Aspettando l’estate Eccoci qui, un altro mese in vostra compagnia. A dire la verità questo mese non è uscita tantissima roba interessante, ma è normale, del resto si va verso l’estate e gli artisti si preparano ad affrontare i loro lunghi tour estivi, e per le grandi novità, l’appuntamento è rinviato al prossimo autunno. Ma nonostante questo, siamo riusciti a confezionare per voi un numero particolarmente ricco e, questo non dovremmo essere noi a dirlo, ma lo diciamo lo stesso, che riteniamo piuttosto interessante. A partire dal nuovo album live di Max Pezzali, anzi in realtà il primo album dal vivo della sua carrie- ra che viene alla luce in un momento particolarmente felice e proficuo della sua vita, lavorativa e personale. E poi c’è anche il secondo tempo di Ligabue, l’altra metà del primo grande best of del rocker emiliano, che arriva nei negozi a distanza di circa sei mesi dallo stravenduto Primo Tempo. Ma per due degli artisti più amati che abbiamo in Italia che si fermano per celebrare la loro lunga e fortunata carriera, ci sono altri artisti che affrontano sfide nuove ed entusiasmanti. C’è Alanis Morissette, che dopo un lungo periodo di latitanza dalle scene torna a farsi sentire con un nuovo album di inediti. C’è Mick Hucknall, storico frontman dei Simply Red, che si dedica per la prima volta ad un progetto solista. E poi c’è The Niro, un giovane artista romano, che a sentirlo per la prima volta tutto sembra fuor che italiano, che si affaccia sulle classifiche di tutto il mondo con il suo ultimo singolo. Anno 2 - numero 21 Direttore generale Roberto Virgilio Responsabile musica Mr Bugs! [email protected] Responsabile spettacoli Dj HnF [email protected] E ultimo, ma non ultimo, un ampio excursus sul mondo della radiofonia in Italia, la storia della radio, come si è evoluta nel tempo, quali sono le radio attualmente più ascoltate e quali sono i programmi più amati dal pubblico. E infine, a conclusione il discorso, un’interessantissima intervista a Davide Facchini, una delle voci più amate di Radio Popolare, che ci ha raccontato un sacco di cose sul suo lavoro e su Radio Popolare in generale. Responsabile rubriche sir3n3tta [email protected] Infine, ci tenevo a salutare e dare il benvenuto nella nostra squadra a Gianluca, che avete conosciuto nell’AnderView di qualche mese fa, in quanto membro degli Artificial Wish, che dallo scorso mese collabora con noi. Speriamo vivamente che questa collaborazione possa durare il più a lungo possibile. Ha collaborato lo staff di: Niente, detto questo non mi resta che salutare e darvi appuntamento al prossimo mese. Come sempre, Ciao e Buona Lettura! Redazione: Chef Mene Valeriano Gianluca Zennaro Si ringrazia per l’estrema disponibilità: Davide Facchini e tutto lo staff di Radio Popolare Web editor Valeriano Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto. News............................................... pag 6 Tutte le ultime novità dal pianeta musica Max Live 08................................... pag 10 Il primo live di Max Pezzali The Niro........................................ pag 14 Da Roma alle classifiche di tutto il mondo Secondo Tempo............................ pag 18 L’altra metà del best of di Ligabue La Radio in Italia.......................... pag 22 Storia, evoluzione e curosità Anderview..................................... pag 30 Abbiamo incontrato Davide Facchini di Radio Popolare Storia della dance.......................... pag 48 Una nuova avvincente puntata Classifiche..................................... pag 50 I dischi più venduti nelle ultime settimane Recensioni..................................... pag 52 Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi Testo del mese.............................. pag 56 Le parole delle canzoni più ascoltate On the Road.................................. pag 58 I concerti più interessanti del mese Ai - Tek......................................... pag 72 Scopri tutti i segreti della Tecnologia Il Gioco del mese.......................... pag 74 L’uscita più interessante Il Sito del Mese............................ pag 75 Le curiosità più interessanti dalla rete Botteghino..................................... pag 60 I film più visti negli ultimi giorni Coming Soon................................. pag 60 Casa arriverà a breve nei cinema News.............................................. pag 61 Il ritorno di Indiana Jones e molto altro Recensioni..................................... pag 62 Gli ultimi film usciti in sala visti per voi Telecomando................................. pag 68 Le ultime novità dal tubo catodico Teledipendente............................. pag 70 Il nuovo preserale di Canale5 In bianco e nero......................... pag 71 Ludoteca....................................... pag 76 Carrellata sui giochi di società, nuovi e classici Segnalibro..................................... pag 78 Un consiglio letterario dalla vostra Ary Spuntino........................................ pag 80 Come sorprendere in cucina col minimo sforzo DiAry............................................. pag 82 Cosa accadeva nel mondo in questo mese Cronache Marziane....................... pag 84 Notizie assurde ma realmente accadute Mercatino...................................... pag 86 Curiosità, idee regalo, oggettistica varia C’è post@ per Ary......................... pag 88 La tv dei ricordi: Le Iene Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce FM................................................. pag 71 Foto del Mese................................ pag 90 I programmi più belli da seguire in radio Il mondo raccontato per immagini Damon Albarn: un album solista Uscirà a luglio il nuovo album dell’(ex?) frontman dei Blur Verrà pubblicato nel corso del prossimo luglio l'album solista di Damon Albarn: il disco del frontman di Blur e Gorillaz è stato realizzato con la collaborazione di oltre 100 musicisti, tra i quali spiccano un'orchestra al completo ed un coro cinese. Lo stesso artista ha ammesso che la sua nuova fatica in studio sarà in qualche modo connessa con la sua recente opera "Monkey: Journey to the west", pur mantenendo una propria autonoma identità. Al momento non sono stati resi noti dettagli come titolo o scaletta dei brani. Non si tratta del primo lavoro da solista per Albarn che già nel 2003 aveva fatto uscire il non fortunatissimo Democrazy. Madonna in Italia a settembre Il tour che segue la release di “Hard Candy” partirà il prossimo 26 agosto Finalmente iniziano a filtrare alcune delle date del tour mondiale di Madonna, che si annuncia come uno dei più attesi della prossima stagione live. Le prove del nuovo spettacolo sono già iniziate: si sono tenute tra Cardiff e Nizza e sono state interrotte solo per la partecipazione della Signora Ciccone al Festival di Cannes dal 14 al 21 maggio. Poi il tour partirà il 26 agosto da Zurigo e si concluderà, dopo aver attraversato Europa, Arabia, Australia, Giappone, Sud America, e Stati Uniti, il 21 febbraio del 2009 con cinque concerti al Madison Square Garden di New York. Per quanto riguarda il nostro Paese l'ex "Material Girl" si esibirà il 6 settembre allo Stadio Olimpico di Roma in concomitanza con la sospensione del Campionato di Calcio per la partita della Nazionale a Cipro; tuttora possibile sia un'altro concerto il giorno prima, il 5, sia un ritorno in Italia nel 2009 (Torino?). Metallica: basta cd! Cure: un singolo al mese Sembra che i Metallica vogliano seguire l'esempio di band quali i Radiohead e i Nine Inch Nails, pubblicando autonomamente del materiale online, una volta esaurito il contratto con la casa discografica. Il batterista dei titani del rock, Lars Ulrich, ha così dichiarato: "in futuro vogliomo essere liberi il più possibile. Non ci venderemo mai! Abbiamo osservato con attenzione quello che hanno fatto i Radiohead e i Nine Inch Nails e abbiamo deciso che per il prossimo disco sfrutteremo tutte le possibilità che la Rete ed Internet ci offrono."Nonostante queste dichiarazioni, Lars sarebbe molto triste se dovesse vedere scomparire i tradizionali negozi di dischi: "i negozi di dischi sono stati una grossa parte della nostra vita. Quando avevo 12, 14 anni, in Danimarca, il negozio locale era il Sacro Graal e il commesso che ci lavorava, il mio eroe!" I Cure hanno annunciato un'interessante iniziativa che prevede la pubblicazione di un singolo al mese fino ad arrivare all'uscita del loro nuovo album ancora senza titolo. C'è un titolo invece per il primo singolo - "The Only One" che uscirà il 13 maggio insieme alla b-side "NY Trip". Il 13esimo lavoro in studio è atteso per il 13 settembre, ma ogni 13 del mese i fan potranno gustare un singolo più una b-side. Dopo "The Only One" sarà la volta di "Freakshow" e la bonus track "All Kinds Of Stuff" il 13 giugno e via così fino all'autunno. Le bonus track saranno esclusiva dei singoli e non verranno ripubblicate nel disco prodotto da Robert Smith e Keith Uddin. I Pearl Jam al lavoro Iniziate le registrazioni del nuovo album di Vedder e soci Archiviato l’omonimo album del 2006, e il progetto solista del frontman Eddie Vedder, ovvero le musiche della colonna sonora del film "Into the Wild", i Pearl Jam hanno iniziato a registrare il suo successore. E per i loro fan, la buona notizia è che il lavoro potrebbe arrivare nelle rivendite entro la fine dell’anno in corso. La band sta cominciando la lavorazione del suo nono disco di studio, ha affermato il chitarrista Mike McCready nel corso di un’intervista presso l’emittente radiofonica KISW di Seattle, in compagnia del “vecchio” produttore Brendan O’Brien. Il precedente disco del gruppo con O’Brien, il cui palmares include dischi con Rage Against The Machine, Stone Temple Pilots, Bruce Springsteen e Velvet Revolver, fu “Yield” del 1998. McCready (5 aprile ’66, Florida), nel riferire che al momento il gruppo ha a disposizione solamente “quattro o cinque canzoni”, ha anche affermato che la formazione spera di pubblicare il nuovo lavoro prima della fine del 2008. Courtney Love, vedova di Kurt Cobain, ha recentemente annunciato che ha registrato un nuovo album con Linda Perry, l'ex frontman dei 4 Non Blondes, diventata ormai da tempo una famosa produttrice musicale. La bionda rocker ha composto "Nobody's Daughter" negli ultimi tre anni ed è stata aiutata, oltre che da Linda, anche da Billy Corgan degli Smashing Pumpkins.Courtney inoltre unirà le proprie forze con quelle del chitarrista Micko Larkin dei Larrikin Love (band folkbluegrass) che farà parte anche della line-up per i live. E' in rotazione radiofonica, a partire da venerdì 16 maggio, "Love Show" il nuovo singolo dei Sonohra, il duo formato dai fratelli veronesi Luca e Diego Fainello. "Love Show" è una canzone d'amore dall'atmosfera estiva con un arrangiamento d'impronta americana, impreziosito da chitarre distorte. La canzone è il secondo brano estratto dall'album d'esordio "Liberi da Sempre", dopo "L'Amore" (brano con cui i Sonohra si sono aggiudicati la vittoria nella categoria giovani della 58ma edizione del Festival di Sanremo). Vedremo se riusciranno a bissare lo strepitoso successo del primo singolo. Gli Offspring, la band che diede il via al punk rock da classifica negli anni '90 insieme ai Green Day, ha svelato alcuni dettagli sul nuovo album. I californiani faranno uscire "Rise And Fall, Rage And Grace", la loro ottava fatica su lunga distanza, il 17 giugno. Il disco conterrà 12 tracce e sarà prodotto da un maestro dello studio di registrazione: Bob Rock, già al lavoro con Metallica e The Cult. Il primo singolo estratto è "Hammerhead", brano già disponibile in download digitale gratuito dal sito ufficiale della band: www.offspring.com Sarà presto in commercio il nuovo album dei Guns N’Roses. Ma non si tratta dell’atteso e rimandatissimo “Chinese democracy”. Al suo posto Axl Rose spedisce nelle rivendite, secondo un comunicato stampa, un altro “Greatest hits”. O, meglio, la ripubblicazione di quel “Greatest hits” uscito nel marzo 2004 e che conquistò il primo posto in Gran Bretagna ed il terzo negli USA. La tracklisting del lavoro, in arrivo il prossimo 2 giugno, non presenta alcuna variazione rispetto all’originale. Ultimo atto per i Police I Police annunciano che ad agosto si terrà l’ultimo concerto della loro carriera I Police si scioglieranno suche uno dei modi migliori bito dopo l’ultimo concerto per combattere l’effetto che terranno a New York serra è –appunto- quello di City nel corso del prossimo piantare alberi. I dettagli del agosto. L’ha annunciato la concerto finale del trio bristessa band, tornata assieme tannico, al quale il sindaco nel 2007 dopo vent’anni di ha offerto le chiavi della inattività, nel corso di una città, non sono stati divulconferenza stampa tenuta a gati. Bloomberg si è limitaNYC al fianco di Michael to ad affermare che probaBloomberg, il sindaco della bilmente i Police, che come Big Apple. Affermando che si sa si esibiranno il prossii Police doneranno 1 miliomo 22 giugno al Jammin’ ne di dollari a MillionTreesNYC, iniziativa di Festival di Venezia, che quindi sarà il loro ultiBloomberg con la quale in città sarà piantata mo concerto in Italia, suoneranno in uno spazio una grande quantità di alberi, Sting ha riferito non all’aperto. The Kooks vs Artic Monkeys Ci sarebbe in corso una faida fra le due bands anglosassoni Secondo le dichiarazioni del frontman dei Kooks - Alex Turner - vi è un forte antagonismo fra la sua band e gli Arctic Monkeys. Luke ha dichiarato al Daily Mirror: "abbiamo sempre avuto un rapporto strano con gli Arctic Monkeys, fin dal primo giorno nel quale ci siamo incontrati. Una volta sono stato costretto a colpire in faccia Alex (Turner, frontman degli Arctic Monkeys ndr.) perchè cercava di tirare via i cavi degli effetti a pedale, mentre ero impegnato in uno show. In seguito siamo saliti sullo stesso palco diverse volte ed è sempre stato peggio." Luke ha cercato di risolvere la situazione: "li ho incontrati recentemente in studio e ho provato a chiarire le cose in maniera pacifica, chiedendo ad Alex se aveva voglia di strimpellare un pò insieme. Lui non mi ha neanche risposto...si è girato e se n'è andato via!" Take That, ci sarà il secondo album E' ancora presto per le conferme, ma a quanto pare la reunion dei Take That, suggellata dal vendutissimo album "Beautiful world" di fine 2006, non rimarrà circoscritta a quel disco. I quattro (Gary Barlow, Jason Orange, Mark Owen ed Howard Donald) avrebbero infatti deciso di dare un successore al CD che li ha riportati nella Serie A del pop. Così voci riferiscono che, nel corso di un recente incontro "segreto" con la loro etichetta discografica, i quattro hanno acconsentito a tornare in studio per il loro album numero due dopo la reunion. La sua squadra del cuore ha vinto lo scudetto, sta per diventare papà, ha appena scritto un libro di successo e adesso, prima di tornare in tournée, lancia il suo primo live, che raccoglie le canzoni che per oltre un decennio sono state un inno per un'intera generazione. Così, dopo oltre 15 anni di straordinaria carriera, più di 6 milioni di album venduti, numerosi dischi di platino collezionati e dopo aver raccontato a più generazioni il mondo quotidiano con un linguaggio unico e riconoscibile, il prossimo 23 maggio Max Pezzali pubblica "Max Live 2008", una raccolta di grandi hit, prodotta da Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni, registrate dal vivo nel corso dell'ultimo trionfale tour che ha visto l'artista impegnato nei palasport di tutta Italia registrando ad ogni data il completo sold-out. "Questo è il mio primo disco dal vivo, in esso sono racchiusi anni di tournée, centinaia di migliaia di chilometri, palazzetti dello sport, panini all’autogrill e hall d’albergo semibuie a smaltire l’adrenalina rivivendo con i musicisti la serata appena trascorsa, sorrisi e urla e autografi a persone così diverse di città in città cresciute insieme a me durante questo lungo tragitto, calendari che sembrano interminabili all’inizio ma che poi alle ultime date si vorrebbe non finissero più. Il live racconta più di qualunque altra testimonianza discografica la vita che facciamo, e perché abbiamo scelto di farla. Secondo me, dopo 13 anni di concerti in giro per l'Italia, di tour due volte l'anno, eravamo maturi dal punto di vista tecnico per fissare tutto in un album il live", racconta in un'intervista a Reuters Pezzali "Dal vivo non basta un successo, la credibilità te la fai in anni (di lavoro). Ma ora era il momento giusto". Si tratta del primo documento live su CD e DVD per Pezzali, arricchito con due nuove canzoni inedite. Il primo singolo estratto dalla raccolta, che è per l'appunto uno di questi due inediti, si intitola "Mezzo pieno, mezzo vuoto" ed è in rotazione radiofonica già dallo scorso 2 maggio: "Ogni giorno veniamo bombardati da notizie che ci fanno sprofondare in una sorta di asfissiante ansia collettiva così Max parla del nuovo singolo ai microfoni di Mtv - l'emergenza ambientale ed energetica, la minaccia terroristica, la decadenza dei valori e dei costumi, la concorrenza produttiva dei paesi in via di sviluppo, le problematiche legate all'uso e all'abuso delle nuove tecnologie informatiche... Tutto pare suggerire che questo primo decennio del XXI secolo sia uno dei periodi storici peggiori nei quali si possa vivere, e sembra prevalere la considerazione comune secondo cui "in fondo si stava meglio quando si stava peggio". Anche a me - conclude Max - a volte è capitato di pensarla così ma mi sono reso conto che quest'epoca burrascosa e contraddittoria porta con se anche delle straordinarie opportunità di progresso e di miglioramento. Sta a noi vedere il bicchiere mezzo pieno sfruttando al meglio i nuovi strumenti che abbiamo a disposizione". Oltre agli inediti “Mezzo pieno o mezzo vuoto” e “Ritornerò” il best live contiene successi come “La regina delle Celebrità”, “Lo strano percorso”, ”Nessun rimpianto”, Gli anni, “Eccoti”, “La regola dell’amico, “Come mai”, “Sei fantastica”, “La dura legge del gol”, “Torno Subito”, “Hanno ucciso l’uomo ragno”, “Tieni il tempo”, “Nord Sud Ovest Est”, “Nient’altro che noi”, “Il mondo insieme a te”, “Sei un mito”, “Quello che capita”. Il dvd, oltre alle canzoni del cd (esclusi gli inediti) conterrà anche “la strada”, “i filosofi” e “Con un deca”. Ricordiamo infine che Max Pezzali, che nel frattempo ha anche trovato il tempo di scrivere il suo primo romanzo dal titolo "Per Prendersi Una Vita", in cui racconta il viaggio di tre giovani negli anni 80, partirà con un nuovo e rinnovato tour il 14 giugno dalla Villa Reale di Monza, per poi toccare le principali città italiane. Queste le date confermate: sabato 14 giugno MONZA Villa Reale martedì 24 giugno SETTIMO TORINESE (TO) Parco de Gasperi sabato 12 luglio PONTENURE (PC) Campo Sportivo lunedì 14 luglio ROMA Roma Rock Festival venerdì 1° agosto CAGLIARI Anfiteatro sabato 2 agosto ALGHERO Anfiteatro martedì 5 agosto RAPALLO (GE) Campo Sportivo lunedì 11 agosto AGRIGENTO Teatro dei Templi martedì 12 agosto SIRACUSA PalaLive sabato 16 agosto AVELLINO Piazza sabato 23 agosto VALLERANO (VT) Piazza sabato 6 settembre SANREMO Piazza Colombo domenica 7 settembre PAVIA Castello Visconteo Se siete dei discreti ascoltatori della radio, anche solo per poche ore al giorno, magari mentre siete intrappolati nel traffico, sicuramente vi sarà capitato di ascoltare la sua canzone. Un singolo ipertrasmesso, amatissimo dal pubblico e, udite udite, acclamato dalla critica. La prima volta che distrattamente ho ascoltato il suo singolo ho subito capito che si trattava di un'artista talentuoso, e che avrebbe fatto strada, ma nè dal nome, nè dal modo di cantare, nè dalla lingua in cui canta (l'inglese), avrei anche lontanamente sospettato che fosse un italiano. Invece The Niro, l'artista che sta scalando le classifiche di mezzo mondo è italianissimo. Penso che chiunque, solo ascoltando la sua musica, non ci metterebbe troppo tempo a etichettarlo come l'ennesimo giovane talentuoso artista inglese. Invece Davide Combusti, questo il suo vero nome, è nato a Roma trent'anni fa. Eredita l'amore per la musica dal padre, anch'egli musicista, e più precisamente batterista. Ed è proprio la batteria il primo strumento che Davide impara a suonare, e che lo avvicina a quel magico e affascinante mondo che è quello della musica. Con il passare del tempo alla passione per le percussioni si affianca anche quella per altri strumenti musicali, primi tra tutti chitarra e basso. Mille lavori prima di dedicarsi al cento per cento alla sua musica: "Non ero felice, l'unica cosa che avevo nella vita era la musica, l'ho coltivata e cresciuta a modo mio. Il punto di partenza era chiaro: questo sono io e non cambierò. O riesco ad andare avanti così o mollo. Mi dicevo: tutti gli altri sogni si sono infranti, questo deve restare intatto, puro. Anche se fallissi, se questo contratto non mi portasse da nessuna parte, la musica resterebbe il fulcro della mia vita". Cominciano le prime esperienze serie e le prime collaborazioni con diversi gruppi della zona di Roma, nei quali inizia a suonare in qualità di batterista. Nel 2002 Davide volta pagina e decide di intraprendere un percorso più personale e fonda i “The Niro”, di cui è autore di testi e musiche. Conclusasi l'esperienza con la band, Davide decide di continuare da solo come cantautore, mantenendo comunque il nome d’arte. Comincia per The Niro un periodo ricco di esperienze indimenticabili e molto formative per la sua futura carriera come musicista. Come leggiamo sul sito web, nel 2005 apre la data romana del noto cantautore norvegese Sondre Lerche e successivamente viene invitato a dividere il palco con una moltitudine di songwriters stranieri, come Tom Hingley, leader degli Inspiral Carpets e Lou Barlow dei Dinosaur jr, i quali si dichiarano suoi estimatori. Apre i concerti di Zephyrs, Okkervill River, Isobel Campbell, TKO e nel febbraio del 2006 viene invitato a suonare a Tucson, in Arizona. Si esibisce per due sere consecutive al Red Room (luogo nel quale spesso suona Howe Gelb) insieme con Tom Walbank, miglior bluesman 2005 dell'Arizona, e i Pearl Handed Pistol. Appena tornato in Italia non mancano altre occasioni per esibirsi dal vivo. The Niro viene chiamato come supporter, chitarra e voce, per la data romana del tour dei Deep Purple! "Mi avvisarono con due ore di anticipo, evidentemente tutti gli altri avevano rifiutato. Accettai di andare allo sbaraglio davanti a ottomila persone perché da adolescente ero stato un metallaro. Riuscii a suonare le mie sei canzoni senza che nessuno protestasse, anzi...". Nel 2006 la Radio dell'Università di Boston invita The Niro al tributo mondiale in onore di Elliott Smith, al quale partecipa con una reinterpretazione di "Everything reminds me of her". Nell’estate dello stesso anno apre il concerto a Londra di Carmen Consoli e suona in giro per l’Europa: a Vienna, dove si esibisce al Tunnel e al Café Carina, e a Parigi, alla "Fléche d'or". Nel frattempo esce la compilation "A century of Covers", tributo ai Belle and Sebastian, nella quale The Niro torna al lo-fi con la cover casalinga di "I fought in a War". Alla fine del 2006 la svolta: The Niro viene contattato dal manager dei Radiohead Chris Hufford per partecipare ad un suo progetto insieme a Ned Bigham, chiamato Anti Atlas. Davide scrive il testo e riarrangia parte del brano strumentale "Coro", così nasce "The Travellers", che fa parte della tracklist del disco Between Voices 2 uscito nell’agosto dell'anno successivo. Nel frattempo The Niro continua ad esibirsi in giro per l'Europa e gli Stati Uniti in apertura ad artisti del calibro di Badly Drawn Boy, Mirah, Isobel Campbel Chris Leo. Il 26 ottobre dell'anno scorso The Niro firma il suo primo importante contratto con la Universal Music Italia, lo stesso giorno in cui apre a Milano il concerto di Amy Winehouse. A pochi mesi dalla firma, nel gennaio di quest'anno è finalmente uscito il primo disco di The Niro, un'EP dal titolo “An Ordinary Man” che conteneva quattro brani (tutti in inglese): About love an difference, Mistake, Just for a bit e On our hill. Naturalmente lui ha firmato come autore tutti i testi e tutte le musiche presenti nel disco. E infine, con la produzione di Gianluca Vaccaro, già al lavoro con Carmen Consoli, e Roberto Procaccini, tastierista degli 8Ohm viene alla luce il primo album vero e proprio, che porta il titolo del suo autore, "The Niro", uscito lo scorso 4 Aprile. A curare l'artwork sarà Mark Kostabi, artista newyorkese già autore, tra l'altro, delle cover di Use Your Illusion I dei Guns'n'Roses e di ¡Adios Amigos! dei Ramones. mo successo quindi, non solo di pubblico ma anche di critica. Ma nonostante tutto rimane una persona semplice e con la testa sulle spalle:"Nella musica ho investito ogni risorsa", racconta in una recente intervista, "Non spendo per gli abiti, mi taglio i capelli da solo, si vede no?". "Ho provato a immaginare la mia vita da ricco. La villa, un tavolo da biliardo... ma poi come potrei continuare a scrivere canzoni? Sono uno che si smarrisce facilmente se non si riconosce in quel che fa. Dei soldi non m'importa. Non vengo da una "Un album controverso e intrigante. Voce educata, controlfamiglia ricca. Se non sono meritati, non li voglio. Preferilata, una chitarra che si emoziona facilmente ma non s'insco saltare un pasto". fiamma troppo, arrangiamenti minimali, avversione al digitale. La prima volta che l'ho ascoltato mi è sembrata chiara Come si fa a non augurare tutto il bene del mondo ad un'arla derivazione da Jeff Buckley, la voglia di mettersi sulle tista così, e speriamo che presto possa riuscire a scrivere tracce di quelle canzoni sensibili e quella voluttuosa malin- qualcosa anche in italiano. Lui non ama molto scrivere in conia". Questi sono un paio di stralci di una delle tante re- Italaino, come si intuisce, perchè dice che rischia di diventacensioni che si possono trovare in rete dell'album di The re banale, ma mai dire nella vita... In bocca al lupo The NiNiro, ma il tono di tutte più o meno è questo. Un grandissi- ro! Uscirà a fine maggio, come già ampiamente preannunciato all'uscita della prima parte del progetto, il Secondo Tempo del best of di Luciano Ligabue. Il Primo Tempo raccoglieva tutti i brani più significativi della carriera del Liga a partire dall'album di esordio "Ligabue" del 1990 fino a "Buon Compleanno Elvis" del 1995. Secondo tempo riparte esattamente da quel punto, ovvero dal live "Su e giù da un Palco" del 1997 fino ai giorni nostri. Il suo ultimo album è "Nome e Cognome" è uscito oltre un paio di anni fa. "Secondo Tempo avrà lo stesso formato di Primo Tempo - ha detto Liga nel suo diario di bordo su Ligachannel - e cioè una confezione che conterrà sia un cd con le canzoni del “best of” sia un dvd che conterrà i videoclip relativi. Le canzoni saranno del periodo fra il 1996 e il 2005. Anche in questo caso fra i videoclip ci saranno canzoni che nel cd non ci possono stare per motivi di spazio. Quindi fra cd e dvd saranno compresi tutti i singoli usciti nel periodo da “Su e giù da un Palco” a oggi. Inoltre ci saranno tre inediti”. Tra questi ci sarà il brano di Francesco Guccini “Ho ancora la forza”, già pubblicata nella versione interpretata da Guccini nell’album “Stagioni”. “E anche se è già stato pubblicato da Francesco Guccini - ha spiegato Ligabue - in realtà di un vero e proprio inedito si tratta perché, oltre ad essere totalmente un altro pezzo dal punto di vista degli arrangiamenti e della produzione, mi sono anche permesso di modificare il testo adattandolo a me. Non credo che sarà il primo singolo ma mi è venuta voglia di dire quello che c'è nella canzone per gli stessi motivi per cui l'ha fatto Francesco all'epoca in cui l'ha inserita nel suo album". E infatti il singolo che anticipa l'uscita del disco si intitola "Il Centro del Mondo", inciso con Corrado Rustici, con cui continua la collaborazione iniziata per gli inediti di “Primo tempo”. Una canzone rock, con suoni inusuali (chitarre in controtempo in stile quasi indie e archi campionati) incisa con musicisti americani (Michael Urbano e Kaveh Rastegar, la sezione ritmica degli Smash Mouth). “I tre inediti sono stati incisi più o meno tutti nello stesso periodo, poi c’è stato del tempo per rimetterci mano. Anche in questo caso io ho solo cantato, ho lasciato fare tutto al produttore. Mi piace pensare che siano canzoni molto diverse tra loro, in queste canzoni c’è una componente più pop anche nei brani realiz- show: lo sarà Corrado Rustici che ha avuto carta bianca zati con Fabrizio Barbacci, con cui ho sempre fatto cose più nelle scelte e ha abbastanza rivoluzionato il gruppo di perrock”. sone che suonerà con me". Della vecchia band, ad accomGrandi novità anche sul fronte del tour estivo di Ligabue, pagnare Ligabue ci saranno solo Federico Poggipollini e "Elle Elle Stadi", che è partito da Amsterdam lo scorso 7 Niccolò Bossini, cui si aggiungeranno quattro nuovi musiciaprile: "La più grande è che per la prima volta da quando sti americani. "Il lavoro di riarrangiamento e di amalgama faccio concerti non sarò io il produttore musicale degli della nuova formazione è già partito suonando con questa formazione il 7 aprile ad Amsterdam". Decisioni di certo non facili per una persona come Ligabue, come lui stesso racconta in una recente intervista a Rockol: “La scelta è nata da una volontà di Corrado, che ha delle idee chiare sulla musica e su come vuole che sia suonata. Lui è convinto, che almeno nel rock, le sezioni ritmiche americane siano meglio di tutte, e visto che sarà anche produttore del live, mi ha chiesto di poter scegliere alcuni musicisti. E’ ovvio che per uno come me, che romanticizza molto l’idea del combo, rinunciare alle uniche due persone che hanno sempre suonato con me negli ultimi 14 anni è stato molto difficile, ed è stato ancora più difficile comunicarlo a Robi e Rigo. So che loro mi mancheranno e ne soffriranno. Detto questo, l’inserimento di Michael e Kaveh e è stato molto facile, anche se per loro era un suono nuovo e un mondo nuovo”. Quindi appuntamento dal 4 al 26 luglio per questa nuova interessante avventura nei principali stadi italiani; queste tutte le date in programma: 4 e 5 luglio allo stadio San Siro di Milano, il 9 luglio allo stadio Franchi di Firenze, il 12 all'Arena Delle Vittorie di Bari, il 15 allo stadio San Vito di Cosenza, il 18 allo stadio Olimpico di Roma, il 22 alla Fiera di Cagliari e il 26 al Velodromo di Palermo. Ma per quanto riguarda i progetti per il futuro il Liga non si sbottona più di tanto, ma fornisce qualche interessante indiscrezione: "Cosa succederà dopo il tour estivo? Chiamatemi il 28 luglio che vi dico cosa faccio…. Abbiamo delle idee su un’avventura. Stiamo preparando una cosa molto speciale per l’arena di Verona per fine settembre, ma non posso dire di più per ora. Per quanto riguarda il resto davvero non riesco a progettare certe cose, non so come mi capitano. Io ho voglia di fare un terzo film, ma so che lo farò solo quando ci sarà una storia che mi farà pensare che valga la pena dedicargli un anno. Io sono uno che riesce ad esprimere le cose che pensa e che sente, non quelle degli altri. Detto questo negli ultimi anni mi sono dedicato quasi esclusivamente alla musica: ho scritto molte canzoni, ma che siano anche belle è un altro discorso…”. Che bel mondo che è quello delle radio in Italia, sempre così vario e così in fermento! In realtà, se ci si pensa, quasi potrebbe sembrare uno strumento di comunicazione un po’ vecchio e un po’ obsoleto rispetto ad altri, in realtà si rivela sempre uno dei più amati e apprezzati dal pubblico, che non presenta mai un minimo segno di disaffezione da parte della gente. I dati d’ascolto delle radio in Italia, infatti parlano chiaro: ogni giorno sono decine di milioni i radioascoltatori che si sintonizzano su una delle varie stazioni presenti nel Bel Paese. Che sia in macchina nel traffico, a casa in un momento di relax o come sottofondo mentre svolgiamo le nostre attività quotidiane, la radio, col suo modo di tenerci compagnia in maniera così discreta e garbata, fa parte della vita di ognuno di noi, ci fa sorridere, ci informa e ci riflettere. Testimone di questa seconda giovinezza che la radio sta vivendo in Italia è anche l’enorme quantità di gente dello spettacolo, cantanti, attori e personaggi TV che decidono di dedicare parte del loro tempo alla conduzione di programmi radiofonici (alcuni con buoni risultati, altri un po’ meno) ma comunque segno di come questo mezzo sia ancora nel cuore della gente. Un intrattenimento di qualità: a proposito di gente dello spettacolo, quante volte sentiamo parlare della decadenza dei programmi televisivi e quanto la televisione possa essere una cattiva maestra, specialmente per i più giovani; al contrario mai nessuno si sognerebbe mai di parlare in questi termini della radio. Certo, il paragone non regge, c’è troppa differenza tra l’uno e l’altro modo di comunicare, però può essere un dato che fa riflettere. In ogni caso la radio di oggi non è più la radio di una volta, come ogni cosa anche lei è rimasta al passo coi tempi. Negli ultimi anni in particolar modo, si stanno sviluppando nuove tecnologie e nuovi mezzi che in parte stanno modificando il modo di ascoltare: grazie alle web radio che sono nate recentemente si è moltiplicata l’offerta, grazie allo streaming è possibile ascoltare il proprio programma preferito in qualunque parte del globo, grazie al podcast si può decidere quando e come ascoltarlo. Ma il fascino che la radio esercita sul pubblico, da cent’anni ad oggi, si può dire sia rimasto sempre lo stesso. Già, oltre cent’anni. Però non li dimostra affatto... Ricordiamo che il padre della radiofonia è l'inventore canadese Reginald Fessenden il quale, per primo, il 23 dicembre del 1900 riesce a trasmettere la propria voce a circa 1,5 km di distanza utilizzando le onde radio. Negli anni seguenti si impegna nel perfezionamento della sua invenzione finchè, qualche anno dopo finalmente riesce a trasmettere il primo programma radiofonico della storia: parole e musica vennero ricevute fino a circa 25 km di distanza. Siamo nel 1906. Nei decenni seguenti la radiofonia si diffuse in tutto il mondo principalmente per due scopi: la comunicazione sonora tra due o più persone e la diffusione di contenuti sonori alle masse. La prima fu chiamata "radiotelefonia", la seconda Nel 1921 viene fondata, in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC. La radio inizialmente si diffonde nel mondo secondo due modelli: un modello completamente libero affidato all'iniziativa privata e che si finanzia con la pubblicità, e un modello monopolistico affidato allo Stato e gestito come servizio pubblico. Il primo modello si diffonde negli Stati Uniti e sarà preso d'esempio in America settentrionale, il secondo modello si diffonde nel Regno Unito e sarà preso d'esempio in Europa. "radioaudizione circolare". La radioaudizione circolare è stata quindi il primo sistema di diffusione del mezzo di comunicazione di massa che oggi chiamiamo semplicemente radio. Per questo oggi è rimasto l'uso dell'aggettivo "radiofonico" per esprimere attinenza con la radio intesa come mezzo di comunicazione di massa anche se tale mezzo di comunicazione di massa oggi non è più diffuso solo attraverso le onde radio. Certo, i primi esperimenti come tutti sappiamo, comunque, sono attribuibili al nostro Marconi, che nel 1895, a soli ventun'anni, riescì a trasmettere un segnale in codice Morse a circa due chilometri di distanza dalla villa di famiglia a Pontecchio (Bologna), utilizzando le onde elettromagnetiche. Negli anni '20 inizia a concretizzarsi l'idea di diffondere contenuti sonori alle masse: nasce la radio come mezzo di comunicazione di massa. In Inghilterra nel 1919 il Post Office concesse una temporanea autorizzazione alla stazione Marconi di Chelmsford in Cornovaglia, che il 23 febbraio 1920 trasmise il primo regolare servizio radiofonico della storia, per due ore consecutive al giorno, per un periodo di due settimane. Dopo aver ottenuto il 16 ottobre 1920 una licenza di trasmissione ufficiale, la Westinghouse di Pittsburgh entrò in servizio a partire dal 2 novembre 1920, tramettendo con il nome di KDKA da uno stabilimento industriale di Washington. In breve tempo, la radio si diffonde in maniera così rapida che negli Stati Uniti già nel 1922 si contano ben 187 stazioni, un pubblico in grande crescita ed un numero di ricevitori funzionanti che alla fine di quell'anno toccherà quota 750 mila. In Italia il nuovo strumento conobbe maggiori difficoltà ad imporsi. Il radiotelegrafo era stato impiegato in operazioni militari durante la Prima Guerra Mondiale e una legge del 1910 ne proibiva l'uso ai civili. Si deve a Costanzo Ciano, ministro delle poste nel primo governo Mussolini, lo sdoganamento del nuovo mezzo di comunicazione: intuendo l'enorme potenzialità della radio, favorì con diversi provvedimenti legislativi la nascita della prima emittente italiana: l'Unione Radiofonica Italiana che esordì il 6 ottobre 1924. Poi, un decreto regio del 1925 stabilì, per evitare la nascita di emittenti private, il monopolio assoluto dello Stato sulle comunicazioni senza fili e le preesistenti imprese furono incorporate nell'URI. Nel gennaio 1928 l'URI divenne EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche). Intanto l'EIAR, inizia a conoscere una grande diffusione popolare; similmente a quanto avverrà poi per la televisione, la gente non potendo permettersi una radio nella propria casa si recava ad ascoltarla nei bar e nei locali pubblici. E’ solo con la fine della seconda guerra mondiale, che inizia il periodo d'oro della radio: il prezzo degli apparecchi scende vertiginosamente e la radio entra nelle case della maggioranza della gente. Nel 1951 viene trasmessa in diretta la prima edizione del Festival di Sanremo. Nel 1951 la riforma del sistema radiofonico stabilisce la creazione di tre reti: Nazionale, Secondo e Terzo e viene regolarizzato il radio-giornale che secondo la legge deve essere imparziale e a tal proposito viene istituita la commissione parlamentare di vigilanza. Nel 1954 arriva la televisione, ma nonostante il successo strepitoso della TV, la radio riesce a reggere bene la concorrenza. Finalmente nel 1976 il monopolio della RAI sulla radiodiffusione viene infranto dalla sentenza 202 della Corte Costituzionale che autorizza “l'installazione e l'esercizio di impianti di diffusione radiofonica e televisiva via etere di portata non eccedente l'ambito locale”. Nel corso della stessa sentenza si dà atto che le emittenti già attive in Italia sono circa 400. Si tratta delle cosiddette "radio pirata" che poi saranno chiamate "radio libere", un fenomeno tipico degli anni Settanta. Il numero delle radio libere, anche grazie alla mancanza di leggi a riguardo, negli anni seguenti cresce vertiginosamente, il loro numero passa da circa 150 nel 1975 alle 2800 del 1978. Queste emittenti di solito trasmettevano in modulazione di frequenza (FM), una tecnologia fino ad allora poco sfruttata, che garantisce una qualità più elevata. La radio libera nasce e si sviluppa con intenti diversi: trasmettere musica indipendente e dediche, notiziari locali, programmi demenziali, idee politiche. Trasmettono la musica che normalmente viene snobbata dalla Rai e conquistano sopratutto il pubblico giovanile. Le radio libere contribuiscono a rinnovare radicalmente un settore ingessato, grazie anche ad idee nuove, a programmi originali. Ricordiamo, fra le radio che nascono in questi anni, Radio Milano International (poi Radio 101), destinata a diventare la prima grande rete privata nazionale; Radio Radicale, molto seguita per il contenuto politico-informativo; Radio Studio 105 (dal 1995 Radio 105) e da Roma Radio Dimensione Suono. Negli anni ottanta aumenta la professionalità dei conduttori radiofonici, la qualità dei programmi, le dimensioni degli studi. Ciò avviene di pari passo con l'aumento degli introiti pubblicitari, dovuti alla importanza delle radio anche in termini di ascolti. Si parla quindi non più di radio libere ma di radio private. Nel 1981 Claudio Cecchetto rileva Radio Music e fonda a Milano Radio Deejay destinata a imporsi sul mercato nazionale come l'emittente più seguita d'Italia. Nasce nello stesso anno anche Radio Italia. Le cinque radio più importanti in Italia in termini di ascolti sono, se si prende in considerazione la media giornaliera, Rai Radio 1, Radio DeeJay, RTL 102.5, RDS e Rai Radio 2. Come si fa a sapere quali siano gli ascolti delle diverse radio? Bè, forse non tutti lo sanno, ma come esiste l’Auditel per la televisione esiste Audiradio che monitorizza gli ascolti dei vari programmi radiofonici. A differenza di Auditel però, i cui dati vengono raccolti tramite appositi apparecchi detti “meter”, collocati nelle case di un campione di spettatori, e che quindi escono regolarmente ogni giorno, i dati di Audiradio vengono raccolti attraverso specifiche indagine telefoniche ed escono solo una volta ogni due mesi. Del resto le curve degli ascolti delle radio sono molto meno ballerine rispetto a quelle dei dati di audience televisiva. Negli anni '90 si diffonde la formula del network a cui si adeguando le principali emittenti. Contemporaneamente si assiste alla scomparsa di molte radio più piccole. Nascono in questi anni Radio Capital e Radio 24 la prima radio italiana all-news ed è inoltre la prima rete legata ad un quotidiano, il Sole 24 Ore. Dal 2000 si diffonde la nuova tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting) che lancia la nuova "radio del duemila". Il DAB garantisce una qualità dell'ascolto pari a quella di un CD, prevede l'impiego di trasmettitori terrestri e satellitari, e semplici antenne non direzionali per la ricezione. Nei primi anni del nuovo millennio la radio, anche quella tradizionale, conosce un successo straordinario con ascolti altissimi, come non si vedevano da anni, favorita, forse, anche dal contemporaneo calo degli spettatori televisivi. La radio, sopratutto quella musicale, si dimostra in grado di condizionare i gusti del pubblico, molto più del previsto, con le proprie programmazioni. La situazioni oggi in Italia è abbastanza chiara: essenzialmente la varie emittenti radiofoniche si dividono in due gruppi: le radio generaliste, che hanno contenuti e programmi di varia natura e le radio tematiche. Fra le radio tematiche, hanno conosciuto un successo straordinario negli ultimi tempi le radio tematiche musicali, che sono specializzate nel trasmettere solo determinati generi musicali. Le radio si dividono inoltre in emittenti radiofoniche nazionali, se raggiungono la maggior parte del territorio nazionale, e in emittenti locali, se si limitano a trasmetter in un'area circoscritta. In Italia si contano circa una quindicina di radio nazionali e centinaia di radio locali. Questa distinzione è però in declino: infatti, a partire dalla fine degli anni '90 i programmi, come già accennato, possono essere trasmessi con un qualità uguale o talvolta anche maggiore, tramite Internet in tutto il mondo. In questo modo, molte radio locali possono superare i confini della propria area circoscritta e ampliare il proprio pubblico. Inoltre, negli ultimi anni, si sono sviluppate centinaia di web radio, che sono emittenti che trasmettono solo ed esclusivamente in streaming su internet. I costi molti più bassi di gestione di una web radio a differenza di una normale radio che deve pagare le frequenze su cui trasmette ha reso possibile la nascita di tantissime nuove radio. Due parole in più su Audiradio: questo organismo è piuttosto recente, nato circa dieci anni fa, nel 1998, come organismo associativo per sviluppare le indagini sull'ascolto radiofonico, e raccoglie le principali associazioni che hanno a che fare col mondo delle radio, oltre alla Rai e ai principali network nazionali. Audiradio rileva informazioni che consentono di stimare il numero e la composizione dell'ascolto radiofonico ed il profilo degli ascoltatori al livello totale Italia, divisi per area geografica e singole regioni, per la radio nel complesso e per le singole emittenti, Rai e private, iscritte ad Audiradio. L'indagine è condotta su un campione 120.000 interviste, da gestire nell'arco dell'anno, rappresentativo della popolazione italiana di età superiore agli 11 anni. Il campione complessivo viene segmentato per provincia in modo proporzionale rispetto alla popolazione di riferimento. Partendo, cioè, dalla popolazione residente per singola provincia, viene calcolata la percentuale di ogni singola provincia rispetto al totale popolazione. Allo stesso modo viene calcolata anche la proporzione per sesso, fasce d’età e livello socio economico. L'indagine AUDIRADIO è effettuata da due Istituti, Unicab e Doxa, pertanto il campione di 120.000 unità viene suddiviso in due parti di 60.000 casi ciascuna, equivalenti fra loro rispetto a tutti i parametri di riferimento. I due campioni di 60.000 casi - assegnati a ciascun Istituto - vengono a loro volta ulteriormente suddivisi in 6 subcampioni di 10.000 casi, ognuno dei quali rappresenta la quota di riferimento da realizzare in ciascun bimestre da ciascun Istituto. Il questionario è unico, nel senso che con esso si rilevano l'ascolto delle emittenti pubbliche e private, nazionali e locali e prevede un elenco di emittenti variabile da provincia a provincia. Il questionario si articola in tre grandi sezioni, che corrispondono in sostanza ai tre obiettivi principali