Determinazione del momento d’inerzia di una massa puntiforme Materiale utilizzato Set di accessori per i moti rotatori Sensore di rotazione Portamasse e masse aggiuntive Stativo con base Bilancia elettronica Calibro Interfaccia GLX Pasco Software Data Studio Computer Scopo dell’esperimento è quello di determinare sperimentalmente il momento d’inerzia di una massa puntiforme per poi confrontare il valore trovato con quello calcolato per via teorica. L’attività è particolarmente interessante al fine di riconoscere sperimentalmente le analogie tra cinematica e dinamica del moto traslatorio con la cinematica e la dinamica del moto rotatorio . figura1 Teoria Sappiamo che il momento d’inerzia di una massa puntiforme è dato dall’espressione : I = MR 2 , con M massa ed R distanza della massa M dall’asse di rotazione. In questo esperimento ci si serve di due masse uguali fissate agli estremi di una leggera asta rigida e quindi il momento d’inerzia totale per le due masse è : I TOT = M TOT R 2 , con M TOT = M 1 + M 2 = 2 M ed R distanza di ciascuna massa dall’asse di rotazione, ovvero la metà della distanza fra i loro centri di massa. Per trovare il momento d’inerzia sperimentale , montato l’apparato come in figura , agganciamo un filo alla puleggia media e poniamo all’estremità del filo , che passa attraverso una carrucola fissata al sensore, un portamasse con una massa totale di 30 g. La caduta della massa determina , attraverso la tensione del filo che agisce tangenzialmente sulla puleggia del sensore ( come si vede dalla figura 2) , un momento torcente τ che pone in rotazione il sistema . Dalla nota relazione τ = Iα si può ricavare il momento d’inerzia I = angolare e τ = T ⋅ r il momento torcente che causa la rotazione. τ , ove α è l’accelerazione α Dalla seconda legge della dinamica applicata alla massa traente risulta : da cui ricaviamo ,risolvendo rispetto alla tensione : T = m( g − a ) . ∑ F = mg − T = ma Poiché attraverso il software possiamo conoscere il valore della accelerazione angolare α , il calcolo della accelerazione lineare si otterrà dalla relazione : a = rα , essendo r il raggio della puleggia del sensore di rotazione. Nota la tensione , si potrà calcolare il momento torcente e quindi il momento d’inerzia del sistema. Per misurare il momento d’inerzia delle sole due masse dobbiamo ripetere la procedura sperimentale dopo aver tolto le due masse . In tal modo andremo a determinare il momento d’inerzia dell’apparato e quindi , sottraendo dal momento d’inerzia del solo apparato quella del sistema apparato + masse , ricaveremo il momento d’inerzia delle due masse . Ai fini di valutare l’errore nella misura , calcoleremo infine la differenza percentuale tra il valore sperimentale e quello teorico del momento d’inerzia delle due masse . figura 2 Calcolo del momento d’inerzia teorico delle due masse Utilizziamo il calibro e la bilancia elettronica per le misure che ci occorrono : Masse M 1 = M 2 = 75,6 g Distanza fra le due masse d = 2R = 36 cm Raggio puleggia media del sensore di rotazione r = 14,5 mm Massa traente m = 30 g I (teorico) = 2 ⋅ 75,6 ⋅ 10 −3 ⋅ (0,18) 2 = 4,9 ⋅ 10 −3 Kgm² Predisposto il software Data studio per la raccolta dei dati relativi alle grandezze posizione angolare e velocità angolare , lasciamo cadere la massa traente e visualizziamo l’andamento del grafico posizione angolare ( ramo di parabola ) e velocità angolare ( retta) . L’interpolazione quadratica ci consente di conoscere il valore dell’accelerazione angolare del sistema α = 2 A , l’interpolazione lineare nel diagramma della velocità angolare conferma questo valore nella pendenza della retta interpolante i punti sperimentali. essendo α = 0,79 rad/s² calcoliamo l’accelerazione lineare a = r α = 0,0145 ⋅ 0,79 = 0,0114m / s 2 La tensione è allora T = 30 ⋅ 10 −3 ⋅ (9,81 − 0,0114 ) = 0,294 ⋅ 10 −3 N e il momento torcente : τ = T ⋅ r = 0,294 ⋅ 0,0145 = 4,26 ⋅ 10 −3 Nm Calcoliamo perciò il momento d’inerzia complessivo del sistema masse + apparato : 4,26 ⋅ 10 −3 I complessivo ( sperimentale) = ατ = = 5,4 ⋅ 10 −3 Kgm 2 . 