CARDO MARIANO

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CARDO MARIANO
Silybum marianum
Questa pianta ha il suo habitat nel Bacino del Mediterraneo, alle Canarie, nell’Asia
sud-occidentale e talvolta è avventizia più a nord. Regna fra ruderi, ai margini delle strade,
nei pascoli, dove la si trova spesso in estesi popolamenti.
E’ una pianta riccamente ramificata, eretta, con ampia rosetta basale svernante.Le
foglie sono glabre o glabrescenti, di colore verde-lucido; sono venate e maculate di bianco,
sinuoso-lobate ed hanno un margine spinoso. Quelle inferiori si presentano spicciolate,
mentre le superiori sono amplessicauli con base cordata e provviste di spine lunghe fino a
8 mm.I fiori hanno colore rosso-viola,tutti tubulosi e sono raccolti in capolini singoli,
lungamente peduncolati, grandi 4-8cm. I frutti misurano da 6 a 8mm,sono di colore nerolucido con macchie grigie e pappo lungo 1,5-2 cm.
USI DELLA PIANTA
Gli estratti di cardo mariano sono utilizzati nella medicina popolare da più di 2000 anni.
Nell' antica Grecia veniva mescolato con il miele per calmare la tosse. Per molti secoli il
cardo fu usato come rimedio per bronchiti, ma fu solo dal 15° secolo che quest'erba fu
riconosciuta come un eccellente disintossicante e antinfiammatorio. Fu in questo periodo
che vennero scoperte altre sue proprietà medicinali. Infatti gli estratti dai semi si
dimostrarono efficaci in molti casi di indigestione, problemi epatici e intossicazioni al
fegato, calcoli biliari, itterizia e malattie della milza. La scienza moderna ha convalidato
questi usi medicinali
Questa pianta è un potente antiossidante.Le più recenti ricerche hanno dimostrato che la
silimarina, un estratto derivato dal cardo mariano, potrebbe essere paragonato con pieno
diritto al ginkgo biloba, al té verde e agli estratti dei semi della vite, come una delle erbe
indispensabili per contrastare l'invecchiamento. L'ingrediente più attivo contenuto nella
silimarina è la silibinina. Questo componente è particolarmente importante per assicurare
un efficace trattamento per varie malattie del fegato tipo cirrosi o epatite C e per i danni da
abuso di alcool o farmaci anti-infiammatori (FANS) e cortisone.Mentre la silimarina è stata
tradizionalmente utilizzata come terapia per il fegato, le attuali ricerche indicano che la
silibinina può essere utilizzata nella prevenzione e nel trattamento di alcuni tipi di cancro
(seno e prostata), malattie cardiovascolari, renali e pancreatiche, oltre ad altre malattie
associate all'invecchiamento.
Come potenti antiossidanti e anticancerogeni, la silimarina e la silibinina possono
proteggere, contro danni da agenti tossici o ischemie, altri organi oltre il
fegato,specialmente i reni e il pancreas.
Una delle più recenti e importanti scoperte è che il cardo può favorire la crescita di nuove
cellule dove c'è bisogno di rigenerazione, mentre può arrestare la divisione cellulare in
alcuni tessuti cancerosi, probabilmente favorendo l'aumento dell'attività di certi enzimi e
inibendo quella di altri.
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