Giuseppina Strepponi (Lodi 8 settembre 1815 – Milano 14 Novembre 1897), cantante soprano Giuseppina Strepponi nacque a Lodi da una famiglia di musicisti. Studiò come soprano al Conservatorio di Milano e debuttò ad Adria nel dicembre 1834 in Chiara di Rosembergh. Cominciò a frequentare il compositore Giuseppe Verdi, rimasto vedovo della prima moglie, interpretando alcune sue opere. In seguito si sposarono. La salute malferma le impedì di proseguire la carriera di cantante. Quando morì, venne sepolta insieme a Verdi nell'oratorio della Casa di riposo per Artisti di Milano. Giuseppina Strepponi in una particolare biografia Giuseppina fu una moglie fedele, una fervente italiana, ma soprattutto Donna dalla signorilità raffinata e semplice al tempo stesso, degna di essere la signora Verdi (…) con la sua devota presenza, il suo amore e l'energica personalità costruì l’Uomo Verdi… (…) La carrozza giunse puntuale alla Villa(…) La Signora Giuseppina volle accompagnarmi al cancello, appoggiandosi al mio braccio e a quello della governante, che, premurosa, le mise uno scialle sulle spalle. Si fermò, prima che salissi in vettura, per invitarmi ad ammirare il suo giardino e il parco, fitto di alberi, anche esotici, collocati dal maestro, quando insieme a lei decise di creare intorno alla Villa quello spazio verdeggiante e fiorito. Mi indicò tristemente il salice sotto cui venne sepolto il carissimo cagnolino LouLou, il laghetto, la collinetta della ghiacciaia... mentre vagavano qua e là bellissimi pavoni. di Maria Moretti, “La storia narrata dai protagonisti” La signora delle Camelie è il romanzo di Alexandre Dumas da cui è tratta La Traviata di Verdi. Nella genesi dell’opera ebbe probabilmente parte anche il vissuto privato di Verdi; in quel tempo, infatti, egli conviveva con Giuseppina Strepponi, una ex cantante lirica ritiratasi dalla scene. Questo rapporto non era però ben visto: il fatto che convivessero senza essere sposati aveva dato luogo a chiacchiericci e maldicenze nel suo paese natale. Le caratteristiche del fiore: la camelia Il genere Camellia comprende piante a portamento arbustivo o ad alberello, sempreverdi, alte in natura fino a 15 m. Le foglie sono semplici alterne, di colore verde più o meno scuro secondo la specie, lucide e coriacee, a volte carnose e provviste di stipole e ghiandole aromatiche, con i margini lisci o crenati, di forma ellittica, lanceolata o oblungo-lanceolata. I fiori sono semplici o doppi di colore bianco, roseo o rosso, privi di profumo o molto profumati; sono piante adatte ai climi temperati e umidi. La specie più coltivata come pianta ornamentale nei giardini, parchi e viali, è la C. japonica L., originaria della Corea e del Giappone, arbusto che raggiunge alcuni metri di altezza, foglie persistenti, ovali di colore verde cupo lucente, fioritura primaverile con fiori dai colori nelle varie sfumature dal bianco al rosso cupo, corolle a forma di rosa aperta e appiattita. La camelia fu portata dalle nobildonne di tutta Europa appuntata al cappellino o alla scollatura. Il significato della Camelia bianca è Modestia nella perfezione. Nella cultura orientale la camelia è il simbolo della devozione eterna tra gli innamorati. La sublime danza del petalo e del calice che percorrono il ciclo vitale congiuntamente (arrivando addirittura a distaccarsi insieme dalla pianta) rappresentano alla perfezione la persistenza dell’amore e la devozione reciproca. Fiore adatto da regalare ai propri cari, portatore di buona fortuna.