0,79 Ripetiamo quindi la procedura dopo aver tolto le due masse e calcoliamo il momento d’inerzia del solo apparato. Dal grafico relativo alla posizione angolare ricaviamo l’accelerazione angolare α = 10,2 rad/s² . L’accelerazione lineare della massa traente è adesso a= r α = 0,0145 ⋅ 10,2 = 0,148m / s 2 e la tensione nel filo è T = 30 ⋅ 10 −3 (9,81 − 0,148) = 0,289 N Il momento torcente è τ = T ⋅ r = 0,289 ⋅ 0,0145 = 4,19 ⋅ 10 −3 Nm perciò il momento d’inerzia del solo apparato risulta : I apparato = τ 4,19 ⋅ 10 −3 = = 4,12 ⋅ 10 −4 Kgm 2 . α 10,2 Il momento d’inerzia delle due masse si ricava dalla differenza : I TOT ( sperimentale) = I complessivo − I apparato = (5,4 − 0,412) ⋅ 10 −3 = 4,98 ⋅ 10 −3 Kgm² . La differenza percentuale tra i valori sperimentale e teorico del momento d’inerzia delle masse è : I TOT (teorico) − I TOT ( sperimentale) (4,98 − 4,9) ⋅ 10 −3 ⋅ 100 = ⋅ 100 = 1,63% . I TOT (teorico) 4,9 ⋅ 10 −3 Determinazione del momento d’inerzia di un disco e di un anello Materiale utilizzato Set di accessori per i moti rotatori Sensore di rotazione Portamasse e masse aggiuntive Stativo con base Bilancia elettronica Calibro Interfaccia GLX Pasco Software Data Studio Computer Scopo dell’esperimento è quello di determinare sperimentalmente il momento d’inerzia di un disco e di un anello per poi confrontare i valori trovati con quelli calcolati per via teorica. L’attività è particolarmente interessante al fine di riconoscere sperimentalmente le analogie tra cinematica e dinamica del moto traslatorio con la cinematica e la dinamica del moto rotatorio . Teoria Sappiamo che il momento d’inerzia di un anello di massa M d e raggio R rispetto al suo centro di 1 2 massa è dato da : I disco = M d Rd e quello di un anello , avente massa M a e raggi interno ed 2 1 esterno R1 ed R2 è dato da : I anello = M a (R12 + R22 ). 2 Per trovare il momento d’inerzia sperimentale , fissato il disco al sensore di rotazione , agganciamo un filo alla puleggia media e poniamo all’estremità del filo , che passa attraverso una carrucola fissata al sensore, un portamasse con una massa totale di 30 g. La caduta della massa determina , attraverso la tensione del filo che agisce tangenzialmente sulla puleggia del sensore, un momento torcente τ che pone in rotazione il sistema e quindi il disco . Dalla nota relazione τ = Iα si può ricavare il momento d’inerzia I = angolare e τ = T ⋅ r il momento torcente che causa la rotazione. Dalla seconda legge della dinamica applicata alla massa traente : τ , ove α è l’accelerazione α ∑ F = mg − T = ma otteniamo , risolvendo rispetto alla tensione : T = m( g − a ) . Poiché attraverso il software possiamo conoscere il valore della accelerazione angolare α , il calcolo della accelerazione lineare si otterrà dalla relazione : a = rα , essendo r il raggio della puleggia del sensore di rotazione. Nota la tensione , si potrà calcolare il momento torcente e quindi il momento d’inerzia del disco. Per valutare il momento d’inerzia dell’anello , porremo quest’ultimo sopra il disco e ripeteremo la procedura sperimentale che ci porterà a calcolare il momento d’inerzia complessivo del sistema disco + anello. Sottraendo quindi da questo momento d’inerzia totale il momento d’inerzia del solo disco precedentemente calcolato, otterremo il momento d’inerzia dell’anello. Calcoleremo infine le differenze percentuali tra i valori sperimentali e quelli teorici dei momenti d’inerzia del disco e dell’anello. Calcolo dei momenti di inerzia teorici del disco e dell’anello Utilizziamo il calibro e la bilancia elettronica per le misure che ci occorrono : Massa disco M d =118,3 g Raggio disco Rd = 4,73 cm Massa anello M a = 471 g Raggio interno anello R1 = 26,9 mm Raggio esterno anello R2 = 38,3 mm Raggio puleggia media del sensore di rotazione r = 14,5 mm Massa traente m = 30 g I disco (teorico) = ½ 0,118 (0,0473)²= 1,32 ⋅ 10 −4 Kgm² I anello (teorico)= ½ 0,471 (26,9²+38,3²) ⋅ 10 −6 =5,16 ⋅ 10 −4 Kgm² Predisposto il software Data studio per la raccolta dei dati