RELAZIONE ATTIVITA’ DEL I ANNO DI DOTTORATO XXII CICLIO NEUROSCIENZE APPLICATE (SCUOLA DI DOTTORATO IN TECNICHE E TECNOLOGIE BIOMEDICHE) DOTTORANDO Silvia Daniela Morbelli TUTOR Prof Guido Rodriguez Titolo: Ruolo di SPECT e PET cerebrali nello studio del paziente affetto da deterioramento cognitivo di grado lieve (MCI). Abstract: Attività svolta durante il primo anno di dottorato: 1. Ottimizzazione dell’analisi degli SPECT cerebrali: creazione di un template customizzato di 99mTc-ECD (basato sul database di sani del gruppo di neurofisiologia, Prof.Rodriguez) per l’analisi SPM e dimostrazione del significativo impatto che un template omogeneo per tracciante ha sull’analisi statistica in SPM. 2. Valutazione dei diversi pattern di ipoperfusione alla SPECT nei diversi sottotipi i MCI: partecipazione allo studio multicentrico europeo DESCRIPA finalizzato a sviluppare criteri clinici e linee guida per lo screening dell’ AD in fase precoce (pre-demenza). Ho effettuato la normalizzazione degli studi SPECT dei vari soggetti MCI provenienti da tutti i centri partecipanti e la valutazione semiquantitativa della perfusione presente in regioni 3D cerebrali scelte in base ai dai presenti in letteratura in soggetti MCI e aMCI in particolare. Tali dati sono stati poi avviati all’analisi statistica (SAS/STAT, v.8.1, 1999 SAS Institute Inc., Cary, NC, USA) per l’identificazione delle variabili cliniche e neuropsicologiche che influenzano i dati SPECT e la valutazione della differenza tra i 3 gruppi coinvolti (MCI amnestici, MCI non amnestici, soggetti con deficit soggettivo di memoria) nelle diverse VROI. I nostri dati dimostrano che la perfusione cerebrale e’ precocemente alterata nei soggetti aMCI in diverse aree corticali tipicamente colpite dall’AD. In particolare, conformemente ai dati presenti in letteratura, l’ipoperfusione in corrispondenza dell’ippocampo sinistro e della corteccia associativa temporo parietale bilaterale e’ stata la quella maggiomente significativa rispetto agli altri gruppi. Nella correlazione con i test neurospicologici, la perfusione nelle 12 VROI (in particolare quella della corteccia parietale bilaterale, temporale sinistra e delle strutture ippocampali) si e’ dimostrata altamente dipendente dal punteggio dei test di apprendimento verbale. In conclusione i nostri dati hanno supportato l’evidenza riguardo alla presenza di differenti substrati neuropsicologici tra i sottotipi clinici di MCI. 3. Valutazione dei pattern di ipometabolismo PET presenti nei soggetti destinati a convertire in AD rispetto agli altri soggetti MCI. Nello studio sono stati per il momento reclutati 21 pazienti consecutivi con aMCI e 10 soggetti normali. I pazienti hanno effettuato PET e valutazione neuropsicologica “basali” cioe’ in prossimità della prima visita e sono stati fino ad oggi seguiti per un periodo compreso tra i 7 ed i 24 mesi. Gli studi PET dei pazienti sono stati analizzati in SPM2 per il confronto tra converters e controlli, converters e non converters, controlli e non converters. I risultati preliminari dello studio hanno dimostrato che i soggetti destinati a convertire in AD hanno mostrato un ipometabolismo in regioni tipiche dell’AD già alla PET “basale”. In questo gruppo di pazienti l’ipometabolismo in sede temporo-parietale e nel cingolo posteriore dell’emisfero destro ha distinto il gruppo dei converters dai non converters. Al contrario dei dati PET i test neuropsicologici basali non sono stati in grado di distinguere il gruppo dei converters dai non converters. In dettaglio: OTTIMIZZAZIONE DELL’ANALISI DEGLI STUDI SPECT CEREBRALI. L’analisi statistica parametrica (statistical parametric mapping) tramite le diverse versioni del software SPM e’ utilizzata in tutto il mondo per l’analisi voxel-based e la comparazione statistica di studi cerebrali con