INFORMAZIONE TECNICA Silvia Gentile, Danila Valentino, Francesca Cardinale, Giacomo Tamietti Università di Torino - Di.Va.P.R.A. Patologia vegetale Ricerca finanziata dalla Regione Piemonte Fin dai primi anni del 1900, il castagno è andato incontro a deperimenti e morie, con esiti drammatici, dovuti essenzialmente all’attività di due patogeni: il fungo ascomicete Cryphonectria parasitica (Murr.) Barr., agente del cancro della corteccia, e l’oomicete Phytophthora cambivora (Petri) Buis., agente del mal dell’inchiostro. Attualmente il cancro è una malattia presente in tutte le aree castanicole piemontesi, ma con pericolosità diversa da zona a zona. Precedenti ricerche condotte nei territori e con la collaborazione delle Comunità Montane Pellice, Gesso Vermenagna e Pesio, Mongia Cevetta e Langa Cebana hanno permesso di disegnare un quadro aggiornato su distribuzione territoriale, composizione della popolazione di Cryphonectria parasitica e pericolosità della malattia nei suddetti areali (Turchetti et al, 2004a, 2004b). Il mal dell’inchiostro, dopo un periodo relativamente lungo di stasi, ha ripreso la sua attività destando viva preoccupazione per la sorte dei castagneti sia da frutto sia da legno siti in alcune località piemontesi (Val Pellice, Val Mongia. Val Pesio) dove era stato pressoché costantemente associato a P. cambivora. L’effettiva diffusione in Piemonte della malattia non è conosciuta. Sintomi riferibili a mal dell’inchiostro sono stati recentemente osservati anche su noce da frutto. Su castagno e su noce la malattia si diffonde a macchia d’olio, preferibilmente lungo le linee di impluvio, interessando ogni anno nuovi individui. Considerata l’epidemiologia della malattia, risulta importante individuarne i focolai e gli agenti e delimitarne la diffusione mediante tecniche di lotta aventi impatto ambientale minimo e applicabili alle coltivazioni. Tentativi di lotta sostenibile erano stati intrapresi con esiti 28 DIFESA DELLE COLTIVAZIONI DI CASTAGNO E NOCE DA AGENTI DI CANCRI E MARCIUMI RADICALI incoraggianti, ma preliminari (Tamietti e Valentino, 2005). Nella presente nota si riportano i risultati conseguiti nel corso di un progetto finanziato dalla Regione Piemonte focalizzato su tali obiettivi. Materiali, metodi Mappatura della distribuzione territoriale del mal dell’inchiostro su castagno e noce Al fine di rilevare la presenza della malattia sul territorio sono stati eseguiti ripetuti sopralluoghi nei boschi e nelle coltivazioni di castagno da frutto e noce nel corso dei quali le piante affette o supposte tali sono state individuate in base alla sintomatologia espressa, alla testimonianza dei coltivatori e mediante campionamento. Campioni di corteccia e legno sono stati prelevati nei pressi del fronte di colonizzazione del fusto o delle grosse radici mediante una fustella del diametro di 2,5 cm e posti in flaconi di acqua sterile. Dopo un successivo lavaggio in acqua sterile pezzetti della zona cambiale sono stati trasferiti in capsula su substrato selettivo per oomiceti ed incubati fino allo sviluppo di colonie fungine. Queste sono state identificate a livello di genere mediante osservazione microscopica, trasferite in tubo e quindi determinate a livello specifico con metodi tradizionali o sierologici (Ferraris et al., 2004). I sopralluoghi sono stati effettuati tra il 2006 e il 2008 nelle valli Maira (località S. Damiano Macra e Roccabruna), Grana (Cervasca), Pinerolese Pedemontano (Prarostino, Cumiana), Bassa Val di Susa (Villar Focchiardo), Valli di Lanzo, Stura (Roccasparvera) (Fig. 3), Alta valle Susa (Meana di Susa, Gravere, Chiomonte, Giaglione ed Exilles), Val Sangone, Pellice (Luserna S. Giovanni, Torre, Villar e Bobbio Pellice), Mongia (Mombasiglio, Scagnello, Lisio, Viola), Pesio (Peveragno, Chiusa), Vermenagna (Robilante, Roccavione, Boves). In Val Pellice (Luserna S. Giovanni, B.ta Rorà) sono state visitate coltivazioni di noce con sintomi di riduzione di vigore, clorosi e filloptosi, flussi di inchiostro lungo il fusto a diverse altezze. Le piante malate presentavano inoltre necrosi nerastra della zona cambiale emanante odore di tannini ossidati, simile a quello rilevabile su castagno (fig. 1). Trattamenti