programma workshop - MUSE

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PROGRAMMA WORKSHOP
5 – 10 settembre
Domenica 5 settembre 2010
Apertura del workshop presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano.
Dopo la cerimonia di apertura sono seguiti alcuni interventi dedicati a fornire un inquadramento
generale delle Dolomiti (geologico, storico, paesaggistico) e a giustificarne la scelta come sede del
settimo convegno internazionale sul Triassico.
6 p.m. CANTINA TERLANO: Party di apertura - La geologia dei vigneti delle Dolomiti
Uno dei motivi per i quali i vini del Trentino Alto Adige sono particolarmente pregiati è legato alla
natura dei terreni su cui crescono il cultivar. Una degustazione dei migliori vini prodotti dalla Cantina
Terlano è intercalata a spiegazioni sul substrato e sulle condizioni microclimatiche dei vigneti.
7.30 p.m. PIERO GIANOLLA: Le Dolomiti come beni dell’umanità
Con 45 siti, l’Italia è il Paese con il maggior numero di beni iscritti nella lista Unesco (911). Due soli
sono quelli iscritti come beni naturali: le Dolomiti e le isole Eolie. Viene fornito un breve riassunto
dell’itinerario che ha portato a questo risultato.
8.00 p.m. ALFONSO BOSELLINI: La geologia delle Dolomiti
Le Dolomiti sono le uniche montagne al mondo il cui nome deriva da una roccia e più precisamente la
dolomite, particolare tipo di carbonato di cui è formata la gran parte delle sue caratteristiche cime.
L’unicità delle Dolomiti è affrontata dal lato geologico mettendone in risalto la varietà e la
straordinaria e la ricchezza di informazioni sulle dinamiche di trasformazione della crosta terrestre.
8.30 p.m. MARCO AVANZINI: Il ruolo delle Dolomiti nello sviluppo della geologia e della paleontologia
Per i geologi, le Dolomiti rappresentano un’importante area di lavoro da oltre 200 anni. La
molteplicità delle rocce e l’abbondanza di fossili costituiscono un ricco archivio di processi
geologici ha condizionato in modo fondamentale lo sviluppo delle scienze della terra.
Lunedì 6 settembre 2010:
Escursione alla gola del Bletterbach
Guide: MARCO AVANZINI, MASSIMO BERNARDI, ANNA BREDA, EVELYN KUSTATSCHER e PIERO GIANOLLA
Tra Aldino e Redagno, si trova la spettacolare gola incisa dal torrente Bletterbach, il “Rio delle foglie”.
Il Bletterbach ha scavato la montagna a partire dalla fine dell’era glaciale, circa 15.000 anni fa. Ben 10
miliardi di tonnellate di roccia sono state erose dalle sue acque e trasportate verso la valle dell’Adige.
Il torrente si è cosi incassato fino a 400 metri di profondità portando alla luce le formazioni rocciose
più antiche delle Dolomiti.
Le sue pareti sono incise in strati di rocce variopinte che oggi ci raccontano com’era la regione
dolomitica da 270 a 230 milioni di anni fa e ci svelano i segreti delle piante e degli animali che la
popolavano molto prima dei dinosauri.
9 p.m. NEREO PRETO e MARCO FRANCESCHI: Conferenza - Geologia del Latemar
Nella seconda metà degli anni '80, alcuni ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora
coordinati da R. K. Goldhammer hanno studiato la successione triassica del Massiccio del Latemar. Il
loro studio li portò a concludere che ognuno degli strati calcarei osservati ed attentamente misurati
sulla parete della montagna costituisce un ciclo originato da una breve oscillazione del livello marino.
Da allora gli studi stanno cercando di capire sempre meglio le modalità di crescita di queste enormi
pile di fango sottomarino.
Martedì 7 settembre, 2010:
Passo Feudo, Mt. Agnello e Latemar
Guide: MARCO FRANCESCHI, STEFANO FURIN, PIERO GIANOLLA, PAOLO MIETTO, NEREO PRETO, GUIDO
ROGHI e MARCO STEFANI
Escursione dedicata alla parziale traversata del massiccio del Latemar, peculiare massa di rocce
carbonatiche di epoca triassica. Verranno anche illustrati i rapporti tra le rocce sedimentarie che lo
costituiscono e i numerosi condotti vulcanici che attraversandolo, ne rendono così particolare la
morfologia. Durante la salita verranno illustrate le radici su cui poggiano le rocce stratificate del
Triassico delle Dolomiti.
5.00 p.m. Visita al Museo di Predazzo a cura di ELIO DELLANTONIO.
6.00 p.m. PAOLO MIETTO: Conferenza - La biostratigrafia ad ammoniti per il Triassico della Tetide
Le Dolomiti sono ricchissime di organismi fossili che sono stati utilizzati fin dall’inizio delle ricerche in
quest’area, per costruire delle scale temporali basate sulla comparsa e scomparsa di generi e specie.
Tra questi fossili i più abbondanti ed affidabili si sono rivelati quelli delle ammoniti che sono
attualmente utilizzate come riferimento a scala globale.
Mercoledì 8 settembre 2010
Col Rodella e P.ta Grohmann
Guide: PIERO GIANOLLA, PAOLO MIETTO, VINCENZO PICOTTI, GUIDO ROGHI e MARCO STEFANI
Traversata dal Col Rodella al Passo Sella con escursione dedicata ad illustrare la tettonica delle
Dolomiti, i rapporti tra antichi bacini marini e piattaforme carbonatiche sigillate dalle grandi eruzioni
vulcaniche del Triassico medio.
Nel pomeriggio il gruppo si trasferirà a Vigo di Fassa dove salirà al Ciampedie per osservare il
Catinaccio, le Torri del Vajolet, le Pale Rabbiose e dirupi del Larsec. Il tema di questo secondo
itinerario è la comprensione delle dinamiche di crescita delle piattaforme carbonatiche.
Giovedì 9 settembre 2010
Giro del Gruppo del Sella
Guide: PIERO GIANOLLA, NEREO PRETO, GUIDO ROGHI & MARCO STEFANI
La giornata è dedicata all’osservazione della piattaforma isolata del Gruppo del Sella considerato a
livello mondiale come l’unico esempio perfettamente preservato di atollo marino di più di 230 milioni
di anni fa.
9.00 p.m. GUIDO ROGHI: Conferenza - L’ambra delle Dolomiti
Le ambre dolomitiche, scoperte solo pochi anni fa, risalgono al Triassico e sono considerate tra le più
antiche del mondo (225 milioni di anni fa). Conservate come piccole gocce vennero prodotte da
antiche conifere e intrappolano microrganismi tipici delle acque dolci ricche di materia organica
(batteri, protozoi, amebe, cisti algali).
Venerdì 10 settembre 2010
Lagazuoi, Col dei Bos e Tofana di Rozes
Guide: ANNA BREDA, PIERO GIANOLLA NEREO PRETO & GUIDO ROGHI
L’escursione è dedicata all’osservazione delle montagne attorno a Cortina d’Ampezzo da dove
provengono resti fossili particolarmente significativi (ambra e vertebrati). Dal Lagazuoi, seguendo
vecchie strade militari, il gruppo arriverà fino alle 5 Torri analizzando la grande continuità degli strati
della Dolomia Principale e le formazioni rocciose sottostanti (Heiligkreuz e Travenanzes).
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