dell'indagine: l'ascolto nei 7 giorni, l'ascolto nel giorno medio, il profilo dell'ascoltatore. Ogni sei mesi e ogni anno viene poi redatto un rapporto semestrale o annuale che riassume i Bene, capito come funzione Audiradio possiamo passare ad esaminare un po’ più nello specifico qualche dato. La radio più seguita in Italia è Rai Radio 1, quella più istituzionale, seguita principalmente da un pubblico più adulto. La sua missione fondamentalmente è quella di informare. Rimanendo in casa Rai notiamo che è in forte ascesa negli ultimi anni anche Rai Radio 2, una radio di stampo leggermente più commerciale, che si rivolge ad un pubblico più giovane e che presenta nel palinsesto anche diversi validi programmi di intrattenimento. E’ innegabile che una spinta decisiva agli ascolti negli ultimi anni è stata data dalla presenza di Fiorello e dal suo Viva Radio 2, condotto in compagnia di Marco Baldini: sicuramente uno dei programmi radiofonici più seguiti in Italia. E’ da notare come nei periodi in cui Viva Radio 2 è in programmazione (non va in onda continuativamente tutto l’anno), le curve di Radio 2 facciano dei balzi incredibili. Accoppiata Fiorello-Baldini che in realtà era nata qualche anno prima negli studi di Radio DeeJay, che negli ultimi anni si è guadagnata il titolo di Network più seguito in Italia. Affidata alla direzione di Linus, è riuscita a rinnovarsi e a rinnovare la sua immagine negli anni, ospitando programmi e dj che sono tra i più apprezzati nel nostro paese: Platinette, Fabio Volo, il Trio Medusa, Albertino, dj Angelo e tutto lo staff di Sciambola, La Pina, Irene La Medica, Elio e le Storie Tese e Luciana Littizzetto sono solo alcuni dei nomi di punta della squadra di DeeJay. E poi naturalmente lo stesso Linus, che tutti i giorni in compagnia di Nicola Savino entra nelle case degli italiani con il suo DeeJay chiama Italia, che segnaliamo per essere uno dei primi esperimenti di radio in tv. Il programma infatti, va in onda tutti i giorni in diretta anche su All Music, oltre che naturalmente su Radio DeeJay. Niente concessioni alle telecamere, solo ed esclusivamente un occhio che spia cosa succede in onda e fuori onda. Ed è proprio questo disinteresse che rende godibilissimo il programma anche in tv. C’è da dire che, specialmente negli ultimi mesi, c’è RTL 102.5 che segue a minima distanza. Una radio molto generalista, che accontenta tutti i gusti, particolarmente ascoltata in viaggio, anche per via del fatto che la sua frequenza è la stessa in tutta Italia. Poi RDS e Radio 105. A seguire le prime due vere radio tematiche che incontriamo: Radio Italia, che trasmette solo ed esclusivamente musica italiana, e Radio 24, che fa capo al gruppo del Sole 24 Ore, una radio totalmente dedicata all’informazione e all’approfondimento, una sorta di all news all’italiana. R 101 è la radio del gruppo Mediaset, diretta dall’instancabile Gerry Scotti, e un fenomeno in continua ascesa. Chiudono la “classifica” radio un po’ più tematiche: va molto bene Radio Maria, frequenza dedicata al mondo della religione, Monte Carlo, Capital e Virgin, che propongono un genere di musica un po’ meno commerciale, e con una buona dose di classici, m2o per gli amanti dell’elettronica, Isoradio per chi è in viaggio e infine Radio Radicale, una radio politica. Insomma, ce n’è proprio per tutti i gusti. Perchè la radio è uno strumento molto democratico. C’è molta scelta, non ci sono monopoli o duopoli, che fanno tanto discutere in altri ambiti della comunicazione. Una grande libertà, testimoniata anche dal fatto che esistono radio schierate politicamente in maniera molto aperta. Senza poi trascurare tutte le radio locali, che sono tantissime, e arricchiscono ancora maggiormente l’offerta al pubblico. Alcune di queste tra l’altro sono molto seguite, e raccimolano ascolti che nulla hanno da invidiare ai vari network a diffusione nazionale. Bisogna dire che in alcune zone d’Italia, specialmente al centro e al sud, le radio locali sono anche più seguite delle emittenti nazionali. E poi ci sono tutte le varie web radio e radio universitarie, che non sono monitorate da audiradio, e che rappresentano comunque un’importante realtà, anche se vanno a pescare un pubblico un po’ più di nicchia. Per quanto riguarda le preferenze del pubblico in merito al mondo delle radio, abbiamo voluto interpellare i nostri lettori per cercare di chiarirci un pochino le idee su quali siano i gusti del pubblico. Prima di tutto, i nostri lettori non amano troppe parole, quindi preferiscono una radio che passa molta musica, lasciando anche un pochino in secondo piano la parte parlata, che comunque viene apprezzata dal 27% del campione. C’è da dire che in ogni caso non amano le radio che passano solo musica (esempio più recente quello di Virgin radio), nè tantomeno quelle solo di informazione. Quando si mettono all’ascolto della radio i nostri lettori preferiscono staccare la spina, quindi prediligono i programmi comici e di intrattenimento su quelli di carattere informativo, che comunque sono preferiti da oltre il 30 % degli intervistati. Quale caratteristica deve avere la tua radio ideale? Tanta musica Tanto parlato Metà e metà Solo Musica Solo parlato Che tipo di programma preferisci ascoltare? Comici Intrattenimento Informazione Informazione Musicale Che tipo di programmazione musicale preferisci? Molto varia Tematica (solo rock, solo italiana...) Che tipo di musica preferisci ascoltare? Il 64% dei lettori preferisce ascoltare una radio che passa musica di tutti i generi, piuttosto che network che sono specializzati su un solo genere musicale (Radio Italia, Virgin m2o ecc...). Infine tra i classici e le novità i nostri lettori in netta maggioranza preferiscono dei programmi in cui vengono passati sia gli uni che gli altri. Il 15% dei lettori infine preferiscono ascoltare solo classici, mentre un’altro 15% solo novità. Più Classici Più Novità Metà e metà Undicesima Puntata Intervista a cura di: Chef Mene, Bugs! e Valeriano Testi: Bugs! Ciao a tutti e bentornati ad AnderView. Questo mese vi proponiamo un’intervista un po’ particolare. Non abbiamo incontrato come al solito un musicista, un cantante o un gruppo. Per la prima volta, ma non sarà l’ultima, cerchiamo di raccontarvi una storia un po’ diversa, che ha sempre a che fare con la musica, ma parla di gente che non la suona in prima persona ma che se ne occupa dall’esterno. Insomma, abbiamo fatto incursione nella sede di un’importantissima radio milanese per cercare di capire un po’ meglio come funziona, e quali sono i problemi, le soddisfazioni e le impressioni di chi ci lavora ogni giorno con impegno e passione. In particolare siamo stati ospiti di Radio Popolare, una radio che si differenzia parecchio dalle altre emittenti per motivi che via via illustreremo meglio e che rappresenta un caso unico nel panorama dell’emittenza radiofonica italiana. Una radio con un’importantissima storia alle spalle, uno dei primi e pochi esempi di radio libera ancora oggi in attività, che negli anni ha saputo rinnovarsi e stare al passo coi tempi pur non tradendo mai gli ideali e gli obiettivi che da oltre trent’anni animano il lavoro di chi ne fa parte. Ma partiamo con qualche informazione più generale sulla storia di Radio Popolare. Quello che vi forniamo è solo un accenno a quella che è la storia trentennale di questa importante emittente. Se volete approfondire la cosa sul sito di Radio Popolare potete trovare tutte le informazioni che cercate. Siamo nel 1976 a Milano quando, per iniziativa di una cooperativa di persone volonterose, Radio Popolare inizia ufficialmente le sue trasmissioni. Scopo del progetto: fornire ad un vasto pubblico di utenti un informazione totalmente libera e indipendente, che non faccia capo in alcun modo ad entità politiche o editoriali. Radio Popolare, infatti, è controllata dalla Cooperativa dei lavoratori e dei collaboratori della radio stessa, nonché da un diffuso azionariato popolare: queste sono le componenti principali di Errepi S.p.A. la società per azioni che dal 1990 edita Radio Popolare. La radio inizia a trasmettere sulle frequenze di Radio Milano Centrale di cui assorbe anche una parte dei redattori. La prima sede storica è in corso Buenos Aires. Lo studio di trasmissione viene soprannominato "metrocubo", a causa delle dimensioni degli spazi che non sono proprio enormi... Il progetto è di Piero Scaramucci, che assume per primo la direzione della radio. Radio Popolare è definita da alcuni "la storica emittente della sinistra milanese" poiché è da sempre pubblicamente schierata a favore dei partiti della sinistra italiana. Dal 1977 comincia a strutturarsi meglio il palinsesto: dieci notiziari al giorno, la rubrica sindacale verso sera, le notturne in diretta con giochi di autocoscienza e il microfono aperto al mattino. L'idea di aprire i microfoni liberamente agli ascoltatori senza alcuna forma di censura, tutt’ora attuata, risale infatti anch’essa alle origini della radio. Tale idea si è dimostrata vincente a tal punto da essere poi stata ripresa da molte altre radio e televisioni, sia locali che nazionali. Sull'onda del movimento giovanile e studentesco prende vita la "Rubrica giovani"; Dario Fo risponde agli ascoltatori in collegamento con decine di radio di tutta Italia. Iniziano la carriera a Radio Popolare in quel periodo anche due tra gli autori comici più importanti in Italia, Gino e Michele con il loro programma "Passati col rosso". Tra i programmi più importanti ricordiamo anche la nascita, nel 1984, di "Bar Sport". Collaborano al progetto tre ascoltatori allora sconosciuti che qualche anno più avanti diventeranno famosi a livello nazionale con il nome di Gialappa's Band. Ma non dimentichiamo mai che il punto di forza di questa emittente rimane l’informazione libera e indipendente. Nel 1991 Radio Popolare diventa punto di riferimento per chi si batte a favore della pace raccontando in diretta la guerra del Golfo. Una non stop di settecento ore dà voce ad angosce, paure e speranze di migliaia di ascoltatori. Nel 1999 per tutti i 77 giorni della guerra contro la Serbia, Radio Popolare apre ogni notiziario scandendo il numero delle ore passate dal primo bombardamento Nato sull'ex Yugoslavia. La radio, come già successo in occasione della guerra in Iraq diventa luogo privilegiato di confronto - spesso lacerante - fra gli ascoltatori sull'intervento. Nel 2000, dopo il "metrocubo" di Corso Buenos Aires, e altre varie sedi occupate nel corso degli anni, finalmente Radio Popolare si trasferisce nella sua quinta e ultima sede, questa volta di proprietà: i 2000 metri quadri di via Ollearo. Nuove attrezzature (si passa al digitale) e perfino un auditorium da 100 posti. L'impegnativa operazione è finanziata anche attraverso l'acquisto da parte degli ascoltatori di un simbolico mattoncino, che va a comporre un enorme mosaico (posto sulla parete esterna della nuova sede) concepito da Emilio Tadini. A dicembre Radio Popolare convoglia le sue trasmissioni anche su satellite "in chiaro": in tutta Europa e Nord Africa basta una parabola e sintonizzarsi su Hot Bird 4, 13° est, 12111 MHz, polarizzazione verticale. Radio Popolare si mantiene assolutamente libera e autonoma anche grazie ad un vero e proprio abbonamento annuale, che gli ascoltatori sono invitati a sottoscrivere. Per mantenere iscritti i medesimi ed al contempo acquisirne di nuovi, ad intervalli abbastanza regolari la radio propone delle campagne di abbonamento che in genere durano dai 3 ai 5 giorni. Perché un ascoltatore dovrebbe pagare per avere un servizio che può avere anche gratuitamente? Queste le motivazioni principali che si leggono sul sito stesso della radio. -Perché Radio Popolare non è finanziata da nessuna forza economica o politica: la sua completa indipendenza - un fatto più unico che raro nel panorama dell'informazione e della comunicazione in Italia - si basa sul sostegno degli abbonati. -Perché Radio Popolare non è solo una radio indipendente, è anche una radio di qualità: questa qualità è resa possibile dal sostegno degli abbonati. -Perché Radio Popolare grazie al sostegno degli abbonati può limitare il numero degli spot pubblicitari, che occupano solo l'8% della nostra programmazone, cioè 4 volte meno delle altre radio. -Perché Radio Popolare grazie al sostegno degli abbonati può non solo limitare ma anche selezionare gli inserzionisti pubblicitari: no, per esempio, alla Nestlé; no a spot politici nei 45 giorni di campagna elettorale; no a spot delle Forze armate e di aziende che producono armi; no a spot di pellicce; in ogni caso no a spot che in qualche modo offendono la dignità della persona. -Perché su Radio Popolare grazie al sostegno degli abbonati anche la programmazione musicale è completamente svincolata dagli interessi promozionali e dai condizionamenti delle case discografiche, che invece per molte radio rappresentano notevoli fonti di guadagno. -Perché Radio Popolare è una radio di "servizio pubblico": di servizio innanzitutto nei confronti dei suoi abbonati. -Perché Radio Popolare è aperta all'opinione - su quello che accade intorno a noi e anche su se stessa - degli ascoltatori, e innanzitutto dei suoi abbonati. Inoltre, sempre per contribuire alla causa di Radio Popolare, c’è anche la possibilità di acquistare le famose tessere che, come leggiamo sul sito, non solo una forma di finanziamento, ma un piccolo segno di riconoscimento. Confermano che si fa parte di una comunità, una comunità consapevole che l’informazione indipendente e la comunicazione libera non sono gratis. Detto questo, per capire meglio come funziona questa realtà radiofonica, unica in Italia, abbiamo fatto un incursione nella sede milanese di via Ollearo, e abbiamo fatto due chiacchere con Davide Facchini, che cogliamo l’occasione per ringraziare per la grandissima disponibilità che ci ha dimostrato, che da anni lavora a Radio Popolare e si occupa di programmi seguitissimi come “Passatel”, in onda dal lunedì al venerdì alle ore tredici, e che dal 1993 trasmette ogni sorta di annuncio. Dai passaggi per le mete delle vacanze, a compravendite, dagli annunci di lavoro a scambi di ogni tipo. Quindi non ci resta che lasciarvi a questa interessantissima intervista e darvi appuntamento al prossimo numero. Leggendo la storia di Radio Popolare che si trova sul vostro sito salta subito all'occhio come il vostro più grande punto di forza sia l'informazione. Detto questo che importanza ha la musica in una radio come Radio Popolare? Diciamo che soprattutto dopo la fine del periodo delle cosiddette "radio libere", negli anni '80, periodo in cui si è verificata una standardizzazione più strategicamente costruita del prodotto radiofonico di Radio Popolare, pur rimanendo una radio fondamentale per quanto riguarda l'informazione e basandosi sempre per la maggior parte, anche per quanto riguarda gli investimenti economici, sull' informazione, è innegabile che anche la musica, così come i programmi d'intrattenimento, si siano ritagliati uno spazio sempre più importante all'interno dei palinsesti. Dimostrazione di questo è anche il fatto che di questi tempi non sono più solo i giornalisti che storicamente fanno scuola a Radio Popolare ad avere poi una fulgida carriera in emittenti e testate giornalistiche di primo livello, ma anche voci radiofoniche che si occupano sia di musica che di intrattenimento. Quindi, per rispondere più specificatamente alla tua domanda, per quanto lo spazio dedicato alla musica sia quantitativamente minore rispetto a quello dedicato all'informazione, e per quanto Radio Popolare sia nata fondamentalmente come una radio d'informazione, la musica riveste comunque un ruolo assolutamente necessario e indiscutibile, perchè la musica quì a Radio Popolare è sempre stata vissuta come ricerca e proposta agli ascoltatori, e mai come banale tappeto sonore come può essere per esempio in una radio di flusso più classica. Da questo punto di vista mi sento di aggiungere che la completa e assoluta indipendenza di Radio Popolare dal punto di vista delle news, il che rende Radio Popolare assolutamente unica e prestigiosa nel panorama radiofonico italiano, ha anche la stessa valenza dal punto di vista musicale. In ambito etico è chiaro come l'informazione venga prima della musica, ma appunto non avendo un padrone che ci impone una linea editoriale da seguire nell'ambito dell'informazione, è chiaro che la stessa cosa avviene anche per quanto riguarda la musica. Perchè la musica è così importante quì a Radio Popolare? Perchè la scegliamo noi e perchè da tanti anni che sono quì nessuno mi ha mai detto "guarda che dobbiamo passare questo disco piuttosto che un altro perchè abbiamo degli accordi con l'etichetta discografica". Infatti, dando un'occhiata al palinsesto di Radio Popolare si nota immediatamente come ci siano programmi che passano musica che in altre emittenti non si sognerebbero mai di trasmettere, perchè magari è un po' più di nicchia. Questa cosa è fattibile solo perchè voi siete Popolare e gli altri non possono permetterselo oppure si tratta solo di una mancanza di volontà? Sì, direi che noi possiamo farlo perchè siamo a Radio Popolare. Cosa differenza Radio Popolare dalle altre emittenti? Soprattutto il fatto che le altre radio, così come le televisioni, dipendono a mo' di cordone ombelicale dagli ascolti. Non ci sono alternative. Se il genere musicale che proponi non va, cala l'ascolto del progarmma, non rieci a vendere gli spazi pubblicitari ad una determinata cifra e per l'editore quella è una fascia in perdita. Noi qui a Radio Popolare riusciamo ad andare avanti per un cinquanta, sessanta per cento grazie agli introiti ricavati dalla vendita di spazi pubblicitari, e per il restante quaranta, cinquanta per cento grazie al contributo degli ascoltatori tramite il cosiddetto abbonamento. Questo è fondamentalmente il segreto della nostra indipendenza. Gli ascoltatori pagano volontariamente una quota annuale variabile che ci consente di mantenerci vivi e liberi. E' ovvio che può ascolatre Radio Popolare anche chi non paga, non siamo criptati, però gli ascoltori sanno che possiamo mantenerci liberi e indipendenti senza un editore, proprio perchè il nostro editore in realtà sono gli ascoltatori stessi, quegli oltre 15000 ascoltaori abbonati che sostengono economicamente il nostro progetto. Notizia di questi giorni è la chiusura imminente di Rock FM. Questo testimonia che senza il contributo degli ascoltatori è impossibile trasmenttere un certo tipo di musica? Sì, è così, se si cede ad una logica puramente commerciale è così. Mi spego: se un imprenditore si butta in un'impresa come quella di una radio, come in qualsiasi altra attività, tendenzialmente e comprensibilmente tenta per lo meno di perderci il meno possibile, economicamente parlando. Poi, il caso nello specifico non lo conosco bene. Magari c'è qualcuno disposto a vendere anche l'anima al diavolo per cercare di guadagnare qualcosa in più rispetto a quello che già ha, e chi, come Rock FM, che rimanendo fedele alle sue idee proprio non ce l'avrebbe fatta in alcun modo. Devo dire che molte volte il grosso problema sono le frequenze. So che Rock FM in passato ha cercato di acquistare nuove frequenze per allargare il suo bacino d'utenza e non ci è riuscita; i prezzi sono veramente esorbitanti. E purtroppo se non sei un network nazionale è difficile che gli inserzionisti pubblicitari paghino bene. E quindi in conclusione è molto difficile, se non impossibile, riuscire a sperimentare in condizioni standard. La condizione di Radio Popolare è una condizione che possiamo tranquillamente definire, da questo punto di vista, privilegita perchè il sostegno economico degli ascoltatori ci consente di andare avanti per la nostra strada ignorando tutte queste logiche che il mercato normalmente impone. Poi, per carità, ci sono delle eccezioni. Nel 1992 Albertino, su Radio Deejay, aveva la trasmissione più seguita d'Italia mettendo musica che, a me che ero giovane per esempio piaceva, ma che nessun'altro all'epoca si sarebbe mai sognato di suonare. Sono esempi in cui la creatività e l'inventiva pagano, ma per ogni Albertino che imbrocca il colpo ci sono altri 10 che magari sperimentano e finiscono male. Un altro aspetto che ci ha colpito molto di Radio Popolare che mi ha colpito è che voi siete tra i pochissimi che riescono a trasmettere musica dal vivo, suonata direttamente nei vostri studi. Quanto è importante per voi? Questo è fondamentale. Perchè che io sappia, come dicevi, siamo in pochissimi a trasmettere musica dal vivo. C'è Radio2 e ci siamo noi in Italia che organizziamo concerti e spettacoli acustici dal vivo. Anche Radio Italia adesso che ci penso fa qualcosa del genere. Fondamentale a tal punto che quando abbiamo fatto il cambio di sede, determinante nella scelta della nuova location quì in via Ollearo, è stata la possibilità di ricavare un auditorium da cento persone. Voglio ricordare che gli ascoltatori hanno l'opportunità di venire a vedersi i concerti che noi organizziamo assolutamente gratuitamente, con una prelazione per i nostri abbonati e tesserati. Quindi, diciamo pure che ispirandoci a quello che fa la BBC a Londra, come sogno, come icona che cerchiamo di imitare, sia per quanto riguarda le trasmissioni musicali che l'intrattenimento in generale, la musica dal vivo ha un ruolo veramente fondamentale. Quindi tramite queste serate riuscite anche a dare spazio a realtà nuove, magari semisconosciute a livello radiofonico? Assolutamente sì. Per farti un esempio prendiamo i Gogol Bordello, loro sono bravissimi e adesso sono conosciuti anche all'estero. Tu pensa che sei mesi prima di salire sul palco assieme a Madonna al Live8 loro erano quì a suonare dal vivo sul palco del nostro auditorium. E' una delle cose di cui andiamo molto orgogliosi quì a Radio Popolare. Una domanda di po' più tecnica a cui parzialmente hai già risposto nelle domande precedenti. Come funziona la programmazione musicale quì a Radio Popolare. C'è un coordinatore generale che sceglie i pezzi da mandare in onda o ogniuno di voi decide autonomamente i dischi da mettere nel corso del proprio programma? Allora, facciamo dei distinguo. Per quanto riguarda i programmi prettamente d'informazione il contenuto principale naturalmente è la notizia, e quindi la musica riveste un ruolo, diciamo, più secondario, e serve principalmente da stacco sonoro tra i vari momenti della diretta. Il che non significa che sia superflua: di sicuro non ha un ruolo fondamentale nella stesura della trasmissione, ma risulta importantissima nella qualità dell'uscita radiofonica. Naturalmente, per esempio, che si tratti del delitto di Cogne, dell'Expo o della tragedia di Erba evidentemente la musica adeguata è differente, e molte volte i colleghi che si occupano di questi