intervento coordinato: indicazioni generali

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I. INTERVENTO COORDINATO: INDICAZIONI GENERALI
1) SCOPO
La proposta di piano per l’evacuazione degli edifici scolastici intende preparare gli allievi della
scuola ad una evacuazione ordinata dell’edificio, da attuare nel caso in cui, in seguito ad una
situazione di pericolo o ad un evento straordinario, si rendesse necessario abbandonare rapidamente
l’edificio stesso.
I passi che portano alla predisposizione del piano di evacuazione e alla sua realizzazione devono
necessariamente essere preceduti da un’azione informativo/culturale riguardante la protezione civile
e le tematiche ad essa riferite.
Questo per evitare che l’intervento formativo riguardante l’evacuazione dell’edificio scolastico
rimanga fine a se stesso.
2) INIZIATIVA COORDINATA SCUOLA/COMUNE
Un tentativo didattico/formativo nelle scuole deve essere concordato, almeno a livello informativo,
con l’Amministrazione del Comune nel quale risiede la scuola stessa.
Ciò si rende necessario per due ordini di fattori:

perché l’edificio scolastico è di proprietà del Comune;

perché il Sindaco, quale AUTORITA’ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE, al verificarsi
dell’emergenza, assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza
alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari.
( Legge 24 febbraio 1992, n.225 – art.15 )
3) INCONTRO CON LE COMPONENTI SCOLASTICHE
Al fine di razionalizzare al meglio l’intervento didattico/formativo è opportuno effettuare un
incontro preliminare con il Preside e l’insegnante incaricato del progetto.
Questo incontro ha lo scopo di inquadrare globalmente l’intervento didattico, nonché di acquisire e
scambiare tutte le informazioni utili per una corretta definizione.
4) INQUADRAMENTO LEGISLATIVO: LE NORME
Ferme restando le disposizioni generali in materia di sicurezza degli edifici scolastici e delle
normative che disciplinano la salvaguardia dell’ incolumità delle persone presenti all’interno della
scuola, il decreto 26 agosto 1992, “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”,
costituisce la base legislativa della presente proposta di piano per l’evacuazione degli edifici
scolastici.
Infatti, l’art.12 del decreto citato sancisce: “Deve essere predisposto un piano di emergenza e
devono essere fatte prove di evacuazione almeno due volte nel corso dell’anno scolastico”.
Questo perché è indispensabile che i comportamenti da tenere in caso di emergenza siano assimilati
e diventino “automatici”, consentendo di affrontare le emergenze senza soccombere al panico e allo
stress che spesso accompagnano tali situazioni.
II. PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI EVACUAZIONE
La procedura di evacuazione dell’edificio scolastico fornisce gli elementi indispensabili per
permettere un deflusso rapido, razionale ed ordinato. L’applicazione della procedura, verificata
durante le prove periodiche di evacuazione, limita il rischio di reazioni negative, in particolare il
PANICO, che può spingere ad un “fuga isterica collettiva”, con conseguenze immaginabili.
1) L’AMBIENTE: L’EDIFICIO SCOLASTICO E LE ZONE CIRCOSTANTI
L’edificio scolastico deve essere dotato della segnaletica prevista dalla normativa per permettere
un’evacuazione sicura ed ordinata.
Oltre alle indicazioni di legge relative alla segnaletica obbligatoria, è opportuno integrare detta
segnaletica con ulteriori “indicazioni visive” delle vie di fuga.
Il suggerimento proposto deve configurarsi:

come uno “stimolo” all’individuazione della via di fuga più breve, cercando di ridurre così lo
stato di panico derivante dall’emergenza;

