I condensatori Un condensatore è un dispositivo in grado di immagazzinare energia, sottoforma di energia potenziale, in un campo elettrico Ogni volta che abbiamo a che fare con due conduttori di forma arbitraria detti piatti o armature, possiamo parlare di condensatore Quando le armatura hanno cariche uguali e di segno opposto, +q e –q, il condensatore si dice carico, mentre con carica del condensatore si intende il valore assoluto della carica q presente su ciascun piatto (infatti globalmente il condensatore è neutro). Fra le due armature cariche c’è una differenza di potenziale ΔV (o più semplicemente V) Si definisce capacità di un condensatore C la quantità C= q ΔV C dipende solo dalla geometria dei piatti e ci dice quanta carica serve ad un dato condensatore per portarlo ad una ΔV fissata. Se C ↑ allora q ↑ F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 1 Nel SI l’unità di misura della capacità è il farad (F) farad = F = CV −1 = m −2 kg −1s 2C 2 Nella pratica si verifica che il farad è un’unità troppo grande e quindi si usano i sottomultipli come il μF e il pF Il processo di carica di un condensatore consiste essenzialmente nel costruire un circuito che sia in grado di portare la carica +q e –q sulle armature. Il metodo più semplice è quello di collegare ciascuna armatura ai capi di una batteria (B) che fornisce una d.d.p. ΔV. Quando l’interruttore S viene chiuso, gli elettroni sulla piastra h fluiscono verso il polo positivo della batteria sotto l’azione del campo elettrico mantenuto dalla batteria. Analogamente c’è un flusso di elettroni dal polo negativo alla piastra l. Quando la d.d.p. tra le armature del condensatore eguaglia quella tra i poli della batteria, le correnti cessano e il condensatore risulta carico F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 2 2 1 dl 2 E Consideriamo ora un condensatore le cui armature siano due lastre conduttrici piane e parallele di area A e a distanza d l’una dall’altra, la carica del condensatore sia q e lo spazio tra le armature sia inizialmente riempito d’aria. Il campo elettrico tra le armature sarà uniforme fintanto che ci manteniamo distanti dai bordi delle armature e varrà σ E= ε0 1 Per la d.d.p. avremo r r σd 2 2 Δ V = V2 − V1 = − ∫1 E • d l = − ∫1 Edl cos 180 ° = Ed = ε0 Ricordando che q = σA, abbiamo che la capacità vale σ Sε 0 q S C0 = = = ε0 dipende solo dalla geometria ΔV σd d F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 3 Dielettrici Dielettrici polari: le molecole hanno un momento di dipolo permanente i dipoli si allineano con il campo elettrico esterno, anche se l’allineamento non è mai completo a causa dell’agitazione termica. L’allineamento cresce al crescere di E esterno e al diminuire della temperatura Si crea così un campo elettrico opposto a quello esterno e sempre inferiore ad esso Dielettrici non polari: non hanno un momento permanenente di dipolo, ma esso viene creato dal campo esterno. Per il resto vale quanto detto per i dielettrici polari. F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 4 Nel dielettrico (non polare) non sottoposto a campo esterno E (a) le molecole possono essere pensate prive di momento di dipolo Quando si applica il campo elettrico esterno (b) i centri delle distribuzioni di carica all’interno di ciascuna molecola si separano sufficientemente da creare i dipoli e quindi la polarizzazione del dielettrico. Il tutto può essere visto (c) come l’accumularsi di una carica negativa sulla faccia della lastra vicina all’elettrodo positivo, ed una carica uguale in modulo, ma positiva sulla faccia opposta del dielettrico. Globalmente la lastra resta neutra, ma al suo interno si crea un campo E’ minore del campo esterno E0 ed in verso opposto ad esso, pertanto, l’effetto finale campo E minore di quello di partenza E0 a F. Soramel b Fisica 2 A.A. 2010/11 c 5 Un pezzo di dielettrico posto in un campo elettrico esterno si polarizza Polarizzazione ⇒ dipolo macroscopico che tende a muoversi nella direzione in cui cresce il campo elettrico Vettore polarizzazione P: momento elettrico di dipolo del mezzo per unità di volume (n è il numero di atomi per unità di volume) r r P = np In generale è r r P ∝E [P ] = C ⋅ m −2 carica per unità di superficie r r q −2 ε0 E = ⇒ ε E = C ⋅ m 0 4πr 2 [ ] Abbiamo così r r P = χ e ε 0E χe è la suscettività elettrica del materiale, è un numero puro positivo F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 6 Spostamento elettrico Dielettrico Conduttore cariche di polarizzazione cariche libere E + - + - +q -P +P -q +σlib -σpol +σpol -σlib Poniamo una piastra di dielettrico tra due piastre conduttrici uniformememnte cariche con carica uguale ed opposta Le cariche libere sui conduttori producono un campo elettrico E che polarizza la piastra di dielettrico ⇒ si creano cariche di polarizzazione sulle superfici del dielettrico ⇒ σpol Le σpol creano un campo opposto ad E nel dielettrico σ −pol = −P F. Soramel non sono libere di muoversi libere di muoversi σ +pol = +P Fisica 2 A.A. 2010/11 7 Globalmente le cariche si elidono in parte lasciando una carica effettiva su ciascuna faccia σ = σ lib − P Il campo elettrico finale risulta σ 1 E = = (σ lib − P ) ε0 ε0 σ lib = ε 0 E + P Definiamo una nuova quantità chiamata spostamento elettrico r r r D = ε0 E + P Nel nostro caso [D ] = C ⋅ m −2 σ lib = D La componente di D lungo la normale alla superficie di un conduttore immerso in un dielettrico, dà la densità di carica superficiale sul conduttore stesso F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 8 σ lib r r = D ⋅un r r σ = ε 0 E ⋅ un e σ rappresenta la carica effettiva r r qlib = ∫ σ lib dS = ∫ D ⋅ u n dS = Φ Dr S S Si può dimostrare che il flusso di D attraverso una superficie chiusa qualsiasi è uguale alla carica libera totale entro la superficie, escluse le cariche di polarizzazione del mezzo r r r r r D = ε 0 E + ε 0 χ e E = (1 + χ e )ε 0 E = εE ε = (1 + χ e )ε 0 permeattività del mezzo [ε ] = m −3kg −1s 2C 2 εr = ε = 1+ χe ε0 permeattività relativa La permeattività relativa o costante dielettrica è un numero puro di solito > 1 F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 9 Se abbiamo che D = εE, allora r r qlib = ∫ εE ⋅ un dS se ε = costante (mezzo omogeneo) S r r q Φ = ∫ E ⋅ un dS = lib S ε Per una carica puntiforme in un dielettrico abbiamo r q 1 r q 1 E= u V = ε0 → ε 2 r 4πε r 4πε r q1q2 F= ε > ε 0 ⇒ F < Fvuoto 2 4πεr In conclusione possiamo affermare che le molecole del dielettrico schermano l’interazione F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 10 Se ora riempiamo lo spazio tra le armature con un dielettrico di costante dielettrica ε = ε0εr, abbiamo E= σ ε ΔV = V1 − V2 = C= dσ ε q σA A = ε = ε = ε r C0 ΔV dσ d Si noti che essendo ε > ε0, si ha che C > C0 Confrontando C e C0 per uno stesso condensatore si ottiene il valore di εr del dielettrico utilizzato L’unico modo per aumentare la capacità di un condensatore, una volta fissata la sua geometria è di riempirlo con una lastra di dielettrico F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 11 Condensatore cilindrico Condensatore cilindrico di lunghezza L, costituito da due cilindri coassiali di raggi a e b, con L >> b, e carica q sulle armature. Consideriamo una superficie cilindrica coassiale con le armature di raggio r e di lunghezza L, con a < r < b, e applichiamo il teorema di Gauss q q = ε EA = ε E 2π rL ⇒ E = 2πε rL Ricordiamo ora che r r ΔV = Va − Vb = − ∫b E ⋅ dr E = − gradV a e così otteniamo q L b dr q = 2πε e quindi Δ V = ⇒C = = ln ∫a ΔV ln b a 2πε L r 2πε L a q F. Soramel b Fisica 2 A.A. 2010/11 12 Condensatore sferico Condensatore sferico costituito da due sfere di raggi a e b e carica q sulle armature. Consideriamo una superficie sferica concentrica con le armature di raggio r, con a < r < b, e applichiamo il teorema di Gauss q 2 q = ε EA = ε E 4π r ⇒ E = 4πε r 2 Per la