2.4 Proprietà termodinamiche degli idrocarburi 2.4.1 Introduzione Un’ampia applicazione della termodinamica allo sviluppo dei processi industriali fu possibile solo dopo che venne accumulata e organizzata una grande messe di dati sperimentali, che si aggiunse ai contributi teorici offerti dalla termodinamica statistica e dalla meccanica quantistica. Un passaggio particolarmente significativo di questo processo è rappresentato dalla pubblicazione, nel 1952, del testo Selected values of chemical thermodynamic properties, frutto di venti anni di lavoro di Frederick D. Rossini, che all’epoca era ricercatore presso il National Bureau of Standards, e dei suoi collaboratori, spesi in gran parte a valutare e a sistematizzare tutti i dati termochimici fin lì pubblicati nella letteratura mondiale (Rossini et al., 1952). Il libro, noto anche come Circolare 500, che era la sua designazione formale presso il National Bureau of Standards, contiene tabelle che riportano valori accurati delle proprietà termodinamiche di composti organici e inorganici, in una forma che permette di predire i prodotti di molte migliaia di reazioni chimiche, di prevedere se una reazione possa avvenire o no, di dedurne il grado di avanzamento e quanto sia il calore che essa rilascia o assorbe. In particolare, il libro rese disponibili i valori raccomandati dei calori di formazione delle sostanze, della loro energia libera ed entropia di formazione, nonché la loro capacità termica, in diversi stati fisici (solido, liquido, gassoso, o soluzione acquosa). Tutti i valori furono ridotti alle condizioni standard, a una temperatura di 25 °C e alla pressione di 1 bar. Si tratta evidentemente di informazioni che rivestono un’enorme importanza per la ricerca e l’ingegneria. Henry Eyring dichiarò in proposito che le conoscenze raccolte nel libro permisero in quegli anni alle industrie americane di risparmiare una quantità tale di denaro da ripagare interamente il costo del National Bureau of Standards dalla sua fondazione. Particolarmente importante fu l’attività dedicata agli idrocarburi, come nel caso del cosiddetto Project 44, avviato nel 1942 dall’American Petroleum Institute. In particolare, due circostanze assunsero notevole rilevanza: l’esperienza acquisita durante la Seconda Guerra Mondiale sui carburanti utilizzati dall’aviazione, che portò a ottenere benzine ad alto numero di ottano, e il sostegno fornito al programma spaziale statunitense negli anni Cinquanta per la scoperta di nuovi carburanti per i razzi. VOLUME V / STRUMENTI Negli anni successivi alla pubblicazione del libro apparve nella letteratura scientifica una grande quantità di dati, ottenuti soprattutto grazie alla nuova disponibilità di calorimetri automatici, e non fu possibile effettuare la revisione completa della Circolare 500, pianificata per l’inizio degli anni Sessanta. Tuttavia il National Bureau diede inizio a un nuovo progetto, il Chemical Thermodynamics Data Center, grazie al quale fu possibile la pubblicazione di revisioni parziali della Circolare 500, tra il 1965 e il 1981, nella serie Technical Note 270. Un importante ausilio in quegli anni fu offerto dallo sviluppo dei computer, che accelerarono notevolmente i calcoli per il fitting dei dati, sebbene fosse ancora necessario un grande sforzo per verificare l’accuratezza delle misure riportate in letteratura. Finalmente, nel 1982 fu pubblicata la revisione completa della Circolare 500: The NBS Tables of Chemical Physical and Chemical Reference Data, che divenne immediatamente un caposaldo della ricerca. Le NBS Tables, opportunamente aggiornate, sono state inserite nel NIST Chemistry WebBook, consultabile su Internet, che oggi, dopo l’ultimo aggiornamento (marzo 2003), contiene dati relativi a circa 48.000 specie. In particolare, i dati termochimici delle sostanze si riferiscono alle seguenti proprietà: entalpie di formazione, entalpie di combustione, capacità termiche, entropia, temperature ed entalpie di transizione di fase, tensioni di vapore. I dati di termochimica di reazione si riferiscono all’entalpia di reazione e all’energia libera di reazione. Le tabelle contengono inoltre dati spettrometrici (IR, massa, UV), dati di energia ionica, nonché valori di proprietà termofisiche di alcuni fluidi, che non verranno tuttavia trattati in questo capitolo. Di seguito vengono messe in evidenza alcune delle metodologie mediante le quali è possibile risalire alle proprietà termodinamiche citate in precedenza. 2.4.2 Calore di formazione delle sostanze ed energie di legame Per un composto avente formula generica AaBbCc, il calore di formazione a pressione costante è dato dalla variazione di entalpia ∆H̃f associata alla sintesi di una mole di tale composto dagli elementi 77 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI 冢23x 冣A 冢23y 冣B 冢23z 冣C A B C a [1] b x c y z 䉴 a b c Per le sostanze più comuni sono noti i valori dei calori standard di formazione ∆H̃f0, cioè corrispondenti a una reazione di formazione in cui sia gli elementi sia il composto si trovano nel loro stato di aggregazione a 298 K e 1 bar. Convenzionalmente si attribuisce a tutti gli elementi nello stato standard, e quindi nello stato di aggregazione che a esso corrisponde, un valore nullo del calore di formazione. Si definisce inoltre calore di combustione ∆H̃c , la quantità di calore svolta nella combustione di una mole di una sostanza. Nella tab. 1 sono riportati i valori di ∆H̃c di alcune comuni molecole organiche. L’entalpia è una funzione di stato (v. cap. 2.1). Nel 1840, prima che fosse enunciato il principio generalizzato di conservazione dell’energia, Henri Hess formulò una legge che rappresenta un’applicazione di questa proprietà (la quantità di calore sviluppato durante la formazione di un composto è costante, indipendentemente dal fatto che il composto si formi direttamente, oppure indirettamente, in una serie di stadi successivi). La legge di Hess trovò ampia dimostrazione sperimentale negli anni successivi. In termini di entalpia può essere così enunciata: l’entalpia di reazione è la somma delle entalpie dei vari stadi in cui la reazione può essere scomposta, anche se questa scomposizione è solo teorica. Un’importante conseguenza della legge di Hess consiste nel fatto che, se si considera una reazione del tipo: aAbB … mMnN… [2] 䉴 è possibile risalire alla corrispondente variazione di entalpia dai valori dei calori di formazione delle diverse specie in essa presenti mediante la relazione 0 0 冱ni(reagenti)∆H̃fi(reagenti) ∆H R0 冱ni(prodotti)∆H̃fi(prodotti) [3] i i dove ni indica un generico coefficiente stechiometrico. In condizioni generiche, diverse da quella standard, la variazione di entalpia associata a una reazione è data da ∆HR 冱ni(prodotti)H̃i(prodotti)冱ni(reagenti)H̃i(reagenti) [4] i i tab. 1. Calori di combustione di alcune sostanze organiche (i valori sono espressi in kcal/mol e si (l) riferiscono alla formazione di CO(g) 2 e H2O ) Specie CH4(g) 212,63 C2H6(g) 372,68 C2H4(g) 337,57 C2H2(g) 310,58 C6H6(l) 782,64 CH3 OH(l) 170,81 C2H5OH(l) 326,82 CH3COCH3(l) 448,65 (l) C6H12 938,64 (g) C12H22O11 78 ∆H̃c 1.359,34 che, derivata rispetto a T, permette di ottenere la variazione del calore di reazione con la temperatura [5] ni(prodotti)H̃i(prodotti) ∆HR 11112311 冢131 冣 T 冣 冱冢 T H̃ n 冢131111412冣 冱n C̃ T P P i i(reagenti) i(reagenti) P i i Pi relazione nota come equazione di