Fisica quantistica: fondamenti Dalla fisica classica allo spin 1/2 Christian Ferrari e Matteo Nota Corso di aggiornamento Locarno, 1◦ febbraio 2008 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Svolgimento del pomeriggio: sommario Principi e struttura delle teorie classiche Breve riflessione sui fondamenti della fisica classica Proprietà formali delle teorie classiche PAUSA L’esperienza di Stern-Gerlach: necessità di un nuovo approccio Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 (con una PAUSA) Costruzione della teoria quantistica (in dimensione finita) Applicazione allo spin 1/2 Aspetti filosofici Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 1 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB I fondamenti: René Descartes (1596–1650) Descartes: “Fondare la certezza” Su quali principi costruire una conoscenza sicura? Considerare valide solo “le idee chiare e distinte” ⇒ Geometria “Et partant il faut confesser qu’il y a des choses corporelles qui existent. Toutefois elles ne sont peut-être pas entièrement telles que nous les apercevons avec nos sens, car cette perception des sens est fort obscure et confuse en plusieurs choses; mais au moins faut-il Christian Ferrari e Matteo Nota avouer que toutes les choses que j’y conçois clairement et distinctement, c’est-à-dire toutes les choses, généralement parlant, qui sont comprises dans l’objet des mathématiques pures, s’y retrouvent véritablement.” (Méditations) Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 2 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Corpi e geometria: Forma, posizione e movimento Esistono dei corpi (sostanza) Esistono come entità separate in quanto occupano porzioni separate dello spazio: individuazione (“idee distinte”). Posizione e estensione spaziale Il corpo è un’estensione spaziale localizzata (e viceversa): riduzione all’identità geometrica. “Je conçois son étendue ou la propriété qu’elle a d’occuper de l’espace non point comme un accident, mais comme sa vraie forme ou essence”. (Le Monde) Movimento È l’unico attributo fondamentale che concepisco chiaramente: separazione della sostanza in parti indipendenti. Tutte le proprietà dei corpi derivano dal movimento. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 3 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Principio di causalità: “Regola” le leggi della natura Formulazione La stessa causa produce sempre lo stesso effetto. Due effetti identici derivano dalla stessa causa. Non si può dimostrare Problema classico dell’induzione. In cosa consiste la “filosofia meccanica”? Ricerca della causa dei fenomeni in termini di movimento. Causa ed effetto hanno la stessa collocazione nello spazio (non ci sono azioni a distanza). Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 4 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Principio di causalità: la “filosofia meccanica” Ch. Huyghens: “L’on ne saurait douter que la lumière ne consiste dans le mouvement de certaine matière. Car soit que l’on regarde sa production (. . . ), soit que l’on regarde ses effets, on voit que quand la lumière est ramassée, comme par des miroirs concaves, elle a la vertu de brûler comme le feu, c’est-à-dire qu’elle désunit les parties des corps; ce qui marque assurément du mouvement, au moins dans la vraie Philosophie dans laquelle on conçoit la cause de tous les effets naturels par des raisons méchaniques. Ce qu’il faut faire à mon avis, ou bien renoncer à toute espérance de jamais rien comprendre dans la Physique”. (Traité d’Optique, p.3) Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 5 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Una realtà indipendente Lo stato di un sistema non dipende dall’osservatore Esiste una realtà indipendentemente da qualsiasi osservatore. Lo stato fisico (x) di un sistema è caratterizzato da un insieme di valori predeterminati delle grandezze fisiche A, B, C, . . . che lo descrivono. L’elenco dei valori presi da queste grandezze definisce la realtà indipendentemente dall’osservatore: A(x) = a, B(x) = b, C(x) = c, ... Lo strumento non fa altro che svelare questi valori preesistenti Il fatto di presupporre una realtà indipendente, che preesiste quindi alla misura, ci permette: (a) di rilevare con delle misure sul sistema tutti i valori presi da queste grandezze: a, b, c, . . .; (b) in principio, di misurare assieme tutte le grandezze aventi un valore ben definito. C’è sempre compatibilità tra le misure (i valori non dipendono dall’ordine). =⇒ Realismo fisico. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 6 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Il determinismo causale È una realizzazione completa del principio di causalità L’evoluzione temporale di un sistema si esprime con equazioni differenziali di primo ordine (o un principio di conservazione). La conoscenza dello stato (tramite i valori presi dalle varie grandezze) in un istante t0 permette di conoscere il suo stato in ogni momento precedente e successivo. Il determinismo statistico La nostra ignoranza del valore preso da tutte le grandezze che descrivono lo stato di ogni entità fondamentale è puramente contingente e non un principio naturale. Non entra in contraddizione con l’ipotesi che questi valori preesistano e seguono un evoluzione causale. Questa è un’ipotesi fondamentale della fisica statistica classica. Il determinismo causale è applicato al valore medio di queste grandezze. È una forma estremamente forte di determinismo Permette in principio la conoscenza dell’Universo nel suo insieme, in ogni istante, sia del passato che nel futuro. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 7 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Il determinismo causale Paul Henri Thiry d’Holbach (1723–1789): “Dans un tourbillon de poussière qu’élève un vent impétueux ; quel qu’il paraisse à nos yeux, dans la plus affreuse tempête excitée par des vents opposés qui soulèvent les flots, il n’y a pas une seule molécule de poussière ou d’eau qui soit placée au hasard, qui n’ait sa cause suffisante pour occuper le lieu où elle se trouve, et qui n’agisse rigoureusement de la manière dont elle doit agir. Un géomètre qui connaı̂trait exactement les différentes forces qui agissent dans les deux cas, et les propriétés des molécules qui sont mues, démontrerait que, d’après les causes données, chaque molécule agit précisément comme elle doit agir, et ne peut agir autrement qu’elle ne fait.” (Système de la nature, 1770) Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 8 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Il determinismo causale Pierre-Simon Laplace (1749–1827): “ Nous devons envisager l’état présent de l’univers comme l’effet de son état antérieur, et comme la cause de celui qui va suivre. Une intelligence qui, pour un instant donné, connaı̂trait toutes les forces dont la nature est animée et la situation respective des êtres qui la composent, si d’ailleurs elle était assez vaste pour soumettre ces données à l’analyse, embrasserait dans la même formule les mouvements des plus grands corps de l’univers et ceux du plus léger atome : rien ne serait incertain pour elle, et l’avenir, comme le passé, serait présent à ses yeux. L’esprit humain offre, dans la perfection qu’il a su donner à l’astronomie, une faible esquisse de cette intelligence. Ses découvertes en mécanique et en géométrie, jointes à celles de la pesanteur universelle, l’ont mis à portée de comprendre dans les mêmes expressions analytiques les états passés et futurs du système du monde. En appliquant la même méthode à quelques autres objets de ses connaissances, il est parvenu à ramener à des lois générales les phénomènes observés, et à prévoir ceux que les circonstances données doivent faire éclore.” (Essai philosophique sur les probabilités, 1814) Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 9 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Sistemi e grandezze fisiche Separabilità È possibile “isolare” (individuare) e conoscere completamente lo stato (x1 ) di un sottosistema Σ1 di un sistema più grande: Σ = Σ1 ∪ Σ2 . Le grandezze A, B, C, . . . hanno valori determinati A(x1 ) = a1 , B(x1 ) = b1 , C(x1 ) = c1 , ... . Non è per questo necessario conoscere il resto del sistema. Einstein: “La separabilità è una condizione di possibilità della fisica, perché esiste sempre un sistema più grande che includa il sistema che c’interessa”. In particolare: Christian Ferrari e Matteo Nota Σ ⊂ Σ ∪ { strumenti di misura } Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 10 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Sistemi e grandezze fisiche Località Se Σ1 interagisce con il resto del sistema, ossia Σ2 , i valori A(x1 ) = a1 ,B(x1 ) = b1 , . . . dipendono necessariamente dallo stato di Σ2 . Questa dipendenza è descritta dalla dinamica e implica la presenza di una forza di contatto oppure di un potenziale localizzato attorno a Σ1 . In ogni caso: (a) una variazione dello stato di Σ2 non si ripercuote istantaneamente su Σ1 (potenziali ritardati in elettrodinamica); (b) lo stato di Σ1 è determinato da condizioni locali. Diremo che le grandezze fisiche A, B, C, . . . sono grandezze locali. Questo discorso vale in particolare se Σ2 rappresenta gli strumenti di misura. Separabilità e località sono in stretto legame. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 11 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Sistemi e grandezze fisiche Teoria locale (e separabile) Il moto della Luna risulta dalla forza gravitazionale: F = mL g con: GMT g= (g variabile locale) . r2 Teoria non-locale (e non-separabile): non-classica! (vista in un lavoro scritto) Il moto della Luna risulta dalla forza gravitazionale: F = mL g con: g= Christian Ferrari e Matteo Nota GMT RT2 (g variabile non-locale) . Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 12 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Conclusione La fisica classica è una costruzione compiuta e strutturalmente complessa. Tutte le teorie classiche possiedono le caratteristiche descritte in precedenza. Queste sono in relazioni logiche reciproche, a volte difficili da esplicitare completamente. Permettono perlomeno di mettere a fuoco alcune caratteristiche (di solito scontate) della fisica classica alle quali si è dovuto rinunciare con la fisica quantistica. Nello studio della fisica quantistica, il termine “fisica classica” si riferisce a tutte le teorie che l’hanno preceduta e che possiedono le caratteristiche discusse in ciò che precede. In questo senso, la Teoria della Relatività è inclusa nella fisica classica. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 13 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Struttura delle teorie classiche: osservabili Scelto il sistema (Σ) è necessario specificare: (1) L’insieme delle grandezze A relative al sistema che si è deciso di studiare ed è possibile definire e misurare: Osservabile Apparecchio di misura è l’insieme delle osservabili A = {A}. Ammetteremo che l’insieme delle osservabili relativi al sistema studiato possiede una struttura di algebra: ossia che è possibile definire le operazioni A+B Christian Ferrari e Matteo Nota AB Fisica quantistica: fondamenti λA Locarno, 1◦ febbraio 2008 14 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Struttura delle teorie classiche: stati (2) L’informazione che l’osservatore possiede sul sistema, di conseguenza sui risultati delle misure che potrebbe effettuare ad un istante dato Stato Informazione è lo stato ρ ∈ E (E è l’insieme degli stati). Si differenziano stati puri e stati misti. