MARKETING No social, no party o tzunami del social ha ormai travolto ogni ambito della nostra quotidianità, modificando irreversibilmente stilemi e sintassi della comunicazione e L 88 7-8 2011 | www.mastermeeting.it introducendo nuovi scenari di business: non è un caso che la forma di recruitment più utilizzata nel mondo sia quella sui social network, e che sempre più aziende, afflitte da un pro- gressivo calo della domanda, affidino ai new media la promozione della propria immagine e dei propri prodotti. Ecco allora spuntare nei gangli della rete, figure come l’esperto di MARKETING I social media giocano un ruolo sempre più importante nelle campagne di marketing virale, proprio in quanto strumenti fenomenali di diffusione del buzz (passaparola) DOPO LA RIVOLUZIONE DIGITALE, IL FUTURO SARÀ LA CONVERGENZA TRA SOCIAL, WEB E MOBILE. IN UN PARADIGMA MULTICANALE E CREATIVO CHE, ALLE QUATTRO P DEL MARKETING, ASSOCI LE 4 C DEL SOCIAL Bambi Bolognini buzzing, il consulente di advertainment mobile o il producer digitale, tutti novelli professionisti del marketing on line capaci di coniugare conoscenza dei new media e creatività. Una nuova era è dunque cominciata, con molte sfide ma anche con molte promesse, per chi vorrà e saprà cavalcare l’onda del social. «È indubbio che stiamo assistendo alla più grande rivoluzione dalla nascita del marketing», spiega Giuliano Noci, professore del Mip, la scuola di Business Administration del Politecnico di Milano «se prima dell’avvento di internet, si agiva su un ambiente perfettamente controllato, con una comunicazione monodirezionale di massa e una strategia “spray and prey” – ovvero spara nel mucchio e prega di “portare a casa” una fetta di potenziali clienti – oggi, questa dinamica è entrata in crisi. La proliferazione incontrollata di messaggi pubblicitari ha infatti determinato un’entropia comunicativa, rendendo sempre più difficile per le aziende ottenere l’attenzione da parte del mercato». Altro duro colpo al vecchio sistema l’hanno inflitto i social media «che», sottolinea il professore, «non sono assolutamente una moda, ma una risposta strutturale al bisogno insito nelle persone di comunicare la propria individualità. In questo caso è la tecnologia che va incontro a una necessità umana, ribaltando un’altra volta le regole del marketing tradizionale: le persone si fidano più dei commenti di pari letti sui social network, piuttosto che dei messaggi pubblicitari delle aziende, per esempio: non prenoto un hotel senza prima aver letto i commenti su Trip Advisor. C’è stata poi la stoccata mortale: la diffusione degli smarthphone e dei digital devices, strumenti attraverso i quali gli individui dialogano con la marca dove e quando vogliono». Date queste premesse, quali caratteristiche deve avere una campagna di marketing oggi per essere efficace? «Deve essere multicanale, contestuale e più mirata. L’azienda deve costruire un’architettura integrata di punti di contatto con il mercato, sostanzialmente deve utilizzare, oltre ai mezzi tradizionali, anche i social network e il mobile per cercare, da un lato, di assicurarsi l’attenzione, e dall’altro di raggiungere l’individuo al momento opportuno, ovvero quando si manifesta un bisogno, con contenuti e servizi ad hoc. Si passa quindi da una logica di palinsesto a una logica contestuale e interattiva che coinvolge l’intera sfera della persona. L’interazione non è più solo tra individuo e marca ma anche tra individuo e individuo e quando il messaggio colpisce i cosiddetti influenzatori, ovvero coloro che sono in grado di influenzare le grandi masse, ecco che la comunicazione si trasforma in un fenomeno virale». Quali rischi comporta questo nuovo modello di marketing? «Il rischio maggiore è che non si comprenda l’esigenza di un cambiamento radicale di mentalità. L’azienda deve diventare produttrice di contenuti. Ciò significa che non può