Kirchhoff. Se si esprime la dipendenza di C̃P dalla temperatura mediante uno sviluppo in serie di potenze, la [5] è facilmente integrabile. Si ottiene [6] 冮 T2 ∆H(T2) (ABTCT 2 …)dT A(T2 T1) T1 B C 23 (T22 T12) 23 (T23 T13)∆H(T1) 2 3 dove [7] A 冱ni ai , B 冱ni bi , i i C 冱ni ci i e ai , bi e ci sono i parametri impiegati per interpolare le capacità termiche, mentre A, B e C sono le loro combinazioni lineari mediante i coefficienti stechiometrici. In generale si avrà: [8] B C ∆H ∆H0 AT 23 T 2 23 T 3 … 2 3 ∆H0 essendo una costante di integrazione, la ipotetica variazione di entalpia associata alla reazione alla temperatura di 0 K. In una molecola biatomica AB l’energia di legame si identifica con l’energia di dissociazione nei due atomi A e B ed esprime il lavoro svolto per portarli a distanza infinita. L’andamento dell’energia potenziale di una molecola biatomica covalente in funzione della distanza tra gli atomi rAB è espresso dalla funzione U(r); il valore della distanza re, corrispondente al minimo della curva, rappresenta la distanza di equilibrio della molecola stabile. L’energia di legame è dunque data dalla differenza tra il valore U0 dell’energia potenziale corrispondente a re e il valore di U relativo a una distanza infinita tra gli atomi. In realtà si deve tenere presente che anche allo zero termodinamico la molecola possiede un residuo di energia cinetica, detta di punto zero, pari a hnⲐ2, essendo n la frequenza di vibrazione della molecola e h la costante di Planck, e quindi l’effettiva energia di legame è espressa da [9] hn D U0 13 2 Il calcolo delle energie potenziali delle molecole, e quindi delle energie di legame, viene condotto attraverso i metodi della meccanica quantistica e costituisce uno degli obiettivi principali della chimica teorica. L’esecuzione dei calcoli però presenta notevoli difficoltà, dato che l’energia di legame per molte molecole è inferiore allo 0,5% dell’energia totale e pertanto deve essere valutata con molta precisione. Per approfondire il significato dell’energia di legame delle molecole poliatomiche è necessario riferirsi a un composto AaBbCc, il cui calore standard di formazione sia quello corrispondente alla reazione [1]. Poiché le sostanze che a essa prendono parte possono trovarsi nel loro stato standard, in fase solida, liquida o gassosa, ∆H̃f0 include anche la variazione di energia corrispondente alle forze di coesione di un reticolo cristallino o alle forze intermolecolari per i liquidi e i gas reali. In realtà queste ultime non intervengono nell’energia di legame ed è ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI opportuno esprimere l’entalpia di formazione riferendola per tutte le sostanze presenti allo stato ipotetico di gas perfetto, e definire come energia di atomizzazione ∆H̃a0 del composto AaBbCc quella corrispondente alla reazione: [10] AaBbCc(g) aA(g)bB(g)cC(g) ∆H̃a0(298 K) a∆H̃f 0(A,g)b∆H̃f 0(B,g) c∆H̃f 0(C,g)∆H̃f 0(AaBbCc,g) Poiché è stata adottata la convenzione secondo cui i calori di formazione degli elementi nello stato standard sono nulli, i termini positivi al secondo membro della [11] corrispondono al passaggio degli elementi dal loro stato fisico standard a quello ipotetico di gas ideale a 1 bar e 298 K. In prima approssimazione, l’energia necessaria per la rottura di un legame in una molecola poliatomica si può considerare indipendente dalla natura degli altri atomi in essa contenuti. Sulla base di questa ipotesi, l’energia di atomizzazione di una molecola si ricava additivamente dalla somma delle energie di dissociazione dei vari legami in essa presenti, le quali a loro volta si identificano con le energie di dissociazione delle corrispondenti molecole biatomiche. In realtà questa impostazione non è corretta, poiché l’energia di dissociazione di un legame R1R2 in una molecola costituisce l’energia necessaria per realizzare la sua scissione in due radicali: R1R2R1R2 䉴 dove i punti indicano gli elettroni spaiati. Tuttavia durante la dissociazione i radicali subiscono un cambiamento di struttura al quale è associato un effetto energetico. Per esempio, se si considera la molecola dell’etano, la dissociazione del legame centrale CC è accompagnata da cambiamenti delle distanze nei legami CH e degli angoli HCH nei due radicali CH3. In altri casi, per molecole di tipo MAn, la dissociazione di ciascun legame è accompagnata da una variazione dello stato di valenza dell’atomo M, per cui le successive energie di dissociazione D1(AMAn1), D2(AMAn2) possono essere significativamente diverse tra loro e quindi l’energia di legame non è costante, come precedentemente ipotizzato. Tuttavia si possono attribuire ai diversi legami delle energie medie che possono essere impiegate per risalire alle energie di atomizzazione e quindi a quelle di formazione, mediante la regola di additività. Nella tab. 2 sono riportati alcuni valori di queste energie per legami semplici e multipli, da cui è possibile risalire alle energie di atomizzazione mediante la semplice formula [12] 冱nXY EXY ∆Ha0 dove la somma è estesa a tutti i tipi di legami presenti nella molecola e nXY è il numero di legami XY. Gli idrocarburi alifatici saturi costituiscono una classe di composti che permettono di verificare i limiti di approssimazione della [12] poiché in essi intervengono gli stessi tipi di legami. Infatti, siccome gli unici legami presenti sono CH e CC, la sua applicazione porta alla formula [13] di alcuni legami semplici e multipli (kcal/mol) Legame 䉴 Tale reazione si può calcolare dalle entalpie di formazione delle sostanze nello stato ipotetico di gas perfetto alla pressione di 1 bar facendo ricorso alla relazione [11] tab. 2. Valori delle energie di dissociazione EXY ∆Ha0 (n 1)ECC (2n 2)ECH dove n è il numero di atomi di carbonio. Attribuendo alle energie di legame i valori ECH98,73 e ECC82,45 kcal/mol, si ottengono i valori dei calori standard di atomizzazione della VOLUME V / STRUMENTI EXY OO 33 OH 111 OF 45 OCl 50 SS 63 SH 88 SCl 66 SBr 51 SeSe 44 NN 38 NH 93 NF 66 NCl 48 PP 41 PH 76 PCl 76 PBr 64 PI 51 HgCl 53 HgBr 44 AlCl 102 SiF 142 TiCl 103 NF 66 AsAs 40 AsH 61 AsF 115 AsCl 69 SbSb 34 SbCl 75 CC 83 CO 82 CH 99 CF 116 CCl 78 CBr 66 CI 57 CN 70 CC 148 NN 100 CN 147 CO 164-174 CS C⬅C 114 N⬅N 225 C⬅N 207-213 194 79 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI tab. 3 , nella quale vengono riportati anche i valori sperimentali. L’accordo è soddisfacente, tuttavia l’equazione sarebbe inadeguata se applicata agli idrocarburi ramificati, perché da essa deriverebbe una situazione di termoneutralità per le reazioni di isomerizzazione delle paraffine lineari negli isomeri ramificati. Per tenere conto di ciò è stato suggerito uno schema più generale, in cui l’energia di una molecola viene espressa come somma di termini associati ai legami e di termini associati alle coppie di legami uniti allo stesso atomo. Per esempio, per le n-paraffine più semplici questa impostazione porta alle seguenti espressioni dei calori di atomizzazione: [14] ∆Ha0 6ECH ECC 6P16P2 [18] C3H8 ∆Ha0 8ECH 2ECC 7P110P2P3 che permette di ricavare la costante di equilibrio K della reazione dalla variazione di energia libera standard delle specie coinvolte nella reazione e viceversa. K è data dall’espressione 3 BCH ECH 23 P1 2 BCC ECC 3P1 6P2 CH4 ∆Ha0 4BCH C2H6 ∆Ha0 6BCH BCC C3H8 ∆Ha0 8BCH 2BCC G ∆Ha0 (Cn H2n2)(n 1)BCC 冢 冣 1 (2n 2)BCH Np 6 