Gemini no Saga Gold Saint dei Gemelli Gemini no Saga (Arles) - Casa dei Gemelli Età: 28 Altezza: 188 cm Peso: 87 Kg Data di nascita: 30 Maggio Gruppo Sanguigno: AB Luogo di nascita: Grecia Luogo di addestramento: Santuario, Grecia Maestro: ? Costellazione: Gemelli “ traditore del Santuario che racchiude in sè il bene e il male! “ Una volta era considerato sia il Gold Saint che combinava in sè doti spirituali, abilità tecnica e forza fisica, sia il candidato come successivo Gran Sacerdote. Improvvisamente 13 anni fa venne considerato definitivamente disperso, ma in realtà aveva assassinato il Gran Sacerdote, e quindi preso il controllo del Santuario per i 13 anni seguenti assumendosi il ruolo di Gran Sacerdote. Una volta uccisa Atena, aveva in progetto di impossessarsi della terra intera. Uomo dalla doppia personalità, la sua natura possedeva un estremo buono e uno cattivo. Nel suo intimo erano in conflitto un animo malvagio e uno buono, e appena il suo lato malvagio venne purificato, si tolse la vita con le sue mani. TECNICHE: DIMENSIONE OSCURA - ANOTHER DIMENSION Gemini spedisce l'avversario in un'altra dimensione. ILLUSIONE DEL RE DIAVOLO - GENRO MAHOKEN Gemini lancia un colpo che penetra nel cervello e condiziona la mente del nemico. Svanisce solo quando si uccide qualcuno o ci si ferisce profondamente. ESPLOSIONE DELLA GALASSIA - GALAXIAN EXPLOSION Gemini lancia un colpo potente quanto l'esplosione di una intera galassia. PER IL SACRO GEMINI Gemini colpisce il nemico, togliendogli uno alla volta tutti i sensi. CARATTERE: Saga, o Arles per la versione Italiana, ha una personalità tra le più contorte. Specialmente durante la lotta al santuario, a causa della possessione di Ares, Saga dimostra di essere in possesso di una doppia personalità proprio come il suo segno. Prima di assassinare il Grande Sacerdote e prendere parte alla notte degli inganni, Saga è uno tra i Gold più carismatici, saggi e rispettati. È estremamente sicuro di se e delle sue potenzialità davvero impressionanti e gode del rispetto di tutti i cavalieri perché riconosciuto come leader. Dimostra di avere valori nobili e una profonda devozione per Athena, prova di ciò è il gesto estremo che compie nei confronti del gemello Kanon considerato un cospiratore. Dal momento in cui Ares si impossessa del suo corpo e del suo spirito Saga cambia radicalmente divenendo un dispotico tiranno assetato di potere che reagisce con la violenza ad ogni provocazione o fallimento. Divenuto Grande Sacerdote per le sue manie di grandezza ed il timore che Athena possa spodestarlo ingaggia una lotta senza tregua contro i Bronze. Spesso però le due facce della sua personalità doppia si scontrano andando in conflitto aperto. Alla fine la parte nobile di Saga avrà il sopravvento portando il cavaliere dei gemelli a compiere il gesto estremo del suicidio per arrestare la furia di Ares che si stava per scagliare contro la dea Athena. Nel Chapter Sanctuary Saga ricompare nuovamente con un ruolo ambiguo e ricolmo di mistero. In quest’ occasione dimostra di essere un Saint molto saggio e solitario, che predilige le azioni drastiche alle parole roboanti a differenza di ciò che accadeva quando vestiva i panni di Grande Sacerdote. In questa serie dimostra di essere un grande combattente ed un eroe pronto a rinunciare all’ onore di cavaliere d’ oro per salvare la propria dea. IL SUO POTERE E LA SUA STORIA: Saga non è soltanto il Gold Saint di Gemini ma soprattutto (insieme a suo fratello gemello Kanon) la chiave di volta di tutta la serie. Infatti è lui che tenta, all'inizio della storia, di uccidere Saori con un pugnale ma l'intervento di Aiolos di Sagitter glielo impedisce; durante la colluttazione che ne segue Saga viene smascherato dal prode cavaliere e per giustificarne la fuga, lo fa passare per traditore del Grande Tempio facendolo dai soldati e da Shura di Capricorn. Ucciso il Grande Sacerdote precedente (che altri non era che Sion di Aries) a tradimento mentre meditava presso lo Star Hill, Saga ne trafuga la carica ed inizia il suo personalissimo regno del terrore mentre tutti si chiedono cosa sia successo al Grande Sacerdote e per quale motivo sia cambiato tanto (infatti il suo volto è mascherato e nessuno sa la sua vera identità). L' operato di Arles\Saga cambia il volto del Grande Tempio, ora teso a suo strumento per assoggettare il mondo. E' in questo periodo di estrema potenza che il Grande