PROGETTO SIRIO PRECORSO di MATEMATICA Prof. Michele Osti Teoria ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “AUGUSTO RIGHI” Via Aldo Moro, 1097 - 30015 Chioggia (VE) t e l . 0 4 1 4 9 6 5 8 1 1 - f a x 0 4 1 4 9 6 5 4 3 2 - w w w. i t i s a r i g h i . c o m POTENZA in N ...........................................................................................2 DIVISIBILITÀ e NUMERI PRIMI ..................................................................3 MASSIMO COMUN DIVISORE e MINIMO COMUNE MULTIPLO ......................3 FRAZIONI .................................................................................................4 ADDIZIONE TRA FRAZIONI .....................................................................5 SOTTRAZIONE TRA FRAZIONI .................................................................5 MOLTIPLICAZIONE FRA FRAZIONI ...........................................................5 DIVISIONE TRA FRAZIONI.......................................................................5 POTENZA DI UNA FRAZIONE ...................................................................5 NOTE PER IL CALCOLO DI ESPRESSIONI ARITMETICHE CON FRAZIONI ......6 PRODOTTI NOTEVOLI ...............................................................................6 1 PROGETTO SIRIO PRECORSO di MATEMATICA Prof. Michele Osti Teoria ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “AUGUSTO RIGHI” Via Aldo Moro, 1097 - 30015 Chioggia (VE) t e l . 0 4 1 4 9 6 5 8 1 1 - f a x 0 4 1 4 9 6 5 4 3 2 - w w w. i t i s a r i g h i . c o m POTENZA in N - - Def.: si chiama potenza di un dato numero ogni prodotto di fattori tutti uguali a quel numero; terminologia: • il fattore che si deve ripetere si chiama base della potenza; • il numero che indica quanti sono i fattori da ripetere si chiama esponente della potenza; • l’operazione con la quale si ottiene la potenza di un numero si chiama elevamento a potenza; • la potenza con esponente 2 di un numero si dice anche quadrato del numero; • la potenza con esponente 3 di un numero si dice anche cubo del numero; in base alla terminologia appena vista possiamo allora ripetere la definizione nel seguente modo: se a e n sono due numeri naturali, con n>1, si chiama potenza di base a ed esponente n il numero: a n = a1⋅ 4 a ⋅4 a2 ⋅ a4 ...... ⋅a 43 n volte - per coerenza si devono introdurre anche le seguenti definizioni: • si chiama potenza di un numero con esponente 1 il numero stesso, cioè: a1 = a • si chiama potenza di un numero, diverso da zero, con esponente 0, il numero uno, cioè: a 0 = 1 ∀a ≠ 0 ∗ - sempre per coerenza: non si definisce la potenza di base 0 ed esponente 0, cioè: il simbolo - 0 0 non ha significato. proprietà delle potenze: • prodotto di due (o più) potenze di ugual base: il prodotto di due (o più) potenze con la stessa base è una potenza che ha per base la stessa base e per esponente la somma degli esponenti a m ⋅ a n = a m+ n • quoziente di due potenze di ugual base: il quoziente di due potenze con la stessa base (diversa da zero) e con esponente del dividendo maggiore o uguale a quello del divisore, è una potenza che ha per base la stessa base e per esponente la differenza degli esponenti a m : a n = a m − n con : a ≠ 0 e m ≥ n • potenza di una potenza: la potenza di una potenza è uguale ad una potenza che ha per base la stessa base e per esponente il prodotto degli esponenti (a ) m n • = a n ⋅m prodotto di due (o più) potenze di ugual esponente: il prodotto di due (o più) potenze con lo stesso esponente è una potenza che ha per esponente lo stesso esponente e per base il prodotto delle basi a n ⋅ b n = (a ⋅ b ) • n quoziente di due potenze di ugual esponente: il quoziente di due potenze con lo stesso esponente (e base del divisore diversa da zero) è una potenza che ha per esponente lo stesso esponente e per base il quoziente fra le basi a n : b n = (a : b ) con : b ≠ 0 n ∗ il simbolo ∀ si legge: “per ogni” 2 PROGETTO SIRIO PRECORSO di MATEMATICA Prof. Michele Osti Teoria ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “AUGUSTO RIGHI” Via Aldo Moro, 1097 - 30015 Chioggia (VE) t e l . 