23 Ns G 2 dove Np e Ns sono rispettivamente i numeri di legami CH primari e secondari. Attribuendo ai parametri che compaiono nell’equazione i valori in kcal/mol BCC78,84, BCH99,29 e G2,28, la [17] permette di calcolare i calori di atomizzazione delle paraffine, anche ramificate, con un errore medio dell’ordine di 0,5 kcal/mol. La regola di additività delle energie di legame non può essere applicata a molecole contenenti sistemi di doppi legami coniugati, come butadiene e benzene. In questi composti, tab. 3. Calori standard di atomizzazione per le n-paraffine più semplici (kcal/mol) 80 䉴 C2H6 mentre per un generico idrocarburo paraffinico vale la relazione [17] Si consideri la solita reazione generica aAbB…mM nN… . Com’è noto, la legge dell’equilibrio chimico si esprime mediante l’equazione ∆Ha0 4ECH 6P1 e un parametro di interazione espresso da GP12P2P3. Con queste notazioni le [15] si possono riscrivere come [16] 2.4.3 Legge di equilibrio e variazione dell’energia libera standard CH4 dove P1, P2 e P3 sono le energie di interazione corrispondenti alle coppie di legami HCH, HCC e CCC. È ora utile introdurre i seguenti termini che esprimono i valori efficaci delle energie dei legami: [15] infatti, l’interazione degli elettroni che partecipano alla formazione dei legami multipli porta a una loro delocalizzazione nella molecola, che contribuisce ad aumentare la loro stabilità. Il calcolo di tale energia, detta di coniugazione, può essere effettuato con i metodi della meccanica quantistica. Valori calcolati con la [13] Valori sperimentali CH4 394,92 397,16 C2H6 674,83 674,58 C3H8 954,74 954,24 C4H10 1.234,65 1.234,65 C5H12 1.514,56 1.514,56 [19] ∆G 0 RT lnK aMm aNn … K 冲 aini 11223 aAa aBb … i dove ai è l’attività del generico componente i del sistema reagente. In una miscela gassosa reagente è spesso opportuno scegliere come stato standard per i diversi componenti quello che corrisponde all’ipotetico stato di gas perfetto puro alla pressione di 1 bar e alla temperatura a cui si trova il sistema. Questa scelta offre il notevole vantaggio di sostituire alle attività dei diversi componenti i valori delle loro fugacità. Inoltre, poiché lo stato standard si riferisce a un valore fisso della pressione, ∆G 0 e K dipendono solo dalla temperatura. La variazione di energia libera standard di una reazione costituisce quindi un parametro fondamentale per individuare le sue condizioni di equilibrio. Questo spiega l’importanza delle relative tabelle di dati, che permettono di determinare i valori di ∆G 0 per svariate reazioni. Il modo più semplice di procedere è quello di calcolare ∆G 0 dai valori delle energie libere standard di formazione, ∆Gfi0, dei diversi composti; naturalmente le ∆Gfi0 rappresentano le variazioni di energia libera associate alla formazione delle specie dagli elementi nel loro stato standard. Per una reazione generica si scrive [20] ∆GR0 冱ni(prodotti)∆G̃fi(prodotti)冱ni(reagenti)∆G̃fi(reagenti) i i Le tabelle del National Bureau of Standards rendono disponibili i valori di ∆Gfi0 per svariate sostanze, in funzione della temperatura. Un inconveniente è rappresentato dal fatto che in molti casi ∆Gfi0 varia rapidamente con la temperatura, e quindi per poter effettuare dei calcoli accurati è necessario che le tabelle siano redatte con valori corrispondenti a intervalli molto piccoli della temperatura stessa. Si ovvia a tale difficoltà tabu0 )ⲐT, lando le funzioni dell’energia libera (GT0G00)ⲐT o (GT0G298 le cui variazioni con la temperatura sono meno accentuate. Noti questi valori, la variazione di energia libera standard di una reazione si valuta nel modo seguente: ∆G 0 [21] 冢 G̃ H̃ 0 冣 ∆H 0 Tfi 124 298 fi 298 132T 冱n 1234 41 121 i T T T i In alternativa, si può risalire ai valori di ∆G 0 dalle variazioni di entalpia ∆H̃fi0 ed entropia ∆S̃fi0 standard di formazione. Ovviamente le ∆S̃fi0 rappresentano le variazioni di entropia associate alla formazione delle specie dagli elementi nel loro stato standard. Dalla definizione di energia libera infatti discende ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI [22] ∆G̃fi0 ∆H̃fi T∆S̃fi0 da cui [23] ∆G 0 冱ni ∆G̃fi0 冱ni ∆H̃fi0 T 冱ni ∆S̃fi0 i i i 2.4.4 Calcolo delle proprietà termodinamiche dei gas perfetti mediante la termodinamica statistica L’obiettivo della termodinamica statistica è quello di descrivere le proprietà macroscopiche della materia, basandosi sulla conoscenza della sua struttura e del comportamento dinamico delle sue particelle. In particolare, per valutare l’energia e l’entropia di molecole gassose con i metodi della termodinamica statistica, si considera l’energia di una data molecola di un gas perfetto come costituita dalla somma di energia di traslazione, et , di rotazione, erot , di vibrazione, evib, ed elettronica, eel : [24] n 2 n h2 n 2 en1,n2,n3 13 2331 2332 2333 8m a b c 2 冤冢 冣 冢 冣 冢 冣 冥 Qui m rappresenta la massa delle molecole, n1, n2 e n3 sono i numeri quantici associati con le tre coordinate del sistema che assumono valori interi varianti tra zero e infinito, mentre h è la costante di Planck. Per quanto riguarda gli stati rotazionali, è necessario distinguere le molecole biatomiche da quelle poliatomiche. Nel primo caso, le molecole possono essere assimilate a un rotatore rigido con momento di inerzia [26] mAmB 2 I 11223 r mA mB e essendo mA e mB le masse dei due atomi e re la distanza interatomica. L’applicazione della meccanica quantistica porta alla seguente espressione delle energie dei livelli energetici rotazionali: [27] h2 erot 1223 j( j 1) 8p2I essendo j0, 1, 2, …. Ciascuno di questi stati è degenere con peso statistico (2j1). Una molecola poliatomica non lineare possiede tre gradi di libertà rotazionali ed è pertanto caratterizzata da tre momenti di inerzia principali Ix , Iy , e Iz, relativi a tre assi mutuamente ortogonali passanti per il suo centro di massa. Il calcolo delle energie degli stati quantici in questo caso è più complicato, ma può essere condotto con ragionevoli approssimazioni, su cui non ci si sofferma. Nelle molecole poliatomiche esistono però degli ulteriori gradi di libertà VOLUME V / STRUMENTI [28] 1 U(r)D 23 k(r re)2 2 dove D è l’energia di dissociazione della molecola, mentre la costante k è legata alla derivata seconda della funzione U(r) nel punto di minima energia dalla relazione [29] 冢 冣 d 2U(r) k 1234421 dr re In tale approssimazione la molecola si può assimilare a un oscillatore armonico avente massa ridotta e et erot evib eel Ciascuno dei termini nella [24] è quantizzato e può pertanto assumere solamente determinati valori. In corrispondenza di ciascun valore dell’energia possono esistere più stati molecolari, il cui numero viene chiamato peso statistico o grado di degenerazione. Il calcolo dell’energia viene condotto applicando la meccanica quantistica. Senza entrare in dettagli, ci si limita a riportare i risultati che verranno utilizzati per il calcolo delle proprietà termodinamiche. Se si considera un gas contenuto in un recipiente a forma di parallelepipedo con spigoli di lunghezza a, b, c e volume Vabc, i valori delle energie degli stati traslazionali delle molecole sono espressi dalla seguente relazione: [25] associati a moti di rotazione interni, intorno a legami semplici CC, CO, ecc. Anche per descrivere gli stati vibrazionali si devono distinguere le molecole biatomiche da quelle poliatomiche. In una molecola biatomica