programmi chiedono consiglio a noi, che ci occupiamo dell'am- bito musicale/intrattenimento per cercare di trovare la musica che più si adatti ai diversi argomenti e ai diversi momenti del programma. Comunque c'è una scelta, non sono pezzi messia a caso. Invece per quanto riguarda gli altri programmi il discorso è strutturato così. C'è un direttore dei programmi, che è Gianmarco Bachi, che supervisiona tutti i programmi che non siano d'informazione, e quindi fa un controllo anche dal punto di vista musicale. Poi c'è un responsabile musicale, Claudio Agostoni, che è sostanzialmente quelo che tiene i contatti con le case discografiche, è il primo a cui arrivano le novità, che vaglia tutte i pezzi che gli arrivano e che trova i pezzi più validi o il gruppo più particolare. Quindi, confermandoti che non c'è un un imposizione della musica e che ogniuno sceglie i dischi da mettere all'interno del proprio programma, diciamo che comunque c'è una grandissima collaborazione. Per esempio, se a me arriva un disco rock molto pesante, magari non lo metto all'interno del mio programma che suona un genere un po' diverso, o non lo metto all'una del pomeriggio, ma magari lo segnalo ad un collega che si occupa un più nello specifico di quel genere di musica. Nel limite del buon senso abbiamo totale autonomia. Poi magari se per esempio c'è da promuovere una serata quì nel nostro auditorium, è logico che magari si tende a mettere di più i pezzi di quel gruppo. Niente di più. Devo dire che ci ha incuriosito in particolare un aneddoto che riguarda la storia della radio. Tu probabilmente ne avrai solo sentito parlare, di quando nel 1976, quindici giornalisti hanno commentato in diretta gli scontri in occasione della prima della Scala utilizzando dei telefoni pubblici. Partendo dal commentare questo anedotto curioso possiamo poi fare un discorso un po' in generale su come si sono evolute le tecnologie negli ultimi anni. Da questo punto di vista direi che si corre parallelamente a tutto il mondo mediatico. Dal 1976, anno in cui i giornalisti dovevano sporgersi dalle cabine telefoniche per cercare di descrivere cosa stava succedendo intorno a loro, si trattava di un disperato e quasi isterico e sempre costante tentativo di recuperare e trasmettere il maggior numero possibile di informazioni, specialmente quando questo era molto difficile. Posso dire che le cose oggi sono cambiate totalmente. Ora viviamo in un mondo in cui possiamo passare informazioni in qualsiasi modo, questo per quanto riguarda le trasmissioni, e abbiamo la possibilità di reperire notizie in quantità addirittura eccessiva: attraverso la rete possiamo trovare informazioni su qualsiasi cosa o su chiunque. Di conseguenza il lavoro del cronista è cambiato nel senso che non si tratta più, come per i cronisti in piazza della Scala, di reperire informazioni con ogni mezzo, ma di filtrarle per poi passarle agli ascoltatori. Di notizie ora come ora ne hai quante ne vuoi, la bravura del giornalista adesso consiste nel capire quali di queste sono credibili, quali sono bufale e quali invece sono dubbie, e cercare di gestire al meglio questa situazione. E poi adesso che i tempi so- no cambiati dobbiamo raccontare cose diverse. Per esempio, per raccontare quello che succede in Mozambico, c'è un programma in cui chiamiamo gli italiani che lavorano sul posto e che ci raccontano in prima persona quello che vedono coi loro occhi. Quindi se vogliamo, che differenza c'è tra loro e i 15 giornalisti di piazza della Scala nel 1976? Fondamentalmente è la stessa cosa: avere degli occhi credibili sul posto che ti raccontano cosa sta succendo in quel luogo in quel momento. Detto questo, per concludere la missione di Radio Popolare è sempre stata quella di fornire una cronaca che fosse il più esaustiva possibile di tutto ciò che avviene, anche di fatti che gli altri media trascurano. Non so quanta gente sia mai sognata di trasmettere in diretta la cronaca di funerali che non fossero di esponenti politici o di grossi personaggi. Nel 1984 nasce la trasmissione "Bar Sport", ideata da tre ascoltatori che poi diventeranno famosi con il nome di Gialappa's Band. Quali ricordi ci sono quì in radio di questi tre ascoltatori che poi hanno avuto una carriera così importante? Io loro non li ho mai conosciuti direttamente. So che il programma in realtà già esisteva ed era ideato da Segio Ferrentino, caposaldo imprescindibile della radiofonia italiana. Poi c'è stata, come già avveniva regolarmente e come avviene tuttora, una campagna di reclutamento tra gli ascoltatori a cui loro si sono presentati e poi da lì è partita la loro carriera che tutti conosciamo. Tantissime voci storiche di Radio Popolare sono state scoperte tramite queste campagne di reclutamento tra gli ascoltatori. E il fatto di vincere il primo premio nella storia della radio, il primo premio "David Campbell Harris" per "il futuro della comunicazione", grazie a questo programma cosa ha significato per voi? Sicuramnete ogni premio, più o meno importante che sia, è un modo per gartificare il lavoro di chi ogni giorno fatica con impegno e passione, principalmente perchè ci crede. Perchè Radio Popolare è una grandissima scuola da qualsiasi punto di vista. Dalla Gialappa's a Gad Lerner, che sono i due estremi. E' bellissimo lavorarci se credi nel progetto, ma chi vuole far soldi non viene di sicuro a lavorare a Radio Popolare. E quindi ogni premio che vince Radio Popolare, anche se per programmi di altri, è sempre motivo di gran soddisfazione per tutti. Devo dire che di Radio Poplare colpisce anche lo strettissimo rapporto di interazione che c'è tra il pubblico e la radio. Al di là del canone di abbonamento, che è un contributo economico che volontariamente viene versato per sostenere il progetto Radio Popolare, c'è un enorme partecipazione della gente alle vostre iniziative, come per esempio la grande caccia al tesoro organizzata in giro per Milano, il Bordertrophy. Questo per l'appunto è uno dei segrati di Radio Popolare: gli ascltatori non sono semplici ascoltatori. Ci sono pro- grammi anche qualitativamente migliori, fatti in maniera perfetta su altre emittenti, che però non hanno la stessa partecipazione sia fattivamente concreta, che emotiva, che hanno gli ascoltatori nei nostri confronti. Prima di tutto perchè da un punto di vista sociale e politico rappresentiamo un esempio unico in Italia, almeno di questa impotanza. E poi perchè, come dicevamo prima, di fatto la gente ha la concreta possibilità di partecipare a tantissime iniziative e ha la concreta possibilità di partecipare ad un sacco di trasmisioni intervenendo in diretta assolutamente senza filtro. Questa è una cosa che non fa quasi nessun'altro, perchè indubbiamente è una cosa che crea anche diversi problemi, ci può essere il mitomane di turno che chiama, o quello che fa un osservazione che non centra assolutamente neiente con quello di cui si sta parlando, però per noi è importantissimo, perchè crea una vera fidelizzazione, nel senso più affettivo e affettuoso del termine. Al Border Trophy c'erano miglia di persone. Ma ti potrei fare tantissimi altri esempi. C'erano decine di miglia di persone quando con dei cartelloni abbiamo formato un enorme simbolo della pace che è stato ripreso anche dal satellite. Per non parlare delle duecento persone che tutte le settimane in estate partecipano a "Come Trottole", una specie di "Giochi senza frontiere" che organizziamo nel centro di Milano, e che hanno continuato a trovarsi tutti i mercoledì sera anche quando la trasmissione era finita. Quindi, cercando di tirare le somme del discorso, grande partecipazione del pubblico, ma anche enorme disponibilità da parte vostra che vi prestate a fare questo lavoro. Sappiamo che molti per campare fanno anche altre cose nella vita. E quindi per voi quest'esperienza quì a Radio Popolare che importanza ha? Tendenzialmente quasi nessuno fa solo questo lavoro. Poi tieni conto che ci sono diverse sfumature. C'è chi fa principalmente questo lavoro, e poi fa qualche altro lavoretto per arrotondare, e chi principalmente fa altro e poi viene qui come "hobby". C'è chi viene una volta alla settimana per un paio d'ore, e poi c'è chi sta qui tutti i giorni otto, nove ore al giorno. In ogni caso ci tengo a precisare che non è giusto piangere miseria perchè si lavora a Radio Poplare. Prima di tutto perchè è una scelta. Secondo, perchè ti forma ed è una grande scuola. Non credo che ci siano molti posti in cui ti insegnano questo tipo di lavoro. E terzo perchè gli altri lavoretti che ti servono per arrotondare, che siano scrivere su una rivista, fare delle serate o collaborare con altre testate, li trovi grazie al fatto di lavorare a Radio Poplare, grazie ai contatti che reperisci qui e grazie al prestigio che ti dà lavorare in un posto come Radio Popolare. Quindi dal punto di vista strettamente economico è innegabile che Radio Popolare non ti dia un granchè, però anche solo considerando l'indotto tutto questo viene compensato. qualcosa è cambiato? Sicuramente qualche cambiamento c'è stato. L'attitudine di Radio Poplare è cambiata parallelamente a quello che succede là fuori. E' inevitabile che a metà anni settanta il contesto sociale fosse diverso rispetto al 2008. Con questo non voglio dire che ci siamo "rammolliti" rispetto a come eravamo nel '76. Semplicemente allora era il periodo delle prime radio libere, si trasmetteva da studi veramente di fortuna. Il clima che si respirava in quegli anni, in generale, era completamente diverso. E' chiaro che raccontare gli anni di piombo o la campagna elettorale Veltroni - Berlusconi siano due cose totalmente diverse. Vivi proprio un clima che è completamente diverso. Però la particolarità di Radio Popolare si vede specialmente nei momenti difficili, come per esempio in ocacsione dello scoppio della guerra in Iraq. E' una realtà in cui dipendenti, redattori e collaboratori insieme agli ascoltatori, abbonati e non, si stringono insieme a fare gruppo nel momento di difficoltà. Quando le cose vanno un po' meglio magari la coesione è un po' minore.I picchi di ascolto assoluto li abbiamo avuti nei momenti di crisi. E' un po' come una casa, o una famiglia in cui, quando le cose vanno male, la gente si ritrova sapendo che stando insieme c'è l'impressione che le cose vadano un po' meglio. Io mi ricordo, i primi tempi che bazzicavo qui in radio, ai tempi del G8 di Genova, che la gente spontaneamente veniva qui in redazione chiedendo se poteva essere utile in qualche modo. Naturalmente non pagati. Questo è quello che è rimasto assolutamente immutato negli anni. Niente, per concludere, Radio Poplare ha una storia trentennale alle spalle; di cose ne saranno cambiate parecchie nel frattempo. Lo spirito Grazie Davide e buona fortuna per tutto. che vi anima è sempre lo stesso o negli anni Per saperne di più su Radio Poplare: www.radiopopolare.it Si erano perse un po' le sue tracce ultimamente, invece stavolta ci siamo. E' uscito ufficialmente lo scorso 30 maggio in Italia, il 2 giugno nel resto del mondo il nuovo album della cantante canadese ormai naturalizzata americana Alanis Morissette. Si intitolerà "Flavors of Entanglement" il nuovo attesissimolavoro di Alanis, che conterrà, dalle indiscrezioni trapelate finora, un interessante mix di pop cantautoriale che l'ha resa celebre negli anni passati, mischiato con influenze hip hop e world. Sono successe un sacco di cose nel frattempo nella vita privata della cantautrice canadese, tra cui la rottura con il suo fidanzato, l'attore Ryan Reynolds oltre alle preoccupazioni politiche di cui sarà abbondantemente infarcito il suo nuovo lavoro: "Scrivere riguardo ai miei rapporti personali è la cosa che preferisco fare perchè è l'unica cosa sulla quale posso fare commenti senza nessun tipo di condanna o di pressione esterna", ha affermato in una recente intervista. Immagino che avrei potuto rendere questo ultimo lavoro più romanzato, ma non sarebbe stato divertente per me"... Anche se era da un po' che si erano perse le sue tracce, non ha certo bisogno di presentazioni qust'artista diventata ormai una star del mondo musicale. La sua carriera dopo un inizio tremolante in Canada e a New York, subisce una notevole spinta verso il successo nel 1995, con l'uscita dell'album "Jagged Little Pill2. L'album "Jagged Little Pill", che segnò il debutto internazionale della cantante nel 1995, è uno dei più venduti di tutti i tempi. Nel 1993, Alanis Morissette si trasferì dalla sua città natale di Ottawa, a Toronto, ed in seguito a Nashville, con lo scopo di conoscere quante più personalità legate al mondo della discografia possibile. Entrambi i tentativi si rivelarono però infruttuosi. Soltanto dopo il trasferimento a Los Angeles entra in contatto con il produttore e compositore Glen Ballard. Ballard e la Morrisette si misero al lavoro ed il primo risultato fu la canzone "Perfect", scritta e registrata in venti minuti. "Perfect" fu in pratica l'unica registrazione che i due effettuarono. Ne segui un intenso lavoro da parte della cantante che riversò su carta tutte le sue idee. Di li a poco fu registarto "Jagged Little Pill". La Morisette, incoraggiata da Ballard, fu molto autobiografica nella creazione delle proprie canzoni, parlando del suo amore per la vita ("You Learn"), delle sue infatuazioni ("Head Over Feet"), dei suoi desideri di vendetta ("You Oughta Know"), e persino delle sue impressioni relative alle case discografiche ("Right Through You"): Ballard e Morissette registrarono le canzoni del disco praticamente nel momento stesso in cui le scrivevano. L'album uscì molto in sordina, debuttando soltanto alla posizione numero 118 della classifica di Billboard. Tuttavia le cose cambiarono quando le radio cominciarono a dedicare attenzione al brano "You Oughta Know", anche per via del suo testo esplicito ed il video della canzone iniziò a girare ripetutamente sulla rete televisiva MTV. "You Oughta Know" fu un successo incredibile, bissato dai successivi singoli, che fecero incrementare anche le vendite dell'album, ma fu il quarto estratto, "Ironic", che diventò il primo grande successo della cantante. "Jagged Little Pill" fu un successo senza precedenti, finendo per vendere 16 milioni di copie nei soli Stati Uniti e più di 30 milioni nel mondo. Nel 1998, dopo un periodo di silenzio ed un propedeutico viaggio in India, Alanis Morissette registrò e co-produsse "Uninvited", una canzone inclusa nella colonna sonora del film City of Angels. Più tardi, nello stesso anno, uscì "Supposed Former Infatuation Junkie", un album per certi versi sperimentale, e molto diverso dal precedente lavoro. Ancora una volta Morissette collaborò con Glen Ballard, stavolta anche in veste di produttrice dell'album. Fans e critici rimasero entrambi molto colpiti dal nuovi testi della cantante. Nel 2002, dopo vari rinvii, Alanis Morissette fece uscire il suo terzo album internazionale, "Under Rug Swept", per la prima volta in veste di unica autrice e produttrice. Dall'album fu estratto il singolo "Hands Clean", che ottenne un buon successo. Dopo un momento un po' travagliato, nel maggio del 2004 uscì "So-Called Chaos", debuttando al quinto posto della classifica di Billboard e con recen- sioni generalmente positive da parte della critica. Le ultime notizie che avevamo dell Morissette risalivano all'aprile del 2007, quando realizzò una cover di "My humps" dei Black Eyed Peas, fatta in chiave acustica accompagnata solo dal pianoforte. È stato realizzato anche un videoclip, parodia dell'originale, visibile su YouTube. Fino a questi mesi, in cui è stata ufficializata l'uscita del nuovo disco. In effetti il parto di quest'ultimo album è stato un parto molto tarvagliato: già nel marzo 2005 la Morissette aveva dichiarato di essere pronta a mettersi al lavoro su un nuovo album, visto che aveva già riempito quattro diari, e di solito iniziava a scrivere un nuovo LP dopo averne compilati due. Nel dicembre dello stesso album, in un'intervista ha dichiarato che le sarebbe piaciuto fondere suoni tecnologici con scenari musicali più organici. Nel gennaio 2006 la rivista Rolling Stones ha scritto che Alanis era impegnata in intense sedute di scrittura per il suo prossimo disco e la stessa Morissette ha dichiarato di stare "traboccando di idee", non avendo scritto un album in tre anni. Ciò nonostante, successivamente l'artista ha deciso di prendersi una pausa a tempo indeterminato dalla musica. Nessun annuncio ufficiale o spiegazione sono stati dati per questa interruzione, durante la quale Alanis si è presa del tempo per rilassarsi, andare in vacanza, comparire in alcune serie televisive. Alla fine poi il caso si è risolto con l'imminente uscita di "Flavors of Entanglement". Bentornata Alanis, speriamo che dopo un'attesa così lunga il risultato sia all'altezza delle aspettative! Si intitolerà semplicemente Radiohead: the best of la raccol- ripete: il Giappone è il primo paese a salutare l'uscita di ta dei successi della band di Oxford che la Emi pubblicherà "OK Computer" (1997), che il New Musical Express definirà "uno dei più grandi album a memoria d'uomo". I singoli il 30 maggio prossimo. estratti, "Paranoid Android", "Karma Police" e "No SurpriDue cd con 29 brani tratti dagli album precedenti al recente ses", conquistano il grande pubblico. I Radiohead, nonoIn Rainbows. In realtà, come immaginabile, si tratta di una stante la giovane età, sono entrati nella leggenda. Ricevono decisione esclusiva della vecchia casa discografica del grupun Grammy per la migliore performance alternativa (1998), po, una semplice questione commerciale: la band infatti non pubblicano la videocollection "Meeting People Is Easy" ha nè contribuito alla realizzazione della compilation, nè (1999) e sfruttano la fama per sostenere cause umanitarie. approvato la scelta della EMI. I fans infatti, non accolto Dopodiché, silenzio assoluto: i Radiohead scompaiono. benissimo la notizia, in quanto ritengono che questo “best Niente crisi in vista, semplicemente i cinque di Oxford of” rappresenti solamente una “vendetta” della Emi nei stanno prendendo tempo per finire al meglio "Kid A", che confronti della band, che ha deciso, proprio in occasione esce nell'autunno del 2000, e che apre un nuovo corso nella del lancio dell’ultimo album, di tagliare i ponti con la major. carriera dei Radiohead e spiazza pubblico e critica mescoE' vero, la separazione è stata un po' burrascosa, ma probalando psichedelia, jazz, sovraincisioni, musica classica, ambilmente parlare di vendetta è un po' esagerato: semplicebient e alchimie sonore che destrutturano la forma-canzone mente, come accade spesso in questi casi, la vecchia casa dei precedenti LP. Alcuni fans storcono il naso e aspettano discografica cerca di guadagnare il più possibile dai vecchi con ansia il follow-up, che vede la luce dopo appena 6 mesi album e dai vecchi successi degli artisti con i quali è stato col titolo "Amnesiac", ma si tratta delle medesime session interrotto un proficuo rapporto di lavoro. Che i fan non se di "Kid A". Infatti non cambia niente. Poi i Radiohead volla prendano troppo! Poi comunque non ci sembra una cosa tano pagina. Il ritorno al classico suono rock è sancito nel così grave, anzi, sicuramente male non farà ai Radiohead. E' 2003 con "Hail To The Thief", il disco numero sei, il quarto infatti possibile che attraverso questa raccolta si avvicini alla consecutivo a debuttare al numero uno in Gran Bretagna. musica del gruppo gente che, magari i più giovani, fino ad L'uscita successiva è l'EP "COM LAG (2plus2isfive)" ora non avevano avuto l'occasione di accostarsi in maniera (2004), che raccoglie le B-side di "Hail To The Thief", dopo così immediata ai grandi successi delle band. la quale la band si prende una lunga pausa da dedicare alla Ricordiamo che la raccolta conterrà i successi dei primi 7 vita privata e ai progetti solisti. Fino a questo punto arriva la album della storia del gruppo, storia cominciata nel 1992 raccolta in uscita a fine mese. con la pubblicazione del debut-single "Creep", che entra Dopodichè "In Rainbows": storia recente. A seguito della nella Top 10 UK, sfonda negli Usa e diventa un inno generottura con la EMI il gruppo decide di mettere a disposiziorazionale, trascinando il primo trentatré, "Pablo Honey" che ne il nuovo album in download su un sito creato appositavende 2 milioni di copie in tutto il mondo. Il secondo disco, mente e ogni utente può decidere liberamente il prezzo che registrato nei mitici Abbey Road Studios di beatlesiana mevuole pagare. Il 2008 vede la band tornare sul palco per un moria e intitolano "The Bends", conferma il talento dei cintour mondiale che prende il via a maggio e toccherà anche que e segna l'inizio della fortunata collaborazione col genial'Italia con due attesissimi concerti all'Arena Civica di Milale produttore Nigel Godrich. Passano due anni e la storia si no a fine giugno. E' uscito lo scorso 16 maggio in Italia il primo album da solista di Mick Hucknall dal titolo "Tribute to Bobby". Il leader dei Simply Red, dopo una illustre carriera con la band inglese, considera molto importante questo suo progetto discografico: una collezione di classici del soul, originariamente registrati dal leggendario Bobby "Blue" Bland. L'album contiene anche un DVD che documenta il viaggio di Mick Hucknall a Memphis e l'incontro con il leggendario Bobby "Blue" Bland. "La sua musica aveva un non so che di sofisticato... quel pizzico di jazz dentro di se. E poi l'oscurità dei suoi testi" - racconta Hucknall "Bobby canta esprimendo un dolore e una tristezza avvolgenti. É uno di quegli artisti che hanno influenzato il mio modo di cantare molto prima che io diventassi uno schiavo del successo". Maestro del soul, blues e R&B, Mick Hucknall trasforma le cover di Bland, accuratamente selezionate, e le fa sue, riuscendo così a produrre un album intenso e passionale. Prodotto dal suo collaboratore di lunga data Andy Wright, l'album è caratterizzato dall'onestà emozionale di Mick, dalla sua sincerità musicale e dalla sua vocalità unica. La passione e il rispetto di Mick per il progetto sono incontestabili. "Ho fatto quest'album per me stesso, è la mia personale odissea. Mi sento molto più a casa qui. Questo è un inizio per me, spero che i miei vecchi fans mi seguano, e spero anche che io possa farmi dei nuovi amici durante questo percorso", sottolinea Mick Hucknall. Fine della lunga carriera del gruppo di cui Hucknall è leader indiscusso? A quanto pare sembra proprio di sì, però, come succede sempre in questi casi,non è ancora detta l'ultima parola. Venticinque anni di brillante carriera internazionale non sono facili da cancellare: ricordiamo che la storia dei Simply Red comincia nel 1984 per volontà dello stesso Mick 'Red' Hucknall che riunisce in un