fMRI, PET e SPECT. Come per altri software di analisi la normalizzazione spaziale e’ un cruciale step di pre-processing poiche’ deforma il volume cerebrale del singolo individuo in modo che sia corrispondente a quello neuroanatomico di riferimento dell’atlante di Talairach. Pertanto, sarebbe consigliabile che le modalità di acquisizione dei soggetti in esame e quelle utilizzate nella scansione dei soggetti utilizzati per la costituzione del template fossero il piu’ simili possibili. Nel campo della medicina nucleare questo problema e’ stato recentemente sottolineato da Gispert e colleghi per la PET. Essi hanno, infatti mostrato l’nfluenza che puo’ avere sui risultati il fatto di utilizzare un template inappropriato per la normalizzazione. Lo stesso problema puo’ essere trasportato in ambito SPECT. Infatti nella maggior parte dei centri medico nucleari che effettuano SPECT cerebrali due differenti traccianti vengono utilizzati per valutare la distribuzione del flusso cerebrale: 99mTc-HMPAO e 99m Tc-ECD. E’ noto che i due traccianti si distribuiscono in maniera significativamente diversa si nel soggetto sano che in molti quadri patologici compresa la malattia di Alzheimer. In particolare i lavori che hanno effettuato una sistematica comparazione dei due traccianti hanno riportato che l’uptake di 99mTc-HMPAO e’ piu’ elevato in corrispondenza di gangli della base, cervelletto, talamo e corteccia temporo-mesiale mentre l’uptake di 99mTc-ECD e’ piu’ elevato in corrispondenza della corteccia occipitale mesiale, parietale superiore, e frontale, cuneo e precuneo. Nonostante questi dati tutte le versioni di SPM (SPM99, SPM2, SPM5) contengono un solo template di normalizzazione 99mTc-HMPAO SPECT ed i centri che non hanno i mezzi o i soggetti sani utili per costruire un proprio template SPECT effettuano la normalizzane della SPECT con 99mTc-ECD sul template 99mTc-HMPAO presente di default nel pacchetto di SPM. Siccome questa procedura non corretta puo’ generare errori nei risultati dell’analisi statistica in SPM, abbiamo voluto approfondire il problema costruendo un template 99mTc-ECD e valutando in maniera sistematica gli effetti che si hanno sui risultati in base al fatto di utilizzare per la normalizzazione il template 99mTc-HMPAO o 99mTc-ECD. A tale scopo e’ stata effettuata una classica comparazione tra soggetti sani di pari età e pazienti affetti da AD lieve (eAD) ed e’ stata valutazionela correlazione del flusso cerebrale dell’intero gruppo con una covariata esterna : il MMSE. Il nostro template 99mTc-ECD e’ stato costruito utilizzando la stessa procedura utilizzata originariamente per il template 99mTc-HMPAO di default in SPM. Le stesse analisi statistiche (t-test di comparazione tra soggetti sani e eAD e correlazione dell’intero gruppo con il punteggio MMSE) sono state effettuatea 2 volte normalizzando prima con il template 99mTc-HMPAO e poi con il template customizzato 99mTc-ECD. Nel confronto tra eAD e controlli un cluster di significativa ipoperfusione negli eAD in corrispondenza del giro del cingolo posteriore e’ stato messo in evidenza solo dopo normalizzazione con l’appropriato template 99mTc-ECD. Parimenti nella correlazione tra il flusso cerebrale e l’MMSE l’area di correlazione si e’ dimostrata piu’ estesa (con inclusione anche del giro temporale superiore destro) e maggiormente significativa dopo normalizzazione col template 99mTcECD. Il nostro studio ha percio’ mostrato che i risultati dell’analisi statistica in SPM variano in relazione al template utilizzato e che l’uso di un appropriato template permette di ottenere risultati piu’ precisi e verosimilmente piu’ significativi. Il template 99mTc-ECD SPECT costruito in questo lavoro e’ stato reso disponibile in formato Analyze sul sito dell’associazione italiana di Medicina Nucleare (www.aimn.it) in modo