Elementi di Economia Elasticità Dott.ssa Michela Martinoia mic h e la .ma rt in oia @un imib.it Co rso d i la u re a in S c ie n z e d e l Tu rismo e U n ive rsit à d e g li S t u d i d i Mila n o – A .A . 2014/15 Co mu n it à L o c a le Bic o c c a Elasticità Elasticità: misura della reattività di una variabile y al cambiamento di un’altra variabile x → data dalla variazione percentuale di y derivante da una variazione percentuale unitaria di x. L’elasticità di y rispetto a x è uguale a: ∈ = ∆ ∆ ∆ =∆ Elasticità In sintesi, misura la variazione di una variabile indipendente al variare della variabile dipendente L’elas cità è un numero puro → il suo valore non dipende da nessuna unità di misura. Per questo, come indice di reattività è più affidabile del semplice rapporto tra le variazioni assolute (non percentuali). Elasticità della domanda al prezzo L’elasticità della domanda rispetto al prezzo di un bene è un indicatore di sensibilità della quantità domandata di tale bene alle variazioni del prezzo dello stesso. Formalmente è definita come la variazione percentuale della quantità domandata derivante da una variazione di prezzo del 1%. Se per esempio, il prezzo della carne di manzo scende di un punto percentuale e la quantità domandata sale del 2%, l’elasticità della domanda al prezzo è pari a -2. Elasticità della domanda al prezzo Anche se riferita ad una variazione di prezzo dell’1%, la definizione può essere adottata anche in casi in cui il cambiamento del prezzo è diverso, purché sia ridotto. Per calcolare l’elasticità della domanda al prezzo dividiamo la variazione % della quantità domandata per la corrispondente variazione % del prezzo L’elasticità della domanda rispetto al prezzo è data da : ε= ∆ ∆ = ∆ ∆ Elasticità della domanda al prezzo Esempio: una riduzione del prezzo del 2% nel prezzo della carne di maiale ha fatto salire del 6% la quantità domandata. L’elasticità della domanda al prezzo sarà: = % % = % % =-3 Esempio: un aumento del 2% del prezzo fa diminuire la quantità domandata del 2%: −0.02 = = −1 0.02 Elasticità della domanda al prezzo L’elasticità della domanda al prezzo sarà sempre negativa (o pari a zero) perché le variazioni di prezzo si muovono sempre in direzione opposta rispetto a quelle della quantità domandata. Per semplicità, si tralascia il segno negativo ci si riferisce all’elasticità al prezzo in termini assoluti. Elasticità della domanda al prezzo La domanda di un bene si definisce: Elastica se la sua elasticità in valore assoluto è maggiore di 1 (ε> 1) Anelastica se la sua elasticità in valore assoluto è minore di 1 (ε< 1) Elasticità unitaria se la sua elasticità in valore assoluto è uguale a 1 (ε=1). Determinanti dell’elasticità della domanda al prezzo Fattori alla base dell’elasticità della domanda al prezzo di un bene sono: Possibilità di sostituzione: l’elasticità della domanda al prezzo tende ad essere maggiore nel caso di prodotti per cui sono disponibili beni perfetti sostituti (es. sale → domanda è altamente anelastica). Determinanti dell’elasticità della domanda al prezzo Quota destinata ad un bene all’interno del bilancio preventivo di spesa: maggiore è la quota necessaria per acquistare un bene all’interno del nostro bilancio di spesa, maggiore è l’incentivo a cercare beni sostituti quando il prezzo di tale bene aumenta. (es. aumento prezzo portachiavi o aumento prezzo auto) → per beni costosi l’elasticità della domanda al prezzo tende ad essere più elevata. Determinanti dell’elasticità della domanda al prezzo Tempo: sostituire un prodotto o un servizio con un altro richiede tempo. In certi casi l’operazione avviene subito dopo un aumento del prezzo, in molti altri dopo anni → per questo motivo l’elasticità della domanda al prezzo è più elevata nel lungo che nel breve periodo. Le determinanti, appena elencate, dell’elasticità al prezzo spiegano in parte il fatto che i valori dell’elasticità possono variare molto tra prodotti diversi (es. > lattuga che per biglietti teatro) → effetto sostituzione, maggiore è il numero di beni sostituti maggiore è l’elasticità al prezzo. Interpretazione grafica dell’elasticità L’elasticità della domanda al prezzo ε è data dal rapporto tra la ∆% della quantità domandata e la ∆ ⁄ ∆% del prezzo → ε = ⁄ . ∆ Se ipotizziamo che al prezzo iniziale di 100 siano state vendute 20 unità e che, dopo l’aumento del prezzo a 105, la quantità domandata sia scesa a 15 → ε= ∆ ⁄ ∆ ⁄ $⁄%& = ⁄ $ '&& = $. Interpretazione grafica dell’elasticità La formula dell’elasticità può essere riscritta come: ( ∆) ( 1 = = ) ∆( ) *+,-+,./ rapporto prezzo/quantità (P/Q) moltiplicato per il reciproco della pendenza della curva di domanda ∆ (1/pendenza) , dove la pendenza è . ∆ Nel rapporto P/Q, i valori di P e Q sono i punti di partenza della variazione del prezzo e della conseguente variazione della quantità. Interpretazione grafica dell’elasticità Lungo la curva di domanda il valore dell’elasticità tende quindi a variare a seconda del rapporto P/Q che caratterizza i vari punti. P A ∆P Q ∆Q Interpretazione grafica dell’elasticità La curva di domanda che passa per ogni punto (nel quale vi è un dato rapporto P/Q) è tanto più elastica quanto minore è la pendenza della stessa, cioè quanto maggiore è il reciproco della pendenza. Quindi se due curve di domanda passano per lo stesso punto, la meno inclinata è la più elastica mentre la più inclinata è la meno elastica (più rigida). P D1 ∆P D2 ∆Q Q Elasticità al prezzo con domanda lineare Dalla formula dell’elasticità si evince che, l’elasticità al prezzo assume un valore diverso in ciascun punto lungo la curva di domanda lineare. La pendenza della curva di domanda lineare è costante, ma il rapporto prezzo/quantità (P/Q) diminuisce man mano che si scende lungo la curva di domanda. Poiché l’elasticità è data dal rapporto tra ∆% Q e ∆% P, nel punto intermedio di una curva di domanda lineare il valore dell’elasticità è sempre pari a 1. Elasticità al prezzo con domanda lineare Inoltre: ◦ nel punto d’intercetta verticale l’elasticità ha valore infinito, perché in quel punto P/Q = P/0 = (infinito); ◦ nel punto d’intercetta orizzontale l’elasticità ha valore pari a zero, perché in quel punto P/Q = 0/P = 0; ◦ quindi lungo una curva di domanda lineare l’elasticità decresce dal valore (infinito) a zero. Elasticità al prezzo con domanda lineare Prezzo a ε> 1 ε= 1 ε< 1 a/ 2 b/ 2 Quantità b Due casi particolari Se la curva di domanda è orizzontale, la sua pendenza è pari a zero → quindi il reciproco della pendenza è pari a infinito → l’elasticità al prezzo sarà infinita in qualsiasi punto lungo a curva… … le curve di domanda orizzontali si definiscono perfettamente elastiche. Se la curva di domanda è verticale, la sua pendenza è infinita → quindi il reciproco della pendenza è pari a zero → l’elasticità al prezzo è esattamente zero in qualsiasi punto della curva … … le curve di domanda verticali si definiscono perfettamente anelastiche. Elasticità e spesa complessiva Relazione tra come la spesa totale per un determinato bene cambia al variare del prezzo di tale bene. La spesa complessiva per un determinato bene è data da: numero unità vendute Q dal prezzo unitario di vendita P Cioè ST=P*Q Dato che la curva di domanda esprime la relazione tra quantità venduta per ogni prezzo → dai dati della cruva di domanda possiamo risalire a come la spesa complessiva varierà in funzione del prezzo. Elasticità e spesa complessiva Esempio: prezzo unitario biglietto cinema 2€ => in base ad una determinata curva di domanda i biglietti venduti in un giorno saranno 500 => spesa totale 1000 €/g. prezzo unitario biglietto cinema 4€ => in base alla medesima curva di domanda i biglietti venduti in un giorno saranno 400 => spesa totale 1600 €/g. Elasticità e spesa complessiva N.B. l’importo totale speso in un giorno dai consumatori per un bene deve uguagliare il ricavo totale dei venditori. Quindi la ST e il RT sono due facce della stessa medaglia => ossia, importo monetario speso dai consumatori per un prodotto (P*Q) è uguale all’importo monetario ricavato dai venditori. Da qui, un aumento del prezzo di un bene determina un incremento del TR dei venditori => però non sempre è così…. Elasticità e spesa complessiva … la legge della domanda prevede che quando P aumenta, la Qd diminuisce… …per cui i due elementi da cui dipende il RT (P e Q) si muovono sempre in direzioni opposte… …però è possibile che quando P aumenta e Q diminuisce, il prodotto di questi due fattori P*Q aumenti o diminuisca. Regola: il RT aumenta quando l’aumento % di prezzo P è maggiore della riduzione % della quantità domandata Qd Elasticità e spesa complessiva Nel caso di una curva di domanda lineare: la ST ha un andamento prima crescente e poi decrescente (parabola con concavità vs il basso) la ST raggiunge il picco (p.to di max) in corrispondenza del