegato e vie biliari, etc - ed interventi per la patologia mammaria sia neoplastica che non; in caso di tumore della mammella si utilizza la tecnica del linfonodo sentinella. L’Unità Funzionale di Chirurgia Generale ed Oncologica inoltre dispone di due letti completamente monitorizzati di terapia semi-intensiva utilizzati per la gestione del post-operatorio negli interventi di chirurgia addominale maggiore. Il responsabile di questa unità è il dottor Alberto Giustetto. D ruolo al Pronto Soccorso di chirurgia dell' Ospedale Molinette di Torino. Dal 1988 al 1994, nominato aiuto vi ho svolto il ruolo di Capoguardia. Nei successivi 15 anni ho ricoperto l’ incarico di Capo Reparto della Chirurgia generale 7a del professore Gian Ruggiero Fronda nell' Ospedale Molinette di Torino. Ho svolto l’ attività di docenza alla scuola degli Infermieri Professionali per circa tredici anni ed in seguito nominato professore a contratto nella Facoltà di Medicina e Chirurgia per la disciplina di Anatomia chirurgica dell' apparato digerente. Sono autore di 35 pubblicazioni scientifiche. Nel gennaio 2010 ho raccolto una sfida professionale e di vita portando la mia esperienza chirurgica a Salerno nella Casa di Cura Tortorella. Cosa è la chirurgia oncologica e a cosa serve? E' quella chirurgia che, talvolta con la sola esecuzione dell’ atto chirurgico o integrandosi con altre specialità mediche, affronta la malattia tumorale nel tentativo di instaurare la terapia più appropriata per la gestione globale di quel caso clinico. Ad oggi nella Casa di Cura Tortorella affrontiamo, in parti- colar modo, le patologie tumorali dell' apparato digerente e della mammella. Lei lavora con una equipe affiatata di validissimi professionisti. Al mio arrivo ho trovato delle valide professionalità con notevole esperienza chirurgica ed a questo nucleo storico ho affiancato un’ equipe di giovani medici, specialisti di branca e con basi chirurgiche già consolidate. L’ azienda ha investito in nuova tecnologia e strumentazione onde consentire l’ esecuzione delle tecniche chirurgiche facenti parte del mio bagaglio professionale ospedaliero. Ciò pertanto si è provveduto ad allestire due posti letto di terapia semi-intensiva dove viene costantemente monitorato il decorso post-operatorio degli interventi di chirurgia maggiore. Ritengo importante sottolineare che per la patologia neoplastica mammaria, con il dottor Nicola Miniaci, si esegue la tecnica del linfonodo “sentinella” che ci permette di valutare immediatamente l’ eventuale invasione o meno delle cellule neoplastiche e quindi indirizzare la condotta terapeutica verso un intervento più o meno demolitivo. Che impressioni ha ricavato Quali sono i progetti per il futuro suo e della sua equipe? I progetti sono tanti ma la “mission” è quella di portare anche i giovani specialisti chirurghi della mia equipe a poter avere piena autonomia operativa nell’ esecuzione di interventi di chirurgia maggiore garantendo, così, la continuità assistenziale con gli stessi standard. Questo vuol dire aggiornarsi sempre su questo tipo di chirurgia e, a fronte di miglioramenti strutturali, aumentare la complessità dei casi trattati. Dottore Giustetto, qualche parola per presentare ai nostri lettori il suo percorso professionale. Sono nato a Leinì in provincia di Torino, mi sono laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Chirurgia all’ Università di Torino. Nel 1977 ho iniziato la professione come assistente di chirurgia all' Ospedale San Giovanni Battista di Torino e nel 1982 ho ricoperto la carica di assistente di Vincenzo RONCA RESPONSABILE DEL Chirurgia oncologica RAGGRUPPAMENTO CHIRURGICO DOTTOR LUCIANO MUOIO RESPONSABILE MEDICO UNITÀ FUNZIONALE DI CHIRURGIA GENERALE ED ONCOLOGICA DOTTOR ALBERTO GIUSTETTO DIRIGENTE