colpo solo ben tre ex-membri dei Durutti Column: Tony Bowers al basso, Chris Joyce alla batteria e Tim Kellett alle tastiere e ai fiati. Completano l'organico originario Sylvan Richardson alla chitarra e Fritz McIntyre alle tastiere. Il primo parto del gruppo - che coincide immediatamente con il primo grande successo - si intitola "Picture Book" (1985) e contiene un paio di classici del repertorio dei Simply Red, "Money's Too Tight (To Mention)", cover di un brano dei Valentine Brothers, e "Holding Back The Years", pezzo originale firmato da Hucknall. Da quel momento in poi la strada è stata sempre in discesa, almeno per quanto riguarda le vendite. A parte qualche screzio tra i membri della band, che in parte a modificato la formazione originaria del gruppo. L'ultimo album ufficiale del gruppo, Stay, risale all'anno scorso. E' l'anno della Dance "Made in Italy". Con The rhythm of the night Corona fa il giro del mondo, e il suo produttore, il Dj Lee Marrow, si conferma come uno dei più bravi produttori Dance italiani della storia. Non dimentichiamoci pero', che dietro il successo di Corona e di altri artisti (come i Double you di Please don't go), c'è l'etichetta discografica "DWA" di Savage, un'artista noto agli appassionati della Dance anni '80 per il grande successo della sua Don't cry tonight. Altri brani italiani comunque, cavalcano le posizioni più alte della classifica delle vendite, brani come Sweet dreams di La Bouche (2° posizione), e il 4° posto di It's a rainy day, che insieme a Think about the way decretano l'anno fortunato di Ice MC, altro artista dell'etichetta DWA. Un'altro personaggio che lavora dietro le quinte è Bortolotti, che con la sua etichetta Media Records, diventa il miglior antagonista di Savage. Suoi i successi dei 49ers quali Move on baby - U got 2 let the music - U & me e Move it up - Cappella. Il resto del panorama Dance "Commerciale" comprende anche i 2 Brothers on the 4th floor con Dreams - Let me be free e Never alone, ancora i Datura con Fade to grey e The 7th allucination, Silvia Coleman con All around the world e Take my breath away, i Da Blitz con Stay with me e Let me be, Einstein Dr. Dj con Automatik sex e Elektrowoman, Moratto con La pastilla del fuego e La fuerza pagana, gli Outhere Brothers con Pass the toilet paper - Don't stop (Wiggle wiggle) e La la la hey hey, Ava & Stone con Bye baby e Yeh yoh. Sono, secondo me, i più innovativi Jam & Spoon che con Right in the night e Find me fanno letteralmente sognare. Come già detto in precedenza, ormai le Discoteche sono diventate luoghi di culto per la moda, e si sperimentano nuovi generi musicali, l'abbigliamento diventa sempre più importante, e la trasgressione sembra aver trovato casa, segnando una definitiva spaccatura con il mondo della Radio. Quello che ascoltiamo in questi anni alla Radio, infatti, non sempre corrisponde a quello che viene suonato dai migliori Dj italiani, o almeno da quei Dj che si sono fatti conoscere proponendo musica di "tendenza". Sono pochi i Dj che riescono a trovare locali dove poter suonare il cosiddetto genere "commerciale" (o "radiofonico" se preferite), comunque, per loro, i dischi da suonare non mancano, come lo dimostra la classifica di vendite di questo 1994, che ci saluta ricordandoci di ballare ancora The rhythm is magic - Marie Claire D'Ubaldo, The summer is magic - Playahitty, Animalaction - Paraje, The mountain of king - Digital Boy, Gam gam - Mauro Pilato & Max Monti, Change - Molella, Saturday night - Whigfield, Bomba - Ramirez, Brothers in the space - Aladino, Short dick man - 20 Fingers, Strange love - Kina, Hymn - Cabballero, Tonight is the night - Le Click, Point of no return - Centory, This time Fargetta, Drive me crazy - U.S.U.R.A., Look who's talking - Dr. Alban, Return to innocence - Enigma, Get on up - Giorgio Prezioso, Medley - Gipsy Kings, Sex drive - Glam with Pete Burns, Sunshine after the rain - New Atlantic, Go! - Bliss Team, Dance! (If you cannot) - Alter Ego & Daisy Dee, per finire con Wet - JT Company. Una nota di merito (forse andava fatta prima) va a "Radio Dee Jay" e "Radio Italia Network", che con il loro contributo hanno permesso alla musica Dance "non di tendenza" di rimanere a galla. E' incredibile vedere la classifica del '95 dove i primi venti posti sono tutti occupati da brani Dance. Segna il ritorno della "Down Beat", con l'aggiunta di un nuovo ingrediente (il "Rap"), Gangsta's P a - radise di Coolio (1° posto), segue un brano legato ad una pubblicità di una marca di jeans molto famosa, Boombastic di Shaggy (al 2° posto), entrambi molto ballati nelle Discoteche di musica Dance "commerciale". Dal 3° posto in poi comincia l'invasione, con The colour inside (1° posto) e Round and around i Ti.Pi.Cal. si confermano gruppo dell'anno, segue Scatman's world - Scatman John, Missing Everything But The Girl (remixata molto bene da Dj Todd Terry), Hideaway - De'lacy, Be my lover - La Bouche, Dancing with an angel - Double You (forza paisà), e un'altro incredibile anno di Corona e del suo produttore, il Dj Lee Marrow, che con Baby baby - Try me out e I don't wanna be a star non conquistano la vetta, ma si piazzano tutti e tre nei primi venti brani più venduti del 1995. Seguono ancora All I need is love - Indiana, Your loving arms - Billie Ray Martin, Lick it - 20 Fingers, Me and you - Alexia & Double You (ennesimo centro dell'etichetta DWA), Angel - Jam & Spoon, Wrap me up - Alex Party, Infinity - U.S.U.R.A./Datura e un fantastico rifacimento del famoso brano dei Bee Gees Stayin' alive da parte di N-Trance. Continua il successo dell'etichetta DWA che ci regala i Netzwerk, un gruppo composto da Dj toscani, che realizzano due tra i più bei brani della "Dance Made in Italy" di questi ultimi anni: Memories e Passion. Continua il successo dei Da Blitz con Movin' on e Take me back, e dei Bliss Team Hold on to love e U make me cry, anche loro simboli della Dance "italiana" di questi ultimi anni. La classifica prosegue con tantissimi brani Dance, e cerchiamo di citare i più importanti: Angeli domini - Datura, Space cowboy - Jamiroquai (un'artista che sembra far parte del mondo Dance anni '90, ma destinato a diventare un punto di riferimento per gli amanti del "Funky" in puro stile anni '70), Two can play that game - Bobby Brown, The power to move ya - Ziggy Marley (ciao pa'), Nowhere land - Club House & Carl, 3 is family - Dawson,Dana, Feel it - J.T. Company (secondo me, ancora adesso, uno dei brani più belli della Dance anni '90, grazie al Dj Joe T. Vanelli produttore appunto dei J.T. Company), Midnight - Fargetta (che zitto zitto sforna un grandissimo pezzo... ascoltare per credere) Tell me the way - Cappella, Spaceman - U.S.U.R.A., Zombie A.D.A.M. & Amy, Eternally - Quadran, Boom boom boom Outhere Brothers, The bomb - The bucketheads, Quiero volar/I wanna fly - G.E.M., Wonder - DJ Cerla & Moratto, doppio successo per Taleesa con Let me be e Burning up, ancora il Dj Molella con Originale radicale musicale, per chiudere con Shimmy shake - 740 Boyz & 2 In A Room sulle orme dei Outhere Brothers. Chiuderei salutando una grande artista che lascia definitivamente il mondo della Dance (che gli ha regalato molte soddisfazioni), per entrare di prepotenza in quello molto più vasto (e redditizio) di "Sanremo" e della musica leggera italiana... ciao Ivana Spagna. MADONNA - Hard Candy NEIL DIAMOND - Home Before Dark VASCO ROSSI - Il Mondo che Vorrei TOBY KEITH - 35 Biggest Hits AFTERHOURS - I Milanesi Ammazzano il Sabato MADONNA - Hard Candy JOVANOTTI - Safari CLAY AIKEN - On My Way Here SUD SOUND SYSTEM - Dammene Ancora MARIAH CAREY - e=mc² AMY WINEHOUSE - Back to Black LEONA LEWIS - Spirit CAPAREZZA - Le dimensioni del mio Caos GAVIN DEGRAW - Gavin DeGraw R.E.M. - Accelerate JOSH GROBAN - Awake Live GIANNA NANNINI - Giannabest DIERKS BENTLEY - Every Mile a Memory 03-08 PORTISHEAD - Third LUIS MIGUEL - Complices JOVANOTTI - A Te SCOOTER - Jumping All Over The World COLDPLAY - Viva la Vida MADONNA - Hard Candy MADONNA ft JUSTIN TIMBERLAKE - 4 minutes DUFFY - Rockferry ESTELLE ft KANYE WEST - American Boy SAM SPARRO - Sam Sparro LIGABUE - Il Centro del Mondo PORTISHEAD - Third DUFFY - Mercy LAST SHADOW PUPPETS - NO MORE DOLLS - Killer SCOUTING FOR GIRLS - Scouting for Girls RICCARDO MAFFONI - Vorrei Sapere PLATTERS - The Very best of LEONA LEWIS - Better in Time THE KOOKS - Konk VASCO ROSSI - Il Mondo che Vorrei DEF LEPPARD - Songs from the Sparkle Lounge The Age of the Understatement Era sicuramente uno degli album più attesi di quest'anno e finalmente è arrivato. E penso che non abbia tradito le aspettative. Naturalmente parliamo di "Hard Candy" di Madonna. Certo, sicuramente ha un suono un po' diverso dagli album precedenti, lo dimostra il fatto che questa volta Miss Ciccone, anzichè affidarsi come suo solito a giovani e promettenti produttori, si è affidata ad alcuni dei nomi più importanti del panorama internazionale come il Re Mida Timbaland, Pharrell o Justin Timberlake. E il risultato, e lo si capisce fin dal primo singolo estratto "4 Minutes", è un disco che suona molto più "americano" rispetto ai precedenti, con importanti dosi di hip hop e R&B che tanto vanno di moda in questo periodo oltreoceano. Magari qualcuno qui da noi storcerà un po' il naso, ma sicuramente i cugini americani avranno gradito parecchio. Si tratta di un lavoro abbastanza originale: addirittura si fatica acreder che un producer hiphop come Pharrell sia riuscito a creare un sound così particolare; solo per Gwen Stefani aveva messo a punto suoni così originali e creativi. Un disco abbastanza valido, specialmente se siete alla ricerca di freschezza a livello di produzione, sicuramente si addice di più agli ascoltatori di urban e a chi non aveva amato i suoni dance di Confessions. Hard Candy Madonna Warner Music 12 tentativo di ritorno al sound delle origini, quel bel rock melodico che l'ha reso celebre negli anni '80, allontanandosi da quell'atrmosfera più lenta e cantautoriale che aveva caratterizzato i suoi ultimi album. Il tentativo è sicuramente apprezzabile, ma in ogni caso la presenza di Robert Lange come produttore e dello storico autore Jim Vallance, in coppia con il quale sono state scritte alcune fra le canzoni più belle della discografia dello stesso Adams non riescono a far raggiungere al disco i livelli di qualità dei suoi primi lavori. In alcuni pezzi sembra riaffiorare, ma si tratta di tre o quattro pezzi in tutta la tracklist. Probabilmente manca la freschezza di idee dell'inizio carriera; ma va bene, non si può pretendere più di tanto da un rocker onesto e bravo come lui, ma non di certo un genio assoluto della musica contemporanea. 11 Bryan Adams Polydor 11 Gavin DeGraw Gavin DeGraw J Records-Sony BMG 12 Chi si ricorda di Gavin DeGraw, giovane e talentuoso rocker americano, sicuramente ricorderà anche come il suo disco d'esordio "Chariot" fosse diventato un successo grazie alla sua miscela azzeccata di pop, rock e soul. Grandi ballatone in cui piano e chitarra acustica facevano il grosso del lavoro, e catturavano l'ascoltatore con la loro freschezza. Chi aveva avuto l'occasione di ascoltarlo dal vivo avrà notato come gli arrangiamenti live erano un po' più rock e diretti. E non era male. Così il buon Gavin, mettendosi al lavoro sul nuovo disco, ha deciso di voler mantenere quella stessa energia dei suoi live per caratterizzare il suono del successore di "Chariot". Il risultato è "Gavin DeGraw", un disco che porta il suo nome, e che lo rappresenta al 100%. E le premesse sono state rispettate: sicuramente il sound è diverso, un po' Probabilmente qualcuno di voi ignora pure che Bryan Adams sia ancora in attività. Da qualche anno a questa parte infatti non si sente più molto parlare di lui nonostante continui a far uscire dischi con una certa regolarità. Bè, effettivamente i tempi di "Summer of '69" sono ormai lontanissimi, e probabilmente non torneranno più. Comunque questo nuovo album "11" (indovinate un po': è l'undicesimo della sua carriera!) sembra un po' un Rock Show Enrico Ruggeri Universal 11 sue esperienze. più diretto e più crudo, in poche parole, più rock e meno pop, che contraddistingue anche il primo singolo estratto, “In love with a girl”, che ha avuto una discreta accoglienza da parte delle radio. Un sound rock, basato sulle chitarre elettriche, già presente in alcuni episodi di “Chariot”, ma in maniera minoritaria. Insomma: “Gavin DeGraw” conferma in pieno il suo talento sia come compositore che come cantante e musicista. Continua così. Frutto di più di un anno di lavoro, il risultato è un'opera robusta e intensa: la musica segna l'ennesimo ritorno al rock, ma ad un tipo di rock diverso dagli approcci precedenti, molto giocato sul binomio chitarre-tastiere vintage che vede il musicista milanese riavvicinarsi alle sonorità degli esordi, fortemente influenzati dagli Stranglers, al Dopo aver passato la vita a raccontare le storie tempo la sua band di riferimento. altrui, (sia nei suoi dischi che in tv) Enrico Ruggeri, uno dei pochi veri rocker italiani della vecchia Il primo singolo estratto è "La Terra e la Luna" già guardia rimasti in attività con buoni risultati, in in radio dal 4 aprile nonché sigla della trasmissioquesto nuovo lavoro sposta l'attenzione e fa di- ne “Il Bivio”. Rock Show sarà apprezzato in partiventare l'artista stesso il soggetto delle sue can- colar modo da coloro che hanno amato il Ruggeri zoni. “Rock Show” si può quindi definire una sorta degli esordi, quello più ruvido per intenderci andi concept album autobiografico dove per una che se comunque va detto le canzoni d'autore volta il protagonista è Enrico stesso, la sua vita, le non mancano neanche in questo CD. Dopo due anni dal precedente “Soundtrack to your escape”, puntuali come un orologio svizzero, tornano sul mercato gli In Flames col nuovo “A sense of purpose” che risulta un ulteriore passo avanti nella loro personale evoluzione da un Melodic Death dei primi anni ad un Metalcore con molte aperture melodiche. ga nei suoi 8 minuti di durata. Come i precedenti album anche questo dividerà il pubblico tra le critiche di chi preferiva il sound più aggressivo dei primi dischi e i complimenti di chi, come me, ha apprezzato la loro evoluzione più melodica. Da notare anche la splendida grafica dell’album, soprattutto nella versione digipack. [Gianluca Il disco parte con Mirror Truth, che è anche il Zennaro] primo singolo, la quale si stampa subito nella mente grazie ad un ritornello molto orecchiabile e coinvolgente. Dalla seconda canzone in poi il cd scorre liscio come l’olio con belle canzoni, in particolare “Sleepless again” e “Condemned”, con una, secondo me, pecca in “The chosen pessimist” che risulta noiosa e veramente troppo lun- Quando si parla degli Afterhours non è facile evitare di lanciarsi in lunghissimi ed appassionati elogi. Non che non si meritino questo trattamento, anzi, Manuel Agnelli e soci sicuramente sono il portabandiera più importante del rock nostrano degli ultimi anni, capace di varcare anche i confini italiani. E il buon successo di vendite che il loro ultimo sta avendo dimostra come il loro talento abbia fatto breccia in maniera definitiva nel cuore del grande pubblico. A sense of Purpose In Flames Nuclear Blast 12 Idolum Ufomammut Supernatural Cat 8 E’ molto difficile riuscire a recensire un cd degli Ufomammut perché ogni loro album è più che altro un viaggio nell’essenza del “Suono”. Ogni nota e ogni rumore è inserita alla perfezione del contesto che va a creare un qualcosa di completamente personale ed affascinante all’interno della parola “Arte”. Un viaggio fatto di psicadelia oscura e spaziale Fantastica la grafica dell’album che si integra perche crea nella mente dell’ascoltatore immagini di fettamente con la musica proposta, come a creacreature innominabili che fuoriescono direttamenre una perfetta simbiosi tra udito e vista, sopratte dai racconti di H.P. Lovecraft. tutto nella preziosa edizione limitata interamente Un disco non di facile ascolto ma apprezzabilissi- disegnata a mano da Malleus che in certe grafimo da chi vede la musica come forma d’arte e che risulta veramente insuperabile. non come un semplice sottofondo in alternativa [Gianluca Zennaro] al silenzio. E se lo meritano tutto questo successo. "I milanesi ammazzano il sabato" segna diverse novità rispetto alla produzione precedente: primo di tutto c’è da registrare il passaggio da una piccola etichetta alla Universal. Il disco trova una certa omogeneità soprattutto a livello testuale. Non che la musica non sia all’altezza ma l’impressione è che l’aspetto davvero saliente sia la ricchezza verbale impressa al disco da Agnelli. I suoni restano apprezzabili nel loro spaziare notevolmente nel vario repertorio del gruppo, passando dai ritmi soffusi carichi modello ballate a brani più classici con un ritmo più incalzante. "I milanesi ammazzano il sabato" non è un album immediato ad un livello d'ascolto più superficiale. Quando però si riesce a penetrare il suo mondo caustico e nervoso non si può non rimanerne colpiti. I Milanesi ammazzano il sabato Afterhours Universal 15 Via le mani dagli occhi Negramaro Marco Gentile Oscar Pistorius, 21 anni, corridore sudafricano, è ormai da tempo il simbolo del movimento paraolimpico e detiene i record mondiali sui 100, 200 e 400 metri piani. Dopo mesi di battaglie, è riuscito ad avere l'autorizzazione a gareggiare a Pechino 2008 insieme ai normodotati. I Negramaro, lo hanno fortemente voluto per il loro ultimo singolo e video, “Via le mani dagli occhi“. La sua determinazione e la sua forza di volontà diventano un videoclip che recepisce e rilancia tutta la forza dello slogan contro ogni pregiudizio. "Via le mani dagli occhi" e’ un brano che indaga un disagio sociale, quello dell’indifferenza, ed esorta a "toccare le mani" di chi ci e’ vicino, per ristabilire un "contatto". Ed il video, diretto da Marco Gentile, che ha già collaborato con Marlene Kuntz e Subsonica, sottolinea e amplifica il messaggio del pezzo. In Italia Fibra + Nannini Universal E' fondamentalmente uno scambio di favori quello tra Fabri Fibra, uno dei rapper italiani più apprezzati del momento e Gianna Nannini. E' stata lei che per prima a contattato Fibra per prendere il posto che fu di Jovanotti nella strofa rappata di "Radio Baccano" in alcuni dei concerti del suo ultimo tour. E Fibra ha accettato con piacere. La Nannini ha poi restituito il favore a Fibra ricantando il ritornello di "In Italia", nuovo singolo del rapper. Devo ammettere che anche se non è proprio il mio genere, “In Italia”, così si intitola il pezzo in questione, non è niente male, si lascia ascoltare volentieri. Il testo di questa canzone se ascoltato con attenzone si rivela molto profondo emolto bello. E il tocco della Nannini aggiunge quel qualcosa in più che lo avvicina anche ad un pubblico diverso da quello abituale di Fabri Fibra. MADONNA FT JUSTIN TIMBERLAKE E TIMBALAND CAPAREZZA Eroe (Storia di Luigi delle Bicocche) 4 Minutes (to Save the World) Caparezza Madonna Le dimensioni del mio caos Hard Candy EMI Warner Music I’m out of time And all I got is 4 minutes, 4 minutes Sono in ritardo E tutto ciò che ho sono 4 minuti, 4 minuti Come on boy, I’ve been waiting for somebody to pick up my stroll Well don’t waste time, give me a sign, tell me how you wanna roll I want somebody to speed it up for me then take it down slow There’s enough room for both Girl, I can handle that, you just gotta show me where it’s at. Are you ready to go, Are you ready to go Dai ragazzo, ho aspettato qualcuno con cui uscire allora non perdere tempo, dammi un segno, dimmi come vuoi fare voglio qualcuno che velocizzi il tutto per me per poterlo poi prendere lentamente Non c’è abbastanza spazio per entrambi ragazza, posso gestirmela da me, mi devi solo far vedere dove si trova Sei pronta per andare, sei pronta per andare [chorus] If you want it, You already got it If you’ve thought it, It better be what you want If you feel it, It must be real just… Say the word, and I will give you what you want Time is waiting We only got 4 minutes to save the world No hesitating Grab a boy Grab a girl Time is waiting We only got 4 minutes to save the world No hesitating We only got 4 minutes, 4 minutes Keep it up... You gotta get in line, hop Tick tock tick tock tick tock That’s right, keep it up Keep it up, don’t…. You gotta get in line, hop Tick tock tick tock tick tock [chorus] Se lo vuoi, lo hai già Se ci hai pensato, é meglio ciò che vuoi Se lo senti e basta, dev’essere reale solo… Pronuncia la parola, ed io ti darò ciò che vuoi il tempo è in attesa abbiamo solo 4 minuti per salvare il mondo senza esitazione prendi un ragazzo prendi una ragazza il tempo è in attesa abbiamo solo 4 minuti per salvare il mondo senza esitazione abbiamo solo 4 minuti, 4 minuti Tieniti pronto... Devi stare in linea, hop Tick tock tick tock tick tock Va bene, tieniti pronto Tieniti pronto, non... Devi stare in linea, hop Tick tock tick tock tick tock Sometimes I think what I need is a you intervention, yeah And you know I can tell that you like it And that it’s good, by the way that you move, ooh, hey hey The road to heaven, paved with good intentions, yeah But if I got a night At least I can say I did what I wanted to do Tell me, how bout you? [chorus] a volte penso che ciò di cui ho bisogno è un tuo intervento, yeah e tu sai che ti direi che ti piace Ed è una cosa buona, comunque ti muovi, ohh, hey hey la strada per il paradiso, lastricata di buone intenzioni, yeah ma se avessi una notte Almeno posso dire di aver fatto ciò che volevo Dimmi, come va? [chorus] 4 Minuti (per Salvare il Mondo) Madonna di certo non ha bisogno di tante presentazioni perchè è la popstar in assoluto più amata e ascoltata in tutto il mondo. E ogni volta che esce con un nuovo lavoro in un modo o nell’altro fa sempre parlare di sè. Ad anticipare l’uscita del suo ultimo album “Hard Candy” il singolo “4 minutes”, in cui si avvale di due collaborazioni eccellenti come quelle di Justin Timberlake e Timbaland. “Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche, eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà” Piacere, Luigi delle Bicocche Sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche. Da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper Che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper Invece io passo la notte in un bar karaoke, se vuoi mi trovi lì, tentato dal videopoker ma il conto langue e quella macchina vuole il mio sangue ...un soggetto perfetto per Bram Stroker Tu che ne sai della vita degli operai Io stringo sulle spese e goodbye macellai Non ho salvadanai, da sceicco del Dubai E mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a SNAI Io sono pane per gli usurai ma li respingo Non faccio l’ Al Pacino, non mi faccio di pacinko Non gratto, non vinco, non trinco nelle sale bingo Man mano mi convinco che io sono un eroe, perché lotto tutte le ore. Sono un eroe perché combatto per la pensione Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere Sono un eroe e te lo faccio vedere. Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere Caparezza è uno degli artisti italiani che più di altri è in grado di spiazzare il pubblico. Molto spesso un po’ sottovalutato (anche “Fuori dal Tunnel” non era semplicemente una canzoncina allegra e ballabile, ma rappresentava uno spaccato di un certo tipo di società), questa volta affronta il difficile tema del lavoro precario e delle difficile mestiere di arrivare alla fine del mese rimanendo onesti. Stipendio dimezzato o vengo licenziato A qualunque età io sono già fuori mercato …fossi un ex SS novantatreenne lavorerei nello studio del mio avvocato invece torno a casa distrutto la sera, bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera su, vai, a vedere nella galera, quanti precari, sono passati a malaffari quando t’affami, ti fai, nemici vari, se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari finisci nelle mani di strozzini, ti cibi, di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini ..ne’ l’Uomo ragno ne’ Rocky, ne’ Rambo ne affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, io sono un eroe. Per far denaro ci sono più modi, potrei darmi alle frodi E fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi C’è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio Lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody Io vado avanti e mi si offusca la mente Sto per impazzire come dentro un call center Vivo nella camera 237 ma non farò la mia famiglia a fette perché sono un eroe. Bruce Springsteen and the E Street Band Magic Tour 2008 Milano, Stadio Meazza 25 giugno Ticketone.it www.barleyarts.com Dopo il grandioso successo del 28 novembre al DatchForum di Assago, che ha infiammato gli undicimila fans presenti, Bruce Springsteen and the E Street Band tornano in Italia per un'altro imperdibile evento: sempre a Milano, il 25 giugno alla Stadio Meazza; il Boss a San Siro a 5 anni di distanza dall’ultima volta. Accaparrarsi un biglietto, come immaginabile, ormai è un’impresa difficilissima, ma tenete d’occhio ticketone dove ogni tanto spunta qualche nuova disponibilità. Alanis Morissette Verdena 24/06 Roma, Auditorium Parco della Musica 19/06 Ostia (ROMA), n.p. 20/06 Trezzo d’Adda (MI), Live Club 21/06 Prato, Blackout Avril Lavigne 12/06 Bolzano, Palaonda 13/06 Milano, DatchForum Bad Religion 16/06 Milano, Rolling Stone Jovanotti 27/05 Torino, Palaolimpico Isozaki 29/05 Milano, DatchForum 30/05 Milano, DatchForum 01/06 Ancona, Palarossini 02/06 Perugia, Palaevangelisti 06/06 Bolzano, Palaonda Radiohead Duffy 08/06 Milano, Rolling Stone Queens of the Stone Age Sex Pistols Iggy and the Stooges Linea 77 Bob Dylan 15/06 Pinarella di Cervia, Rock Planet 16/06 Mirandola (MO), Aquaragia 18/06 Milano, Musicdrome 17/06 Milano, Arena Civica 18/06 Milano, Arena Civica Max Pezzali Nick Cave Vasco Rossi 28/05 Milano, Alcatraz 30/05 Sesto Fiorentino (FI), Villa Solaria 31/05 Spello (PG), Villa Fidelia 01/06 Roma, Tendastrisce 28/03 Roma, Stadio Olimpico 06/03 Milano, Stadio Meazza 14/03 Ancona, Stadio del Conero 27/03 Salerno, Stadio Arechi Mark Knopfler Kiss 06/06 Roma, Palalottomatica 07/06 Pesaro, Adriatic Arena 24/06 Milano, DatchForum Sud Sound System & Bag a Riddim band 22/06 Firenze, Mandela Forum 23/06 Verona, Arena 31/05 Napoli, Casa della Musica Federico I 01/06 Gallipoli (LE), Parco Gondar 14/06 Palermo, Piazza Maggione 20/06 Bergamo, Lazzaretto 20 giugno Linkin Park 14/06 Monza (MI), Villa Reale Neil Young 21 giugno Vasco Rossi Marlene Kuntz Mab Matmata 22 giugno The Police Alanis Morissette Stereophonics Baustelle Counting Crows Rage Against the Machine 14/06 Modena, Stadio HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL 2008 Venezia, Parco San Giuliano Indiana Jones. Quarto Capitolo Finalmente nelle sale l’ultimo (?) capitolo della saga Gomorra 1 € 1.825.643 Superhero - Il più dotato fra i supereroi 1 € 1.275.538 Notte brava a Las Vegas € 795.476 Iron Man 2 3 € 725.970 Ultimi della classe 1 € 370.287 Saw IV € 219.493 Mongol € 213.149 In Bruges - La coscienza dell'assassino € 198.715 Alla scoperta di Charlie € 131.158 Speed Racer € 105.511 Box Office del weekend dal 16/05/2008 al 18/05/2008 3 2 1 1 2 Eccolo! Finalmente dopo tanti annunci, smentite, indiscrezioni e rinvii finalmente ci siamo: il quarto episodio della saga dell’Archeologo più famoso del mondo è in arrivo nelle sale. "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo", è questo il titolo del film diretto ancora una volta da Steven Spielberg e prodotto dalla Lucas Film. L'uscita del film nelle sale è prevista in contemporanea mondiale per il 22 maggio 2008, nelle sale in Italia uscirà ufficialmente il 23 maggio 2008. Anche se il film sarà il quarto capitolo, cronologicamente si tratterà della ventiseiesima avventura del famoso archeologo, contando oltre ai film anche le produzioni televisive. La squadra di produzione ha dichiarato che la pellicola è stata girata come le tre precedenti: con stuntman, piuttosto che con effetti speciali di computer grafica. La nuova avventura di Indiana Jones comincia nel deserto del Southwest nel 1957, in piena guerra fredda. Indy e la sua spalla Mac (Ray Winstone) sono appena sfuggiti per un pelo ad un perfido agente sovietico in un lontano aereoporto. Il Dr. Jones fa così ritorno al Marshall College - solo per scoprire che le cose vanno di male in peggio. Il suo caro amico nonché preside del college (Jim Broadbent) spiega ad Indy che le sue recenti azioni lo hanno reso un elemento sospetto e, accusato di essere filosovietico, il governo ha fatto pressioni sull'università affinché lo licenziasse. Mentre sta per lasciare la città, Indiana incontra il giovane ribelle Mutt (Shia LaBeouf), che porta con sé una proposta per l'avventuroso archeolo- go: se questi aiuterà Mutt in una missione con profondi risvolti personali, Indy potrebbe portare a termine una delle più importanti scoperte archeologiche della storia - il Teschio di Cristallo di Akator, un manufatto leggendario oggetto di venerazione e paura. Per scoprire come va a finire da questo punto in poi dovrete andare al cinema. Le prime voci riguardanti un presunto quarto capitolo della saga di Indiana Jones avevano cominciato a diffondersi su giornali e riviste specializzate durante il corso dell'anno 1994, poco tempo dopo l'uscita dello storico videogioco Indiana Jones e il destino di Atlantide, che aveva riscosso un tripudio di consensi e recensioni entusiastiche in tutti i paesi del mondo. A quell'epoca si era portati a pensare che il quarto film della serie sarebbe stato liberamente tratto da quella storia. Solo il 29 dicembre del 2006, infine, dopo anni ed anni di attesa, veniva ufficializzata la fine della stesura di storia e copione mentre l'attore scozzese Sean Connery, che aveva interpretato il padre del protagonista in Indiana Jones e l'ultima crociata, faceva sapere di non essere intenzionato a riprendere parte al progetto, costringendo Lucas a una veloce riscrittura della sceneggiatura in modo da elminare il personaggio. Le riprese del film sono iniziate il 18 giugno 2007 per terminare l' 11 ottobre dello stesso anno. Ora che è stato appena presentato in anteprima mondiale a Cannes il quarto episodio della saga, George Lucas, creatore del personaggio, già si è sbilanciato su un possibile quinto capitolo. “Non ne ho ancora parlato con Steven o Harrison, ma ho un'idea di rendere protagonista del prossimo il personaggio di Shia LaBeouf e far tornare Harrison in ruolo simile a quello che Connery aveva nell'ultimo film.” La cosa sicuramente lascerà perplessi i fan. Considerando però i tempi di lavorazione della quarta pellicola, ci sarà tempo per Lucas e per noi di riparlarne. La Paramount Vantage e la Ouverture Films hanno annunciato che cofinanzieranno e distribuiranno un sequel decisamente atipico. Si tratta del prosieguo di Fahrenheit 9/11, durissimo attacco del documentarista Michael Moore all'amministrazione Bush, film che vinse la Palma d'Oro a Cannes nel 2004. L'uscita è prevista nel 2009. Ovviamente Moore manterrà i contenuti della pellicola segreti fino all'ultimo, anche se ci rimane un po' il rimpianto che sia proprio uno dei suoi film meno efficaci ad avere un approfondimento. Jurassic Park 3 (2001), diretto da Joe Johnston, ha scontentato un po' tutti, e a dirla tutta già The Lost World : Jurassic Park (1997) dello stesso Spielberg, che aveva diretto il prototipo Jurrasic Park nel 1993, non aveva convinto appieno. Nonostante questo, Laura Dern, interprete della dottoressa Ellie Sattler nel primo film, ha confermato a ShockTillYouDrop che un quarto episodio è sicuramente previsto e potrebbe andare in cantiere addirittura entro l'anno. Sam Neill, che ha interpretato il paleontologo Alan Grant nel primo e nel terzo, ha invece comunicato che, a quanto ne sappia, il suo coinvolgimento nel progetto non è previsto. George Clooney, deluso dai risultati di In amore niente regole, non si ferma. Sarà infatti protagonista di Men Who Stare at Goats, che sarà diretto dal suo socio produttivo Grant Heslov. E’ l’adattamento del romanzo omonimo del giornalista inglese Jon Ronson sul primo battaglione di fanteria statunitense, che avrebbe dovuto usare poteri paranormali. Il titolo fa riferimento all’idea che qualcuno può uccidere una capra soltanto fissandola. La sceneggiatura è stata scritta da Peter Braughan. di PASQUALE RUSSO Quest’anno avremo l’opportunità di vedere sugli schermi ben tre cine-comics tratti da fumetti della Marvel: Iron Man, The incredible Hulk e Punisher - War Zone Il filone sembra avere un ottima partenza con la pellicola di Jon Favreau che, appena uscita, è subito balzata in testa al box-office, conquistando, inoltre, anche il favore della critica. La vicenda segue un canovaccio abbastanza classico. Tony Stark, magnate dell’industria bellica, conduce sin dall’inizio una duplice esistenza; alternando uno stile di vita dissoluto e sfarzoso, a un più cupo isolamento dal modo per lo studio e l’invenzione di nuove tecnologie. Questo secondo aspetto, al principio, viene poco evidenziato, preferendo presentare il personaggio prima come miliardario playboy e irresponsabile, per poi farlo emergere come genio dell’ingegneria biomeccanica. Il passaggio avviene dopo un attentato in Medio Oriente che vede Stark fatto prigioniero e costretto ad assemblare un missile per un gruppo di terrorirsti. A quest’ultimi deciderà in seguito di ribellarsi, costruendo un armatura così potente da consentirgli di fronteggiarli e scappare. Ma una volta in patria egli riporterà con se un segno indelebile dell’accaduto: una piastra di metallo conficcata nel suo petto che, tramite energia atomi Titolo originale: Iron Man USA: 2008 Regia di: Jon Favreau Genere: Fantastico Durata: 126' Interpreti: Robert Downey Jr., Jeff Bridges, Gwyneth Paltrow, Terrence Howard, Leslie Bibb, Shaun Toub, Clark Gregg Sito web: www.ironmanmovie.com Voto: 7 ca, tiene lontano dal suo cuore delle schegge di metallo. Ed è a questo punto della storia che approfondiamo la conoscenza del Tony Stark metodico e calcolatore; che con le sue capacità intellettive superiori riesce a sviluppare un nuovo modello dell’armatura e a fare di se stesso un superuomo. Diciamo subito che il film non è paragonabile ne al magnifico Batman Begins di Nolan, ne all’impressionante trasposizione degli X-Men di Synger. Ma dati questi due cinecomics come estremi, possiamo collocare l’eroe d’acciaio nel mezzo tra loro e tutta una schiera di scialbi superuomini e superdonne finiti negli ultimi anni sullo schermo. Posizione di privilegio acquisita grazie ad alcune caratteristiche. La prima delle quali è proprio la scelta dei protagonisti. Sarebbe infatti falso non affermare che Robert Downey Jr eleva Iron Man ad un livello qualitativo superiore. L’interpretazione inebria il film è, soprattutto, il resto del cast. Non che ci sia d’aspettarsi chissà quali picchi emotivi o istrionerie di sorta. A questo artista basta uno sguardo o un cenno del capo per prendersi la scena. Scena affollata da comprimari tutt’altro che irrilevanti. Semplicemente fantastico Jeff Bridges. Un villain molto carismatico, ottimamente contrapposto al protagonista. Insolita invece la Paltrow in un ruolo “debole”. La scelta di una star come lei nei panni di un’assistente sommessa risulta efficace, e a giovarne ne è anche l’aspetto fisico. Incredibilmente molto più donna in questo film che in tanti altri in cui mostrava un look slavato da ragazzina. Degno di menzione è anche Terrence Howard, che interpreta il simpatico colonnello Rhodes. Questo attore in ascesa si dimostra una buona spalla per Downey Jr, anche se non ha battute fantastiche. Parliamo quindi della sceneggiatura. Mark Fergus e Hawk Ostby, sceneggiatori de I figli degli uomini, non si sono troppo svenduti. Il loro script oscilla tra buone battute e clichè un po’ stantii, tra colpi di scena efficaci e pochi conflitti interiori...Compromessi che accettiamo volentieri per un film di intrattenimento. Meno accettabile è la fotografia. Tenuta su un livello assolutamente standard, diventa quasi deludente se sappiamo che a dirigerla è Matthew Lebatique. Si parla infatti di un vero professionista della luce che può vantare nel suo curriculum un bel po’ di film d’autore, in cui ha fatto un ottimo lavoro. Per esempio: la fantastica fotografia di Requiem for a dream. Lebatique ha sempre messo qualcosa di suo nelle opere a cui ha partecipato. Questa volta invece si è attenuto ad un compitino ben scritto. Discorso simile per Jon Favrau, che confeziona un buon film senza però uno stile personale. Sarebbe stato invece bello poter cogliere qualche caratteristica di riconoscimento nell’operato di questo simpatico attore, che ha fatto del cinema interessante sia da interprete che da regista. Un dato che potrebbe essere distintivo in questo caso è l’uso sapiente degli effetti speciali e della CG, per nulla invasiva la mano dell’Industrial Light & Magic sul film. Ciò rimanda all’ottimo lavoro fatto per quel gioiellino che era Zahtura (precedente film di Favrau), in cui ancora più evidente era il trionfo dell’effetto meccanico su quello computerizzato. Per il momento è un po’ poco, ma diamo sicura fiducia a questo nuovo autore ancora in evoluzione. Curiosità – Oltre al solito cameo di Stan Lee, dopo i titoli di coda c’è una scena in cui compare un attore molto famoso. Da non perdere. di DARIO CARTA Il famoso reporter Simon Hunt,(Richard Gere) ed il suo inseparabile compagno,l'operatore televisivo "Duck",(Terrence Howard),hanno condiviso innumerevoli avventure sulle scene delle più tribolate situazioni di guerra. Il loro lavoro li porta nel cuore della guerra civile della ex Jugoslavia,ove,come sempre a rischio della vita,mettono la loro esperienza al servizio dell'Informazione. Ma Simon,durante un servizio televisivo in diretta da un villaggio bosniaco, teatro di una ennesima strage,subisce un crollo psicologico e le conseguenze si presentano nell'immediato. A differenza del suo compagno Duck,che procede tra lusinghe e successi nella sua professione,Hunt viene estromesso dalla scena lavorativa esclusiva e retrocede nei retrobottega della sua attività. I due si ritroveranno più tardi a Sarajevo,a guerra finita e Simon,apparso inaspettato davanti ad uno sbigottito Duck,gli proporrà uno scoop senza precedenti. Egli conoscerebbe,infatti,il nascondiglio della "Volpe",il criminale di guerra più ricercato al mondo,condannato per crimini contro l'umanità e gli fa la sconcertante proposta di braccarlo e catturarlo. Il film si ispira ad una esperienza realmente vissuta e raccontata in un articolo pubblicato Titolo originale: The hunting party USA, Croazia, Bosnia: 2007 Regia di: Richard Shepard Genere: Thriller Durata: 95' Interpreti: Diane Kruger, Terrence Howard, Richard Gere, James Brolin, Jesse Eisenberg, Olja Hrustic, Goran Kostic, Mark Ivanir, Hélène Cardona Voto: 6,5 su Esquire dallo stimato giornalista Scott Anderson di ritorno da un suo viaggio in Bosnia:"What I Did On My Summer Vacation" - (Quello che ho fatto nelle mie vacanze estive). L'adattamento cinematografico,prende la forme di una brillante avventura,con un misto di ingredienti bizzarri e noir. Nel corso dei primi minuti,la narrazione fuoricampo di Duck,che introduce e spiega i fatti,aiutano lo spettatore ad inserirsi subito nella trama. Ed è facile,perchè gli eventi sono proposti con buona fluidità ed interessante movimento. E' spiegata bene e senza troppi gorgoglii,la caduta di Gere e l'ascesa del suo collega,proponendo simboli che spiegano,senza perdersi troppo in giro,quello che sta succedendo (nelle mani di Duck appare una chitarra,al posto della onnipresente cinepresa). La scena iniziale della battaglia,prepara chi guarda,a capire in quale contesto inserire le proprie emozioni e le poche immagini delle devastazioni che seguono,sono sufficienti a preparare lo scenario emotivo. Ai due amici ritrovati,si affianca un terzo collega,Benjamin (Jesse Eisenberg),un novellino,fresco di studi,che però crea un perfetto equilibrio nel gruppo. Il giovane apparentemente perfetto nella sua astratta preparazione,il fallito che ansima per tornate a galla e il professionista arrivato,formano un composto che darà una schietta e brillante organicità all'intero film. Dice Scott Anderson:"Questa, non sarebbe una lezione di storia o un trattato politico,ma il racconto di tre personaggi alla ricerca di sè stessi,un film 'on the road',disegnato sullo sfondo di un Paese che fatica a uscire dalle conseguenze di una guerra sanguinosa". E tra le righe di una trama avventurosa e thrilling, si insinua il bel gioco di squadra dei tre personaggi, che.con i loro aspetti caratteriali,conferiscono dinamismo e luce alla storia. Qua e là compaiono personaggi naif dal comportamento pittoresco(uno fra tanti,l'ufficiale ONU preda di una ossessione da complotto cospirativo). Immagini divertenti(il muro semidistrutto con dipinta,a caratteri e colori della Coca Cola la scritta "Enjoy Sarajevo" e scene venate di ironia,non tolgono il passo a punte di tensione e ad alta drammatici- tà. Gere recita con maestria,altalenandosi tra maschere di buffa commedia e picchi di ansia. Il film cavalca forte,spinto da un vento che offre tensione e sorriso,scoprendo il fianco anche a colpi di scena. "The Hunting Party" narra di un viaggio di tre persone più o meno accomunate nello stesso proposito:quello di catturare il cattivo. Ma"La morale del film -dice il regista Shepard -è quella di non puntare l'indice solo contro i cattivi,ma quella di guardare anche alla Comunità Internazionale,dagli Stati Uniti,all'Europa e all'ONU e chiedersi perchè non hanno catturato questi maxi ricercati.Il fatto che queste persone siano ancora alla macchia dopo oltre dieci anni,è un insulto alla memoria delle vittime del genocidio bosniaco". Simpatica è la sottile allusione: HUNT è il cognome di Simon,in inglese traduce "caccia"(alla "Volpe"?) ed il titolo può essere tradotto:"Festa di caccia". di RICCARDO BOLZANO Kate, durante la preparazione del banchetto nuziale, muore schiacciata da un angelo scolpito nel ghiaccio. Il fidanzato, futuro marito, Henry, dopo un anno dal "tragico" incidente non si è ancora ripreso ed evita qualsiasi relazione con possibili nuove compagne. La sorella lo porta da una giovane sensitiva, Ashley, per metterlo in contatto con la moglie defunta, ma i due si innamorano. Kate, ormai fantasma, farà di tutto per porre fine alla loro relazione. Commedia divertente e fantasiosa, diretta dallo stesso sceneggiatore Jeff Lowell ( già autore de "Il mio ragazzo è un bastardo" ). Dopo una prima parte fiacca e sottotono che non fa presagire nulla di buono, il film rivela un sensazionale umorismo. Tutto merito forse degli interpreti, a causa di una regia impersonale che non riesce a seguire il brio della sceneggiatura: troviamo dunque una sim- Titolo originale: Over Her Dead Body USA: 2008 Regia di: Jeff Lowell Genere: Commedia Durata: 95' Interpreti: Eva Longoria, Paul Rudd, Lake Bell, Jason Biggs, Lindsay Sloane, Stephen Root, Ali Hillis, Wendi McLendonCovey, Kali Rocha, Colin Fickes, William Morgan Sheppard Sito web: www.theeyethefilm.com Voto: 6,5 Jason Biggs la cui intepretazione si dimostra di gran lunga superiore a quella degli "American Pie" di cui era il protagonista. Eva Longoria non si distacca molto dal personaggio della "caliente" signora Solis, gelosa e vendicativa, della serie tv " Desperate Housewives". Di materiale interessante ce n'è (anche se non molto originale) ma a mancare è proprio una regia che coinvolga, una colonna sonora gradevole ( cosa che non è quella di David Kitay), una fotografia e un montaggio suggestivi. La recitazione e la sceneggiatura (quest'ultima solo in parte) risultano apprezzabili ma tutto il resto rimane in qualche modo nell'anonimato. E' un film riuscito a metà dunque, il cui intento è certamente divertire il pubblico ma che sembra perdersi infine nel sentimentalismo, inutilmente. Carlo Conti sara' il direttore artistico di Miss Italia 2008 e di Miss Italia nel Mondo e il conduttore della 69ma edizione di Miss Italia. 