per endoterapia Trattamenti di endoterapia sono stati eseguiti al fine di saggiarne l’efficacia curativa e preventiva e realizzati con una soluzione di Fosfito di potassio. Esso è stato preparato in laboratorio facendo reagire in H2O deionizzata 28 g/l di H3PO3 e 28 g/l di KOH (Ann, 2001). I trattamenti sono stati eseguiti nel periodo giugno-luglio e la dose d’intervento è stata di 0,76 g di fosfito di potassio (pari a 27,6 ml di soluzione) per cm di diametro del tronco. Il trattamento è stato effettuato affidando all’assorbimento naturale la soluzione introdotta in tre fori equidistanti, del diametro di 3,5 mm e profondi 4-5 cm in relazione allo spessore della corteccia, con attrezzatura MCE. Nel 2007 e 2008 è stata saggiata la tecnica di somministrazione del fitofarmaco anche col metodo “Arborjet”, che prevede la somministrazione del trattamento in due frazioni a distanza di 20 gg mediante l’introduzione di capsule del diametro di 1 cm a 4050 cm di distanza in cui vengono immessi 3 ml di soluzione di K3PO3 alla concentrazione di 280 g/l, sotto una pressione 1.5 bar. La Agricoltura 62 dall’infestazione del cinipide. In tutti i castagneti trattati con endoterapia si è ottenuta la compartimentazione del focolaio, il quale è rimasto localizzato alle piante sintomatiche, mentre nel caso del noce le piante non trattate (testimoni) si sono gravemente ammalate. Conclusioni Fig. 1. Sintomi di mal dell’inchiostro alla base di piante di noce (Juglans regia L.) dose di principio attivo è stata comunque commisurata con il diametro dell’albero, come nel caso della somministrazione MCE. “Arborjet” è stato impiegato su alberi di grossa taglia e su quelli che negli interventi precedenti avevano mostrato difficoltà nell’assorbimento del prodotto. I trattamenti sono stati effettuati su 40 piante di castagno distribuite nei comuni di Viola (14 piante), Boves (10), Villar Pellice (5 con la tecnica MCE e 5 con “Arborjet”), Torre Pellice (2) e Villar Focchiardo (4) e 17 piante di noce site in comune di Luserna S. Giovanni. Contemporaneamente ai trattamenti è stato eseguito un rilievo visivo descrivente la condizione fitosanitaria degli alberi trattati. Le piante trattate sono state seguite per almeno un triennio. In seguito alla rimozione delle sonde le piante hanno rapidamente chiuso i fori praticati. Nella maggior parte dei casi le piante trattate hanno manifestato un netto miglioramento dello stato vegetativo, caratterizzato da riduzione della microfillia, produzione di foglie di colore verde lucente (fig. 3) e di ricci aventi sviluppo regolare. Al momento dell’ultimo rilievo (settembre 2008), tutte le piante di noce trattate, ad eccezione di una, e quelle di castagno hanno delimitato la zona infetta mediante legno di cicatrizzazione (fig. 4) e manifestato una buona ripresa vegetativa (fig. 5, 6; Tab. 1). In molti casi l’aspetto sanitario delle piante risultava compromesso (es. Boves, alberi secolari di Villar Pellice) anche da attacchi di carie del legno e/o cancri basali e In Italia varie specie di Phytophthora sono risultate associate al mal dell’inchiostro, anche in relazione alla pianta ospite (Vettraino et al., 2001; Vettraino et al., 2002; Belisario et al., 2007). Sulla base dei dati raccolti, in Piemonte il mal dell’inchiostro su castagno è causato esclusivamente da Phytophthora cambivora, mentre su noce (Juglans regia) al momento è causato da P. cinnamomi. Quest’ultima nel 2001 fu isolata anche da noi da una pianta di castagno allevata in vaso e appena trapiantata in campo in Boves, e più frequentemente da mirtillo gigante coltivato nella zona di Cuneo (Tamietti, 2003), per cui è verosimile che in quello specifico caso l’infezione della pianta si fosse verificata già in vivaio. Nel corso della presente ricerca P. cinnamomi è stata reperita esclusivamente su noce in un impianto sito nel comune di Luserna S. Giovanni, Borgata Rorà, dove ha condotto a morte più della metà delle piante. I focolai di mal dell’inchiostro risultano distribuiti, e anche più Risultati L’indagine territoriale ha evidenziato la presenza di focolai di mal dell’inchiostro in Bassa Val Susa, Val Sangone, Val Pellice, Val Grana, Val Stura, Valle Mongia, Val Pesio e Val