0 4 1 4 9 6 5 8 1 1 - f a x 0 4 1 4 9 6 5 4 3 2 - w w w. i t i s a r i g h i . c o m DIVISIBILITÀ e NUMERI PRIMI - Def.: un numero a si dice divisibile per b , con b diverso da zero, se e solo se la divisione tra a e b è esatta, cioè se esiste un numero c tale che: b ⋅ c = a ; def.: se a è divisibile per b, si dice che a è multiplo di b; def.: un numero si dice primo se e solo se è divisibile solo per se stesso e per l’unità; def.: un numero si dice composto se e solo se non è primo; def.: due numeri si dicono primi fra loro se hanno come divisore comune solo l’unità. criteri di divisibilità: • un numero è divisibile per 2 quando termina con una cifra pari1; • un numero è divisibile per 3 quando lo è la somma delle sue cifre; • un numero è divisibile per 5 quando termina per 0 o per 5; • un numero è divisibile per 11 quando la differenza fra la somma delle cifre di posto dispari (a partire dalle unità) e quella delle cifre di posto pari è zero, oppure è divisibile per 11 MASSIMO COMUN DIVISORE e MINIMO COMUNE MULTIPLO - - 1 Def.: dati due o più numeri naturali (diversi da zero) si chiama massimo comune divisore (M.C.D.) il numero più grande che divide esattamente tutti i numeri dati; regola per calcolare il M.C.D.: • scomporre i numeri in fattori primi; • moltiplicare fra di loro tutti i fattori comuni presi una sola volta con l’esponente minore; def.: dati due o più numeri naturali diversi da zero, si chiama minimo comune multiplo (m.c.m.) il più piccolo fra i loro multipli comuni; regola per calcolare il m.c.m.: • scomporre i numeri in fattori primi; • moltiplicare fra loro tutti i fatto comuni e non comuni presi una sola volta con l’esponente maggiore; def.: un numero si dice pari se e solo se è multiplo del numero 2 3 PROGETTO SIRIO PRECORSO di MATEMATICA Prof. Michele Osti Teoria ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “AUGUSTO RIGHI” Via Aldo Moro, 1097 - 30015 Chioggia (VE) t e l . 0 4 1 4 9 6 5 8 1 1 - f a x 0 4 1 4 9 6 5 4 3 2 - w w w. i t i s a r i g h i . c o m FRAZIONI - Def.: si chiama frazione un simbolo costituito da una coppia ordinata di numeri naturali a e b, con b ≠ 0. Terminologia: a , si legge “a fratto b”, oppure “a bi-esimi”, oppure “a su b”; b o il simbolo o o il numero a si chiama numeratore; il numero b si chiama denominatore. a si dice: b - Def.: la frazione - o propria se a < b; o impropria se a > b e a non è multiplo di b; o apparente se a > b e a è multiplo di b. Convenzione: se b = 1 si scrivono le frazioni senza il denominatore; - Def.: due frazioni o - a c e si dicono equivalenti se, e solo se risulta: ad = cb ; b d a c in tal caso si scriverà: = . b d Proprietà invariantiva: data una frazione, se ne ottiene un’altra equivalente moltiplicando o dividendo sia il numeratore che il denominatore per uno stesso numero naturale (diverso da zero) a a⋅m a a:m oppure = = con m ≠ 0 b b⋅m b b:m - Conseguenze: o semplificazione di una frazione (o riduzione ai minimi termini se dopo la semplificazione il numeratore ed il denominatore sono primi fra loro2); o trasformazione di più frazioni al minimo comune denominatore (m.c.d.), tale operazione si effettua mediante la seguente procedura: ridurre le frazioni ai minimi termini; determinare il m.c.m. fra i denominatori (cioè il m.c.d.); dividere il m.c.d. per ciascun denominatore e moltiplicare il quoziente ottenuto per il rispettivo denominatore; le frazioni trasformate hanno per denominatore il m.c.d. e per numeratore i numeri trovati al punto precedente; o confronto tra frazioni, riducendole allo stesso denominatore e confrontando i nuovi denominatori (da ciò segue la seguente regola più veloce per confrontare due frazioni: a c > se, e solo se : ad > cb b d 2 cioè hanno come unico divisore comune il numero uno 4 PROGETTO SIRIO PRECORSO di MATEMATICA Prof. Michele Osti Teoria ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “AUGUSTO RIGHI” Via Aldo Moro, 1097 - 30015 Chioggia (VE) t e l . 