Sacerdote impostore manda uno dopo l'altro i nemici che Seiya e compagni affrontano nella prima parte della serie. Quando i Bronze Saint affrontano la scalata alle Dodici Case, Saga in persona manda la propria ombra cosmica, che affronta Shun e Hyoga alla Terza Casa (Seiya e Shiryu vengono separati dagli amici perchè il Tempio di Gemini si divide in due illusioni, in cui in una vi era un labirinto senza uscita dove attende il fantasma e l'altro un labirinto con l'uscita vera e propria). Il Bronze Saint del Cigno viene spedito nell' Another Dimension mentre il cavalieri di Andromeda per poco non lo segue ma si salva grazie alle sue catene le quali usate come attacco sono in grado di raggiungere il vero possessore del cosmo ostile alla Terza Casa riuscendo, pure attraverso le dimensioni, a raggiungere Saga ed fargli perdere la concentrazione colpendolo. Shun riesce così a superare l' ardua prova di Gemini mentre il Grande Sacerdote, incalzato dalla propria parte buona, è costretto a ritirarsi per leccarsi le ferite. Emerge a poco a poco il mistero che avvolge la figura ambigua di Saga\Arles. Il Gold Saint di Gemini era infatti conosciuto quasi come un dio in terra per la propria gentilezza e la propria bontà ma covava dentro di sé un potentissimo lato oscuro che lo divorava latente dall' interno. Il dualismo schizofrenico del cavaliere viene fuori quando Sion di Aries decide di nominare, il giorno della notte degli inganni, Aiolos di Sagitter come suo successore lasciando cadere la apparentemente ben più forte candidatura di Saga. Questi raggiunge il vecchio Grande Sacerdote per chiederne spiegazioni proprio nell' occasione in cui lo uccide decretando la vittoria del suo io malvagio. Prima di perire Sion giustifica la sua scelta ammettendo di aver visto il male che albergava nel Gold Saint di Gemini. Una volta che Seiya attraversa tutte le Dodici Case, Saga in un primo momento torna buono (più si va avanti più il conflitto interiore fra il puro cavaliere e Arles la sua controparte tirannica) rivelando che per salvare Athena occorre lo scudo della statua della dea per salvarla dalla freccia mortale di Tramy. Poi non restando stabile ritorna malvagio e lotta contro il Saint di Pegasus e successivamente contro Ikki. Dopo aver messo al tappeto quest'ultimo, Saga si concentra su Seiya col “Sacro Gemini”, togliendogli tutti e cinque i sensi, ma il ritorno in campo della Fenice consente al compagno di prendere lo scudo e, nonostante sia cieco e sordo, riesce a salvare Athena che risveglia anche tutti gli altri Bronze Saint feriti. Una volta che questi e i Gold Saint superstiti, ormai riconosciuta la dea in Saori Kido, raggiungono la statua Arles tenta una ultima insperata resistenza prima che la parte buona prenda definitivamente il sopravvento suicidandosi per espiare i propri peccati. Nella serie di Hades resuscita insieme a Shura e Camus ma nonostante le apparenze i tre sono rimasti fedeli ad Athena e hanno intenzione di sfruttare la vita effimera che il signore dell' Oltretomba gli ha donato non per assassinare la fanciulla cui sono devoti ma per avvertirla di come poter affrontare e sconfiggere l' oscuro sovrano della morte. Combatte con il fratello Kanon, stupito che abbia preso lui l'armatura di Gemini dopo la sua scomparsa, poi uccide insieme i due compagni il Gold Saint di Virgo. Shaka però si fa volontariamente uccidere per raggiungere l'inferno grazie all'ottavo senso detto Arayashiki (la capacità di viaggiare attraverso diverse dimensioni). Saga viene infine sconfitto insieme a Shura e Camus in seguito allo scontro fra Athena Exclamation che li vede contrapposti ai compagni di una volta Mu, Milo ed Aiolia. Dopo la fine delle dodici ore concesse da Hades per la sua missione si dissolve come cenere tornando nel mondo dei morti. Ma in seguito da il suo contributo per abbattere il Muro del Pianto insieme agli altri Gold Saint. La figura complessa e tormentata di Saga ha dato vita a molte congetture sull' affascinante dualismo che circonda il cavaliere di Gemini arrivando a supporre che la parte malvagia altro non fosse che Ares (da qui Arles almeno nella traduzione italiana) dormiente nel subconscio di Saga e risvegliato dai discorsi del fratello gemello (e pienamente malvagio) Kanon. Tali teorie sono state del tutto smontate dall' Episode G dove in realtà è il signore dei Titani, Crono, ad aver ordito per traviare la mente di un giovanissimo