che altri gruppi possano utilizzarlo per la normalizzazione dei loro pazienti acquisiti con 99mTc-ECD. I risultati di questo lavoro sono in stampa sul Quarterly Journal of Nuclear Medicine THE NEED OF APPROPRIATE BRAIN SPECT TEMPLATES FOR SPM COMPARISONS Silvia Morbelli, Guido Rodriguez, Alessandro Mignone, Vania Altrinetti, Andrea Brugnolo, Arnoldo Piccardo, Alberto Pupi, Pierre Malick Koulibaly, Flavio Nobili VALUTAZIONE DEI DIVERSI PATTERN DI IPOPERFUSIONE ALLA SPECT NEI DIVERSI SOTTOTIPI I MCI I risultati del lavoro sulla costruzione di un tempate SPECT ECD ci hanno spinto a cercare una crescente ottimizzazione dell’analisi in SPM e ad utilizzare un template non solo tracciantespecifico ma anche malattia-specifico. Tale template costruito dal gruppo del Prof Frisoni presso l’Università di Brescia e stato ottenuto a partire da immagini MRI e SPECT acquisite in pazienti MCI ed e’ risltato, percio’, ideale per magnificare le possibili minime differenze tra i diversi sottotipi di pazienti MCI arruolati nello studio DESCRIPA studio multicentrico europeo cui il nostro centro ha partecipato (altri centri partecipanti Brescia, Montpellier, Maahstrict, Amsterdam). Questo studio ha, in generale, lo scopo di sviluppare criteri clinici e linee guida per lo screening dell’ AD in fase precoce (pre-demenza). In questo lavoro sono stata coinvolta in prima persona nella scelta e nell’effettiva esecuzione della modalità di analisi dei dati (vedi in seguito) Tale studio e’ stato finalizzato al supporto dell’ idea che la subclassificazione dei pazienti MCI dipenda da differenti eziologie sottostanti. Abbiamo valutato tramite SPECT di flusso con ECD la perfusione cerebrale in pazienti aMCI (MCI amnestici), naMCI (MCI non amnestici) in confronto con individui che lamentavano riduzione soggettiva della memoria non obbiettivata dalla visita neurologica e dai test neuropsicologici. La nostra ipotesi di partenza e’ stata che i soggetti aMCI potessero mostrare un pattern di ipoperfusone tipo eAD rispetto ai pazienti con soggettivo deficit di memoria e che i naMCI non mostrassero un omogeneo effetto di gruppo (i.e. differeni eziologie sottostanti). Inoltre, poiche’ questa sottoclassificazione si basa su differenze nel profilo neurospicologico, abbiamo investigato la correlazione con la performance nei test cognitivi. In ciascun centro, una batteria di test neurospicologici e’ stata somministrata ai pazienti per inquadrare la performance cognitiva nei differenti domini (memoria, linguaggio, funzione esecutiva, attenzione e visuocostruzione). I punteggi grezzi sono stati trasformati in Z-scores corretti per età, scolarità e sesso e sono stati usati nelle successive analisi statistiche. In tutti i casi e’ sato considerato come “deficit” in una certa funzione uno Z score > -1.5. In base al performance neuropsicologica i soggetti sono stati classificati in 3 gruppi. I soggetti che non hanno presentato alcun deficit sono stati classificati come “deficit soggettivi di memoria” (Subj). I soggetti con deficit di memoria isolato o accompagnato da deficit degli altri domini come aMCI. I soggetti con deficit in uno o piu’ domini in assenza di deficit di memoria come naMCI. Tutti i soggetti hanno effettuato, presso i diversi centri partecipanti, uno studio SPECT cerebrale di flusso con ECD secondo le modalità di acquisizione dello studio precedente. La ricostruzione delle immagini di tutti i centri e’ stata effettuata in Genova utilizzando lo stesso algoritmo iterativo (OSEM 10 subset, 8 iterazioni) sulla base dei dati ottenuti dalle acquisizioni dei capillari nei diversi centri. In questo caso non e’ stato possibile effettuare un’analisi voxel based ma un’ analisi VROI (volumetric region of interest). Infatti, pur utilizzando uno stesso metodo di ricostruzione basato sulle diverse caratteristiche