'Sono molto legato a queste due manifestazioni. Dopo un anno di pausa - ha spiegato Conti e' il momento di tornare'. Le date sono state gia' rese note, Miss Italia nel Mondo sara' trasmessa in diretta da Raiuno, il 24/6,le prefinali nazionali del Concorso si svolgeranno dal 26 al 31/8 a Salsomaggiore Terme, mentre dall'1 al 16/9 sono previste le finali. Il premio Nobel Al Gore lancia la sua TV Si chiama Current TV ed è fatta dal pubblico. Su Sky You-Tube ha stravolto il mondo della comunicazione. Spesso i nostri tg attingono dal portale video per scovare filmati stravaganti, ma spesso rivelatori della realtà contemporanea. Adesso arriva sulla piattaforma di Sky (canale 130) Current, un network d'informazione rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni che unisce la libertà di espressione di internet e uno strumento di massa come la televisione. Cofondatore del canale niente meno che l'ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, premio Oscar per il documentario ecologista Una scomoda verità e premio Nobel per la Pace nel 2007. È arrivato in Italia non per ritirare un riconoscimento, ma per parlare della sua idea che per la prima volta approda in un paese non anglofono. Dopo gli Stati Uniti nel 2005, l'Irlanda e l'Inghilterra Current sbarca nel nostro paese raggiungendo nel mondo 56 milioni di spetta- tori. Ma che cos'è Current? Come rivela Al Gore: "La tv fatta dalla voce del popolo, filtrata da voi stessi". Dal sito internet www.current.it si possono caricare i propri filmati, i cosiddetti video creati dalla comunità, la parte di contenuti ideata, prodotta e realizzata dal pubblico, che costituisce il 30% della programmazione. Ogni videomaker può raccontare il mondo dal proprio punto di vista. E sarà lo stesso spettatore a scegliere il filmato migliore che poi verrà messo in onda dalla redazione. "Una voce su qualsiasi argomento che sarà ascoltata in Italia e a livello globale - sottolinea Gore - finalmente siamo di fronte a una televisione libera da qualsiasi censura, indipendente. Ovviamente rispetteremo le famiglie, ma dal punto di vista politico ognuno potrà dire la propria. Anzi se ci sono giornalisti censurati che vogliono dire la loro, saranno ben accetti". Sentite adesso basta… Che Andrew Howe fosse un cocco di mamma in stile “so bello, so fico, chi me po dì niente” (testualmente) si era capito dalle scenate nella famosa vittoria di poco tempo fa, ma quello lo potevamo capire e ne eravamo contenti un po’ tutti (ah sano spirito patriottico che esce fuori solo con lo sport…) ma che tu adesso te ne venga in aeroporto ad importunare una ragazzina per un kinder bueno eh no questo proprio non lo accetto!!! Ma invece di fare il galante ed offrirglielo, ma piuttosto dagliene metà, ma no niente, lui il suo cioccolatino lo vuole tutto… No regà (mi sono assuefatta allo slang), le cose sono due: o la pubblicità è irreale (e spero per lui che sia così) o amore mio impara un po’ di cavalleria se no la medaglia t’arriva ‘n fronte una volta di queste… Naturalmente si scherza… (evitiamo le querele…). Happy Birthday MTV !!! Canalis: addio tra le lacrime Dopo 5 anni saluta amici e colleghi di Controcampo Fiorello non sente la mancanza di Viva Radio... 2 minuti, il suo fortunato mini varieta' in tv, e non pensa a un ritorno sul piccolo schermo. 'Non mi vedo a fare il sabato sera perche' non esiste piu' come giorno tv. L'Italia e' cambiata. Negli anni '60 non si concepiva il week-end, il sabato sera stavano tutti a casa. Oggi c'e' varieta' ogni minuto'. Fiorello, sei uno dei pochi talenti ancora presenti nel panorama televisivo italiano. Gli altri farebbero carte false pur di condurre un programma di prima serata o pur di avere un briciolo della sua bravura. Perchè tu non ne vuoi sapere?Buttati e rischia ancora! Beh, in realtà c’è veramente poco da dire. Nonostante gli anni che passano e le mode che cambiano, un programma semplice e ben pensato come “La Corrida” continua a piacere al pubblico. E parecchio: gli ascolti parlano chiaro. Da quando è cominciata questa nuova edizione il programma condotto da Gerry Scotti ha avuto quasi sempre la meglio sui concorrenti aggiudicandosi il titolo di programma più visto del sabato sera. Un gran bel traguardo! "Il mio rapporto col calcio finisce qui, oggi" e Elisabetta Canalis si commuove. L'interista più sexy della tv non riesce neppure a finire la frase e scoppia a piangere: l'ultima puntata di Controcampo ultimo minuto, iniziata tra la gioia per lo scudetto nerazzurro, si è conclusa all'insegna della commozione. Ha pianto Elisabetta, con il suo cane Piero in braccio, ma gli occhi lucidi li ha avuti anche Lucia Blini e lo stesso conduttore Sandro Piccinini. Il conduttore aveva appena finito di fare i ringraziamenti di rito, era il turno di Elisabetta: "Oggi il mio fidanzamento col calcio finisce..." poi la Canalis non ce l'ha fatta. Per la serie "come non l'avevate mai vista" è scoppiata in un pianto dirotto. Lei, icona di bellezza, per qualche istante è stata così poco diva e così tanto ragazza della porta accanto, normale nella sua fragilità che non è riuscita a dominare. Si è lasciata andare poi, con un filo di voce, è riuscita solo a dire: "Grazie, a tutti, per questi 5 anni" Torna a partire dal prossimo settembre La Talpa, il reality di Italia1 condotto da Paola Perego. A rivelarlo è la stessa conduttrice nell'ultima puntata di Buona Domenica. "Accanto a me ci sarà sempre Stefano Bettarini. Con quella trasmissione batte il mio cuore, e' stata una sfida pazzesca - ha raccontato -. Sono subentrata alla seconda puntata, per cui la paura era davvero tanta, ma è stato un grandissimo successo". Inoltre nell’immediato c’è un’altra sfida che attende la Perego: a partire dal 10 giugno prenderà il via su Italia Uno “Il momento della verità”. Questo il titolo del format che arriva dall'estero, dove ha riscosso grandi successi. In palio ci sono ben 250mila euro. Al reality Circus l'avevano chiamata la nullafacente per la sua qualità quella di essere senza qualità. Poi la svolta sul web con Valeria’s Secret in cui ha svelato i suoi segreti online. Ora Valeria Marini non ne può più dei reality e dà un impietoso giudizio sul particolare momento della tv italiana: "In questa fase è stagnante e ripetitiva - afferma la Marini - ma stiamo andando verso un grande cambiamento. Io eliminerei i reality perché hanno stancato. E' una forma di spettacolo che ha funzionato per un certo periodo, ma ora bisognerebbe trovare nuovi format, forse con più contenuti". Cambio di guardia nel preserale di Canale5 In arrivo Jackpot, il nuovo Game Show condotto da Enrico Papi Si chiama Jackpot il nuovo game show che da lunedì 26 maggio, alle 18.50, andrà ad occupare la fascia preserale di Canale 5 al posto del nuovo format "50-50" sperimentato da Jerry Scotti nelle ultime settimene, che quasi certamente tornerà sull'ammiraglia Mediset il prossimo autunno. Condotto da Enrico Papi, il programma, esattamente come "50-50", avrà per protagonista una “squadra” formata da due concorrenti (coniugi, amici, parenti, colleghi, ecc.) che dovranno, di co- mune accordo, fronteggiare le diverse situazioni previste dal gioco e cercare di vincere il montepremi. Il gioco si sviluppa intorno ad una grande roulette di 25 caselle presente al centro dello studio secondo una dinamica che richiama, almeno in parte, la classica roulette da casinò. Ad ogni giro di roulette corrisponderà un numero che, moltiplicato per 1000, determinerà il valore della risposta: tra le possibilità previste, in caso di risposta esatta, quella di fermarsi sul Jackpot e accumulare denaro, in caso di risposta sbagliata, il rischio di incappare nella casella “out” e di uscire dal gioco. Il programma metterà alla prova i concorrenti con domande di cultura generale (per le quali sarà necessaria una buona preparazione) ma per vincere, sul gran finale, sarà importante anche una buona dose di fortuna. Il game show è tratto dal format originale Mister Chance Jackpot. Con Enrico Papi ci sarà anche Karina Michelin. Ventisette anni, un metro e settantasei d’altezza, occhi verdi, brasiliana di nascita, Karina vanta origini italiane, nonni veneziani, che l’hanno portata sul gradino più alto del concorso Miss Italia nel Mondo del 2006. E' la sua seconda apparizione in un programma televisivo dopo un passaggio su La 7 nel programma di Chiambretti, Markette. Le Iene è un programma televisivo che va in onda su Italia 1 dal 1996. Caratteristiche fondamentali dello show sono lo stile irriverente e trasgressivo nel portare avanti le inchieste e la marcatissima vena satirica delle parti in studio e di alcuni servizi. Le Iene si presenta, in maniera un po' anticonformista, come un approfondimento dell'attualità italiana e internazionale, realizzato attraverso inchieste giornalistiche, che talvolta hanno sollevato casi anche piuttosto importanti (basti ricordare, una degli ultimi, il test antidroga ai parlamentari). Diciamo che i giornalisti de le Iene si spingono anche oltre quei limiti che la normale informazione è un po' restia ad oltrepassare. Il programma va in onda in diretta dallo Studio 10 di Cologno Monzese. La prima edizione venne condotta da Simona Ventura, Dario Cassini e Peppe Quintale. Gli autori erano Davide Parenti, Lorenzo Maiello, Roberto Marcanti, Franco Stradella, la produttrice Simona Raya. Aveva cadenza quotidiana ed era collocato nella fascia pomeridiana, ma non riuscì ad ottenere un particolare favore di pubblico: tale edizione venne quindi chiusa per riproporla in veste settimanale in seconda serata. Tra i tanti conduttori che si sono alternati alla conduzione del programma troviamo anche: Fabio Volo, Enrico Lucci, Andrea Pellizzari, Alessia Marcuzzi, la coppia Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Luciana Littizzetto e varie conduzioni per una serata. Il programma è un riadattamento del format argentino "CQC", (Caiga Quien Caiga, ovvero "Cada chi cada"), trasmissione che ha avuto grandissimo successo. La versione italiana (arrivata dopo che Giorgio Gori comprò da Telefe il format) si differenzia per le numerose inchieste di stampo prettamente giornalistico, e per un tipo di satira più duro del format originale. La versione iberica (trasmessa dalla "cugina" Telecinco) dovette chiudere per un po' a fine 2002, ufficialmente per i bassi ascolti, ma secondo alcuni perché sgradito all'ex premier Aznar. Nell'autunno 2004 la trasmissione di prima serata "Le Iene Show", introdotta nella stagione televisiva 2001/2002, si unisce con “Mai dire Domenica” per formare “Mai dire Iene” salvo poi tornare autonomo ad inizio 2005. Dall' autunno 2005 il programma va in diretta per ben tre ore, conglobando prima e seconda serata, col titolo "Le Iene Show". Dal gennaio 2006, dopo il passaggio della Marcuzzi al timone del Grande Fratello, è stata chiamata Cristina Chiabotto, Miss Italia 2004. Da gennaio 2007, invece, è stata sostituita da Ilary Blasi. La sigla del programma è stata per alcune edizioni la canzone "Supereroi" dei Meganoidi estratta dall'album Into the Darkness, Into the Moda. Luca & Paolo parteciparono nelle vesti dei "municipali" (due vigili) al video di questa canzone mandato in onda nel 2002 nei principali network musicali. Prima di quest'ultima,la sigla era "Estampida" degli Ska-p. Il programma prende il nome dal celeberrimo film omonimo di Quentin Tarantino. In realtà gli unici riferimenti al film di Tarantino da cui il programma prende nome sono gli abiti dei conduttori e degli inviati, rigorosamente giacca e cravatta in bianco e nero, e il logo del programma che è identico al titolo del film presente sulla locandina italiana del film. Il 4 dicembre 2007, è stato trasmesso con successo lo spin-off Scappati con la cassa che parla di truffatori fuggiti coi soldi, prodotto in puro stile Iene. C’è una realtà, sconosciuta ai più, ma che è molto in voga tra i giovani di punta della navigazione web. Il fenomeno esula dalla ricezione classica tramite antenna in FM, è un mondo fa tto di ragazzi che scelgono liberamente che musica far ascoltare ai propri utenti, dj che interagiscono con gli ascoltatori tramite le classiche chat, in una sorta di messaggistica istantanea che permette agli ascoltatori di fare parte veramente del programma ora in onda. Si tratta delle radioweb, le cui voci sono quelle dei webjay, che curano parte tecnica, scelta musicale e programmazione. Da non sottovalutare, soprattutto nel rapporto che crea tra ascoltatore e trasmettitore, un rapporto paritario che li pone allo stesso livello, permettendo una più completa partecipazione di chi la radio non vuole solo ascoltarla, ma soprattutto viverla… Esperienza da provare… Basta un pc, sparute conoscenze tecniche, una voce squillante ma soprattutto tanta voglia di divertirsi e divertire… L’origine della “chiocciola @” Si tratta del WIMAX. Acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access) è una tecnologia che consente l'accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili e dovrebbe aiutare il nostro Paese ad attenuare il fenomeno del Digital Divide, ovvero del divario digitale portando le connessioni a banda larga ovunque, con costi ridottissimi per gli operatori e vantaggi per i consumatori. Mentre negli altri paesi europei, come Francia, Germania, Gran Bretagna sono già state concesse le licenze agli operatori, in Italia lo sviluppo di questa tecnologia è rimasto bloccato da una disputa politica che è durata un decennio, sbloccatasi solo il 28 febbraio scorso con la conclusione dell’asta per la concessione delle licenze. Il WiMAX riesce a trasmettere a velocità elevata (fino a 74 Mbit/s) e avere un raggio d’azione di quasi 50 Km. Ma le caratteristiche, che secondo i proponenti renderebbero questo standard competitivo, riguardano la sicurezza in quanto WiMAX implementa diverse tecniche di crittografia, sicurezza ed autenticazione contro intrusioni da parte di terzi; la mobilità, permette connessioni in ambienti mobili fino a 160 km/h; un elevato throughput, ovvero il trasporto di una grossa quantità di traffico con un alto livello di efficienza; l’ installazione perché non richiede equipaggiamenti particolari. Un’antenna può essere sufficiente per l’equipaggiamento base di una SS (Subscriber Station). Inoltre i costi e la copertura: lo standard di tipo “open”, unito all’economia di scala dovuta alla produzione dei componenti WiMAX, dovrebbe ridurre notevolmente i costi per fornitori ed utenti, assicurando la copertura tra Base Station e Subscriber Station, ed elevata velocità di banda. In realtà i costi delle apparecchiature si sono rivelati decisamente più elevati rispetto a quelle necessarie per altri sistemi wireless . Infine il NLOS (not line of sight), cioè la capacità di trasmettere attraverso territori parzialmente ostruiti (es. monti), grazie alla modulazione utilizzata. Questa è una delle peculiarità del WiMAX, anche se le sperimentazioni hanno rilevato un forte condizionamento delle prestazioni in condizioni simili, e un rapido decadimento della banda. Inoltre, alcune potenzialità di WiMAX fanno sì che questa tecnologia possa essere utilizzata nelle seguenti applicazioni: • • • Connessione tra hotspots Wi-Fi, e tra hotspot e rete Internet (con HotSpot si intendono i "punti di accesso" pubblici, come aeroporti o università, che offrono una connessione). alternativa alla tecnologia xDSL servizi e connessione ad alta velocità per la trasmissione da apparecchi mobili (cellulari, PDA). Non sempre, ma spesso accade che le associazioni di idee e le intuizioni nascondono grandi verità. E chi non si accontenta di usare le novità senza sapere da dove provengono, riesce talvolta a fare interessanti scoperte. Questo vale, ad esempio, per la nostra chiocciolina. Chi sapeva che essa arriva, lenta lenta, da tempi lontani? Che è strettamente legata al più tradizionale dei mondi del commercio e che, guarda caso, non ha nulla a che fare con Nasa, Arpanet, Silycon Valley o software vari? La @ nacque ai tempi di Roma antica come unione stilizzata delle lettere "a" e "d" minuscole formanti la parola ad (cioè "verso", nei moti a luogo); il simbolo era inizialmente adoperato nei testi di contabilità e in documenti simili con significato di indicazione di luogo. Presso i mercanti veneziani la @ era un segno che rappresentava l'anfora, utilizzata allora come misura di peso e capacità. La si trova in un documento commerciale del 1536. La chiocciola fu ripresa (come dimostra un dizionario spagnolo-latino che traduce la parola "arroba" con "anfora") nel mondo arabo ispanico e, successivamente, da quello anglosassone, che la usò con il significato di "al prezzo di", mantenendo la sua valenza commerciale e trasportandola sulle tastiere di tutto il mondo. Nel corso dei secoli i popoli anglofoni modificarono il suo significato da ad a at, e quindi da verso a presso (grammaticalmente, da moto a luogo a stato in luogo): ciò fece guadagnare alla chiocciolina alcuni nuovissimi campi in cui essere adoperata, tra cui le poste. Nel Novecento la troviamo già presente sulle macchine da scrivere inglesi. Con lo sviluppo delle moderne tecnologie e l'invenzione del computer, la @ divenne un simbolo quasi esclusivamente informatico che conservava il significato datole dagli inglesi. Oggi è utilizzata principalmente in informatica, dove serve a separare il nome dell'utente da quello del nome di dominio negli indirizzi di posta elettronica; un esempio è l'e-mail [email protected], dove l'utente si chiama "Tizio" e il dominio "example.com". Come si dice "@" in: * danese: Snabel-a * ebraico: (שטרודלStrudel) * esperanto: Heliko * francese: Arobase/arrobe o arabesque o petit escargot * greco: Παπάκι (pron.: Papaki = piccolo papero) * inglese: At sign * italiano: Chiocciola o at * portoghese: Arroba * spagnolo: Arroba o ensaimada o caracol * tedesco: Klammeraffe / At-Zeichen Questo mese mi è stato chiesto da Davide da Pistoia quali sono le differenze tra le principali minacce per i computer e la sicurezza dei dati. Le principali minacce riguardano i virus, i trojan e i worm. Sono tutti programmi in grado di provocare danni al computer e alle informazioni in esso contenute, rallentare Internet e sfruttare il sistema per diffondersi presso i propri contatti e nel Web. Tuttavia, adottando le opportune misure di prevenzione è possibile evitare di cadere vittima di tali pericoli. Un virus è un frammento di codice associato a un programma o a un file in modo da diffondersi da un computer all’altro per infettare più sistemi. I virus possono danneggiare il software, l’hardware e i file. I virus informatici, hanno livelli di gravità estremamente diversi; possono creare piccoli problemi o distruggere il sistema. Tuttavia un virus non può diffondersi senza l’intervento dell’uomo, poiché è necessario che sia stato condiviso almeno un file o un messaggio di posta elettronica. Un worm, come un virus, è progettato per riprodursi da un computer all’altro, in modo automatico, assumendo il controllo delle funzionalità di trasporto di file o informazioni. Ad esempio, può inviare copie di se stesso a tutti i contatti presenti in rubrica e di diffondersi ulteriormente a partire da questi nuovi sistemi, provocando un effetto domino di intenso traffico di rete che rallenta le reti aziendali e l’intera Internet. I Trojan, invece, esattamente come il mitologico cavallo di Troia, sono programmi che sembrano utili ma compromettono la protezione e provocano molti danni. I Trojan si diffondono quando gli utenti vengono indotti ad aprire un programma pensando provenga da un’origine attendibile. Per domande, suggerimenti Ai-Tek potete inviare un’ e-mail all’indirizzo [email protected] http://www.chitarradaspiaggia.com UbiSoft 59,00 € PS3—Xbox Le trasposizioni videoludiche di pellicole cinematografiche (e viceversa) sebbene generalmente incontrino un discreto successo di vendite,collegato all'andamento del film, trainate come sono dalla potenza del mezzo pubblicitario e dall'affezione del pubblico verso il prodotto distribuito nelle sale, non sono mai (salvo alcune rarissime eccezioni) risultate di grande pregio sotto il profilo tecnico realizzativo. La leggenda di Beowulf non fa eccezione. Beowulf è uno dei personaggi più antichi della mitologia nordica: guerriero dalla forza leggendaria, a metà strada tra brutalità e follia, è forse anche, prima della trasposizione cinematografica, il personaggio della tradizione scandinava, meno noto fuori dai confini nazionali. Nel gioco vestiremo i panni di questo anti-eroe nei 30 anni che precedono la storia narrata nel film. Inviato in Danimarca per liberarla dal terribile mostro Grendel , verremo attratti nella trappola tesa dalla madre del mostro, che giocando sulla nostra sete di potere e sul nostro egocentrismo ci spingerà a reclamare il trono di Danimarca per noi. Ma il mestiere del re è difficile e Beowulf sarà chiamato nuovamente a combattere i mostri che continuano a infestare la sua nuova terra combattendosi tra razionalità e "furia carnale".Questa in breve la trama anche abbastanza lineare del gioco che si presenta come un action / adventure infarcito, un po' a casaccio, di elementi QTE. Il gioco non brilla certo per longevità. La quest principale, ed anche l'unica, è limitata a sole 6 ore, troppo poche per un action game, privo sia della modalità online che di una modalità multiplayer. Sotto il profilo della giocabilità le combo disponibili sono ben poche e comunque sempre ripetitive, l'utilizzo di armi (spade, asce, martelli, scudi, pezzi d'ossa etc..) non riesce a rendere meno monotone le fasi di combattimento. Gli unici elementi degni di nota sono la modalità incitamento e la furia carnale che trasforma il nostro "eroe" in un folle omicida pronto a sterminare chiunque, amico o nemico si trovi nelle vicinanze e le sequenze cinematiche susseguenti alla presa, tanto efficaci quanto brutali. Maggiore sarà il numero di nemici uccisi maggiore il numero di punti esperienza accumulati, ciò renderà possibile aumentare il numero di compagni con i quali affrontare le missioni. I punti esperienza però sono calibrati in base alla modalità di uccisione dei nemici, normalmente vi verranno attribuiti dei punti, espressi in scudi per le azioni di routine, solo quando le vostre uccisioni saranno compiute con azioni eroiche vi saranno attribuiti gli scudi leggendari; gli uni e gli altri punti servono ad incrementare diversi tipi di abilità. A dirla tutta l'IA degli avversari quanto quella dei compagni in armi è talmente approssimativa da rendere praticamente inavvertibile la differenza tra il combattere con 4 o 10 cavalieri al proprio fianco. A bordo della nave che trasporterà noi e i nostri compagni da una sponda all'altra del mar del nord ci verrà chiesto ad esempio di incitarli a ritmo dei tamburi al fine di permetterci di superare temibili scogli contro i quali rischia di sfracellarsi la nostra Drakkar (la tipica imbarcazione vichinga). In altri casi ci verrà chiesto di premere una determinata serie di tasti al momento giusto per eseguire una serie di combo micidiali per il mostro che ci troviamo ad affrontare; in altri casi più semplicemente il nostro incitamento servirà a velocizzare gli uomini nello spostamento di un grosso masso che ostruisce la strada. Tuttavia la incredibile ripetitività dell'azione vanifica quanto di buono è stato introdotto in questo gioco. Le fasi di gioco risultano fluide anche con molti elementi a schermo mentre il personaggio principale, così come i mostri principali, risultano ben fatti . Il game design dei quadri invece, è incredibilmente ripetitivo e spoglio, nessun elemento di particolare valore stilistico è stato introdotto, il motivo è da ricercare probabilmente anche nell'ansia di lanciare il prodotto sul mercato in tempo per l'uscita prenatalizia del film. Gli avversari e i mostri non hanno "carattere" e non perché ai nostri occhi le creature della mitologia nordica siano per lo più sconosciute, ma perché, vuoi per un doppiaggio in qualche caso grottesco e al limite tra il comico e l'horror di quart'ordine, vuoi per una telecamera un po' ballerina che si posiziona alla base dei soggetti, durante le azioni principali finiscono per non essere