PUBBLICITÀ E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE INTEGRATA Project work Debriefing Scenario Competitors Target SWOT PROF. PAOLA PANARESE – 11 NOVEMBRE 2016 Mappa di posizionamento Mappa di posizionamento Per definire il posizionamento, occorre analizzare: Tra le tecniche di analisi: Gli attributi di prodotto e marca e l’importanza loro attribuita I fattori che determinano la loro percezione La presenza di tali attributi nei competitors Mappa di posizionamento metodi qualitativi Tecniche statistiche e matematiche (factor analysis, cluster analysis) Mappa di posizionamento Step: Identificazione mercato di riferimento Individuazione caratteristiche che influenzano percezione e valutazione Rilevazione giudizi su marca e competitors Costruzione di mappe che collocano i fattori in uno spazio a due o più dimensioni Analisi delle mappe per valutare il proprio posizionamento attuale, quello ideale, i posizionamenti ideali aperti 1 Mappa di posizionamento In altri termini Dove si colloca il prodotto nella mente del consumatore? Dove si colloca la marca nel mercato? Quale è il processo dʼacquisto del consumatore? Quali sono i nostri punti di forza e di debolezza? Quali fattori hanno contribuito a creare i punti di forza e di debolezza della nostra marca? Brief creativo Il brief creativo I principali elementi che costituiscono il brief creativo sono: L’esito dell’analisi si traduce in brief creativo La copy strategy Obiettivi della campagna (discendono dagli obiettivi di marketing) Target group (a chi ci rivolgiamo) Promessa base al consumatore (Consumer benefit) Argomento prova (Reason Why) Immagine del prodotto/brand desiderata (Desired brand image) Tono della comunicazione (Tone of voice) La copy strategy Anni ’60, Copy strategy. Documento destinato a fissare i momenti e i contenuti delle singole campagne Considera il consumatore razionale Valorizza l’argomentazione Ma non rinuncia alla creatività Il primo elemento è la main promise È un vantaggio o benefit che si promette a chi aderisce alla proposta del prodotto 2 Promessa principale Ha due facce Un vantaggio psicologico Un vantaggio materiale che è la chiave per ottenere il vantaggio psicologico La promessa consiste nel far prevedere la soddisfazione di un bisogno Attenzione La promessa non è (quasi) mai il prodotto Ma i vantaggi che può dare. Es. per un’auto: Materiali e psicologici: solidità/sicurezza fisica – velocità/efficienza – risparmio/sicurezza finanziaria. – prestigio/stima dagli altri – soddisfazione/autostima ecc. Gli altri elementi Reason why (o ragione per credere): perché il pubblico deve credere che il prodotto sia in grado di mantenere la sua promessa? Subsidiary appeal (o promessa secondaria): quale altro vantaggio si fa intravedere al pubblico dall’adozione del prodotto? Supporting evidence (o prova di supporto): quale prova materiale si porta per sostenere tutto il discorso? Altri possibili elementi Tone (Tono) = indica lo stile, la personalità che il prodotto vuole assumere, determina lo stile e l'atmosfera della comunicazione stessa Must (Obblighi) = vincoli imposti alla comunicazione da norme, usi o esigenze specifiche del Cliente Consumer response (Risposta del Consumatore) = reazione che vogliamo ottenere dal consumatore; sintesi estrema degli obiettivi di comunicazione (percezione del prodotto/servizio - atteggiamento verso il prodotto/servizio - intenzione a cambiare comportamento verso il prodotto/servizio) 3 Un esempio completo Prodotto: saponetta marca K TARGET: donne età >35 anni, mentalità ancorata all'uso di prodotti tradizionali, area di residenza indifferenziata, responsabili acquisto; Promise: la marca K lascia la pelle più morbida di qualunque altro sapone; Reason Why: contiene un ingrediente idratante esclusivo; Supporting Evidence: prodotto con metodi di lavorazione tradizionali (mantengono le proprietà degli ingredienti); Tone: serenità, rassicurazione; Must: (colorazione neutra); Consumer response: rafforzare il ricordo di marca e l'abitudine d'uso della marca; Esempio Obiettivo di marketing: recuperare le posizioni perse dal vetro come materiale per confezioni alimentari nei confronti di plastica, cartone, latta, ecc. Obiettivo di comunicazione: persuadere il pubblico che il vetro è un materiale più puro degli altri Promessa materiale: non sentirai nessun gusto oltre a quello degli alimenti Promessa psicologica: proverai tutto il piacere del gusto genuino di ciò che mangi Reason why: perché il vetro è puro Supporting evidence: il vetro non ha sapore Subsidiary appeal: il vetro è igienico 4 Esempio Headline: Non sa di plastica, non