IL FEDERALISMO ALL’INSU Lezione tredicesima Il Federalismo verso l’alto L’Unione Europea e il PSC IL FEDERALISMO ALL’INSU • La rinuncia alla moneta nazionale e alla Banca centrale nazionale • I vincoli alla politica fiscale del trattato di Maastricht e di Amsterdam • La politica di armonizzazione della tassazione indiretta e dei redditi da capitale • La armonizzazione blanda delle politiche sociali • La regolamentazione del mercato • e direttive… La nascita dell’Unione Europea 1957: fondazione da parte diei 6:B,F,D,I,L,NL 1973: Ingresso di Dk,Ir,UK 1981: Ingresso di Gr 1986: Ingresso di Sp, P 1993: Ingresso di A,Fn,Sw 2004: Allargamento a Cipro, Estonia, Polonia, • Perché esiste l’Unione Europea? • Aspetti politici: la pace, la politica estera • Aspetti economici:la politica economica verso altre aree (politica agricola e paesi mediterranei) Obiettivi dell’ UE • L’art. 2 del Titolo primo del Trattato dell’Unione Europea (TEU) pone come primo obiettivo dell’Unione “promuovere un progresso economico sociale e un elevato livello di occupazione e pervenire ad uno sviluppo equilibrato e sostenibile, in particolare mediante la creazione di uno spazio senza frontiere interne, il rafforzamento della coesione economica e sociale e l’instaurazione di un’unione economica e monetaria che comporti a termine una moneta unica”. I passi fondamentali dell’Unione Europea 1957: Trattato di Roma 1986. L’Atto Unico Europeo 1993: Trattato di Maastricht (TEU) 1997: Trattato di Amsterdam Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia e Slovenia 1 L’allargamento del 2004 Il 1 maggio 2004 è iniziata una nuova fase dell’Unione europea, con l’allargamento ad altri 10 paesi: Cipro, Estonia, Polonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia. L’accesso dei nuovi membri ha comportato il rinnovo degli organi della Unione e la ridefinizione di tutte le principali regole economiche su cui l’Unione si fonda. Per ora i nuovi venuti non partecipano all’Unione monetaria, ma, se soddisferanno i requisiti, potranno aderire, gradualmente, a partire dal 2007. L’allargamento del 2004 L’allargamento da 15 a 25 paesi ha determinato un aumento del 20% della popolazione dell’Unione, una riduzione del 13% del reddito pro capite, profondo allargamento delle disparità nell’Unione mutamento radicale della geografia delle regioni destinatarie degli interventi Gli organi dell’Unione Europea A partire dal 2001 l’Unione ha anche percorso una fase costituente. E’ stata istituita un’apposita Convenzione che elaborato una proposta di Carta costituzionale dell’Unione Europea, approvata dal Consiglio europeo nel giugno del 2004. Il mancato successo del referendum di approvazione in Francia e in Olanda ha determinato una battuta di arresto del processo di unificazione Gli organi dell’Unione Europea Il Parlamento •E formato da 723 membri •Eletti per suffragio universale nelle diverse nazioni ogni 5 anni •L’Italia ha diritto ad eleggere 78 membri Il Parlamento Il Consiglio dell’Unione Europea Il Consiglio dei Ministri La Commissione La Corte di Giustizia Gli organi dell’Unione Europea Il Parlamento •Ha funzioni legislative, ma esrcitate solo insieme al Consiglio dei Ministri •E di supervisione •E’ un anello debole.. •Ma ha poteri straordinari (sinora mai utilizzati) molto forti •Come ad esempio dimettere l’intera Commissione 2 Gli organi dell’Unione Europea Il Consiglio dell’Unione Europea •E formato dal Presidente della Commissione e dai Capi del governo dei Paesi Membri (il Presidente per la Francia) •Dai Ministri degli esteri Gli organi dell’Unione Europea Il Consiglio dell’Unione Europea •Determina le linee strategiche della politica europea •Gli aspetti applicativi sono lasciati al Consiglio dei Ministri •Summit due volte all’anno Gli organi dell’Unione Europea Il Consiglio dei Ministri •E formato dai Ministri di ciascuno degli Stati Membri •Spesso organizzati in sottoinsiemi •(ad esempio ECOFIN è