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 15 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Struttura delle teorie classiche: stati Stati di informazione massimale (stati puri) per i quali i risultati di tutte le misure che potrebbe effettuare l’osservatore sono esattamente conosciuti. Essi sono parametrizzati da un punto nello spazio delle fasi x ∈ Γ e il valore dell’osservabile A è dato da A −→ A(x) = a ∈ R Stati di informazione solo parziale (stati misti) per i quali il risultato delle eventuali misure non è esattamente definito, ripetendo la misura dell’osservabile A su un numero molto grande di sistemi identici e nello stesso stato ρ è possibile definire il valore medio A −→ hAiρ = α ∈ R OSS: se ρ = x allora hAix = A(x). Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 16 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Struttura delle teorie classiche: evoluzione temporale (3) L’evoluzione temporale è data da un insieme di equazioni differenziali di primo ordine per lo stato. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 17 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Struttura delle teorie classiche: la compatibilità Siano A e B due osservabili. Sia x ∈ Epuri , allora A −→ A(x) = a ∈ R B −→ B(x) = b ∈ R Definiamo C = AB, allora la definizione di stato puro implica C −→ C(x) = A(x)B(x) = ab = ba = B(x)A(x) = C(x) ←− C da cui C = BA e per ogni copia di osservabili in A AB = BA Christian Ferrari e Matteo Nota A è un’algebra commutativa. Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 18 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Struttura delle teorie classiche: la compatibilità La definizione di stato puro si basa sul realismo fisico: lo stato puro contiene l’informazione su tutte le osservabili; la misura non modifica lo stato, ma “rivela solo” i valori delle osservabili che preesistono ad essa; l’ordine delle misure non è importante. Quindi nella fisica classica è implicito che tutte le osservabili possono essere misurate assieme e possiedono CON CERTEZZA un valore ben definito, che preesiste alla misura. In particolare la misura in sequenza A 7→ B 7→ A è caratterizzata da A = a 7−→ B = b 7−→ A = a Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 19 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Esempio: un punto materiale newtoniano Osservabili (rappresentate da funzioni reali su Γ) ~ O , E cin , . . .} A = {~x, p~, ~v , L Stato puro ρ = x = (~x, p~) Evoluzione temporale d~x = p~/m dt Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti d~ p = F~ dt Locarno, 1◦ febbraio 2008 20 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB L’esperienza di Stern–Gerlach: scopo 1922: Stern e Gerlach Misura del momento magnetico di atomi di argento con un campo magnetico fortemente disomogeneo. Quantificazione dell’orientazione del piano dell’orbita prevista dalla “vecchia” teoria quantistica (?) F G z SG P N 1000 K x S Gli atomi di argento possiedono un momento magnetico orientato in modo aleatorio, ma isotropo. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 21 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB L’esperienza di Stern–Gerlach: l’apparecchio di misura L’apparecchio di Stern e Gerlach placca asse del fascio N z d N ~ B ~v0 ~µ z S ~ B S y x il campo magnetico è fortemente disomogeneo nella direzione z. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 22 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB La “vecchia” teoria quantistica Teoria di Bohr–Sommerfeld (“vecchia” teoria quantistica) Lz = m~ con m ∈ {−`, . . . , ` − 1, `} 3~z 2~ ~ 0 x y −~ −2~ −3~ Relazione momento magnetico – momento angolare e ~ e~ µ ~ =− L µz = mµB con µB = 2me 2me e m ∈ {−`, . . . , ` − 1, `}. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 23 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Previsioni della “vecchia” teoria quantistica e risultati sperimentali 2` + 1 possibili risultati: un numero dispari. Nel caso più semplice non triviale (` = 1) Solo due punti di impatto simmetrici sull’asse z z +µB µz ∈ {−µB , 0, + µB } 0 z −µB +µB 0 −µB Christian Ferrari e Matteo Nota Tutto accade come se ci fossero solo due valori possibili ±µB per µz . Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 24 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB L’ipotesi dello spin 1925: Uehlenbeck e Goudsmit La deviazione del fascio è dovuta a un momento magnetico intrinseco µ ~ s , che deve essere associato a un momento ~ chiamato spin angolare intrinseco S, ~ µ ~ s = γS γ=g e e ≈ . 2me me Lo spin è una proprietà intrinseca delle particelle (qui dell’elettrone) che caratterizza la sua interazione con il campo magnetico. I valori possibili per la componente z sono ms = ± 12 ~ Christian Ferrari e Matteo Nota µs,z = ±µB Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 25 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Ulteriori esperimenti L’apparecchio di Stern–Gerlach misura effettivamente una grandezza fisica. µz conosciuto z µz conosciuto z Ripetendo la stessa esperienza si osserva sempre lo stesso valore: dopo aver attraversato l’apparecchio di SG l’atomo di argento si trova in uno stato ben definito caratterizzato dalla conoscenza CERTA di µz . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 26 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Ulteriori esperimenti SG ruotato di 90◦ attorno all’asse x (si misura µy ): si osservano di nuovo due punti d’impatto ben definiti corrispondenti a µy = ±µB . Misura delle componenti µz e µy . z µz sconosciuto µy conosciuto µz conosciuto y z Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 27 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Conseguenze dell’esperienza di Stern–Gerlach La misura in sequenza µz 7→ µx 7→ µz mostra che µz = +µB 7−→ µx = +µB 7−→ µz = +µB oppure − µB da cui: esistono delle grandezze che non possono essere misurare in modo compatibile (il risultato di una misura modifica i valori precedentemente conosciuti); la misura modifica lo stato in modo non controllato; l’ordine delle misure è importante; =⇒ lo stato NON permette di ottenere tutti i valori di tutte le osservabili CON CERTEZZA e il risultato della misura di un’osservabile generalmente NON preesiste alla misura. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 28 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Conseguenze dell’esperienza di Stern–Gerlach Esistono delle osservabili che NON possono essere misurate assieme e NON possiedono CON CERTEZZA un valore ben definito. In generale A = ai 7−→ B = bk 7−→ A ∈ {aα } da cui ( stato x A = ai − 7 → B = bk B = b` − 7 → A = aj NON è CERTO che i = j, k = ` . è l’incompatibilità tra A e B, visto che il risultato delle misure dipende dall’ordine nel quale sono effettuate (AB)(x) 6= (BA)(x) Inoltre (AB)(x) 6= A(x)B(x). =⇒ Necessità di una struttura matematica non commutativa. È la Natura che “sceglie” tra struttura commutativa/non commutativa! Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 29 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Struttura delle teorie quantistiche MA . . . un sistema quantistico sarà ancora caratterizzato da: (1) un insieme di osservabili con la struttura di algebra non commutativa; (2) un insieme di stati che caratterizzano l’informazione che l’osservatore possiede sul sistema; (3) un’evoluzione temporale. Cambiano gli “oggetti” matematici che traducono i concetti fisici, poiché cambiano i principi fondamentali della teoria, ma la struttura “di base” rimane la stessa!!! Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 30 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Postulato 1: le osservabili La teoria quantistica è definita da: Un’algebra non commutativa complessa Bq munita di un’involuzione ∗ : Bq −→ Bq A 7−→ A∗ tale che per ogni A,B ∈ Bq e ogni λ ∈ C (A∗ )∗ = A (AB)∗ = B ∗ A∗ (λA + B)∗ = λ̄A∗ + B ∗ . Uno spazio di Hilbert H sul quale agiscono gli elementi di Bq , ossia A : H −→ H. Le osservabili sono gli elementi autoaggiunti di Bq A = {A ∈ Bq : A = A∗ } . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 31 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Le osservabili Casi concreti semplici: Bq = Mn (C) con ∗ : Bq −→ Bq A 7−→ A∗ con A∗ l’aggiunta della matrice A. H = Cn La dimensione n dipende dal sistema e dall’approssimazione effettuata per la sua modellizzazione. Le osservabili sono rappresentate dalle matrici autoaggiunte di Mn (C) A = {A ∈ Mn (C) : A = A∗ } Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 32 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Postulato 2: gli stati Per un’informazione data, il valore di una misura di un’osservabile A in generale non è definito, ripetendo la misura su un’insieme di sistemi identici nello stesso stato, possiamo definire il valore medio di A in relazione all’informazione conosciuta sul sistema. Nella teoria quantistica lo stato è rappresentato da un operatore ρ (operatore densità) tale che: ρ≥0 e Tr ρ = 1 Abbiamo la corrispondenza {Stati} {Operatori densità} Lo stato definisce un’applicazione lineare, positiva, normata che assegna il valore medio di A nello stato ρ ρ : Bq −→ C A 7−→ hAiρ = Tr(ρA) Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 33 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Gli stati Casi concreti semplici: Se H = Cn allora ρ è dato da una matrice di Mn (C) (matrice densità) tale che: ρ = ρ∗ ρ ≥ 0 (positività) Tr ρ = 1 (normalizzazione) OSS: una matrice X positiva può essere scritta come X = B ∗ B e X positiva implica X = X ∗ . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 34 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Gli stati Decomposizione degli stati: ogni ρ ∈ E può essere scritto come ρ= n X p i Pi i=1 dove Pi = Pi∗ è un proiettore unidimensionale; pi ≥ 0 (positività) e {pi }ni=1 l’insieme probabilità. Pn i=1 pi = 1 (normalizzazione); ha quindi le proprietà di una distribuzione di Interpretazione: il sistema è nello stato Pi con probabilità pi . Struttura: l’insieme degli stati E è un insieme convesso. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 35 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Stati puri Gli stati puri sono rappresentati da proiettori ortogonali unidimensionali, ossia operatori tale che P = P2 P = P∗ Tr P = 1 Abbiamo la corrispondenza {Stati Puri} {Proiettori unidimensionali} , Per ψ ∈ H il proiettore si scrive ρ ≡ Pψ = Christian Ferrari e Matteo Nota (ψ,·)ψ kψk2 Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 36 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Stati puri Poiché Pψ = Pλψ per ogni λ ∈ C∗ abbiamo {Stati puri ∈ E} {Raggi ∈ H} . Rappresenteremo uno stato puro con un vettore normalizzato di H ψ∈H tale che kψk = 1 . ψ e eiθ ψ rappresentano lo stesso stato!!! poiché differiscono di un fattore di fase! Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 37 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Il “retroscena” von Neumann’s postulates. 1 2 A physical system is characterized by a triple {E, A,h·; ·i} where: E is the set of its possible states (or “mode of preparation”); A is the set of its observables (or measurable attributes); and h·; ·i is a prediction rule which associates to every pair (φ, A) ∈ E × A a real number hφ; Ai to be interpreted as the expectation value of the observable A when the system is in the state φ. A quantum system is a physical system characterized by a separable Hilbert space H which allows to make the following identifications: E is identified with the set of all positive, trace-class operators ρ on H such that Tr ρ = 1; A is identified with the set Bsa (H) of all bounded self-adjoint operators acting on H; and hφ; Ai is given by Tr(ρA). Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 38 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Valore medio e fluttuazioni Per A ∈ A si ha il valore medio dell’osservabile A nello stato ρ è il numero reale hAiρ = Tr(ρA) lo scarto quadratico medio è (∆A)ρ = È hA2 iρ − hAi2ρ = q h(A − hAiρ )2 iρ e misura le fluttuazioni attorno al valore medio. Se (∆A)ρ = 0 il valore di A è esattamente conosciuto e vale hAiρ . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 39 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Stati puri, stati misti e stati di conoscenza assoluta Gli stati misti sono stati di conoscenza parziale in cui intervengono delle probabilità, essi sono rappresentati dagli operatori densità in cui almeno due pi sono non nulli. Abbiamo hAiρ = Tr(ρA) . Gli stati puri sono stati di conoscenza massimale in cui la descrizione non è probabilistica, essi sono rappresentati dagli operatori densità che sono dei proiettori 1D. Abbiamo hAiψ = (ψ,Aψ) . Quando un’osservabile A non ha fluttuazioni nella misura del suo valore per uno stato dato, ovvero quando ∆A = 0, lo stato che ne descrive il sistema è detto di conoscenza assoluta per l’osservabile A. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 40 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Stati di conoscenza assoluta vs stati puri Lo stato puro dà una conoscenza massimale sul sistema. In fisica quantistica per alcune osservabili A nello stato puro si ha ∆A > 0. A differenza di uno stato misto, questa apparente mancanza di conoscenza del sistema è indipendente dall’osservatore, poiché è la situazione fisica stessa che non permette una conoscenza assoluta. In una teoria classica tutti gli stati puri sono anche stati di conoscenza assoluta. In una teoria quantistica: Informazione (conoscenza) massimale 6= conoscenza assoluta Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 41 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Classificazione degli stati Stato puro ψ Stato misto ρ ⇔ Stato di conoscenza massimale ⇔ Stato di conoscenza parziale (∆A)ψ > 0 (∆A)ρ > 0 Informazione non probabilistica Informazione probabilistica Stato di conoscenza assoluta ⇐⇒ Per certe osservabili A, se ∆A = 0 Un vettore ψ rappresenta uno stato di conoscenza assoluta per A se e solo se ψ è un’autovettore di A, ossia se soddisfa l’equazione agli autovalori Aψ = λψ e i valori che si possono osservare nella misura di A sono i suoi autovalori. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 42 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Modellizzazione del sistema spin 1/2 Ipotesi: è possibile disaccoppiare i gradi di libertà di spin con quelli spaziali. Approssimazione: invece di considerare la particella quantistica di argento caratterizzata sia da variabili spaziali, sia da variabili inerenti il momento magnetico intrinseco/spin, prendiamo in considerazione unicamente quest’ultime. Chiameremo questo sistema semplificato sistema spin 12 . Evidenze sperimentali: l’esistenza di grandezze incompatibili; la necessità di introdurre delle probabilità a livello della misura di un’osservabile. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 43 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Osservabili dello spin 1/2 Osservabili apparecchi di misura Gli apparecchi di Stern-Gerlach si distinguono tra loro per il diverso orientamento nello spazio R3 : ~n ∈ R3 S~n . ~ez ∈ R3 Sz ~ex ∈ R3 Sx ~ey ∈ R3 Sy L’esperienza mostra che: per qualsiasi misura e qualsiasi ~n due soli risultati possibili; non vi sono osservabili compatibili (salvo S~n e S−~n ≡ S~n ). Quindi H = C2 Christian Ferrari e Matteo Nota e A ⊂ Bq = M2 (C) . Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 44 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Osservabile Sz Siano ψ± gli stati che corrispondono ai risultati ± ~2 nella misura di Sz , cosı̀ da avere Sz ψ± = ± ~2 ψ± . Per costruzione poniamo gli autovettori di Sz ψ+ = 1 0 e ψ− = 0 1 allora la matrice autoaggiunta che rappresenta l’osservabile Sz è Sz = 0 0 − ~2 ~ 2 = ~ 2 1 0 0 −1 B = {ψ+ , ψ− } è una base dello spazio di Hilbert C2 , rappresenteremo tutte le osservabili ed i vettori rispetto a questa base ortonormata. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 45 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Preparazione e misura La preparazione di un sistema quantistico è un’operazione fondamentale. Dopo la preparazione segue la misura. Per preparare il sistema nello stato ψ± facciamo passare lo spin 12 nell’apparecchio di SG orientato nella direzione ~ez : se è deviato verso l’alto/basso sappiamo che lo stato che descrive il sistema è ψ± . Dopo la preparazione segue una misura di Sx . x z Preparazione Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Misura Locarno, 1◦ febbraio 2008 46 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Costruzione di Sx e Sy Matrice autoaggiunta di Sx rispetto a B Sx = αx βx β̄x δx ( Tr Sx = αx + δx = 0 2 Det Sx = αx δx − |βx |2 = − ~4 L’esperienza mostra che: facendo delle esperienze su un grande numero di sistemi identici preparati nello stato ψ+ (o ψ− ) si ha hSx iψ± = (ψ± , Sx ψ± ) = 0 =⇒ αx = δx = 0 =⇒ |βx | = ~ 2 Procedendo in modo analogo per Sy otteniamo Sx = ~2 0 eiφx Christian Ferrari e Matteo Nota e−iφx 0 Sy = ~2 Fisica quantistica: fondamenti 0 eiφy e−iφy 0 Locarno, 1◦ febbraio 2008 47 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Costruzione di Sx e Sy L’autovettore di Sx di autovalore + ~2 è dato da ϕ+ = √1 2 1 eiφx L’esperienza mostra che: facendo delle esperienze su un grande numero di sistemi identici preparati nello stato ϕ+ si ha 0 = hSy iϕ+ = (ϕ+ , Sy ϕ+ ) = ~ 2 cos(φx − φy ) =⇒ φx − φy = π/2 sceglieremo φx = 0 e φy = π/2. Quindi e Sx = ~2 0 1 1 0 Sy = ~2 0 −i i 0 Qui vediamo la necessità di descrivere le osservabili con matrici a coefficienti complessi; quindi costruire la fisica quantistica non su uno spazio vettoriale reale, bensı̀ complesso. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 48 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Osservabili Sx e Sy Sx ϕ± = ± ~2 ϕ± con Sx = ~ 2 Autovettori ϕ+ = √1 2 ϕ− = √1 2 Christian Ferrari e Matteo Nota 0 1 1 0 Sy χ± = ± ~2 χ± Sy = 1 −1 ~ 2 0 −i i 0 Autovettori 1 1 con χ+ = √1 2 χ− = √1 2 Fisica quantistica: fondamenti 1 i 1 −i Locarno, 1◦ febbraio 2008 49 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Probabilità oggettive I valori che si possono ottenere nella misura di un’osservabile A sono gli autovalori dell’operatore corrispondente. La probabilità di ottenere l’autovalore λ di A nella misura di questa osservabile, se lo stato del sistema è rappresentato dallo stato misto ρ, ρ ∈ E è Probρ {A = λ} = Tr(ρPλ ) dallo stato puro Pψ , ψ ∈ H normalizzato, è Probψ {A = λ} = Tr(Pψ Pλ ) = kPλ ψk2 dove Pλ è il proiettore associato all’autovalore λ. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 50 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Stati di superposizione Ogni vettore dello spazio di Hilbert rappresenta uno stato puro del sistema. Se ψ1 ,ψ2 ∈ H allora ψ = αψ1 + βψ2 ∈ H α,β ∈ C∗ e quindi ψ rappresenta uno stato puro. Lo stato ψ è detto stato di superposizione degli stati ψ1 e ψ2 . Data un’osservabile A di autovettori {ψi }ni=1 (b.o.n.) possiamo scrivere n ψ= X ai ψi ai ∈ C i=1 e abbiamo Probψ {A = λk } = kPλk ψk2 = |(ψk ,ψ)|2 = |ak |2 . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 51 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Stati di superposizione Sapendo che ad ogni autovettore (quindi autoproiettore) è associata una proprietà del sistema possiamo dire che le proprietà associate a ciascun autovettore ψi è una proprietà potenziale per il sistema nello stato ψ. Dove per potenziale si intende che queste proprietà sono potenzialmente possedute dal sistema ma non con probabilità 1. Se il sistema possiede con probabilità 1 la proprietà associata all’autovettore ψi allora la probabilità di possedere anche le proprietà associate agli altri autovettori ψk (k 6= i) è nulla. Questa è una conseguenza dell’ortogonalità degli autovettori, associati ad autovalori diversi, delle matrici autoaggiunte ed è la motivazione per cui le osservabili sono rappresentate da matrici autoaggiunte. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 52 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Postulato della riduzione dello stato Postulato della riduzione dello stato: Immediatamente dopo la misura dell’osservabile A, in cui è stato osservato il valore λ, lo stato del sistema è uno stato di conoscenza assoluta per A, ossia uno stato tale che Probψ {A = λ} = kPλ ψk2 = 1 . quindi lo stato (subito dopo aver osservato il valore λ) è rappresentato dall’autovettore ψλ associato a λ. Esso è dato da ψ −→ ψλ = Pλ ψ . kPλ ψk Questa evoluzione è irreversibile e non deterministica. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 53 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Incompatibilità Due osservabili A e B sono dette incompatibili se esistono degli stati per i quali il risultato della misura di A è perturbato dalla successiva misura di B. Nel caso contrario sono dette compatibili. Matematicamente l’incompatibilità corrisponde al fatto che [A,B] 6= 0. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 54 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Disuguaglianze di Heisenberg Date due osservabili incompatibili A e B, si hanno le seguenti disuguaglianze di Heisenberg (∆A)ψ (∆B)ψ ≥ 1 |hCiψ | 2 dove [A,B] = iC, C = C ∗ . Se si effettua un grande numero di misure dell’osservabile A, un grande numero di misure dell’osservabile B e un grande numero di misure dell’osservabile C = −i[A,B], su dei sistemi identici tutti preparati nello stato ψ, si potranno dedurre i valori delle fluttuazioni (∆A)ψ e (∆B)ψ e il valore medio hCiψ , essi dovranno verificare le disuguaglianze di Heisenberg. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 55 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Classificazione degli stati dello spin 1/2 Gli stati puri ψ+ e ψ− , che sono di conoscenza assoluta per l’osservabile Sz , ma non per Sx e Sy . Gli stati (puri) di superposizione degli stati propri ψ+ e ψ− ϕ± = √1 2 (ψ+ ± ψ− ) e χ± = √1 2 (ψ+ ± iψ− ) . In generale uno stato puro è rappresentato da un vettore combinazione lineare in H = C2 . Gli stati puri sono i raggi in H, e sono in corrispondenza con i proiettori 1D nello spazio convesso degli stati E. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 56 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Classificazione degli stati dello spin 1/2 Gli stati misti sono rappresentati da combinazioni lineari convesse di proiettori associati agli stati puri. Per esempio la matrice densità, α ∈]0, 1[ ρ = αPψ+ + (1 − α)Pψ− = α 0 0 1−α rappresenta uno stato misto del sistema, l’informazione sul sistema è la seguente: esso si trova nello stato puro ψ+ con probabilità α oppure si trova nello stato puro ψ− con probabilità (1 − α), indipendentemente da qualsiasi misura! Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 57 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Classificazione degli stati dello spin 1/2 È importante notare la differenza tra lo stato misto ρ ed il proiettore associato a uno stato puro di superposizione ψ del sistema √ √ √ α ψ = αψ+ + 1 − αeiθ ψ− =⇒ ψ = √ 1 − α eiθ Pψ = È α −iθ α(1 − α)e È α(1 − α)eiθ 1−α ! 6= α 0 0 1−α =ρ. Per lo stato puro ψ è possibile trovare un’osservabile per la quale esso è uno stato di conoscenza assoluta, al contrario per lo stato misto questo è impossibile. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 58 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin e direzioni in R3 È possibile caratterizzare lo spin 12 dal punto di vista geometrico, si dimostra la seguente corrispondenza biunivoca: ψ ∈ C2 ⇐⇒ ~n ∈ S2 dove ψ è un vettore normalizzato, che rappresenta uno stato puro in H = C2 , e ~n un vettore normalizzato di R3 che si trova quindi sulla sfera unitaria (sfera di Bloch) ¦ © S2 = (x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 + z 2 = 1 In particolare Christian Ferrari e Matteo Nota . S~n ψ~n = ~2 ψ~n Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 59 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin e direzioni in R3 Il vettore ~n è definito in funzione di ψ da ~ n 2~ ~ . = (ψ, Sψ) Il vettore ψ è definito in funzione di ~n da ψ= cos 2θ e−iϕ/2 sin 2θ eiϕ/2 dove (θ, φ) sono le coordinate sferiche del vettore ~n = (cos ϕ sin θ, sin ϕ sin θ, cos θ) . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 60 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin 1/2: esperienza 1 ψ+ ψ+ z z Preparazione Misura Abbiamo le seguente probabilità oggettive Probψ+ {Sz = +~/2} = kPψ+ ψ+ k2 = |(ψ+ , ψ+ )|2 = 1 Probψ+ {Sz = −~/2} = kPψ− ψ+ k2 = |(ψ− , ψ+ )|2 = 0 . Lo stato ψ+ è uno stato di conoscenza assoluta per Sz . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 61 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin 1/2: esperienza 2 ψ+ z ϕ+ x ϕ− Preparazione Misura Abbiamo le seguenti probabilità oggettive Probψ+ {Sx = +~/2} = kPϕ+ ψ+ k2 = |(ϕ+ , ψ+ )|2 = Probψ+ {Sx = −~/2} = kPϕ− ψ+ k2 = |(ϕ− , ψ+ )|2 = 1 2 1 2 . Lo stato ψ+ non è di conoscenza assoluta per Sx : (∆Sx )ψ+ = ~ 2 esso è uno stato di superposizione degli autovettori di Sx . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 62 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin 1/2: esperienza 3 z ψ+ y ψ+ z χ+ ψ− χ− Preparazione Misura Sy Misura Sz Abbiamo le seguenti probabilità oggettive Probψ+ {Sy = +~/2} = kPχ+ ψ+ k2 = |(χ+ , ψ+ )|2 = Probψ+ {Sy = −~/2} = kPχ− ψ+ k2 = |(χ− , ψ+ )|2 = 1 2 1 2 . Lo stato ψ+ non è di conoscenza assoluta per Sy (∆Sy )ψ+ = ~ 2 esso è uno stato di superposizione degli autovettori di Sy . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 63 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin 1/2: esperienza 3 Consideriamo ora il caso in cui nella misura è stato osservato il valore + ~2 . Immediatamente dopo la misura, per il postulato della riduzione dello stato, lo stato è l’autovettore di Sy con questo autovalore, ossia χ+ . Nella successiva misura dell’osservabile Sz abbiamo le seguenti probabilità oggettive Probχ+ {Sz = +~/2} = kPψ+ χ+ k2 = |(ψ+ , χ+ )|2 = 1 2 Probχ+ {Sz = −~/2} = kPψ− χ+ k2 = |(ψ− , χ+ )|2 = 1 2 Lo stato χ+ non è di conoscenza assoluta per Sz (∆Sz )χ+ = ~ 2 esso è uno stato di superposizione degli autovettori di Sz . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 64 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin 1/2: esperienza 3 Nella seconda misura di Sz , benché lo stato del sistema sia stato inizialmente preparato nel suo autovettore ψ+ , si ottengono dei risultati probabilistici: la misura di Sy ha modificato lo stato iniziale ψ+ . La misura di Sy ha influenzato il risultato precedente della misura di Sz (ossia + ~2 poiché abbiamo preparato lo stato come ψ+ ), ciò è caratteristico del fatto che le osservabili Sy e Sz non sono compatibili. Matematicamente l’incompatibilità si manifesta con il fatto che le matrici Sy e Sz non commutano, infatti abbiamo Sy Sz − Sz Sy = [Sy , Sz ] = i~Sx . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 65 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Spin 1/2: esperienza 4 Stato iniziale: stato misto (p ∈]0, 1[) ρ = pPψ+ + (1 − p)Pψ− . Una possibilità per ottenere questo stato, nel caso p = 21 , è di prendere un fascio uscente dall’apparecchio di Stern-Gerlach senza sapere se è stato deviato verso l’alto o verso il basso. Abbiamo le seguenti probabilità oggettive Probρ {Sz = +~/2} = Tr(ρPψ+ ) = p Probρ {Sz = −~/2} = Tr(ρPψ− ) = 1 − p . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 66 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Evoluzione temporale dello stato L’evoluzione di uno stato in un sistema quantistico è un processo deterministico. Stati puri ψt = Ut ψ0 dove ψt è lo stato puro al tempo t e ψ0 lo stato puro iniziale. Matrici densità (stati misti e proiettori) ρt = Ut ρ0 Ut∗ dove ρt è lo stato misto al tempo t e ρ0 lo stato misto iniziale. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 67 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Evoluzione temporale dello stato {Ut }t∈R è un gruppo ad un parametro (il tempo t) di operatori unitari i Ut = e− ~ Ht dove H = H ∗ e ~ è la costante di Planck. H rappresenta l’osservabile energia del sistema ed è chiamato operatore hamiltoniano. Equazione di Schrödinger i~ dψt = Hψt dt da l’evoluzione temporale dello stato puro ψt . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 68 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB ~ Energia di uno spin 1/2 in un campo magnetico B L’energia d’interazione spin - campo magnetico vale ~ . E inter = −~ µ·B Utilizzando il principio di corrispondenza, e la relazione ~ otteniamo spin-momento magnetico µ ~ s = γ S, H = −γBSz = −γB ~2 0 0 γB ~2 . Livelli di energia (Hψ = Eψ) E± = ∓γB ~2 = ∓ ~ω 2 dove ω = γB associati agli autovettori ψ± di H E E+ 0 E− Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 69 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB ~ Evoluzione temporale dello spin 1/2 in B Per ottenere l’evoluzione temporale dobbiamo determinare i l’operatore unitario Ut = e− ~ Ht . 0 eiγ 2 t −iγ B t 2 0 e B Ut = ! . L’evoluzione temporale dello stato puro all’istante t = 0 dato da ψ0 = è ψt = Ut ψ0 = Christian Ferrari e Matteo Nota cos 2θ e−iϕ/2 sin 2θ eiϕ/2 cos 2θ e−i(−γBt+ϕ)/2 sin 2θ ei(−γBt+ϕ)/2 Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 70 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB ~ Evoluzione temporale dello spin 1/2 in B Lo spin “gira” attorno all’asse del campo magnetico. Abbiamo ~ ψ = ~ ~n(t) hSi t 2 il valore medio si comporta come il suo corrispondente classico. z nz θ ~n y x Se ωt = 2π: ~n(t) = ~n(0), MA ψt = e±iπ ψ0 . Se ωt = 4π: ~n(t) = ~n(0), E ψt = ψ0 . Chiaramente ψ e −ψ rappresentano lo stesso stato: =⇒ è la simmetria 4π dello spin 1/2. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 71 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Considerazioni filosofiche: realismo fisico Il realismo fisico Le tre osservabili Sx , Sy e Sz non sono compatibilmente misurabili e quindi la compatibilità di tutte le osservabili nella teoria quantistica viene meno. Per ogni stato le proprietà fisiche associate allo spin 1/2 non possiedono un valore che preesite alla misura, la teoria quantistica non soddisfa i presupposti del realismo fisico. Quindi, contrariamente alla fisica classica, in cui esiste una “realtà” indipendente dall’osservatore che preesiste alla misura, in fisica quantistica ciò non è più vero. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 72 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Considerazioni filosofiche: determinismo Il determinismo causale La conoscenza esatta dello stato (stato puro) prima della misura non permette di determinare esattamente lo stato dopo la misura: a livello della misura la fisica quantistica è intrinsecamente non deterministica e il determinismo causale va quindi abbandonato (resta comunque il determinismo nell’evoluzione temporale). Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 73 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Sintesi Gli stati puri sono rappresentati da vettori normalizzati in uno spazio di Hilbert H. Gli stati misti sono rappresentati da operatori densità su H. Il valore medio dell’osservabile A nello stato puro rappresentato dal vettore ψ normalizzato è hAiψ = (ψ,Aψ). Il valore medio dell’osservabile A nello stato misto rappresentato da ρ è hAiρ = Tr(ρA). Le osservabili sono rappresentate da operatori autoaggiunti su H e i soli valori che possiamo osservare quando misuriamo un’osservabile A sono gli autovalori dell’operatore associato. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 74 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Sintesi Se il sistema è nello stato puro rappresentato dal vettore ψ normalizzato, la probabilità di osservare il valore λ in una misura dell’osservabile A è Probψ {A = λ} = kPλ ψk2 dove Pλ è il proiettore sugli autovettori il cui autovalore è λ. Se il sistema è nello stato misto ρ, la probabilità di osservare il valore λ in una misura dell’osservabile A è Probρ {A = λ} = Tr(ρPλ ) dove Pλ è il proiettore sul sottospazio vettoriale generato dagli autovettori il cui autovalore è λ. Gli stati puri che sono stati di conoscenza assoluta per A sono i suoi autovettori. Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 75 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Sintesi Postulato della riduzione dello stato puro (misura): il processo di misura di un’osservabile A che da l’autovalore λ è un’evoluzione irreversibile ψ −→ ψλ = Pλ ψ . kPλ ψk L’evoluzione temporale è data da un operatore unitario U . i Esso si può scrivere come Ut = e− ~ Ht e se abbiamo uno stato puro vale l’equazione di Schrödinger dψt = Hψt . dt Principio di corrispondenza: H = Ecl (osservabili quantistici) . Christian Ferrari e Matteo Nota Fisica quantistica: fondamenti Locarno, 1◦ febbraio 2008 76 / 77 Principi e struttura delle teorie classiche Esperienza di Stern-Gerlach Struttura delle teorie quantistiche e spin 1/2 Filosofia SB Bibliografia M. Bitbol, Mécanique quantique, Flammarion (1996) J.L. Basdevant, J. 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