sa di latta, non sa di cartone, e non sa neanche di vetro, il vetro. Bodycopy: Ascolta, lettore: se cerchi nella memoria troverai le prove della purezza del vetro. Prova a ricordare il sapore del miele, il bouquet di un vino di annata, il profumo della frutta che ogni giorno il vetro ti restituisce intatto. Il vetro è un materiale naturale, che conserva gli alimenti nell'igiene più assoluta. E poi si è mai sentito parlare del sapore del vetro? Payoff: In vetro è meglio. Lo Y&R Work Plan Un modello storico: Key fact about the product or service Problem the advertising must solve Advertising objective Creative strategy Prime prospects Positioning Promise Reason why Any legal or client policy limitations 5 Il T-Plan JWT Target group Reazioni sensoriali Reazioni razionali Reazioni emotive La strategia JWT Qual è il problema di base della marca? Qual è l’opportunità? Che cosa può fare la pubblicità? Che persone sono coloro che vogliamo stimolare? Qual è la reazione chiave che vogliamo suscitare in loro? Che generi di stimoli vogliamo utilizzare? È utile sapere che… Un format Da qui, il concept Tra la discussione del briefing e lo studio delle proposte creative c’è la preparazione dei concept Il concept è una sorta di ponte tra la strategia e le proposte creative Un concept, espresso in un claim pubblicitario, contiene in nuce l’idea della campagna. Quale è il principale problema della marca da affrontare? Quale è l’opportunità da sfruttare? Quale è il target group da raggiungere? Quale è l’obiettivo della pubblicità? Quale è il messaggio principale che vogliamo venga recepito? Quali sono i supporti che sostengono il messaggio principale? Quale è la risposta che desideriamo ottenere dal target? Quale è il tono di voce suggerito? Quali altre informazioni sono necessarie da considerare? Gli step successivi Il piano media 6 La pianificazione media In sintesi La scelta del media mix deve essere contestualizzata rispetto agli obiettivi di comunicazione e ai vincoli (soprattutto di natura economica). Ad esempio, il lancio di un nuovo prodotto nel mass-market deve essere accompagnato alla creazione di notorietà e quindi è strettamente collegato all’utilizzo del mezzo televisivo con elevati livelli di Grp’s. La pianificazione media La selezione dei veicoli è il “cuore” dell’attività di media planning. Per veicoli si intendono una rubrica televisiva (Amici di Maria de Filippi), un quotidiano (Corriere della Sera), un’emittente radiofonica (Radio Deejay), un sito web (msn.it). Il numero dei veicoli presenti è praticamente infinito ed in continua evoluzione (digital, new media, unconventional…) La selezione dei veicoli è il procedimento mediante il quale costruire il Media Plan. È intrinsecamente collegato all’attività di media buying. Il media plan Criteri di selezione I criteri di selezione dei veicoli sono moltissimi – si va da quelli più “oggettivi” a quelli più “soggettivi” Efficacia (copertura del target) ed efficienza (costo per contatto utile) Utilizzo (con successo) degli stessi in passato Budget a disposizione per la campagna Attività dei competitor Esigenze territoriali Creatività disponibile Soglie di visibilità Vincoli legislativi ALTRI (politici, visibilità personale, amicizia etc) In Italia Esistono molti modi di rappresentare un Media plan. Gli elementi essenziali sono: Obiettivi di comunicazione da raggiungere, espressi per il mezzo televisivo in Grp’s settimanali e complessivi Target focus e target allargato Periodo di on-air della campagna (da un minimo di 1 settimana ad un massimo di 1 anno) Budget a disposizione Calendario dei giorni di uscita dell’avviso/punti ora di emissione dello spot La scelta dei media è fortemente orientata verso la Tv, anche per motivi storici La comunicazione è solo parzialmente integrata 7 Indicatori In tempi di comunicazione integrata, budget contratti, imprevedibilità dei mercati gli strumenti di previsione dei risultati diventano ancora più importanti. Indicatori di comunicazione Contatti Lordi Contatti Netti Reach Grp – Gross Rating Point Frequenza media di esposizione Copertura efficace (o qualificata) Indicatori economici Costo per contatto Costo per Grp Costo per 1.000 individui raggiunti (contatti netti) Costo per punto di copertura (Reach) Costo per punto di frequenza media (OTS/OTH) Indicatori di comunicazione Consentono di misurare la pressione pubblicitaria, ovvero la quantità dell’esposizione del target a una campagna pubblicitaria Indicatori economici Forniscono criteri quantitativi che orientano la scelta del media mix Consentono di valutare l’efficienza di una campagna, ovvero