Saga. DELUCIDAZIONI DA TAIZEN: Grazie al suo cuore puro era adorato da tutti come un dio, ed era un Saint esemplare e da amare. Il fatto di non essere stato scelto come successore del Gran Sacerdote fu la causa scatenante che portò al prevalere del suo animo corrotto. Quando il suo cuore venne contaminato dal male, i suoi capelli da bianchi divennero neri, e anche le sue pupille assunsero il colore della follia. Si espone al colpo di Seiya arrivato di corsa. Il suo animo torna nobile, ma e' ormai preda del continuo tormento per la presa di coscienza delle atrocità commesse, e infine deciderà di togliersi la vita di sua mano. Elevando il prorpio cosmo ai massimi livelli, l'avversario viene colpito da Saga con il suo colpo mortal, la prodigiosa energia distruttiva che si dice sia pari all'esplosione di una galassia. Saga, per poter impersonare il Gran Sacerdote combatteva muovendo a distanza il Cloth dei Gemelli nella Terza Casa. In seguito il Cloth passerà a suo fratello minore Kanon, che era cambiato nell'animo. Lo scudo della giustizia che libera dalla malvagità e' la prova dell'esistenza di Atena. Grazie ai poteri di questo scudo il male scompare dall'animo di Saga e il Santuario viene purificato. LA GOLD CLOTH DEI GEMELLI: PUGNO: 5 CALCIO: 2 ARMI SPECIALI: 2 SPIRITO: 5 GITTATA: 5 Dotato di un'abilità nel combattere rara persino tra i Gold Saints, oltre a possedere un immenso potere distruttivo, è anche in grado di manipolare facilmente la mente dei propri avversari secondo la sua volontà, utilizzando un attacco psichico. LA COSTELLAZIONE DEI GEMELLI: I Gemelli (in latino Gemini, simbolo ♊) sono una delle costellazioni del cielo settentrionale, attraversata dall'eclittica. Fanno parte del cielo invernale, trovandosi tra il Toro ad ovest e il poco luminoso Cancro ad est, con a nord l'Auriga e la quasi invisibile Lince, e a sud l'Unicorno e il Cane Minore. I Gemelli contengono due stelle brillanti, che hanno il nome dei due gemelli Diòscuri della mitologia greca: Castore (α), una graziosa stella binaria telescopica (in realtà composta da sei stelle), e Polluce (β), che è più brillante. Le altre stelle sono relativamente deboli (solamente una, Alehna (γ), è visibile da una città), e tracciano un rettangolo verso sudest. Nel 1930, il pianeta Plutone fu scoperto in questa costellazione, vicino alla stella Wasat (δ Geminorum). L'oggetto del profondo cielo più brillante nei Gemelli è M35, un ammasso aperto di quinta magnitudine, posto a 2.800 anni luce dalla Terra. Si trova a nordovest di η Geminorum, vicino al bordo ovest della costellazione. A causa del fenomeno della precessione degli equinozi, non esiste più alcuna corrispondenza sulla volta celeste fra la costellazione astronomica dei Gemelli ed il relativo segno zodiacale. MITOLOGIA: La costellazione dei Gemelli rappresenta i gemelli Castore e Polluce; ai Greci essi erano noti come i Dioscuri, che letteralmente significa «figli di Zeus». I mitologi, però, non furono tutti d'accordo sul fatto che fossero entrambi veramente figli di Zeus, a causa delle insolite circostanze della loro nascita. La loro madre era Leda, Regina di Sparta, alla quale fece un giorno visita Zeus, sottoforma di cigno (rappresentato nella costellazione del Cigno). Quella stessa notte Leda giacque anche con il marito, il Re Tindaro. Entrambe le unioni furono allietate da prole, poiché in seguito Leda diede alla luce quattro bambini. Secondo la versione più comunemente accettata, Polluce ed Elena (la futura famosa Elena di Troia) erano figli di Zeus, e quindi immortali, mentre Castore e Clitennestra erano figli di Tindaro, e quindi erano mortali. Castore e Polluce crebbero molto legati l'uno all'altro, non litigarono mai né mai agirono senza prima consultarsi. Si diceva che si assomigliassero molto fisicamente e che persino si vestissero allo stesso modo, come spesso fanno i gemelli. Castore fu un famoso cavaliere e guerriero e insegnò a Eracle a tirare di scherma, mentre Polluce fu un campione di pugilato. Gli inseparabili gemelli si unirono alla spedizione di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro. Le abilità pugilistiche di Polluce tornarono utili quando gli Argonauti approdarono in una regione dell'Asia Minore governata da Amico, un figlio di Poseidone. Amico, lo sbruffone più sbruffone del mondo, non permetteva ai visitatori di andarsene se prima non si battevano con lui in un incontro di