Vermenagna. Particolarmente estesi sono risultati quelli presenti nei comuni di Viola, Scagnello, Robilante, Roccavione, Roccasparvera e nei comuni della Val Pellice. Dalle piante malate di castagno è stata costantemente isolata P. cambivora. Nel 2006 l’impianto di noce constava di circa 50 piante, di cui la metà con sintomi di varia entità; sei piante erano già morte. Dai campioni di tessuto corticale e della zona cambiale è stato isolato un oomicete che su base morfologica e mediante sierologia applicata in western blot è stato identificato in Phytophthora cinnamomi Rand (fig. 2). Fig. 2. Esito dell’analisi sierologica mediante Western-blot eseguita sulle proteine idrosolubili estratte da isolati di Phytophthora cinnamoni isolata da 1: mirtillo, 2: castagno, 3 e 4: noce; e da isolati di P. cambivora isolata da castagno:5-7. Phytophthora cinnamomi presenta una doppietta di bande del peso di 51-53 Kda; Phytophthora cambivora una sola banda di 50 Kda. 29 INFORMAZIONE TECNICA Fig. 3. Aspetto delle foglie della gran parte dei castagni trattati con fosfito di potassio. estesi, per lo più nelle vallate dislocate nel Sud del Piemonte e in Val Pellice, specie nel versante rivolto a mezzogiorno: si può supporre ciò possa essere correlato con le condizioni termiche più favorevoli. Nel corso del progetto il contenimento della malattia è stato affrontato consigliando l’abbattimento degli alberi irrecuperabili e il trattamento, di quelli meno gravi e di quelli adiacenti ai soggetti infetti, con iniezioni di fosfito di potassio. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti, in quanto la malattia ha mostrato regressione dei sintomi nei soggetti trattati e non si è estesa alle piante ancora sane. Solo il focolaio di P. cinnamomi su noce non è stato compartimentato, a causa di più fattori concomitanti tra cui la specie del patogeno probabilmente più adatta al Fig. 5. Aspetto vegetativo di pianta di castagno trattate con fosfito di potassio (Boves, loc. Santa Brigida) saprofitismo e più polifaga; la conduzione della coltivazione, assoggettata a periodici e protratti (uno o più giorni consecutivi) adacquamenti per scorrimento, l’esposizione a Sud dell’impianto. Si può pertanto dedurre che la lotta al mal dell’inchiostro non può essere affrontata esclusivamente con i trattamenti fungicidi, ma integrando questi con una buona gestione delle acque superficiali e dell’impianto. L’efficacia dei trattamenti è parsa più incisiva sulle piante manifestanti sintomi lievi e comunque non compromesse da altre malattie, in particolare da carie del legno. La presenza di malattie del legno è stata causa anche di un notevole rallentamento dell’assorbimento del fungicida, il che può aver comportato anche il mancato raggiungimento nell’albero della concentrazione efficace. La tecnica “Arborjet” richiede tempi di lavoro complessivamente comparabili alla MCE, ma dovrebbe garantire un più rapido e miglior assorbimento della soluzione fungicida, e pertanto pare più adatta ad essere applicata su alberi secolari o comunque parzialmente compromessi da carie del legno. Non è stato possibile individuare effetti del fosfito di K sull’evoluzione dei cancri da Cryphonectria parasitica, in quanto sulle piante trattate gli attacchi erano per lo più presenti sulla parte alta della chioma. Dal punto di vista applicativo, il tipo di intervento qui proposto non trova ostacoli di natura tecnica ed economica, in quanto l’attrezzatura MCE non è eccessivamente dispendiosa, dura più anni, è di facile manutenzione (basta un lavaggio con acqua eventualmente addizionata di candeggina) e il fungicida è reperibile sul mercato ad una concentrazione del 30% e non presenta rischi nella sua utilizzazione. L’iniezione in pianta evita poi qualunque rischio di inquinamento ambientale. Se comunque il prodotto venisse accidentalmente disperso, esso si trasformerebbe in fosfato di potassio, con effetti fertilizzanti. Fig. 4. Legno di cicatrizzazione prodotto negli ultimi due anni da piante di castagno trattate con fosfito di potassio (Boves, loc. Santa Brigida) Fig. 6. Aspetto vegetativo di piante di noci trattate con fosfito di potassio (Luserna S. Giovanni, loc. Rorà) 30 Agricoltura 62 Tab. 