la capacità di ottenere la massima economicità di acquisto degli spazi, rispetto agli obiettivi in termini di target (copertura netta/lorda), pressione pubblicitaria, frequenza media, etc. Il costo di ciascun indicatore varia a seconda del mezzo a cui è riferito. Contatti lordi La somma dei contatti sviluppati da una campagna comprensiva della quantità di individui esposti e del numero di volte (n) che sono stati contattati 8 Contatti netti/copertura netta Il numero di persone differenti raggiunte da una campagna ed esposte almeno una volta al messaggio, al netto delle esposizioni replicate dallo stesso veicolo o da veicoli differenti GRP’s/Gross Rating Points Reach/penetrazione Indicatore del valore (in percentuale) della quantità di contatti netti raffrontati al Target Group. GRP’s/Gross Rating Points Copertura per frequenza Indicatore “grezzo” della pressione pubblicitaria esercitata da un mezzo, da un veicolo, da una campagna nel suo complesso Viene espresso dal rapporto tra Contatti lordi e l’entità del target group (x 100) Grp’s di mezzi diversi non possono essere sommati fra loro in quanto derivano da ricerche diverse Frequenza media/OTS-OTH Il numero medio di volte che un componente del Target è esposto al messaggio di una determinata campagna Quantità di contatti sviluppati rispetto al target di riferimento Formule inverse Se la FREQUENZA MEDIA è data dal rapporto OTS = GRP/REACH CONTATTI LORDI 3+5+4+3+2 = 17 CONTATTI NETTI 3+3+2+1 = 9 GRP = REACH x OTS REACH = GRP/OTS = FREQUENZA MEDIA possiamo ricavare anche le seguenti formule: 17 / 9 = 1,9 volte 9 Copertura efficace/qualificata Numero minimo di volte che un individuo deve essere colpito dal messaggio pubblicitario per generare un effetto e rendere efficace la comunicazione Penetrazione efficace: percentuale di individui appartenenti a un target, esposti almeno tre volte al messaggio (3 OTS – 3 OTH) Altri indicatori Altri indicatori • Costo per GRP (CPG) – Costo netto del messaggio diviso per i GRP sviluppati dallo stesso – Il C/GRP totale è dato dalla spesa netta totale della campagna diviso per il totale dei GRP ottenuti – È consuetudine per TV e Radio normalizzare il C/GRP a 30”, per poter leggere trend omogenei Il passo successivo • Costo per contatto – Costo totale netto della campagna diviso per i contatti lordi totali raggiunti • Indice di affinità Il layout – Rappresenta il rapporto di audience a target vs. l’audience totale di un determinato mezzo/veicolo: tanto più il rapporto è superiore a 100 tanto più il veicolo è utile a raggiungere il target (minore dispersione) Il layout Varia a seconda dei media scelti Declina creativamente il concept Creatività pubblicitaria «Lasciare semplicemente che l’immaginazione si sfreni, sognare sogni senza senso, indulgere in acrobazie grafiche e ginnastiche verbali NON vuol dire essere creativi. Il creativo ha imbrigliato la propria immaginazione. L’ha disciplinata in modo che ogni pensiero, ogni idea, ogni parola che scrive, ogni linea che traccia, ogni luce e ombra in ogni foto che scatta, rendano più vivo, più credibile, più persuasivo il tema originale o il vantaggio del prodotto che egli ha deciso comunicare» Bill Bernbach 10 Strategia o creatività? «Veramente poche grandi idee pubblicitarie emergono pienamente formate e bellissime come Venere da una conchiglia nel dipinto di Botticelli... Anche quando una campagna è cominciata, possono occorrere raffinamenti creativi... Le idee richiedono, e meritano, investimento di tempo e pazienza per farle crescere». Strategia o creatività? Norman Berry, presidente esecutivo della Ogilvy & Mather a New York e direttore creativo mondiale, diceva: «dobbiamo esigere quella grande libertà creativa che nasce da binari strategici d’acciaio». “Unilever Procedure for Great Advertising”, l985 Strategia Una strategia mal scelta può essere «mascherata» da un’esecuzione brillante, ma solo temporaneamente. Più spesso, un’esecuzione brillante di una strategia debole agisce come il motore di un aeroplano in caduta — accelera il disastro. Creatività Pensare non per logica, ma per analogie Chiedersi: “e se invece?” Pensare per metafore, iperboli ecc. (Stewart, 1984) Strategie e pubblicità Se la strategia prevede che si debba dire che il ketchup X è particolarmente piccante (hot), la creatività può produrre esiti diversi HOT HOT HOT URRA’! 11 Pagina 67 12 Angeli con la faccia sporca – Roma, 21 novembre 2007 Pagina 74 Pagina 75 13 14 15 Angeli c on la fac c ia s porca– Roma, 21 nov embre 2007 Pagina 95 Pagina 96 16 Pagina 98 17 Angeli c on la fac c ia s porca– Roma, 21 nov embre 2007 Pagina 103 18