il gruppo composto dai Ministri dell’economia) Maggioranza qualificata Gli organi dell’Unione Europea Il Consiglio dei Ministri •Potere legislativo insieme al Parlamento •(con votazioni all’unanimità e talora a maggioranza qualificata) •Coordina le le politiche economiche degli Stati membri •Conclude Accordi internazionali •Condivide il potere di bilancio con il Parlamento •Definisce la politica estera di sicurezza comune Gli organi dell’Unione Europea Commissione Europea La ripartizione dei voti, dopo l’allargamento, è la seguente: Germania, Francia, Italia, Regno Unito : 29; Spagna, Polonia : 27; Paesi Bassi : 13; Belgio, Grecia, Portogallo, Repubblica Ceca, Ungheria : 12 ; Austria, Svezia : 10; Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lituania, Slovacchia : 7; Estonia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Slovenia : 4; Malta : 3. • E composta dal Presidente e da 25 membri, uno per paese •Nominati dagli Stati Membri 3 Gli organi dell’Unione Europea Commissione Europea •Ha iniziativa legislativa: proposte al Consiglio e al parlamento •Garantisce l’esecuzione delle leggi europee (direttive) e dei programmi adottati da Parlamento e Consiglio •Vigila sull’applicazione del diritto comunitario insieme alla Corte di Giustizia •Rappresenta l’Unione sulla scena internazionale (es.trattati commerciali) Il Bilancio dell’Unione Europea Le principali aree di spesa •Politica Agricola Comune (PAC) •Operazioni strutturali •Politiche interne •Azione Esterna Il Bilancio dell’Unione Europea Dazi agricoli Includono anche l’imposta sulla produzione di zucchero Gli organi dell’Unione Europea La Corte di Giustizia •Massima autorità giudiziaria •Garantisce l’osservanza del diritto e dell’interpretazione dei trattati Il Bilancio dell’Unione Europea Le principali fonti di entrata • Dazi agricoli •Dazi doganali (verso l’esterno) •IVA comunitaria •Quarta risorsa Il Bilancio dell’Unione Europea Dazi doganali Attributi ai paesi sulla base del porto di sbarco delle merci (Effetto Rotterdam) 4 Il Bilancio dell’Unione Europea Il Bilancio dell’Unione Europea Quarta Risorsa Iva comunitaria Imposta proporzionale al GDP dei Paesi Membri Non deve superare l’ 1,27% Nel 2003 era 1,02% (1,15 includendo le risorse per l’allargamento) Aliquota 1% su una base potenziale Il Bilancio dell’Unione Europea per il 2005 mld euro comp% Agricoltura 48,5 45,9 Azioni strutturali 32,4 30,7 Politiche interne 8,0 7,6 Azioni esterne 5,5 5,2 Spese Amministrazione 6,3 6,0 Riserve 0,4 0,4 Aiuti di preadesione 3,2 3,0 Compensazioni 1,3 1,2 105,6 100,0 Altre entrate 7,3 6,9 Dazi doganali, dazi agricoli e imposta sugli zuccheri 13,9 13,2 Iva comunitaria 15,5 14,7 Quarta risorsa 68,9 65,2 Totale 105,6 100,0 Totale spese Entrate (risorse proprie) 0,0 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DELL’ATTIVITA’ ECONOMICA NEL MODELLO KEYNESIANO • • • • FLESSIBILITA’ AUTOMATICA STABILIZZATORI AUTOMATICI E TEORIA DEL DEBITO PUBBLICO Principio della domanda effettiva Offerta elastica Prezzi fissi Non pieno utilizzo della capacità produttiva IL LIVELLO DEL REDDITO dipende: • dalle componenti autonome della domanda aggregata (investimenti, esportazioni, spesa pubblica) • e dal moltiplicatore, che a sua volta dipende da: – propensione al consumo – aliquote fiscali 5 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DELL’ATTIVITA’ ECONOMICA Y = C + I+ G Moltiplicatore C = c(Y-T) T = tY Il saldo del bilancio pubblico è influenzato dal livello dell’attività economica. Maggiore attività economica genera maggiori entrate e minori spese (sussidi di disoccupazione) e quindi minori disavanzi 1 Y = (I+G) FLESSIBILITÀ AUTOMATICA DEL BILANCIO 1 – c(1-t) Componenti autonome della domanda aggregata FLESSIBILITÀ AUTOMATICA DEL BILANCIO STABILIZZATORI AUTOMATICI Sono parametri del sistema fiscale (aliquote di imposte, sussidi automatici) che hanno un effetto D=G-T • di stabilizzazione del ciclo • automatico, perché