1. Tabella riassuntiva delle osservazioni eseguite sugli alberi trattati nel corso del progetto Località CASTAGNO Viola N° pianta Anno 2005 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 1 CASTAGNO Boves (Località S. Brigida) CASTAGNO Torre Pellice (Coppieri) 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 2 1 CASTAGNO Torre Pellice (Roland) 2 3 4 1* 2* CASTAGNO Villar Pellice 3* 4* 5* 6 CASTAGNO Villar Focchiardo NOCE Luserna S. Giovanni (Rorà) 1 2 3 4 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 STATO FITOSANITARIO DELLA PIANTA Anno 2008 Foglie verde, sintomi in regressione Foglie verde, sintomi in regressione Foglie verde, sintomi in regressione Molto deperita, restano 2-3 branchette Non trattata- compromessa da grave cancro al colletto su ferita Assenza di pianto d’inchiostro; foglie verde regolare; compromessa da cancro e cinipide Assenza di pianto d’inchiostro; foglie verde regolare; compromessa da cancro e cinipide Abbattuta nel 2005-2006 Assenza di pianto d’inchiostro; foglie verde regolare; sviluppo regolare, Foglie verde, sintomi in regressione assenza di microfillia; qualche cancro in chioma; compromessa dal cinipide Deperimento della chioma in zona apicale; flussi basali d’inchiostro Assenza di pianto d’inchiostro, foglie verde intenso; sviluppo regolare; compromessa da cancro e cinipide Parziale microfillia; foglie verde chiaro Foglie verde regolare; microfillia all’apice a causa del cancro; sviluppo regolare Deperimento della chioma; cancri in chioma; flussi d’inchiostro basali Cancri in chioma; foglie verde regolare; microfillia all’apice a causa del cancro Deperimento di un settore della chioma; microfillia; seccume di alcune branche Ricaccio vigoroso; sviluppo regolare; foglie verde regolare; assenza di microfillia Flussi d’inchiostro; parziale seccume della chioma; ricci secchi appesi alla pianta Foglie verde regolare; ricci regolari; rami secchi all’apice a causa del cancro; flusso d’inchiostro assenti Flussi d’inchiostro; deperimento di parte della chioma; cancri Lieve pianto d’inchiostro alla base; colore delle foglie regolare; accenno di microfillia all’apice; qualche cancro Microfillia pronunciata; ricci piccoli all’apice; colore della foglia verde chiaro; cancri Foglie verde regolare; cancri all’apice; accenno di microfillia Flussi d’inchiostro alla base; microfillia generalizzata; clorosi; ricci piccoli all’apice Lieve pianto d’inchiostro alla base; foglie verde regolare; microfillia all’apice; cancri in chioma flussi d’inchiostro alla base; microfillia; 20-30% di rami secchi; ricci piccoli Colore delle foglie regolare; una branca colpita da cancro; assenza di microfillia Numerosi polloni basali; foglie verde regolare; assenza di microfillia; Microfillia; seccume apicale sviluppo regolare; qualche cancro in chioma Deperimento apicale; microfillia Foglie verde regolare; leggera microfillia; cancri in chioma; pianta cariata Apparentemente sana; presenza d’inchiostro alla biforcazione del tronco Foglie verde regolare; due branche rotte; accenno di microfillia Microfillia; clorosi Foglie verde chiaro; cancri in chioma ; microfillia a causa del cancro; sviluppo regolare Apparentemente sana Foglie verde intenso; assenza di microfillia; sviluppo regolare Sintomi gravi in chioma, flussi di inchiostro abbondanti Flusso d’ inchiostro assente; foglie verde chiaro, cancri all’apice Sintomi gravi in chioma, flusso di inchiostro abbondanti Flussi di inchiostro asciutti, foglie verde regolare; cancri all’apice; assenza di microfillia Presenza d’inchiostro basale; zona cambiale sana Assenza d’inchiostro; foglie verde regolare; sviluppo regolare; assenza di microfillia; cancri in chioma tracce d’inchiostro basale chioma apparentemente sana Foglie verde chiaro; accenno di microfillia all’apice; qualche cancro in chioma Presenza di inchiostro alla base; polloni basali secchi; chioma senza sintomi apparenti Numerosi ricacci basali Foglie verde chiaro; assenza di microfillia; apice compromesso dal cancro Microfillia; seccume rami, necrosi sottocorticali risalenti 50-60 cm, Ancora viva, ma senza miglioramento apparente assenza polloni basali, inchiostro Microfillia, vegetazione stentata, necrosi basali Numerosi