Anticonvulsivanti Vera o idiopatica (di cui non si conosce l’origine) Epilessia Sintomatica od organica (causata da disturbi fisiologici) Lesioni cerebrali neoplasie intossicazioni Disturbi metabolici Anticonvulsivanti Epilessia E’ una sindrome complessa caratterizzata da attacchi parossistici ricorrenti delle funzioni cerebrali, in genere di breve durata ed autocontrollati Tutte le forme di epilessia hanno origine centrale Alterata attività neuronica Epilessia Anticonvulsivanti Epilessia Perdita del controllo inibitorio normale Esistono 2 possibili meccanismi convulsivi: Ipersensibilità chimica che accresce l’eccitabilità neuronica Gli accessi epilettici originano da una improvvisa , massiva e rapida scarica di impulsi in varie zone dell’encefalo Anticonvulsivanti Classificazione delle manifestazioni dell’epilessia Accessi parziali Accessi convulsivi generalizzati ² la scarica neuronica iniziale origina in un’area specifica e circoscritta della corteccia accessi generalizzati di cui è impossibile precisare l’area anatomica o il sistema funzionale cerebrale responsabile della sindrome ² Anticonvulsivanti Classificazione delle manifestazioni dell’epilessia Piccolo male Si osserva generalmente nei bambini ed è caratterizzato da assenze semplici o complesse in cui si ha perdita di coscienza (in genere meno di 20 sec.) º º Il soggetto appare assente, immobile e non risponde agli stimoli Ossazolindioni (trimetadione) º Terapie per le assenze Succinimmidi (fensussimide) Sodio valproato Anticonvulsivanti Classificazione delle manifestazioni dell’epilessia Accessi mioclonici Sono caratterizzati da improvvise contrazioni muscolari involontarie º º Causano prolungate perdite di conoscenza º Terapie per gli accessi Clonazepam mioclonici Sodio valproato Anticonvulsivanti Classificazione delle manifestazioni dell’epilessia Grande male (accessi tonico-clonici) º Le crisi da grande male sono caratterizzate dalla facilità e dalla rapidità con cui la scarica iniziale diffonde nelle altre aree dell’encefalo Causano contrazione di tutti i gruppi muscolari e irrigidimento del soggetto º º Terapie per gli accessi tonico-clonici Barbiturici Idantoine Carbamazepina Struttura degli anticonvulsivanti anticonvulsivanti Prevenzione Prevenzione attacchi attacchi epilettici epilettici Cura Cura attacchi attacchi epilettici epilettici Rapida dopo iniezione parenterale Effetto prolungato dopo somm.ne orale ² Per controllare un attacco epilettico in atto l’azione del farmaco dovrebbe essere Struttura degli anticonvulsivanti La maggior parte dei farmaci più recenti ha struttura ureidica (anche in forma potenziale) Idantoine ² C2H5 O HN H O HN N NH O O Fenitoina (5,5-difenilidantoina) O HN N CH3 O Mefenitoina (3-metil-5-etil-5-fenilidantoina) Etotoina (3-etil-5-fenilidantoina) Barbiturici C2H5 O O NH HN O Fenobarbitale (ac. 5-etil-5-fenilbarbiturico) C2H5 O O H3C C2H5 NH N O Mefobarbitale (ac. 1-metil-5-etil-5-fenilbarbiturico) Struttura degli anticonvulsivanti ² Composti a struttura non ureidica COONa O N HN CONH2 Sodio valproato NH primidone carbamazepina H3C CH3 O O Ossazolidindioni C2H5 O N CH3 O Trimetadione (3,5,5-trimetilossazolidin-2,4-dione) Struttura degli anticonvulsivanti ² Composti a struttura non ureidica Succinimmidi H H3C C2H5 O O N O CH3 Fensussimide (N-metil-2-fenilsuccinimmide) N O H Etosussimide (2-etil-2-metilsuccinimmide) Struttura degli anticonvulsivanti ² Composti a struttura non ureidica Benzodiazepine H N O2N H O O N COOK N Cl Cl N Cl H3C O N Clonazepam Cl N Diazepam Clorazepato Barbiturici Sopprime l’attività del focus epilettico primario ² C2H5 O O NH HN O Fenobarbital ² ² Impiegato nel trattamento dei disturbi epilettici nei neonati e nei bambini Farmaco di elezione per il trattamento degli accessi parziali e delle assenze ² Effetto collaterale più comune Torpore ² Può instaurarsi tolleranza ² Può indurre sedazione Barbiturici ² Farmaco usato per il trattamento degli C2H5 O O H3C NH N O Mefobarbital accessi generalizzati e parziali La metabolizzazione porta ad Ndemetilazione e conversione in fenobarbitale ² Idantoine ² Limitano la diffusione dell’eccitazione dal focus primario Farmaco di scelta, in alternativa al fenobarbital nella terapia antiepilettica nei bambini ² O HN NH O Fenitoina Efficace nel controllo degli accessi tonicoclonici (grande male), ma è impiegata anche negli accessi psicomotori, clonici e tonici ² piccolo male ² La forma non ionizzata ha una solubilità molto bassa Frequenza della crisi epilettica Assorbimento limitato Idantoine ² Limitano la diffusione dell’eccitazione dal focus primario OH Passata nel sangue la fenitoina è poi rimossa e ridistribuita nel tessuto adiposo ² Parte del farmaco risulta legata a proteine sieriche e a fosfolipidi ² O HN NH ² Metabolizzato nel fegato a 5-p-idrossifenil- O 5-fenilidantoina Fenitoina ² può subire idrossilazione su uno o entrambi i fenili in meta o para Disturbi gastrici (nausea, vomito) Tossicità atassia iperplasia gengivale Anemia megaloblastica Idantoine ² Limitano la diffusione dell’eccitazione dal focus primario Viene rapidamente demetilata a 5-etil-5fenilidantoina ² C2H5 O N O HN CH3 Mefenitoina Può essere usata in associazione con la fenitoina nel controllo delle convulsioni ² Idantoine ² Limitano la diffusione dell’eccitazione dal focus primario H O HN N O C2H5 Etotoina ² Meno tossica della fenitoina ² Presenta marcati effetti sedativi Idantoine Effetti neurofisiologici Meccanismo d’azione ² potenziale di membrana ² soglia di eccitabilità ² velocità di conduzione ² scariche ripetitive Stabilizzazione membrana Tessuti eccitabili Blocco dei canali al sodio Idantoine Effetti neurofisiologici Meccanismo d’azione ² potenziale di membrana ² soglia di eccitabilità ² velocità di conduzione ² scariche ripetitive La fenitoina esercita anche un effetto tipo GABA sulla membrana pre- e postsinaptica ² Inibizione pre- e postsinaptica Idantoine Meccanismo d’azione Fenitoina Effetto inibitorio (a dosi terapeutiche) Effetto eccitatorio (ad alte dosi) Se le vie inibitorie Se le vie eccitatorie predominano predominano su quelle eccitatorie su quelle inibitorie Sintesi delle idantoine Reazione di Bucherer R KCN H2N O R' R' (NH4)2CO3 O R' R O R O HN NH O - O NH4 N H idantoine + Composti a struttura non ureidica: ossazolidindioni H3C CH3 O O N O CH3 Trimetadione Impiegato per il trattamento delle assenze (forme correlate al piccolo male) ² E’ inefficace negli accessi generalizzati (grande male) ² Usato solo in pazienti che non rispondono o non tollerano le succinimmidi o l’acido valproico ² nefrosi Effetti collaterali Anemia aplastica Depressione del midollo spinale fotofobia sonnolenza Composti a struttura non ureidica: succinimmidi CH3 H3C C2H5 O O N N O CH3 fensussimide O H etosussimide Introdotte in terapia come succedanei degli ossazolidindioni che risultano troppo tossici ² ² Largamente impiegate nel trattamento delle assenze ² Le succinimidi sono assorbite nel tratto digestivo e raggiungono il massimo di concentrazione ematica dopo 3-7-ore Composti a struttura non ureidica: succinimmidi H3C CH3 C2H5 O O N N O CH3 O fensussimide H etosussimide ² Metabolismo T N-demetilazione T Idrossilazione T Apertura del ciclo Composti a struttura non ureidica: succinimmidi H3C C2H5 O Derivato più attivo e meno tossico nel trattamento delle assenze. ² N O H etosussimide ² Può causare: Ampio controllo delle diverse forme di assenza ² Sonnolenza, atassia, eruzioni cutanee,disfunzioni epatiche o renali può essere usata in combinazione con altri farmaci senza aggravare forme di accessi generalizzati Composti a struttura non ureidica: succinimmidi H3C C2H5 O N O H etosussimide Potenziamento dei processi inibitori del cervello Effetto specifico sui neuromediatori Sintesi delle succinimmidi R O R' + COOEt R HCN COOEt R R' COOEt NC CN R' CN CN H+/∆ R R' COOH HOOC ∆ -CO2 R’’NH2 R R' O succinimmidi N R'' O R HOOC R' COOH COOH Composti a struttura non ureidica: primidone C2H5 O O HN NH primidone ² Viene largamente metabolizzato a feniletilmalondialdeide (PEMA) e fenobarbital ² E’ il 2-desossi analogo del fenobarbital Ha attività anticonvulsivante e risulta meno tossico del fenobarbital ² Attività anticonvulsivante C2H5 O O NH2 NH2 PEMA C2H5 O O HN NH O fenobarbital Potenzia l’attività del fenobarbital Composti a struttura non ureidica: primidone C2H5 O O HN C2H5 O O NH HN primidone NH fenobarbital O Ossidasi microsomiali ² La conversione del primidone a fenobarbital è piuttosto lenta, ma può venire accelerata dalla presenza di altri farmaci della classe come fenitoina o carbamazepina Composti a struttura non ureidica: primidone