AB i due atomi, di massa mA e mB, si muovono in un campo intramolecolare con una energia potenziale che dipende dalla loro distanza. Se l’energia media di vibrazione non è troppo elevata, ovvero non supera la metà dell’energia di dissociazione delle molecole, il potenziale intramolecolare si può approssimare con una funzione parabolica U(r), del tipo [30] mAmB mr 11223 mA mB e frequenza [31] 1 1 1 k 12 n 2p 冪m r L’energia di vibrazione può assumere solo valori discreti, legati alla frequenza di vibrazione dall’espressione: [32] 冢 冣 1 hn 0 hnn evib hn 23 ni 223 hnni e vib i 2 2 0 è l’enerdove ni è un numero intero uguale a 0, 1, 2,…, e e vib gia del livello più basso, detta energia di punto zero vibrazionale. Una molecola poliatomica formata da n atomi possiede diversi gradi di libertà vibrazionali, precisamente 3n5 se la molecola è lineare, 3n6 se non è lineare. Se si assume che le variazioni delle forze intramolecolari dipendano dagli spostamenti degli atomi, è possibile scomporre i complessi movimenti degli atomi in 3n6 modi di vibrazione indipendenti, detti normali. Ciascuna vibrazione normale è caratterizzata da una propria frequenza ni e l’energia vibrazionale della molecola è la somma delle energie relative alle vibrazioni considerate separatamente. Per quanto riguarda gli stati elettronici, bisogna osservare che in condizioni ordinarie di temperatura la differenza tra lo stato elettronico fondamentale e il primo stato eccitato è per quasi tutte le molecole molto più elevata dell’energia termica media. Fino a 10.000 K la maggior parte delle molecole si trova quindi nello stato elettronico fondamentale. Dal punto di vista microscopico lo stato di un sistema risulta definito quando siano note le caratteristiche dinamiche delle particelle di cui esso è composto. Come si è visto sopra, l’energia di una molecola di un gas è quantizzata e può assumere solo una serie di valori discreti che saranno indicati, partendo dal livello fondamentale, come e0,e1,…,ei. La molteplicità, cioè il numero degli stati individuali esistenti a ciascun livello di energia, è data da g0,g1,…,gi . Indicando con n0 il numero di molecole che si trovano nello stato fondamentale, e con ni il numero di quelle che si trovano in uno stato al livello di energia ei , la legge di distribuzione di Boltzmann stabilisce che 81 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI [33] ni n0e(eie0)ⲐkBT dove kB è la costante di Boltzmann. Il numero di molecole che hanno energia ei è ni gi. Il numero totale di molecole N è quindi: [34] N 冱ni gi n0冱gi e(eie0)ⲐkBT i i Le equazioni [33] e [34] permettono di calcolare il numero di molecole che si trovano al livello fondamentale [35] N n0 111311244 (eie0)ⲐkBT g e 冱i [49] i e quelle che si trovano in uno stato al livello ei Ne(eie0)ⲐkBT ni 111311244 冱 gi e(eie0)ⲐkBT [50] i L’energia totale del sistema riferita al livello fondamentale è [37] 冱i Ngi(ei e0) e(eie0)ⲐkBT E E0 冱 ni gi (ei e0) 11113112112 i 冱 gi e(eie0)ⲐkBT i Si possono introdurre le seguenti notazioni: [38] Ai gi e(eie0)ⲐkBT [39] Bi gi (ei e0)e(eie0)ⲐkBT [40] [42] dBi 13 D 12 i2 dT kT i 冢 冣 [46] 冮 冤冢冱D Ⲑ冱A 冣冢冱B Ⲑ冱A 冣 冥 2 i i i i i i 82 C(rotazionale)R i E E S R ln冱Ai 41344 10 T i 冢 冣 冢 GE0 1124 R 1ln冱Ai T 8p2IkBT R S(rotazionale)Rln 1311 h2s Una molecola poliatomica non lineare ha tre gradi di libertà rotazionali e la funzione di ripartizione diventa 冢 [57] 冣 (8p2kBTⲐh2)3Ⲑ2 (Ix Iy Izp)1Ⲑ2 冱Ai (rotazionale) 1121111111 s i 冣 dove Ix, Iy e Iz sono i tre momenti di inerzia principali relativi a tre assi passanti per il centro di massa della molecola. Sostituendo la [55] nelle equazioni [43], [46] e [47] si ottengono, per le molecole non lineari i Ricordando poi che GUPVTS e che, per la legge dei gas ideali, è PVRT, si ottiene: [48] [56] i e [47] 8p2Ik T (EE0)(rotazionale)RT [58] S CV d lnT N CV 11 kBT 2 B B 冱Ai (rotazionale) 111 h2s V ed è legato all’entropia S da: si ottiene 2 j [55] i Identificando l’energia media dell’insieme 具E典 con U e ricordando che il calore specifico a volume costante CV è dato da: [45] 2 Sostituendo la [54] nelle equazioni [43], [46] e [47] si ottengono per una molecola lineare: E E0 N 1232 冱 Ai U CV 3441 T 1 冱Ai (rotazionale) 23s 冱(2j 1)ej( j1)h Ⲑ8p Ik T i 冱 Bi [44] 冥 dove R è la costante universale dei gas. Per quanto riguarda il contributo rotazionale, ricordando la [27] si ricava [54] La [37] si può pertanto scrivere come [43] 冤 dove s è il numero di simmetria, che rappresenta il numero di configurazioni identiche ottenute per rotazione intorno al centro di simmetria. Quando h2Ⲑ8p2IkBT1, come si verifica per un gas a temperatura non troppo alta, la sommatoria a secondo membro si confonde con l’integrale e si può scrivere kT 2 dT [52] 3 (EE0)(traslazionale) 23 R 2 3 CV (traslazionale) 23 R 2 (2pmkBT)3Ⲑ2 Veg0 3 23 R S(traslazionale) Rln 223111131 2 Nh3 i La 兺i Ai è detta anche funzione di ripartizione. Si noti che: B dAi 13 12 i [51] [53] Di gi (ei e0)2 e(eie0)ⲐkBT [41] Veg 0 11 冱Ai (traslazionale)(2pmkBT)3Ⲑ2 Nh 3 dove g0 è la molteplicità dello stato fondamentale mentre e è la base dei logaritmi naturali. Sostituendo la [49] nelle equazioni [43], [46] e [47] si ottengono: i [36] Le equazioni [43] e [46-48] permettono di calcolare le proprietà termodinamiche, una volta che siano noti i livelli di energia di una data molecola. Conviene peraltro considerare separatamente i contributi dovuti alla traslazione, alla rotazione, alla vibrazione e all’eccitazione elettronica. Per quanto riguarda la traslazione, ricordando la [25] si ottiene la seguente espressione per la relativa funzione di ripartizione: [59] 3 (EE0)(rotazionale) 23 RT 2 [60] 3 CV (rotazionale) 23 R 2 [61] 8p2kBT S(rotazionale) Rln 2311 h2 冤冢 3Ⲑ2 冣 (pI I I )1Ⲑ2 冥 3 x y z 11131 23 R s 2 Il contributo vibrazionale può essere ricavato ricordando la [32], da cui si deduce: ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI [62] 1 sommati su tutti gradi di libertà vibrazionali, per ottenere il valore totale di una data funzione termodinamica per una certa molecola; M rappresenta il peso molecolare. 11114 冱 Ai 冱ehnn Ⲑk T 1e hnⲐk T i i B B i Ponendo xhnⲐkBT e sostituendo nelle equazioni [43], [46] e [47] si ottengono, per ciascun grado di libertà vibrazionale: [63] [64] [65] (EE0)(vibrazionale)RTx(ex 1) x 2e x 1 C(vibrazionale)R 114 (ex 1)2 x 41 ln(1ex) S(vibrazionale) R 224 e x1 冤 冥 Il contributo totale delle vibrazioni per ciascuna di queste proprietà si ottiene sommando tutte le frequenze fondamentali di vibrazione. Per quanto riguarda infine il contributo elettronico, bisogna ricordare che a temperature al di sotto di 2.000 K le molecole si trovano nello stato elettronico fondamentale. La popolazione già del primo livello di energia è quindi scarsa e il contributo derivante dall’energia elettronica alle proprietà termodinamiche è trascurabile. La tab. 4 (Rossini et al., 1952) riporta le equazioni per calcolare i contributi delle traslazioni e delle rotazioni alla funzione del contributo termico (H 0H00 )ⲐT, alla funzione dell’energia libera (G 0H00 )ⲐT e all’entropia S 0, per un gas nello stato termodinamico standard, a fugacità unitaria (1 bar) e a una data temperatura termodinamica, a cui vanno aggiunti gli opportuni contributi delle vibrazioni, ottenuti dalle [63-65] tab. 4. Equazioni con costanti numeriche per calcolare le funzioni termodinamiche nel caso di traslazione (per tutte