Lilt sez. di Prato, via Catani 26/3 Neoplasie dell’apparato digerente: la prevenzione 23 Maggio 2015 Dott Alberto Candidi Tommasi La prevenzione in gastroenterologia 1. 2. 3. Prevenzione primaria Prevenzione secondaria Prevenzione terziaria Dott Alberto Candidi Tommasi LA PREVENZIONE E’ NELLE NOSTRE MANI PRIMARIA SECONDARIA TERZIARIA E’ POSSIBILE DIMINUIRE IL RISCHIO DI AMMALARSI DIAGNOSI PRECOCE CONTROLLI SUCESSIVI ALLE GUARIGIONI • La“prevenzione primaria” consiste nell’eliminare le cause conosciute che favoriscono la formazione delle neoplasie • La diagnosi precoce rientra nell’ambito della cosiddetta “prevenzione secondaria”, che comprende anche la terapia delle lesioni cosiddette pre-neoplastiche o pre-invasive • La prevenzione terziaria comprende la terapia ed il follow-up post-terapeutico Dott Alberto Candidi Tommasi •La diagnosi precoce si pone, come obiettivo, il miglioramento delle possibilità di trattamento delle neoplasie e, ove possibile, la riduzione della mortalità Dott Alberto Candidi Tommasi Prevenzione in gastroenterologia Ci interessiamo del • Cancro esofageo (CE) • Cancro gastrico (CG) • Cancro colorettale (CCR) • Epatocarcinoma (EC) Dott Alberto Candidi Tommasi L’adenocarcinoma esofageo rappresenta una neoplasia in aumento di incidenza • La patologia da reflusso ne rappresenta una causa importante. • Il riscontro di Esofago di Barrrett (EB) rappresenta la lesione premaligna da scoprire e controllare • Per esofago di Barrett si intende una sostituzione di mucosa esofagea con mucosa gastrica con aree di metaplasia intestinale Short Barrett Long Barrett Adenocarcinoma Linee guida per la sorveglianza dell’esofago di Barrett • Necessario trattare l’esofagite, se presente, con successivo controllo prima della sorveglianza • Eseguire 4 biopsie per quadrante ogni 2 cm • Eseguire biopsie su aree irregolari, nodulari o stenotiche • L’intervallo del follow-up dipenderà dalla presenza e tipo di displasia AGC practice guidlines, Am J Gastroenterol 2002 Linee guida per la sorveglianza dell’esofago di Barrett Assenza di displasia Endoscopia + biopsie Ogni 3 anni AGC practice guidlines, Am J Gastroenterol 2002 Linee guida per la sorveglianza dell’esofago di Barrett EB con displasia di basso grado • Ripetere endoscopia con biopsie al primo riscontro di displasia BG • Controllo a 6 mesi e 1 anno se displasia confermata • Ulteriori controlli ogni anno in assenza di evoluzione AGC practice guidlines, Am J Gastroenterol 2002 EB con displasia di alto grado confermata Decisione in base a: • Aspetto endoscopico (LB, SB, ernia jatale ecc..) • Stato di salute ed età • La capacità a superare una esofagectomia 1. Paziente giovane con displasia severa e EB di 10 cm: intervento 2. Paziente anziano e/o con comorbidità, con SB, in assenza di nodularità: stretta sorveglianza Pellegrini 2000 Endoscopic resection (ER) and radiofrequency ablation (RFA) benefit patients with early neoplastic Barrett's esophagus, according to new research from Europe Carcinoma dello stomaco • Il carcinoma dello stomaco rappresenta la quinta causa di morte per cancro in Occidente, anche se in Europa e negli Stati Uniti la sua incidenza è in calo. In Europa, in particolare, il tumore allo stomaco rappresenta l'8-9% di tutti i nuovi casi di cancro. Dott Alberto Candidi Tommasi Fino al 2008 il CG occupava il IV posto per incidenza nel mondo. Attualmente risulta al V posto dopo polmone, mammella, C. colorettale e prostata. L’incidenza è doppia nel sesso maschile Ciò rappresenta un sostanziale cambiamento dal 1975 quando il CG era la neoplasia più com une CANCRO DELLO STOMACO: ETIOLOGIA - FATTORI AMBIENTALI ed ANAMNESTICIALIMENTAZIONE, STILE DI VITA ed ALTRI FATTORI Cibi salati, affumicati, conservati, tabacco induzione di gastrite atrofica Stomaco ACLORIDRICO aumento del pH