0 4 1 4 9 6 5 8 1 1 - f a x 0 4 1 4 9 6 5 4 3 2 - w w w. i t i s a r i g h i . c o m ADDIZIONE TRA FRAZIONI - - Def.: date due frazioni. si chiama somma la frazione che ha: 1) per denominatore lo stesso denominatore e per numeratore la somma dei numeratori, se le frazioni hanno lo stesso denominatore; 2) per denominatore il m.c.d. dei denominatori e per numeratore la somma dei numeratori ottenuti mediante la trasformazione al m.c.d. se le frazioni hanno denominatori diversi. Si estendono all’addizione fra frazioni tutta la terminologia e le proprietà dell’addizione tra numeri naturali. SOTTRAZIONE TRA FRAZIONI - - Def.: date due frazioni. si chiama differenza la frazione che ha: 3) per denominatore lo stesso denominatore e per numeratore la differenza dei numeratori, se le frazioni hanno lo stesso denominatore; 4) per denominatore il m.c.d. dei denominatori e per numeratore la differenza dei numeratori ottenuti mediante la trasformazione al m.c.d. se le frazioni hanno denominatori diversi. Si estendono alla sottrazione fra frazioni tutta la terminologia e le proprietà della sottrazione tra numeri naturali. MOLTIPLICAZIONE FRA FRAZIONI - Def.: si chiama prodotto di due frazioni la frazione che ha per numeratore il prodotto dei numeratori e per denominatore il prodotto dei denominatori. Si estendono alla moltiplicazione fra frazioni tutta la terminologia e le proprietà della moltiplicazione tra numeri naturali. Nota: la semplificazione “in diagonale” si basa sulla proprietà commutativa della moltiplicazione fra numeri naturali. DIVISIONE TRA FRAZIONI - Def.: si chiama reciproco di un numero razionale p quel numero razionale q che moltiplicato per p dà per risultato l’elemento neutro della moltiplicazione; 5) in pratica il reciproco di - - a b è . b a Def.: si chiama quoziente fra due numeri razionali, il secondo dei quali sia diverso da zero, quel numero che moltiplicato per il secondo dà per risultato il primo; 6) in pratica basta moltiplicare il primo per il reciproco del secondo; dato che esiste sempre il reciproco di un numero razionale (diverso da zero), possiamo dire che: l’operazione di divisione fra n.r. è sempre possibile (purchè il divisore sia diverso da zero). Tenendo presente quest’ultima importante proprietà, si estendono alla divisione fra frazioni tutta la terminologia e le altre proprietà della divisione tra numeri naturali. POTENZA DI UNA FRAZIONE - Si estendono alle potenze delle frazioni la definizione, tutta la terminologia e le proprietà delle potenze dei numeri naturali. 5 PROGETTO SIRIO PRECORSO di MATEMATICA Prof. Michele Osti Teoria ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “AUGUSTO RIGHI” Via Aldo Moro, 1097 - 30015 Chioggia (VE) t e l . 0 4 1 4 9 6 5 8 1 1 - f a x 0 4 1 4 9 6 5 4 3 2 - w w w. i t i s a r i g h i . c o m NOTE PER IL CALCOLO DI ESPRESSIONI ARITMETICHE CON FRAZIONI - Ovviamente valgono tutte le regole generali (relative alla precedenza fra le operazioni) normalmente usate per le espressioni senza frazioni; - se ci sono frazioni a termini frazionari: o o - si risolvono parallelamente le operazioni al numeratore e al denominatore in modo completo (cioè in modo tale che rimanga una sola frazione ridotta ai minimi termini a numeratore e una sola frazione ridotta ai minimi termini a denominatore); si trasforma poi la frazione a termini frazionari in una frazione “normale” dividendo il numeratore per il rispettivo denominatore; se ci sono numeri decimali: o o o scrivere sotto forma di frazione tutti i numeri decimali; eseguire i calcoli con le frazioni ottenute; (eventualmente) trasformare il risultato finale in numero decimale. PRODOTTI NOTEVOLI • (a + b )(a − b ) = a 2 − b 2 • (a + b )2 = a 2 + 2ab + b 2 • (a + b + c )2 = a 2 + b 2 + c 2 + 2ab + 2bc + 2ac • (a + b )3 = a 3 + 3a 2 b + 3ab 2 + b 3 • (a + b )(a 2 − ab + b 2 ) = a 3 + b 3 • (a − b )(a 2 + ab + b 2 ) = a 3 − b 3 6