le molecole) e di rotazione (per molecole rigide). M, peso molecolare (g/mol); I, momento di inerzia (g/cm2). I valori ottenuti sono espressi in Kcal/mol 2.4.5 Valutazione delle energie libere di formazione La funzione dell’energia libera (GH0 )ⲐT è la proprietà termodinamica che si può calcolare più facilmente in modo statistico, perché per determinarla è sufficiente conoscere la funzione di ripartizione. Per un gas allo stato standard è G H0 1131 R 1ln冱 Ai 0 [66] 0 冢 [67] G 0 H00 Gi0 H0i0 ∆ 1131 冱 12213(prodotti) T T i Gi0 H0i0 冱 12231 (reagenti) T i 冢 冣 Inoltre [68] ∆G0 ∆H00 G 0 H00 ∆ 1131 11 11 T T T 冢 冣 Quindi, ricordando la [15], si ottiene ∆H0 1322131 ∆(G H0 ) ∆G 11 Rln K 131 0 [69] 0 T 0 T 0 T ∆H00 ⲐT per ogni reazione si ottiene dai valori Il valore di di ∆H00 a 25 °C corretti a 0 K, usando i valori dell’entalpia a 25 °C riferiti a 0 K per le diverse molecole in gioco: [70] 0 0 ∆(H298,16 H00 ) ∆H00 ∆H298,16 dove [71] 0 0 ∆(H298,16 H00 )冱(H298,16i H00 )(prodotti) i Traslazione (per tutte le molecole) 冣 T i Inoltre, per una data reazione si può calcolare ∆(G 0H00)ⲐT come 0 冱(H298,16i H00 )(reagenti) i (H 0 H00 )ⲐT Cp0 (5/ 2 )R 4,9680 (G0 H00 )ⲐT 6,8635 log M 7,2820 11,4392 log T Rotazione (per molecole rigide) 1) Molecole biatomiche o poliatomiche lineari (H 0 H00 )ⲐT R 1,9872 a) s 1 (G0 H00 )ⲐT 4,5757 log(I1039)2,7676 4,5757 log T b) s = 2 (G0 H00 )ⲐT 4,5757 log(I1039)4,14514,5757 log T 2.4.6 Tabelle di dati di termodinamica chimica Le tabelle originariamente pubblicate nell’ambito dell’API Research Project fornivano i valori per le seguenti proprietà termodinamiche nello stato gassoso ideale tra 0 e 1.000 K: (H 0 H00)ⲐT, (G0 H00)ⲐT, S 0, H 0, H 00, Cp0, ∆H f0, ∆Gf0, logKf . Reazioni riguardanti O2 , H2 , H2O, C, CO, CO2 e CH4 Nella fig. 1 sono mostrati i valori del logaritmo della costan- te di equilibrio per le seguenti otto reazioni: C (solido, grafite)CO2 (gas) 2CO (gas) C (solido, grafite)H2O (gas) CO (gas)H2 (gas) CO (gas) 1Ⲑ2O2 (gas) CO2 (gas) CO (gas) H2O (gas) CO2 (gas) H2 (gas) CH4 (gas) CO2 (gas) 2CO (gas) 2H2 (gas) CH4 (gas) H2O (gas) CO (gas) 3H2 (gas) CH4 (gas) 2H2O(gas) CO2 (gas) 4H2 (gas) C (solido, grafite)2H2 (gas) CH4 (gas) 䉳 䉳 (H 0H00 )ⲐT2,9808 (G0 H00 )ⲐT 2,2878 log(Ix Iy Iz 10117)4,5757 log s 3,01416,8635 log T 䉳 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉴 䉳 VOLUME V / STRUMENTI 䉴 䉴 䉳 2) Molecole poliatomiche non lineari 䉴 䉴 83 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI temperatura (°C) 273 73 10 127 327 527 temperatura (°C) 727 927 C2H2 CH4 䉳 8 䉴 CH4H2O CO3H2 4 CCO2 2CO log K COH2O CO2H2 䉴 䉴 2 CH2O COH2 䉳 4 6 10 0 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 20 䉴 CH4CO2 2CO2H2 䉳 8 30 a 䉴 40 0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 0 200 400 temperatura (K) temperatura (K) fig. 1. Logaritmo della costante di equilibrio per otto reazioni fig. 2. Stabilità termodinamica delle n-paraffine allo stato che coinvolgono ossigeno, idrogeno, acqua, carbonio, ossido e biossido di carbonio, metano (Wagman et al., 1945a). gassoso in funzione della temperatura (a, metano; b, etano; c, propano; d, n-butano; e, n-pentano; f, n-esano; g, n-eptano; h, n-ottano; i, n-nonano; l, n-decano; m, n-esadecano) (Prosen et al., 1945b). ne per atomo di carbonio e rispetto agli elementi carbonio solido (grafite) e idrogeno gassoso in funzione della temperatura. L’asse delle ordinate dà il valore di (1Ⲑn)(∆Gf0ⲐT) in cal/molK, dove n è il numero di atomi di carbonio per molecola, T è la temperatura termodinamica e ∆Gf0 è l’energia libera di formazione dell’idrocarburo dagli elementi. I punti sotto la linea di zero indicano che l’idrocarburo nel suo stato standard ha la tendenza termodinamica a formarsi dagli elementi, anch’essi nei loro rispettivi stati standard. Riguardo alla stabilità termodinamica degli isomeri si possono trarre le seguenti conclusioni: • a 298 K (25 °C), tra gli isomeri quello normale ha la stabilità inferiore; relativamente agli altri isomeri, l’isomero normale cresce in stabilità all’aumentare della temperatura e a 1.000 K è tra gli isomeri più stabili; • a 298 K, l’isomero 2,2-dimetilico è tra i più stabili, ma la sua stabilità diminuisce rapidamente all’aumentare della temperatura e a 1.000 K è tra gli isomeri meno stabili; • gli isomeri più ramificati sono tra i meno stabili alle alte temperature. Idrocarburi monoolefinici La fig. 3 mostra la stabilità termodinamica in funzione della temperatura degli 1-alcheni allo stato gassoso, per atomo di carbonio e rispetto agli elementi carbonio solido (grafite) e idrogeno gassoso. Nella fig. 4 sono riportati, in funzione della temperatura, i valori di log10 K per la reazione di idrogenazione di un dato 1-alchene nella corrispondente n-paraffina allo stato gassoso: 1-alchene (gas)H2 (gas) n-paraffina (gas) 䉳 䉴 temperatura (°C) 73 127 28 327 527 727 927 1.127 1.327 1.527 1.727 26 24 ∆G°f / T.n (cal/mol.K) Idrocarburi paraffinici Nella fig. 2 viene riportata la stabilità di alcune n-paraffi- 84 927 1.127 1.327 1.527 m l i h g f e d c b 10 CH42H2O CO24H2 䉳 10 䉴 2 䉳 727 䉴 ∆G0f / T.n (cal/mol.K) 䉳 527 䉴 6 䉳 327 20 CO1/2O2 CO2 䉳 0 273 73 127 1.127 1.327 22 l i h g f e d c b a 20 18 16 14 12 10 8 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 temperatura (K) fig. 3. Stabilità termodinamica degli 1-alcheni allo stato gassoso in funzione della temperatura (a, etilene; b, propilene; c, 1-butene; d, 1-pentene; e, 1-esene; f, 1-eptene; g, 1-ottene; h, 1-nonene; i, 1-decene; l, 1-esadecene) (Kilpatrick et al., 1949). ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI temperatura (°C) temperatura (°C) 173 20 227 627 1.027 73 27 1.427 227 427 627 827 700 900 1.100 12 a 18 10 b 16 8 14 6 12 4 C2H4H2 C2H6 8 0 6 2 4 4 2 6 0 8 2 10 CnH2nH2 CnH2n2; n2 䉳 4 100 䉴 500 900 d 2 䉴 䉳 log K log K 10 c 1.300 300 1.700 500 temperatura (K) temperatura (K) fig. 4. Logaritmo della costante di equilibrio per la reazione di idrogenazione degli 1-alcheni a n-paraffine allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1949). fig. 6. Logaritmo della costante di equilibrio per alcune reazioni di alchilazione di paraffine con olefine per dare paraffine allo stato gassoso (a, etileneisobutano 2,3-dimetilbutano; b, propileneisobutano 2,3-dimetilpentano; c, isobuteneisobutano 2,2,4-trimetilpentano; d, 2-metil-2-buteneisobutano 2,2,5-trimetilesano) (Kilpatrick et al., 1949). 䉳 䉳 temperatura (°C) 173 27 227 427 627 827 䉴 䉳 1.027 1.227 1.427 16 䉴 䉴 䉳 䉴 temperatura (°C) 73 127 90 14 12 327 527 727 927 1.127 1.327 1.527 80 2CnH2n C2nH4n 10 䉳 䉴 70 ∆G0f / T.n (cal/mol.K) 8 log K 6 4 2 0 n2 2 n3 4 n4 6 8 100 60 50 40 h g f e d c b a 30 20 10 n4 300 500 700 900 1.100 1.300 1.500 1.700 temperatura (K) 0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 temperatura (K) fig. 7. Stabilità termodinamica degli 1-alchini allo stato gassoso fig. 5. Logaritmo della costante di equilibrio per alcune reazioni di dimerizzazione di n-1-alcheni a n-1-alcheni allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1949). VOLUME V / STRUMENTI in funzione della temperatura (a, acetilene; b, propino; c, 1-butino; d, 1-pentino; e, 1-esino; f, 1-ottino; g, 1-tetradecino; h, 1-eicosino) (Wagman et al., 1945b). 