relativi alle grandezze posizione angolare e velocità angolare , lasciamo cadere la massa traente e visualizziamo l’andamento del grafico posizione angolare ( ramo di parabola ) e velocità angolare ( retta) . L’interpolazione quadratica ci consente di conoscere il valore dell’accelerazione angolare del sistema α = 2 A , l’interpolazione lineare nel diagramma della velocità angolare conferma questo valore nella pendenza della retta interpolante i punti sperimentali. essendo α = 29,4 rad/s² calcoliamo l’accelerazione lineare a = r α = 0,0145 ⋅ 29,4 = 0,426m / s 2 La tensione è allora T = 30 ⋅ 10 −3 ⋅ (9,81 − 0,426 ) = 0,294 ⋅ 10 −3 N e il momento torcente : τ = T ⋅ r = 0,294 ⋅ 0,0145 = 4,26 ⋅ 10 −3 Nm Calcoliamo perciò I disco ( sperimentale) = ατ il momento −3 4,26 ⋅ 10 = = 1,39 ⋅10 −4 Kgm 2 . 29,4 d’inerzia del disco : Valutiamo quindi l’errore sperimentale attraverso la differenza percentuale tra i valori sperimentale e teorico del momento d’inerzia del disco: I disco ( sperimentale) − I disco (teorico) (1,39 − 1,32) ⋅ 10 −4 ⋅ 100 = ⋅ 100 = 5% I disco (teorico) 1,32 ⋅ 10 −4 Per la determinazione del momento d’inerzia dell’anello , posiamo l’anello sopra il disco e ripetiamo la procedura sperimentale. Dal grafico relativo alla posizione angolare ricaviamo l’accelerazione angolare α = 6,49 rad/s² . L’accelerazione lineare della massa traente è adesso a= r α = 6,49 ⋅ 0,0145 = 0,094m / s 2 e la tensione nel filo è T = 30 ⋅ 10 −3 (9,81 − 0,094 ) = 0,291N Il momento torcente è τ = T ⋅ r = 0,291 ⋅ 0,0145 = 4,22 ⋅ 10 −3 Nm perciò il momento d’inerzia del sistema disco+anello risulta : I disco + anello = τ 4,22 ⋅ 10 −3 = = 6,51 ⋅ 10 −4 Kgm 2 . α 6,49 Il momento d’inerzia dell’anello si ricava dalla differenza : I anello = I disco + anello − I disco = (6,51 − 1,39) ⋅ 10 −4 = 5,12 ⋅ 10 −4 Kgm² . La differenza percentuale tra i valori sperimentale e teorico del momento d’inerzia dell’anello è : I anello (teorico) − I anello ( sperimentale) (5,16 − 5,12) ⋅ 10 −4 ⋅ 100 = ⋅ 100 = 0,77% . I anello (teorico) 5,16 ⋅ 10 − 4 Verifica del principio di conservazione del momento angolare Materiale utilizzato Set di accessori per i moti rotatori Sensore di rotazione Stativo con base Bilancia elettronica Calibro Interfaccia GLX Pasco Software Data Studio Computer Scopo dell’esperimento è quello di verificare che per un sistema nel quale il momento torcente risultante è nullo , il momento angolare si conserva. Essendo infatti ∑τ ext = ∆L , nel caso in cui ∑τ = 0 si ha ∆L = 0 e quindi L = costante . Dopo aver fissato il disco al sensore di rotazione , imprimiamo manualmente una rotazione al disco e poi lasciamo cadere delicatamente l’anello sul disco . Quando l’anello è sul disco ruotante , il momento torcente sul sistema è nullo in quanto il momento torcente sull’anello è opposto a quello sul disco ; per questo si conserva il momento angolare e sarà : Li = L f ovvero I iω i = I f ω f . ext Il momento d’inerzia iniziale I i è quello del solo disco che sta ruotando e ω i la sua velocità angolare iniziale mentre il momento d’inerzia finale I f è quello del sistema disco + anello e ω f la velocità angolare del sistema. Si nota in questa situazione l’analogia con l’urto totalmente anelastico e quella fra conservazione del momento angolare nel moto rotatorio e conservazione della quantità di moto nel moto traslatorio. Sono stati calcolati i momenti d’inerzia del disco e del sistema disco + anello nell’esperimento precedente : I disco = 1,39 ⋅ 10 −4 Kgm 2 I disco + anello = 6,51 ⋅ 10 −4 Kgm 2 Predisposto il software Data Studio alla raccolta delle misure per la velocità angolare analizziamo il relativo grafico e traiamo da questo i valori delle velocità angolari prima e dopo la caduta dell’anello sul disco . Confrontiamo i due prodotti I iω i = 1,39 ⋅ 10 −4 ⋅ 31,59 = 4,4 ⋅ 10 −5 kgm / s I f ω f = 6,51 ⋅ 10 −4 ⋅ 6,63 = 4,32 ⋅ 10 −5 Kgm / s Tenendo conto che una parte dell’energia del sistema è perduta attraverso l’urto dell’anello che cade sul disco, la verifica sperimentale è di esito soddisfacente.