come un’occasione di lavoro di gruppo che permetta una partecipazione attiva dei ragazzi e
degli insegnanti alle tematiche della protezione civile.
Si possono realizzare sulle pareti dei corridoi delle strisce colorate, con l’indicazione dell’uscita di
sicurezza più facile da raggiungere, la quale sarà evidenziata con un bollo dello stesso colore delle
strisce che portano ad essa. Quindi, ad ogni percorso e rispettiva uscita, potrà essere assegnato un
colore differente.
Nella disposizione dei colori, si ricorda che di norma il colore rosso indica genericamente un
“pericolo”. Il suo utilizzo è quindi da evitare per indicare le vie di fuga.
I locali, compresi i servizi, saranno quindi caratterizzati ciascuno da un colore diverso, al quale
corrisponderà un percorso di uscita, individuabile mediante lo stesso colore.
Esternamente all’edificio saranno individuati, in zona sicura, dei punti di raggruppamento delle
persone evacuate, indicati con apposita segnaletica dello stesso colore.
E’ necessario pertanto acquisire e redigere la planimetria di ogni piano, sulla quale indicare i
percorsi consigliati con i rispettivi colori e le risorse disponibili all’interno dell’edificio, quali ad
esempio estintori, idranti, luce d’emergenza, ecc.
E’ necessario altresì acquisire la planimetria della zona circostante la scuola stessa, per individuare
e delimitare idonei spazi di raccolta ed eventuali appropriate vie di fuga.
2) RISCHI PREVISTI
Nella fattispecie, si assume come situazione di riferimento il verificarsi di un incendio.
Per eventi di diversa natura, le procedure di comportamento dovranno attenersi, in linea generale,
alle procedure indicate nel seguente progetto di evacuazione.
3) INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE.
Che cosa si intende dire quando parliamo di RISORSA?
Tutto ciò che può essere messo a disposizione per fronteggiare un incidente o una calamità.
Queste risorse possono trovarsi “a portata di mano”, cioè nel nostro caso INTERNAMENTE
all’edificio scolastico, oppure ESTERNAMENTE, reperibili per esempio attraverso una semplice
telefonata.
Per risorse interne si intendono schematicamente:
INTERNE:
- estintori
- coperte antincendio
- idranti
- uscite di sicurezza
- rilevatori di fumo
- medicinali
-…
ESTERNE:
- Ospedale
- Vigili de fuoco ( 115 )
- Ambulanza ( 118 )
- Gruppo di P.C. locale
- Vigili urbani
- Carabinieri ( 112 )
- Polizia Stradale
- Radioamatori locali
- Enti
- Aziende
- Mezzi per trasporto materiali
E’ necessario che la dislocazione delle risorse interne sia nota a tutti, così da permettere un loro
pronto utilizzo, e che la funzionalità di dette risorse sia periodicamente verificata.
E’ indispensabile possedere un elenco costantemente aggiornato dei numeri telefonici delle risorse
attivabili all’esterno della scuola.
4) PREDISPOSIZIONE DELLE PROCEDURE
Generalità
Dopo aver verificato i rischi ai quali un territorio o una scuola è soggetto (il nostro “nemico” da
combattere), dopo aver individuato le risorse attivabili per fronteggiare il “nemico”, bisogna
predisporre le PROCEDURE operative per cercare di sconfiggere il “nemico” o quantomeno per
ridurne gli effetti negativi. Nel nostro caso è quindi necessario mettere a punto le procedure di
evacuazione alle quali attenersi in caso di emergenza.
A. I ruoli
All’interno della scuola possono essere identificati i seguenti ruoli:
CORPO INSEGNANTI
- il Preside
- il Nucleo Operativo
- gli Insegnanti
PERSONALE NON DOCENTE
LA CLASSE
CORPO INSEGNANTE
1) Il Preside
E’ il responsabile della scuola in caso di emergenza. A lui spetta la decisione di far scattare
l’allarme, anche su segnalazione del personale non docente, il compito di coordinare, con l’apporto
del Nucleo Operativo, tutte le operazioni di evacuazione della scuola e, dopo le dovute e attente
osservazioni, la decisione di concludere l’emergenza.
2) Il Nucleo Operativo
Dovrà di norma essere composto da due Professori più il Preside. Il Nucleo Operativo costituisce la
primissima commissione tecnica d’emergenza e provvede ad attivare tutte le risorse, interne ed
esterne, necessarie per fronteggiare l’emergenza.
Di norma il Nucleo Operativo si attiva presso l’Ufficio di Presidenza della scuola. Se le condizioni
non lo consentono, esso si attiverà in un luogo sicuro all’esterno dell’edificio, già precedentemente
individuato.
Oltre ad attivare tutte le risorse disponibili, il Nucleo Operativo dovrà accertarsi che le operazioni di
evacuazione siano eseguite con scrupolo e con ordine e che nessuna persona sia rimasta in “zona
pericolo”. E’ importante quindi che il Nucleo Operativo entri in possesso, nel più breve tempo
possibile, dei RAPPORTI DI EVACUAZIONE compilati dagli insegnanti di ciascuna classe.
In un secondo momento, il Nucleo Operativo si metterà a disposizione delle AUTORITA’
competenti in materia (Sindaco, Vigili del Fuoco, Prefetto…).
Sarà inoltre competenza del Nucleo Operativo, coordinato dal Preside, con le Autorità Statali, se
presenti,decidere, dopo le dovute e attente osservazioni, la cessazione dello stato d’emergenza;
comunicazione che dovrà essere effettuata dal Preside.
3) Gli Insegnanti
Gli Insegnanti presenti al momento dell’evacuazione coordinano le operazioni, avvalendosi
dell’aiuto dei ragazzi individuati nel successivo punto C “La classe”, conducendo la scolaresca nel
punto di sicurezza esterno e rimanendo a disposizione, in modo ordinato, nella posizione
individuata.
Sarà inoltre compito dell’insegnante, dopo aver effettuato l’appello, compilare, con l’aiuto di un
ragazzo “chiudi-fila”, l’apposito modulo denominato “rapporto di evacuazione”, da consegnare al
Nucleo Operativo, modulo indispensabile:

per avere la situazione dell’evacuazione;

per non dimenticare nella confusione nessun alunno in “zona pericolo”;

per verificare l’eventuale presenza di ragazzi appartenenti ad altre classi, ma evacuati con la
classe oggetto del rapporto.
L’insegnante di sostegno, se presente, si preoccuperà dell’evacuazione degli alunni portatori di
handicap con l’aiuto del personale non docente. Se assente, detta incombenza spetta al personale
non docente.
PERSONALE NON DOCENTE
Il personale non docente ha il compito di segnalare tempestivamente le situazioni di pericolo. La
decisione di far scattare è comunque di esclusiva competenza del Preside.
L’allarme viene dato mediante il suono della sirena o del campanello, oppure, nei casi di
interruzione dell’erogazione di energia elettrica, mediante sistema di fonia (radio) o, in ultima
ipotesi, a voce, classe per classe.
Al personale non docente spetta inoltre, se necessario, il compito di interrompere il passaggio di
corrente elettrica, di gas e l’alimentazione della centrale termica; dirigere il deflusso verso l’uscita;
assistere i portatori di handicap o chiunque si trovi in difficoltà, secondo le indicazioni
dell’insegnante di sostegno; soccorrere chi sia infortunato o colto da malore e accompagnarlo
all’esterno; accertarsi che la zona assegnata risulti evacuata completamente (compresi spogliatoio,
servizi e depositi), e soprattutto controllare quotidianamente, all’inizio delle lezioni, il
funzionamento dell’apertura delle porte di sicurezza e dei cancelli di uscita.
LA CLASSE
In ogni classe dovranno essere individuati da due a quattro ragazzi, più almeno una RISERVA per
ciascun ruolo, con le seguenti mansioni:
1 o 2 ragazzi/e “apri-fila”, con l’incarico di aprire la porta e condurre la fila con l’apposita paletta
corrispondente all’aula di appartenenza;
1 o 2 ragazzi/e “chiudi-fila”, con l’incarico di chiudere la fila, trasmettere i rapporti e assistere
eventuali compagni in difficoltà o portatori di handicap, fino alla loro presa in carica da parte
dell’insegnante di sostegno o del personale non docente;
1 ragazzo/a “apri-porta di emergenza” (e suo sostituto), individuato dall’insegnate della classe più
vicina a ciascuna uscita di sicurezza, con il compito, allo scattare dell’allarme, di aprire la porta di
emergenza a lui assegnata e di fare defluire ordinatamente le classi, uscendo dall’edificio al seguito
dell’ultima scolaresca evacuata sul piano, accertandosi che non ci sia più nessuno nell’area a lui
“assegnata”.
N.B. Questo incarico può anche essere affidato al personale non docente.
B. La procedura standard
Viene riportata schematicamente una procedura standard da utilizzare per l’evacuazione degli
edifici scolastici.
E’ bene precisare che, in relazione al tipo di calamità, la procedura deve necessariamente adeguarsi
alle diverse situazioni.
PROCEDURA STANDARD
Al suono dell’allarme (sirena, campanello o altro sistema), allarme che tutti devono riconoscere, gli
alunni lasciano tutto come si trova nell’aula, preparandosi ad d uscire in fila ordinata.
I ragazzi incaricati per l’apertura della fila aprono la porta della propria classe ed uno con la paletta
conduce la fila ordinata.
Qualora la classe si trovasse in un’altra aula (es. aula musica, artistica, palestra, ecc.) dovrà essere