85 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI 73 10 temperatura (°C) 327 temperatura (°C) 727 1.127 1.527 73 10 327 a log K 10 20 a 0 a 0 10 10 b 10 c 20 30 30 40 200 temperatura (°C) 727 1.127 1.527 73 10 b 20 c 327 0 0 b temperatura (°C) 727 1.127 1.527 73 10 327 727 1.127 1.527 a b 20 c 30 c 30 40 600 1.000 1.400 1.800 200 40 600 1.000 1.400 1.800 200 40 600 1.000 1.400 1.800 200 600 1.000 1.400 1.800 temperatura (K) temperatura (K) temperatura (K) temperatura (K) A B C D fig. 8. Logaritmo della costante di equilibrio di formazione: A, dell’etano (a), dell’etilene (b) e dell’acetilene (c) allo stato gassoso; B, del propano (a), del propilene (b) e del propino (c) allo stato gassoso; C, del n-butano (a), dell’1-butene (b) e dell’1-butino (c) allo stato gassoso; D, del n-pentano (a), dell’1-pentene (b) e dell’1-pentino (c) allo stato gassoso (Wagman et al., 1945b). Le curve mostrano la variazione del valore di log10 K al crescere del numero di atomi di carbonio nella molecola: i valori calcolati per il propilene, l’1-butene e gli 1-alcheni superiori cadono tutti entro lo spessore della curva più spessa. Nella fig. 5 sono riportati in diagramma, in funzione della temperatura, i valori di log10 K delle seguenti reazioni di dimerizzazione di n-1-alcheni in n-1-alcheni allo stato gassoso: 2C2H4 (etilene, gas) C4H8 (1-butene, gas) 2C3H6 (propilene, gas) C6H12 (1-esene, gas) 2C4H8 (1-butene, gas) C8H16 (1-ottene, gas) 2C5H10 (1-pentene, gas) C10H20 (1-decene, gas) 2CnH2n (1-alchene normale, gas) C2nH4n (1-alchene normale, gas); n5 䉳 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉴 䉳 䉴 temperatura (°C) 73 20 127 327 527 727 927 1.127 1.327 ∆G0f / T.n (cal/mol.K) m l i h g f e d c 15 b 10 5 200 a 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 temperatura (K) fig. 9. Stabilità termodinamica dei n-alchilbenzeni allo stato gassoso in funzione della temperatura (a, benzene; b, toluene; c, etilbenzene; d, n-propilbenzene; e, n-butilbenzene; f, n-amilbenzene; g, n-esilbenzene; h, n-eptilbenzene; i, n-ottilbenzene; l, n-tetradecilbenzene; m, n-eicosilbenzene) (Taylor et al., 1946). 86 La curva più in basso si riferisce all’1-pentene e agli 1-alcheni superiori. Nella fig. 6 sono riportati in funzione della temperatura i valori di log10 K delle seguenti reazioni di alchilazione: etilene (gas)isobutano (gas) 2,3-dimetilbutano (gas) propilene (gas) isobutano (gas) 2,3-dimetilpentano (gas) isobutene (gas) isobutano (gas) 2,2,4-trimetilpentano (gas) 2-metil-2-butene (gas) isobutano (gas) 2,2,5-trimetilesano (gas). 䉳 䉴 䉳 䉳 䉳 䉳 䉴 䉴 䉴 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 Idrocarburi acetilenici La fig. 7 mostra la stabilità termodinamica degli 1-alchini allo stato gassoso in funzione della temperatura. Nelle figg. 8 A, B, C, e D sono riportati in diagramma e, rispettivamente, per gli idrocarburi C2, C3, C4 e C5, i valori di log10 K, in funzione della temperatura, delle reazioni di formazione di ognuno di questi idrocarburi nei loro stati standard gassosi a partire dagli elementi secondo le seguenti reazioni per la serie paraffinica, olefinica e acetilenica: nC(solido, grafite)(n1)H2 (gas) CnH2n2 (gas, n-paraffina) nC(solido, grafite)nH2 (gas) CnH2n (gas, n-alchene) nC(solido, grafite)(n-1)H2 (gas) CnH2n2 (gas, n-alchino) 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 Le differenze nei valori delle ordinate per ogni coppia di curve in queste figure forniscono il valore della costante di equilibrio della rispettiva reazione di idrogenazione o di deidrogenazione. Idrocarburi alchilbenzenici La fig. 9 illustra la stabilità termodinamica dei benzeni nor- mal-alchilici, allo stato gassoso, mostrando sull’asse delle ordinate i valori di (1Ⲑn)(∆Gf0ⲐT) in cal/molK. Nelle figg. 10 A, B e C sono riportati i valori di log10 K, in funzione della temperatura, per alcune reazioni di alchilazione, di ciclizzazione e di trimerizzazione. In particolare si prendono in considerazione le seguenti reazioni: benzene (gas) etilene (gas) etilbenzene (gas) 䉳 䉴 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI temperatura (°C) 73 127 15 327 527 727 temperatura (°C) 927 1.127 1.327 C6H61-CnH2n n-CnH2n1C6H5 䉳 䉳 䉴 temperatura (°C) 73 227 527 827 1.127 25 n-CnH2n2 n-CnH2n64H2 20 73 100 227 527 827 1.127 䉴 90 15 80 10 n6 10 70 log K 5 5 n3 0 5 200 n2 n3 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 605 n6 0 500 5 40 10 30 15 20 20 10 25 200 500 temperatura (K) 800 1.100 a b 0 200 1.400 500 temperatura (K) A 800 1.100 1.400 temperatura (K) B C fig. 10. Logaritmo della costante di equilibrio per alcune reazioni: A, alchilazione del benzene con 1-alcheni per dare n-alchilbenzeni allo stato gassoso; B, ciclizzazione di n-paraffine a n-alchilbenzeni allo stato gassoso; C, trimerizzazione di alchini ad alchilbenzeni allo stato gassoso (a, acetilene benzene; b, metilacetilene 1,3,5-trimetilbenzene) (Taylor et al., 1946). 䉴 䉴 temperatura (°C) temperatura (°C) 0 200 400 600 800 1.000 1.200 10 25 0 200 400 600 800 1.000 1.200 n-Cm5H2m12 n-CmH2m1C5H9H2 䉳 d e f 䉴 20 5 m0 ∆G0f / T.n (cal/mol.K) c b a 15 log K 0 m0 10 5 5 10 0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 temperatura (K) fig. 11. Stabilità termodinamica degli n-alchilciclopentani allo stato gassoso in funzione della temperatura (a, metilciclopentano; b, ciclopentano; c, etilciclopentano; d, butilciclopentano; e, ottilciclopentano; f, esadecilciclopentano) (Kilpatrick et al., 1947). VOLUME V / STRUMENTI 15 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 temperatura (K) fig. 12. Logaritmo della costante di equilibrio per la reazione di ciclizzazione delle n-paraffine a n-alchilciclopentani allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1947). 87 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI temperatura (°C) temperatura (°C) 0 25 200 400 600 800 1.000 1.200 15 200 n-CmH2m1C6H53H2 n-Cm1H2m3C5H9 䉳 20 400 600 800 1.000 1.200 1-Cm5H2m10 n-CmH2m1C5H9 䉴 䉴 䉳 10 15 10 m0 5 m0 5 m1 log K log K 0 0 5 0 m2 m0 10 15 5 m2 20 25 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 10 200 400 600 800 1.000 1.200 fig. 13. Logaritmo della costante di equilibrio per la reazione fig. 14. Logaritmo della costante di equilibrio di idrogenazione dei n-alchilbenzeni a n-alchilciclopentani, allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1947). per la reazione di ciclizzazione degli 1-alcheni a n-alchilciclopentani, allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1947). benzene (gas)propilene (gas) n-propilbenzene (gas) benzene (gas) CnH2n (1-alchene normale, gas) n-alchilbenzene (gas); n 3 n-esano (gas) benzene (gas) idrogeno (gas) n-eptano (gas) toluene (gas) idrogeno (gas) n-ottano (gas) etilbenzene (gas)idrogeno (gas) n-nonano (gas) n-propilbenzene (gas)idrogeno (gas) n-paraffina (gas) n-alchilbenzene (gas) idrogeno; per paraffine nonano acetilene (gas) benzene (gas) metilacetilene (gas) 1,2,5-trimetilbenzene (gas) 䉳 䉴 䉳 䉳 䉳 䉳 䉳 䉴 䉴 䉴 䉴 䉳 1.600 n-pentano (gas) ciclopentano (gas)idrogeno (gas) n-esano (gas) metilciclopentano (gas)idrogeno (gas) n-eptano (gas) etilciclopentano (gas)idrogeno (gas) n-paraffina (gas) n-alchilciclopentano (gas) idrogeno (gas); per n-ottano e superiori 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉴 䉳 䉴 䉴 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉴 I valori relativi all’idrogenazione del n-esano, del n-eptano e delle n-paraffine superiori cadono tutti entro la larghezza della linea più spessa. La fig. 13 fornisce il diagramma di log10 K in funzione della temperatura per le seguenti reazioni di idrogenazione degli n-alchilbenzeni a n-alchilciclopentani in fase gassosa: benzene (gas)idrogeno (gas) metilciclopentano (gas) toluene (gas) idrogeno (gas) etilciclopentano (gas) etilbenzene (gas)idrogeno (gas) n-propilciclopentano (gas) n-propilbenzene (gas)idrogeno (gas) n-butilciclopentano (gas) n-alchilbenzeneidrogeno (gas) n-alchilciclopentano (gas); per n-butilbenzene e superiori 䉳 Nella fig. 10 B, i valori calcolati per il n-eptano e per le paraffine superiori cadono entro la larghezza della curva più spessa. 