dei collimatori, i dati, provenienti da diversi tipi di gamma-camere (2 teste VS 3 teste; collimatori fanbeam Vs a fori paralleli etc) non possono essere considerati sufficientemente omogenei per un’analisi in SPM. Il metodo utilizzato e’ stato il seguente: Le immagini SPECT sono state normalizzate nello spazio MNI tramite le consuete fasi di preprocessing in SPM2 (come detto e’ stato utilizzato un template di normalizzazione basato su MRI e SPECT di soggetti MCI). Sono quindi state scelte, a partire da un atlante presente all’interno di SPM (PICK Atlas) le seguenti VROI: ippocampo, giro paraippocampale, cingolo posteriore, precuneo, giro frontale medio, lobulo parietale inferiore, giro temporale superiore di ciascun emisfero. La scelta delle regioni e’ stata effettuata sulla base dei dati SPECT e PET gia’ pubblicati sui soggetti MCI ed aMCI in particolare. Il cervelletto e’ stato utlizzato per la normalizzazione dei conti delle VROI e i conti del cervelletto sono stati normalizzai sui conti totali. L’analisi statistica dei dati SPECT e’ stata effettuata usando il software SAS (SAS/STAT, v.8.1, 1999 SAS Institute Inc., Cary, NC, USA) secondo i seguenti step: 1. Identificazione delle variabili clincihe e neuropsicologiche che influenzano i dati SPECT. 2. Differenza tra i 3 gruppi nelle diverse VROI. L’analisi ANOVA corretta per età e centro ha dimostrato differenza significativa tra i tre gruppi (p< 0.02) e le diverse VROI (p<0.0001). In particolare, la comparazione post-hoc ha dimostrato differenza significativa tra Subj e aMCI mentre non c’e’ stata nessuna differenza significativa tra naMCI da una parte e aMCI e Subj dall’altra. Nel gruppo degli aMCI le VROI caratterizzate da minori conteggi rispetto al gruppo subj sono state l’ippocampo sinistro e la corteccia temporale e parietale bilaterali. In tutti i pazienti il flusso cerebrale globale ha correlato piu’ significativamente con la “learning measure” dei test di memoria verbale (p>0.0001). I nostri dati dimostrano che la perfusione cerebrale e’ gia’ alterata nei soggetti aMCI in diverse aree corticali tipicamente colpite dall’AD. In particolare, conformemente ai dati presenti in letteratura l’ipoperfusione in corrispondenza dell’ippocampo sinistro e della corteccia associativa temporo parietale bilaterale si e’ dimostrata la piu’ evidente. Il gruppo degli naMCI non ha evidenziato, per quanto riguarda la per fusione cerebrale, un significativo effetto di gruppo rispetto sia a aMCI che Subj. Questo fatto potrebbe essere dovuto alla eterogeneità di questo gruppo di pazienti. In ogni caso gli naMCI valori di perfusioni inferiori ai Subj si sono evidenziate in corrispondenza della corteccia frontale, specialmente dell’emisfero destro . Rispetto alla correlazione con i test neurospicologici, la perfusione nelle 12 VROI (in particolare quella della corteccia parietale bilaterale, temporale sinistra e delle strutture ippocampali) si e’ dimostrata altamente dipendente dal punteggio dei test di apprendimento verbale. In conclusione I nostri dati hanno supportato l’evidenza riguardo alla presenza di differenti substrato neuropsicologici tra I sottotipi clinici di MCI. Ulteriori studi longitudinali sui sottotipi di MCI in rapporto alla loro perfusione alla SPECT cerebrale potrebbero rivelare il reale rapporto di questi dati con il loro outcome clinico. I risultati di questo studio finanziato dal European Commission all’interno del quinto Framework, programme (Quality of Life and management of living resources’, key action 6: The aging population, and priority 6.1: Age-related illnesses and health problems) sono in corso di prima valutazione da parte del Journal of Neurology BRAIN SPECT IN SUBTYPES OF MILD COGNITIVE IMPAIRMENT: FINDINGS FROM THE ‘DESCRIPA’ MULTICENTER STUDY. Autori: Flavio Nobili, Giovanni