più appaltare la comunicazione a terzi, 7-8 2011 | www.mastermeeting.it 89 컄 MARKETING Dopo l’era di facebook e twitter, il social network del futuro sarà un buon compromesso tra qualità e quantità in grado di far leva su un’intelligenza collettiva di alto livello in quanto il mercato pretende trasparenza, genuinità e chiarezza, valori erogabili solo dall’interno. E significa anche che lo slogan da sempre sbandierato “il cliente al centro” non può più rimanere una bella frase recitata, ma deve diventare un fatto». Però sul web, dove è possibile crearsi identità fasulle, 90 7-8 2011 | www.mastermeeting.it è facile anche ingannare ed essere ingannati... «Sì questa è un’altra trappola da evitare. Ci sono stati casi di aziende che hanno cercato di orientare il consenso sul web attraverso l’utilizzo di identità fittizie, ma il rischio di venire smascherati è altissimo. Oggi un’azienda ha più convenienza ad essere sincera con i propri clienti anche quando sbaglia. Dimostrando attenzione al cliente, può infatti trasformare un problema in un’opportunità di fidelizzazione: il cliente che riceve le scuse per un disguido, si sente coccolato, al centro, ed è più disposto a dare fiducia alla marca, perché l’attenzione ricevuta dalla azienda supera le sue abituali aspettative». MARKETING Quando la Pubblica Amministrazione affronta (e vince) la sfida del turismo 2.0 E quando, invece è l’utente a crearsi un’identità fasulla, che garanzie ha un’azienda e come può calcolare l’attendibilità dei dati che risultano dalla profilazione del target? «Dipende dalla qualità della identità fasulla. Talvolta l’identikit fittizio è un alter ego, l’espressione di quello che non Con l’innovativa campagna di comunicazione social, “Voglio vivere così”, lanciata nel 2008 con un investimento di 15 milioni di euro, la regione Toscana ha fatto da apripista a un nuovo modello di marketing vincente, fondato sulla convergenza di Internet, multimedialità e azioni del territorio. «Analizzando le tendenze dello scenario turistico internazionale, ci siamo resi conto che Internet è il luogo in cui oggi avvengono le decisioni più importanti in merito alla scelta del viaggio», spiega Mirko Lalli, responsabile marketing della Fondazione Sistema Toscana,« ed è anche il luogo in cui si muove un nuovo tipo di turista, il viaggiatore 2.0, una persona colta, giovane, alla ricerca di emozioni, che ama confrontarsi e scambiare opinioni su blog e forum. Da qui l’idea di realizzare un’infrastruttura permanente di promozione crossmediale attraverso azioni on e off line, tutte finalizzate a promuovere la campagna social: lo spot televisivo chiude infatti con l’invito a visitare il portale www.turismo.intoscana.it ed è un attivatore di conversazioni che accende l’attenzione e fa sì che si raggiunga in tempi brevi un buzz sufficientemente alto per essere rilevato e rilevante. Solo nel giorno di lancio abbiamo avuto 11mila visitatori». Cuore della campagna è il social media team, una squadra di 12 nativi digitali under 30, poliglotti e buzzer esperti di vari argomenti: dalla musica all’arte, dal benessere alla gastronomia e dallo shopping allo sport. il loro compito è quello di portare contenuti, informazioni, curiosità e spunti di conversazione, ma anche quello di assistere il viaggiatore 2.0, rispondendo alle sue richieste in tempo reale. «I ragazzi del team vivono concretamente le esperienze che raccontano in rete, postando video e foto di mostre, concerti e vacanze alle terme a cui hanno partecipato. Recentemente è on line anche Talk to Tuscany, primo esempio di social customer care applicato al turismo, un luogo dove gli utenti pongono domande su argomenti relativi al territorio e ottengono risposte dagli altri utenti, condividendo informazioni su eventi e personali esperienze di viaggio». E dopo il web, la campagna “Voglio vivere così” è sbarcata anche sul mobile, con