䉳 䉴 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 Idrocarburi alchilciclopentanici La fig. 11 illustra la stabilità termodinamica dei normal- alchilciclopentani allo stato gassoso in funzione della temperatura, mostrando sull’asse delle ordinate i valori di (1Ⲑn)(∆Gf0ⲐT) in cal/molK. La fig. 12 mostra il diagramma di log10 K in funzione della temperatura per le seguenti reazioni di ciclizzazione delle paraffine normali a n-alchilciclopentani in fase gassosa: 88 1.400 temperatura (K) temperatura (K) 䉳 䉳 䉳 䉴 䉴 䉴 䉴 La fig. 14 fornisce il diagramma di log10 K in funzione della temperatura per le seguenti reazioni di ciclizzazione degli 1alcheni a n-alchilciclopentani in fase gassosa: ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI temperatura (°C) 0 200 400 600 800 temperatura (°C) 1.000 1.200 0 10 25 200 400 600 800 1.000 1.200 n-Cm6H2m14 n-CmH2m1C6H11H2 䉳 20 䉴 5 m1 15 0 log K ∆G0f / T.n (cal/mol.K) m1 m0 10 5 5 0 f e d a c b 200 10 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 temperatura (K) 15 200 400 allo stato gassoso in funzione della temperatura (a, cicloesano; b, metilcicloesano; c, etilcicloesano; d, butilcicloesano; e, ottilcicloesano; f, esadecilcicloesano) (Kilpatrick et al., 1947). 1-pentene (gas) ciclopentano (gas) 1-esene (gas) metilciclopentano (gas) 1-eptene (gas) etilciclopentano (gas) 1-alchene (gas) n-alchilciclopentano (gas); per 1-ottene e superiori I valori per la formazione del metilciclopentano, dell’etilciclopentano e degli alchilciclopentani superiori cadono entro la larghezza della curva più spessa. 䉴 䉳 䉴 䉳 䉴 Idrocarburi alchilcicloesanici La fig. 15 mostra la stabilità termodinamica dei normal- cicloesani allo stato gassoso al variare della temperatura, sotto forma di diagramma di (1Ⲑn)(∆Gf0ⲐT) in cal/molKin funzione della temperatura. La fig. 16 mostra il diagramma di log10 K in funzione della temperatura per le seguenti reazioni di ciclizzazione delle n-paraffine a n-alchilcicloesani in fase gassosa: n-esano (gas) cicloesano (gas) idrogeno (gas) n-eptano (gas) metilcicloesano (gas)idrogeno (gas) n-ottano (gas) etilcicloesano (gas)idrogeno (gas) n-paraffina (gas) n-alchilcicloesano (gas) idrogeno (gas); per n-nonano e superiori 䉳 䉳 䉳 䉴 䉴 䉴 䉳 䉴 I valori calcolati per l’etilcicloesano, il n-propilcicloesano e gli n-alchilcicloesani superiori cadono entro la larghezza della curva più spessa. VOLUME V / STRUMENTI 800 1.000 1.200 1.400 1.600 fig. 16. Logaritmo della costante di equilibrio per la reazione di ciclizzazione delle n-paraffine a n-alchilcicloesani allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1947). 䉴 䉳 䉳 600 temperatura (K) fig. 15. Stabilità termodinamica dei n-cicloesani La fig. 17 fornisce il diagramma di log10 K in funzione della temperatura per le seguenti reazioni di conversione dei n-alchilcicloesani a n-alchilciclopentani in fase gassosa: cicloesano (gas) metilciclopentano (gas) metilcicloesano (gas) etilciclopentano (gas) etilcicloesano (gas) n-propilciclopentano (gas) n-propilcicloesano (gas) n-butilciclopentano (gas) n-alchilcicloesano (gas) n-alchilciclopentano (gas); per n-butilcicloesano e superiori 䉳 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉳 䉴 䉴 La fig. 18 mostra il diagramma di log10 K in funzione della temperatura per le seguenti reazioni di idrogenazione degli n-alchilbenzeni a n-alchilcicloesani in fase gassosa: benzene (gas) idrogeno (gas) cicloesano (gas) toluene (gas)idrogeno (gas) metilcicloesano (gas) etilbenzene (gas)idrogeno (gas) etilcicloesano (gas) n-propilbenzene (gas) idrogeno (gas) n-propilcicloesano (gas) n-alchilbenzene (gas)idrogeno (gas) n-alchilcicloesano (gas); per n-butilbenzene e superiori 䉳 䉳 䉴 䉴 䉳 䉴 䉳 䉳 䉳 䉳 䉴 䉴 䉴 䉴 La curva superiore della fig. 18 è quella relativa all’idrogenazione del benzene, mentre la curva inferiore è quella per 89 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI temperatura (°C) temperatura (°C) 0 20 200 400 600 800 1.000 1.200 0 25 n-CmH2m1C6H11 n-Cm1H2m3C5H9 䉳 m0 400 600 800 1.000 1.200 n-CmH2m1C6H53H2 n-CmH2m1C6H11 䉴 䉳 20 10 200 䉴 15 m3 m3 m0 10 m2 m1 m2 m3 5 0 log K log K m1 0 5 10 10 15 20 m3 20 30 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 25 200 400 600 1.000 1.200 1.400 1.600 fig. 17. Logaritmo della costante di equilibrio fig. 18. Logaritmo della costante di equilibrio per la reazione di conversione dei n-alchilcicloesani a n-alchilciclopentani allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1947). per la reazione di idrogenazione dei n-alchilbenzeni a n-alchilcicloesani allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1947). l’idrogenazione del n-pentilbenzene e superiori; le curve per il toluene, l’etilbenzene e il n-propilbenzene cadono, nell’ordine, tra le due. La fig. 19 fornisce il diagramma di log10 K in funzione della temperatura per le seguenti reazioni di ciclizzazione degli 1-alcheni a n-alchilcicloesani in fase gassosa: Stirene e metilstireni Nella fig. 21 sono riportati i valori di log10 K in funzione 1-esene (gas) cicloesano (gas) 1-eptene (gas) metilciclopentano (gas) 1-ottene (gas) etilcicloesano (gas) 1-alchene (gas) n-alchilcicloesano (gas); per 1-nonene e superiori 䉳 䉴 䉳 䉳 della temperatura per le reazioni di deidrogenazione in fase gassosa dell’etilbenzene a stirene, dell’isopropilbenzene ad ametilstirene, dell’isopropilbenzene a cis-b-metilstirene, dell’isopropilbenzene a trans-b-metilstirene, dell’1-metil-2-etilbenzene a o-metilstirene, dell’1-metil-3-etilbenzene a m-metilstirene e dell’1-metil-4-etilbenzene a p-metilstirene. 䉴 䉴 䉳 䉴 I valori per la formazione di etilcicloesano, n-propilcicloesano e n-alchilcicloesani superiori cadono entro la larghezza della curva più spessa. Idrocarburi olefinici Nelle figg. 20 A e B sono riportati in diagramma, in fun- zione della temperatura, i valori del logaritmo della costante di equilibrio (A) per le reazioni di deidrogenazione in fase gassosa del propilene a propadiene e di ciascuno dei quattro buteni a 1,3-butadiene e (B) per le reazioni di isomerizzazione, sempre in fase gassosa, del propadiene a propino, dell’1,2-butadiene a 1-butino, dell’1,2-pentadiene a 1-pentino, dell’1,3-butadiene a 2-butino, del cis-1,3-pentadiene a 2-pentino e del trans-1,3-pentadiene a 2-pentino. 