pugilato che, invariabilmente lo vedeva vincitore. Si recò sulla spiaggia dove la nave era agli ormeggi e sfidò l'equipaggio a trovare qualcuno che l'affrontasse. Polluce, istigato dall'arroganza di quell'uomo, accettò immediatamente e i due tirarono fuori i guantoni di cuoio. Polluce evitò facilmente gli assalti del suo avversario, come un torero quando si fa di lato per evitare la carica del toro, e atterrò Amico con un colpo alla testa che gli spaccò il cranio. Durante il viaggio di ritorno degli Argonauti, dopo che avevano conquistato il vello d'oro, Castore e Polluce furono ancora utili ai loro compagni. Apollonio Rodio racconta brevemente che durante il percorso dalla foce del Rodano alle isole Stoechades (le attuali isole Hyères al largo di Tolone) gli Argonauti si salvarono grazie a Castore e Polluce. Presumibilmente ciò avvenne durante una tempesta, ma lo scrittore non specifica bene le circostanze. Da quell'episodio in poi, dice Apollonio - ed egli ci assicura che ci furono altri viaggi durante i quali i due salvarono gli equipaggi - i gemelli diventarono i protettori dei marinai. Igino sostiene che il potere di salvare i marinai vittime di naufragi fu dato loro da Poseidone, il dio del mare, che anche regalò loro i cavalli bianchi che spesso cavalcarono. I marinai credevano che durante le bufere in mare i gemelli apparissero sugli alberi delle navi grazie a un fenomeno di elettricità atmosferica conosciuto come fuoco di Sant'Elmo, come descrive Plinio, lo scrittore latino del I secolo d.C., nel suo libro Storia naturale: « Durante un viaggio le stelle si illuminano su pennoni e su altre parti della nave. Se sono due significano salvezza e predicono la conclusione positiva del viaggio. Per questo motivo vengono chiamate Castore e Polluce, e la gente si rivolge a loro come a dèi per ricevere soccorso in mare. » Un unico bagliore si chiamava un «Elena» ed era considerato presagio di disastro. Castore e Polluce si scontrarono con un'altra coppia di gemelli, Ida e Linceo, a proposito di due belle donne. Ida e Linceo (che erano anche membri dell'equipaggio della nave Argo) erano fidanzati con Febe e Ilaria, ma Castore e Polluce gliele rubarono. Ida e Linceo li inseguirono e le due coppie di gemelli si batterono. Castore fu trafitto da una spada sguainata da Linceo, che fu subito ucciso da Polluce. Ida attaccò Polluce ma fu respinto da una folgore di Zeus. Un'altra storia dice che le due coppie di gemelli si riappacificarono dopo la lite per le due donne, ma vennero alle mani a causa della divisione di certi capi di bestiame che avevano rubato insieme. Comunque siano andate le cose, Polluce pianse il suo fratello morto e chiese a Zeus di concedere a entrambi l'immortalità. Zeus li sistemò insieme in cielo come la costellazione dei Gemelli, dove sono raffigurati abbracciati, inseparabili per l'eternità. Arato di Soli si riferì alla costellazione semplicemente come ai Gemelli, senza identificarli, ma Eratostene li chiamò Castore e Polluce. Un punto di vista alternativo, riportato da Igino, dice che la costellazione rappresenti Apollo ed Eracle, entrambi figli di Zeus ma non gemelli. Tolomeo sostenne quest'interpretazione; le due stelle che noi conosciamo come Castore e Polluce da lui furono chiamate «la stella di Apollo» e «la stella di Eracle». Questa identificazione non si trova nel famoso Almagesto di Tolomeo, ma in un trattato più oscuro chiamato Tetrabiblos, che parla d'astrologia. Parecchie carte celesti identificano i gemelli con Apello ed Eracle; nell'illustrazione qui riportata, per esempio, un gemello tiene in una mano la lira e nell'altra una freccia, che sono gli attributi di Apollo, mentre l'altro impugna un bastone, l'arma preferita di Eracle. Le due stelle più brillanti della costellazione si chiamano Castore e Polluce e indicano i punti delle teste dei gemelli. Gli astronomi hanno scoperto che in realtà Castore è un sistema di sei stelle tenute insieme dalla forza di gravità. Polluce è una stella gigante arancione. Differentemente dai gemelli che rappresentano, le stelle Castore e Polluce non sono collegate poiché si trovano a distanze differenti da noi. Eta dei Gemelli si chiama Propus che in greco significa «piede davanti», un nome che fa la sua prima apparizione in Eratostene. OnLine Reader: ibWiki copyright © CJVJ Invision Power Board (http://www.invisionboard.com) © Invision Power Services (http://www.invisionpower.com)