godibili e anzi suscitano il desiderio di liberarsene al più presto. L'audio è fondamentalmente anonimo, il doppiaggio in italiano è nella media dei giochi usciti qualche anno fa anche se la scelta dei toni e di alcuni termini è alquanto discutibile, mentre le frasi dei vostri compagni sono fondamentalmente sempre le stesse. Il gioco, in conclusione, resta nell'anonimato; Gli elementi di maggior pregio, sono il frutto di rivisitazioni di altri giochi ben più blasonati (God of War in primis) o sono sviliti da una struttura di contorno alquanto scialba. Ci sentiamo di Hai appena finito di giocare a Guitar Hero e ti è venuta voglia di suonare una vera chitarra? Vuoi semplicemente imparare a suonarla per abbordare qualche ragazza oppure solo per cantare a squarciagola nei falò estivi sulla spiaggia? Sicuramente i siti per imparare a suonare la chitarra, così come i corsi interattivi, non mancano di certo, ma se andate su questo sito lo troverete alquanto diverso. Abitualmente si trovano i soliti esercizi abbastanza barbosi che ti insegnano passo passo a suonare la chitarra senza disdegnare noiosissime lezioni teoriche facendoti credere che per suonare una vera canzone ci vogliano anni di esercizio, in questo sito invece si parte fin da subito con canzoni famose, ovviamente fatte di tre quattro accordi che sono facilmente suonabili anche da chi prende per la prima volta in mano una vera chitarra. Sicuramente per chi si è appena affacciato al mondo della musica e ha preso in mano la chitarra non sarà semplice, ma se anche è ovvio che chi parte da zero dovrà fare molto esercizio, perchè non farlo su pezzi famosi che magari gli piacciono da impazzire? Sicuramente è un modo per far si che ci sia uno stimolo in più per imparare a prendere confidenza con la chitarra. Sicuramente il suonare un pezzo famoso aiuterà a superare i primi ostacoli che inevitabilmente si incontrano le prime volte che si suona uno strumento musicale. Normalmente nei corsi tradizionali, una volta effettuati gli esercizi da principiante, a parte la gratificazione per esserci riuscito la voglia scema un pò, se invece sei in grado si suonare una canzone che ti piace tanto e stupisci i tuoi amici magari invitandoli a cantare con te sulle note della vostra colonna sonora ... vuoi mettere la soddisfazione?!?!?! Se suonicchiate la chitarra o se volete impararla, Chitarradaspiaggia.com è un sito da non perdere!...dimenticavo, il sito è assolutamente tutto gratuito!!! Fun Box 19,00 € Fun Box Infine il giocatore "sotto esame" sceglie uno degli altri partecipanti prevedendo chi secondo lui indovinerà la sua risposta. A questo punto tutti i giocatori scoprono la scelta fatta: tutti i giocatori che hanno indovinato la risposta del giocatore "sotto esame" avanzano di una casella sul percorso, mentre il giocatore "sotto esame", se ha indicato un avversario che ha indovinato la sua risposta, prende il gettone di quel giocatore e quando ne colleziona 3 di colore diverso (senza contare i propri) avanza di 3 caselle bonus. Vince chi arriva per primo alla casella finale. La modalità con i punti invece è molto più semplice: la dinamica di gioco è la stessa solo che ogni volta che si fa una scelta esatta si guadagna un punto. Si sceglie prima un certo quantitativo di domande (suggerisco almeno 60 ma è opportuno scegliere un quantitativo multiplo del numero dei partecipanti al gioco). Vince chi alla fine delle domande ha ottenuto il punteggio maggiore. Inventate altri modi di giocare cercando di annotare anche le risposte altrui cercando di indovinarle. E' divertente scoprire con quali persone avete più affinità e se siete capaci di indovinare le scelte altrui. PREGI E' un gioco davvero interessante specie se siete pratici delle tecniche di misurazione della personalità, per esempio se studiate psicologia e simili. E' facile da capire e da giocare ed è molto divertente con le persone giuste perché le 400 domande-test a scelta multipla rappresentano aspetti diversi della vita e dei gusti della gente; a volte sembrano solo risposte casuali ma è solo apparenza! DIFETTI Non è un gioco da tavolo vero e proprio e forse non piacerà agli appassionati di gameboard. Giocando sempre con le stesse persone, una volta capito il grado di affinità, l'entusiasmo cala, ma introducendo alcune varianti sarà possibile continuare a giocare senza problemi e senza annoiarsi. CONTENUTO Mazzo di carte numerate da 1 a 3, plancia di gioco, 8 segnalini colorati, uno schedario con 400 domande-test, 64 gettoni in otto colori e il regolamento. DESCRIZIONE Questo gioco ha due obiettivi: uno per così dire formale e un altro sostanziale. Quello formale consiste nel raggiungere l'ultima casella del tabellone, quello sostanziale è capire il grado di affinità che si ha con gli altri partecipanti al gioco. Il regolamento suggerisce inoltre due modalità di gioco: quella con le pedine e il tabellone e quella con i punti. Nella prima modalità ogni giocatore ha dei gettoni colorati (dovete scegliere un colore tra gli 8 disponibili) e tre carte risposta numerate da 1 a 3. A turno i giocatori vengono posti "sotto esame": scelgono una domanda fra le 400 disponibili, la leggono a voce alta e poi decidono quale risposta scegliere fra le 3 disponibili usando una delle loro carte e senza rivelarla agli altri. Gli avversari invece devono cercare di prevedere quale risposta darà il giocatore "sotto esame" mettendo un gettone del proprio colore sulla carta corrispondente alla risposta. dolore per le ginocchia sbucciate e soffri per le loro vicende come se fossi cresciuta in quell’enorme bella casa di cui si parla, con loro… Un libro poetico, un libro amaro, duro, triste e crudo come la realtà più pura. Nessun tipo di costruzione artificiale, due bambini, il mondo, la guerra, i soldi, i valori, la paternità, l’amore. Tutto splendidamente raccontato senza fronzoli stilistici che ne avrebbero alterato la genuinità Mi sono ricreduta, e il fatto che sia un best seller fra i vari Moccia che riempiono gli scaffali mi fa tirare un sospiro di sollievo… Amatelo, come si ama un gioco ricevuto in dono quando si era bambini... Non mi fido mai dei best seller, dei libri troppo in voga di cui tutti discutono la mattina al bar su un cappuccino. Non ho mai guardato quei particolari scaffali in libreria e li ho sempre un po’ snobbati preferendo loro dei classici… Ma in un pomeriggio di stasi, quando la pioggia batte sul vetro nonostante sia maggio inoltrato, quando la tua camera è silenziosa e non hai nessuna voglia di vedere persone a te sconosciute che litigano in tv, ti ricordi di qualcuno che ti ha prestato un libro, consigliandolo caldamen- te, parlandone come se fosse una rivelazione, un libro che ti illuminerà la mente ma che tu ancora non hai aperto a causa di quel bollino troppo appariscente che lo identifica come un grande successo… Allora ci provi, non hai nulla da perdere, e apri la prima pagina. I nomi esotici hanno quasi il sapore di telegiornale, ma l’annunciato flashback iniziale ti stuzzica. Dopo dieci pagine ti ritrovi a giocare in Afghanistan con i protagonisti, a sentire il loro Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina colorata, copertina in bianco e nero o con il solo titolo scritto in Times New Roman… Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che ti sta accanto nei tuoi momenti di solitudine ed intimità con la tua mente… La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti a scegliere i migliori testi. Il resto lo faranno i tuoi occhi, la tua mente ed una lampada accesa... Ingredienti: (per 6 persone) 500g Garganelli all’uovo, 240g gamberetti sgusciati e puliti (anche surgelati), 6 zucchine verdi medio-grandi, 1 bicchiere di panna fresca da cucina, 20g cognac o brandy, una bustina di zafferano, 1 spicchio di aglio, prezzemolo fresco tritato, olio extra vergine di oliva, sale e pepe. L’elemento della ricetta di questo mese al quale vorrei dedicare maggiormente l’attenzione è lo zafferano, al quale già in parte avevo dedicato qualche riga nel numero 9 del nostro mensile. Lo zafferano è una pianta della famiglia delle Iridaceae, coltivata in Asia Minore e in molti stati del bacino del Mediterraneo. In Italia le culture più estese si trovano in Umbria e Abruzzo, altre zone di coltivazione degne di nota si trovano in Sardegna ed in Toscana. Dallo stimma trifido si ricava la spezia denominata "zafferano", utilizzata in cucina ed in alcuni preparati medicinali. Il prodotto a noi conosciuto, è il risultato di una intensiva selezione artificiale di una specie originaria dell'isola di Creta, il Crocus Cartwrightianus; una selezione messa in atto dai coltivatori che cercavano di migliorarne la produzione degli stimmi. La pianta dello zafferano si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media non molto alta, sopporta rigide temperature invernali, anche inferiori allo 0 termico, i bulbi cominciano a soffrire solo quando il termometro scende sotto i meno 12° centigradi. Il Crocus sativus (zafferano) tollera la neve e anche brevi periodi di gelo, allo stesso tempo, nel periodo estivo, quando la pianta si trova in fase di quiescenza, le alte temperature non creano alcun tipo di problemi al bulbo. Nonostante la sua resistenza ai fattori ambientali, questa pianta ha una struttura genetica che la rende incapace di generare semi fertili, per questo motivo la sua riproduzione è possibile solo per clonazione del bulbo madre e la sua diffusione è strettamente legata all'assistenza umana. Un tempo allo zafferano, venivano attribuite proprietà sedative. Oggigiorno, è stato scoperto che l'uso continuativo di 20 g. di zafferano al giorno può anche risultare mortale in alcuni casi; inoltre può provocare anche effetti collaterali quali: vertigini, torpore e manifestazioni emorragiche da riduzione del numero delle piastrine. ESECUZIONE: Pulire i gamberetti sgusciandoli ed eliminando il budello nero sulla coda del crostaceo con l’ausilio di uno stuzzicadenti o di un coltellino appuntito, assicurandosi che siano ben puliti, per evitare uno sgradevole “effetto sabbia”. Lavare poi le zucchine eliminando tutta la terra presente sulla loro superficie, tagliarle a metà per il loro lato corto e ricavare delle strisce verdi e lunghe abbastanza sottili, da tagliare ancora in strisce più fini (julienne). Ricordo che la parte chiara che rimane di questa verdura può essere utilizzata in un secondo momento nei più svariati modi, per altri tipi di preparazioni, quindi non buttatela via!!! In una padella anti-aderente fare rosolare lo spicchio di aglio con l’olio extra vergine, aggiungere i gamberetti conditi con sale e pepe, lasciandoli ben rosolare a fuoco vivo ottenendo così una crosticina croccante. Eliminare l’aglio e sfumare con il cognac o con il brandy, aggiungendo in seguito la julienne di zucchine. Dopo aver rosolato il tutto aggiungete la panna nella quale è stato precedentemente diluito lo zafferano fino a raggiungere il colore ed il gusto desiderato, lasciando ridurre la salsa in padella e sistemandone a piacere il gusto. Se il condimento dovesse risultare troppo denso, aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Cuocere i garganelli al dente e condirli con la salsa. Disporre la pasta nei singoli piatti di portata aggiungendo infine un pizzico di prezzemolo tritato. In abbinamento a questo piatto consiglierei un vino bianco fermo dell’Emilia Romagna, per ricordare l’origine emiliana dei Garganelli e per non contrastare con le bollicine, il sapore dolce dello zafferano. Eccoci di nuovo, come di consueto, al mio appuntamento mensile con “Lo Spuntino”. Benvenuti a tutti Voi, nuovi e/o consolidati lettori! Anche questo mese ho ricevuto numerosissime E-Mail di complimenti e di suggerimenti in cucina per la rubrica “S.O.S. Cuoco”. Vista la simpatia, non mancherò di certo a rispondere nuovamente alla domanda di Rita da Altamura, che già nel numero 10 di Andergr@und Mag@zine, mi chiese una cosa molto interessante anche dal punto di vista della sicurezza alimentare. Questa volta la domanda è dai toni più semplici: quando bisogna aggiungere lo zafferano nelle ricette di primi piatti? Rita, colgo l’occasione con questa domanda di ringraziarti nuovamente per la tua simpatia e stima, dedicandoti la ricetta del mese che darà ampie risposte al tuo quesito! Buon Appetito! Messaggio ai frequentatori del Forum: il team “Eagles” tornerà a volare! Partecipate numerosi ad “AnderF1” il nuovo gioco di simulazione di Andergr@und Mag@zine: visitate il nostro Forum! Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una ricetta? Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa aspetti, manda una e-mail al mio indirizzo [email protected], sarò lieto di rispondere a tutti gli “S.O.S. Cuoco”!!! USA: viene inaugurato a New York l'Empire State Building Prima schedina della Sisal (progenitrice del Totocalcio), da un'idea del giornalista sportivo Massimo Della Pergola Vengono annunciati i primi Grammy Awards Elvis Presley sposa Priscilla Beaulieu Viene trasmesso l'ultimo episodio di Love Boat. Love Boat è un amatissimo telefilm americano ambientato su una nave da crociera, prodotto tra il 1977 e il 1987. Strage di Capaci: una bomba fa saltare l'autostrada mentre transitavano le auto del giudice Giovanni Falcone e della scorta Ayrton Senna muore durante il Gran Premio di San Marino A Milano, dopo 22 anni di lavori di restauro, L'ultima cena di Leonardo da Vinci torna ad essere visitabile dal pubblico L'Ultima cena si trova nel refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Leonardo iniziò a lavorarvi nel 1495 e lo completò nel 1498. Scoppia lo scandalo del calcio italiano "Moggiopoli" Che vede coinvolte principalmente a Juventus e il suo direttore sportivo Luciano Moggi, il Milan, la Fiorentina e la Lazio. Successivamente denominato ironicamente dalla stampa italiana Calciopoli I ragazzi si allontanano dalla chiesa e il parroco porta la chiesa da loro. Don Duilio Testa, 78 anni, sacerdote di Trasacco in provincia dell'Aquila, ha applicato l'esperienza vissuta in Congo, dove andava di villaggio in villaggio a incontrare le persone, e ha cercato i suoi giovani fedeli nei luoghi di ritrovo. In questo caso si trattava della sala giochi del paese. Accolto da giovani increduli, vedendo arrivare il parroco con l'intenzione di celebrare messa tra i videogames, i protagonisti della inusuale iniziativa clericale, dapprima hanno mostrato stupore, e una volta superata la sorpresa, si sono messi a disposizione del sacerdote. Non solo lo hanno aiutato a preparare l'altare, ma si sono anche proposti per leggere i brani del Vangelo. La messa è stata poi seguita con grande partecipazione e interesse in un silenzio che il prete ha definito irreale. Le mucche da latte se sono rilassate producono di più. Ne è convinto un allevatore americano Rob Taverner, il quale seguendo questa teoria, ha scelto il Tai Chi, arte marziale orientale che sviluppa la forza interiore, come tecnica di rilassamento per la sua mandria. Così l'uomo ogni mattina si esibisce in alcune mosse davanti alle sue cento mucche affinché queste siano stimolate a produrre una quantità di latte superiore alla media. Il 44enne allevatore alle nove di ogni mattino, indossata la tuta blu, raggiunge le mucche per dedicare loro dieci minuti di movimenti lenti e tecniche di respirazione. "La tecnica del Tai chi, è meravigliosa per liberarsi dai problemi e buttarsi alle spalle ciò che è negativo. Così posso migliorare i mio umore e trasferire la serenità sulle mie mucche" ha spiegato Taverner. Convinto lui... Un grande magazzino di Londra ha messo in vendita una speciale miscela di caffé ottenuta anche con chicchi raccolti negli escrementi di un particolare gatto selvatico dell'Asia. La miscela si chiama Caffé Raro, ed è il risultato che si è ottenuto mescolando il Jamaican Blue Mountain con il Kopi Luwak. E di Kopi Luwak va goloso il Musang, il gatto scoiattolo delle foreste asiatiche, che si nutre dei chicchi più maturi per poi ovviamente depositarli come escrementi. Da questi vengono raccolti e tostati i chicchi digeriti e ripuliti dagli enzimi dello stomaco dell'animale. Una miscela tutt'altro che economica e quindi per pochi eletti, considerato che al chilo viene venduto a al prezzo di 324 sterline, mentre una tazza di caffé arriva a costare 50 sterline ovvero 62 euro. I carabinieri hanno vinto la mano a nascondino ma hanno dovuto sudare circa un'ora per ritrovare una furbetta bambina di cinque anni, nascostasi così bene che né i suoi amichetti né la mamma erano riusciti a scovarla. La donna, allarmata, ha chiamato il 112 e i militari, dopo estenuanti ricerche, hanno scoperto il nascondiglio: la piccola era in casa dietro la lavatrice, coperta da un accappatoio. E' accaduto nel centro Murgiano di Santeramo in Colle. Dopo che i carabinieri della locale Stazione l'hanno ritrovata dietro l'elettrodomestico, la piccola si è dimostrata divertita perché aveva capito di essere stata brava a non farsi scoprire. La Fotocamera più piccola E’ piccolissima la nuova fotocamera usb che proponiamo questo mese. Grande più o meno come un accendino, o un pacchetto di fiammiferi, la macchinetta digitale è formata da un solo tasto per scattare, e un obiettivo. Niente schermo lcd o mirino. Puntare, sparare, fuoco, e sperare di aver colpito bene. Solo una volta collegata la macchina al computer si può verificare il proprio operato. Il prezzo è contenuto, ma che senso ha visto che ormai ogni telefonino è dotato di una fotocamera di maggior qualità? Rubinetto Snodabile Certo, forse non sarà un oggetto utilissimo, però indubbiamente si tratta di un gadget simpatico e originale. Se state arredando casa e cercate qualcosa di insolito per la vostra cucina, prendete in considerazione questo speciale rubinetto snodabile. Può essere utilizzato come normale rubinetto da lavello, oppure, collegato ad un depuratore d’acqua, può essere posto sul piano della cucina per l’erogazione di acqua da bere. Visor-ganizer Livello di segnale WI-FI Qualche mese fa vi avevamo segnalato una maglietta con equalizzatore luminoso incorporato per far scena in discoteca o ai concerti. Se non amate la musica e siete fanatici di tecnologia, questa è la maglietta fa al caso vostro. Potete sempre sapere qual’è il livello del segnale WI-FI nel posto in cui vi trovate, semplicemente guardando l’indicatore luminoso presente sulla vostra tshirt. In cotone e lavabile, la maglietta funzione grazie a tre betterie ministilo non fornite nella confezione. Personalmente, specialmente d’estate quando non ho con me una giacca o un giubbotto, ogni anno mi si ripropone il problema di dove mettere tutte le mie cose: chiavi, telefonino e via dicendo. Questa potrebbe essere la soluzione ai problemi di tutti quelli che hanno questo inconveniente: il Visor-ganizer. Ovvero una specie di tasca supplementare che si applica sulla visiera del cappello e consente di conservare tutti gli oggetti che dovete sempre portare con voi. Ottimo anche per i professionisti per trasportare piccoli attrezzi e ferri del mestiere. Di sicuro non sarà alla moda, o la cosa più bella da vedere, però può rivelarsi utile... fantastica rivista!!! Caspiterina!!! Mai rispondere ad una vostra lettera è stato più facile per me!!! La risposta naturalmente non può che essere si!!!! Ciao carissimi, Mi prendo una vaga confidenza dato che ormai vi leggo da mesi… La mia è una domanda veloce, anzi una curiosità più che altro… Io faccio un lavoro abbastanza “normale”, uno stipendio “normale”, con degli orari “normali”… Insomma un po’ troppa normalità nella mia quotidianità... Certo mio caro amico che bisogna trovare lo spazio per la propria crescita spirituale anche attraverso i meandri di una vita fin troppo burocraticizzata (che parolone)… Ci sarà qualcosa oltre il lavoro che alla fine si, gratifica è vero, ma non renderà mai completi del tutto. Ma si parla di qualunque cosa ragazzi non solo di arte, anche se la citazione da te fatta di D’Annunzio è in assoluto una delle mie preferite… La distrazione può provenire da un aD’Annunzio: ha portato la sua vita fino ai limiti more, da un’attività fisica, da un’amicizia, anche l’uomo non oltrepassa, oltrepassando più che da una cena fuori con gli amici. Se poi volte l’eccesso, ma è riuscito nell’intento di questa distrazione, chiamiamola così, si riflette “fare la propria vita come si fa un’opera in qualcosa di creativo capace di darti anche d’arte”... delle soddisfazioni e di farti sentire un uomo, una donna, una persona completa allora fatelo ragazzi, perché questa sensazione di completezza vi darà modo di eccellere anche nelle cose più importanti come la scuola per i più giovani di voi o il lavoro. Grazie per avermi dato la possibilità di parlarne, io stessa da ragazzina, finita la versione di Cicerone, imbracciavo la chitarra per comporre una canzone pensando a quel ragazzo che mi faceva arrossire… :D Divertitevi e naturalmente fateci sapere cosa ne pensate!!! Il mio intento è proprio quello di sfuggire da questa quotidianità, di essere un po’ meno normale… Non voglio darmi alla vita sfaccendata alla Jack Kerouac o scappare su un vecchio Volkswagen come un figlio dei fiori… Vorrei solo potermi dedicare a qualcosa che mi accresca anche spiritualmente e non solo professionalmente, qualcosa che mi dia delle soddisfazione come persona e che mi permetta di non cedere alla frustrazione di questa “normalità”… un normale impiegato e darle quel tocco di artistico in più, quella scintilla che fa da valvola di sfogo nella vita di tutti i giorni e che ci permette di non diventare degli automi reduci dalla ripetitività del solito tram tram?!? Io non credo ci possa essere risposta negativa a questo quesito, quindi più che una domanda o una curiosità, questo mio messaggio voleva essere un consiglio per tutti i vostri lettori, diciamo che vi ho usati come mezzo di diffusione del mio verbo: fate la vostra vita come si fa un’opera d’arte diceva D’annunzio… E aveva Non parlo di noia perché sarebbe falso dato proprio ragione secondo me!!! tutto ciò che ho ogni giorno da fare, ma di diUn bacio artistico strazione creativa, che non sia la solita playstaP.S.: secondo me voi già mettete in pratica tion, o il solito pc, ma che sia artistico! questo insegnamento dedicandovi alla vostra Secondo voi è possibile completare la vita di Quando le fiction si chiamavano sceneggiati... Vi bacio tutti!!! Ary Gli insegnamenti di vita lasciati dall’uomo degli eccessi nei suoi celebri aforismi Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato. Bisogna soprattutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni. Ricordati di osare sempre. Vi aspetto nel prossimo numero!!! La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua. Il modo migliore per liberarsi da una tentazione è cederle