d.d.p. abbiamo q b dr q ⎛1 1⎞ q b−a V= ⎜ − ⎟= ∫a 2 = 4πε r 4πε ⎝ a b ⎠ 4πε ab da cui q ab C = = 4πε V b−a Se b va all’infinito, abbiamo sempre un condensatore con C = 4πεa F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 13 Condensatori in parallelo I condensatori in parallelo sono tutti alla stessa d.d.p. e la carica totale q immagazzinata in essi è la somma delle cariche su ciascun condensatore. Il sistema equivale ad un condensatore alla stessa d.d.p e con carica q ≡ Abbiamo q1 = C1V , q2 = C2V , ..., qn = CnV q = q1 + q2 + ... + qn q = C1V + C2V + ... + CnV = (C1 + C2 + ... + Cn )V infine F. Soramel n q Ceq = = C1 + C2 + ... + Cn = ∑ Ci V i =1 Fisica 2 A.A. 2010/11 14 Condensatori in serie ≡ I condensatori in serie sono ad una d.d.p. tale che la carica q su ciascuno di essi è la stessa. Il sistema equivale ad un condensatore con carica q e con d.d.p. pari alla somma delle d.d.p. applicate Abbiamo q q q , ...,Vn = V1 = , V2 = C1 C2 Cn V = V1 + V2 + ... + Vn Infine n 1 1 1 1 1 = + + ... + =∑ Ceq C1 C2 Cn i =1 Ci F. Soramel ⎛ 1 1 1 ⎞ ⎟⎟q + ... + V = ⎜⎜ + Cn ⎠ ⎝ C1 C2 Fisica 2 A.A. 2010/11 15 Energia immagazzinata in un campo elettrico Abbiamo già visto che per costruire un sistema di cariche, dobbiamo fare un lavoro dall’esterno, il lavoro fatto equivale ad una variazione di energia potenziale elettrostatica W = − ΔU = ∑ i< j qi q j 1 4πε rij Anche quando carichiamo un condensatore abbiamo bisogno di un lavoro che permetta di togliere elettroni alla piastra positiva, questo lavoro è fornito da una batteria o da un generatore. Il lavoro infinitesimo per portare una carica infinitesima dq’ attraverso una d.d.p. V’ vale dW = dq ' V ' = dq ' q' C 1 q q2 1 = CV W = ∫0 q ' dq ' = C 2C 2 F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 2 16 Si può pensare che questo lavoro venga immagazzinato nel condensatore sottoforma di energia elettrostatica, allora 1 q2 1 U= = CV 2 2C 2 Se consideriamo due condensatori a piatti piani e paralleli e con la stessa carica q, notiamo che essi hanno anche lo stesso campo elettrico, hanno però diversa capacità di immagazzinare energia elettrostatica 1 q2 U1 = 2 C1 1 q2 U2 = 2 C2 Dato che C è inversamente proporzionale alla distanza d tra le armature si avrà che il condensatore con i piatti più distanti può immagazzinare una maggiore quantità di energia F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 17 Risulta utile definire la densità di energia, ovvero l’energia elettrostatica per unità di volume u= 2 U CV 1 ⎛V ⎞ 1 = = ε ⎜ ⎟ = εE 2 Ad 2 Ad 2 ⎝ d ⎠ 2 2 Il risultato ottenuto risulta valido per ogni tipo di condensatore, infatti consideriamo una sfera conduttrice (C = 4πεR) e calcoliamo la seguente quantità 2 ⎛ q ⎞ 1 2 E dV = ∫0 ∫R ⎜⎝ 4πε ⎟⎠ r 4 dV dV = 4πr 2 dr Vol ∞ 2 2 ∞ q 1 1 q ⎞ ⎛ 2 2 4 = π E dV r dr = ∫0 ∫R ⎜⎝ 4πε ⎟⎠ r 4 ∫R 4πε 2 r 2 dr = q2 ∞ 1 q2 1 = dr = 2 ∫R 2 4πε 4πε 2 R r Vol F. Soramel ∞ Fisica 2 A.A. 2010/11 18 Ricordiamo che per una sfera l’energia elettrostatica U vale 1 q2 U= 2 4πεR Quindi 1 ∞ 2 U = ε ∫ E dV 2 R In generale 1 2 U= ε E dV ∫ 2 tutto il volume La densità di energia vale 1 2 u = εE 2 F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 19 Lavoro per inserire una lastra di dielettrico in un condensatore a) processo a V costante Inizialmente l’energia immagazzinata nel condensatore vale 1 q02 1 U0 = = C0V 2 2 C0 2 Dopo l’inserimento della lastra abbiamo 1 q12 1 U1 = = C1V 2 2 C1 2 Ricordando che C1 = ε r C0 > C0 otteniamo U1 > U 0 Il lavoro necessario viene fornito dalla batteria F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 20 b) processo a q costante Inizialmente l’energia immagazzinata nel condensatore vale 1 q2 1 U0 = = C0V02 2 C0 2 Dopo l’inserimento della lastra abbiamo 1 q2 1 U1 = = C1V12 2 C1 2 Ricordando che C1 = ε r C0 > C0 otteniamo U1 < U 0 La variazione di energia viene utilizzata per polarizzare la lastra ed inserirla nel condensatore F. Soramel Fisica 2 A.A. 2010/11 21