MEDICO DOTTOR MASSIMO D'ANTONIO STAFF MEDICO AIUTO: DOTTOR NICOLA MINIACI ASSISTENTE: DOTTORESSA EMANUELA GIORDANO ASSISTENTE: DOTTOR GIOVANNI FABBROCILE COLLABORATORE MEDICO DOTTOR GABRIELE GIUFFRIDA COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO - INFERMIERE REFERENTE INFERMIERA STEFANIA NICOLETTI da questa sua esperienza a Salerno, specie per la diagnosi ed il follow-up dei pazienti? L' Unità Funzionale di Chirurgia generale ed oncologica della Casa di Cura Tortorella è orientata a fornire una adeguata risposta diagnostica e terapeutica all’ utenza proponendosi come interlocutori affidabili per poter intervenire sulla maggior parte delle patologie tumorali dell' addome, della mammella e di quanto possibile nelle competenze di chirurgia generale. Ovviamente non possiamo fare tutto, ma – con ragionevole serenità – posso affermare che possiamo fare molto. Questo è lo spirito con cui ho raccolto questa nuova sfida professionale. PER CHI? PERCHE'? La chirurgia oncologica ha profondamente mutato la chirurgia e la stessa oncologia. Il trattamento multidisciplinare delle neoplasie ha introdotto una complessità di valutazione che è andata di pari passo con un affinamento delle tecniche operatorie. Ne parliamo con il dottor Nicola Miniaci, aiuto e con il dottor Giovanni Fabbrocile assistente dello staff dell' Unità Funzionale di Chirurgia Generale della Casa di Cura Tortorella di Salerno. Dottor Fabbrocile, quali sono i fattori di rischio più frequentemente riscontrati nei pazienti che si sottopongono alla prima visita, in ambulatorio? La ricerca ha dimostrato che i seguenti fattori contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare la malattia tumorale della mammella: anamnesi di pregresso tumore della mammella, modificazioni genetiche, storia familiare di carcinoma mammario, modificazioni mammarie, densità della mammella, radioterapia, gravidanze tardive. I fattori di rischio dei tumori del colonretto invece, possono essere: stile di vita, fattori ereditari, età e malattie dell’intestino. Utilizziamo l' ambulatorio come primo passo per uno screening dei pazienti. Abbiamo ripreso la “vec- chia” abitudine di visitare le persone e valutare poi l 'iter diagnostico. Dottor Miniaci, quali tra questi vengono avviati all' intervento chirurgico? Innanzitutto vengono programmati ed eseguiti protocolli diagnostici. Ad esempio nel caso di sospette patologie addominali si propone la colonscopia e successivamente l' ecografia e/o la TAC addominale, nonché i markers tumorali. Nel caso della mammella, si parte dall' ecografia per passare alla mammografia fino alla risonanza magnetica con mezzo di contrasto. Soltanto poi si valuta, attraverso il consenso informato del paziente, la possibilità di effettuare l' intervento chirurgico. Dottor Fabbrocile, cosa succede dopo l' intervento? Abbiamo un rapporto di assoluta fiducia e di collaborazione professionale con i colleghi della Medicina e dell’ Oncologia della Casa di Cura. Prima delle dimissioni concordiamo il follow up terapeutico. Tutta l' organizzazione è finalizzata al minimo spostamento e disagio del paziente. Dottor Miniaci, quali sono le statistiche della vostra attività? Ad oggi abbiamo effettuato 36 interventi sulla mammella riscontrando 20 adenocarcinomi. Sul 50% di tutti gli interventi abbiamo applicato la tecnica del linfonodo “sentinella”. La degenza media è stata di 4 giorni. Per la chirurgia oncologica digestiva abbiamo effettuato 25 interventi. Di questi soltanto 2 hanno presentato complicanze, che abbiamo gestito in Casa di Cura. Sottolineo che sebbene l' età media dei pazienti sia superiore agli 80 anni il ricovero medio è stato di 10 giorni In conclusione: un po' meno “VIAGGI DELLA SPERANZA”. Sei mesi di interventi … restando a Salerno Vincenzo RONCA