gastrico Pregressa Gastroresezione azione mucolitica della bile + nitrosamine prodotte dalla flora intestinale NITRITI, NITRATI ed AMINE SECONDARIE Dieta ricca in frutta e verdura Calcio, Vit. A, Vit. C composti cancerogeni N-nitrosi Dott Alberto Candidi Tommasi CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI - ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI H. Pylori, ospite ed ambiente fattori ambientali HP predisposizione individuale SVILUPPO DEL CG Dott Alberto Candidi Tommasi Sono stati identificati i seguenti oncogeni nello sviluppo del Cancro gastrico: c-met , localizzato sul cromosoma 7q31 il gene APC, localizzato sul cromosoma 5q21 il gene oncosoppressore p53, localizzato sul cromosoma 17p bcl2 localizzato sul cromosoma 18q21 c-myk localizzato sul cromosoma 8q24 k-sam localizzato sul cromosoma 10q26 • Da studi recenti si è evidenziato un ruolo di notevole importanza riguardo alla MUTAZIONE che coinvolge il promotore del Gene che codifica per la E-Caderina. • Pare che il processo di ipermetilazione sia uno dei FATTORI PREDISPONENTI la mutazione. Quali le cause della riduzione di incidenza del CG nelle nazioni più sviluppate ? • increased refrigeration leading to increased availability of fresh fruits and vegetables; • decreased reliance on salted and preserved foods; • reduction in chronic H. pylori infection due to improvement in public health measures; • increased screening activities in certain high-risk countries; There are four potential areas for prevention of gastric cancer: • • Helicobacter pylori eradication • Surveillance of pre-malignant lesions Life style modification, eliminating contributing factors – smoking cessation and managing obesity • Early detection through screening activities (nei paesi sviluppati solo nei familiari di portatori di CG) Precancerosi gastriche CONCETTI GENERALI • SONO LESIONI DELLA MUCOSA GASTRICA CHE COMPORTANO UN AUMENTATO RISCHIO DI INSORGENZA DI CANCRO • LA CURA PRECOCE DI QUESTE LESIONI EVITA IL CANCRO • I PAZIENTI CON QUESTE LESIONI VANNO SOTTOPOSTI A PERIODICI CONTROLLI Precancerosi gastriche 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. GASTRITE CRONICA ATROFICA METAPLASIA INTESTINALE DISPLASIA ULCERA PEPTICA POLIPO ADENOMATOSO MONCONE GASTRICO INFEZIONE DA HELICOBACTER CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI MODELLO MULTISTEP: parallelismo tra eventi morfologici e molecolari (sequenza di eventi che porta allo sviluppo del CG da una mucosa normale). Dott Alberto Candidi Tommasi Ulcere gastriche benigne Ulcere gastriche maligne CANCRO DELLO STOMACO: CLINICA DISTINZIONE FONDAMENTALE EARLY GASTRIC CANCER Limitato alla mucosa/sottomucosa indipendentemente dalla presenza di metastasi ai linfonodi perigastrici PROGNOSI MIGLIORE ADVANCED GASTRIC CANCER Oltre la sottomucosa PROGNOSI PEGGIORE Dott Alberto Candidi Tommasi EARLY GASTRIC CANCER In Europa circa il 10-15% delle neoplasie gastriche è diagnosticato in questo stadio. Solo in Giappone l’EGC rappresenta il 40% delle neoplasie gastriche Si manifesta nel 65-80% dei casi con epigastralgia e dispepsia, più raramente calo ponderale, quindi sintomi aspecifici. Le lesioni di un EGC possono rispondere alla classica terapia antiulcera e recidivano con un ciclo simile all’ulcera gastrica La diagnosi è endoscopica e bioptica, La terapia è di solito chirurgica e comporta una sopravvivenza a 5 anni intorno al 90 % Dott Alberto Candidi Tommasi EARLY GASTRIC CANCER Advanced Gastric Cancer Dal punto di vista istologico si distinguono 2 forme in base alla Classificazione di Lauren • Tipo intestinale ( per lo più legato all’infezione da H.pylori e a prognosi migliore) • Tipo diffuso , a prognosi peggiore e non legato al batterio GASTRIC LYMPHOMA • 5% of all primary gastric neoplasms • 2 different types of lymphoma – Part of systemic lymphoma with gastric involvement (32%) – Part of primary involvement of the GIT (MALT Tumors detti anche MALTomi) – ( B cell non Hodgkin lymphoma ) • Risk factors – HP due to chronic stimulation of the MALT – In early stages of disease eradication of HP leads to regression of the disease CCR (cancro del colon-retto) Dott Alberto Candidi Tommasi LA PREVENZIONE E’ NELLE NOSTRE MANI PRIMARIA SECONDARIA TERZIARIA E’ POSSIBILE DIMINUIRE IL RISCHIO DI AMMALARSI DIAGNOSI PRECOCE CONTROLLI SUCESSIVI ALLE GUARIGIONI Fattori di rischio generale di CCR Fattori dietetici e geografici X M. Infiammatorie intest. X Winder E.L. Cancer, 1967 Età XXX Adenoma XXX Fattori genetici e familiarità XXXXX Pregresso carcinoma colorettale XXXX Possibilità di chemioprevenzione del CCR Dott Alberto Candidi Tommasi Dott Alberto Candidi Tommasi Incidenza cumulativa di CCR in rapporto all’età e presenza o assenza di familiarità Età (anni) Fuchs C.S. NEJM, 1994 Dott Alberto Candidi Tommasi Rischio familiare di CCR Dott Alberto Candidi Tommasi MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI Fattori di rischio generale di CCR Fattori dietetici e geografici X M. Infiammatorie intest. X Winder E.L. Cancer, 1967 Età XXX Adenoma XXX Fattori genetici e familiarità XXXXX Pregresso carcinoma colorettale XXXX How Does Colorectal Cancer Develop? POLIPI ADENOMATOSI Considerati precursori del cancro colorettale Differenziati dal punto di vista anatomopatologico in: adenomi tubulari 75% adenomi villosi 10% adenomi tubulovillosi 15% incidenza elevata: 5-10% della popolazione qualsiasi età, infrequenti al di sotto dei 20 anni, varietà tubulare più comune (75% dei casi) La cancerizzazione è più frequente nei villosi, nelle lesioni di maggiori dimensioni e nelle forme multiple. Il cancro colorettale si può prevenire RICERCA S.O. ENDOSCOPIA Dott Alberto Candidi Tommasi Screening Lo screening permette di scoprire la malattia prima che diventi sintomatica Importanza dello screening Polipi adenomatosi Polipo peduncolato Ampio polipo sessile Dott Alberto Candidi Tommasi Terapia endoscopica Su polipo peduncolato Lesioni sessili Polipectomia endoscopica Mucosectomia endoscopica POLIPECTOMIA ENDOSCOPICA Polipectomia endoscopica Blu di metilene blu di metilene Recidiva di adenoma dopo polipectomia Necessità di ‘follow-up’ Winawer S.I. NEJM 1993 Parametri da seguire per un corretto follow-up dopo asportazione di polipi benigni • Presenza o meno di familiarità • Numero di polipi • Dimensioni del polipo • Caratteristiche istologiche del polipo La fase intermedia: il polipo cancerizzato Polipo adenomatoso Polipo cancerizzato Carcinoma Polipo che contiene un focolaio di carcinoma che invade la sottomucosa senza oltrepassarla (11-14% delle polipectomie) Hermanek, Endoscopy 1983; Chantereau, Gut 1992 Basso ed alto rischio Caratteri istologici 58% p. sessili sfavorevoli 10% p. peduncolati >G1-G2 Infiltrazione emo-linfatica Margine sezione <1-2 mm Carcinoma preinvasivo Carcinoma invasivo Displasia grave “low-risk” Carcinoma in situ Carcinoma intramucoso Carcinoma invasivo “high-risk” (Williams, World J Surg 2000) Nei casi di polipi cancerizzati a ‘basso rischio’ l’asportazione endoscopica è sufficiente e non è necessario un successivo intervento chirurgico. In caso di ‘alto rischio’ il Pz dovrà essere inviato al chirurgo Epatocarcinoma Ha come precursori l’infezione da epatite B e/o C L’evoluzione in cirrosi epatica aumenta notevolmente la possibilità di insorgenza della neoplasia. Ma non sempre è necessaria Anche la NAFLD (non alchoolic fatty liver disease) tramite la steatoepatite (NASH) viene considerata causa sempre più frequente di insorgenza di tale Neoplasia Patients with NASH cirrhosis should be screened for gastroesophageal varices and possible hepatocellular carcinoma.