prezzo registrato nel punto medio della curva. Quindi, gli effetti di un aumento del prezzo sulla ST dipendono dall’elasticità della domanda al prezzo. Elasticità e spesa complessiva Se la domanda è elastica (ε>1) la variazione del prezzo e della ST si muovono sempre in direzioni opposte => se P↑ e Q↓↓ => la ST↓. La ST è data da P*Q, se la domanda è elastica, la ∆% di Q è maggiore della ∆% di P => la ∆ di Q più che compensa quella di P. Se la domanda è anelastica (ε<1) la variazione del prezzo e della ST si muovono sempre nella stessa direzione => se P↑ ↑ e Q↓ => la ST↑ La ST è data da P*Q, se la domanda è anelastica, la ∆% di Q è minore della ∆% di P => la ∆ di P più che compensa quella di Q. Elasticità incrociata rispetto al prezzo La quantità domandata di un bene può variare se varia il prezzo di un altro bene. In particolare: se due beni X e Z sono fra di loro sostituti, una riduzione del prezzo di X genera: un aumento della quantità domandata di X una riduzione della quantità domandata di Z cioè, Z viene sostituito da X che è diventato più conveniente (esempio the e caffè) Elasticità incrociata rispetto al prezzo se due beni X e Z sono fra loro complementari, una riduzione del prezzo di X genera: un aumento della quantità domandata di X un aumento anche della quantità domandata del bene Z esempio sci e attacchi. Per misurare la reattività della Qd di un bene a ∆ di P di un altro bene si usa elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo. Elasticità incrociata rispetto al prezzo Hp. X e Z siano fra loro sostituti => una ∆P di Z fa variare la quantità domandata di X (sostituto di Z ) nello stesso senso (Pz ↑, Qx ↑) => l’elasticità incrociata è > 0. N.B. Ha segno opposto rispetto a quello dell’elasticità di X al proprio prezzo Px. Hp. X e Z siano fra loro complementari => ∆P di Z fa variare la quantità domandata di X (complementare a Z) nel senso opposto (Pz ↑, Qx ↓) => l’elasLcità incrociata è negativa < 0. N.B. Ha lo stesso segno dell’elasticità di X rispetto al proprio prezzo Px. Elasticità della domanda al reddito L’elasticità della domanda al reddito di un bene è data dal rapporto fra la ∆% di Q e la percentuale della quantità Q di X consumata e la ∆% di M. Per i beni normali l’elasticità della domanda al reddito è positiva => all’aumentare di M la Qd aumenta. Per i beni inferiori, l’elasticità della domanda al reddito è negativa => all’aumentare di M la Qd diminuisce. Elasticità della domanda al reddito I beni normali sono caratterizzati da elasticità positiva e spesso sono detti beni ordinari. I beni normali, cioè con elasticità positiva rispetto al reddito possono essere: beni di prima necessità => elasticità positiva, minore di 1 => all’aumentare del reddito il consumo aumenta meno che proporzionalmente beni di lusso => l’elasticità positiva, maggiore di 1 => all’aumentare del reddito il consumo aumenta più che proporzionalmente. Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo L’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo rappresenta la variazione % della quantità offerta rispetto a una variazione dell’1% del prezzo. ∆Q⁄) 0= ∆(⁄( Esempio: se un aumento dell’1% del prezzo del burro fa salire del 2% la quantità offerta => l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo è pari a 2. L’elasticità non è costante lungo le curve di offerta lineare che non passano per l’origine Casi limite Offerta perfettamente anelastica: quando la sua elasticità rispetto al prezzo è pari a zero => curva di offerta verticale. Offerta perfettamente elastica: quando la sua elasticità rispetto al prezzo è infinita => curva di offerta orizzontale => caso in cui è possibile produrre unità aggiuntive di bene con la stessa combinazione di input, acquistati ai medesimi prezzi. Determinati dell’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo Flessibilità degli input: se per produrre un bene sono necessari input che possono essere impiegati anche nella produzione di altri beni => sarà facile procurarsi input aggiuntivi sottraendoli ai loro usi correnti => offerta del prodotto risulterà elastica Mobilità degli input: se gli input possono essere trasportati facilmente da un luogo ad un altro, un produttore potrebbe procurarsi input da altri mercati (es. maestri di sci) Capacità di produrre input sostitutivi: esempio diamanti naturali e artificiali Tempo: elasticità dell’offerta più alta nel lungo che nel breve e periodo.