ricacci basali; colore della chioma verde regolare, assenza di microfillia; risalenti per 15 cm circa, inchiostro brachette con cancro; sviluppo regolare Foglie verde chiaro; scarsità di germogli; assenza di polloni basali; Microfillia apicale, lieve clorosi seccume diffuso sul 70% della chioma per cancro Sviluppo regolare; foglie verde regolare; presenza di polloni basali; assenza di microfillia; Microfillia apicale, lieve clorosi qualche cancro in chioma Microfillia apicale, lieve clorosi Sviluppo regolare; foglie verde regolare; cancri in chioma; lieve microfillia provocata dal cancro Microfillia apicale, lieve clorosi Foglie verde regolare; sviluppo regolare; qualche cancro in chioma; microfillia provocata dal cancro Chioma verde, sviluppo in ripresa, alcuni nuovi polloni basali Numerosi polloni basali; assenza di microfillia; colore delle foglie verde chiaro; sviluppo regolare Qualche ricaccio basale; colore della chioma verde regolare; assenza di microfillia; qualche cancro all’apice; Chioma verde, sviluppo in ripresa, alcuni nuovi polloni basali sviluppo regolare Chioma verde, sviluppo in ripresa, alcuni nuovi polloni basali Numerosi polloni basali; assenza di microfillia; colore della chioma verde chiaro; sviluppo regolare Numerosi polloni basali; colore della chioma verde regolare; assenza di microfillia; sviluppo regolare; Chioma verde, sviluppo in ripresa, alcuni nuovi polloni basali qualche cancro Chioma verde, sviluppo in ripresa, alcuni nuovi polloni basali Qualche ricaccio basale; clorosi fogliare; microfillia accennata; numerosi cancri in chioma; sviluppo regolare Ricacci molto vigorosi; microfillia in regressione; colore delle foglie regolare; sviluppo regolare; Deperiente, 1/2 del tronco cinghiato da Phytophthora qualche cancro in chioma Ridotto vigore, foglie rarefatte, clorotiche, piccole, ricci piccoli Foglie verde chiaro; assenza di microfillia; numerosi cancri in chioma; pochi polloni basali Foglie verde chiaro; sviluppo regolare; leggera microfillia; riccci regolari; assenza di cancri Foglie verde intenso; assenza di microfillia; ricci di dimensione regolare; qualche cancro in chioma. Foglie verde intenso; assenza di microfillia; qualche cancro in chioma; ricci di dimensione regolare. Sviluppo regolare; foglie verde regolare; assenza di microfillia; assenza di pianto d’inchiostro Normale sviluppo – assenza di sintomi apparenti Foglie verde chiaro; microfillia all’apice; pianto d’inchiostro;scarso germogliamento Sviluppo regolare; colore delle foglie verde regolare; accenno di microfillia; assenza di pianto d’inchiostro Chioma parzialmente secca, clorotica la restante, inchiostro Compromessa, senza miglioramenti apprezzabili Microfillia diffusa; colore delle foglie verde; sviluppo regolare Foglie verdi; leggera microfillia; scarso germogliamento sulle branche basse Chioma clorotica, foglie rade, piccole, generale sofferenza Foglie verde chiaro; microfillia; scarsità di germogli; pianta compromessa Foglie verde chiaro; accenno di microfillia; sviluppo germogli regolare; assenza pianto d’inchiostro Assenza di pianto d’inchiostro, leggera microfillia apicale; colore delle foglie verde regolare; sviluppo regolare Assenza di pianto d’inchiostro; foglie di colore e dimensione regolare, sviluppo regolare; assenza microfillia Assenza di pianto d’inchiostro; foglie verde di dimensione medio-piccole, rami dell’anno con sviluppo regolare Assenza pianto d’inchiostro; dimensione e colore delle foglie regolare; microfillia all’apice; scarsità Inchiostro basale, fiamme nere risalenti fino sopra il colletto, di germogli sulle branche basse chioma rada, clorotica, microfillia Assenza di pianto d’inchiostro; foglie verde regolare; foglie medio-piccole Assenza d’inchiostro; foglie verde regolare; dimensione foglie regolare, ma piccole all’apice Dimensione e colore delle foglie regolare; pianta ben germogliata,sviluppo regolare; assenza di microfillia Assenza pianto d’inchiostro; dimensione e colore delle foglie regolare; pianta poco germogliata Foglie verdi di dimensione regolare; sviluppo normale; assenza di pianto d’inchiostro Assenza pianto d’inchiostro; dimensione e colore delle foglie regolare; accenno di microfillia 31