Tendinite del bicipite a cura del Dr Stefano Guidotti Ortopedico Fisiatra Firenze La tendinite del bicipite è un’affezione infiammatoria che interessa il tendine del capo lungo del muscolo bicipite. Come tale è da distinguere dalla tendinosi del bicipite che è una degenerazione del tendine in soggetti che svolgono attività che implicano sollecitazione tendinea ripetuta, oltre alle normali modificazioni riferibili all’inevitabile processo di invecchiamento. I pazienti affetti da tendinite o da tendinosi del bicipite accusano un dolore profondo, da lieve a lancinante, nella parte anteriore della spalla, provocato o aggravato da sovraccarico ripetuto nel movimento del braccio. All'esame obiettivo è rilevabile un punto doloroso, a livello del bicipite, che si accentua quando il braccio è posto a 10 gradi di rotazione interna. Gli individui con più probabilità di sviluppare condizioni patologiche del tendine del bicipite sono i giovani adulti dai 18 ai 35 anni che svolgono attività sportiva in palestra, nuoto, pesistica, lanci e arti marziali. L’affezione colpisce anche operai ed artigiani quando nella loro attività ricorrano le condizioni anzidette. L’infiammazione a lungo trascurata e la tendinosi possono portare alla rottura spontanea del tendine (capo lungo) a livello della porzione prossimale. Una lesione secondaria del tendine del bicipite può derivare anche da instabilità della scapola, delle sue strutture ligamentose, da lassità della capsula anteriore o posteriore o da una sindrome da conflitto. Molto rara risulta la lesione del tendine a livello distale. Nel caso di rottura completa del tendine si osserverà un gonfiore nella parte inferiore del braccio, determinata dall’ afflosciarsi del ventre muscolare, seguita dopo qualche giorno da un vasto ematoma nella regione anteriore distale del braccio. Sarà presente anche una lieve ma apprezzabile riduzione della forza flessoria, ma anche di quella di supinazione. Per la visualizzazione globale del tendine bicipite, l'ecografia è la procedura di imaging preferibile. Tuttavia, la risonanza magnetica o l'artro-TAC visualizzano meglio il tendine a livello intraarticolare e l'eventuale presenza di altri processi patologici. Il trattamento conservativo della tendinite del bicipite comprendono il riposo, l'applicazione di ghiaccio, analgesici orali come farmaci anti-infiammatori o paracetamolo, terapia fisica nelle sue diverse applicazioni ( laserterapia, TENS, tecarterapia, ecc ) o iniezioni di anestetici. Sono da evitare le infiltrazioni di corticosteroidi nella guaina del tendine bicipite. Più recentemente utilizzate con beneficio le onde d’urto sia nella forma infiammatoria che in quella degenerativa, sempre associate ad un valido programma riabilitativo funzionale. L'esercizio fisico ed il rinforzo muscolare può essere ripreso con gradualità dopo che la spalla è indolore. Molto utile associare sempre molto stretching il cui scopo è quello di ripristinare la gamma di movimenti senza produrre rigidità o dolore in qualsiasi posizione. Il clinico dovrebbe prendere in considerazione la chirurgia nei soggetti più giovani se il trattamento conservativo non si traduce in un miglioramento dopo 3 mesi, o se vi sono gravi danni al tendine del bicipite. Le opzioni comprendono la rimozione delle strutture che determinano l'impingement primario e secondario, e la riparazione del tendine del bicipite, se necessario. Per lesioni gravi o rottura, si considera la tenodesi , cioè la fissazione del tendine del bicipite al legamento omerale con ancore di sutura o viti. Questa procedura può essere eseguita nei pazienti di età inferiore ai 60 anni, così come in pazienti attivi, atleti, lavoratori manuali, e pazienti che non accettano un rigonfiamento delle masse muscolari al di sopra del gomito. torna ad argomenti homepage