tre prodotti: l’applicazione di realtà aumentata per iPhone, Tuscany+, che – fa sapere Lalli – dallo scorso luglio ha registrato 15mila download, i giochi di edutainment per cellulari (150 mila download) e la card VVC, grazie alla quale è possibile scaricare sul display mappe, informazioni turistiche, audio guide in cinque lingue e usufruire di sconti speciali per musei e trasporti. «Ultimamente», conclude Lalli,«abbiamo lanciato sul sito anche un booking on line gratuito, una piattaforma gestita direttamente dai singoli operatori che ad oggi conta già un migliaio di registrazioni». si è ma che si vorrebbe essere e in tal senso rappresenta un aspetto della poliedricità dell’individuo di grande interesse per il marketing. Attraverso un’analisi integrata dei comportamenti che il soggetto manife- sta nel tempo sui social si può poi valutare la coerenza e la consistenza del profilo. Ad ogni modo ritengo che il fenomeno dell’utente fasullo non sia così rilevante perché nei social network prevale nettamente la vo7-8 2011 | www.mastermeeting.it 91 컄 MARKETING glia degli individui di manifestarsi per quello che sono». In America, nel 2009, è nato Quora, un social network fatto di domande e risposte su diversi argomenti, in cui i partecipanti sono utenti selezionati ed esperti. Un format che, se da un lato garantisce una maggiore veridicità delle informazioni condivise, dall’altro stravol- ge uno dei concetti base dei social media: la democraticità delle informazioni... «Non parlerei di stravolgimento, quanto piuttosto di un buon compromesso tra qualità e quantità che fa leva su un’intelligenza collettiva di alto livello». Dopo il mobile, quale pensa sarà la prossima frontiera del marketing? «La convergenza. In questi ulti- mi anni abbiamo assistito, come si diceva, alla nascita di tre media rivoluzionari: il web, il social e il mobile. La prossima sfida sarà incrociare questi strumenti, e costruire un paradigma multicanale e creativo in cui le quattro P del marketing – prodotto, posto, promozione e prezzo – si sommino alle 4 C del social: contenuto, contesto, ■ canale e conversazione». I web marketer più richiesti Social media manager, cross media strategist, social architecture specialist, device manager. Sono queste, secondo Daniele Moretti, responsabile area digital di Brand Portal, le professionalità emergenti di web marketing e mobile. «Ogni giorno assistiamo alla nascita di nuove figure e qualcuno potrebbe sentirsi disorientato di fronte a uno scenario in continua evoluzione», spiega Moretti. «Ma l’esperienza deve farci da guida e aiutarci a metabolizzare le continue novità. In questo momento stiamo vivendo la fase di passaggio tra “non si può non essere su Facebook e iPhone” e “come trarre vantaggio dalla presenza su questi media”». Quali competenze bisogna avere per svolgere queste professioni? «È necessario fare tesoro del lavoro sul campo, mettersi in gioco sperimentando e guardare costantemente alle best practice realizzate dai settori e dai Paesi più evoluti». 92 7-8 2011 | www.mastermeeting.it In che modo la domanda risponde alle nuove proposte del mercato? «Con tanta curiosità e con una sempre maggiore attenzione al ritorno sugli investimenti». Nel settore turistico, in particolare, quali sono le iniziative più interessanti? «Gli strumenti a disposizione degli operatori sono sempre di più. Un esempio è il couponing che permette di proporre agli utenti prodotti e servizi con risultati di redemption impensabili fino a qualche mese fa». Quali saranno le prossime grandi sfide? Capire come social e mobile, che hanno raggiunto tassi di penetrazione elevati nella popolazione e fanno ormai parte integrante del consumo media quotidiano, possano essere utilizzati dalle aziende per migliorare la loro brand equity, per costruire una relazione positiva e stabile con i target di riferimento, e per sostenere le vendite».