agiscono senza bisogno di interventi discrezionali T = T° + tY D = G - T° - tY = f(Y) STABILIZZATORI AUTOMATICI Y STABILIZZATORI AUTOMATICI Y=Y° + dA/(1-c) Y=Y° + dA/(1-c(1-t)) Y=Y° Parametri del sistema fiscale che hanno l’effetto di • ridurre il valore del moltiplicatore (fattore h) • correggere parzialmente l’effetto ciclico Y=Y° - dA/(1-c(1-t)) Y=Y° - dA/(1-c) 0 t0 t1 t2 t 6 STABILIZZATORI AUTOMATICI IL DEBITO PUBBLICO Un esempio: • in assenza di stabilizzatori, con una propensione marginale al consumo pari al 72% , il moltiplicatore è pari a 3,57 • con parametri fiscali (aliquote) dell’ordine di grandezza di quelli dell’economia italiana di oggi, moltiplicatore è pari a 1,72 il CHE COS’È IL DEBITO PUBBLICO • E’ una variabile di stock, pari alla cumulata dei saldi di bilancio (flussi) di uno stato dalla sua formazione al momento attuale • E’ costituito sia da moneta che da titoli obbligazionari • In che senso un debito pubblico crescente costituisce un problema per un’economia? • Da quali fattori dipende la crescita del debito? DEBITO PUBBLICO E DISAVANZO Bt-1 t-1 Dt Bt t+1 t t Bt = Bt-1 + Dt = Σ Ds S=t° Dt = Gpt + INTt - Tt = Dpt + INTt LIMITI DEL DEBITO PUBBLICO: IL MODELLO DI DOMAR Quali sono le tendenze di lungo periodo del rapporto: • debito/Pil? • spesa per interessi/Pil (onere del debito)? Ipotesi del modello di Domar • Crescita costante del Pil • Tasso di interesse costante • Politica di disavanzo costante rispetto al Pil 7 IL MODELLO DI DOMAR IL MODELLO DI DOMAR Ipotesi: Yt= (1+g)Yt-1 INTt = r Bt-1 Dt = αYt Variabili di interesse: bt= Bt/Yt θt = INTt/Yt Bt = Bt-1 + Dt Bt = Bt-1 + αYt Dividiamo per Yt bt-1 Bt Yt = bt = 1 Bt-1 αYt + Yt Yt Bt-1 Yt-1 1+g + α Yt-1 Yt IL MODELLO DI DOMAR bt-1 bt = b0 (=B/Y)= 60% bt = k bt-1 + α k <1 se g >0 0 b0 = 60% α=0 g = 3% α (=D/Y) = 0 1050 950 850 750 650 550 450 350 250 150 50 + α (1+g) g = -3% 10 20 30 b0 (=B/Y)= 60% 40 50 g = 3% 60 70 80 90 α (=D/Y) = 3% 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 70 60 50 40 30 20 10 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 8 b0 = 60% α=1 g = 3% IL MODELLO DI DOMAR 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Il valore di b di lungo periodo Si pone bt = bt-1= b b = 0 10 20 30 40 50 60 70 80 IL MODELLO DI DOMAR θt = L’onere del debito θ rbt-1 rBt-1 INTt = = Yt (1+g) Yt Nel lungo periodo b = bt-1 θt = rα g IL MODELLO DI DOMAR Bt = Bt-1 + Dt = 90 b (1+g) + α α (1+g) b = g se g > 0 IL MODELLO DI DOMAR Ipotesi di disavanzo primario costante rispetto al Pil Dt = βYt + r Bt-1 Yt= (1+g)Yt-1 INT = r Bt-1 IL RAPPORTO DEBITO/PIL dipende da quattro fattori: Bt = Bt-1 + βY t + rBt-1 = Bt = (1+r)Bt-1 + βY t (1+r) bt = (1+g) bt-1 + β bt-1, la politica fiscale del passato r, la politica monetaria corrente g, la crescita dell’economia β, la politica fiscale del governo carica in 9 IL MODELLO DI DOMAR V a r i a z i one a s s ol ut a de l r a ppor t o de bi t o/ P i l e s ue de t e r mi na nt i 20, 0 E f f et t o i nt er es si 15, 0 (spes a di I nt er ess i / Debi t o) 10, 0 5, 0 0, 0 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 -5, 0 var i az i one ass ol ut a del r appor t o Debi t o/ P i l -10, 0 Di savanzo pr i mar i o (- avanzo) -15, 0 E f f et t o var i azi one P i l nomi nal e -20, 0 (i nv er so del t ass odi c r esci t a del P i l nomi nal e) Un valore non crescente di b è compatibile con un disavanzo primario costante rispetto al Pil solo se g > r Se g<r il controllo di b può essere effettuato solo realizzando avanzi primari -25, 0 -30, 0 IL MODELLO DI DOMAR 16,0 Saldo primario che arresta la crescita di b 14,0 12,0 10,0 (1+r) bt = (1+g) bt-1 + β pongo bt = bt-1 e ricavo β 8,0 β= 1+ g saldo primario Saldo primario stabilizzante 6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 g-r Fig.2.7 Saldo primario e saldo primario che stabilizza la crescita di B/Y 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 -4,0 bt-1 -6,0 -8,0 -10,0 10