utilizzata l’apposita paletta appartenente a tale aula, conservata in luogo ben visibile e noto a tutti
(per esempio, appesa al muro)
I ragazzi incaricati di chiudere la fila assolvono a detto compito e soccorrono eventuali compagni in
difficoltà o pericolo, confermando al ragazzo/a “apri-fila” l’inizio della fase di uscita.
L’incaricato, dopo aver aperto la porta di emergenza, con l’aiuto degli “apri-fila” di ogni classe, fa
uscire ordinatamente le scolaresche che dovranno recarsi nel punto stabilito all’esterno, denominato
“punto di sicurezza”.
L’incaricato dell’apertura della porta di emergenza lascerà l’edificio al seguito dell’ultima
scolaresca evacuata sul piano, accertandosi che non ci sia più nessuno presente nell’area a lui
assegnata.
Se l’incarico per l’apertura delle porte di emergenza fosse assegnato al personale non docente, lo
stesso dovrà attenersi alle disposizioni sopra indicate.
L’insegnante, col registro di classe, in testa alla scolaresca segue il percorso di uscita assegnato alla
classe, curando che gli alunni si mantengano compatti, in fila indiana, tenendosi per mano,
intervenendo con tempestività là dove si determinino situazioni critiche o si manifestino reazioni di
panico.
Non appena raggiunto il punto di sicurezza esterno, l’insegnante dovrà effettuare l’appello e
compilare, con l’aiuto di un ragazzo “chiudi-fila”, il rapporto di evacuazione, che dovrà
prontamente essere consegnato al Nucleo Operativo.
AVVERTENZE:
La presente procedura sarà a disposizione di ogni scolaresca mediante l’affissione di una copia in
ogni aula.
In caso di evacuazione
LASCIATE TUTTO COME SI TROVA NELL’AULA: non raccogliete nulla, se non lo stretto
necessario alle vostre esigenze (es. occhiali); NON VI SERVIREBBE E VI FERABBE SOLO
PERDERE DEL TEMPO PREZIOSO;
CERCATE SEMPRE DI MANTENERE LA CALMA, di rispettare i consigli dati dalle persone
individuate nella procedura e di collaborare con tali persone per ottenere delle azioni di evacuazione
ordinate e sicure;
se siete per le scale o per i corridoi, o comunque fuori dalla vostra aula, USCITE DALLE SCALE
DI SICUREZZA PIU’ VICINE, aggregandovi, se possibile, ad una qualsiasi classe che utilizzi tale
uscita;
la stessa indicazione vale anche al momento della ricreazione o qualora vi troviate ai servizi o in
qualsiasi altro locale della scuola;
non abbandonate il punto di sicurezza esterno raggiunto con la classe evacuata, anche se non siete
appartenenti alla classe stessa, e rimanete a disposizione dell’insegnante che vi impartirà le
opportune disposizioni.
La classe, procedendo verso l’uscita d’emergenza e sino al punto esterno,
o NON DEVE DISUNIRSI;
o durante il tragitto NESSUNO DEVE CORRERE E GRIDARE;
o la classe dovrà procedere IN FILA INDIANA, TENENDOSI PER MANO;
o raggiunto il punto di sicurezza esterno la classe DEVE RIMANERE UNITA E COMPATTA;
o eventuali alunni aventi difficoltà motorie verranno presi in consegna dall’insegnante di sostegno
e dal personale non docente preventivamente individuato ed assegnato esclusivamente a tale
incarico.
(Adattamento da “L’evacuazione degli edifici scolastici” Linee guida.
Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, VV.F di Milano)
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