90 800 temperatura (K) temperatura (K) 2.4.7 Equazioni di stato e proprietà correlate L’API Research Project cominciò la sua attività raccogliendo, analizzando e correlando i dati relativi al comportamento P-V-T e alle proprietà correlate di idrocarburi semplici. Per una descrizione dettagliata delle equazioni di stato più comunemente impiegate per descrivere il comportamento degli idrocarburi, v. cap. 2.6. Per calcolare il valore di una funzione termodinamica in uno stato generico, caratterizzato dai valori di pressione e temperatura, rispetto a uno stato di riferimento in cui la pressione sia abbastanza bassa da corrispondere a un comportamento ideale del gas, si può considerare una trasformazione divisa in due stadi [72] (Pr,T r) (Pr,T ) (P,T ) 䉴 䉴 dove la prima trasformazione è isobara e la seconda isoterma. Per i calcoli relativi alla prima trasformazione si possono usare ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI temperatura (°C) 0 15 200 400 600 800 1.000 le capacità termiche del gas perfetto, mentre per la seconda è necessario disporre di un’equazione di stato. Applicando tale procedimento alla funzione entalpia si ottiene: 1.200 1-Cm6H2m12 n-CmH2m1C6H11 䉳 䉴 [73] H̃(P,T )H̃(Pr,T r) 冮 T dP 冮 冢12 P 冣 Tr [74] m1 H̃ T Pr La seguente relazione (v. cap. 2.1) 10 H̃ P C̃p0(T )dT Ṽ ṼT 冢12冣 冢12 P 冣 T T P sostituita nella [73] dà 5 m1 log K [75] 冮 T 2 dP 冮 冤ṼT 冢1 T 冣 冥 Tr m0 5 fig. 20. A, deidrogenazione delle monoolefine a diolefine allo stato gassoso (a, propilene propadieneidrogeno; b, 1-butene 1,3-butadieneidrogeno; c, cis-2-butene 1,3-butadieneidrogeno; d, trans-2-butene 1,3-butadieneidrogeno; e, isobutene 1,3-butadieneidrogeno); B, isomerizzazione delle diolefine ad alchini allo stato gassoso (a, propadiene propino; b, 1,2-butadiene 1-butino; c, 1,3-butadiene 2-butino; d, 1,2-pentadiene 1-pentino; e, cis-1,3-pentadiene 2-pentino; f, trans-1,3-pentadiene 2-pentino) (Kilpatrick et al., 1949). 䉳 䉳 䉴 䉳 600 800 1.000 1.200 1.400 䉳 1.600 䉴 䉴 䉳 temperatura (K) 䉳 fig. 19. Logaritmo della costante di equilibrio per la reazione 䉳 di ciclizzazione degli 1-alcheni a n-alchilcicloesani allo stato gassoso (Kilpatrick et al., 1947). 䉴 䉳 䉳 䉳 15 200 400 600 800 10 䉴 䉴 temperatura (°C) 1.000 1.200 0 200 2 CnH2n CnH2n2H2 䉳 䉴 䉴 䉴 temperatura (°C) 0 䉴 䉴 䉳 400 P Pr Il primo integrale al secondo membro si calcola agevolmente se si attribuisce alla capacità termica un’espressione polinomiale del tipo [6], mentre per poter valutare il secondo integrale è necessario conoscere un’equazione di stato. Si supponga, per esempio, che il sistema studiato possa essere descritto da un’equazione del viriale troncata al secondo termine B(T): 0 10 200 Ṽ P H̃(P,T )H̃(Pr ,Tr ) C̃p0(T )dT 䉴 400 600 800 1.000 1.200 CnH2n2 CnH2n2 䉳 䉴 a 1 d 5 0 c b 1 0 c 2 5 3 log K log K b 10 15 e 5 d 6 a 20 f e 4 7 25 8 30 35 200 9 400 600 800 1.000 1.200 temperatura (K) A VOLUME V / STRUMENTI 1.400 1.600 10 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 temperatura (K) B 91 EQUILIBRI FISICI E CHIMICI temperatura (°C) 0 10 200 400 600 800 1.000 1.200 Come nel caso precedente, il primo integrale si valuta facilmente se si esprime la capacità termica con una formula come la [6], mentre il calcolo del secondo integrale richiede che sia nota un’equazione di stato. Se si utilizza la [76], si ottiene: P [81] 5 冮 冢T 冣 Pr c,d Ṽ 12 dP P P dP 冮 冤23P 211 dT 冥 R dB(T) Pr dB(T) P R ln 1r 121 (P Pr) P dT b a,f,g e 0 log K Bibliografia citata d 5 c a,e,f,g 10 15 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 temperatura (K) fig. 21. Deidrogenazione di alchilbenzeni a stireni allo stato gassoso (a, etilbenzene stireneidrogeno; b, isopropilbenzene a-metilstireneidrogeno; c, isopropilbenzene cis-b-metilstireneidrogeno; d, isopropilbenzene trans-b-metilstireneidrogeno; e, 1-metil-2-etilbenzene o-metilstireneidrogeno; f, 1-metil-3-etilbenzene m-metilstireneidrogeno; g, 1-metil-4-etilbenzene p-metilstireneidrogeno) (Kilpatrick et al., 1949). 䉳 䉳 䉳 䉳 䉴 䉴 䉴 䉴 䉳 䉳 䉳 䉴 䉴 䉴 RT Ṽ 12 B(T) P In questo caso, l’integrazione della [75] porta alla seguente espressione: Kilpatrick J.E. et al. (1947) Heats, equilibrium constants, and free energies of formation of the alkylcyclopentanes and alkylcyclohexanes, «Journal of Research of the National Bureau of Standards», 39, 523-543. Kilpatrick J.E. et al. (1949) Heats, equilibrium constants, and free energies of formation of the C3 to C5 diolefins, styrene, and the methylstyrenes, «Journal of Research of the National Bureau of Standards», 42, 225-240. Prosen E.J. et al. (1945a) Free energies and equilibria of isomerization of the 18 octanes, «Journal of Research of the National Bureau of Standards», 34, 255-261. Prosen E.J. et al. (1945b) Heat and free energies of formation of the paraffin hydrocarbons in the gaseous state, to 1500°K, «Journal of Research of the National Bureau of Standards», 34, 403-411. Rossini F.D. et al. (1952) Selected values of chemical thermodynamic properties, Washington (D.C.), US Government Printing Office. Taylor W.J. et al. (1946) Heats, equilibrium constants, and free energies of formation of the alkylbenzenes, «Journal of Research of the National Bureau of Standards», 37, 95-122. Wagman D.D. et al. (1945a) Heats, free energies, and equilibrium constants of some reactions involving O2, H2, H2O, C, CO, CO2, and CH4, «Journal of Research of the National Bureau of Standards», 34, 143-161. Wagman D.D. et al. (1945b) Heats, equilibrium constants, and free energies of formation of the acetylene hydrocarbons through the pentynes, to 1500°K, «Journal of Research of the National Bureau of Standards», 35, 467-496. [76] [77] 冤 冥 dB(T) ∆HPrP B(T) T 121 (P Pr) 䉴 dT in cui B(T) e la sua derivata devono essere calcolati alla temperatura a cui si trova il fluido. Un’analoga trattazione viene usata per l’entropia: T C̃ 0 P S̃ p 12 dP [78] S̃(T, P)S̃(Tr ,Pr ) 12 dT T P T 冮冢 冣 冮 Tr Pr Una delle relazioni di Maxwell richiede [79] S V 12 12 P T T 冢 冣 冢 冣 P Elenco dei simboli ai BCC BCH CV CP D E EXY G h H I Ix, Iy, Iz che, sostituita nella [78], dà: [80] S̃(T, P)S̃(Tr ,Pr ) 冮 T Tr 92 C̃ 0 T P Ṽ 冮 冢 T 冣 p 12 dT 12 dP Pr P K kB Kf attività del componente i valore efficace dell’energia di legame CC valore efficace dell’energia di legame CH capacità termica a volume costante capacità termica a pressione costante energia di legame energia totale di un sistema energia del legame XY energia libera di Gibbs costante di Planck6,62611034 J s entalpia momento d’inerzia momento d’inerzia relativo rispettivamente all’asse x, y e z per una molecola poliatomica costante di equilibrio di una reazione costante di Boltzmann costante di equilibrio per la reazione di formazione ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEGLI IDROCARBURI m mA, mB, n1, n2, n3 nXY P P1 P2 P3 R S T U U(r) V massa della molecola massa rispettivamente dell’atomo A e B in una molecola biatomica numero quantico associato rispettivamente con la coordinata x, y, z numero di legami XY pressione energia di interazione corrispondente alle coppie di legami HCH energia di interazione corrispondente alle coppie di legami HCC energia di interazione corrispondente alle coppie di legami CCC costante universale dei gas perfetti8,31 J/Kmol entropia temperatura termodinamica energia interna energia potenziale interatomica volume VOLUME V / STRUMENTI Lettere greche calore di formazione di un composto ∆H̃f calore di combustione di un composto ∆H̃c ∆HR entalpia di reazione ∆H̃a0 energia di atomizzazione di un composto ∆G 0 variazione di energia libera standard di una reazione ∆G̃ f energia libera di formazione di un composto ∆S̃f0 entropia di formazione di un composto e energia molecolare eel energia molecolare elettronica erot energia molecolare rotazionale et energia molecolare traslazionale evib energia molecolare vibrazionale mr massa ridotta n frequenza di vibrazione di una molecola ni coefficiente stechiometrico di una reazione s numero di simmetria Stefano Carrà MAPEI Milano, Italia 93