“dalle Emozioni al Benessere: laboratorio di teatro musicale per l’adolescenza” a cura di Matteo Ciucci e Sebastiano Rossi descrizione del progetto Il progetto prevede la creazione di un percorso formativo che agirà sulle potenzialità terapeutiche, riabilitative, espressive e di integrazione sociale che possiedono il Teatro e la Musica. Saper ascoltare il proprio bisogno espressivo conduce a scoprire (o riscoprire) percorsi segreti che vivono latenti, ospiti in ognuno di noi. Ecco allora che ascoltare la propria espressività significa ritrovare la propria strada, imparare ad ascoltare il suono del proprio corpo e a dialogare con il proprio universo interiore. L'arte costituisce le premesse di una crescita individuale proprio grazie all'uso che fa della creatività e della libertà, le sue componenti fondamentali. In particolare in questo progetto formativo rivolto agli adolescenti verrà dato peculiare rilievo al recupero dei vissuti personali dei soggetti stessi: verrà elaborata una sorta di messa in scena teatrale-musicale basata sulle storie che volta dopo volta verranno raccontate. il teatro come psicopedagogia Il teatro è quel luogo in cui ad ogni individuo viene data la possibilità di esprimersi liberamente, mettendo a punto quegli strumenti, in possesso anche inconsapevole di ognuno, che fanno vibrare le corde dell'anima. Conoscere il proprio corpo così come la propria voce, lavorare sull'attenzione, sulla reattività, sul ritmo e sull'immaginazione, sono componenti imprescindibili del lavoro teatrale che partono dall'autoconsapevolezza per giungere al benessere di una più piena integrità psico-fisica. La libertà che il teatro porta in dote pone le condizione del mettersi in gioco aiutando ad un lavoro consapevole sui limiti e sulle paure mediati dall'atteggiamento nongiudicante ma ludico, aspetti necessari per la formazione di un gruppo forte e affiatato capace di dare spazio alle varie individualità tanto quanto alla coralità. la musica come strumento relazionale e di autoconoscenza La Musica coinvolge il soggetto nei suoni, catturandolo emotivamente, scuotendolo dal torpore attraverso le vibrazioni, tentando in seguito, attraverso il lavoro mirato del docente, di riordinare il rapporto tra corpo e mente. La capacità dello stimolo sonoro di suscitare sensazioni, immagini, reazioni emotive, può schiudere nei partecipanti una possibilità di apertura comunicativorelazionale ed una finestra importantissima sul mondo interiore dei soggetti interessati. L'Arte della Musica è qui presentata come stimolo di attivazione delle funzioni biopsicologiche come tensione verso la creatività. L'attività creativa stimola, con l'immaginazione, la possibilità di soluzioni di cambiamento, e dunque è un'immaginazione che non si pone come fuga dalla realtà bensì come occasione preziosa di esprimere il reale i forme e linguaggi differenti, scoprendone gli aspetti molteplici e collegandoli in un network empatico attraverso il momento focale del fare musica assieme. modalità operative proposte Gli esercizi di rilassamento, di consapevolezza corporea, il canto corale, gli accenni di danza, l'improvvisazione di ritmi così come la narrazione, rielaborata e mediata dal teatro e dalla musica, dei ricordi stessi che hanno caratterizzato la vita dei singoli individui entreranno in un processo di creazione e trasformazione continua su cui andare a costruire l'ossatura relazionale del gruppo di lavoro. Ogni incontro sarà introdotto da un breve esercizio collettivo (il cosiddetto “rompighiaccio”) afferente alle macroaree di lavoro proposte (empatia, consapevolezza, abilità relazionale, abilità analitica) per introdurre al meglio i partecipanti alla tematica del giorno e calarli da subito nella dimensione del gruppo. Gli esercizi a seguire, ovvero le “attivazioni”, si propongono di porre l'accento e stimolare i partecipanti alla relazione e alla creatività, agendo sia sul fisico tramite il movimento che sulla mente. Ognuno degli esercizi e delle attività proposte sarà opportunamente seguita da un briefing ed eventualmente da un dibattito aperto per migliorare il funzionamento del gruppo rispetto ad un determinata modalità di attivazione. Il momento cardine degli incontri verrà attivato e sviluppato durante il briefing. I personalissimi “storytelling” condivisi dai partecipanti in questo fondamentale frangente e le modalità di condivisione proposte dai conduttori volgeranno alla stesura di una storia collettiva, un piccolo testo teatrale che verrà anche interpretato, diretto e messo in scena dai soggetti stessi. Dunque una vera e propria produzione teatrale a partire dalla memoria, dalle memorie fatte affiorare durante questi spazi di condivisione. I vissuti personali, le fantasie, le opinioni e le idee che volta dopo volta affioreranno da questi momenti saranno le linee guida dei singoli per la formazione di tracce su cui tutto il gruppo andrà a convergere, verso un arricchimento emotivo, di consapevolezza, di pensiero critico e creativo. La riproposizione di questi racconti attraverso la costruzione di una messa in scena rappresenta un importante spunto per ritornare al passato ed ai suoi ricordi non come ad un passato remoto, ad un bene ormai perduto, ma come ad un serbatoio creativo da cui raccogliere sempre. lo spettacolo teatrale-musicale a cui il corso tende per raccontare le storie, i caratteri, le reazioni, e le individualità del gruppo servirà ai ragazzi per affrontare le proprie paure e fare esperienza di crescita. nalità e obiettivi – Miglioramento delle abilità motorie e della consapevolezza corporea: gli esercizi riguardanti l'utilizzo del proprio corpo e della propria voce proposti sono volti alla riscoperta e alla riappropriazione del proprio io fisico-psichico come unità olistica per avviare un percorso ad un senso più pieno del benessere degli individui coinvolti; – Miglioramento dell'abilità sensoriale, analitica e cognitiva: le sessioni di ascolto musicale “partecipato” e le attività performative che richiedono ai soggetti la modulazione della propria voce o del proprio linguaggio corporeo in adattamento ai vari contesti emotivi proposti impegnano i partecipanti nel mettere a fuoco i propri personali vissuti emozionali e ad operare uno sforzo creativo volto alla traduzione e condivisione di questi vissuti; – Approfondimento delle abilità sociali e relazionali: capacità di conoscere gli altri oltre una conoscenza superficiale, costruzione di rapporti di fiducia basati sulla sospensione del pregiudizio, formazione di un senso di comunità attraverso il lavoro di gruppo per andare oltre la solitudine anche al di fuori della breve esperienza del corso; – Miglioramento dell'autonomia: la proposta di un nuovo contesto relazionale e di una partecipazione creativa ad esso è uno stimolo fondamentale ad una riscoperta attiva di sé, del proprio corpo e della propria storia; l'indagine sulla propria memoria, sulle proprie esperienze salienti e la condivisione di esse come materiale di partenza per un lavoro sulle emozioni fanno percepire diversamente ai partecipanti l'unicità dei propri percorsi di vita e l'importanza di mantenere vivi i ricordi senza vivere in essi; il lavoro fisico, benché lieve e sostenibile da chiunque a seconda della propria disponibilità, è di sicuro effetto per un benessere più duraturo. 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