Materiali Nanostrutturati a base di Carbonio Soresi Stefano Conduttori ionici Trasporto di ioni carichi in grado di stabilire un flusso di corrente La conduttività ionica può avvenire in materiali sia cristallini che amorfi e può essere dovuta alla mobilità di anioni o cationi Le conduttività ioniche maggiori si ottengono per ioni piccoli (H+ o Li+) o molto deformabili (Ag+) La conduzione è dovuta ad un hopping tra siti equivalenti della struttura, che può essere attivato termicamente oltrepassando una barriere energetica La barriera è dovuta ad un termine elettrostatico originato dalle interazioni coulombiane e ad un termine di strain, dovuto al fatto che lo ione deve premere su altri atomi per passare da un sito ad un altro Sono sfruttati per la realizzazione delle batterie Come funziona una batteria? Parametri fondamentali Voltaggio (differenza di potenziale tra anodo e catodo) Capacità molare (quantità di carica elettrica impiegata nella reazione) Curve di carica/scarica (grafico tensione/percentuale di capacità scaricata, idealmente costante finché la capacità è utilizzata) Densità energetica (energia disponibile per unità di massa [Wh/Kg] o di volume [Wh/l]) Potenza specifica (potenza per unità di massa [W/Kg]) Massimizzazione dell’energia immagazzinata in una batteria: alta differenza di potenziale chimico tra gli elettrodi, piccola massa (o volume) dei reagenti, ridotto consumo dell’elettrolita Batterie al Li+ Metallo più elettropositivo e leggero Anodo grafite (LixC6); catodo ossido (Li1-xTMO2) elettrolita perclorato di Litio (LiClO4) in etilencarbonato (C2H4CO3) Energia immagazzinata: ≈ 180 Wh/Kg Conduttori Superionici Conduttori superionici: caratteristiche Conduttività ionica Ωi > 0.01 S/cm Energia di attivazione per il trasporto ionico Ei < 0.1 eV Fattori che favoriscono la superionicità: alta concentrazione di ioni mobili, struttura del reticolo cristallino (alta presenza di vacanze), alta polarizzabilità ionica, tipo di legame (misto ionico-covalente), alta carica ionica, piccolo raggio ionico. Come migliorare le batterie? Migliorare catodo, anodo, elettrolita Sfruttamento dei materiali NdC Elettrolita: fulleriti intercalate (elettroliti solidi) Anodo: fulleriti, nanotubi, grafene Catodo: nanotubi, grafene Li4C60 Reticolo rettangolare di C60 interconnessi da due cicloaddizioni [2+2] e da due singoli legami C-C covalenti I legami alterano la perfetta struttura fcc in una monoclina Due ioni Li+ occupano i siti tetraedrici della struttura cubica, gli altri due occupano in modo doppio i siti ottaedrici Li4C60: caratteristiche Isolante di banda a basse T Fase metallica stabile a T > 540 K ΔEact = 200 meV (NMR) Diffusione intersito degli ioni Li fino a T = 130 K La diffusione non è confinata nei piani polimerici, ma avviene in un network tridimensionale Misure di conducibilità DC T > 130 K: andamento di tipo Arrhenius T < 130 K: ioni congelati, la conducibilità residua non può essere elettronica a causa del bandgap troppo elevato (0.77 eV), dunque è dovuta a difetti di struttura Ottima applicazione nelle batterie Misure di impedenza e NMR Misure di impedenza al variare della temperatura mostrano la presenza di un solo picco di rilassamento, collegato ad un singolo meccanismo di rilassamento dipolare, che può essere attribuito alla conduzione intersito degli ioni nel bulk attraverso barriere energetiche ben definite L’energia di attivazione ricavata da questo tipo di misura è confrontabile con quella ricavate dalle misure in DC, tale dato è inoltre confermato da misure NMR Dal confronto dei tempi caratteristici dei due tipi di misura si dimostra una effettiva dinamica intrasito degli ioni tra le quattro posizioni consentite sui siti tetraedrici ed una dinamica intersito attraverso i canali della struttura formata dal C60 Altri composti Li6C60 Li6C60Hx Li6C60 T > 150 K: andamento di tipo Arrhenius T < 150 K: σ indipendente da T ΔEact = 226 meV Conducibilità ionica Conducibilità << di quella di Li4C60, a causa forse della mancanza di polimerizzazione; che garantisce canali di diffusione per gli ioni. Tuttavia è confrontabile con le σ degli altri elettroliti a stato solido Li6C60Hx Andamento di tipo Arrhenius nell’intervallo considerato L’idrogenazione della fullerite L6C60 diminuisce drasticamente i canali di diffusione della struttura, e con essi σ Non è inoltre possibile determinare se σ sia di natura ionica o elettronica a causa della resistenza troppo alta del materiale L12C60 L12C60 ΔEact = 54 meV Due contributi Arrhenius Presenza simultanea di condu- zione ionica ed elettronica: fullerite inutilizzabile come elettrolita, ma non come elettrodo Mg2C60 Anodo La grafite è il materiale di gran lunga più utilizzato nella realizzazione degli anodi nelle batterie al Litio, in virtù della sua grande efficienza coulombica e per le sue ottime prestazioni di carica/scarica Tuttavia la capacità specifica (teorica) della grafite è solo di 372 mAh/g; pertanto la densità di energia delle batterie al Litio non è in grado di soddisfare le richieste delle nuove tecnologie, soprattutto nell’ambito dei veicoli elettrici Materiali NdC L’utilizzo