B. Frisoni, Florence Portet, Frans Verhey, Guido Rodriguez, Anna Caroli, Jacques Touchon, Piero Calvini, Silvia Morbelli, Fabrizio De Carli, Laura Van de Pol, Pieter-Jelle Visser. VALUTAZIONE DEI PATTERN DI IPOMETABOLISMO PET PRESENTI NEI SOGGETTI DESTINATI A CONVERTIRE IN AD RISPETTO AGLI ALTRI SOGGETTI MCI. L’interesse dei risultati raggiunti e la nota migliore risoluzione e quindi maggiore sensibilità della metodica PET rispetto alla SPECT rendono inevitabile la necessità di passare alla prima metodica. Un primo gruppo di pazienti aMCI sono stati reclutati dalla memory clinic del gruppo, classificati come tali e a beve intervallo di tempo dalla prima visita sottoposti ad esame PET di Metabolismo cerebrale (tracciante 18F-FDG), MRI e valutazione neurospicologica mirata. Lo scopo di tale studio e’ in particolare quello di individuare i pattern metabolici PET con FDG in grado di identificare precocemente i soggetti aMCI “converters” rispetto ai “non-converters”. Nello studio sono stati per il momento reclutati 21 pazienti consecutivi con aMCI (9 maschi; età media :76.5±5.9; MMSE medio:27.8±1.5) e 10 soggetti normali (2 maschi; età media:70.4±7.3; MMSE medio:28.7±1.3). Tutti i pazienti hanno eseguito un PET cerebrale con 18F-FDG-PET (GE Advance, acquisizione 2D, ricostruzione OSEM 16 subset, 2 iterazioni). Tutti i pazienti sono stati, fino ad oggi seguiti per un periodo compreso tra i 7 e i 24 mesi dall’esecuzione della PET cerebrale. Otto pazienti hanno sviluppato l’AD (Converters, C: MMSE basale medio:27.8±0.9) mentre 13 sono rimasti sostanzialmente stabili (nonConverters, nC: MMSE basale medio :27.8±1.4). Un’analisi statistica parametrica (SPM2; p< 0.01,.) e’ stata effettuata per valutare la presenza di significative differenze alla PET con FDG tra 1. controlli e converters 2. converters e non converters 3. controlli e non converters Tale analisi ha dimostrato significativo ipometabolismo nei converters rispetto ai controlli in due cluster corrispondenti a precuneo (BA 31) e giro del cingolo posteriore (BA 31) e giro temporale medio (BA 21) nell’emisfero destro. Non si e’ evidenziato alcun cluster di significativa ipoperfusione nei non converters rispetto ai controlli. Per contro, nel confronto tra converters e non converters si e’ evidenziato un cluster di relativo ipometabolismo comprendente i giri temporali inferiore (BA 20) e superiore (BA 38) e il lobulo parietale inferiore (BA 40) nell’emisfero destro. In rapporto ai non converters, i converters si sono dimostrati modestamente piu’ depressi (p=0.065) e hanno dimostrato una performance peggiore nei test di memoria verbale episodica (p=0.068) e di fluenza verbale (p=0.077). Nessuna di queste variabili neuropsicologiche ha pero’ raggiunto la significatività statistica. In conclusione, i nostri dati preliminari, dimostrano che i soggetti destinati a convertire in AD hanno mostrato un ipometabolismo in regioni tipiche dell’AD già alla PET “basale”. In questo gruppo di pazienti l’ipometabolismo in sede temporo-parietale e nel cingolo posteriore dell’emisfero destro ha distinto il gruppo dei converters dai non converters. Al contrario dei dati PET i test neuropsicologici basali non sono stati in grado di distinguere il gruppo dei converters dai non converters. Questi dati confermano una volta di piu’ che la PET con FDG puo’ migliorare, piu’ della neuropsicologia, l’identificazione precoce dei pazienti destinati a convertire in AD. La naturale prosecuzione di quest’ultimo lavoro sara’ il prolungamento del tempo di follow up dei pazienti gia’ inseriti nello studio al fine di meglio differenziare il gruppo dei converters rispetto ai non converters, il reclutamento di nuovi pazienti e nuovi controlli e la correlazione con altre indagini mirate (MRI voxel based morphometry, test neuropsicologici, MRI DTI, fMRI).