Il primidone somministrato a pazienti che non sono stati trattati con fenobarbital provoca tossicità acuta caratterizzata da: ² C2H5 O O HN NH T vertigini T vomito T nausea Tdiplopia primidone dose somministrata Tolleranza Sindrome che non si osserva in pazienti già trattati con fenobarbital ² Composti a struttura non ureidica: primidone C2H5 O O HN Il primidone è impiegato per controllare gli accessi generalizzati e parziali ² NH primidone ² La potenza è inferiore a quella del fenobarbital Composti a struttura non ureidica: Benzodiazepine H N O2N H3C O H O N O N COOK N Cl N Cl N Cl Clonazepam Diazepam Clorazepato ² Farmaci largamente impiegati come ansiolitici e sedativo-ipnotici ² Hanno spiccate proprietà anticonvulsivanti Per il controllo rapido degli accessi questi farmaci vengono generalmente somministrati per via endovenosa lenta ² Composti a struttura non ureidica: Benzodiazepine H3C O N Cl N ² Presenta una marcata solubilità nei lipidi SNC Diazepam ² Passa rapidamente Tessuto adiposo ² Per ovviare a questo inconveniente si somministra diazepam + fenobarbital Composti a struttura non ureidica: Benzodiazepine N Cl H3C O N Diazepam Efficacia del diazepam è molto modesta a causa dell’instaurarsi della tolleranza ² ² Provoca sedazione Metabolismo ² Formazione N-ossido ² N-demetilazione ² Idrossilazione ² Apertura lattame Sintesi Diazepam O O NH2 N PhCOCl O NH ZnCl2 ∆ Cl O Cl Cl H+ /∆ H O N Cl H3C O N Cl Me2SO4 N Diazepam N NH2 Py ∆ Cl O + COOEt NH2 Composti a struttura non ureidica: Benzodiazepine H O N O2N Indicato nel trattamento di varianti del piccolo male, accessi cinetici e mioclonici ² N Cl Presenta una forte incidenza di effetti collaterali ² Clonazepam ² Sostituito dalla etosussimide Utilizzato solo nel caso in cui la terapia con succinimmidi risulti inefficace ² Composti a struttura non ureidica: Benzodiazepine H O N O2N ² Sonnolenza N Cl Clonazepam ²Atassia ²Torpore ² Tolleranza Composti a struttura non ureidica: Benzodiazepine H O N COOK Cl N ²Impiegato nella terapia degli accessi parziali Risulta più efficace nei bambini che negli adulti ² Clorazepato H Decarbossilazione ² pH acido dello stomaco O N Cl N desmetildiazepam Principale metabolita del diazepam Composti a struttura non ureidica: acido valproico ¿ Le proprietà anticonvulsivanti dell’acido valproico furono scoperte accidentalmente COOR ¿ Attività anticonvulsivante R= H, acido valproico R= Na, sodio valproato ¿ Livelli cerebrali del GABA ¿ Le dosi di acido valproico necessarie a produrre un sensibile aumento del GABA cerebrale negli animali da esperimento sono molto più alte di quelle richieste per produrre un’efficace azione anticonvulsivante Composti a struttura non ureidica: acido valproico COOR R= H, acido valproico R= Na, sodio valproato ¿ Nei soggetti affetti da assenze tipiche ¿ Efficacia paragonabile a quella della etosussimide. ¿ Può essere impiegato nel trattamento delle assenze tipiche dei bambini in associazione ad altri farmaci. Tossicità ¿ frequenti disturbi gastrointestinali ¿ Non dà tolleranza Composti a struttura ureidica: carbamazepina ¿ Fortemente legata alle proteine plasmatiche (70-80%) Trattamento di ¿ crisi psicomotorie ¿ accessi generalizzati ¿ accessi parziali N CONH2 Carbamazepina Soggetto adulto che non risponde ad altre terapie ¿ Previene la diffusione dell’eccitazione prodotta dal potenziamento post-tetanico nel cervello ¿ conduttanza del sodio e del potassio ¿ la trasmissione sinaptica nel sistema reticolare attivante, nel talamo e nelle strutture limbiche Composti a struttura ureidica: carbamazepina Trattamento di ¿ crisi psicomotorie N ¿ accessi generalizzati CONH2 ¿ accessi parziali Carbamazepina Soggetto adulto che non risponde ad altre terapie ¿ Sonnolenza ¿ Diplopia ¿ Irritazione gastrica ¿Depressione del midollo osseo e danni ematici Controlli periodici dei pazienti Sintesi della carbamazepina CH3 Cl2 NO2 hν Cl OH- NO2 O N NO22 H2 Ni/Raney Br 1) Ac2O N 2) NBS Ac ∆ N -NH3 H HN NH2 2 OH- COCl2 NH3 N N H COCl N CONH2 Carbamazepina Composti a struttura ureidica: carbamazepina OH OH tab e M NCONH mo s i l o 2 Carbamazepina T Ossidrilazione in posizione 10 T Idrolisi del gruppo ammidico T Epossidazione in posizione 10-11 e successiva idrolisi O HO OH N N CONH2 CONH2 T Riarrangiamento a 9-metilacridina CH3 N 9-metilacridina