di fulleriti e di nanotubi di carbonio nella realizzazione di anodi ha permesso di raggiungere prestazioni piuttosto elevate, tuttavia non si prevedono apprezzabili migliorie di questa tecnologia, anche solo rispetto l’utilizzo della grafite I primi anodi in batterie al Litio realizzati con nanofogli di grafene presentavano una grande capacità reversibile, tuttavia consistevano in uno strato abbastanza spesso, composto da molti strati. Poiché le prestazioni dei nanomateriali dipendono fortemente dalle loro dimensioni, ci si aspetta che i fogli con meno layers diano delle prestazioni più elevate Da calcoli sulla densità degli stati, si è ipotizzato che spessori di circa 0.7 nm permettano la più alta densità di stoccaggio possibile Anodo di grafene I fogli di grafene utilizzati nello studio sono stati prodotti attraverso l’ossidazione di una polvere di grafite e la sua successiva esfogliazione ad alta temperatura in atmosfera d’azoto I fogli prodotti erano caratterizzati da uno spessore di circa 4 layers, la superficie specifica era invece 492.5 m2/g Le batterie di riferimento erano celle a moneta Grafite, ossidi di grafite e fogli di grafene sono stati caratterizzati con tecniche di XRD, spettroscopia Raman e BET (Brunauer-EmmetTeller) Carica/scarica Figura 1: primi 5 profili di carica/scarica nel grafene per una densità di carica di 100 mA/g. La capacità reversibile è il quadruplo di quella del grafene a più layers (in virtù della maggiore area superficiale) Figura 2: curve di carica/scarica per alte densità di corrente alta capacità di carica/scarica Prestazione sui cicli Alta capacità reversibile + buone prestazioni sui cicli + alto rate di carica/scarica = ottimo candidato come anodo Batterie Li-aria È una delle tecnologie più promettenti: la densità di energia teorica è quasi 10 volte quella delle comuni batterie al Litio È necessario utilizzare come elettrodi materiali caratterizzati da un’elevata porosità micrometrica per favorire la diffusione dell’Ossigeno; in particolare il grafene si presenta come un’interessante possibilità Risultati Capacità estremamente 15000 mAh/g alta: Due fattori che permettono questo comportamento: Morfologia del grafene (favorisce lo scorrimento dell’Ossigeno attraverso numerosi tunnel) Meccanismo di deposizione di Li2O2 sul grafene estremamente vantaggioso dal punto di vista energetico Catodo I materiali utilizzati comunemente come catodi nelle batterie sono caratterizzati in genere da una capacità specifica sensibilmente inferiore di quella dei materiali utilizzati come anodi Un promettente materiale da utilizzare come catodo si rivela essere lo Zolfo (batterie Li-S) Vantaggi: capacità specifica teorica di 1672 mAh/g (circa 5 volte quella dei tipici ossidi utilizzati come catodi), materiale economico e di basso impatto ambientale Svantaggi: capacità specifica reale << teorica, bassa efficienza energetica, breve ciclo di vita Zolfo - NdC I composti carbosolfurici basati sui nanotubi di Carbonio hanno raggiunto una capacità specifica di 100 mAh/g, tuttavia non si ha stabilità al di sopra dei 100 cicli Zolfo-grafene: è necessario ottenere S isolati tra loro e ben ricoperti dal grafene. È necessario inoltre introdurre dei ‘cuscini’ polimerici di polietilenglicolo (PEG). Questi fattori minimizzano le dissoluzioni e limitano le espansioni del volume durante il processo di scarica. Due metodi di produzione: impregnare il grafene con S fuso (scarsi risultati); oppure produrre S da una reazione chimica che coinvolge anche il PEG, far reagire S con un ossido di grafite e successivamente produrre il grafene da tale ossido. Risultati Risultati L’ alta capacità specifica e una buona stabilità sui cicli rendono il composto un promettente materiale per il futuro delle batterie agli ioni di Litio ad alta densità di energia I composti Zolfo-grafene possono essere accoppiati ad anodi al Silicio, realizzando così batterie caratterizzate da una densità di energia estremamente elevata Riferimenti Armand M., Tarascon J. M. Building better batteries Nature, 7/2/2008 Hull S. Superionics: cristal structures and conduction processes IOPscience 2004 Riccò M., Belli M., Mazzani M., Pontiroli D., Quintavalle D., Jànossy A., Csanyi G. Superionic Conductivity in the Li4C60 Fulleride Polymer Physical Review Letters 10/4/2009 Riva G. Studio della conducibilità ionica nelle fulleriti di litio 2013 Pontiroli D. et al. Ionic conductivity in the Mg intercalated fullerene polymer Mg2C60 Carbon (2012) Lian P., Zhu X., Liang S., Li S., Yang W., Wang H. Large reversible capacity of high quality graphene sheets as an anode material for lithium-ion batteries Electrochimica Acta 55 (2010) Xiao J., Mei D., Li X., Xu W., Wang D., Graff G. L., Bennett W. D., Nie Z., Saraf L. V., Aksay I. A., Liu J., Zhang J-G. Hierarchically Porous Graphene as a LithiumAir Battery Electrode Nano Letters 2011, 11, 5071–5078 Wang H., Yang Y., Liang Y., Robinson J. T., Li Y., Jackson A., Cui Y., Dai H. Graphene-Wrapped Sulfur Particles as a Rechargeable LithiumSulfur Battery Cathode Material with High Capacity and Cycling Stability Nano Letters 2011, 11, 2644–2647