Nanoelettronica Nanoelettronica Corso di laurea Ingegneria Elettrica ed Elettronica Claudio Melis [email protected] Dipartimento di Fisica Università degli studi di Cagliari 30 maggio 2013 Nanoelettronica Introduzione al corso Introduzione al corso Numero crediti (6): Ingegneria: 60 ore (12 ore di richiami di meccanica quantistica) Fisica: 48 ore Lezioni (6 ore la settimana): mercoledi’ 18:00-20:00 giovedi’ 16:00-18:00 venerdi’ 11:00-13:00 Orario di ricevimento (2 ore la settimana): giovedi’ 10:00-12:00 Nanoelettronica Introduzione al corso Libro di testo Quantum Nanoelectronics, E. L. Wolf Nanoelettronica Introduzione al corso Programma del corso Richiami di meccanica quantistica (12 ore, cap. 2-3 libro) Nuovi elementi costitutivi dei nano-dispositivi elettronici (∼ 12 ore, cap 5 libro) Nano-dispositivi elettronici ad effetto tunnel (∼ 12 ore, cap 8 libro) Transistor a singolo elettrone, elettronica molecolare e ibrida(∼ 12 ore, cap. 9 libro) Quantum computing: differenze tra bit e qbit (∼ 6 ore, cap. 11 libro) Spintronica (∼ 6 ore, cap. 10 libro) Nanoelettronica Introduzione al corso Nanoelettronica Definizione: la parte dell’elettronica relativa alla progettazione, costruzione e applicazione di circuiti miniaturizzati (http://www.wordreference.com/definizione/nanoelettronica). QUESTA DEFINIZIONE NON E’ PRECISA! MINIATURIZZATI= dimensioni dell’ordine dei 30-40 nm Importanza della meccanica quantistica Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Fotoni Pacchetto elementare di energia che costituisce la radiazione elettromagnetica Energia di un fotone E=hν con h costante di Planck=6.6x10−34 J s (ricavata da Planck misurando lo spettro di emissione di un corpo nero a temperatura T) In termini di lunghezza d’onda E=hν= hc λ (per calcolare E in eV dato λ in nm ricordarsi che hc=1240 eV nm) Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Fotoni Effetto fotoelettrico: la massima energia cinetica degli elettroni emessi dalla superficie di un metallo investita da una radiazione luminosa di lunghezza d’onda λ K= hc λ − φ con φ=funzione lavoro del metallo IMPORTANTE!, il valore di h misurato in questo esperimento lo stesso di quello ricavato da Planck Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Elettroni Granularita’ della radiazione elettromagnetica–> Granularita’ della carica elettrica Pacchetto elementare di carica elettrica -e con e = 1.6x 10−19 C. Misurazione di e? Robert Millikan 1909(misura della caduta di gocce d’olio cariche elettricamente sotto l’influenza del campo gravitazionale e di un campo elettrico di verso opposto. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Atomo di bohr (1913) La meccanica classica ed elettromagnetismo non sono capaci di descrivere la dinamica di un atomo di idrogeno (1 protone ed 1 elettrone) Il principale problema che la radiazione elettr. emessa da una atomo composta da righe di aventi lunghezza d’onda ben definita. I modelli classici prevedono invece una distribuzione continua di lunghezze d’onda emesse (simile al corpo nero) Modello classico di atomo: elettrone orbitante attorno ad un protone –> emissione continua di onde elettromagnetiche –> collasso nel protone!! Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Atomo di bohr (1912) Singolo elettrone orbitante attorno al nucleo di carica +Ze. La forza attrattiva Coulombiana e’: 2 F = KZe dove r2 K = (4π0 )−1 = 9x 109 Nm2 C −2 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Atomo di bohr (1912) la forza Coulombiana e’ bilanciata dalla forza centripeta me v 2 /r dove me = 9.1x 10−31 Kg 2 2 2 KZe Energia totale E= mv2 - KZe r =- 2r , in un potenziale centrale l’energia cinetica e’ sempre uguale a -0.5 volte l’energia potenziale. Questa relazione classica predice che l’elettrone venga attirato verso il punto r=0 attraverso un moto a spirale rilasciando energia elettromagnetica. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Atomo di bohr (1912) Soluzione postulata da Bohr: ASSUNZIONE: il momento angolare dell’ elettrone puo’ assumere solo valori discreti. nh L = me vr = 2π = n~ L =momento angolare di un elettrone di massa me orbitante attorno ad un nucleo di carica Ze in un orbita di raggio r con velocita’ v n=numero quantico arbitrario; n=1,2,...(le unita’ della costante di Planck Js sono le stesse del momento angolare) Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Atomo di bohr (1912) Energia relativa allo stato quantico ennesimo: 2 En = − KZe 2rn , con rn = a0 = ~2 me ke 2 n 2 a0 Z = 0.053nm per cui l’energia di un elettrone orbitante nella ennesima 2 orbita En = −En02Z n = 1, 2... 2 4 E0 = me2~k 2e = 13.6eV Se il momento angolare di un elettrone fosse ~, la velocita’ e’: v = ~/me r Il periodo di rotazione attorno all’orbita e’ τ = 2πr /v = (2π)2 me r 2 /h Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Righe di assorbimento e di emissione Tramite il modello di bohr e’ possibile predirre facilmente la frequenza delle righe di emissione/assorbimento di un atomo: hν = hc λ = E0 ( n12 − 1 1 ) n22 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Momento magnetico degli elettroni orbitanti Il semplice modello di Bohr e’ sufficiente per capire come il magnetismo di un atomo derivi dal moto dei suoi elettroni. Un elettrone orbitante non e’ altro che una corrente circolante in un anello che genera un momento magnetico: ~ con i = dq/dt e A ~ vettore normale alla superficie di µ ~ = iA area A chiusa dall’orbita Tali momenti magnetici sono all’origine di tutti gli effetti magnetici che avvengono nei metalli (ferro). ~ puo’ essere riscritta in funzione di L: La formula µ = i A e ~ µ= L 2me Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Momento magnetico degli elettroni orbitanti Considerando la componente z di L:Lz = m~ notiamo come il moto elettronico orbitale porta a: µz = (e~/2me )m, dove m e’ un intero detto numero quantico magnetico. Il magnetone di Bohr e’ definito come: e~ µB = 2m = 5.79x 10−5 eVT −1 e L’energia di orientazione di un momento magnetico µ in un ~ e: campo magnetico B ~ U = −µ · B La differenza di energia tra due stati m=1 e m=-1 di un momento orbitale di un elettrone in un campo magnetico e’: ∆E = 2µB Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Esperimento di Stern-Gerlach (1922): spin elettronico ~ Un momento magnetico µ ~ immerso in un campo magnetico B si allinea al verso del campo. Dopodiche’ non ci sara’ nessuna ~ forza agente su µ ~ . Si avra’ invece una forza magnetica se B varia spazialmente (c’e’ un gradiente del campo magnetico). ~ sia diretto lungo z e che dBz sia positivo. Supponiamo che B dz z Sara’ presente una forza Fz = µz dB dz il cui effetto e’ quello di separare un fascio di atomi aventi ciascuno un momento magnetico a seconda della direzione del loro momento magnetico (diversi valori del numero quantico m). Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Esperimento di Stern-Gerlach (1922): spin elettronico Nell’esperimento di Stern-Gerlach un fascio di atomi di idrogeno attraversava un campo magnetico spazialmente variabile. Soprendentemente si osservo’ che il fascio veniva separato in due sole componenti. Classicamente ci si aspettava una distribuzione regolare sullo schermo di un rivelatore dato che gli atomi possedevano una orientazione casuale del momento magnetico. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Esperimento di Stern-Gerlach (1922): spin elettronico Secondo il modello di Bohr ci si sarebbero aspettate 3 componenti del fascio corrsipondenti ai valori m=0 m=1 m=-1. L’unico modo di spiegare l’esperimento fu quello di considerare il momento angolare totale dell’atomo l=1/2.Questo effetto venne considerato distinto dal momento angolare orbitale. Il momento magnetico che deriva dallo spin elettronico fu descritto come: e~ ms µz = g 2m e Il fattore g e detto il rapporto giromagnetico: g=2.002 dello spin elettronico e ms = ±1/2 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Duplice natura onda/particella della luce e della materia:formula di Dr Broglie Una dimostrazione diretta della natura ondulatoria della luce e’ il tracciato sinusoidale di interferenza di luce coerente diffusa da due fenditure separate da una distanza d. La posizione angolare θ dei massimi nel tracciato di interferenza e’ data dalla legge:nλ = dsinθ Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Duplice natura onda/particella della luce e della materia:formula di Dr Broglie La prima predizione sulla natura ondulatoria della materia fu fatta da De Broglie.Secondo De Broglie la lunghezza d’onda della materia era: λ = ph , dove p=mv e’ il momento della particella. Per la luce p = E /c per cui λ = h p = hc E = c ν Tale postulato di De Broglie fu confermato successivamente dall’esperimento di Davisson e Germer che osservarono un pattern di diffrazione per gli elettroni che corrispondeva ad una lunghezza d’onda λ = ph . Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Funzione d’onda ψ, densita’ di probabilita’ ψψ ∗ , onde progressive e stazionarie. E’ possibile descrivere il comportamento di una particella attraverso una funzione d’onda complessa:ψ(r , t). La probabilita’ di trovare la particella e’ data da ψ(r , t)∗ ψ(r , t)=P(r,t) Numero complesso x + iy denota un punto nel piano xy. i rappresenta un versore orientato lungo y:i 2 = −1 il complesso coniugato di un numero complesso x+iy e’ x-iy il valore assoluto di un numero complesso e’ la distanza r dall’origine del punto x,y: r = (x 2 + y 2 )1/2 = [(x + iy )(x − iy )]1/2 Una rappresentazione alternativa di un numero complesso e’: r exp(iφ)=r(cosφ + sinφ), dove φ = tan−1 (y /x ) Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Funzione d’onda ψ, densita’ di probabilita’ ψψ ∗ , onde progressive e stazionarie. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Funzione d’onda ψ, densita’ di probabilita’ ψψ ∗ , onde progressive e stazionarie. La funzione d’onda ψ deve essere scelta in modo che P sia normalizzata: RRR P(x , y , z)dxdydz = 1 Allo stesso modo si puo’ definire una funzione d’onda a n particelle:ψ(r1 , r2 ...., r2 , t) con probabilita’ P(r1 , r2 ..., rn , t) La funzione d’onda per un fascio di particelle aventi identico momento p in una dimensione e’ rappresentata da un onda progressiva: ψ(x , t) = L−1/2 exp(ikx − iωt) = L−1/2 [cos(kx − ωt) + isincos(kx − ωt)], dove k = 2π λ e ω = 2πν Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Funzione d’onda ψ, densita’ di probabilita’ ψψ ∗ , onde progressive e stazionarie. Considerando la relazione di DeBroglie:p= λh = ~k e ω = 2πν = E~ Un punto di fase fissata (es. picco) si muove secondo l’equazione x = (ω/k)t, per cui (ω/k)t e’ detta la velocita’ di fase. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Principio di indeterminazione di Heisenberg Il principio di indeterminazione di Heisenberg e’ una conseguenza della descrizione ondulatoria della posizione di una particella. L’assunzione e’ che la posizione x ed il momento p di una particella possano essere conosciuti simultaneamente con un livello minimo di incertezza: ∆x e ∆p, ∆x ∆p ≥ ~2 La particella libera con momento definito p = ~k, descritta da ψ(x , t) = L−1/2 exp(ikx − iωt) rappresenta un caso in cui ∆x = ∞ e ∆p = 0 Per costruire una funzione d’onda che descriva una particella localizzata bisogna sommare onde aventi una distribuzione di keω Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Principio di indeterminazione di Heisenberg Un esempio di questa combinazione lineare e’: ψ = A[cos(k1 x − ω1 t) + cos(k2 x − ω2 t)]= 2Acos( 12 ∆kx − 12 ∆ωt]cos(kav x − ωav t) dove ∆k = k2 − k1 ,∆ω = ω2 − ω1 ,kav = (k1 + k2 )/2,ωav = (ω1 + ω2 )/2 Assumendo che k1 e k2 abbiano valori simili abbiamo che: ∆k < kav e ∆ω < ωav per cui il fattore cos( 12 ∆kx − 12 ∆ωt) agira’ come una funzione inviluppo avente maggiore lunghezza d’onda e minore frequenza che modula la funzione d’onda originale. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Principio di indeterminazione di Heisenberg Fissando t, lo spazio tra due nodi adiacenti di cos(∆kx /2) e’: 2π ∆x = ∆k Questa grandezza puo’ essere considerata come la lunghezza di localizzazione della particella rappresentata dalla sovrapposizione di due onde. La relazione equivalente ∆k∆x = 2π e’ una forma di principio di indeterminazione che deriva dalle proprieta’ delle onde. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Equazione di Schröedinger L’equazione parte dalla ψ(x , t) e descrive la posizione di una particella in una data condizione fisica. L’origine di questa equazione puo’ sembrare misteriosa ma in realta’ si basa sulla relazione onda/particella di DeBroglie. Una appropriata equazione deve avere come soluzione per una particella libera un onda progressiva del tipo ψ(x , t) = L−1/2 exp(ikx − iωt) che consenta di spiegare l’esperimento di Davisson e Germer. Una ulteriore guida per arrivare alla equazione di Schröedinger furone le equazioni d’onda di Maxwell per le onde elettromagnetiche. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Equazione di Schröedinger dipendente dal tempo L’equazione di Schröedinger unidimensionale considerando un potenziale dipendente dal tempo U(x , t) e’: ,t) −~2 ∂ 2 ψ(x ,t) = Hψ + U(x , t)ψ(x , t) = i~∂ψ(x 2m ∂t ∂x 2 L’operatore hamiltoniano H (somma della energia cinetica e della energia potenziale rappresenta la derivata parziale della funzione d’onda rispetto al tempo. Questa informazione sara’ utilizzata quando studieremo i computer quantistici nei quali la funzione d’onda rappresenta un array che viene modificato dall’operatore H. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Equazione di Schröedinger indipendente dal tempo Nei casi frequenti in cui il potenziale U e’ indipendente dal tempo la funzione d’onda si puo’ scrivere come: ψ(x , t) = ψ(x )χ(t) sostituendo questa equazione nella equazione di Schröedinger dipendente dal tempo abbiamo: χ(t) = exp(−iEt/~) l’equazione equazione di Schröedinger indipendente dal tempo sara’:2 −~2 d ψ(x ) 2m dx 2 + U(x )ψ(x , t)=Eψ(x , t) le soluzioni sono gli autovettori ψ(x , t) e gli autovalori E. Le soluzioni devono soddisfare l’equazione + le condizioni al contorno oltre ad alcune condizioni fisiche. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Equazione di Schröedinger indipendente dal tempo La prima condizione e’ che ψ(x ) sia continua ed abbia derivate continue (a parte il caso in cui U e’ infinito per cui ψ e’ zero) La seconda condizione e’ che l’integrale di ψ(x )ψ(x )∗ eseguito su tutto il range di x sia finito. In questo modo e’ possibile trovare un fattore di normalizzazione. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Particella intrappolata in una dimensione Il problema piu’ semplice da risolvere e’ quello di una particella intrappolata in una dimensione. Supponiamo che U=0 (0<x>L);U = ∞ in tutte le altre parti dove ψ(x ) = 0 nella regione(0<x>L) l’equazione di Schröedinger indipendente dal tempo e’: d 2 ψ(x ) + 2mE ψ(x ) = 0 dx 2 ~2 Questa equazione dell’equazione di un oscillatore armonico, possiamo percio’ adattare la soluzione: F=ma, con F=-Kx corrisponde alla equazione d 2x + (K /m)x = 0 con soluzione x = sin[(K /m)1/2 t] dt 2 Nel nostro caso scriviamo ψ(x ) = Asin(kx ) + Bcos(kx ) dove: k = [ 2mE ]1/2 = 2π λ ~2 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Particella intrappolata in una dimensione Il valore del potenziale impone che a x=0 e x=L ψ(x ) = 0 cio’ significa che B=0 Inoltre: ψ(L) = 0 = Asin(KL) implica che kL = nπ n=1,2,3... 2 n2 h2 En = ~2 (nπ/L) = 8mL 2 n = 1, 2... 2m Le energie permesse crescono come il quadrato di n e che le energie crescono quadraticamente quando L decresce. La costante di normalizzazione A si calcola imponendo la normalizzazione della probabilita’: RL nπx 2 A 0 sin( L )dx = 1 che implica che A = (2/L)1/2 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Valori di aspettazione La P(x) puo’ essere utilizzata per ottenere i valori di aspettazione.Assumiamo che la funzione d’onda sia normalizzata e che l’integrazione sia eseguita su tutti i valori permessi: R < f (x ) >= ψ ∗ f (x )ψdx Per esempio, nel caso della particella intrappolata in una dimensione, R < xn2 >= (2/L) 0L x 2 sin2 (nπx /L)dx = (L2 /3)(1 − n23π2 ) Per n che tende ad infinito si approccia il valore classico (L2 /3) Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Valori di aspettazione Il valore di aspettazione della coordinata x tra gli stati m e n R e’: < xm,n >= L2 0L xsin( mπx L Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Sitema: una particella che si muove verso un gradino di potenziale finito U0 a x=0 e’ un esempio paradigmatico per spiegare gli effetti di riflessione e tunnel. Supponiamo che U = 0 per x<0 e U = U0 per x ≥ 0 Possiamo distinguere due casi: Caso 1: E>U0 , la particella incidente e’ parzialmente trasmessa e parzialmente riflessa. Per x negativo: )1/2 ψ(x ) = A · exp(ikx ) + B · exp(−ikx ), dove k = ( 2mE ~2 Per x positivo: ψ(x ) = C · exp(ik 0 x ) + D · exp(−ik 0 x ), dove k 0 = ( 2m(E~2−U0 ) )1/2 A,B,C,D sono numeri complessi arbitrari. I vincoli fisici sono essenziali per risolvere il problema. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Prima considerazione: D=0 dato che non ci sono particelle incidenti da destra Seconda considerazione: in x=0 la continuita’ della ψ(x ) implica che A+B=C Terza considerazione: in x=0 le derivate a sinistra devono essere uguali a quelle di destra: dψ(x )/dx = A · ik · exp(ikx ) − B · ik · exp(−ikx ) = C · ik 0 · exp(ik 0 x ), percio’ A+B=C e k’C=K(A-B) queste equazioni si possono scrivere come: 2k k−k 0 B = k+k 0 A e C = k+k 0 A Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Le probabilita’ di riflessione e trasmissione R e T sono: 2 0 k 0 |C |2 4kk 0 2 2 R = |B| = ( k−k k+k 0 ) T = k|A|2 = ( k+k 0 ) |A|2 e’ facile notare che R+T=1 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Caso 2 E<0 L’unica variazione in questo caso e’ che E − U0 e’ negativo rendendo k’ un numero immaginario. Per questo motivo scriviamo k 0 = iκ dove 1/2 e’ un numero reale. κ = [2m U0~−E 2 ] La soluzione per x positive e’: ψ(x ) = C · exp(−κx ) + D · exp(κx ), dove κ = [2m U0−E ]1/2 ~2 In questo caso D=0 per evitare che la f.o. assuma valoro estremamente elevati per x grandi. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Le equazioni: A+B=C e k’C=K(A-B) 2k k−k 0 B = k+k 0 A e C = k+k 0 A e 2 k 0 |C |2 k−k 0 2 4kk 0 2 = ( = ( k+k R = |B| ) T = 0 0) 2 k+k |A| k|A|2 rimangono valide ponendo k’=iκ In questo caso R=1 poiche’ nella equazione: 2 2 R = |B| = ( k−iκ k+iκ ) il numeratore ed il denominatore sono il |A|2 complesso coniugato dell’altro per cui hanno lo stesso valore assoluto. La soluzione per x positivo e’ un esponenziale decrescente ed non e’ automaticamente zero nella regione e non e’ automaticamente zero nella regione con energia negativa. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale E’ possibile ricavare |C 2 | considerando k’=iκ nella equazione: 2k C = k+k 0 A per cui: 2 4E 4k 2 2 2 4E |C |2 = k+κ 2 |A| = |A| E +(U −E ) = |A| U dove 0 0 E = ~2 k 2 /2m < U0 Notiamo che |C |2 = 0 per un potenziale infinito (particella intrappolata) Percio’ la probabilita’ di trovare una particella nella regione proibita per x>0 e’: R E P(x > 0) = |2A|2 UE0 0∞ exp(−2κx )dx =2|A|2 κU 0 dove A e’ l’ampiezza dell’onda incidente e E<U0 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Questo e’ un esempio di effetto tunnel, ossia il fatto che una particella possa essere trovata dove la sua energia classica e’ negativa. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Particella intrappolata in 2 e 3 dimensioni:quantum dot La generalizzazione dell’equazione di Schröedinger a tre dimensioni e’: −~2 2 r ) + U(~r )ψ(~r )=Eψ(~r ) 2m ∇ ψ(~ ∂2 ∂2 ∂2 2 dove ∇ = ∂x 2 + ∂y 2 + ∂z 2 Non e’ difficile dimostrare che le soluzioni per una particella intrappolata in una buca tridimensionale avente volume L3 e’: n πy ψn (x , y , z) = ( L2 )3/2 sin( nxLπx )sin( yL )sin( nzLπz ) dove nx , ny , nz sono numeri interi positivi. 2 h 2 2 2 En = 8mL 2 (nx + ny + nz ) Questo risultato puo’ essere facilmente adattato ad una buca bidimensionale o a buche con dimensioni differenti Lx Ly Lz Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Particella intrappolata in 2 e 3 dimensioni:quantum dot Se modifichiamo leggermente l’equazione precedente permettendo ad uno dei termini energetici di rappresentare una particella libera: ~kx2 h2 2 2 En = 8md 2 (ny + nz ) + 2m abbiamo un filo quantico ossia una particella vincolata in due dimensioni e libera di muoversi nella terza direzione. La corrispondente funzione d’onda e’: n πy ψnn (x , y , z) = ( d2 )sin( yd )sin( nzdπz )exp(ikx x ) Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Oscillatore armonico semplice L’oscillatore armonico semplice e’ costituito da una massa attaccata ad una molla o il moto relativo dei due nuclei in una molecola diatomica. In questi casi la massa e’ m la costante elastica della molla e’ K e la frequenza di vibrazione (rad/s) e’ ω = (K /m)1/2 . 2 Nell’equazione di Schröedinger il potenziale sara’ :U(x ) = Kx2 Le soluzioni di questa equazione sono molto complicate: 2 ψn = An exp( −mωx 2~ )Hn (x ) dove Hn (x ) sono funzioni polinomiali ben note En =(n+1/2)~ωn = 0, 1, 2.. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Oscillatore armonico semplice Queste funzioni d’onda corrispondono ad una distribuzione di probabilita’ oscillatoria: Pn (x ) = ψn∗ ψn avente n+1 picchi il 1/2 maggiore in corrispondenza di x = ±( 2E k ) Per n grande Pn (x ) tende la distribuzione di probabilita’ classica dx √ P(x )dx = dx v = 2 2 (2/m)(E −mω x /2) dove v e’ la velocita’ classica. Quando v va a zero nei punti di inversione del moto P(x) diventa grande. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Oscillatore armonico semplice En =(n+1/2)~ωn = 0, 1, 2.. Una caratteristica importante dell’oscillatore armonico e’ che per n=0 c’e’ un energia ~ω/2 detta energia di punto zero. Cio’ vuol dire che la massa oscillante per n=0 non si trova solamente nel punto x=0 Per n=0 la posizione di tale massa fluttua secondo una funzione gaussiana exp(−mωx 2 /2~) in accordo con il principio di indeterminazione di Hiesenberg ∆x e ∆p, ∆x ∆p ≥ ~2 . in questo caso ∆x =(~/2mω)1/2 ∆p = (~mω/2)1/2 Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Oscillatore armonico semplice Un esempio di oscillatore armonico e’ quello di una carica che oscilla che rappresenta una sorgente di radiazione elettromagnetica (antenna a dipolo).Possiamo pensare ad una carica q che oscilla lungo un cavo di rame. Una quantita’ rilevante in questo caso e’ il dipolo elettrico < Pm,n >= q < Xm,n >. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Fermioni, Bosoni e regole di occupazione L’equazione di Schröedinger ci dice che per i sistemi fisici soggetti ad un potenziale U ci sono stati di energia quantizzati che possono essere occupati dalle particelle. In base a questo principio possiamo dividere le particelle in due categorie: Fermioni: ogni fermione puo’ occupare un determinato stato quantico (es. atomo di idrogeno descritto dai numeri quantici n, l, ml , ms ) Questa regola non e’ altro che il principio di essclusione di Pauli. In un sistema con molti stati e molti fermioni l’occupazione parte dagli stati piu’ bassi fino a che non si arriva al livello piu’ alto detta energia di Fermi. Bosoni: possono occupare tutti uno stesso stato quantico. Una condensazione di fotoni di questo tipo e’ cio’ che succede in un laser. Nanoelettronica Introduzione alla meccanica quantistica Fermioni, Bosoni e regole di occupazione Se un sistema fisico si trova all’equilibrio termico a temperatura T e’ possibile calcolare la probabilita’ di occupazione media degli stati elettronici. Nel caso dei fermione la funzione di occupazione e’ la distribuzione di Fermi-Dirac: ffd = exp(E −Ef1/KB T )+1 Per E grande ffd tende a exp[−(E − Ef /KB T )]. Per i sistemi classici Ef = 0 per cui la distribuzione tende a quella di Maxwell-Boltzmann exp(−E /KB T ) Per i bosoni (es . fotoni) si utilizza la distribuzione di 1 Bose-Einstein: fBE = exp( hc )−1 λKb T Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Equazione di Schröedinger in coordinate polari sferiche In un atomo l’energia potenziale U dipende solo dal raggio r. Per questo motivo possiamo studiare il sistema in coordinate polari sferiche. Consideriamo x = rsin(θ)cos(φ), y = rsin(θ)sin(φ), z = rcos(θ) Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Equazione di Schröedinger in coordinate polari sferiche L’equazione di Schröedinger sara’: ∂ψ ∂2ψ 1 −~2 1 ∂ r 2 ∂ψ ~2 ∂ 1 2m r 2 ∂r ( ∂r )− 2mr 2 [ sin(θ) ∂θ (sin(θ) ∂θ )+ sin2 (θ) ∂φ2 ]+U(r )ψ = E ψ Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di idrogeno Equazione di Schröedinger applicata all’atomo di idrogeno o in generale ad una atomo idrogenoide (avente una carica nucleare Z).Il potenziale e’ del tipo U = −kZe 2 /r . Come conseguenza della simmetria sferica e’ possibile separare l’equazione in 3 diverse equazioni a singola variabile r , θ e φ. La funzione d’onda sara’:ψ = R(r )f (θ)g(φ). Le soluzione sono descritte dagli stati quantici ψn,l,m specificati dai numeri quantici n,l,m. Il numero quantico principale n e’ associato con le soluzioni della equazione radiale: −r Rn,l = ( ar0 )l exp( na )Ln,l ( ar0 ) 0 r Ln,l ( a0 ) e’ un polinomio di Laguerre e la funzione radiale ha n-l-1 nodi. Il parametro a0 ha lo stesso valore del raggio di Bohr tuttavia non ha lo stesso significato di raggio esatto dell’orbita elettronica. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di idrogeno Le energie degli stati elettronici sono invariate rispetto al modello di Bohr:En = −kZe 2 /2rn dove rn = n2 a0 /Z e a0 = 0.0529nm e’ il raggio di Bohr. La funzione d’onda di stato fondamentale dell’atomo di idrogeno e’: Ψ100 = √1π ( aZ0 )3/2 exp( −Zr a0 ) La probabilita’ di trovare un’elettrone in un certo radio r e’ data da: 2 P(r ) = 4πr 2 ψ100 che ha un massimo un corrispondenza di r = a0 /Z Questa quantita’ non rappresenta un orbita di raggio a0 ma una densita’ di probabilita’ sferica nella quale il raggio piu’ probabile dell’elettrone e’ a0 . Questa nuova soluzione rappresenta una variazione concettuale rispetto al modello di Bohr. Ψ100 e’ reale (invece che complessa), percio’ l’elettrone in questo stato non c’e’ momento angolare orbitale. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di idrogeno La funzione d’onda corrispondente a n=2 inizia con Ψ200 che ha un nodo in r ma e’ a simmetria sferica come Ψ100 . Le prime funzioni d’onda anisotrope sono: Ψ21±1 = R(r )f (θ)g(φ) = C2 ρsin(θ)exp(−ρ/2)exp(±iφ) dove ρ = Zr /a0 Queste sono le prime due funzioni d’onda aventi momento angolare (in questo caso ±~ lungo l’asse z). In generale g(φ) = exp(±imφ) dove m, detto il numero quantico magnetico, rappresenta la proiezione del momento angolare orbitale lungo l’asse z. Il momento angolare orbitale dell’elettrone ~L e’ descritto dai numeri quantici l e m. Il numero quantico l possiede un range ristretto di valori interi permessi: l=0,1,2...(n-1). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di idrogeno Questa regola conferma che nello stato n=1 il momento angolare orbitale e’ zero. Le lettere s,p,d,f,g sono spesso usate per indicare rispettivamente l=1,2,3,4,.Per esempio una funzione d’onda di tipo 2s possiede n=2 e l=0. I valori permessi del numero quantico magnetico m dipendono sia da n che da l: m=-l,-l+1,...(l-1),l in tutto ci sono 2l+1 valori. m rappresenta la proiezione di l lungo un asse z. Per esempio per l=1 ci sono tre valori di m=-1,0,+1 e questo e’ riferito come uno stato di tripletto. In questo caso il momento angolare possiede tre diverse orientazioni rispetto al’asse z:θ = 45◦ , 90◦ and135◦ .In questa notazione lo stato n=2 si separa in stati di sngoletto (2s) o tripletto (2p). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di idrogeno Per ogni elettrone c’e’ anche un vettore momento angolare di spin ~S avente lunghezza [s(s + 1)1/2 ]~ dove s=1/2. La sua proiezione e’:ms = ±( 1s )~ Seguendo queste regole matematiche e’ possibile valutare che il numero di stati elettronici distinti per una dato n e’ 2n2 . Dato che il principio di esclusione di Pauli permette un solo elettrone per stato cio’ significa che ci saranno ci saranno 2n2 elettroni nello stato n. Un’altrapparticolarita’ del momento angolare ~L e’ che il suo modulo e’ L = (l(l + 1)~ con Lz = m~. p Allo stesso modo abbiamo che S = (s(s + 1)~ con Sz = ms ~. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di idrogeno Nel caso in cui un elettrone abbia sia momento angolare orbitale che momento angolare di p spin, questo due formano un momento ~ ~ ~ angolare J = L + 1S J = (j(j + 1)~ Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Combinazioni lineari di stati elettronici Le somme o differenze degli stat elettronici descritti in precedenza sono anch’essi soluzioni ell’equazione di Schröedinger. Ad esempio: Ψ211 + Ψ21−1 = C2 ρsin(θ)e −ρ/2 [exp(iφ) + exp(−iφ)] = C2 ρsin(θ)e −ρ/2 cos(φ) Questa non e’ altro che 2 volte la funzione 2px . Questa combinazione lineare di funzioni d’onda e’ un tipico esempio di funzione d’onda reale in cui la combinazione lineare cancella i momenti angolari fornendo alla f.o. una direzione preferenziale. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione di dipolo elettrico e regole di selezione per gli atomo Le interazioni radiazione/materia sono molto importanti dal punto di vista tecnologico (es. laser, dischi ottici) La base per l’emissione di un’onda elettromagnetica e’ una carica accelerata. Un elettrone in un antenna accelerato da un campo sinusoidale produce un dipolo elettrico oscillante. Un altro esempio e’ una carica a velocita’ v in un orbita di raggio r, che subisce una accelerazione centripeta del tipo a = v 2 /R. Si genera cosi’ una radiazione di sincrotrone che fornisce un intenso fascio di fotoni ad alta energia. La potenza totale irradiata da una carica accelerata e avente velocita’ v in un orbita circolare di raggio R e’: 2 4 /R 2 ) P = [6π0ec 3(v(1−v 2 /c 2 )2 ] Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione di dipolo elettrico e regole di selezione per gli atomo Il fascio di radiazione e’ diretto lungo la tangente dell’orbita. Tale radiazione e’ la base dei cosidetti synchrotron light sources. Le beam lines di questi laboratori sono tangenti alle orbite circolari (circular vacuum pipe) in cui orbitano gli elettroni. Gli elettroni che orbitano attorno al nucleo non emettono in questo modo! La perdita di energia farebbe collassare l’elettrone.Bohr risolse questo problema imponendo che il momento angolare fosse quantizzato.Un orbita elettronica e’ uno stato stabile e la radiazione classica descritta in precedenza e’ proibita dalla natura non-classica dell’universo alla scala atomica. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione di dipolo elettrico e regole di selezione per gli atomo Una transizione di un elettrone da uno stato ad energia piu’ alta a uno stato a energia piu’ bassa e’ necessario per conservare l’energia. Un esempio e’ stato fornito in precedenza dove veniva calcolato il valore di aspettazione della coordinata x tra gli stati m ed n di una particella intrappolata in una dimensione. Il risultato era una carica oscillante con frequenza ωm,n = (Em − En )/~. Se moltiplichiamo la posizione x (misurata rispetto al centro della scatola L/2) per la carica e, otteniamo un dipolo elettrico oscillante simile ad un antenna: p = e < xm,n >= R +iEm t −iEn t nπx ( L2 ) 0L (x − L2 )sin( mπx L )exp( ~ )sin( L )exp( ~ )dx pm,n = exm,n exp(−iωm,n t) Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione di dipolo elettrico e regole di selezione per gli atomo La funzione d’onda sin( nπx L ) sono simmetriche rispetto al punto di centro L/2 se n e dispari e antisimmetriche se n e’ pari. L’integrale sara’ finito solo se tutto l’integrando e’ simmetrico (pari), per cui solo una delle due funzioni d’onda deve essere antisimmetrica. Cio’ vuol dire che uno (ma non entrambi) tra n e m devono essere dispari. Per esempio se n=m=1 l’integrale e’ zero.Se n=1 e m=2 l’integrale non e’ zero. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Regole di selezione per la radiazione di dipolo elettrico L’esempio precedente chiarisce la regola di selezione per emissione di dipolo elettrico. Nel caso delle funzioni d’onda dell’atomo di idrogeno, lo stesso tipo di ragionamento porta alle regole di selezione: ∆l = ±1 e ∆m = 0, ±1 Come conseguenza l’idrogeno nello stato 2s non emettera’ luce in seguito a processi di oscillazione di dipolo tramite una transizione allo stato 1s. Invece uno stato 2p emettera’ in seguito ad’una transizione all’1s. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione della luce spontanea e stimolata La discussione precedente suggerisce l’idea che un elettrone possa spontaneamente con tempo di vita τ emettere un fotone collassando in uno stato quantico ad energia inferiore.Questo processo e’ piu’ rapido se le regole di selezione del dipolo permettono tale transizione. In termini di momento di dipolo elettrico oscillante pm,n , il coefficiente di Einsten e’: ω 3 (pm,n )2 8πhν3 2π 1 2 τ = Am,n = ( c 3 ) 3~2 (pm,n ) = |3π0 ~c 3 | La condizione deve essere tale che un fotone emesso possa essere accomodato (vero nel caso in cui l’atomo e’ isolato). La densita’ degli stati nello spazio libero dei fotoni e’ data dal primo fattore 3 ) che si applica ad una transizione permessa della equazione ( 8πhν c3 ∆l = ±1. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione della luce spontanea e stimolata Come applicazione di questa formula consideriamo una transizione da n=2 a n=1 nell’idrogeno.Tale transizione e’ detta Lyman alpha corrispondente alla prima riga della serie di Lyman. La f.o. di questa linea ha lunghezza d’onda di 121.56 nm, che corrisponde all’ultravioletto. L’energia della transizione e’ circa 10.20 eV come si puo’ ricavare dalla relazione E = hc/λ con hc=1240 eV nm. Tale energia e’ in accordo con la formula ∆E = E0 (1/12 − 1/22 ) con E0 = 13.6eV . Se forziamo la formula di Einstein tale che 1/τ sia uguale a 1/1.65 ns e risolviamo l’equazione per p = e < x2,1 > otteniamo <x2,1 >= 9.85x 10−11 m = 1.86a0 .Questo e’ un valore plausibile dell’ordine del raggio di Bohr corrispondente a n=2 (4a0 ). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione della luce spontanea e stimolata Come secondo esempio consideriamo la transizione n=3–>n=2 nell’idrogeno detta H-alfa (prima linea nella serie di Balmer).Questa riga rossa viene utilizzata dagli astronomi per mappare la densita’ di atomi di idrogeno ionizzato nelle galassie distanti. Infatti quando l’idrogeno ionizzato si ricombina viene emessa questa line nella meta’ delle ricombinazioni. La lunghezza d’onda di questa riga e’ 656.281 nm. L’energia della transizione e’ circa 1.889 eV (vedi formule sopra).Quanto e’ spessa questa linea? Una possibile soluzione deriva dal fatto che la larghezza della riga sia data dall’ultima cifra del valore di λ che sarebbe 0.001 nm. Tale assunzione da una valore ∆λ/λ = 1.56x 10−6 . Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione della luce spontanea e stimolata Seguendo la relazione E=hc/ possiamo stimare il valore di ∆E /E = −∆λ/λ = 2.9x 10−6 eV .Considerando il principio di indeterminazione ∆E ∆t > ~ possiamo stimare il tempo di vita dell’elettrone 3p per il decadimento nello stato 2s 1.4 ns. Dalla formula di einsten risulta che < x3,2 >= 5.3x 10−10 m = 10a0 . Usando la formula di Bohr per n=3 risulta r = 9a 0. In realta’ la riga di emissione Hα e’ splittata in un doppietto (esempio di quella che si chiama struttura fine). Le due righe di emissione separate hanno rispettivamente λ=656.272 e 656.285 nm . La differenza di λ e’ 0.0132 nm e la lunghezza d’onda media e’ 656.2786 nm.E’ possibile misurare sperimentalmente la larghezza di ciascuna riga che pari a 0.00042 nm che corrisponde ad un tempo di vita di 5.4 ns per il livello 3p. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione della luce spontanea e stimolata Ritorniamo alle formula di Einstein, con τ = 5.4ns, ricaviamo che < x3,2 >= 2.60x 10−10 m = 5.1a0 che e’ abbastanza vicino al valore previsto da Bohr 9a0 . Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Emissione della luce spontanea e stimolata Nel caso in cui gli elettroni siano sottoposti ad un campo elettromagnetico si parla di processi di emissione ed assorbimento stimolati. Questi due processi seguono la legge di Einstein nel caso un cui la radiazione incidente a frequenza ωm,n = (Em − En )/~. Per esempio la stessa radiazione emessa da un atomo di idrogeno che che va da n=2 a n=1 puo’ essere assorbita da un altro atomo che passa da n=1 a n=2. Questi due processi hanno la stessa probabilita’. Dato che l’emissione spontanea e l’emissione e l’assorbimento stimolato hanno la stessa probabilita’, se il numero di atomi nello stato di energia maggiore e’ piu’ grande di quello ad energia minore, la luce che entra nel sistema sara’ amplificata. La regola per l’emissione stimolata e’ che il fotone emesso e’ un duplicato del fotone stimolante. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Particelle indistinguibili ed energia di scambio In un sistema con 2 o piu’ elettroni, la loro natura di indistinguibilita’ gioca un importante ruolo. Se due elettroni sono presenti in un sistema le distribuzioni di probabilita’ P(x1 , x2 ) e P(x2 , x1 ) devono essere identiche. Nessuna variazione di osservabili puo’ avvenire in seguito ad uno scambio di due elettroni: P(x1 , x2 ) = P(x2 , x1 ) = |ψn,m (x1 , x2 )2 | cio e’ valido se: ψn,m (x1 , x2 ) = ψn,m (x2 , x1 ) caso simmetrico, o ψn,m (x1 , x2 ) = −ψn,m (x2 , x1 ) caso antisimmetrico. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Particelle indistinguibili ed energia di scambio Applicando questo concetto al caso di elettroni non-interagenti, per esempio una scatola 1D in cui: mπx2 1 ψn,m (x1 , x2 ) = A2 sin( nπx L )sin( L ) = ψn (x1 )ψm (x2 ). Troviamo che questa funzione d’onda non e’ ne simmetrica ne antisimmetrica. Tuttavia combinazioni del tipo: √ n (x2 )ψm (x1 )| e ψS (1, 2) = |ψn (x1 )ψm (x2 )+ψ 2 √ n (x2 )ψm (x1 )| ψA (1, 2) = |ψn (x1 )ψm (x2 )−ψ 2 sono rispettivamente simmetrica e antisimmetrica. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Particelle indistinguibili ed energia di scambio Fermioni: La combinazione antisimmetrica ψA si applica nel caso degli elettroni e altre particelle con spin=1/2 (protoni e neutroni) che vengono detti fermioni. Osserviamo che ψA nel caso di m=n e’ uguale a zero.La f.o. per due fermioni nello stesso stato e’ zero!Questo non e’ altro che il principio di esclusione di Pauli. Bosoni: Per altre particelle, es. fotoni vale la combinazione simmetrica ψS (1, 2).Tali particelle sono caratterizzate da spin intero. Macroscopicamente un gran numero di fotoni possono occupare lo stesso stato quantico. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Componenti orbitali e di spin della funzione d’onda Per descrivere completamente uno stato elettronico bisogna aggiungere la proiezione dello spin ms = ±1/2. E’ utile separare la parte spaziale φ(x ) e la parte di spin χ:: ψ = φ(x )χ Per un elettrone singolo χ =↑(ms = 1/2) o χ =↓(ms = −1/2) Per due elettroni ci sono due categorie, S=1 (spin paralleli) o S=0 (spin antiparalleli). Mentre S=0 permette solo ms = 0, S=1 ha tre possibilita’: ms = 0, 1, −1 che sono riferite come costituenti uno stato di tripletto. Una buona notazione per uno stato di spin e’ χs,m di tripletto: χ1,1 =↑1 ↑2 ,χ1,−1 =↓1 ↓2 e χ1,0 =↑1 ↓2 + ↓1 ↑2 Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Componenti orbitali e di spin della funzione d’onda Per lo stato di singoletto S=0: χ0,0 =↑1 ↓2 − ↓1 ↑2 Da questa rappresentazione si capisce che il tripletto e’ simmetrico per lo scambio mentre il singoletto e’ antisimmetrico per lo scambio. Dal momento che la funzione d’onda completa per un elettrone deve essere antisimmetrica per lo scambio di due elettroni, cio’ puo’ essere ottenuto in due diversi modi: ψA (1, 2) = φsim (1, 2)χanti (1, 2) = φsim (1, 2) (S=0, singoletto) o ψA (1, 2) = φanti (1, 2)χsim (1, 2) = φanti (1, 2) (S=1, tripletto) Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Principio di esclusione di Pauli e tavola degli elementi La materia e’ costutita da atomi, che sono costruiti secondo le regole della meccanica quantistica. Le regole che governano le funzioni d’onda ad un elettrone ed il principio di esclusione di Pauli sono le basi per la costruzione della tavola periodica. Shell atomiche piene. Abbiamo visto che le regole permettono 2n2 stati distinti per ogni valore del numero quantico principale n. La shell K di un atomo comprende i due elettroni dello stato n=1. La shell L con n=2 (2s 2 2p 6 )(Ne) La shell M con n=3 (3s 2 3p 6 3d 10 )(Ar). Queste schell chiuse contengono rispettivamente 2,8,18 elettroni.Elettroni con schell totalmente piene sono: Z=2 (He),Z=10(Ne),Z=18(Ar),Z=36(Cr),Z=54(Xe) e Z=86(Rn). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Aspetti qualitativi degli atomo He e Li E’ possibile avere delle informazioni sulla struttura elettronica di semplici atomi a partire dal modello di Bohr e il principio di esclusione di Pauli.L’elio possiede 2 elettroni attratti da un nucleo avente carica Z=2 (2 protoni e 2 neutroni). Il modelo di Bohr predice il raggio dell’orbita rn = (n2 /Z )a0 .Dobbiamo considerare per ogni elettrone l’interazione con in nucleo e con l’altro elettrone. Considerando che l’interazione con in nucleo e’ piu’ importante (carica Z=2) potremmo stimare l’energia di legame dell’elettrone come 4E 0 = 54.4 eV. Una ulteriore correzione puo’ essere fatta considerando l’interazione repulsiva col secondo elettrone.Assumiamo che il secondo elettrone sia il piu’ lontano possibile dal primo, ossia che il secondo sia diametralmente opposto rispetto al primo ad una distanza 2rn = a0. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Tavola periodica degli elementi Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Aspetti qualitativi degli atomi He e Li L’energia Coulombiana repulsiva e’ 27.2 eV, per cui l’energia di legame dell’elettrone sara pari a 27.2 eV.Questa stima e’ vicina al valore sperimentale di 24.46 eV. Consideriamo il Li che possiede tre elettroni. Il principo di esclusione di Pauli necessita che il terzo elettrone sia nello stato n=2, con raggio di dell’orbita 4 volte maggiore rispetto a quello degli elettroni con n=1. In prima approssimazione possiamo considerare il terzo elettrone all’estero del core atomico (nucleo di carica Z=+3e e due elttroni di carica -e)- Per cui il terzo elettrone sara’ soggetto ad un potenziale attrattivo con carica e. L’energia di legame sara’ pertanto E0 /4 = −3.4eV . Sperimentalmente risulta che il potenziale di ionizzazione e’ 5.39 eV. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Aspetti qualitativi degli atomi di He and Li Tale discrepanza deriva dal fatto che l’elettrone esterno riesce in qualche modo a penetrare all’interno della nuvola elettronica 1s 2 , per cui l’elettrone sentira’ una carica efficace maggiore di e (1.26). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Metalli alcalini (core pieno+un elettrone) I metalli alcalini sono hanno tutti il core pieno ed un elettrone esterno s. Per il Li: 2s, Na:3s,K:4s,Rb:5s,Cs:6s. La stima piu’ semplice per il calcolo dell’energia di legame di questi elettroni esterni 2e: Ealcalini = (k/2)e (stiamo anche in questo caso considerando la rn carica efficacie sentita dall’elettrone esterno uguale a e). Questa rozza stima fornisce dei potenziali di ionizzazione pari a 3.4,1.51,0.85,0.54 e 0.38 eV per Li,Na,K,Rb e Cs rispettivamente. I valori sperimentali sono maggiori: 5.4,5.1,4.3,4.2 e 3.9 eV . Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Metalli alcalini (core pieno+un elettrone) Questa grande discrepanza (che aumenta con Z) suggerisce che il modello che abbiamo adottato deve necessariamente essere rifinito. Possiamo definire una carica effettiva del core Z’, tale che (k/2)Z 0 e 2 dove rn0 = rn /Z 0 Ealcalini = r0 n I valori ricavati di Z’ sono:1.26,1.84,2.26,2.79 e 3.21 per Li,Na,K,Rb e Cs rispetticamente. Per cui notiamo che il valore della carica efficace aumenta all’aumentare di Z: cio’ vuol dire che i cores esterni sono meno efficienti nello schermare la carica nucleare. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di Carbonio: 1s 2 2s 2 2p 2 Il carbonio e’ l’atomo base della chimica organica. Tutte le molecole biologiche (proteine, DNA) sono costituite per la maggior parte dal Carbonio. Il carbonio puo’ cristallizare in diamante (sp3) o graphite (sp2), puo’ anche formare i nanotubi o molecole di fullerene. Tutta questa varieta’ di strutture riflette i vari modi in cui i 4 atomi esterni (n=2) del Carbonio so possono disporre. Il fatto che l’energia degli elettroni dipenda solo dal numero quantico principale (nel modello di Bohr e nella trattazione di Schröedinger) significa che i 4 elettroni esterni 2s e 2p hanno la stessa energia (stiamo trascurando gli effetti di interazione tra il momento magnetico orbitale e di spin che danno vita alle cosiddette strutture fini). Ragionando in questo modo possiamo stabilire che la Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Atomo di Carbonio: 1s 2 2s 2 2p 2 Percio’ ogni combinazione lineare di questi stati sara’ equivalente in termini energetici. Questo ragionamento vale nel caso di atomi isolati. Tuttavia, se l’ambiente non ha simmetria sferica, alcune combinazioni lineari saranno energeticamente favorite a seconda dell’ambiente chimico circostante. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Combinazioni lineari di funzioni d’onda Le piu’ importanti ibridizzazioni del carbonio sono: sp 3 , sp 2 edsp. L’ibridizzazione sp 3 descrive legami tetraedrici con angoli di 109.5◦ Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Combinazioni lineari di funzioni d’onda L’ibridizzazione sp 2 descrive legami planari che puntano in tre direzioni separati da 120◦ (benzene, grafene, grafite) Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Combinazioni lineari di funzioni d’onda L’ibridizzazione sp descrive legami lineari (tripli legami) ed esempio nell’acetilene (C2 H2 ). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Combinazioni lineari di funzioni d’onda Per capire meglio il fenomeno della ibridizzazione riprendiamo le funzioni d’onda dell’atomo di idrogeno: Ψ21±1 = R(r )f (θ)g(φ) = C2 ρsin(θ)exp(−ρ/2)exp(±iφ) dove ρ = Zr /a0 Questi sono i primi due stati che possiedono momento angolare.Vedi rappresentazione nel libro degli orbitali. La particolarita’ di queste funzioni d’onda e’ che possono essere opportunamente combinate in modo da creare funzioni d’onda equivalentei dal punto di vista energetico ma orientate in specifiche direzioni. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Combinazioni lineari di funzioni d’onda In questo caso particolare abbiamo: Ψ211 + Ψ21−1 = C2 ρsin(θ)e −ρ/2 [exp(iφ) + exp(−iφ)] = C2 ρsin(θ)e −ρ/2 2cos(θ) = 2px allo stesso modo Ψ211 − Ψ21−1 = C2 ρsin(θ)e −ρ/2 [exp(iφ) − exp(−iφ)] = C2 ρsin(θ)e −ρ/2 2sin(θ) = 2py e Ψ210 = C2 ρcos(θ)e −ρ/2 = 2pz Queste combinazioni lineari 2px , 2py , 2pz sono del tutto equivalenti alle soluzioni originali. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Connessione con i legami covalenti Possiamo usare queste funzioni per formare altri stati ibridi. Per esempio il set di funzioni d’onda di tipo sp 3 che puntano agli spigoli di un tetraedro (es, Silicio,Germanio, Diamante). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Molecole Gli atomi si possono legare per formare le molecole in due modi: In una molecola ionica (KCl), l’atomo metallico K dona il suo elettrone di valenza al Cl (che possiede una lacuna nella sua shell quasi piena). Questo fenomeno genera una attrazione Coulombiana tra lo ione K + e quello Cl − . L’altro modo in cui gli atomi si possono legare e’ attraverso il legame covalente. Tale tipo di legame e’ centrale nella chimica organica oltre che nei semiconduttori. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Molecole ioniche Le molecole ioniche A+ B − si formano tra un metallo A il cui potenziale di ionizzazione e’ inferiore rispetto all’affinita’ elettronica dell’atomo B. L’affinita’ elettronica e’ l’energia di legame disponibile per un elettrone tale da creare uno ione negativo. Per esempio la molecola NaF ha una energia di dissociazione di 4.99 eV, che puo’ essere calcolata dall’energia di ionizzazione del Na (5.14 ev) meno l’affinita’ elettronica del F (3.4 eV). L’energia Coulombiana attrattiva NaF ad una distanza di equilibrio di 0.193 nm e’ 7.45 eV.L’energia repulsiva Coulombiana tra i nuclei e’ 0.72 eV.Risulta quindi 4.99 eV=7.45 eV+3.40 eV-5.14 eV-0.72 eV. Una ulteriore conferma del fatto che NaF e’ fortemente legata e’ la sua frequenza di vibrazione f = 1.6x 1013 Hz. Trattando questa molecola come un semplice oscillatore armonico classico si ottiene K = mcm x (2πf )2 = 176.6Nm− 1 con mcm = m1 m2 /(m1 + m2 ) Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole L’origine fisica dello ione molecolare di idrogeno e’ puramente quanto-meccanica.Per un sistema di un elettrone e due protoni a grande distanza co sono due ovvie funzioni d’onda ψa (x1 ) e ψb (x2 ) che rappresentano rispettivamente l’elettrone sul protone di sinistra o sul protone di destra.Per grandi distanza tra i protoni questi due stati avranno tempi di vita grandi tuttavia diminuendo la distanza questi stati saranno instabili. Per cui in elettrone ψa (x1 ) passera’ per effetto tunnel a ψb (x2 ) ad una frequenza f. Per trovare lo stato fondamentale consideriamo che una combinazione lineare di soluzioni e’ anch’essa una soluzione. Per cui una soluzione generale e’: ψ =Aψa (x1 ) + Bψb (x2 ) dove A2 + B 2 = 1 Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Le combinazioni lineari che sono stabili nel tempo sono quelle simmetriche ed antisimmetriche: ψS =2−1/2 [ψa (x1 ) + ψb (x2 )], ψA =2−1/2 [ψa (x1 ) − ψb (x2 )] Questi stati sono stabili nel tempo perche’ l’elettrone e’ presente sia a destra che a sinistra e le instabilita’ legate all’effetto tunnel non sono piu’ presenti. E’ facile comprendere che la combinazione simmetrica ψS ha una energia inferiore di ψA , perche’ la probabilita’ di trovare l’elettrone nel punto medio e’ diversa da zero mentre e’ zero in ψA . Il punto medio e’ energeticamente favorevole per l’elettrone dato che in quel caso c’e’ una doppia attrazione con entrambi i nuclei. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole La differenza di energia tra ψS e ψA e’ ∆E = hf dove f e’ la frequenza di tunnel dell’elettrone da una parte verso l’altra. Il valore ∆E e’ circa due volte l’energia di legame, che e’ 2.65 eV per H2+ .Per cui la frequenza di tunnel e’ 1.28x 1015 s − 1, che corrisponde ad un tempo di residenza di 0.778 fs. Consideriamo due protoni a distanza R. Se R e’ grande possiamo trascurare l’interazione dell’elettrone col secondo protone, si ha quindi: ~2 )∇2 + U(r )]ψ = E ψ dove r e’ la posizione dell’elettrone. [−( 2m Questa equazione ha come soluzioni ψ = ψa (x1 ) e ψb (x2 ) con energia E = E0 . Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Le interazioni dell’elettrone e del primo protone con il secondo protone sono :−ke 2 (1/ra,2 + 1/R).L’interazione attrattiva avviene principalmente quando l’elettrone si trova tra i due protoni ed e’ attratto da entrambi i nuclei. Possiamo scrivere le interazioni come: Hint = ke 2 [ R1 − 1ra,2 ] in cui il primo termine e’ l’interazione repulsiva tra i due protoni. Seguendo il trattamento di Pauling si trova: (J+K ) ke 2 E − E0 = ( Da 0 ) + (1+D) per ψS 2 (J−K ) (1−D) per ψA , dove 1 ψb∗ (x2 )[−ke 2 ( ra,2 )ψa (x1 )d 3 x1 d 3 x2 ] ke E − E0 = ( Da 0) + K= RR 2 −D (1 + D) = −( ke a0 )e Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole J= RR 1 ψa∗ (x2 )[−ke 2 ( ra,2 )ψa (x1 )d 3 x1 d 3 x2 ] = ke 2 −( a0 )[−D −1 + e −2D (1 + D −1 )] ∆= ψb∗ (x2 )ψa (x1 )d 3 x1 d 3 x2 ] = e −D (1 + D + D = R/a0 RR D2 3 , dove K e’ conosciuto come l’integrale di scambio,risonanza o hopping e misura la frequenza alla quale l’elettrone che si trova in un sito so muove al sito piu’ vicino.K vale all’incirca 2-3 ev nei sistemi a base carbonio. La differenza di energia tra il caso simmetrico ed antisimmetrico e’ circa 2K =5.3 eV per H2+ . Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Consideriamo due protoni (a,b) a distanza R fissa e due elettroni. Se R e’ grande possiamo trascurare l’interazione tra i due atomi: ~2 )(∇21 + ∇22 ) + U(r1 ) + U(r2 )]ψ = (H1 + H2 )ψ = E ψ dove le [−( 2m r rappresentano le coordinate dell’elettrone 1 e 2. Le soluzioni a questo problema in cui non ci sono le interazioni possono essere del tipo ψ = ψa (x1 )ψb (x2 ) oppure ψa (x2 )ψb (x1 ) dove ψa,b sono le funzioni d’onda centrate nel protone a o b. L’energia in entrambi i casi e’ E = Ea + Eb Le interazioni tra gli atomi sono di due tipi. Primo, l’interazione repulsiva ke 2 /r1,2 con r1,2 la distanza tra gli elettroni. Secondo, l’interazione attrattiva di ciascun elettrone con il secondo protone: −ke 2 (1/ra,2 + 1/rb,1 ) Possiamo riscrivere queste interazioni tutte assieme come: 1 1 1 Hint = ke 2 [ R1 + r1,2 − ra,2 − rb,1 ] Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Per avere il valore di aspettazione della energia di interazione dobbiamo risolvere l’integrale: R < Eint >= ψ ∗ Hint ψdq La funzione d’onda appropriata deve essere antisimmetrica. Percio’ la parte spaziale simmetrica φsim (1, 2) per il singoletto S=0 e la parte spaziale antisimmetrica φanti (1, 2) per lo stato di tripletto S=1. Percio’ le energie di interazione sono: < Eint >= A2 (K1,2 + J1,2 ) per S=0 < Eint >= B 2 (K1,2 − J1,2 ) per S=1 Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole dove RR K1,2 (R) = R R ψa∗ (x1 )ψb∗ (x2 )Hint ψa (x1 )ψb (x2 )d 3 x1 d 3 x2 J1,2 (R) = ψa∗ (x1 )ψb∗ (x2 )Hint ψa (x2 )ψb (x1 )d 3 x1 d 3 x2 Il sistema scegliera’ per ogni valore di R lo stato che avra’ l’energia di interazione piu’ negativa. Nel caso della molecola di idrogeno l’integrale di scambio J1,2 e’ negativo, in modo che il legame covalente avvenga quando gli spin sono antiparalleli (S=0). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Bonding e antibonding La comprensione qualitativa del risultato e’ che la funzione d’onda e’ simmetrica nel caso del singoletto permettendo a piu’ elettroni di localizzarsi tra i protoni. Una variazione significativa nella energia elettrostatica e’ collegata alla orientazione relativa dei momenti magnetici dei due elettroni. Questo effetto puo’ essere sommarizzato nella energia di scambio: He = −2Je ~S1 · ~S2 J e’ negativo nel caso della molecola di idrogeno dando una valore negativo bonding per gli spin antiparalleli. La configurazione con gli spin paralleli e’ repulsiva ed e’ detta antibonding La differenza di energia tra bonding e antibonding e’ di circa 9 eV. In altre circostanze J e’ negativo cosi’ da favorire arrangiamenti degli spin paralleli.es. ferromagnetismo. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Metano, etano e ottano Il legame covalente non esiste solamente tra stati s come nel caso dell’idrogeno, ma anche tra opportune combinazioni di stati p.I legami nel diamante e nel silicio cristallino sono di tipo sp3 . Inoltre i legami covalenti possono esistere anche tra stati p e stati s.In tutti questi casi esiste un a simmetria attorno all’asse che unisce gli atomi. In questo caso si parla di legami di tipo sigma. I legami sigma basati su una ibridizzazione sp3 sono presenti nel metano (CH4 ), nell’etano che puo’ essere pensato come due molecole di metano che condividono un legame sigma tra due carboni. Il metano e’ una molecola tetraedrica che coinvolge gli elettroni 2s 2 sp 3 del carbonio.Nel formare i legami che puntano agli spigoli di un tetraedro, vengono selezionate opportune combinazioni lineari di funzioni d’onda 2s e 2p. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Metano, etano e ottano L’etano coinvolge gli stessi elettroni del carbonio.I carboni si legano tra loro oltre che a tre idrogeni, sempre con una simmetria tetraedrica. L’ottano (C8 H1 8) possiede una struttura lineare e 17 diversi isomeri, uno dei quali e’ un importante componente della benzina. I legami nella forma lineare vengono rappresentati come CH3 (CH2 )6 CH3 e possono essere pensati come una molecola di etano con sei gruppi addizionali CH2 inseriti tra i carboni originali.Questa struttura lineare non e’ rigida, simulazioni fatte a 400 K mostrano come le distorsioni rispetto alla molecola lineare avvengano dopo appena 10 ps. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Etilene, acetilene e benzene Le molecole a base carbonio considerate fino ad ora coinvolgevano solo legami singoli. Tuttavia il Carbonio ed altri atomi possono formare legami doppi e tripli. I legami doppi, basati su ibridizzazioni sp2 sono planari con angoli di legame di 120 gradi. Un esempio e’ l’etilene (C2 H4 ). In questo caso ogni carbonio contribuisce a legami sigma con 3 dei suoi 4 elettroni di valenza. I rimanente elettrone di valenza di tipo 2pz , orientato perpendicolarmente all’asse C-C , forma un legame pi localizzato tra i due carboni.I legami sigma e pi costituiscono assieme un doppio legame. I legami pi, che si formano solo quando gli orbitali 2pz sono paralleli, rendono la struttura planare. Inoltre non mostrano nessuna simmetria rotazionale attorno all’asse di legame. I legami di questo tipo sono caratteristici degli alcheni :Cn H2n . Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Etilene, acetilene e benzene Un legame carbonio-carbonio triplo si trova nell’acetilene (C2 H2 ).Tale legame e’ basato sulle ibridizzazioni sp che sono lineari con angoli di legame di 180 gradi.Ogni carbonio fornisce on elettrone 2s per il legame con l’idrogeno e tutti i rimanenti 2s2p 2 elettroni vengono utilizzati per il legame col carbonio vicino. 6 elettroni si trovano quindi tra i due carboni, 4 coinvolti in legami pi e due in legami sigma. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Benzene Nel benzene e’ costituito da un ring esagonale di sei carboni separati da una distanza di 139.9 pm. Gli angoli di legame sono di 120 grado, che indica una ibridizzazione di tipo sp 2 .In questo caso ogni carbonio contribuisce con 3 dei 4 elettroni di valenza a elgami sigma con un idrogeno e due carboni vicini. Il rimanente elettrone 2pz (sei in tutto), orientato perpendicolarmente al piano della molecola,forma un legame pi con uno dei vicini. Creando cosi’ un doppio legame sigma, pi. Le posizioni nell’anello in cui ci sono i doppi legami possono essere cambiate senza cambiare la struttura. C’e’ percio’ una risonanza tra i due possibili stati dell’anello. Sperimentalmente tutti i legami sono equivalenti ad una distanza di 139.9 pm intermedia tra il singolo ed il doppio legame del carbonio. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Benzene Il motivo di questa struttura e’ stato dibattuto da piu’ di 100 anni.Anelli simili, con 5 e 7 membri,sono frequenti nei composti organici, per cui l’importanza non e’ solo quella del benzene. Alcuni aspetti di questo modello di estendono alla grafite ed ai nanotubi. Questo modello suggerisce che i sei elettroni 2pz coinvolti nei legami pi carbonio-carbonio siano delocalizzati e si possano muovere attorno al ring. Il supporto a questa idea proviene dalla maggiore suscettivita’ diamagnetica del benzene. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Benzenoquinone C6H 4 O2 : due distinte lunghezze di legame sono state misurate.Per i legami C-C le lunghezze sono: 134.4 pm e 148.1 pm che rappresentato legami doppi e singoli distinti. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Orbitali delocalizzati del benzene, diamagnetismo L’anello benzenico e’ importante perche’ mostra la presenza di una corrente elettrica condotta attraverso legami covalenti.Usando i legami covalenti come fili conduttori oltre che altri elementi di un circuito e’ l’idea centrale della elettronica molecolare. Dato che siamo interessati alla corrente condotta nel ring di benzene useremo un modello semplificato di elettroni liberi in una anello. Modelli piu’ rigorosi si basano su opportune combinazioni lineari delle funzioni d’onda degli atomi di carbonio. In ogni caso il nostro modello semplificato permette di descrivere la corrente ed il diamagnetismo. Il diamagnetismo e’ un effetto che avviene per gli elettroni che ~ La circolano in orbite chiuse sottoposti ad un campo magnetico B suscettivita’ dimagnetica e’ una misura di questo effetto e nel caso del benzene risulta una alto valore di suscettivita’. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Orbitali delocalizzati del benzene, diamagnetismo ~ un sistema diamagnetico In risposta ad un campo magnetico B, 0 ~ produce un campo B avente stessa direzione e verso opposto. Cio’ ~ suscita una Cio’ e’ dovuto al fatto che il campo magnetico B corrente nel sistema diamagnetico che a sua volta genera un ~ 0. campo B Seguiamo l’analisi fatta da Feynman: Supponiamo che una carica q orbiti ad una raggio r racchiudendo quindi un’area πr 2 (Questo e’ un loop di corrente in cui I=dq/dt). Immaginiamo che un campo magnetico perpendicolare B(t) cresca lentamente a partire da zero. La legge di Faraday dice che comparira’ un campo elettrico il cui voltaggio risultante e’ uguale a −dΦm /dt ossia la variazione del flusso magnetico attraverso il loop. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Orbitali delocalizzati del benzene, diamagnetismo r dB V = 2πrE = −πr 2 dB dt per cui E = −( 2 ) dt Il campo elettrico agisce sulla carica orbitante variando il suo momento angolare esercitando un momento:τ = qrE La variazione del momento angolare varia come: qr 2 dB dL dt = τ = qrE = −( 2 ) dt Dopo un certo tempo t, quando il campo magnetico raggiunge il valore B, il momento magnetico accumulato sara’: 2 ∆L = −( qr2 )B Abbiamo visto in precedenza che il rapporto giromagnetico che lega il momento magnetico con il momento angolare :∆µ = (q/2m)∆L Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Orbitali delocalizzati del benzene, diamagnetismo Per cui la variazione di momento magnetico imposta dal campo e’: 2 2 ∆µ = (q/2m)∆L = −( q4mr )B La formula di base ∆µ = ∆IA dove A e’ l’area dell’orbita e ∆I e’ la variazione di corrente dovuta al campo magnetico: ∆µ e2 ∆I = πr 2 = −Z ( 4πm )B Tale corrente e’ persistente dell’ordine del nAT −1 che e’ presente solo nel caso in cui e’ presente il campo magnetico. Da notare che r 2 e’ il raggio che parte dall’asse parallelo al campo magnetico per cui se il campo magnetico e’ diretto lungo z : r 2 = x 2 + y 2 Se consideriamo un atomo sferico abbiamo che 2 = x 2 + y 2 + z 2 c’e’ un fattore di correzione 3/2. rav La formula diventa percio’: 2 2 µ = −( Ze 6m )rav B dove Z e’ il numero di elettroni orbitanti e la 2 media r include orbite orientate in modo casuale rispetto al Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Orbitali delocalizzati del benzene, diamagnetismo Infine, la suscettivita’ diamagnetica χm = Mµ0 /B per un mezzo che contiene N momenti magnetici indotti per metro cubico: 2 2 χm = −µ0 N( Ze 6m )rav Adesso consideriamo il caso di una molecola planare, come il ring di benzene in un liquido o un gas in modo che il loop di corrente la assuma rapidamente una orientazione casuale. Il campo magnetico B e’ nella direzione z e l’angolo θ tra l’asse z ed il versore ~n normale al piano del benzene assumera’ valori tra 0 e 180 gradi. L’area A e’ fissata ma il flusso intercettato e’ BAcosθ. Il momento indotto e’ sempre diretto lungo ~n, tuttavia la quantita’ che ci interessa e’ la proiezione del momento magnetico indotto lungo z. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Orbitali delocalizzati del benzene, diamagnetismo 2 2 Si ha quindi che ∆µz = −( Ze4mr )Bcos 2 θ ed il valor medio del cosθ e’ uguale ad 1/2. Per cui il contributo medio medio lungo l’asse z dell’anello di raggio r e’ dato da: 2 2 ∆µz = −( Ze8mr )B Considerando un numero N di benzeni per unita’ di volume, la 2 2 magnetizzazione M sara’ −N( Ze8mr )B e la suscettivita’: 2 2 χm = µ0BM =-Nµ0 ( Ze8mr ) molecola planare in un liquido SI. Queste formule descrivono il contributo di orbite estese, per questo motivo bisognerebbe aggiungere anche il contributo dovuto ai singoli atomi dell molecole che abbiamo descritto in precedenza. Vogliamo utilizzare le informazioni tabulate per calcolare questi contributi.Il problema e che tutti i dati tabulati sulle proprieta’ magnetiche sono espresse nelle unita’ cgs (centimetri,grammi secondi). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Orbitali delocalizzati del benzene, diamagnetismo La formula base (nel caso sferico) e’ differente: Ze 2 2 χm = M B = −N( 6mc 2 )rav Nel cgs la carica dell’elettrone e’ e=4.8x10−10 esu,me = 9.1x 10−26 g e c = 3x 1010 cm/s In queste unita’ χm per il gas di He e’ −2.02x 10−6 cc mol−1 Utilizzando la formula descritta sopra per He, sapendo il valore di χm possiamo calcolare il valore di r av , che risulta 1.13a0 . Tale valore e’ circa il doppio di quello calcolato con Bohr (a0 /2). Il motivo per cui ci sono delle differenze e’ dovuto al fatto che nella formula precedente si trascurano le interazioni tra gli elettroni delle varie orbite. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Moto correlato degli elettroni Il moto degli elettroni dell’He non e’ indipendente.Tali elettroni interagiscono fortemente dato che la loro distanza r12 e’ di circa 53 pm che corrisponde ad una energia repulsiva ke 2 /r12 di 27.2 eV.Per questo motivo il moto degli elettroni e’ fortemente correlato. Facciamo l’assunzione estrema che gli elettroni si muovono rigidamente in versi opposti separati da 2r. Possiamo modificare la formula precedente. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Suscettivita’ magnetica del benzene Possiamo applicare la formula precedente al caso del Carbonio nella fase diamante considerando Z=4 elettroni indipendenti. Il valore misurato di χm e’ 5.9x 10 − 6 cc mol −1 da cui otteniamo rav = 72.2pm (ragionevole per gli elettroni 2p e 2s). Lo scopo e’ quello di applicare il ragionamento precedente in modo da calcolare il numero effettivo Zπ di elettroni che contribuiscono alla corrente. Il valore sperimentale di χm e’ −13.4x 10−6 cc mol −1 . Questo valore tiene conto solo del contributo della corrente del ring per cui possiamo usare la formula che abbiamo derivate in precedenza per N molecole planari usando le unita’ cgs: Zπ e 2 r 2 χm = M B = −N( 8m∗ c 2 ) e Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Suscettivita’ magnetica del benzene In questo caso utilizziamo una massa efficace me∗ per il moto degli elettroni nell’anello e usiamo i valori sperimentali di χm e rav per determinare il valore di Zπ /me∗ . Risulta dalla formula precedente che me 2 Zπ ( m ∗ ) = 1.753 = 1.14 .L’interpretazione (arbitraria) e’ che la e molecola di benzene possiede due elettroni orbitanti con massa me efficace ( m ∗ ) = 1.14. e Per validare questo modello con i dati sperimentali consideriamo un singolo benzene sottoposto ad un campo magnetico perpendicolare. La corrente indotta dal campo e’: ∆µ e2 ∆I = πr 2 = −Z ( 4 )B. Utilizzando i valori ottenuti precedentemente otteniamo una corrente di 3.9 nA per un campo magnetico di 1 T. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Suscettivita’ magnetica del benzene E’ possibile a questo punto valutare il campo magnetico B’ creato dalla corrente che risulta in accordo con i dati sperimentali. Sperimentalmente si misura il chemical shift (NMR). Questo modello fornisce dati in accordo con gli esperimenti assumendo che il numero di elettroni Zπ che circolano nell’anello me benzenico sia 2 con massa efficace ( m ∗ ) = 1.14. e Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Modello per gli elettroni delocalizzati nell’anello benzenico Il modello di partenza assume che i sei elettroni pi nell’anello siano liberi (energia potenziale costante) lungo una pista circolare di lunghezza L=2πr (versione circolare della particella intrappolata in 1D). Dal punto di vista della meccanica quantistica questo e’ un problema di scatola circolare. Consideriamo la parte angolare della equazione di Schröedinger: ∂2ψ ~2 1 [ 1 ∂ (sin(θ) ∂ψ ∂θ ) + sin2 (θ) ∂φ2 ] + U(r )ψ = E ψ Fissiamo 2mr 2 sin(θ) ∂θ θ=90 gradi in modo da confinare il moto nel piano x,y, considerando quindi una sola variabile: l’angolo φ (misurato in verso orario a partire dall’asse x). In generale ci si aspetta una dipendenza dell’energia potenziale dall’angolo φ ma per ora consideriamo U costante. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Modello per gli elettroni delocalizzati nell’anello benzenico L’equazione diventa percio’: ~2 ∂ 2 ψ + U(φ)ψ = E ψ 2mr 2 ∂φ2 Proviamo una soluzione del tipo ψ = Aexp(im0 φ).La condizione fisica che deve essere rispettata e’ che ψ sia a singolo valore, per cui aggiungendo una quantita’ m’2π al valore di ψ non deve cambiare il valore della f.o. Cio’ implica che m0 = 0, ±1, ±2... (multipli interi della f.o dell’elettrone attorno al loop). Inserendo questa funzione (E>U) nella equazione troviamo: ~2 m02 = E − U, se U=0 allora le energie permesse sono: 2mr 2 ~2 0 E = m02 E1 dove E1 = 2mr 2 e m = 0, ±1, ±2.... Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Modello per gli elettroni delocalizzati nell’anello benzenico La proiezione del momento angolare lungo l’asse z e’ m0 ~. Per cui questi stati quantici, avendo momento angolare, possono generare un momento magnetico indotto. Come nel caso dell’atomo di idrogeno combinazioni lineari equivalenti delle f.o includono: ψ = Asinφ + Bcosφ. Le f.o. a piu’ bassa energia sono: ψ = costante per m’=0 con energia 0 e ψ = sin(m0 φ) con energia E1 e ψ = cos(m0 φ) con energia E1 L’energia corrispondente a m’=0 (in cui si accomodano 2 elettroni con spin opposto) e’ nominalmente quella degli stati 2p del carbonio mentre le energie per m0 = ± 1 sono spostate di ~2 E1 = 2mr 2 che e’ uguale a 1.05 eV per r=190 pm e L = 2πr =1194 pm. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Modello linearizzato di una molecola ciclica Il modello precedente puo’ essere riconsiderato. Immaginiamo di passare dalla circonferenza ad una linea di lunghezza L=6a’=1194 pm lungo l’asse x. Invece di confinare l’elettrone a x=L, permettiamo all’elettrone di rientrare a x=0.Queste condizioni vengono dette condizioni periodiche al contorno: ∂ψ ψ(L) = ψ(0) e le derivate [ ∂ψ ∂x ]x =0 = [ ∂x ]x =L Sappiamo che la soluzione generale per una particella in una scatola e’ ψ = Aexp(ikx ). In questo caso le soluzioni saranno diverse poiche’ cambiano le condizioni periodiche al contorno. Dalla prima condizione abbiamo che A = Aexp(ikL) che implica 0 che kL=m’2π che implica k = 2mL π (equivalente a L = m0 λ, dato che λ = 2π/k). Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Modello linearizzato di una molecola ciclica Questa non e’ altro che la assunzione originale di Bohr, che permette un numero intero m’ di lunghezze d’onda attorno all’anello o in una distanza L=6a’ nel modello lineare. I valori permessi di k saranno: 0 m0 π k = m6a2π 0 = 3a0 dove a’ e’ il periodo del potenziale lungo il path di corrente. Seconda condizione: sappiamo che ∂ψ ∂x = A ik exp(ikx) da cui abbiamo: ∂ψ ∂x =A ik=A ik exp(ikL) Questa equazione fornisce le stesse informazioni della precedente. In conclusione le soluzioni della equazione sono f.o. del tipo exp(ikx) o combinazioni lineari del tipo sin(kx) cos(kx) con k = ±m0 π/3a.Queste energie differiscono da quelle della trappola monodimensionale poiche’ la funzione d’onda non e’ 0 agli estremi. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Effetti dovuti alla variazione del potenziale:riflessione di Bragg A questo punto possiamo considerare le variazione del potenziale U(x) avente lunghezza d’onda a’ causate dalla presenza degli atomi di Carbonio.Ci aspettiamo che gli atomi riflettano parte della f.o. ψ = exp(ikx ).Sappiamo che k = 2π/λ per cui quando il moto dell’elettrone e’ diventa piu’ veloce la lunghezza d’onda diminuisce. Nanoelettronica Descrizione quantistica di atomi e molecole Nuovi building blocks per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Una delle strategie della moderna nanoelettronica e’ basata su un approccio modulare nel quale strutture particolarmente efficienti per una data funzione sono assemblate o sono importate in strutture convenzionali (passando per esempio da strutture da ∼ 102 a ∼ 101 atomi). Una delle forti motivazioni alla base di questo approccio e’ quella di mantenere la precisione nei vari parametri dei circuiti pur riducendo fortemente la taglia dei sistemi. Infatti un singolo atomo mancante (che sicuramente si trova in strutture generate attraverso la deposizione in vuoto) comportera’ una variazione di volume δV /V ∼ 10−3 nelle strutture piu’ piccole δV /V ∼ 10−6 nelle strutture piu’ grandi (1000 volte inferiore).Per cui il peso di Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nuovi building blocks per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Per esempio immaginiamo che l’isola di un transistor a singolo elettrone per cui la capacitanza e’ una parametro fondamentale.Paragoniamo un isola costituita da un C60 con quella di dimensioni simili prodotta attraverso tecniche di deposizione in vuoto.Mentre il fullerene sara’ perfettamente riproducibile ,qualsiasi altra struttura prodotta sara’ in qualche modo casuale nella forma e nella dimensione.Per cui ci saranno aspetti del circuito che dipenderanno da interazioni che non possono essere sotto controllo. Un esempio simile e’ quello di un nanotubo di carbonio la cui funzione in un circuito puo’ essere quella di conduttore avente un’alta mobilita’ elettronica controllabile.La regolarita’ delle posizioni atomiche lo rende un perfetto conduttore il cui raggio e’ Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nuovi building blocks per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Le strutture molecolari come i nanotubi di Carbonio o il C60 offrono la possibilita’ del controllo assoluto che implica anche la perfetta riproducibilita’ e alta mobilita’ della cariche elettroniche. In linea di principio un metallo estremamente puro tenuto a temperature molto basse puo’ permettere agli elettroni di muoversi attraverso milioni di atomi prima di essere diffusi.Questo tipo di comportamento e’ desiderabile permettendo al dispositivo una maggiore velocita’ e sviluppando meno calore. Nei metalli e nei semiconduttori il requisito di perfezione delle posizioni atomiche e’ molto difficile e costoso da ottenere.Generalmente sono necessari grandi cristalli singoli che poi Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nuovi building blocks per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Anche in questo caso per evitare la diffusione elettronica bisogna lavorare a basse temperature poiche’ il moto termico degli atomi riduce il libero cammino medio degli elettroni da molti milioni di passi reticolari fino a qualche decina. Un modo di ridurre lo scattering a temperatura ambiente e’ quello di considerare dei cristalli rigidi in cui viene aumentata l’energia e quindi viene ridotta l’ampiezza delle vibrazioni. A questo scopo gli atomi di massa piccola sono piu’ indicati poiche’ la loro frequenza di vibrazione e quindi la loro energia sara’ maggiore. I solidi a base Carbonio (diamante, grafite) sono promettenti da questo punto di vista Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nuovi building blocks per i dispositivi elettronici di scala nanometrica:benzene Anello esagonale formato da 6 atomi di Carbonio. La struttura e’ detta aromatica poiche’ almeno due dei sei elettroni 2pz (la cui densita’ di probabilita’ si estende superiormente es inferiormente rispetto all’anello benzenico 70 pm)sono delocalizzati e si muovono facilmente attorno all’anello. E’ stata misurata una corrente di 3.9 nA applicando un campo magnetico di 1 T. L’equivalenza del legame carbonio-carbonio e’ mantenuta nelle strutture del grafene e della grafite.La lunghezza di legame nel grafene e’ 142 pm (139.9 pm nel benzene).Nella grafite lo spazio tra i piani di grafene e’ di 335 pm, consistente con una debole interazione van der Waals. Dei quattro elettroni di valenza di ogni carbonio, 3 sono impegnati Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nuovi building blocks per i dispositivi elettronici di scala nanometrica:grafene Un singolo foglio di grafene (figura) e’ un cristallo singolo con lo spessore di un singolo atomo.I fogli di grafene sono la base per creare i nanotubi e i fullereni e la grafite.Tuttavia un singolo foglio di grafene e’ difficile da isolare e solo di recente si e’ riuscito a farlo. I piu’ perfetti fogli di grafene sono estratti da un cristallo di grafite.L’estrazione prevede una sorta di rimozione (peeling off) in modo da ottenere un foglio di grafene singolo. Inoltre il grafene e’ stato crescito im modo epitassiale su un substrato di SiC. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Zona di Brillouin In fisica dello stato solido, si chiama prima zona di Brillouin la cella di Wigner-Seitz del reticolo reciproco. Preso un qualsiasi punto del reticolo di Bravais come in figura, il contorno della zona di Brillouin si ottiene tracciando la bisettrice delle linee congiungenti i primi vicini nel reticolo reciproco. In tre dimensioni alle rette bisettrici si sostituiscono i piani bisettori. L’importanza della prima zona di Brillouin dipende dalla descrizione mediante funzioni di Bloch delle onde in un mezzo periodico, in tale rappresentazione si trova che le soluzioni possono essere completamente caratterizzate dal loro comportamento in una sola zona di Brillouin. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Zona di Brillouin Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Reticolo reciproco In geometria e in cristallografia il reticolo reciproco del reticolo di ~ che generano un reticolo di Bravais un insieme di vettori K Bravais nello spazio dei momenti. L’onda piana il cui vettore ~ ha la stessa periodicit del reticolo di partenza. d’onda sia K Ad ogni reticolo di Bravais possiamo associare un reticolo reciproco in maniera univoca. Il reticolo di Bravais che determina un certo reticolo reciproco e’ spesso chiamato reticolo diretto, quando considerato assieme al suo reciproco. Il reticolo reciproco e’ anche un reticolo di Bravais nello spazio dei vettori d’onda. Il reticolo reciproco del reticolo reciproco e’ il reticolo di Bravais originale. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nuovi building blocks per i dispositivi elettronici di scala nanometrica:grafene La parte scura della figura, nel piano kx ,ky e’ la prima zona di Brillouin del grafene.I vettori d’onda k sono convenzionalmente misurati rispetto al centro della zona (Γ). I punti K ed M rappresentano importanti direzioni di alta simmetria per il grafene.In particolare il punto K e’ quello in cui si incontrano la banda di conduzione e la banda do valenza. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Conduzione elettronica del grafene La grafite e’ un conduttore ed e’ descritta come un semiconduttore a gap zero la cui conduttivita’ e altamente dipendente dalla direzione. La struttura a bande della grafite paragonata a quella del Si puo’ essere pensata come se il gap del Si fosse ridotto a zero. Mantenendo la forma parabolica per la banda do conduzione e la banda di valenza che si toccano (sovrappongono leggermente) a k=0 (Γ). Per il grafene ci sono due importanti variazioni nella struttura a bande.La prima e’ che ci sono tre direzioni preferenziali nel piano del grafene definite dai tre diversi legami C-C.In ciascuna di queste tre direzioni il minimo di energia e’ leggermente spostato rispetto a k=0. Tali punti di minimo vengono detti K e K’. La seconda differenza e’ che le bande di energia approcciano i minimi a K e K’ linearmente piuttosto che come una parabola Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Conduzione elettronica del grafene L’energia puo’ essere descritta come: E = ±~(kx2 + ky2 )1/2 c ∗ Dal momento che E varia linearmente con il vettore k, la relazione ∗ v = ~−1 ∂E ∂k comporta una velocita’ (c ) costante molto grande 6 −1 dell’ordine di 10 ms . Il valore√ di c ∗ e’√: √ c−c t c ∗ = ( 32 ) at~ = 2 3a In questo caso t e’ l’integrale di hopping ~ √ (risonanza),a e’ la costante reticolare del grafene che e’ 3ac−c con ac−c la distanza carbonio-carbonio nel grafene (142 pm). Considerando che t=3.1 eV, si ottiene c ∗ = 0.546x 106 ms −1 . Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Conduzione elettronica del grafene Gli elettroni liberi del grafene giaciono in una banda formata dagli elettroni 2pz , gli stessi che forniscono la corrente di schermo nel benzene.La velocita’ stimata delgli elettroni nel ring del benzene era dell’ordine di 0.364x 106 ms −1 . Le particelle che trasportano la carica elettrica nel grafene (elettroni e lacune) a velocita’ costante ed elevata si comportano come un fotone: E = pc ∗ = ~kc ∗ Questa relazione suggerisce che come per il fotone la massa sia zero. Una particella di massa efficace zero e’ molto rara nella fisica dello stato solido, sebbene significhi semplicemente che l’energia vs. k sia una retta. In accordo i dati sperimentali mostrano una massa molto piccola. Sperimentalmente la mobilita’ del grafene a temperatura ambiente Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Conduzione elettronica del grafene Il libero cammino medio a temperatura ambiente e’ estremamente elevato :fino a 0.3 µm che corrispondono a 2000 legami C-C. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Conduzione elettronica del grafene epitassiale Due fogli di grafene possono essere isolati allo stesso modo in cui si isolano fogli singoli o estraendoli da cristalli di grafite e attraverso la crescita epitassiale. Recentemente fogli singoli e doppi di grafene sono stati cresciuti in condizioni di ultra alto vuoto si un substrato di SiC. Questo processo e’ noto come vacuum graphitization e consiste in un breve riscaldamento ad alta temperatura (1400 gradi C) nel quale gli atomi di Si diffondono dalla superficie del SiC lasciando un layer di C che ha la stessa struttura cristallina.Questo metodo puo’ essere usato per produrre fogli singoli e doppi. Utilizzando metodologie di analisi di tipo low-energy diffraction (LEED) sono stati osservato grandi domini epitassiali in cui il c’erano due fogli di grafene aventi costante reticolare 246 pm (corrispondente si legami C-C 142 pm) ruotati di 30 gradi rispetto Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Conduzione elettronica del grafene epitassiale In seguito a questa rotazione gli atomi di Carbonio e quelli del SiC erano allineati sufficientemente da indurre un ordine a lungo raggio nel grafene. Questi layer epitassiali mostrano un’elevata mobilita’ elettronica 2.75 m2 s −1 a 300 K indicando un elevato libero cammino medio per gli elettroni nel grafene epitassiale. E’ stato inoltre osservato che la corrente puo’ transitare anche tra i due fogli di grafene con un valore di ciraca 1 nA per atomo di C nel grafene. Applicando un opportuno voltaggio (figura) tra i fogli di grafene , le bande di conduzione e di valenza si separano (traslano) creando un gap energetico di circa 200 meV.Per cui siamo passati da un semimetallo ad un semiconduttore. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Conduzione elettronica del grafene epitassiale Il voltaggio e’ dovuto alla deposizione di atomi di potassio all’interno del doppio strato di grafene.Il singolo elettrone di valenza del potassio e strappato dal grafene creando una concentrazione di cariche ed un campo elettrico di dipolo.VEDERE FIGURA 5.6 In principio e’ possibile manipolare i doppi-strati di grafene con differenti voltaggi in modo da ottenere gap energetici variabili.VEDI FIGURA. Il valore del gap energetico aumenta all’aumentare delle cariche libere immesse nel grafene. Questa caratterizzazione e’ stata fatta dal punto di vista teorico. FIGURA 5.7 Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Possibili applicazioni del grafene Le applicazioni del grafene epitassiale includono: transistor ad effetto di campo,nuovi dispositivi basati sulla variazione del bandgap al variare del campo elettrico applicato e dispositivi basati sulla occupazione di non-equilibrio dei minimi K e K’. Le potenzialita’ per i dispositivi sembrano relativamente immediate dato che i fogli epitassiali di grafene possono essere cresciuti sul SiC utilizzando metodi standard dell’industria dei semiconduttori. Invece il patterning del grafene in nanoribbons (nano-nastri) e’ ancora in uno stato primordiale e’ non e’ capace di produrre ribbons con controni zigzag o armchair. FIGURA 5.8 Altri tipi di dispositivi sono basati sulla struttura energetica del grafene che presenta i minimi di energia in corrispondenza dei due punti K e K’. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Possibili applicazioni del grafene Un tipo di dispositivo e’ basato su un foglio di grafene opportunamente ritagliato in modo da creare un nano-nastro le cui proprieta’ dipendono intrinsecamente dall’orientazione del nastro rispetto al reticolo di grafene. Nella figura si mostra il nanoribbon con i controni zig-zag e armchair.La larghezza del nastro e’ importante. Oltre i 200 nm le proprieta’ del ribbon sono le stesse di quelle di un foglio. Se supponiamo che i punti K e K’ non siano equivalenti si avra’ uno splitting (gap energetico) tra la banda di valenza e la banda di conduzione. Cio’ accade quando si ha una rottura di simmetria di inversione nel grafene dovuta per esempio alla presenza del substrato di SiC. Una differente occupazione delle valli K e K’ da parte delle cariche e’ detta polarizzazione delle valli. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanotubi di Carbonio I nanotubi di Carbonio sono dei cilindri cavi costituiti da un foglio di grafene arrotolato (figura).Il diametri minimi sono circa 0.5 nm, simili a quelli della molecola di fullerene. Tuttavia la loro lunghezza puo’ essere dell’ordine del micron o centimetro. La scelta dell’asse di arrotolamento realtivamente al foglio di grafene assieme all’asse del cilindro determina una famiglia di diversi tipi di SWNTs che variano da isolanti a conduttori. A seconda del senso di arrotolamento possono essere distinti tre tipi di nanotubi: se le maglie della rete sono disposte con due lati degli esagoni paralleli o perpendicolari all’asse del nanotubo, si hanno rispettivamente nanotubi a zig-zag o a armchair. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanotubi di Carbonio A seconda del profilo che disegnano gli atomi in una sezione del nanotubo perpendicolare al suo asse; se i lati degli esagoni sono progressivamente sfalsati e determinano l’andamento a spirale, si hanno nanotubi chirali. Le strutture osservate quindi possono essere visualizzate come un reticolo grafitico bidimensionale sulla superficie di un cilindro. ~ definisce un modo diverso di arrotolare il Ciascun vettore reticolo R ~ e foglio per formare il tubo. Se introduciamo i vettori unitari R1 ~ riportati nella Figura 2, allora R ~ pu essere espresso come R= ~ R2, ~ ~ n1R1+ n2R2 e perci ciascun tubo pu essere etichettato con una coppia di numeri interi [n1, n2]. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanotubi di Carbonio Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanotubi di Carbonio La relazione tra gli indici n.m ed il diametro del nanotubo e’: d = πa (n2 + m2 + nm1/2 ) dove a e’ la costante reticolare del √ grafene ( 3ac−c = 246pm) Un nanotubo di carbonio e’ un conduttore monodimensionale la cui densita’ di stati e’ rappresentata in figura. Esistono inoltre varieta’ di nanotubi di carbonio multiwalled che possono essere sintetizzati in vario modo. Figura 5.9 con i tre tipi di nanotubi,immagine STM (chirale, 9 wall) La conduttivita’ elettrica dei nanotubi con particolari orientazioni (armchair) e’ estremamente elevata. Risulta che le cariche possano attraversare distanze dell’ordine del micron senza incombere nello scattering .Infatti i nanotubi sono perfettamente periodici su lunghezze dell’ordine del micron. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanotubi di Carbonio L’unica fonte di scattering sono le vibrazioni reticolari che sono relativamente piccole dato che la struttura e’ rigida. La mobilita’ elettrica e’ estremamente elevata in modo da rendere i nanotubi estremamente utili nelle regioni attive dei dispositivi ad alte frequenze.Si vedra’ successivamente che nanotubi con diametro di 1.4 nm possono trasportare correnti del microAmpere corrispondenti a 108 Acm−2 . Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanotubi di Carbonio annidati I nanotubi di Carbonio annidati hanno il minimo di energia stabile nella configurazione in cui i tubi sono paralleli e coassiali.Le forze attrattive tra i due sono di tipo van der Waals e non forniscono resistenza allo slittamento di un tubo rispetto all’altro. In un recente esperimento (figura) si e’ trovato che partendo da una configurazione in cui uno dei due nanotubi veniva tenuto sfilato dall’altro il sistema ritornava spontaneamete alla configurazione annidata. Cio’ indica una energia potenziale attrattiva che spinge i tubi in questa configurazione. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Proprieta’ fisiche, capacita’ di corrente In figura viene mostrata la corrente misurata attraverso un SWCN metallico. La corrente ragiunge i 20 microAmpere e non dipende dalla temperatura. I dati mostrano come la stessa corrente elevata sia disponibile a 5 V a temperature che variano da 4 a 200 K . Cio’ dimostrerebbe che lo scattering degli elettroni con il reticolo responsabile della generazione del calore e’ un evento raro. Tale assenza di scattering si riferisce ad un trasporto di carica ti tipo balistico. Nel trasporto balistico e’ possibile rappresentare il fenomeno con una rappresentazione ondulatoria che comporta fenomeni di interferenza. Questo tipo di effetti sono stati osservati (figura). Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Proprieta’ fisiche, capacita’ di corrente I nanotubi di carbonio possiedono inoltre una elevato coefficiente di conducibilita’ termica (300 W/(m.K)).Questo valore e’ paragonabile ai migliori conduttori termici tipo diamante o grafene (2000 W/(m.K)). Questa caratteristica e’ importante per la nanoelettronica perche’ la rimozione del calore e’ uno dei problemi principali dei dispositivi nanometrici. Il modulo di Young (1 TPa) sono paragonabili con quelli dei materiali piu’ duri. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Effetti di interferenza nei nanotubi metallici Gli elettroni che si muovono con moto balistico sono equivalenti a onde che si propagano allo stesso modo delle onde elettromagnetiche in una guida d’onda o la propagazione della luce tra due specchi. Anche in questi casi ci sara’ riflessione delle onde che risulteranno in fenomeni di interferenza.Tali fenomeni sono stati osservati come mostrato in figura in cui un nanotubo metallico e’ inserito in una geometria simile ai transistor ad effetto di campo. La figura mostra una nanotubo isolato SWNT che e’ stato sintetizzato attraverso la chemical vapor deposition. Tale nanotubo avente altezza di circa 1 nm e’ stato posizionato attraverso un AFM in un dispositivo FET . Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Effetti di interferenza nei nanotubi metallici Le proprieta’ elettriche del FET sono state caratterizzate in funzione del voltaggio V bias e il gate voltage Vg . Al di sotto dei 10 K si osservano delle oscillazioni sinusoidali. In questo caso gli elettroni possono viaggiare tranquillamente attraverso il dispositivo essendo poi riflessi all’estremita’ del dispositivo. Questo fenomeno e’ piu’ evidente analizzando un altro esperimento (fig 5.13) in cui viene misurata la conduttanza in funzione del voltaggio (source-drain) e gate. Le interferenze sono state interpretate come dovute a due modi di propagazione che interferiscono solo con le due estremita’ del dispositivo e non tra di loro. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Effetti di interferenza nei nanotubi metallici Lo spazio che intercorre tra le oscillazioni e’ inversamente proporzionale alla lunghezza del tubo La pendenza del plot voltage-spacing vs- 1/L e’ stabilito come a hvf /2 da cui si puo’ valutare la velocita’ di fermi come vf = 8.1x 105 ms −1 . Questo valore e’ in accordo con la velocita’ misurata nel grafene. L’interpretazione di questi fenomeni e’ quella di un interferenza di tipo Fabry-Perot. La cavita’ risonante e’ il nanotubo delimitato dalle due giunzioni nanotubo-elettrodo. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Effetti di campi elettrici nei nanotubi I nanotubi di Carbonio sono cilindri di diametro riproducibile dell’ordine di 1 nm. Le estremita’ possono invece essere considerate come sfere dello stesso diametro. Il raggio di un nanotubo e’ a=0.5 nm, cio’ rende facile produrre un campo elettrico intenso sulla sua superficie.Se la carica e’ Q distribuita su una lunghezza L, il campo elettrico radiale e’: E = (2πQ0 L)r In generale il potenziale V(a) sara’ fissato con l’assunzione du un elettrodo coassiale molto piu’ grande di raggio b tenuto a V=0. In questo caso il campo elettricocorrispondente al raggio a e’: V0 E = [ln(b/a)]a dove V0 e’ il potenziale sulla superficie del nanotubo. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Effetti di campi elettrici nei nanotubi Il punto importante e’ che il valore del raggio den nanotubo e’ al denominatore della espressione. Cio’ rende il valore del campo elettrico estremamente elevato. Per b/a=500, V=1 V e a=0.5 nm E=0.322 V/nm.Questo campo elettrico non e’ tale da ionizzare un atomo ma e’ grande abbastanza per creare un legame con una molecola polare.Questo effetto e’ stato utilizzato per creare un semplice sensore elettrico per molecole polari. E’ possibile generare campi elettrici piu’ intensi in prossimita’ delle estremita’ del nanotubo che possiamo considerare come sferiche aventi lo stesso raggio del nanotubo. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Effetti di campi elettrici nei nanotubi Considerando un potenziale V(a)=V0 il campo elettrico E per r>a e’:E = V0 a/r 2 .ConsiderandoV0 = 1V e a=0.5 nm il campo sulla superficie e’ V0 /a = 2V /nm Questo campo elettrico puo’ essere facilmente cresciuto fino a valori che permettono di emettere elettroni per effetto di campo. Il fatto che i nanotubi possano facilmente condurre alte correnti e’ potenzialmente utile nel generare dispositivi a effetto di campo capaci di avere alte densita’ di corrente. La capacitanza di un capacitore cilindrico avente raggio interno a 0 L) ed esterno b e’: C = (2π ln(b/a) Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Il valore della capacitanza dipende dal raggio a. Tale raggio puo’ variare in seguito all’adsorbimento sulla superficie del nanotubo di molecole polari. Questa caratteristica puo’ essere sfruttata per utilizzare i nanotubi come rivelatori di molecole polari. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanotubi ferromagnetici controllati da dal drogaggio con elettroni o buche. I nanotubi non sono solo costituiti da Carbonio.Eccellenti nanotubi di BN (nitruro di boro) aventi diametro di 30-40 nm e lunghezza di circa 10 micron presentano una alta conducibilita’ termica paragonabile a quella dei nanotubi di carbonio. Nanotubi multiwalled di tipo VOx (ossido di Vanadio) con x circa 2.4 sono ferromagnetici a temperatura ambiente. La magnetizzazione in funzione della temperatura per nanotubi drogati con Li (elettroni) e I (buche) e’ mostrata in figura. Il magnetismo deriva dai livelli 3d del Vanadio. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanofili Ci dono molti altri esempi di conduttori uni-dimensionali che vengono spesso detti fili quantici.La maggior parte hanno una forma cilindica e non sono cavi. In ogni caso hanno le cariche confinate in due dimensioni (es. z e y) e sono libere di muoversi in una dimensione (x). La densita’ di stati e’ simile a quella dei nanotubi. i nanofili cilindrici crescono in genere lungo una determinata direzione cristallografica come [100] per CdS e ZnO e [111] per Si. La superficie cilindrica dei nanofili e’ composta da atomi completamente saturati. L’assenza di legami non saturati permette alle cariche di avere alte mobilita’. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Regole per i conduttori unidimensionali Nel caso di un filo quantico idealizzato di sezione quadrata di lato d si ha: ψnm (x , y , z) = ( d2 )sin( 2 ny πy nz πz d )sin( d )exp(ikx x ) h 2 2 En = ( 8md 2 )(ny + nz ) + ~2 kx2 nm ) = Eb + con energia: ~2 kx2 2m Una caratteristica interessante e’ che la densita’ di stati nella banda unidimensionale e’ proporzionale a (E − Eb )−1 . Cio’ implica che c’e’ una singolarita’ nella parte inferiore della banda (figura). Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Regole per i conduttori unidimensionali Una verifica sperimentale delle equazioni precedenti e’ stata eseguita misurando la densita’ di stati lungo una catena di atomi d’oro il cui numero variava da 1 fino a 20.Questi atomi si allineano efficacemente in particolari condizioni (utilizzando un microscopio STM) che permette anche di misurare la densita’ di stati. La banda ache appare e’ una banda di conduzione vuota in cui l’energia vs. k segue l’equazione precedente. La massa effettiva dell’elettrone lungo il nanofilo e’ 0.4 volte la massa dell’elettrone. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanofili ferromagnetici a base Benzene-Vanadio Gli anelli benzenici hanno la capacita’ di legarsi ad atomi metallici che si dispongono al di sopra o al di sotto del piano dell’anello. Un tipico esempio e’ costituito dal Ti che puo’ formare legami con diverse molecole organiche compreso il C60 , nanotubi di C e polimeri. Lo scopo ultimo e’ quello di immagazzinare idrogeno. Recentemente e’ stato proposto un nanofilo ferromagnetico a base vandio/benzene: Vn BZn+1 , dove BZn+1 e’ il benzene. Il nanofilo e’ costituito da una catasta di n+1 esagoni con un atomo di vanadio inserito tra due benzeni. Questi sistemi sono stati osservati in numero n=6 in reazioni di vaporizzazione laser di V e benzene in atmosfera di He. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Nanofili ferromagnetici a base Benzene-Vanadio L’atomo di vanadio ha uno spin totale S=1 ed ha la partcolarita’ di avere energia di Fermi positiva (metallo) per gli elettroni aventi una orientazione dello spin mentre possiede un gap energetico per gli elettroni aventi orientazione di spin opposta. Questa’ proprieta’ rende questo sistema un ipotetico filtro per gli spin elettronici. Calcoli teorici mostrano come la cella unitaria di questo sistema abbia una dimensione di circa 340 pm e l’energia di legame vanadio/benzene e’ di 2 eV Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Dots Letteralmente un quantum dot (QD) e’ una struttura di dimensioni tale da poter essere efficacemente studiata solo mediante la meccanica quantistica. Un esempio e’ quello del C60 . Tuttavia il termine quantum dot e’ stato coniato per strutture a semiconduttore di dimensioni maggiori spesso cresciute in soluzione che assorbono ed emettono luce nel visibile in base alle transizioni elettroniche. Altre tecniche di crescita di quantum dot prevedono una crescita epitassiale basata su un fascio molecolare. I quantum dot vengono anche detti atomi artificiali per il fatto che possiedono transizioni ottiche ben definite nel visibile. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Dots I quantum dot di CdSe o semiconduttori simili sono cresciuti per precipitazione in soluzioni. Le dimensiono sono controllate ed in genere sono dell’ordine dei 4-5 nm. La dimensione delle particelle e’ governata dalla concentrazione nella soluzione degli atomi costituenti il QD nella soluzione e dal numero di siti di nucleazione. La forma dei QD non e’ perfettamente controllabile e’ dipende dal tipo di legame interatomico. Un metodo di crescita alternativo dei QD e’ la tecnica conosciuta come molecular beam epitaxy (MBE). Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Dots Uno degli interessi maggiori legati ai QD e’ il fatto la lunghezza d’onda emessa dipende dalla dimensione L. Per cui il colore puo’ essere variato a seconda della taglia. Inoltre, come negli atomi, le righe di emissioni sono ben definite per cui una distribuzione di QD con diverse taglie corrisponde ad una distribuzione di righe ben definite. L’emissione dei QD e’ prodotta sottoponendo il QD a luce ultravioletta. In questo modo si formano coppie elettrone-lacuna che ricombinandosi emettono un fotone la cui energia dipende dalla forma e dalla dimensione del QD. Le dimensioni del QD sono abbastanza grandi da poterli studiare applicando concetti di fisica dello stato solido (bande,bandgap,masse efficaci, lacune...) Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Dots Le immagini TEM di questi nanocristalli (50000 atomi) mostrano una struttura perfettamente cristallina simile a quella di un cristallo macroscopico e con la stessa costante reticolare. Una analisi quantitativa del processo di emissione di luce mostra come le masse efficaci degli elettroni e delle lacune assieme ad altre proprieta’ microscopiche siano molto simili al corrispondente valore nei cristalli macroscopici. L’emissione in tutti casi e’ dovuta ad un processo di ricombinazione elettrone-buca che vengono inizialmente creati attraverso l’illuminazione a lunghezze d’onda inferiori. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Dots L’energia ER rilasciata nella ricombinazione e’ interamente fornita al fotone: ER = hν = hc/λ. Il colore della luce emessa e’ controllato dalla dimensione L dato che ER = EG + Ee + Eh , dove EG e’ il gap del semiconduttore ed Ee ed Eh sono rispettivamente le energie di confinamento dell’elettrone e della lacuna che aumentano al diminuire di L. Le energie di confinamento sono proporzionali a 1/L2 .Dal momento che questi termini aumentano l’energia del fotone emesso, la corrsipondente lunghezza d’onda diminuisce per cui si parla di blueshift. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Dots Una possibile applicazione dei nanocristalli e’ nel campo della ricerca biologica.Inatti i QD sono dei markers per particolari tipi di cellule quando vengono osservati al microscopio ottico sotto illuminazione di luce ultravioletta. In queste applicazioni il QD e’ ricoperto da un layer sottile (ZnS) e solubile che lo rende impermeabile alle molecole d’acqua. Un ulteriore ricoprimento puo’ essere applicato in modo da permettere al QD di legarsi in modo preferenziale a specifiche cellule. La ricerca biologica puo’ per esempio osservare la superficie esterna di una cellula illuminata in verde. Mentre il nucleo della cellula puo’ essere visto in rosso. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Elettroni e lacune in un QD 3D Possiamo applicare le equazione per una particella intrappolata in una scatola 3D al caso degli elettroni e buche in un QD. Una lacuna in una banda energetica piena si comporta come un elettrone avente carica positiva che tende a salire verso il top della banda. Per cui l’energia della buca cresce in modo opposto rispetto all’energia dell’elettrone. Le regole della meccanica quantistica che sono state sviluppate in precedenza sono valide anche per le lacune in un semiconduttore. Per creare una coppia elettrone-lacuna in un semiconduttore abbiamo bisogno di una energia minima uguale al gap energetico Eg del semiconduttore. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Elettroni e lacune in un QD 3D Abbiamo visto in precedenza che la funzione d’onda per una particella intrappolata un una scatola 3D di volume L3 e’: ψn (x , y , z) = ( L2 )3/2 sin( nxLπx )sin( ny πy nz πz L )sin( L ) dove nx =1,2... e 2 h 2 2 2 En = [ 8mL 2 ](nx + ny + nz ) In questo caso invece di un elettrone libero in una scatola nel vuoto abbiamo un elettrone di conduzione in un cubo di un semiconduttore di lato L con una certa massa efficace. Differenti geometrie rispetto a quella cubica corrispondono a differenti equazioni per la f.o. e per l’energia ma qualitativamente il comportamento sara’ lo stesso. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Elettroni e lacune in un QD 3D L’applicazione delle formule precedenti al caso del QD necessita che L sia nel range dei 3-5 nm e che la massa me sia interpretata come la massa efficace m∗ sia dell’ordine di 0.1me. La coppia elettrone-buca e’ generata dalla radiazione di energia: hc λ = En,electron + En,hole + Eg In questo caso i primi due termini dipendono come L−2 fortemente dalla dimensione del QD. Cio’ permette di di variare il colore della luce emessa variando L. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum dots cresciti con la tecnica MBE Importanti dispositivi a semiconduttore possono essere possono essere prodotti con la tecnica MBE che consiste nel deposito lento di atomi in atmosfera di ultra alto vuoto su un substrato costituito da un singolo cristallo. Se il materiale depositato ha la stessa struttura cristallina e costante reticolare del substrato, il deposito si cristallizzera’ con la stessa struttura del substrato. Questo tipo di crescita e’ altamente desiderabile poiche’ all’interfaccia variano solo le proprieta’ elettroniche e la struttura reticolare per cui le cariche potranno passare all’interfaccia senza fenomeni di scattering. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum dots cresciti con la tecnica MBE Una variante di questo processo puo’ essere utilizzata per creare i QD.Infatti se depositiamo un layer sottile avente differente costante reticolare rispetto al substrato, invece di formare un layer epitassiale formera’ isole nel substrato con costante reticolare propria (figura). In questo caso il substrato e’ GaAs ed in particolare il piano cristallografico con indice (311). Nella figura sono mostrati i punti che si formano depositando InAs sul substrato ad una temperatura di 500 gradi. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Well e gas di elettroni 2D In un quantum well (QW) le cariche sono confinate in una dimensione es. z di spessore d e sono libere nelle altre due dimensioni x e y. se supponiamo che l’energia di confinamento sia infinita possiamo scrivere: ψn (x , y , z) = ( d2 )1/2 sin( nzdπz )exp(ikx x )exp(iky y ) con energia: 2 h 2 En = ( 8md 2 )nz + ~2 kx2 2m + ~2 ky2 2m Il numero quantico nz e’ detto l’indice di sottobanda, quando nz = 1 si dice che la carica e’ nella prima sottobanda Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Quantum Well e gas di elettroni 2D La concentrazione di elettroni nella QW puo’ essere variata a seconda delle applicazioni e puo’ essere talmente elevata da creare sistemi con comportamento metallico. In questo caso, se ci sono N elettroni per unita’ di area L2 , h2 2 l’energia di Fermi rispetto al bordo della banda E2 = ( 8md 2 )n e’: 2 EF − E2 = ( ~m∗π )( LN2 ) La densita’ di stati g(E) e’ costante e indipendente dall’energia: ∗ 2 g(E ) = costante = m~2 πL per E > E2 Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Sensori infrarossi basati sui QW I QW vengono utilizzati come sensori infrarossi che vengono utilizzati per catturare le immagini sulla base della radiazione termica. (FIGURA). Consideriamo per esempio il GaAs, che possiede un badgap di 1.43 eV.In questo caso la luce infrarossa non sara’ assorbita da un cristallo GaAs poiche’ l’energia del fotone infrarosso e’ molto inferiore rispetto a quella del bandgap. Il picco λm nello spettro di radiazione termica e’ tale che: 2.9x 106 nmK = λm T per T=300 K λm = 96667nm circa 10µm. per cui dato che E = hc/λ abbiamo E=1240eV nm/96667 nm=0.124 eV Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Sensori infrarossi basati sui QW Se consideriamo una quantum well drogato n, le transizioni ottiche all’interno della sottobanda possiedono energie molto inferiori rispetto al bandgap del cristallo corrispondente. Per cui queste sistemi possono essere usati come sensori nel range dell’infrarosso.(figura) La differenza di energia tra la prima e la seconda sottobanda possono essere regolate in modo tale da assorbire determinate lunghezze d’onda. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Gas di elettroni metallico bi-dimensionale (2DEG) Un esempio rappresentativo di gas di elettroni 2D (fabbricato partendo da un cristallo di GaAs attraerso la tecnica MBE) e’ un layer di conduttore metallico avente una profondita’ di 57 nm. La caratteristica peculiare di questi campioni e’ che gli elettroni si comportano come onde nello spazio in cui si estende il campione. Cio’ e’ dimostrato dalla presenza di marcati effetti di interferenza. Il trasporto delle cariche e’ di tipo balistico ossia senza scattering con il reticolo e le particelle sono descritte esclusivamente dalla funzione d’onda quantistica. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Misure di diffrazione elettronica L’esperimento e’ simile agli esperimenti di diffrazione a singola fenditura che vengono eseguiti in ottica. Una fenditura a larghezza variabile e’ ottenuta inserendo dei point contact gates. A seconda della larghezza della fenditura (che viene regolata dal voltaggio dei point contact gates) possono emergere uno,due o tre lobi di di diffrazione dell’onda elettronica. Le variazioni nella figura di diffrazione sono correlate con le variazioni della conduttanza quantica (multipli di G0 = e 2 /~) che appaiono nel plot della figura. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Misure di diffrazione elettronica I punti importanti di questi esperimenti sono 2: Il primo e’ che questo tipo di fenomeno appare in tutti i casi di sistemi di taglia nanometrica.Questo tipo di comportamento che non e’ governato da fenomeni diffusivi apparira’ anche nei transistor a base silicio quando le dimensioni sono sufficientemente piccole. Cio’ significa che a queste dimensioni i transistor si comprtano in modo diverso. Il secondo punto e’ la mancanza di scattering per questi elettroni.Il libero cammino medio degli elettroni in questo caso e’ 11µm che corrisponde circa a 20000 legami atomici. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Caratterizzazione del campione Il campione e’ cresciuto su un substrato di GaAs con i seguenti depositi successivi: 1µm di GaAs, 22nm Al0.3 Ga0.7 As,un deposito a spessore nullo con are 8x1012 cm−2 di Si drogato n,30 nm di Al0.3 Ga0.7 As ed infine 5 nm di GaAs. Il layer di Al0.3 Ga0.7 As agisce come una barriera 0.4 eV piu’ alta rispetto a quella del GaAs. Gli stati donori al centro della barriera sono ad un energia piu’ alta rispetto alla banda di conduzione del GaAs per cui si trasferiscono al GaAs. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Separazione della carica mobile dai donori ionizzati. Gli elettroni liberi sono confinati all’ interfaccia GaAs/Al0.3 Ga0.7 As in seguito all’attrazione residua con le cariche scoperte del Silicio drogato. Siccome la distanza con queste cariche e’ elevata (22 nm) lo scattering degli elettroni 2D con queste cariche e’ ridotto e percio’ si ha un elevato valore di mobilita’ (106 cm2 V −1 s −1 ). Il gas di elettroni 2DEG ha una energia di Fermi di 16 meV ed una densita’ di elettroni di 4.5x 1011 cm−2 . Tali numeri sono consistenti con le equazioni precedenti in cui la massa efficace e’ m∗ /m = 0.068 Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Parametri del metallo 2D a temperatura T=0. Se consideriamo una energia di fermi di 16 meV con EF = pF /2m∗ ,m∗ /m = 0.068 abbiamo che: pF = 1.781x 10−26 Kgms −1 , per cui λF = h/pF = 37nm. Allo stesso modo possiamo calcolare la velocita’ di Fermi vF = pF /m∗ = 0.287x 106 ms −1 .Il tempo di vita medio e’ uguale al libero cammino medio diviso per la velocita’ di Fermi ed e’ uguale a 38.2 ps. E’ possibile anche stimare la larghezza del gas 2D λF /2=18.5 nm, che corrisponde ad una buca di larghezza 18.5 nmIl libero cammino medio estremamente elevato ed il comportamento quantistico sono principalemte dovuti alla massa efficace piccola degli elettroni ed al fatto che si lavora a basse temperature. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Parametri del metallo 2D a temperatura T=0. Il gas di elettroni e’ messo in contatto ohmico con un source ed un drain che tipicamente lavorano a basso voltaggio (0.2 mV) Vengono quindi misurate sia la corrente elettronica che la conduttanza dI/dV dal source al drain. La corrente e’ controllata da due elettrodi punti di contatto che forniscono una costrizione spaziale alla corrente. Qundo il valore do Vg e’ -1.3 eV la conduttanza diventa zero. Una caratteristica peculiare della conduttanza in questi casi e’ la sua quantizzazione in unita’ di G0 . Il primo plateau (2G0 ) corrisponde a Vg = -1.2 eV, il secondo ed il terzo sono (4G0 ) e (6G0 ) e corrispondono a Vg = -1.1 eV e Vg = -0.95 eV Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Parametri del metallo 2D a temperatura T=0. I differenti numeri quantici corrispondono a modi distinti di propagazione degli elettroni attraverso la fenditura che diventa piu’ ampia al diminuire del potenziale negativo. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Cristalli fotonici Un cristallo fotonico (PC) e’ una struttura periodica dielettrica che non permette la propagazione della radiazione luminosa in certi intervalli di lunghezza d’onda. Una recente applicazione e’ come emettitore laser nel range blue-viola (figura). La figura rappresenta un laser ad iniezione nel quale la corrente fluisce verticalmente in una giunzione pn tra due semiconduttori a gap diretto. La ricombinazione in questo caso e’ aumentata da una serie di buche quantiche (InGaN MQW) e la radiazione risultante e’ confinata da due cristalli fotonici bidimensionali. (2D GaN/air PC). La fabbricazione dei cristalli fotonici GaN 2D e’ mostrata in figura. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Cristalli fotonici L’intrappolamento della luce da parte dei cristalli fotonici e’ basato sull’effetto band-edge nei cristalli 2D. In questo effetto la velocita’ di gruppo della luce diventa zero in modo da formare i modi nella cavita’. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Molecole organiche e polimeri conduttori Le molecole organiche sono dei potenziali costituenti per i circuiti di scala nanometrica ed hanno avuto un forte impatto nel campo dei light-emitting diodes, dei transistor a film sottile e dei display. Tali molecole sono state proposte come elementi attivi nei dispositivi ibridi ma per ora non sono stati ancora commercializzati. Abbiamo visto in precedenza come la corrente elettrica circoli in un anello di benzene(quando sottoposto ad un campo magnetico) in seguito alla presenza dei legami π del benzene. I corrispondenti stati antibonding π ∗ che si trovano ad energia maggiore sono vuoti, sono separati dai π da una sorta di energy gap. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Molecole organiche e polimeri conduttori Tuttavia il benzene come molecola singola non e’ un conduttore e non c’e’ modo di contattare la molecola per sfruttarne la corrente. Infatti una molecola singola ha un numero limitato di stati energetici separati da gap energetici.Cio’ significa che la molecola non puo’ comportarsi come un metallo. Un polimero, che e’ costituito d un numero elevato di singole molecole, avra’ stati energetici che sono separati da gap inferiori.Per cui un polimero puo’ comportarsi come un metallo. Il grafene o i nanotubi (che possono essere considerati come polimeri o molecole mosto estese) sono eccellenti conduttori in seguito alla presenza di bande π. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Molecole organiche e polimeri conduttori Il grafene ed i nanotubi possono comportarsi come metalli, cio’ significa che la resistenza del materiale e’ costante o diminuisce con il diminuire della temperatura. Invece la maggior parte delle molecole organiche si comportano invece come semiconduttori, nel senso che la resistenza aumenta a basse temperature. Cio’ e’ dovuto al fatto che gli elettroni devono superare un gap energetico per poter condurre. Solo poche molecole organiche si comportano da metalli con conducibilita’ elettriche inferiori di quasi 100 volte rispetto a quella del Rame. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Polimeri metallici Il Poliacetilene e’ un polimero che nel suo stato non distorto dovrebbe avere una banda π mezzo piena, e per questo motivo dovrebbe essere un metallo (FIGURA). In figura viene mostrato la stessa disposizione di atomi del benzene. Ogni carbonio possiede un elettrone pz . La struttura puo’ essere pensata come una alternaza di legami π come nella rappresentazione del benzene. La posizione dei legami π puo’ essere traslata di un atomo ottenendo una struttura equivalente. Il risultato nel polimero e’ una banda mezzo piena di orbitali pz che si sovrappongono per cui il polimero dovrebbe condurre allo stesso modo di un nanotubo. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Polimeri metallici Sperimentalmente questo fenomeno non e’ osservato, il motivo e’ che in questo caso la struttura lineare della catena ha un minimo corrispondente ad una struttura in cui la posizione dei legami e’ fissata. In questo caso i legami doppi diventano fissati per cui appaiono due diverse distanza di legame C-C. Questa struttura comporta il fatto che la banda mezzo piena formata da elettroni pz si divida in due bande una vuota ed una piena separate da un gap. In questo caso il guadagno energetico dovuto allo split delle bande elettroniche e’ maggiore del costo energetico dovuto allo stiramento dei legami per questo motivo avviene la distorsione. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Polimeri metallici Il polimero si comporta percio’ come un semicondutore che e’ certamente utile per altre applicazioni. Il Poliacetilene, la polialanilina e altri polimeri semiconduttori vengono utilizzati nei transistor, nei light-emitting diodes e nei diodi fotovoltaici. La sintesi in soluzione e’ meno cara della deposizione in vuoto ed inoltre questi polimeri possono essere disposti in substrati flessibili. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Poliacetilene drogato E’ stato scoperto che l’aggiunta di cariche nel poliacetilene distorto puo’ renderlo quasi metallico. E’ stato osservato che drogando il poliacetilene puro con il Br, che sottrae cariche dalla banda piena, e’ possibile creare un metallo che conduce lacune. Sperimentalmente il poliacetilene viene esposto al vapore di Br e corrispondentemente si osserva una crescita della conducibilita’ di un fattore 107 . E’ stato stabilito che il migliore poliacetilene ha una conducibilita’ simile a quella del Rame. Tuttavia la mobilita’ delle cariche e’ limitata dal campo elettrico casuale generato dagli ioni Br per cui la resistenza di questi campioni cresce a basse temperature. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Polianilina metallica L’anilina e’ costituita C6 H7 N e’ costituita da una anello benzenico in cui un idrogeno e’ sostituito da un gruppo aminico NH2 . Questa molecola e’ anche conosciuta come amino benzene. Questa molecola puo’ essere polimerizzata in modo da formare catene di polianilina (PANI) di vario tipo alcune delle quale sono nello stato puro dei semiconduttori. Recentemente e’ stato scoperto che il PANI in una particolare forma, dopato con il camphor polysulfonic acid (CSA), costituisce il primo polimero mai sintetizzato avente una resistivita’ che decresce quando T tende a zero. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Polianilina metallica Questo comportamento e’ mostrato in figura.In tutti gli altri polimeri conduttori la resistivita’ aumenta al diminuire della temperatura. In questo studio viene dimostrato come un vero metallo possa essere ottenuto partendo da un polimero conduttore. Il lavoro mostra anche che il metallo risultante ha proprieta’ scarse rispetto ai metalli tradizionali come il Rame, con poche possibilita’ di miglioramento. Questo polimero e’ anche molto’ inferiore come proprieta’ di conduzione rispetto al grafene o ai nanotubi di carbonio ed inoltre e’ difficile da ottenere in forma riproducibile. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Polianilina metallica In realta’ solo i campioni di polianilina drogati col CSA e polimerizzati in modo particolare mostrano comportamento metallico. La chimica della polianilina e’ estremamente complessa. I campioni metallici sono cristallini, e la diffrazione a raggi X mostra una distanza intercatena di 0.35 nm tra le facce parallele dei ring benzenici Le proprieta’ di questi materiali sono sempre dipendenti dal campione. L’effettiva concentrazione di elettroni liberi in questi metalli organici e’ stimata circa come un elettrone per anilina. Tale concentrazione e’ molto inferiore rispetto a quella di un tipico metallo. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Metalli organici cristallini Se distinguiamo tra polimeri metallici e cristalli, veri metalli e perfino alcuni superconduttori sono stati sintetizzati a partire molecole organiche che si comportano come donori o accettori. Il primo metallo organico e’ il TTF-TCNQ (detto sale a trasferimento di carica) nel quale la molecola donore TTF cede in elettrone al TCNQ. Il cristallo risultante e’ un metallo sebbene fosse stato inizialmente considerato un superconduttore. Sintesi di altre tipi di cristalli organici hanno creato materiali superconduttori. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Polimeri semiconduttori negli OLED Nella figura viene mostrato uno schema di funzionamento di un Organic Light Emitting Diode (OLED). il catodo e’ formato da un elettrodo di Alluminio (Magnesio o Calcio) e l’anodo e’ formato da Ossido di Indio Stagno (ITO) trasparente. Dal catodo vengono iniettati elettroni mentre dall’anodo vengono iniettate lacune in un layer che emette radiazione luminosa costituito dal polimero poli(p-fenilvinilene) PPV. PPV ha un bad gap energetico di 2.5 eV tra gli stati π e gli stati π ∗ e produce uno spettro di luminescenza giallo-verde Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Ruolo degli eccitoni nel trasporto di energia Gli elettroni e le buche in un materiale come il PPV interagiscono creando una particella detta eccitone. Gli eccitoni sono localizzati nelle catene polimeriche e possono avere spin opposti (eccitone di singolettto S=0) o spin paralleli (tripletto S=1). La ricombinazione avviene solo per gli eccitoni di singoletto dato che lo spin non puo’ variare durante la transizione ed un fotone non puo’ assumere momento angolare.Gli eccitoni di tripletto non producono luce. Il rapporto tra gli eccitoni di tripletto e singoletto e’ di circa 3:1 per cui solo il 25 % degli eccitoni si ricombinano generando fotoni. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Ruolo degli eccitoni nel trasporto di energia Un modo di ricavare fotoni partendo dagli eccitoni di tripletto e’ quello di farli interagire con una molecola che contiene elementi con Z elevato avente percio’ un forte accoppiamento spin-orbita. Il Platino puo’ per esempio assorbire il momento angolare di Spin di un eccitone di tripletto permettendo all’eccitone di ricombinarsi emettendo radiazione luminosa.Tale processo di emissione e’ detto fosforescenza. L’aggiunta di materiali fosforescenti aventi eccitoni che si ricombinano aumentano le prestazioni degli OLED. Un altra caratteristica che deve essere migliorata negli OLED e’ il trasferimento di eccitoni (che vengono prodotti alle interfacce tra il catodo e l’anodo) nelle zone in cui ci sono i materiali fosforescenti. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Ruolo degli eccitoni nel trasporto di energia in generale c’e’ stato un grosso miglioramento nelle proprieta’ degli OLED che ha fatto si che il mercato legato all’illuminazione si stia muovendo nella direzione degli OLED. Questa are di mercato e’ particolarmente attiva dal punto di vista commerciale per questo motivo c’e’ stata una parallela esplosione della sintesi di polimeri conduttori. Esempi di polimeri conduttori sono Alq3 che e’ stato usato sia come layer di trasporto di elettroni che come emettitore di luce. La formula chimica dell’ Alq3 e’ (C9 H6 NO)3 . Il materiale e’ solido con punto di fusione a 300 gradi C. Alq3 ha diverse forme cristalline ed emette nel blu. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Ruolo degli eccitoni nel trasporto di energia Questo tipo di polimeri semiconduttori sono stati caratterizzati in tutte le loro proprieta’, sono oggi sul mercato e possono essere incorporati in diversi dispositivi nanoelettronici. Un ulteriore caratteristica importante degli OLED e’ il fatto che una banda molto stretta di emissione e’ selezionata utilizzando una cavita’ ottica costituita da uno specchio metallico ed un layer ed un riflettore di Bragg. L’emissione ad ampio spettro che e’ caratteristica dei polimeri organici e’ dovuta sia ai diversi stati elettronici presenti in diverse parti della struttura che ai moti vibrazionali della molecola. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica OLED di nuova generazione che emettono luce bianca Sono state recentemente prodotte delle strutture capaci di emettere uno spettro di luce bianca e di raggiungere alte efficienze in termini di potenza di radiazione emessa per unita di potenza consumata. Questo dipositivo e’ particolarmente complicato ed e’ capace di emettere 38 lm/W paragonati ai 15 lm/W nel caso di una normale lampadina. Questo dipositivo differisce dai normali dispositivi descritti in precedenza poiche’ il singolo layer di PPV e’ stato sostituito con un un layer emissivo esteso EML costituito da una catasta di 6 diversi layers. in questo dispositivo ci sono 3 tipi di layer attivi (r,g,b). I due layer b generano direttamente luce blu (fluorescenza). Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica OLED di nuova generazione che emettono luce bianca Gli eccitoni di tripletto generati nei layer b1 e b2 sono tali da poter diffondere negli altri 2 layer r e g generando luce rossa e verde. I layer r e g contegono atomi pesanti di iridio che permettono di sfruttare gli eccitoni di tripletto. Una cosa importante e’ che gli eccitoni di tripletto diffondono meglio di quelli di songoletto. in questo modo possono migrare, partendo dal layer b, verso i layer r e g prima di ricombinarsi. Il dispositivo e’ stato costruito attraverso successive fasi di evaporazione di layer organici in camere da vuoto su un substrato di vetro ricoperto dall’ITO. Nanoelettronica Nuovi costituenti per i dispositivi elettronici di scala nanometrica Stampe a getto di inchiostro di transistor organici E’ stato recentemente brevettato un processo si stampa a getto di inchiostro ad alta risoluzione per la fabbricazione di circuiti contenti polimeri organici. Tali dispositivi sono preparati attraverso step successivi di deposizione in soluzione e stampa. I substrati sono costituiti da vetro che viene trattato con processi di fotolitografia in modo da creare alcuni pattern sulla sua superficie. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Il modello fisico di una particella che si muove verso un gradino di potenziale in una dimensione permette di comprendere gli aspetti fondamentali dei dispositivi sulle giunzioni tunnel e sulla doppia barriera di potenziale. Il diodo ad effetto tunnel risonante e’ basato proprio sull’effetto tunnel in una doppia barriera di potenziale. Questo modello e’ anche fondamentale per descrivere il decadimento di una particella α. Le giunzioni tunnel tra materiali magnetici sono la base dei sensori basati sulle magnetoresistenze (TMR) presenti nei dischi rigidi dei computer.TMR sono anche presenti nell memorie MRAM (Magnetoresistive Random Access Memory) dei computer. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Le giunzioni tunnel tra due superconduttori (nel caso di alta trasmissione) si chiamano giunzioni Josephson che costituiscono la base di sensori di corrente estremamente sensibili. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Sitema: una particella che si muove verso un gradino di potenziale finito U0 a x=0 e’ un esempio paradigmatico per spiegare gli effetti di riflessione e tunnel. Supponiamo che U = 0 per x<0 e U = U0 per x ≥ 0 Possiamo distinguere due casi: Caso 1: E>U0 , la particella incidente e’ parzialmente trasmessa e parzialmente riflessa. Per x negativo: ψ(x ) = A · exp(ikx ) + B · exp(−ikx ), dove k = ( 2mE )1/2 ~2 Per x positivo: ψ(x ) = C · exp(ik 0 x ) + D · exp(−ik 0 x ), dove k 0 = ( 2m(E~2−U0 ) )1/2 A,B,C,D sono numeri complessi arbitrari. I vincoli fisici sono essenziali per risolvere il problema. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Prima considerazione: D=0 dato che non ci sono particelle incidenti da destra Seconda considerazione: in x=0 la continuita’ della ψ(x ) implica che A+B=C Terza considerazione: in x=0 le derivate a sinistra devono essere uguali a quelle di destra: dψ(x )/dx = A · ik · exp(ikx ) − B · ik · exp(−ikx ) = C · ik 0 · exp(ik 0 x ), percio’ A+B=C e k’C=K(A-B) queste equazioni si possono scrivere come: k−k 0 2k B = k+k 0 A e C = k+k 0 A Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Le probabilita’ di riflessione e trasmissione R e T sono: 2 k 0 |C |2 k−k 0 2 4kk 0 2 R = |B| = ( k+k 0 ) T = k|A|2 = ( k+k 0 ) |A|2 e’ facile notare che R+T=1 Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Caso 2 E<0 L’unica variazione in questo caso e’ che E − U0 e’ negativo rendendo k’ un numero immaginario. Per questo motivo scriviamo k 0 = iκ dove 1/2 e’ un numero reale. κ = [2m U0~−E 2 ] La soluzione per x positive e’: ψ(x ) = C · exp(−κx ) + D · exp(κx ), dove κ = [2m U0−E ]1/2 ~2 In questo caso D=0 per evitare che la f.o. assuma valoro estremamente elevati per x grandi. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Le equazioni: A+B=C e k’C=K(A-B) 0 2k B = k−k k+k 0 A e C = k+k 0 A e 2 k 0 |C |2 k−k 0 2 4kk 0 2 R = |B| = ( k+k 0 ) T = k|A|2 = ( k+k 0 ) |A|2 rimangono valide ponendo k’=iκ 2 2 In questo caso R=1 poiche’ nella equazione: R = |B| = ( k−iκ k+iκ ) il |A|2 numeratore ed il denominatore sono il complesso coniugato dell’altro per cui hanno lo stesso valore assoluto. La soluzione per x positivo e’ un esponenziale decrescente ed non e’ automaticamente zero nella regione e non e’ automaticamente zero nella regione con energia negativa. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale E’ possibile ricavare |C 2 | considerando k’=iκ nella equazione: 2k C = k+k 0 A per cui: 2 4E 4k 2 2 2 4E |C |2 = k+κ 2 |A| = |A| E +(U −E ) = |A| U dove 0 0 E = ~2 k 2 /2m < U0 Notiamo che |C |2 = 0 per un potenziale infinito (particella intrappolata) Percio’ la probabilita’ di trovare una particella nella regione proibita per x>0 e’: R E P(x > 0) = |2A|2 UE0 0∞ exp(−2κx )dx =2|A|2 κU 0 dove A e’ l’ampiezza dell’onda incidente e E<U0 Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Riflessione e tunnel in un gradino di potenziale Questo e’ un esempio di effetto tunnel, ossia il fatto che una particella possa essere trovata dove la sua energia classica e’ negativa. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Doppia barriera rigida Il problema piu’ semplice da risolvere e’ quello di una particella intrappolata in una dimensione. Supponiamo che U=0 (0<x>L);U = ∞ in tutte le altre parti dove ψ(x ) = 0 nella regione(0<x>L) l’equazione di Schröedinger indipendente dal tempo e’: d 2 ψ(x ) + 2mE ψ(x ) = 0 dx 2 ~2 Questa equazione dell’equazione di un oscillatore armonico, possiamo percio’ adattare la soluzione: 2 F=ma, con F=-Kx corrisponde alla equazione ddt x2 + (K /m)x = 0 con soluzione x = sin[(K /m)1/2 t] Nel nostro caso scriviamo ψ(x ) = Asin(kx ) + Bcos(kx ) dove: k = [ 2mE ]1/2 = 2π λ ~2 Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Doppia barriera rigida Il valore del potenziale impone che a x=0 e x=L ψ(x ) = 0 cio’ significa che B=0 Inoltre: ψ(L) = 0 = Asin(KL) implica che kL = nπ n=1,2,3... 2 n2 h2 En = ~2 (nπ/L) = 8mL 2 n = 1, 2... 2m Le energie permesse crescono come il quadrato di n e che le energie crescono quadraticamente quando L decresce. La costante di normalizzazione A si calcola imponendo la normalizzazione della probabilita’: R A2 0L sin( nπx )dx =1 L che implica che A = (2/L)1/2 Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Doppia barriera rigida La condizione relativa ai valori permessi di k = nπ/L implica che: L = nλ 2 un numero intero di mezze lunghezze d’onda deve essere compreso in L Il valore di aspettazione del momento di una particella nella direzione xR e’: < px >= ψ ∗ [( ~i ) ∂ψ ∂x ]dx Se consideriamo un fascio di elettroni con vettore d’onda k = 2π/λ rappresentati dalla funzione d’onda: ψ = L−1/2Rexp(ikx ) si ha: < px >= xL=0 e −ikx ike ikx dx = ~k Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Doppia barriera rigida Questo risultato indica che la f.o. deve sempre contenere una parte immaginaria affinche si rappresenti il momento (che deve essere una quantita’ reale).Una f.o. reale produce risultati non fisici corrispondenti a momento nullo. Nel caso di una particella intrappolata in una scatola avremo due possibili valori di momento ±~k con k = nπ/L dove n e’ il numero di mezze lunghezze d’onda contenute nella scatola. La particella intrappolata esercitera’ una pressione sulle pareti della buca. La frequenza di impatti su una singola parete sara’: nh fcoll = 4mL 2 Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Tunnel su una barriera di spessore finito Consideriamo il problema del tunnel su una barriera di potenziale U0 avente spessore finito t: 0 < x < t. In questo caso avremo che il coefficiente che la probabilita’ di trasmissione |T |2 dipende da exp(−2κt). In questo caso avremo una onda viaggiante di ampiezza F.Per x molto grandi avremo che ψ(x ) = Fexp(ikx ). Il coefficiente di trasmissione sara definito come: |2 |T |2 = |F dove A e’ l’ampiezza dell’onda incidente che arriva 2 |A| dalle x negative. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Tunnel su una barriera di spessore finito Questo problema viene risolto considerando la f.o. in tre regioni separate :x < 0;0 < x < t e x > t. Questa f.o deve essere continua, (anche la derivata prima) per cui il valori della f.o e della derivata devono essere uguali in x=0 e x=t. Nel caso in cui κt >> 1 si ha: 2 2 |T |2 ∼ 16k κk 2exp(−2κt) la formula e’ approssimata perche’ trascura +κ2 la riflessione multipla della f.o all’interno della barriera. In questo caso la dipendenza dominante e’ data dall’esponenziale. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Tunnel su una barriera di spessore finito In molte applicazioni e’ possibile porre il prefattore dell’esponenziale uguale a uno, per cui si ha: |T |2 = exp(−2κt). Esempi fondamentali nell’elettronica e nel caso di decadimenti radioattivi coinvolgono una particella intrappolata un una buca di potenziale di lunghezza L, limitata da due barriere di spessore finito t avente un tempo di vita τ . Come esempio consideriamo due barriere di altezza V, larghezza t e separate da L.Nel caso in cui V e t sono grandi e’ possibile approssimare gli stati a piu’ bassa energia nella regione con potenziale nullo con le soluzioni della particella intrappolata in una buca infinita. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Tunnel su una barriera di spessore finito Per questi stati fortemente legati e’ possibile approssimare la probabilita’ di uscita come il prodotto della frequenza di collisione della particella con le pareti moltiplicata per la probabilita’ di trasmissione |T |2 . Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Analisi dei livelli energetici nei dispositivi QWIP Consdideriamo un QWIP. Tale dispositivo puo’ essere studiato con buona approssimazione considerando le formule per una buca di potenziale unidimensionale. Conoscendo l’energia del fotone di 0.124 eV dobbiamo trovare lo spessore della QW d tale da generare stati legati (nz = 1ednz = 2) separati da quella energia. 2 E2 − E1 = ( 8mh∗ d 2 )(22 − 12 ) = 0.124x 1.6x 10−19 J sapendo che m∗ /m = 0.068 per il GaAs si ha: d = h( 8m3 ∗ )1/2 )(E2 − E1 )−1/2 = 6.6X 10−34 [ 8x 0.068x 39.1x 10−31 ]1/2 x [0.124x 1.6x 10−19 ]−1/2 = 11.5nm Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Analisi dei livelli energetici nei dispositivi QWIP Questo risultato e’ in accordo qualitativo con il valore sperimentale che prevede per il GaAs d=7.1 nm con un picco di assorbimento corrispondente a λ = 9.3µm Il motivo per cui non c’e’ un accordo quantitativo e’ che noi abbiamo approssimato la barriera come infinita, mentre il vero valore della barriera e’ 0.4 eV. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Tempo di fuga da una barriera finita La buca di potenziale infinita che abbiamo appena modellizato ha una larghezza di 11.5 nm e stati legati separati da 0.124 eV. Consideriamo una barriera piu’ realistica U0 = 0.4eV e assumo che la barriere su entrambi i lati siano parzialmente trasparenti con larghezza t. E’ possibile ricavare il tempo di fuga dalla barriera (per effetto tunnel) relativo allo stato n=1 che in questo caso e’ 1 ns. Dallo stato n=1 l’altezza della barriera e’ 0.4 eV meno E1 (circa 0.041 eV) per cui: E1 = U0 − E = 0.359eV . La frequenza di collisione su ciascuna parete fcoll = nh/4mL2 (usando gli stessi parametri) e’ 2x 1013 s−1 su ciascuna delle pareti. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Tempo di fuga da una barriera finita Per avere una frequenza di fuga di 1/1ns, ffuga = 1GHz, abbiamo che la probabilita’ di penetrazione della barriera |T |2 = 109 /(4X 1013 ) = 2.5X 10−5 Utilizzando la forma analitica piu’ semplice per T 2 = exp(−2κt) con κ = [2m∗ (U0 − E )/~2 ]1/2 , troviamo che −2κt = −10.8. Considerando che U0 − E =0.359 eV e m/m∗ =0.068 troviamo che t = 10.8/(2κ)=5.4/[2m∗ (U0 − E )/~2 ]1/2 =6.75 nm. Tale valore e’ piu’ simile a quello sperimentale di 7.1 nm. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodo ad effetto tunnel risonante Partendo dal caso della doppia barriera di potenziale ed applicando una tensione ai capi del sistema si ottiene una traslazione delle bande. Se l’energia dell’elettrone a sinistra della barriera e’ uguale all’energia di uno stato legato interno alla buca, il coefficiente di trasmissione diventa uguale a 1 per cui la barriera diventa trasparente.A quel punto l’elettrone puo’ facilmente penetrare all’interno della buca. Quando l’elettrone si trova all’interno della buca puo’ fuoriuscire per effetto tunnel dalla barriera di destra dato che in questo caso il potenziale U0 e’ inferiore. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodo ad effetto tunnel risonante A seconda del voltaggio applicato questi dispositivi avranno correnti di picco dell’ordine di 109 elettroni/s. Nella condizione corrispondente alla corrente di picco il potenziale e’ tale da allineare l’elettrodo di sinistra a potenziale zero all’energia della dello stato legato n=2.Si ha percio’ che ∆V = Estato−legato /e = V /2. Questa sara’ la caduta di potenziale attraverso la parte sinistra della barriera. Il processo di tunnel avviene ad energia costante, cio’ significa che l’elettrone che saltera’ verso destra avra’ un energia pari a 2Estato−legato rispetto allo zero della parte destra. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodo ad effetto tunnel risonante Questo modello assume che l’energia iniziale degli elettroni sia zero, in realta’ in tutti i sistemi realistici le energie sono distribuite in un intervallo. Nel caso di un elettrodo metallico le energie iniziali variano da da zero fino ad EF (piu’ qualche multiplo di KT).Per ogni energie degli elettroni la direzione del moto degli elettroni dovra’ essere considerata dato che le componenti della velocita’ dirette verso la barriera avranno maggiore probabilita’ di tunnel. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Tempo di tunneling e relativa velocita’ del dispositivo Nei calcoli precedenti non abbiamo trascurato di considerare i ritardi temporali dovuti all’effetto tunnel. Infatti l’effetto tunnel puo’ essere considerato come un evento istantaneo se paragonato al trasporto diffusivo. In generale per una barriera spessa 1 nm considerando una velocita’ di c/10, il tempo di transito sarebbe dell’ordine di 33x 10−18 s, un tempo che nell’ambito della nanoelettronica puo’ essere considerato nullo. I diodi ad effetti tunnel hanno frequenze di funzionamento che corrispondono a tempi nell’ordine del ps. Cosi’ come i dispositivi che coinvolgono l’effetto tunnel tra superconduttori hanno tempi dell’ordine del 1.3 ps. In nessuno di questi dispositivi il fattore limitante e’ il tempo necessario per il tunnel delle singole barriere. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzione p-n Una giunzione p-n indica l’interfaccia che separa le parti di un semiconduttore sottoposte a drogaggio di tipo differente. Le due zone che costituiscono la giunzione sono: una con un eccesso di elettroni (strato n) e una ad eccedenza di lacune (strato p). Tali zone si ottengono mediante drogaggio, con varie tecniche. Il termine giunzione fa riferimento alla regione in cui si incontrano i due tipi di drogaggio (P e N). L’interfaccia tra i blocchi di tipo P e di tipo N e priva di portatori liberi (zona di svuotamento). Ai due lati della giunzione vi una differenza di potenziale costante, chiamata tensione di built-in. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzione p-n Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzione p-n Le giunzioni p-n sono usate come diodi: dispositivi che permettono un flusso di corrente in una direzione ma non in quella opposta. Per ottenere questo effetto bisogna incrementare o ridurre l’estensione della zona di svuotamento applicando unan opportuna tensione alla giunzione p-n (polarizzazione inversa o polarizzazione diretta). Quando c’e’ polarizzazione diretta le cariche elettriche possono scorrere liberamente grazie alla bassa resistenza incontrata nella giunzione. Quando la giunzione p-n polarizzata inversamente, invece, la barriera di potenziale alla giunzione (e quindi anche la resistenza) aumenta e il flusso di cariche minimo. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzione p-n Polarizzazione diretta: la parte di tipo P connessa al terminale positivo del generatore di tensione e mentre la parte di tipo N connessa al terminale negativo. In questo modo, le lacune nella regione di tipo P e gli elettroni nella regione di tipo N sono spinti verso la giunzione riducendo l’ampiezza della zona di svuotamento. Questo abbassa la barriera di potenziale all’interfaccia. Se si aumenta la tensione di polarizzazione, si arriva al punto in cui la zona svuotata diventa cos sottile che i portatori di carica possono superare la barriera per effetto tunnel, e la resistenza elettrica si riduce a un valore molto basso. Gli elettroni che superano la barriera alla giunzione entrano nella regione di tipo P. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzione p-n Si avra’ percio’ la presenza di una corrente elettrica. Un elettrone passera’ dalla regione di tipo N alla regione di tipo P. La barriera alla giunzione non pu trattenere l’elettrone nella regione di tipo N a causa dell’effetto della polarizzazione diretta (in altre parole, una zona svuotata sottile offre una piccola resistenza elettrica contro il flusso di elettroni). L’elettrone quindi attraversera’ la giunzione e proseguir nella regione di tipo P. Una volta all’interno della regione di tipo P, l’elettrone salter da una lacuna disponibile all’altra, facendosi strada verso il terminale positivo dell’alimentazione. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodo Esaki Il diodo Esaki e’ differente rispetto al diodo ad effetto tunnel risonante costituito dalla doppia barriera. Tale dispositivo e’ costituito da una giunzione pn con alte percentuali di drogaggio. Anche in questo caso la caratteristica tensione-corrente del diodo non e’ lineare ed e’ coinvolto il tunnel di una singola barriera. In questo caso applicando piccole tensioni gli elettroni e le buche possono attraversare la barriera presente all’interfaccia. In questo modo si ha una debole corrente di picco. Gli elettroni possono fare tunnel poiche’ vedono livelli vuoti dall’altra parte. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodo Esaki Alzando ancora il livello di fermi succedera’ che gli stati elettronici andranno a finire in corrispondenza degli stati elettroni vuoti (gap) della parte p.A questo punto si avra’ una forte decrescita della corrente. Aumentanto ancora il potenziale arriveremo ad un punto in cui gli stati elettronici vedono gli stati di conduzione della regione p. A questo punto si tornera’ al comportamento diffusivo. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodo ad effetto tunnel risonante hot electron transistor Abbiamo visto che le due barriere nel diodo a tunnel risonante sono separate da una distanza L.Uno o piu’ stati legati sono contenuti all’interno della buca di potenziale tra le barriere.La larghezza delle barriere e’ sufficientemente piccola da permettere il tunnel. Se ipotizziamo di irraggiare la struttura con f.o. elettroniche di varie energie (vari k) ci si puo’ chiedere quale sia la probabilita’ di trasmissione dell’intera struttura in funzione dell’energia dell’elettrone. Gli stati elettronici legati costituiscono un filtro energetico per la trasmissione degli elettroni. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Three-Terminal Resonant Tunneling Device Questo dispositivo e’ costituito da una buca di potenziale con una doppia barriera che agisce come filtro per elettroni aventi determinate energie. La caratteristica principale della risposta tensione-corrente di questo dispositivo e’ la presenza di uno o piu’ picchi di corrente che compaiono quando il voltaggio bias e’ uguale all’energia di uno stato legato. La I(V) conterra’ percio’ diversi picchi di corrente ciascuno seguito da una regione a resistenza negativa. in un transistor ad effetto tunnel risonante, il filtro costituito dalla doppia barriera e’ utilizzato per iniettare cariche in una regione che corrisponde alla base nei transistor convenzionali npn. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Three-Terminal Resonant Tunneling Device La fabbricazione di questi dispositivi e’ fatta utlizzando la tecnica MBE, in modo da depositare strati successivi di materiali con diversi bandgap senza variare la struttura reticolare. Quests tecnica permette di fabbricare dispositivi quasi ideali che possono essere facilmente modellizzati in una dimensione V(x). L’esempio piu’ comune di dispositivi di questo tipo e’ uno strato di GaAs con alle estremita’ due strati sottili di AlGaAs come barriere. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodi a tunnel risonante con tripla barriera e doppia buca Un esempio di approccio di questo tipo e’ costituito dal dispositivo TBRTD (Triple-Barrier, Double Well Resonant Tunneling Diode). Quando il voltaggio di gate e nullo la I(V) ha due picchi.L’applicazione dei voltaggi di gate G1 e o G2 comporta tre diversi stati del dipositivo. Il dispositivo (a seconda del voltaggio di gate) mostra percio’ funzioni di logica binaria e ternaria. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodi a tunnel risonante con tripla barriera e doppia buca L’interesse in questo tipo di dispositivi e’ recentemente esploso. L’obbiettivo e’ aumentare il numero di stati del dispositivo in funzione del potenziale di gate. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodi interbanda ad effetto tunnel risonante (RITD) Questo tipo di dispositivi sono simili ai diodi Esaki. Il tunnel avviene tra le bande di conduzione e di valenza attraverso la zona di svuotamento presente all’interfaccia tra due semiconduttori drogati p ed n. Questo fenomeno comporta la presenza di un picco di corrente corrispondente a bassi voltaggi. Una struttura a bande simile e’ ottenuta nei RITD creando una struttura in cui il drogaggio (delta doping) con donori ed accettori e’ fortemente localizzato in un piano. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodi interbanda ad effetto tunnel risonante (RITD) E’ inoltre presente uno strato separatore (costituito in genere da una lega SiGe) tra le due zone drogate. il drogaggio fortemente localizzato e’ poi seguito da una procedura di annealing-termico per permettere una limitata diffusione degli atomi droganti. Il layer spaziatore ha in genere uno spessore dell’ordine dei 4-8 nm e’ il bandgap locale del layer e’ ridotto rispetto a quell del Si (1.1 eV) in seguito alla presenza del Ge. In questo dispositivo la parte che si trova a sinistra della regione di svuotamento e’ fortemente drogata n mentre la parte a destra e’ fortemente drogata p. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodi interbanda ad effetto tunnel risonante (RITD) Questo dispositivo differisce per la presenza del layer separatore Si0.6 Ge0.4 che serve ad incapsulare il deposito di atomi di oro limitandone la diffusione. Lo schema a bande del dispositivo mostra sulla sinistra (regione drogata n) la banda di conduzione che si trova al di sotto della banda di valenza della zona drogata p. Per V>0 gli elettroni possono passare per effetto tunnel negli stati di buca generando cosi’ una corrente . Questi dispositivi hanno un diagramma a bande e delle curve I-V simili a quelle del diodo Esaki. Tuttavia sono piu’ facili da fabricare essendo compatibili con la tecnologia di fabbricazione del Si. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodi interbanda ad effetto tunnel risonante (RITD) Recentemente questo tipo di dispositivi Si/SiGe RITD ha avuto un forte interesse dovuto alla possibilita’ di integrarli in transistor (CMOS) sfruttando la possibilita’ di ottenere diversi stati del dispositivo. Cio’ viene ottenuto sfruttando le regioni in cui la resistenza del dispositivo e’ negativa. Tali dispositivi hanno infatti una singola regione in cui la resistenza differenziale e’ negativa. Tuttavia combinando opportunamente queste strutture e’ possibile raggiungere differenti stati del nostro circuito con resistenza negativa. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Diodi interbanda ad effetto tunnel risonante (RITD) In questi dipositivi le regioni di Si dograte p ed n sono orientate lungo il piano (100). Nel caso di drogaggio elevato questi materiali si comportano come metalli per cui la struttura a bande risulta simile a quella del diodo esaki. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Porte logiche basate su giunzioni a superconduttore Le giunzioni tunnel sono gli elementi basilari nella tecnologia delle porte logiche a superconduttore. Questa tecnologia viene anche detta rapid single flux quantum (RSFQ). Un importante aspetto di questa tecnologia e’ il fatto che il tunnel e’ un processo estremamente veloce. I superconduttori sono dei metalli in cui i portatori di carica sono costituiti da coppie di elettroni.La f.o. che descrive questa coppia possiede una fase che dipende dal campo magnetico attraverso il ~ tale che B ~ = ∇x ~ ~ A vettore potenziale vettore A La funzione d’onda della coppia di elettroni e’: ~ r] Ψ0 exp[iΘ] = Ψ0 exp[i − 2e A/~~ Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Porte logiche basate su giunzioni a superconduttore Questa f.o. considerando le unita’ del SI descrive correttamente la quantizzazione del flusso: il flusso del campo magnetico racchiuso da un anello superconduttore deve essere un multiplo Φ0 = hc/2e = 2.07x 10−15W (W=Weber, T/m2 ). Nel caso in cui un singolo quanto di flusso magnetico e’ intrappolato in un anello che contiene una o piu’ giunzioni Josephson, esiste la possibilita’ che tale flusso possa fuoriuscire attraverso una delle giunzioni. Cio’ comporta un impulso di voltaggio compatibilmente con la legge di Faraday dell’induzione V = −dΦM /dt Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Porte logiche basate su giunzioni a superconduttore Questo effetto e’ alla base del funzionamento della tecnologia dei computer RSFQ.L’impulso di voltaggio trasposta l’informazione nel RSFQ e puo’ essere descritto come: R Vdt = 2.07x 10−15 W = 2.07mvps tipicamente questo impulso e’ di alcuni millivolt in ampiezza e dura circa un picosecondo. Le giunzioni Josephson ad effetti tunnel devono passare da voltaggio zero a voltaggio finito molto velocemente. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzioni Josephson Una giunzione Josephson e’ una giunzione tunnel tra due superconduttori. Tale giunzione possiede una barriera sufficientemente sottile che le coppie di carica dei superconduttori appartenenti ai due lati della giunzione si sovrappongono significativamente. Questa sovrapposizione genera un termine energetico EJ di accoppiamento tra i due superconduttori attraverso la giunzione. Se questa energia e’ maggiore di KB T la differenza di fase tra le funzioni d’onda attraverso la giunzione rimane costante. Attraverso la giunzione fluira’ una supercorrente di Josephson che dipende dalla differenza di fase Θ1 − Θ2 = φ: IJ = IJ0 sinφ Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzioni Josephson L’accoppiamento di Josephson e’ legato al massimo valore della supercorrente: J0 EJ = −~I 2e Nel caso in cui ci sia un campo magnetico parallelo al piano della giunzione la differenza di fase φ e quindi la densita’ di corrente sono funzioni della posizione lungo la giunzione. Cio’ significa che il segno della corrente variera’ ogni volta che φ cresce di π. Cio’ rende la corrente oscillante sotto l’effetto di un campo magnetico.Lo zero nella corrente si ha quando la giunzione contiene precisamente una unita’ di flusso di campo magnetico, gli zeri successivi si hanno per i multipli interi del flusso. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzioni Josephson Questo fenomeno e’ alla base dei rilevatori di campi magnetici. In un anello contenete due giunzioni Josephson, detto SQUID (superconductor quantum interference device). La caratteristica I-V delle giunzioni Josephson mostra che a V=0 c’e’ una supercorrente che attraversa la giunzione.Tale corrente puo’ avere qualsiasi valore al di sotto di un valore critico.Al di sopra del valore critico la giunzione salta ad un voltaggio equivalente all’incirca al valore del gap energetico del superconduttore 2∆/e.Per cui un dispositivo di questo tipo possiede due stato 0 e 2∆/e. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzioni Josephson Il processo di switching alla base del dispositivo e’ il salto dallo stato superconduttore (V=0) allo stato con voltaggio finito. Lo spegnimento dello stato di supercorrente avviene quando la corrente applicata eccede la corrente critica. Fintanto che la giunzione Josephson e’ nello stato superconduttore tutta la corrente attraversa la giunzione e’ non c’e’ corrente che attraversa la resistenza RL . Percio’ il voltaggio risultante e’ zero. Quando la giunzione cambia nel suo stato voltaico il voltaggio 2∆/e verra’ misurato ai capi del dispositivo. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzioni Josephson Le porte logiche basate su questa tecnologia sono state estensivamente studiate ma mai applicate per la difficolta’ di arrivare allo stato di superconduzione che richiede basse temperature. Un approccio di RSFQ piu’ recente e’ basato sulle giunzioni Josephson con resistenze di tipo shunt. I resistori di tipo shunt con baasi valori di resistenza vengono posti in parallelo con la giunzione Josephson. In questo modo la corrente I rimane costante anche dopo lo switch del dispositivo.Cio’ genera un impulso di corrente come output con durata dell’ordine del ps Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Giunzioni Josephson Un test essenziale da fare e’ quello di capire se l’impulso in uscita da una giunzione Josephson e’ capace di cambiare lo stato di un’altra giunzione da superconduttore a lo stato con voltaggio diverso da zero. Cio’ e’ stato dimostrato in un circuito RSFQ che operava con frequenza di 750 GHz. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Superconduttori Il fenomeno della superconduttivita’ fu scoperto nel 1911. Si noto’ che il mercurio, raffreddato fino a 4.2 K (punto di liquefazione dell’elio) trasportava corrente elettrica senza resistenza, la quale risultava uguale a zero nei limiti della sensibilita’ dellpparato sperimentale allora utilizzato. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Superconduttori Lo stato a resistenza zero al di sotto di una certa temperatura critica Tc fu osservato successivamente in altri metalli. Da quel momento inizio’ la ricerca nel campo che aveva l’obbiettivo di trovare un modello teorico della superconduttivita’. Inoltre si cercava di scoprire altri materiali aventi alte Tc. Le ricerche hanno portato alla scoperta di materiali che diventano superconduttori anche a temperature Tc maggiori della temperatura di liquefazione dell’azoto. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Superconduttori I metalli ( Hg, Pb, Nb) e le leghe metalliche (quali NbN, Nb3Sn e Nb3Ge) hanno temperature di transizione vicine a quelle dell’elio liquido. I composti superconduttori a base rame (cuprati), quali YBa2Cu3O7, hanno Tc superiori a quelle dell’azoto liquido. Questi superconduttori, scoperti nel 1987 sono noti come uperconduttori ad alta Tc hanno costituito uno dei pi significativi avanzamenti delle ricerche sulla superconduttivit. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Effetto Meissner Un’altra importante proprieta’ dei superconduttori si manifesta in presenza di campi magnetici. Un superconduttore immerso in un campo magnetico debole H si comporta come un diamagnete perfetto, ossia come un mezzo con induzione magnetica B nulla al suo interno. Questa proprieta’ e’ nota come effetto Meissner: quando un superconduttore viene posto in un campo magnetico esterno e poi raffreddato al di sotto di Tc, il flusso magnetico presente al suo interno viene espulso. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Effetto Meissner ~ la magnetizzazione (cgs emu/cm3 ) si ha: Indicando con M ~ =H ~ + 4π M ~ B ~ = 0 per cui: in seguito all’effetto Meissner si ha che B ~ −1 χ= M ~ = 4π H La quantita’ χ e’ la suscettivita’ diamagntica Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Lunghezza di penetrazione di London Quando avviene l’effetto Meissner il campo magnetico H viene schermato da supercorrenti che circolano in orbite chiuse sulla superficie del superconduttore. Il campo magnetico penetra solamente in una regione superficiale nella quale sono presenti le supercorrenti. L’intensita’ di tali correnti decresce esponenzialmente allumentare della distanza dalla superficie del superconduttore. La costante di decadimento e’ detta lunghezza di penetrazione λ. Nei superconduttori convenzionali λ varia da qualche decina fino a qualche migliaio di nanometri. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Lunghezza di penetrazione di London L’andamento spaziale del campo magnetico all’interno del superconduttore e’: x B(x ) = B(0)e − λ Il valore della lunghezza di penetrazione dipende dalla temperatura.In particolare la lunghezza di penetrazione diverge avvicinandosi alla temperatura critica Tc: λ = λ0 [1 − T4 Tc ] Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Superconduttori del I tipo e del II tipo E’ possibile classificare i superconduttori a seconda del loro comportamento in campo magnetico esterno. I superconduttori di tipo I hanno la caratteristica di espellere H completamente se il campo non supera un certo valore critico Hc. I superconduttori di tipo II sono caratterizzati da due valori di campo critico Hc1 e Hc2 e permettono una parziale penetrazione delle linee di flusso magnetico al loro interno per H intermedio fra Hc1 e Hc2. In entrambi i tipi di superconduttori, al di sopra dei valori dei campi critici , il materiale torna allo stato normale. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Superconduttori del I tipo e del II tipo La differenza tra i superconduttori I e II e’ riassunta mostrato nei diagrammi di fase (H,T). Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Superconduttori del I tipo e del II tipo Un superconduttore del II tipo presenta tre stati magnetici differenti, ossia i) uno stato Meissner completo (diamagnetismo perfetto), ii) uno stato Meissner parziale (stato misto) e iii) lo stato normale. Il primo stato quello in cui il materiale espelle completamente il flusso magnetico applicato che permane finch H resta minore del campo critico inferiore Hc1. Hc1 dipende dalla temperatura, assumendo il valore massimo alla temperatura ero annullandosi a Tc. Se H e’ maggiore del campo critico Hc1, esso pu penetrare nel materiale, ma non completamente ne’ uniformemente. Il superconduttore si trova nello stato misto. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Superconduttori del I tipo e del II tipo I superconduttori del II tipo sono utili per varie applicazioni essi rimangono nello stato misto di superconduzione anche dopo la penetrazione del campo magnetico, possono sopportare campi molto forti e quindi trasportare correnti pi intense. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La teoria BCS La teoria BCS, introdotta nel 1957 da Bardeen, Cooper e Schrieffer e grazie alla quale i tre autori vinsero il premio Nobel per la fisica nel 1972, allo stato attuale l’unica teoria microscopica della superconduttivita’ in grado di spiegare il fenomeno e di fare previsioni corrette. Secondo la teoria BCS, nella fase superconduttiva i portatori della corrente elettrica sono coppie di elettroni debolmente legati.Secondo la BCS tra gli elettroni di un metallo possano esistere, oltre che forze di repulsione elettrostatica, anche forze attrattive. La seconda e fondamentale assunzione della teoria BCS che l’attrazione tra gli elettroni sia mediata dal reticolo degli ioni. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La teoria BCS Un elettrone che si muove in un reticolo cristallino esercita una forza attrattiva sugli ioni positivi che costituiscono il reticolo stesso. Nei superconduttori a basse temperature, tale forza diventa sufficiente a produrre una distorsione reticolare attorno alllettrone in transito, comportando un aumento della densit di carica positiva attorno all’elettrone stesso. Tale distribuzione di cariche positive , non essendo disturbata dallgitazione termica, sufficientemente stabile da attirare un altro elettrone. I due elettroni sentono pertanto una forza attrattiva, mediata dal reticolo. La coppia di elettroni cos formata, detta coppia di Cooper, risulta stabile al di sotto di una temperatura critica Tc e libera di viaggiare nel reticolo non soggetta a fenomeni di scattering. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La teoria BCS Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La teoria BCS La struttura a bande del metallo viene modificata in seguito alla creazione delle coppie di Cooper. Gli elettroni in un metallo formano un gas di Fermi nel quale a temperature prossime allo zero assoluto, gli elettroni occupano progressivamente i vari stati energetici a partire da quello di minima energia, in modo tale che in ogni autostato non si trovi pi di un elettrone, Il massimo livello occupato dagli elettroni si chiama livello di Fermi. La superficie di Fermi delimita, nello spazio dei momenti k, la regione di autostati elettronici occupati, che contigua alla regione di autostati non occupati.Per questo motivo I metalli, non hanno gap nello spettro E(k). Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La teoria BCS La transizione di fase da stato normale a stato superconduttore prevede che a Tc il gas di Fermi si possa portare ad uno stato di energia minore. Cio puo’ avvenire ipotizzando che le coppie di Cooper si comportino come unnica particella bosonica. In tali condizioni le coppie di Cooper possono pertanto raggrupparsi, in un unico stato quantistico con energia totale minore di quella del metallo normale, .Infatti un sistema di bosoni presenta una transizione di fase verso uno stato condensato (il condensato di Bose-Einstein), nel quale tutte le particelle occupano lo stesso stato quantico. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La teoria BCS Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La lunghezza di coerenza La teoria BCS prevede che le coppie di Cooper non sono indipendenti, ma spazialmente legate. Si definisce lunghezza di coerenza (o di correlazione) ξ la dimensione tipica di una coppia di Cooper. La lunghezza di coerenza da’ una misura della distanza entro la quale gli elettroni del condensato superconduttore sono correlati tra loro. La funzione dnda dello stato fondamentale degli elettroni del superconduttore descrive lnsieme delle coppie di elettrroni. Il moto di ciascuna coppia e’ correlato a quello delle altre e non ci sono fenomeni di scattering col reticolo.Questa proprieta’ determina la il fatto che a bassa temperatura la resistenza sia nulla. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante La lunghezza di coerenza E’ possibile distinguere i superconduttori di tipo I e II basandosi solamente sulla lunghezza di coerenza e profondit di penetrazione del campo. Nei superconduttori di tipo I λ < ξ e questi materiali tendono ad essere superconduttori in condizioni di bassa temperatura e debole campo magnetico. Nel secondo caso, invece, si ha λ > ξ e pertanto i materiali del II tipo rimangono nello stato di superconduzione anche dopo la penetrazione del campo magnetico. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Parametro d’ordine dello stato superconduttore La funzione dnda del condensato di Cooper Ψ gioca il ruolo di un parametro drdine per la transizione di fase da metallo normale a metallo superconduttore Nella fase metallica tale funzione zero, quando nessun elettrone ha formato coppie, ed diversa da zero al di sotto di Tc. Ψ cresce al diminuire della temperatura, essendo il suo modulo quadro proporzionale alla densit delle coppie di Cooper. Per T > 0 K, parte delle coppie di Cooper viene dissociata termicamente e il condensato di Cooper coesiste con una frazione di elettroni non accoppiati. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Il gap superconduttore In un superconduttore, a differenza di un metallo, vi la presenza di un piccolo gap di energia 2∆ attorno al valore dellnergia di Fermi. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Il gap superconduttore Il gap nei superconduttori dellrdine di 10−3 − 10−4 eV. Esso quindi ordini di grandezza minore del gap di energia aperto nei semiconduttori Il fatto che il gap abbia valore piccolo e’ dovuto alla debolezza entita’ dellnterazione attrattiva tra elettroni mediata dai fononi. L’esistenza del gap di energia e’ dimostrata attraverso esperimenti di assorbimento ottico nella regione delle microonde. L’assorbimento delle microonde riesce a promuovere elettroni dallo stato superconduttore a quello metallico. L’energia minima per creare un singolo elettrone da una coppia indicata con ∆. Poich devono esser eccitati due elettroni di una coppia, lnergia minima richiesta per unccitazione a T=0 K pari a 2∆. Nanoelettronica Dispositivi basati sull’effetto tunnel elettronico:diodo ad effetto tunnel risonante Il gap superconduttore Il numero di elettroni non legati cresce all’aumentare della temperatura sopra lo zero assoluto. Al crescere del numero di elettroni liberi diminuisce la probabilita’ di creare coppie di Cooper e diminuisce il gap- il quale si annulla a Tc. Sopra la temperatura critica il valore del gap si annulla. Secondo la teoria BCS, Tc proporzionale a ∆ secondo la relazione: ∆(0K ) kB Tc = 1.76 La previsione BCS valida per molti superconduttori con un errore entro il 10%. Quelli che presentano deviazioni maggiori (come piombo e mercurio con discrepanze vicine al 30%), tendono sistematicamente a deviare dalla teoria BCS semplice anche in altri aspetti, e vengono detti superconduttori ad accoppiamento elettrone-fonone forte. Nanoelettronica Field effect transistor Field effect transistor La prima forma di transistor e’ stata quella costituita da giunzioni pnp o npn. Questo prototipo ha avuto difficolta’ ad essere prodotto industrialmente in larghe quantita’. Ad oggi la maggior parte dei transistor sono i transistor ad effetto di campo. E’ importante studiare gli avanzamenti nella sviluppo e nella miniaturizzazione dei transistor ad effetto di campo. in particolare vogliamo capire quali sono le dimensioni minime di questi dispositivi (Legge di Moore). Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET I metal-oxide-silicon field effect transistor (MOSFET) e’ il transistor piu’ comune presente nei circuiti integrati. Solo nel 2006 sono stati prodotti 1018 transistor. l principio di funzionamento del transistor ad effetto di campo stato ideato nel 1925, mentre il primo MOSFET fu realizzato nel 1959. l MOSFET composto da un substrato di semiconduttore drogato, solitamente il silicio, al quale sono applicati tre terminali: gate, source e drain. L’applicazione di una tensione al gate permette di controllare il passaggio di cariche tra il source e il drain, e quindi la corrente elettrica che attraversa il dispositivo. Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET Il drogaggio del semiconduttore puo’ essere di tipo n o di tipo p e il transistor viene detto rispettivamente pMOSFET e nMOSFET. Cio’ per via del canale di drogaggio complementare che si viene a Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET Il MOSFET e’ composto da un’ ettrostruttura formata da tre strati di materiali diversi, affiancata da due terminali, detti source e drain. Il condensatore MOS (Metallo-Ossido-Semiconduttore) composto dal substrato ed il gate. Il substrato costituito da materiale semiconduttore drogato, solitamente il silicio. Il gate realizzato con materiale conduttore: silicio policristallino ad alto drogaggio. Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET Tra il GATE ed il substrato esiste uno strato isolante detto ossido di gate, composto da biossido di silicio (dielettrici ad elevata permittivita’ elettrica). Questo strato serve ad evitare la fuoriuscita di cariche dal gate. Il source e drain, infine, sono composti da semiconduttore drogato. Il drogaggio e’ pero’ opposto: se il substrato ha un drogaggio di tipo p i due terminali hanno drogaggio di tipo n, e viceversa. A seconda della tensione applicata ai capi del substrato la regione di substrato che collega drain e source puo’ essere ricca di lacune, vuota, o ricca di elettroni. Quando la tensione del gate e’ negativa rispetto a quella del substrato (generalmente posto a massa) le lacune del substrato si accumulano in un piccolo strato in prossimita’ del gate, ed impediscono il passaggio di corrente tra D e S. Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET Quando la tensione del gate e’ positiva rispetto a quella del substrato rispetto all’elettrodo di substrato ma inferiore ad una tensione di soglia Vth anche se le lacune del substrato si allontanano dal gate, la regione in prossimita’ di esso comunque priva di sufficienti portatori liberi di carica. Vth dipende dalla tensione tra source e bulk: cio’ viene comunemente chiamato effetto body (dovuto alla capacita’ del capacitore MOS). Se e’ presente una differenza di tensione tra source e bulk e’ necessaria una maggiore differenza di potenziale per ottenere la regione di inversione, il che equivale ad un aumento della tensione di soglia. Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET Alcuni elettroni hanno comunque energia sufficiente per passare tra D e S: e’ percio’ presente una piccola corrente elettrica, che varia esponenzialmente con Vgs , ed definita approssimativamente dalla Vgs −Vth relazione: I ∼ I0 e (1+Cd /Cox ) dove dove I0 e’ la corrente per Vgs = Vth ,Cd e’ la capacita’ della regione di svuotamento e C0 e’ la capacita’ dello strato di ossido. Quando la tensione di gate positiva e compresa tra Vth e Vth + VDS il transistor passa al funzionamento attivo. Gli elettroni nel substrato (portatori minoritari) vengono attratti dal gate: si forma un canale conduttore tra gate e source nel quale il silicio si comporta come se fosse drogato n come i terminali source e drain, consentendo inizialmente il passaggio della corrente tra source e gate. Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET All’aumentare della tensione tra drain e source, la differenza di potenziale Vgd = Vgs − Vds fra il gate e la regione del canale vicina al drain diminuisce, ed il canale viene progressivamente strozzato in prossimita’ di esso. Tale fenomeno detto pinch-off. La carica di inversione diminuisce all’avvicinarsi al terminale di drain, e questo implica che una volta raggiunto il completo strozzamento il valore della corrente che percorre il canale non dipende dalla variazione di Vds . Quando la tensione supera anche la tensione il canale raggiunge il drain: essendo possibile la conduzione il canale si comporta come una resistenza. Nanoelettronica Field effect transistor MOSFET Lo sviluppo delle tecnologie digitali ha portato alla supremazia del MOSFET rispetto ad ogni altro tipo di transistor basato sul silicio. La ragione di tale successo stato lo sviluppo della logica digitale CMOS, che vede nel MOSFET il costituente fondamentale. Il sostanziale vantaggio del dispositivo il fatto che, idealmente, quando spento non permette alla corrente di scorrere, e ci si traduce nella riduzione della potenza dissipata. Alla base di ogni porta logica vi infatti l’invertitore CMOS, la combinazione di un NMOSFET e di un PMOSFET in serie, in un modo tale che quando uno conduce l’altro spento. Tale dispositivo fornisce un considerevole risparmio energetico e previene il surriscaldamento del circuito, una delle principali problematiche dei circuiti integrati. Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone I transistor a singolo elettrone sono i principali candidati come alternativa ai transistor ad effetto di campo. Il limite estremo di un dispositivo controllato da un singolo elettrone (lacuna) e’ rappresentato dal transistor a singolo elettrone. La condizione che permette il funzionamento di tali dispostivi e’ che l’isola capacitiva (che corrisponde al canale nel FET), sia talmente piccola che l’energia elettrostatica accumulata dalle singole cariche sull’isola capacitiva sia maggiore dell’energia termica. Il passaggio di carica attraverso l’isola e’ controllato attraverso l’elettrodo di gate. Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Tale dispositivo deve avere dimensioni inferiori inferiori rispetto a quelle che la tecnologia di fabbricazione di semiconduttori ordinaria puo’ produrre. Cio’ non significa che la corrente in questi dispositivi sia necessariamente poco intensa. Una corrente dell’ordine dei nA puo’ tranquillamente circolare in dispositivi a base molecolare. Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Il canale di una transistor a singolo elettrone e’ costituito da due giunzioni tunnel in serie. La resistenza di tunnel e’ Rtot = Rs + Rd . Le giunzioni tunnel sono considerate come resistive con valori maggiori rispetto alla resistenza quantistica h/e 2 . In questo limite i singoli elettroni effettuano tunnel in modo casuale. Cio’ significa che l’isola, inizialmente non carica, sara’ occupata da un numero intero di elettroni. La differenza di potenziale attraverso tutto il dispositivo e’ data dalla somma delle cadute di potenziale ai capi delle giunzioni. Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Il tempo di residenza nell’isola della carica e’ semplicemente RC per cui la corrente quando il dispositivo e’ acceso e’ : I = Vsd /Rtot = ne/RC Questa e’ una funzione a gradini con plateau di corrente separati in voltaggio da e/C . Questo comportamento avviene quando la capacitanza totale Ctot = Cs + Cd e’ talmente piccola che una variazione della carica nell’isola corrisponde ad una variazione di energia maggiore di KT. L’energia necessaria per passare da n a n+1 elettroni e’: 2 −n2 ] 2 ∆U = [(n+1) = (2n + 1)( 2Ce tot ) (e 2 /2Ctot ) Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Se il valore di ∆U e’ maggiore di KT allora una fluttuazione termica che porta ad un numero maggiore di n e’ poco probabile. Se la carica dell’isola non puo’ cambiare allora non puo esserci corrente. Se un singolo evento di tunnel e’ poco probabile allora un evento di doppio tunnel ha probabilita’ molto bassa. L’assunzione e’ che le resistenze di tunneling siano maggiori delle resistenze quantistiche in modo che la carica attraversi la giunzione solamente in eventi discreti di tunnel (trasportando una unita di carica e). Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Per avere e 2 /2CTOT maggiore di 0.025 eV (che corrisponde a KT a 300K), il valore di CTOT deve essere inferiore a 3.2 aF=3.2X10−18 F Nella equazione precedente ponendo n=-1/2 si ha ∆U = 0. Questa e’ la condizione che si applica quando un transistor a singolo elettrone e’ acceso.Il ruolo dell’elettrodo di gate e quello di cambiare n in modo da fargli assumere anche valori non interi. Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Ogni giunzione tunnel e’ rappresentabile come una combinazione in parallelo di resistenze R e capacitanze C di tunnel. Sia Vd e Vs il voltaggio attraverso le rispettive giunzioni con capacitanze Cd e Cs . Assumiamo che ci siano eventi di tunnel casuali e che l’energia cinetica che un elettrone puo’ avere in seguito al tunnel sia immediatamente ridotta al valore di equilibrio in seguito ad effetti di scattering sull’isola. Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Partendo da un valore iniziale di elettroni nell’isola pari a n (che corrisponde ad una carica NETTA 0), dopo ns eventi di tunnel dal source e nd eventi fouri dal drain l’energia elettrostatica sara’: 2 2 +Cdns ) U(ns , nd ) = (Cs CdCVtot+Q ) + eV (Csnd dove Ctot = Cs + Cd e Ctot Q = Qd − Qs = −(nd − ns )e = −ne La variazione di energia nell’isola metallica corrispondente al tunnel di una carica addizionale attraverso il drain e’: ∆Ud = U(ns , nd ) − U(ns , nd ± 1) = ( Cetot )[−( 2e ± (en − VCs ) La variazione di energia nell’isola metallica corrispondente al tunnel di una carica addizionale attraverso il source e’: ∆Us = U(ns , nd ) − U(ns ± 1, nd ) = ( Cetot )[−( 2e ± (en − VCd ) Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Per un’isola metallica inizialmente neutra (n=0) la variazione di energia in corrispondenza dell’uscita o entrata di un elettrone e’: 2 eVCd,s ∆Us,d = ( 2CeTOT ) ∓ CTOT E’ necessario un voltaggio V per rendere questa quantita’ zero, che permette un flusso di carica. Se Cs = Cd = C = CTOT /2, il potenziale di soglia sara’ dato da: Vth = Cetot Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Al di sotto del potenziale di soglia il tunnel e’ soppresso e percio’ I=0. Tale regime di trasporto elettronico e’ detto bloccaggio coulombiano ed e’ caratterizzato da una bassa conducibilita’ attorno all’origine della curva I-V. Se V > e/2C un elettrone ha fatto tunnel all’interno dell’isola per cui n=1. Il livello di Fermi cresce di una quantita’ pari a e 2 /CTOT . Si forma percio’ un nuovo gap vicino al livello di Fermi. Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Il tunnel di un altro elettrone dall’isola al drain e’ ora proibito a meno che il Vth non sia maggiore di 3e/2C. All’interno di questi due valori non c’e’ flusso di elettroni attraverso la struttura fino che l’elettrone all’interno dell’isola passa al drain per effetto tunnel. A quel punto l’isola ritorna allo stato n=0 e l’energia di Fermi dell’isola decresce in modo che un’altro elettrone possa fare tunnel dal source. Se la resistenza di tunnel nella giunzione source e’ molto maggiore di quella drain ma le capacitanze corrispondenti sono uguali la corrente attraverso il sistema source-island-drain e’ controllata dal voltaggio Vd = V /2 + ne/Ctot . Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Per cui gli step di corrente sono dati da: ∆I = e CTOT Rt . La caratteristica I-V del dispositivo sara’ una funzione a gradini con periodo Vth = Cetot . Nanoelettronica Field effect transistor Transistor a singolo elettrone (SET) Nanoelettronica Field effect transistor Modello di transistor a singolo elettrone (SET) Nel SET oltre al source e drain c’e’ l’elettrodo di Gate che e’ considerato un capacitore che non permette il tunnel Se Cg e Vg descrivono l’elettrodo di gate, la capacitanza totale del SET e’ CTOT = Cs + Cd + Cg . Quando avviene un evento di tunnel nella giunzione source la variazione di energia e’: ∆Us = ( Cetot ) −( 2e ) ∓ [(en − Qp + V (Cd + Cg ) + Vg Cg )] mentre la variazione di energia elettrostatica dovuta al tunnel attraverso il drain e’ ∆Ud = ( Cetot ) −( 2e ) ± [(en − Qp + V (Cs ) + Vg Cg )] Nanoelettronica Field effect transistor Modello di transistor a singolo elettrone (SET) In questo caso Q = −ne + Qp , Qp e’ una carica parassita dovuta alle cariche intrappolate nei pressi delle giunzioni. Il voltaggio di gate e’ utilizzato per regolare la carica nell’isola e per traslare le regioni do Coulomb blockade per n6=0. Le condizioni che regolano il tunnel dentro e’ fuori dall’isola sono: −( 2e ) ∓ (en − Qp + V (Cd + Cg ) + Vg0 Cg ) = 0 −( 2e ) ± (en − Qp + V (Cs ) + Vg0 Cg ) = 0 dove Vg0 = Vg + Qp /Cg Nanoelettronica Field effect transistor Modello di transistor a singolo elettrone (SET) Le equazioni precedenti definiscono una famiglia di rette nel piano (V,Vg) che si intersecano. Queste rete formano un grafico che definisce la stabilita’ del SET. Le regioni ombreggiate definiscono le regioni in cui e’ presente il Coulomb blockade. All’interno di queste regioni che si chiamano i Coulomb diamonds il numero di elettroni e’ fissato. D’altra parte, al di fuori di queste regioni il numero di elettroni fluttua permettendo la corrente. Nanoelettronica Field effect transistor SET basato su una molecola di C60 Un esempio di SET e’ stato recentemente ottenuto utilizzando una molecola di C60 come isola posta tra il source ed il drain. Approssimando il C6 0 con una sfera, la capacitanza e’ C = 4π0 a dove a e’ il raggio (0.6 nm).Risulta che C=6.66X10−20 F. La corrispondente Coulomb blockade energy e’ di 1.21 eV. Questo dispositivo agisce percio’ come Coulomb blockade per una carica e. In realta’ la capacitanza non e’ quella della sfera isolata ma e’ la somma della dell’isola del source e del drain e del gate. Questa risulta essere molto piu’ grande di quella prevista cosi’ da rendere l’energia corrispondente molto minore. Nanoelettronica Field effect transistor SET basato su una molecola di C60 Per questo motivo il dispositivo funziona solo a 1.5 K. Infatti a 1.5 K KT e’ piccola. La conducibilita’ di questo dispositivo risulta in ogni caso troppo piccola. Cio’ e’ probabilmente dovuto al fatto che l’interazione tra il C60 e’ gli elettrodi e’ solo di tipo van der Waals rendendo grande la resistenza di tunnel Nanoelettronica Field effect transistor SET basato su nanotubi di carbonio La condizione di operativita’ del SET e’ stata ottenuta a temperatura ambiente. Il tutto era basato su un nanotubo di carbonio che veniva curvato due volte. Ad ogni curvatura si aveva una barriera di tunnel di 15kΩ. La regione conduttiva e’ quella compresa tra le due curvature. Tale regione possiede una capacitanza molto piccola tale da far operare il dispositivo a temperatura ambiente. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici La corrente che attraversa una singola molecola deve essere necessariamente misurabile. Il fatto che una corrente di 1 nA potesse attraversare un singolo atomo in contatto con la punta di un STM fu all’inizio messo in dubbio. In realta’ una corrente di 1 nA corrisponde a 6.25 elettroni/s che corrispondono ad un tempo di residenza di 0.16 ns per ciascun evento di tunnel. Sulla scala atomica questo non e’ un tempo piccolo. I tempi alla base della dinamica degli elettroni negli atomi sono molto inferiori, per esempio il periodo orbitale di un elettrone 1s nell’idrogeno e’ di 8x 10−15 s. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici Abbiamo visto in precedenza che le correnti negli anelli benzenici sono dell’ordine di diversi nA. Le misure fatte sui nanotubi di carbonio (aventi sempre dei legami di tipo sp2) mostrano correnti dell’ordine dei nA attraverso ciascuno degli atomi di C. La resistenza di una molecola puo’ essere considerata come una resistenza di contatto piu’ la somma delle resistenze di ciascuno dei legami. I legami doppi nei composti aromatici hanno basse resistenze mentre altri tipi di legami hanno resistenze maggiori. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici Mentre un legame interno in una molecola e’ un elemento riproducibile il contatto tra una data molecola ed un circuito esterno di misura non e riproducibile. Uno studio della resistenza di contatto di una molecola e’ stato compiuto di recente. Gli autori hanno utilizzato un STM con una punta d’oro immerso in una soluzione contenete una piccola quantita’ di 4-4’-bipiridina e N-alcani-ditioli. Gli atomi terminali della 4-4’-bipiridina sono atomi di azoto che si lega all’oro (affinita’ oro-azoto).I gruppi terminali del ditiolo sono atomi di zolfo che si legano anch’essi all’oro. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici L’apparato mostra i gradini di conduttanza (in unita’ 2e 2 /h descritti in precedenza sia in presenza del nanofilo d’oro sia in presenza delle molecole al posto del nanofilo. I valori della conduttanza sono multipli di 0.01G0 . La resistenza della 4-4’-bipiridina misurata tra i due atomi di azoto e’ circa 1.3MΩ. La presenza di multipli di 0.01G0 (NX0.01G0 ) e’ stata attribuita alla presenza di N giunzioni in parallelo corrispondenti a N molecole. Invece il nanofilo d’oro riesce intrisecamente a creare N canali interni di conduzione creando il profilo a gradini. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici Se si usano invece le 2-2’-bipiridina in cui l’atomo di azoto e’ presente in altre posizioni, tali molecole non riescono a creare simultaneamente due contatto con l’oro e gli effetti di conduttanza a gradini spariscono. Tale effetto svanisce anche quando il potenziale della soluzione rispetto all’oro e’ negativo in modo da non far legare le 4-4’-bipiridine. Il motivo per cui risulta che la conduttanza e’ multiplo di 0.01 G0 e non G0 e’ dovuto ad effetti legati alla barriera per il tunnel Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici In una molecola risulta infatti che G = G0 exp(−βN 0 ), dove N 0 e’ il numero di legami che agiscono da barriera per il tunnel.Ponendo β uguale a 1 risulta che N’ e’ uguale a 2.303. Tale valore e’ attribuito all’effetto delle barriere oro-azoto, azoto-anello ,anello-anello,anello-azoto,azoto-oro. sono state studiate anche le molecole lineari N-alcano-ditioli (N=6,8,10 corrispondenti a esano,ottano e decano). In questo caso sono stati misurati valori di conduttanza corrispondenti a G = 0.77xG00 exp(−βN) con β = 1 ± 0.1 Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici I valori delle resistenze per (N=6,8 e 10) erano rispettivamente 10.5, 51 e 630 MΩ. In questi studi le molecole mostrano la conduttanza minima per un potenziale nullo mentre la conduttanza cresce di un fattore 4 o 5 nel range compreso tra 0.25 e 1 V. Le correnti misurate erano dell’ordine del microampere. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici Questi esperimenti mostrano come i legami chimici agiscano come barriere per il tunnel in modo che la funzione d’onda elettronica decada esponenzialmente attraverso il legame. E’ stato scoperto sperimentalmente che la resistenza di una catena lineare di molecole con legami singoli cresce esponenzialmente con il numero di legami della catena. In altri legami chimici (doppi o tripli) gli elettroni si propagano con decadimento piccolo o nullo come succede nei metalli o nelle giunzioni Josephson. Per esempio nel benzene gli elettroni sono sostanzialmente liberi di muoversi. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici Alcuni gruppi chimici nei quali degli anelli circondano un atomo metallico (Co) si comportano da isole nelle quali gli elettroni si possono localizzare. Il potenziale di queste isole puo’ essere cambiato da un campo elettrico esterno generato attraverso un elettrodo di gate. Dispositivi tipo SET possono essere generati se le barriere per il tunnel, costituite dai legami covalenti, hanno resistenze dell’ordine dei 25MΩ. Nel caso in cui le resistenze siano inferiori e’ sempre possibile creare delle giunzioni tunnel e dei dispositivi SET. Nanoelettronica Field effect transistor Molecole singole come elementi attivi nei circuiti elettronici A seconda delle molecole utilizzate e’ possibile riuscire a creare dispositivi molecolari che si comportano da diodi, FET o dispositivi piu’ complessi. Le difficolta’ maggiori sono quelle legate alla fabbricazione dei dipositivi ed in particolare l’integrazione dei dispositivi molecolari su scale piu’ grandi. In particolare la difficolta’ maggiore e’ quella di posizionare il tipo giusto di molecola (con i legami specifici per una determinata funzione) nella posizione assegnata. Nanoelettronica Field effect transistor Nanoelettronica ibrida:combinazione di CMOS a base Si e di elettronica molecolare:CMOL Griglia di nanotubi di Carbonio per applicazioni RAM. I nanotubi di Carbonio possono essere considerati come molecole singole o come elementi che possono essere inseriti all’interno di un chip a base silicio per formare una struttura ibrida. Un’utilizzo molto ambizioso dei nanotubi di carbonio e quello legato alla RAM. Una griglia m x n di nanotubi e’ stata prpoposta. Cio’ fornisce intersezioni con dimensioni del ananometro (giunzioni). Nanoelettronica Field effect transistor Nanoelettronica ibrida:combinazione di CMOS a base Si e di elettronica molecolare:CMOL I due gruppi di nanotubi sono posti in modo tale che lo spazio tra le superfici dei nanotubi e’ di varia da 0.3 a 6nm. Ogni giunzione tra i nanotubi si comporta come una giunzione tunnel avente limitate dimensioni e operante ad alte frequenze. Nello stato fondamentale della giunzione (off) ogni nanotubo e’ dritto e la separazione iniziale tra i nanotubi corrisponde ad un alta resistenza di tunnel tra i due tubi. L’energia di interfaccia tra due nanotubi e’ data da: E = Evan−der −Waals + Eelastic + Eelectrostatic Nanoelettronica Field effect transistor Nanoelettronica ibrida:combinazione di CMOS a base Si e di elettronica molecolare:CMOL Il primo termine e’ attrattivo ed ha una forma del tipo: Evan−der −Waals = −AS dove S e’ l’area di contatto ed s la distanza 122 e A la costante di Hamaker (10−19 J) L’energia elastica puo’ essere stimata come: Eelastic = ( 12 )Ky 2 dove K e’ la costante elastica del nanotubo e y e’ lo spostamento del centro del nanotubo superiore verso quello inferiore. Una stima dell’energia elettrostatica e’: Eelectrostatic = ( 12 )CV 2 dove C e la capacitanza effettiva tra i nanotubi che si incrociano e V e’ la differenza di potenziale tra i nanotubi. Nanoelettronica Field effect transistor Nanoelettronica ibrida:combinazione di CMOS a base Si e di elettronica molecolare:CMOL La capacitanza trai i nanotubi cresce al diminuire della loro distanza. La capacitanza corrispondente a questa geometria e’ di circa 10−7 pF . Il voltaggi V1 e V2 vengono applicati tra i nanotubi e tra i nanotubi e il substrato.Per valori corrispondenti a V1=3V e V2=-3V esiste un minimo stabile del sistema corrispondente ad una separazione tra i nanotubi di 0.3 nm. Variando il voltaggio V1=20V e V2=20V tale minimo sparisce. In definitiva e’ stato stabilito che e’ necessario un valore di potenziale attrattivo di almeno 4 V per avere l’avvicinamento dei nanotubi ed un potenziale repulsivo di almeno 20 V per ottenere la separazione. Nanoelettronica Field effect transistor Nanoelettronica ibrida:combinazione di CMOS a base Si e di elettronica molecolare:CMOL L’energia di legame attrattiva corrispondente ad un potenziale di 4V e’ circa 4.5x1018 J=28.1 eV. Tali calcoli sono basati su nanotubi single-wall di tipo (10,10). Il diametro corrispondente e’: dtube = π −1 a(nn + mm + nm)1/2 dove a=0.249 nm. Per un nanotubo (10,10) d=1.37nm. Applicando un voltaggio al nanotubo superiore ci sara’ una forza attrattiva che velocemente porta i due nanotubi ad avvicinarsi. In corrispondenza delle separazioni piu’ piccole (0.3 nm) la forza di van der Waals attrattiva blocchera’ i due nanotubi in quella posizione corrispondente all’ON. Nanoelettronica Field effect transistor Nanoelettronica ibrida:combinazione di CMOS a base Si e di elettronica molecolare:CMOL In questa configurazione la resistenza di tunnel della giunzione e’ fortemente ridotta da 1 fino a 0.1 GΩ. Tale distorsione e’ stabile fino a che un secondo impulso riesce ad allontanare i due nanotubi. Le dimensioni del sistema devono essere di almeno 20 nm per avere separazioni iniziale dei nanotubi apprezzabili. Cio’ significa che il numero di dispositivi per cm e’ dell’ordine di 0.5x 106 . In un chip di 1 cm2 ci sarebbe un altissima densita’ di dispositivi (1011 ). La frequenza di switch stimata e’ di circa 100 GHz. Nanoelettronica Field effect transistor Nanoelettronica ibrida:combinazione di CMOS a base Si e di elettronica molecolare:CMOL La fabbricazione di RAM basate su questa tecnologia rappresenta una sfida tecnologica. L’assunzione e’ che nanotubi sufficientemente lunghi sia ancorati meccanicamente al substrato sottostante attraverso un supporto elastico di dimensione di 20 nm. La produzione di una griglia di supporti richiede l’utilizzo di tecniche sperimentali molto complesse e costose. I nanotubi di sufficiente lunghezza possono essere prodotti attraverso la chemical vapor deposition CVD. Il problema principale e’ quello di creare la griglia di nanotubi sul substrato. Nanoelettronica Field effect transistor Nanotubi di carbonio per applicazioni di memorie ram Un problema serio relativo alla miniaturizzazione dei dispositivi a base silicio e’ che le celle di memoria diventano poco efficienti. Le memorie RAM dinamiche standard (DRAM) sono costituite da un capacitore ed un transistor. Quando le dimensioni del capacitore diventano molto piccole lo strato di ossido diventa talmente sottile da permettere il tunnel degli elettroni. Cio’ comporta una perdita di informazione. Se si riuscisse a costruire un capacitore verticale sarebbe possibile riuscire a ridurre le dimensioni della memoria senza avere problemi di perdita di elettroni. Nanoelettronica Field effect transistor Nanotubi di carbonio per applicazioni di memorie ram Uno schema di questo tipo e’ stato proposto di recente. In linea di principio la fabbricazione di tali memorie e’ meno complessa rispetto al caso precedente. La capacitanza del nanotubo di sinistra di lunghezza L con diametri degli elettroni interni ed esterni rispettivamente a e b e’: 0.5L/kc 0 L) C = (2π ln(b/a) = ln(b/a) dove kc e’ la costante di Coulomb e e’ la costante dielettrica dell’ossido depositato (SiNx ). Considerando i valori L=1µm, a=60 nm, b=140 nm e = 7.5(Si3 N4 ). Nanoelettronica Field effect transistor Nanotubi di carbonio per applicazioni di memorie ram −6 9 −15 10 )/9x 10 ) 10 C = ((6.88x = 0.417x ln(140/60) ln(2.333) = 0.42x10−15F = 0.42fF che rappresenta un valore molto piccolo di capacitanza. Nanoelettronica Field effect transistor Processori 16-bit basati sull’auto aggregazione di molecole Recentemente e’ stato fabbricato un anello formato da 17 molecole do benzene sostituito creato dall’auto-aggregazione di tali molecole. La struttura corrispondente e’ planare con diametro di circa 2.5 nm L’orientazione di 16 molecole di benzene e’ verticale con gli atomi di ossigeno orientati radialmente. I gruppi metilici hanno vari gradi di liberta’ rotazionali ma quelli interni sono bloccati in una posizione.Solo quelli esterni si possono orientare. E’ stato testato un protocollo che permette l’auto aggregazione delle 17 molecole nella struttura indicata. Nanoelettronica Field effect transistor Processori 16-bit basati sull’auto aggregazione di molecole La capacita’ di elaborazione di questo aggregato e’ 416 = 4.29x 109 corrispondente a 16 oggetti per ciascuno dei quali ci sono 4 stati distinti. Il protocollo necessario per l’auto aggregazione consiste nell’evaporare le molecole su una superficie di oro a 77 K dove tendono a rimanere planari e tendono ad aggregarsi in seguito alle interazioni van der Waals. Alcuni aggregati sono costituito da 4 molecole 6 che si aggregano in configurazioni a quadrato o esagono. Gli aggregati con 12 e 16 molecole tendono ad essere semicerchi. Aggiungendo un molecola addizionale al semicerchio da 16 molecole crea un aggregato fatto da 16 molecole verticali con all’interno una molecola. Nanoelettronica Field effect transistor Processori 16-bit basati sull’auto aggregazione di molecole E’ stato scoperto che una variazione nella configurazione della molecola centrale e’ indotta introducendo una carica dalla punta di un STM. Questa cambiamento configurazionale induce un effetto domino sulle altre molecole circostanti. Assumendo che ciascuna delle molecole circostanti possa assumere 4 diverse configurazioni si arriva a 416 = 4.29x 109 corrispondente a 32 bit. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Il disco rigido del computer rappresenta il piu’ importante dispositivo magnetico nel campo delle tecnologie dell’informazione. In tutti questi dispositivi l’informazione e’ contenuta nella direzione del campo magnetico in regioni sottili (domini) di materiali ferromomagnetici. L’evoluzione in questo campo (che ha permesso la produzione di laptop, ipod..) ha portato alla produzione di sensori di campi magnetici piu’ piccolo e piu’ sensibili in modo da immagazzinare l’informazione piu’ densamente. Il premio nobel per la fisica del 2007 (Fert e Grunberg) e’ stato attribuito per la scoperta degli effetti di (GMR) giant magnetoresistance che hanno portato grosse innovazioni tecnologiche. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. I dispositivi ferromagnetici sono importanti specialmente perche’ sono non-volatili:l’informazione e’ mantenuta anche se il dipositivo e’ spento.Inoltre tali dispositivi sono relativamente poco sensibili alle radiazioni. Le radiazioni ad alta energia come le particelle alfa o i neutroni altamente energetici creano coppie elettrone-lacuna nei semiconduttori che possono cambiare le informazioni immagazzinate nei computer sotto forma di cariche elettriche. Nei dispositivi ferromagnetici in cui l’informazione e’ contenuta sotto forma di direzione di campi magnetici, le radiazioni non hanno nessun effetto. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Nelle memorie ram SRAM (short-term random access memory) sono necessari vari transistor (6) per cella di memoria costutiti dai capacitori che immagazzinano la memoria. La tecnologia precedente delle DRAM (dynamic random access memory) necessitava una ricarica periodica dei capacitori che immagazzinavano l’informazione. Il vantaggio delle magnetic random access memory MRAM e’ che la potenza e’ utilizzata solo per imagazzinare le informazioni, che di solito necessita un impulso di corrente, e’ utilizzata per cambiare la direzione di magnetizzazione di un magnete microscopico. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Ferromagneti hard e soft Gli elementi essenziali dei sensori basati sulle valvole di spin sono due film magnetici uno hard ed uno soft separati da un film di rame non magnetico e conduttivo. Questo strato di Rame e’ spesso circa 8 nm. Tale dispositivo risponde ad un campo magnetico esterno invertendo la direzione di magnetizzazione del componente soft e la resistenza degli elettroni e’ maggiore quando la direzione di magnetizzazione sono antiparallele piuttosto che parallele. Un ferromagnete possiede una magnetizzazione interna M(T) che dipende dalla temperatura. Il ferromagnetismo avviene in seguito alle interazioni di scambio quando la costante JE e’ minore di zero. E’ accompagnato da una traslazione dei livelli energetici di spin up rispetto a quelli spin down. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Ferromagneti hard e soft Il numero totale di spin up eccede il numero totale di spin down.La densita’ per unita’ di energia N(E) di spin spin up in corrispondenza del livello di fermi N(EF ) puo anch’esso essere variato alla temperatura di transizione ferromagnetica. In questo caso la variazione e’ di segno opposto: NUP (EF ) = n+ << NDOWN (EF ) = n− A basse temperature T << TC , M tende al suo valore di saturazione NµB dove N e’ il numero di spin per unita’ di volume. Cio’ significa che tutti i momenti magnetici sono allineati in modo che il campo magnetico di saturazione sia µ0 M = µ0 µB . Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Ferromagneti hard e soft Il campo si saturazione esiste all’interno di un particolare dominio magnetico.Un campione di Fe ad esempio possiede in genere un gran numero di domini magnetici aventi diverse direzioni di magnetizzazione. L’effetto di un campo magnetico esterno e’ quello di riallineare i domini. Il campo magnetico esterno ha una densita’ di energia µ0 B 2 /2, i domini si si allineano a seconda del costo energetico necessario in modo da ridurre il campo magnetico esterno. Un campo magnetico esterno B aumentera’ i domini aventi e l’isteresi compare in seguito alla presenza di barriere energetiche interne che limitano il moto dei domini. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Ferromagneti hard e soft La magnetizzazione residua Mr e’ grande nei ferromagneti aventi un grande campo di coercizione. Questi metalli hanno domini che tendono e resistere alle variazioni di campo esterno e quando il massimo allineamento e’ forzato nel sistema dall’applicazione di campi magnetici intensi una gran parte di magnetizzazione e’ mantenuta anche quando il campo e’ zero. Questo tipo di ferromagneti sono detti hard e sono usati come magneti permanenti un esempio e’ il Co. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Ferromagneti hard e soft D’altra parte se i domini riescono a muoversi facilmente, la magnetizzazione di saturazione puo’ essere facilmente raggiunta con un campo magnetico poco intenso: B = BAPP (1 + χm ) = κm BAPP dove (1 + χm ) = κm e’ detta la permeabilita’ magnetica. Questa equazione descrive la pendenza iniziale della tipica figura di isteresi in cui l’isteresi non si nota ancora. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Origine della magnetoresistenza gigante I ferromagneti possiedono elettroni mobili che derivano dagli stati d degli atomi costituenti. Ci sono anche elettroni mobili che derivano dagli stati s degli stessi atomi. La conducibilita’ di un metallo e’ data dalla somma delle conduttivita’ di questi due tipi di elettroni (in genere la conduttivita’ degli elettroni s e’ dominante poiche’ corrisponde ad una bassa massa effettiva). La conducibilita’ di un ferromagnete e’ principalmente dovuta agli elettroni delle bande s.Il contributo alla conducibilita’ degli elettroni delle bande d e’ molto inferiore poiche’ la loro massa effettiva m∗ .compare al denominatore dell’espressione della conducibilita’: σ = Ne 2 τ /m∗ Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Origine della magnetoresistenza gigante τ rappresenta il libero cammino medio delle cariche tra due eventi di scattering che cambiano la direzione del moto variando percio’ la conducibilita’ e la resistivita’. La massa effettiva risulta inversamente proporzionale alla curvatura di E(k).La E(k) per le bande s in un metallo hanno in genere una grande curvatura che corrisponde ad una piccola massa efficace.Invece le bande d hanno una piccola curvatura che corrisponde ad una grande massa efficace. Una seconda distinzione deriva dalla orientazione dello spin delle cariche in relazione all’orientazione del campo nel ferromagnetico. I simboli ρ+ e ρ− sono utilizzati rispettivamente per la resistivita’ delle cariche maggioritarie e minoritarie. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Origine della magnetoresistenza gigante Si ha che ρ+ < ρ− ed il rapporto tra le due α e’ utilizzato nel campo GMR: − α = ρρ+ > 1 La resistivita’ ρ+ = 1/σ + con σ + = Ne 2 τ + /m∗ si puo’ scrivere come: m ∗ λ+ ρ+ = Ne 2v F in questo caso il tempo di scattering e legata al libero cammino medio dalla relazione λ = τ vF dove vF = (2EF /m)1/2 e’ la velocita’ degli elettroni in corrispondenza del livello di Fermi. Cio’ indica che il libero cammino medio delle cariche maggioritarie e’ maggiore di quello delle cariche minoritarie. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Scattering degli elettroni dipendente dallo spin Un simbolo differente τsf e’utilizzato per descrivere il tempo medio che intercorre tra le collisioni che invertono la direzione dello spin, per esempio collisioni che fanno passare da cariche minoritarie a cariche maggioritarie. Il tempo medio el legato al libero cammino medio sf = vF τsf In generale si ha che = vF τ <<sf = vF τsf , per cui una carica sara’ soggetta a diversi eventi di scattering prima che la direzione dello spin sia invertita. Nei sensori basati sulle valvole di spin e’ necessario che lo spin delle cariche sia preservato in seguito allo scattering.Per qui la condizione per i dispositivi di tipo GMR e’ che L<sf dove L e’ la dimensione del dipositivo. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. Scattering degli elettroni dipendente dallo spin In generale e’ possibile considerare la conducibilita’ come additiva per cui si ha: σ = sigma+ sigma− , inoltre: 1 1 1 ρ = ( ρ+ ) + ( ρ− ), per cui: ρ= ρ+ ρ− ρ+ ρ− Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola di spin GMR L’elemento attivo della valvola di spin e’ un multistrato che comprende un magnete di tipo hard (in genere Co), un conduttore metallico (Cu), un magnete soft (NiFe). Tale multistrato e’ perpendicolare ad un campo magnetico e le cariche trasportano una corrente IIN e IOUT . Il voltaggio attraverso questo multistrato e’ letto per misurare i campi magnetici che puntano verso l’alto o verso il basso alle interfacce tra i vari domini magnetici. Una tipica traiettoria per una carica nel multistrato prevede l’entrata da un lato e l’uscita dall’altro lato posto a lunghezza L.La carica si muovera’ sia nello strato hard che in quello soft confinanti con lo strato centrale di rame. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola di spin GMR La resistenza di questo dispositivo dipende dall’orientazione reciproca delle magnetizzazioni degli strati superiore ed inferiore. La magnetoresistenza e’ definita come: P MR = RAPR−R P tale resistenza e’ ottenuta sommando le resistivita’ che la carica subisce quando attraversa il dispositivo e trascurando la resistivita’ del layer di rame ed assumendo uguali escursioni della carica nei due layer magnetici in cui le resistivita’ dipendono solo dalle orientazioni relative di spin. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola di spin GMR Se le magnetizzazioni sono parallele bisogna considerare due diverse conducibilita’: σP = [ (2ρ1+ ) + (2ρ1− ) ] per cui: ρP = 2 (1/ρ+ +1/ρ− ) Nel caso di magnetizzazione antiparallela le cariche minoritarie e maggioritarie hanno resistivita’: ρ = ρ+ + ρ− da cui: + − ρAP = (ρ 2+ρ . da cui si ha: 2 P = (1−α) MR = RAPR−R α P con α = ρ− /ρ+ > 1 Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola ad effetto tunnel La valvola ad effetto tunnel e’ un circuito magnetoresistivo che si basa sulla magnetoresistenza tunnel. E’ costituita da una giunzione tunnel metallo-isolante-metallo composta da una magnete soft (NiFe), una barriera tunnel isolante (Al2 O3 ) ed un magnete hard. In ogni elettrodo ferromagnetico le energie degli elettroni di spin-up e spin down sono shiftate in seguito allo splitting di scambio che e’ alla base del ferromagnetismo. Cio’ significa che ci saranno densita’ differenti degli elettroni con lo spin-up rispetto a quelli down. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola ad effetto tunnel La corrente di tunnel da un elettrodo all’altro preserva la direzione dello spin dell’elettrone, e la regola e’ che gli stati di spin-up nell’elettrodo opposto possono accettare solo spin-up dall’altra parte. La regola base che si applica e’ che la densita’ di corrente di tunnel e’ proporzionale al prodotto della densita’ degli stati iniziali per la densita’ degli stati finali alla stessa energia. L’idea base e’ quindi che variando la magnetizzazione dello strato magnetico soft la sua densita’ di stati spin-up vs. spin-down sono scambiate. Cio’ genera una variazione della corrente di tunnel senza variare il voltaggio, ossia una variazione di magnetoresistenza tunnel. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola ad effetto tunnel Per avere questo tipo di fenomeno e’ necessario preparare la giunzione in modo adeguato. In ogni caso e’ difficile misurare fenomeni di questo tipo. Quando il sistema e’ sottoposto ad un campo magnetico, il ferromagnete soft invertira’ facilmente la direzione dello spin delle cariche maggioritarie mentre il ferromagnete hard sara’ stabile. Dal momento che le densita’ di stati di spin-up e spin-down in ciascuno degli elettrodi puo’ essere significativamente differente e la corrente di tunnel e’ proporzionale alla disponibilita’ di stati iniziali e finali, la corrente totale (a voltaggio fissato) e’ variata in modo significativo anche da un piccolo campo magnetico. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola ad effetto tunnel Sono state osservate variazioni di TMR del 350% a 300 K in giunzioni tunnel incorporate in unita’ disco. La corrente di tunnel e’ proporzionale alla densita’ degli stati iniziali al livello di Fermi (n+ per le cariche maggioritarie ed n− per quelle minoritarie) moltiplicata per la densita’ degli stati vuoti nell’altro elettrodo. All’interno di ciascun elettrodo e’ possibile definire una polarizzazione: + − P = nn+ −n +n− , da cui si ricava che: n+ = N(P+1) , 2 e n− = N(P−1) 2 Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. La valvola ad effetto tunnel Usando la stessa formula utilizzata nel caso della valvola di spin si arriva alla resistenza TMR: 2P1 P2 TMR = 1−P 1 P2 I dispositivi TMR basati sell’effetto tunnel quantomeccanico sono presenti nelle unita’ disco di nuova generazione. Nanoelettronica Dispositivi basati sullo spin elettronico e sul ferromagnetismo. MRAM:magnetic random access memory Le MRAM sono basate sulle giunzioni tunnel precedentemente descritte.Questo tipo di dispositivi hanno il vantaggio di essere non volatili , hanno un basso consumo di potenza e altissima durabilita’. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Limitazione delle riserve petrolifere C’e’ una chiara evidenza del fatto che le riserve di petrolio sono oramai limitate e distribuite solo in profondita’ di qualche chilometro. In realta’ e’ stato proposto che una grande frazione della crosta terrestre possa essere una grande riserva di metano.Il metano si genera dalla riduzione (perdita di ossigeno) delle rocce che si trovano ad alta pressione ed alta temperatura a grandi profondita’ (3000 km). Studi rigorosi fatti da geologi mostrano come il petrolio liquido si e’ formato solamente in posizioni favorevoli corrispondenti ad una finestra di profondita’ che varia dai 2.5 Km fino ai 5 Km. Infatti andando ancora piu’ in profondita’ si ha un aumento della temeperatura per riuscire a creare un liquido partendo da residui biologici e gas naturali. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Limitazione delle riserve petrolifere La limitata profondita’ e la lunghezza temporale necessaria per creare il petrolio partendo da residui biologici supportano la conclusione che le riserve di petrolio si stanno esaurendo su una scala temporale di circa 100 anni. Le grosse oscillazioni nel prezzo del petrolio che si sono verificate di recente (dai 35 ai 147 dollari a barile) possono essere interpretate come una indicazione del fatto che la grossa domanda di petrolio non puo’ essere sempre soddisfatta dalle risorse presenti (momentanemamente). Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Alterazione dell’atmosfera La comunita’ scientifica e’ sempre piu’ convinta del fatto che l’ossidazione accelerata del carbone e del petrolio sta’ alterando l’atmosfera. L’aumento della combustione contribuisce alle variazioni nella composizione della atmosfera terrestre in modo da alterare i bilanci energetici e di conseguenza aumentare la temperatura terrestre. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Energia solare e la sua conversione In questo momento sono necessarie nuove fonti di energia alternative a quelle tradizionali. L’energia solare sebbene sia la fonte principale di tutta l’energia presente sulla terra contribuisce direttamente solo per una piccola frazione della energia utilizzata. Solo circa 1% di tutta l’energia utilizzata proviene da fonti solari dirette. La conversione della energia solare e’ intrinsecamente legata a tecnologie che sfruttano processi elettronici. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche La densita’ di corrente indotta dalla radiazione solare in una cella fotovoltaica e’ data da: J = Ge (W + Ln + Lp ), dove L e’ la lunghezza di diffusione delle cariche minoritarie e maggioritarie e W e’ la larghezza della giunzione. G rappresenta la probabilita’ di creazione di una coppia elettrone lacuna creata da un fotone la cui energia deve essere maggiore del band-gap del materiale. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Le cariche generate per essere utilizzate, devono essere prodotte all’interno di uno strato all’interfaccia avente dimensione minore di L=(Dτ )1/2. La densita’ di corrente totale e’ la somma di corrente indotta dalla luce e della corrente termoionica: J = Ge (W + Ln + Lp ) + J0 [exp(eV /kt − 1)] Ponendo V=0 (condizione di corto circuito) il secondo termine e’ zero per cui si ha: Jsc = Ge (W + Ln + Lp ) dove W e’ la larghezza della zona di svuotamento. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Il voltaggio a circuito aperto Voc si ottiene quando J=0 in modo che: exp(eVoc /KT ) = 1 − Jsc /J0 e Voc = (kT /e)ln(1 + Jsc /J0 ). Il massimo valore che puo’ avere Voc e’ Eg /e. La potenza in uscita per unita’ di area e’ JV. Tale potenza e’ massimizzata in corrispondenza di un determinato voltagio Vmp . Considerando la condizione:∂(JV )/∂V = 0 si ottiene che: Vmp = Voc − (kT /e)ln(1 + eVoc /kT ) la corrente corrispondente Jmp ha un valore leggermente inferiore rispetto a Jsc . Il rapporto tra la massima potenza disponibile e la potenza limitante e’ detto fill factor: FF = Jmp Vmp /Jsc Voc Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche L’efficenza di una cella fotovoltaica e’ data da: η =Jsc Voc FF /Pinc I valori di efficenza per celle a singola giunzione sono dell’ordine del 30%. Esiste un limite massimo di efficenza del 44%. E’ possibile stimare alcuni parametri della cella a priori in modo da prevederne l’efficenza.Per esempio il limite superiore del Voc e’ uguale a Eg /2 dove Eg e’ il gap del semiconduttore. Assumendo che ci sia una singola giunzione ed un band-gap uniforme. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Si assume che i fotoni la cui energia e’ inferiore rispetto a quella del gap non contribuiscono alla fotocorrente.Si assume inoltre che l’eccesso di energia hc/-Eg sia perso in calore nel semiconduttore. Uno svantaggio delle giunzione singole e’ che tutti i fotoni con energia inferiore rispetto ad Eg sono persi.Bisogna percio’ scegliere un materiale con gap tale da massimizzare il numero di fotoni assorbiti. Possiamo approssimare lo spettro di emissione solare con quello di un corpo nero a temperatura 5973 K.Il picco λm corrisponde ad una energia di 2.55 eV. Se il gap del Si e’ di 1.12 eV molti fotoni con energie inferiori saranno persi e la maggior parte dell’energia dei fotoni e’ persa in calore. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Nel campo del fotovoltaico si utilizza uno spettro solare effettivo detto air mass 1.5 G in cui e’ presente una correzione che tiene conto del percorso diurno medio della luce che e’ 1.5 volte superiore rispetto a quello corrispondente allo zenit. Questo spettro e’ ridotto dalla parte superiore dell’atmosfera, air mass 0 (AM 0) del 28%, di cui il 18% e’ dovuto all’assorbimento ed il 10% allo scattering. Lo scattering varia in funzione della lunghezza d’onda come λ−4 . Per cui viene rimosso il blu dallo spettro diretto che pero’ viene indirettamente aggiunto dopo lo scattering. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Lo spettro risultante AM 1.5V G e’ poi utilizzato per calcolare l’efficienza di conversione ideale di una cella a singola giunzione che opera a 300 K in funzione del band-gap del semiconduttore. I risultati per questo tipo di spettro mostrano una efficenza massima del 29% per un band-gap dell’ordine di 1.4 eV. Questo valore e’ simile a quello del semiconduttore GaAs. Ci sono delle evidenze sperimentali che mostrano la presenza di fotocorrenti proveniente da luce con lunghezze d’onda inferiori a quelle del bandgap. Tali dispositivi sono ottenuti attraverso l’accoppiamento di diversi quantum dots. Tuttavia i corrispondenti dispositivi sono costosi per cui non sono ancora sul mercato. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Un dispositivo che presenta alte efficienze sono e’ la cella tandem. Tale cella e’ costituita da diverse giunzioni che sfruttano a pieno lo spettro solare. Queste celle vengono combinate con sistemi di specchi a concentrazione.Questa tecnologia permette di superare il problema del surriscaldamento della giunzione pn. Cio’ viene fatto utilizzando un nonfocusing optical rod per trasmettere lo spettro attivo solare concentrato. Tale dispositivo permette di filtrare lo spettro infrarosso che non e’ attivo nelle celle tandem e genera il surriscaldamento della giunzione. La concentrazione della luce (di un fattore fino a 500) permette di risolvere il problema del costo e della disponibilita’ degli elementi costitutivi la cella (per esempio il Ga utilizzato nelle celle). Queste tecnologie sono oggi sul mercato. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Queste tecnologie sono oggi sul mercato.L’efficienza dichiarata e’ del 37%. Il costo della energia prodotta e’ di 5c per KWh (il prezzo dell’energia elettrica a New York e’ di 14c per KWh) Esista una tecnologia piu’ elaborata e costosa delle celle a giunzione multipla che coinvolge la scomposizione dello spettro solare in varie componenti a diverse energie attraverso strumenti ottici dispersivi.Un esempio semplice sarebbe quello del prisma di vetro a base triangolare di Newton. La luce viene scomposta in porzioni di alta energia, media e bassa.La luce corrispondente ai vari range di energia e diretta dagli strumenti ottici dispersivi verso sistemi multi-giunzione. Tali sistemi hanno raggiunto l’efficienza recod del 42.8%. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche In generale: la cella a singola giunzione al massimo riesce ad avere efficienze del 30%. Andando oltre la cella a singola giunzione ci sono in principio tre diversi modi di aumentare l’efficienza. Il primo prevede l’utilizzo di fotocorrenti provenienti da luce con lunghezze d’onda inferiori a quelle del bandgap. Tali dispositivi sono ottenuti attraverso l’accoppiamento di diversi quantum dots. Il secondo metodo e’ il piu’ sviluppato e prevede l’accatastamento di varie giunzioni in serie (tandem) che sono combinate in modo che la luce che non viene convertita nella prima giunzione possa essere convertita in quelle successive. Questo approccio ha portato le efficienze ideali nell’ordine del 40.7%. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche Le celle tandem sono tipicamente basate sul GaAs e sono utilizzate commercialmente per applicazioni in cui il costo non e’ il parametro fondamentale. Il terzo approccio in principio prevede il miglioramento dell’efficenza attraverso la moltiplicazione del numero di cariche prodotte prt fotone assorbito. Questo approccio prevede l’utilizzo della porzione blu dello spettro solare che non viene pienamente utilizzato nelle celle a singola giunzione. La perdita di energia dei fotoni con energia superiore al band-gap puo’ essere concettualmente ridotta utilizzando una schema che prevede l’utilizzo di quantum dots. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari fotovoltaiche L’idea e’ quella di creare il maggior numero di elettroni in modo che per esempio un fotone con energia 3Eg riesca a creare tre coppie elettroni-buca invece di uno come e’ convenzionalmente assunto. Il processo fisico prevede che un eccitone altamente energetico decada in N coppie elettrone-buca con energia corrispondente al band-gap. Durante il processo viene assorbito un fotone ad alta energia hc/ = Eg + 6∆, dove ∆ e’ la differenza di energia di stati quantici successivi di un quantum dot. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari a film sottile vs. celle solari cristalline L’uso delle celle solari come fonte primaria di energia (a parte applicazioni di nicchia) e’ limitato dall’alto costo delle celle stesse. Le celle solari a cristallo singolo di Si hanno un elevato costo. Le celle solari a aventi maggiori efficienze sono basate sul GaAs. Tali celle nella variante tandem raggiungono elevate efficienze. Le celle basate su film sottili di materiali semiconduttori rappresentano una valida alternativa a minor costo rispetto a quelle tradizionali. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari a film sottile vs. celle solari cristalline In questo tipo di celle viene utilizzata una quantita’ molto minore di materiale ed inoltre e’ possibile utilizzare silicio policristallino che presenta minori costi di produzione. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari a film sottile CIGS (CuIn1−x Gax Se2 ) Sono state recentemente prodotte celle solare a semiconduttore aventi efficienze di circa il 20% basate su lege di Selenio,Rame,Indio e Gallio dette CIGS. Tali leghe cristalline sono tipicamente semiconduttori di tipo p con band-gap appropriati e lunghezze di diffusione di eccitoni grandi. La cella e’ composta da un layer di tipo n sottile posto di fronte ad un assorbitore di CIGS con spessore dell’ordine del micron. La giunzione p-n manda gli elettroni e le lacune in direzioni opposte. L’efficienza e’ limitata al 20%, ossia dell’ordine delle efficienze delle celle policristalline.Tuttavia queste celle sono piu’ semplici da fabbricare su larga scala e meno costose da produrre. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari a film sottile CIGS (CuIn1−x Gax Se2 ) Le ragioni legate alla forte ascesa sul mercato di queste celle sono principalmente l’efficenza e la durabilita’. Tuttavia la ragione principale e’ legata al fatto che queste celle possono essere prodottea temperatura e pressione ambinetali utilizzando delle tecniche roll-to-roll simili a quelle della stampa moderna. I substrati utilizzati sono di vetro ricoperto di Mo.Il layer assorbitore CIGS e’ creato negli step successivi. I metalli Cu,In, Ga sono stampate nella cella nella forma di nanoparticelle di ossido sospese in una soluzione liquida che costituisce un inchiostro. L’ossigeno viene poi eliminato scaldando il tutto in una atmosfera di idrogeno e azoto in modo che l’ossigeno lasci lo strato sotto forma di vapore acqueo. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari a film sottile CIGS (CuIn1−x Gax Se2 ) La lega metallica che rimane viene trasformata in una lega semiconduttore attraverso reazioni chimiche che coinvolgono il Selenio utilizzanfo un gas di H2 Se. La lega metallica che rimane viene trasformata in una lega semiconduttore attraverso reazioni chimiche che coinvolgono il Selenio utilizzanfo un gas di H2 Se. Il semiconduttore risultante ha uno spessore di circa 1000 nm. Lo spessore deve essere sufficiente in modo da assorbire una quantita’ sufficiente di luce. Lo step successivo e’ quello in cui viene depositato lo strato di tipo n.Tale strato e’ costituito dal CdS depositato utilizzando la chemical barh deposition. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle solari a film sottile CIGS (CuIn1−x Gax Se2 ) L’altro elettrodo trasparente e’ costituito da ZnO. L’efficenza piu’ alta di questo dispositivo e’ del 13.6% . Questo tipo di tecnica sperimentale e’ importante poiche’ utilizza la minor quantita’ possibile di metallo evitando l’utilizzo di macchinare per fare il vuoto. Inoltre con queste tecniche e’ possibile ricoprire grandi aree a basso costo. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dimensioni delle centrali fotovoltaiche in relazione alla quantita’ di energia prodotta Il consumo di energia negli stati uniti nel 2004 e’ stato di circa 460 GW. Considerando il 20% della efficenza di una singola cella l’area della superficie di celle necessaria per ottenere questa energia e’ di 460GW /[(0.2)(205Wm−2 ] = 105.9Km2 Questa installazione (ignorando i problemi legati alla produzione notturna ed in presenza di nuvole) risolverebbero i problemi di elettricita’ degli stati uniti in modo permamente. Se si volessero produrre 105.9Km2 di celle a film sottile utilizzando le tecniche di stampa, sarebbero necessari tempi dell’ordine dei 374 giorni. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dimensioni delle centrali fotovoltaiche in relazione alla quantita’ di energia prodotta La quantita’ di materiale necessario per creare celle sottili con spessore di un micron e’: 105.9Km2 x 1µm = 11215m3 .All’incirca 136 vagoni ferroviari di materiale. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells Un approccio differente di tecnologia solare a basso costo e’ quello delle celle solari di tipo Dye-Sensitized. Questo approccio si basa sulla presenza di un assorbitore che e’ in parte costituito dal TiO2 (nella sua forma cristallina tetragonale detta anatasio) ed in parte da molecole coloranti specifiche.. L’anatasio puo’ essere preparati in forma nanoporosa attraverso diverse procedure. Il band-gap del TiO2 e’ di 3.2 eV. Cio’ significa che la massima lunghezza d’onda che puo’ essere assorbita e’ di 1240 eVnm/3.2 eV=388 nm. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells Cio’ significa che solo una piccola parte dello spettro solare UV puo’ essere assorbita. E’ possibile ampliare in modo significativo il range di assorbimento attraverso il ricoprimento della superficie di TiO2 con delle specifiche molecole sensitizzanti. In questo modo e’ possibile assorbire radiazioni fino ai 700 nm. Ogni molecola colorante deve essere ancorata al substrato di TiO2 in modo che gli elettroni generati per effetto fotovoltaico possano essere facilmente trasferiti al TiO2 . Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells Il funzionamento di questi dispositivi puo’ essere suddiviso in vari step: Il primo step prevede l’assorbimento di un fotone da parte della molecola di colorante. In genere le molecole coloranti sono dei complessi metallo organici a base Rutenio che assorbono a lunghezze d’onda comprese tra i 700 ed i 900 nm. Il TiO2 assorbe invece a lunghezze d’onda inferiori di circa 390 nm.Cio’ permette di estendere il range dello spettro di assorbimento delle celle fotovoltaiche e quindi di assorbire una maggiore frazione dello spettro solare. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells Nello step 2 gli elettroni delle molecole coloranti che sono stati eccitati dalla radiazione solare possono saltare nella banda di conduzione del TiO2 . Il trasferimento e’ molto rapido solo se i livelli energetici della molecola colorante hanno una energie superiore di almeno 0.2 eV rispetto alla banda di conduzione del TiO2 . Cio’ permette di ridurre la probabilita’ di trasferimento inverso dalla banda di conduzione del TiO2 alla molecola colorante. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells Lo step 3 prevede la diffusione degli elettroni attraverso lo strato di TiO2 nanoporoso che ha uno spessore di circa 10 micon e termina con un elettrodo. Nello step 4 gli elettroni viaggiano attraverso il circuito esterno avente resistenza R. Nello step 5 gli elettroni vengono trasferiti all’interno di un elettrolita, che permette di rifornire di elettroni le molecole di colorante. Nello step il dye e’ ritornato nel suo stato fondamentale. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells Il Vo c stimato per questo sistema e’ approssimativamente uguale all’energia del fotone divisa per e meno la variazione di potenziale che avviene nello step 6 quando l’elettrolita rifornisce il colorante di un elettrone. Questo approssimazione e’ considerata molto semplificata. Ci sono altri fattori che possono influenzare il valore di Vo c. La modellizzazione di questi dispositivi non puo’ essere fatta come nel caso delle celle basate su semiconduttori cristallini. In questi sistemi infatti la lunghezza di diffusione degli eccitoni e’ molto maggiore, dell’ordine del micron. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells I fattori principali che limitano l’efficienza delle Dye-Sensitized solar cells sono la bassa mobilita’ e la bassa lunghezza di diffusione degli eccitoni. Le prestazioni di una dye-densitized solar cell sottoposta ad una irradiazione AM 15 G sono state simulate. La corrente di corto circuito ottenuta era di 20.5 mAcm−2 . Il Voc era di 720 mV e l’efficenza totale era del 10.4%.Questa efficienza e’ molto simile al massimo valore ottenuto sperimentalmente. Il colorante utilizzato in questa cella e’ detto black-dye poiche’ assorbe in un ampio range di frequenze. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dye-Sensitized solar cells Questo tipo di celle fotovoltaiche non e’ stato fabbricato senza la presenza dell’elettrolita. Le celle di questo tipo che non hanno pero’ l’elettrolita vengono dette dye-sensitized solar cells a stato solido. Tuttavia questo tipo di celle presenta basse efficienze dovute al fatto che l’elettrolita solido non aderisce efficientemente al fotoelettrodo ad al TiO2 nanoproso. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche a base polimerica Le celle fotovoltaiche piu’ facili da produrre sono quelle polimeriche che prevedono il ricoprimento di uno strato conduttivo con due polimeri. Il tutto viene poi ricoperto da un elettrodo trasparente. Una delle prime celle solari costruite era a base di ZnPc/MPP. Tale cella mostra efficienze del 1.05% quando viene illuminata con una radiazione AM 1.5 avente intensita’ di 860 Wm−2 . La corrente di corto circuito misurata era di 5.2mA. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche a base polimerica di tipo tandem Un netto miglioramento delle efficienze di questo tipo di celle fino al 6% e’ stato recentemente ottenuto. L’architettura di questo dispositivo e’ di tipo tandem in cui due diverse celle sono connesse in serie. Ognuna delle celle costituenti e’ simile ad una cella polimerica singola. La differenza principale e’ che le eterogiunzioni presenti in ciascuna delle celle sono in numero maggiore e sono distribuite su tutto il materiale. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche a base polimerica di tipo tandem Tutta la struttura e’ costruita su uno strato di vetro rivestito da un film metallico. I materiali utilizzati in questo tipo di cella sono polimeri semiconduttori e derivati del fullerenei . Tipicamente i polimeri semiconduttori presentano un’alternanza di legami doppi e singoli . La delocalizzazione dei legami doppi su tutta la struttura produce un bandgap che varia tra 1.5 e 3eV. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche a base polimerica di tipo tandem L’assorbimento della luce in questi materiali produce un eccitone che puo’ diffondere ma deve essere dissociato per poter produrre una fotocorrente. Una efficiente dissociazione degli eccitoni e’ possibile quando due polimeri (donore ed accettore) a band-gap diverso sono in contatto. L’eccitazione avviene nel polimero donore e la separazione di carica avviene all’interfaccia con il polimero accettore. La dissociazione dell’elettrone porta un elettrone nel polimero accettore mentre la lacuna rimane nel polimero donore. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche a base polimerica di tipo tandem La separazione di carica genera una differenza di potenziale ai capi del dispositivo. Il sistema tandem descritto in precedenza il polimero e’ combinato con dei derivati del fullerene in modo da migliorare la conduzione elettronica. In questo caso i polimeri (che assorbono la radiazione luminosa a diverse lunghezze d’onda) si comportano come i coloranti nelle DSSC. Anche in questo caso la propagazione degli eccitoni e’ fondamentale per l’efficenza del dispositivo.Infatti l’eccitone deve raggiungere l’interfaccia in modo da poter essere dissociato. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche a base polimerica di tipo tandem La luce entra nel dispositivo attraverso il substrato vetro-ITO attraverso la prima cella in basso. L’assorbimento e la separazione di carica avvengono nella prima cella PCPDTBT-fullerene. L’assorbimento avviene nell’UV ed IR.Tuttavia la maggior parte dello spettro visibile passa attraverso la cella. La seconda cella a base P3HT-fullerene assorbe nel visibile. Per cui l’assorbimento delle due celle e’ complementare . Essendo le due celle in serie, e la corrente elettrica e’ costante lungo la cella, la corrente di corto circuito e’ limitata a correnti inferiori rispetto alle correnti delle singole celle. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche a base polimerica di tipo tandem In ogni cella i fotoelettroni viaggiano verticalmente attraverso il network di fullereni verso il layer conduttivo di TiOx .Nella seconda cella tali elettroni viaggiano verso uno strato di alluminio nel circuito esterno. Nella prima cella i fotoelettroni si annichilano con le lacune all’interfaccia dello strato di TiOx .Cio’ permette una corrente continua lungo il dispositivo. Le lacune generate nella prima cella vengono condotte all’altro elettrodo. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Produzione di idrogeno attraverso il solare Uno scenario per la distribuzione futura di energia dell’idrogeno che puo’ essere compresso o liquefatto. L’economia basata sull’idrogeno e’ stata promosso per lunghi anni con l’idea che le automobili passare all’utilizzo di motori elettrici. L’elettricita’ dovrebbe provenire da celle a combustibile che utilizzano da gas di idrogeno conservato all’interno dell’automobile. Questo tipo di tecnologia e’ stata testata in Islanda che possiede risorse legate all’energie rinnovabile e non possiede petrolio, carbone o gas. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno Sebbene la scomposizione fotochimica diretta sia concettualmente molto promettente non e’ facile da ottenere. E’ necessario creare coppie elettrone lacuna dall’assorbimento di fotoni con la massima efficienza. E’ inoltre necessario trasportare tali coppie elettrone-lacuna all’interfaccia con l’acqua con la massima efficienza. Infine bisogna ottimizzare il processo chimico di separazione dell’acqua nei suoi costituenti. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno Consideriamo come esempio un dispositivo basato su una cella solare tandem. Tale dispositivo e’ caratterizzato come una cella elettrolitica accoppiata in serie con una cella fotovoltaica tandem che serve a fornire il potenziale necessario a dissociare l’acqua. Gli strati di semiconduttore possono essere schematizzati come batterie attivate dalla luce, il catodo nella parte destra e’ all’interno dell’elettrolita e il terminale nella parte sinistra (contatto ohmico) e’ isolato dall’elettrolita ma connesso all’anodo di Platino attraverso l’amperometro. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno L’elettrolita contenuto nella cella e’ acido solforico H2 SO4 .Per cui la soluzione fortemente acida conduce attraverso gli ioni H + . Consideriamo innanzitutto l’elettrolita. Il catodo e’ rivestito con uno strato molto sottile di particelle di Platino.La reazione che avviene al catodo e’ una riduzione: 2H + + 2e − → H2 (gas) All’anodo avviene un areazione di ossidazione: 2H2 O(liq) → O2 (gas) + 4H + + 4e − Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno Se consideriamo la prima reazione ripetuta due volte e aggiungiamo la seconda abbiamo: 2H2 O → O2 (gas) + 2H2 (gas) che richiede un potenziale standard di 1.23 eV Per far avvenire questa reazione e’ necessario tipicamente un grande voltaggio. Il voltaggio risultante dalle celle solari e’ limitato dal bandgap dei semiconuttori. In questo caso i bandgap sono 1.83 eV per il semiconduttore di destra e 1.42 per quello di sinistra. La somma di questi due voltaggi fornisce un limite superiore per le celle tandem. Tale voltaggio supera il voltaggio necessario per ottenere la reazione di 1.23 eV. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno La fotocorrente fluisce lungo il filo rappresentato nel diagramma.I livelli di Fermi del contatto ohmico e dell’elettrodo di Platino sono allineati. Per cui si ha una caduta del potenziale sviluppato negli strati di semiconduttore attraverso l’elettrolita. Cio’ porta alla dissociazione dell’acqua. Nei due strati di semiconduttore i livelli di Fermi sono piatti (non c’e’ caduta di potenziale) per cui i fotovoltaggi delle due giunzioni sono additivi. La luce entra da destra e la giunzione di destra possiede un bandgap maggiore.Cio’ implica che i fotoni ad energia minore passano nella seconda giunzione dove sono assorbiti. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno In questa cella tandem la corrente elettrica deve essere la stessa in ogni giunzione. Cio’ implica che la fotocorente totale della giunzione e’ inferiore rispetto alla corrente di corto circuito della giunzione meno potente. Il potenziale e’ tuttavia additivo permettendo efficienze di conversione maggiori rispetto ad una singola cella. L’efficenza e’ stata calcolata come l’energia chimica nell’idrogeno risultante dalla reazione divisa per la potenza solare assorbita. L’energia chimica e’ stata calcolata dalla corrente misurata moltiplicata per il voltaggio di 1.23 V che e’ legato alla formazione delle molecole di idrogeno. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno L’efficienza di dissociazione dell’acqua e’ stata calcolata dalla curva tensione-corrente dividendo il prodotto I x V per la potenza solare entrante: (0.12Ax 1.23V )/1190W = 0.124 per 1 cm2 Un dispositivo di questo tipo e’ estremamente costoso. Utilizzando invece che una cella tandem una cella a singola giunzione non si ottiene nessuna dissociazione dell’acqua. Infatti nella corrispondente curva tensione corrente si ha una corrente nulla in corrispondenza di un potenziale nullo. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno Il motivo risiede nel fatto che la banda di conduzione e di valenza devono essere separate da una energia di almeno 1.2 eV per avere un sufficente assorbimento di energia. Allo stesso tempo il limite superiore della banda di conduzione deve essere al di sopra rispetto all’energia di riduzione dell’acqua e la banda di valenza deve essere al di sotto dell’energia di ossidazione dell’acqua. Tali condizioni non possono essere soddisfatte assieme senza l’introduzione di un potenziale esterno come avviene nel caso delle giunzioni tandem in cui tale potenziale e’ fornito dall’altra giunzione pn. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno E’ possibile ipotizzare un dispositivo a minor costo che permetta la dissociazione dell’acqua a partire da un dispositivo tandem a basso costo. Tale dispositivo e’ basata su due fotosistemi i serie (tandem).La cella superiore e’ costituita da un film sottile di triossido di tungsteno che assorbe la porzione blu dello spettro solare. In questo caso le lacune provenienti dalla banda di valenza ossidano l’acqua direttamente in ossigeno. Gli elettroni appartenenti alla banda di conduzione vanno a finire nel secondo dispositivo che e’ costituito da una dye-sensitized solar cell. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Dissociazione catalitica dell’acqua in idrogeno e ossigeno La DSSC e’ posta al di sotto della prima cella a base di triossido di tungsteno e assorbe radiazioni solari nella parte verde e rossa dello spettro. Gli elettroni della banda di conduzione di questa cella riescono a ridurre l’acqua producendo gas di idrogeno. Questo tipo di dispositivo ha un minor costo di produzione rispetto ai dispositivi costituiti da celle tandem a semiconduttore. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche tandem multifunzione E’ possibile ipotizzare dei dispostivi basati sull’utilizzo delle celle tandem che possano essere utilizzati sia per produrre corrente elettrica che come celle elettrolitiche. La cella tandem sotto illuminazione puo’ fornire in uscita un voltaggio a circuito aperto maggiore di quello necessario a dissocciare l’acqua. il voltaggio residuo rispetto a quello necessario a dissociare l’acqua potrebbe essere inviato ad un carico esterno. Questo dispositivo generera’ principalmente potenza elettrica se collegato ad una bassa resistenza di carico mentre dissociera’ l’acqua quando collegato ad una alta resistenza di carico. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Celle fotovoltaiche tandem multifunzione La struttura potrebbe essere costruita considerando una cella CIGS posta su uno strato sottile di alluminio. Nella parte superiore si potrebbe utilizzare una cella a base di trioossido di tungsteno metallizzata con un elettrodo trasparente. Tra i due sistemi sarebbe inserita l’acqua che deve essere dissociata. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Elettrodi che dissociano l’acqua a base di Ematite Fe2 O3 e’ un materiale che potenzialmente puo’ essere utilizzato come elettrodo per la dissociazione dell’acqua. Questo materiale presenta infatti un bandgap ottimale per la dissociazione dell’acqua oltre che dei livelli energetici che permettono la riduzione dell’acqua. Tale materiale non e’ reattivo quando e’ immerso nell’elettrolita ed e’ presente in grande abbondanza. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Elettrodi che dissociano l’acqua a base di Ematite L’elettrodo che viene utilizzato e’ costituito da Fe2 O3 drogato con silicio viene prodotto utilizzando la tecnica APCVD (atmospheric pressure chemical vapor deposition) utlizzandi gas di Fe(CO)5 e tetraetossisilano (TEOS). Il sistema analizzato al micorscopio mostra una nanostruttura denditrica con spessore di 500 nm e dimensioni laterali dell’ordine dei 10-20 nm. Una struttura dendritica assomiglia a quella di un albero.Ossia una struttura connessa che parte dal substrato con diversi rami di diamentro decrescente. La struttura dendritica e’ connessa verticalmente.Cio’ promuove la conduzione elettrica lungo la direzione di crescita. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Elettrodi che dissociano l’acqua a base di Ematite Allo stesso tempo le dimensioni minori dei rami presenti nella struttura superiori sono minori. Cio’ fa si che aumenti l’interfaccia con l’elettrolita. Tale struttura dendritica risulta favorevole per la dissociazione dell’acqua se si assume che tale struttura sia sufficientemente stabile nel tempo. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Matrici di nanotubi di TiO2 drogati C per la dissociazione di H2 O Uno dei maggiori problemi legati all’utilizzo dell’Anatasio nanoporoso nelle DSSC e’ la bassa conducibilita’ elettrica. Il vantaggio legato alle superfici nanoporose e l’ampiezza della superficie che e’ utile per massimizzare il contatto con l’elettrolita ed i dye. I nanotubi a base titania (TiO2 ) offrono una ampia area di superficie. Inoltre la loro forma cilindrica tubolare (non sferica come nei nanoporosi) fa si che i nanotubi abbiano una grande conducibilita’ elettrica nella direzione dell’asse del nanotubo. Matrici di nanotubi sono state prodotte attraverso una anodizzazione di un foglio di spessore di 25mm di Ti immerso in une elettrolita. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Matrici di nanotubi di TiO2 drogati C per la dissociazione di H2 O I nanotubi amorfi risultanti venivano poi scaldati in atmosfera di ossigeno a 450 gradi in modo da convertirli in nanotubi cristallini. Successivamente sono state inseriti degli atomi droganti di Carbonio. Gli atomi di C inseriti nei nanotubi riducono il bandgap del TiO2 da un valore di 3-3.2 eV fino ad un valore di 2.2 eV. Riducendo il bandgap si aumenta infatti la probabilita’ di creazione di eccitoni nel TiO2 . Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Matrici di nanotubi di TiO2 drogati C per la dissociazione di H2 O Gli eccitoni vengono creati all’interfaccia elettrolita-ossido . Se paragonato con altri simili tale apparato basato sui nanotubi risulta abbastanza costoso. Rispetto al sistema dendritico descritto in precedenza i nanotobi offrono una maggiore durabilita’. Nanoelettronica Applicazioni della nanoelettronica per le tematiche energetiche Stoccaggio e trasporto di idrogeno come potenziale carburante. L’idrogeno gassoso puo’ essere condotto utilizzando gli stessi metodi dei gas naturali. Grandi volumi di idrogeno gassoso si possono trovare nel sottosuolo. L’idrogeno liquido necessita una temperatura molto bassa di 20.3 K.Possiede una grande densita’ ma la densita’ di energia e’ circa 4 volte inferiore rispetto a quella della benzina o del gasolio. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici Un computer quantistico e’ un dispositivo di calcolo che fa uso diretto dei fenomeni legati alla meccanica quantistica per compiere delle operazioni di un set di dati. I computer quantistici sono differenti dai computer digitali che sono basati sui transistor. Mentre i computer digitali necessitano che i dati siano codificati in digits binari (bits) i computer quantistici utilizzano proprieta’ della meccanica quantistica per rappresentare i dati ed operare su di essi. Sebbene i computer quantistici siano ancora in una fase embrionale, sono stati eseguiti di recente degli esperimenti in cui si e’ riuscito a fare un numero limitato di operazioni su alcuni qubits. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici La ricerca in questo campo e’ attualmente molto attiva. I fondi di ricerca sono principalmente pubblici ma anche agenzie private hanno investito in questo campo. Se realizzati i computer quantistici saranno piu’ veloci rispetto a quelli attualmente sul mercato. Un computer classico ha una memoria costituita da bits, dove ogni bit puo’ essere o zero o uno. La memoria dei computer quantistici e’ costituita da qubits. Ogni qubit puo’ assumere il valore zero o uno oppure ogni sovrapposizione quantistica di questi due stati. Una coppia di qubits puo’ trovarsi istantaneamente in ogni sovrapposizione quantistica di 4 stati. Un normale computer avente nbits puo’ trovarsi istantaneamente Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici Una terna di qubits puo trovarsi istantaneamente in una sovrapposizione quantistica di 23 = 8 stati. In generale un computer quantistico avente n qubits puo’ trovarsi istantaneamente ed arbitrariamente in una sovrapposizione quantistica di 2n stati. Un normale computer avente n bits puo’ trovarsi istantaneamente solo in uno dei 2n stati possibili alla volta. Un computer quantistico opera impostando un valore iniziale per i qubits che rappresentato la condizione iniziale del problema. Successivamente opera sui qubits in modo da risolvere il problema attraverso una sequenza fissa di porte logiche quantistiche. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici L’insieme di tutte le porte logiche e’ detto alogoritmo quantistico. Il calcolo termina con la misura (lettura) di tutti gli stati.Tale misura porta il sistema in uno stato in cui ogni qubit si trova in uno stato puro (0 o 1). Un esempio di implementazione di qubits per un computer quantistico e’ un sistema costituito da particelle aventi due stati di spin: up oppure down tipicamente indicato con | ↑> o | ↓> . In generale i sistemi adatti per l’implementazione di computer quantistici devono possedere un’osservabile A che si conserva temporalmente e che puo’ assumere due autovalori discreti. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici Un computer classico che possiede n bits e’ fondamentalmente diverso da un computer quantistico che possiede nqubits. Per rappresentare uno stato di un sistema avente n-qubit un sistema classico deve memorizzare 2n coefficienti complessi. Per esempio consideriamo un computer classico che opera su 3 bits. Ad ogni istante lo stato del computer ha una distribuzione di probabilita’ distribuita su 23 = 8 stati differenti {000, 001, 011, 111, 100, 110, 101, 010}. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici Un computer classico deterministico si trovera’ ad ogni istante in uno di questi 8 stati con probabilita’ pari a 1. In un computer quantistico probabilistico si trovera’ ad ogni istante in ciascuno degli 8 stati ciascuno con una probabilita’ minore di uno e con somma totale uguale ad 1. Nel momento in cui si misurano (leggono) i tre qubits, essi si troveranno in uno degli 8 stati descritti in precedenza. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici Sebbene uno stato classico a 3 bit ed uno stato quantistico a 3 qubit siano entrambi rappresentati come vettori 8 dimensionali, tali vettori vengono manipolati in modo molto diverso a seconda che si utilizzi un computer classico o quantistico. In entrambi i casi il sistema deve essere inizializzato, per esempio ponendo tutte le stringhe a zero 000. La differenza sostanziale riguarda il modo con cui i computer classici e quantistici operano sul sistema iniziale. I computer classici operano attraverso matrici stocastiche che conservano le probabilita’. I computer quantistici operano attraverso matrici unitarie che corrispondeno a delle rotazioni. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici Alla fine in entrambi i casi il risultato finale deve essere letto dal computer.Nel caso dei computer classici si esegue un campionamento della distribuzione di probabilita’ degli 8 stati in modo da ottenerne uno ben definito. Nel caso quantistico si esegue una misura dello stato del sistema. Tale operazione e’ capace di far collassare il sistema in uno degli 8 stati possibili. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits vs. Bits nei computer quantistici I computer digitali moderni sono basati sui numeri binari: ossia due valori che possiamo chiamare 0 ed 1. I numeri vengono codificati attraverso un numero n di bits binari con velocita’ estremamente elevate. L’nformazione viene poi immagazzinata attraverso circuiti aventi due stati differenti oppure attraverso la direzione dei momenti magnetici di piccoli magneti. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Bits binari e Qubits Considerato un numero n di bits binari, il numero di stati distinti disponibili e’ pari a 2n .Possiamo descrivere questo numero come: Z = {zi }, i = 1, 2, ...n dove zi puo’ essere o 1 o 0. L’azione del computer e’ quella di prendere questo numero e trasformarlo in un output della stessa forma. Se per esempio n=28, (per cui ci sono 28 numeri binari che descrivono lo stato istantaneo del sistema), il numero totale di stati distinti e’ N = 228 = 2.68X 108 . Questo numero e’ corrispondente all’intera popolazione degli Stati Uniti. Supponiamo di avere una lista casuale di nomi ed indirizzi e vogliamo cercare l’indirizzo di una specifica persona. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Bits binari e Qubits Il computer digitale richiedera’ uno step per testare ogni entrata e in media ci vorrano N/2=134 milioni di step per trovare un unico indirizzo. Groover ha generalizzato il concetto di bit binario z considerando una sovrapposizione complessa di 0 ed 1 chiamata qubit.: χi = ai | ↑i > +bi | ↓i > con la condizione di normalizzazione ai2 + bi2 = 1. √ Cio permette di cercare tra N numeri random utilizzando N steps Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Bits binari e Qubits Cio’ significa che ci vorranno circa 16400 steps per cercare tra 260 milioni di diverse entrate. Lo stato quantico a due livelli e’ facile da presentare attraverso la notazione di spin. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Combinazioni lineari di qbits Come sappiamo dalla meccanica quantistica, una combinazione lineare di qubits e’ essa stessa un qubit. Se χ1 e χ2 sono dei qubits, allora χ3 = 2−1/2 (χ1 + χ2 ) e’ un qubit. Se sono richesti due numeri complessi per descrivere un qubit allora ci vogliono quattro numeri per descrivere due qubits: le ampiezze dei 4 = 22 stati {00, 11, 01, 10}. Allo stesso modo per descrivere un sistema di 3 qubits ci vorranno 8 = 23 ampiezze complesse {000, 001, 011, 111, 100, 110, 101, 010}. In generale cio’ corrisponde a 2n numeri necessari per descrivere la condizione istantanea di un sistema n-qubits. Nel caso dei bits tale numero corrisponde a n. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Combinazioni lineari di qbits In generale si ha: Γ = {χ}, i = 1, 2...n Ogni combinazione lineare di questi qubits sara’ anch’essa uno stato del sistema. Il risultato e’ che il sistema sara’ contemporaneamente in 2n stati. In generale la ricerca di √ N oggetti random utilizzando un computer quantistico necessitera’ N steps. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit L’esempio canonico di qubit e lo spin 1/2 elettronico e nucleare. La funzione d’onda di spin dipende da exp(±imφ) = exp(±iφ/2) dove φ e’ l’angolo azimutale misurate nel piano xy. Il momento magnetico µ ~ e’ parallelo al momento angolare : ~ µ ~ = (e/2m)L E possibile dimostrare che ilvalore di aspettazione del momento magnetico si spin 1/2 e’ un vettore, sotto l’ipotesi in cui si utilizzano dei coefficienti complessi appropriati in una combinazione lineare di spin up e down e’ un vettore µ ~ orientato in ogni direzione della sfera unitaria definita dagli angoli θ e φ. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit Combinazioni lineari di questi stati sono note nel campo della risonanza magnetica nucleare. Se uno spin e’ nel suo stato di minima energia (che noi consideriamo corrispondente a θ = 0), applicando campo magnetico intenso lungo l’asse z ed un campo magnetico lungo il piano xy ad una frequenza 2µB B/~ lo spin si trovera’ in uno stato misto corrispondente ad una combinazione di spin up e down in cui compie un moto di precessione nel piano x-y attorno all’asse z. Questo stato e’ la base della tecnologia dell’imaging legato alla risonanza magnetica. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit La lunghezza temporale in cui questo stato rimane misto e’ detto T2 . Tale periodo di tempo e’ un esempio di tempo di coerenza di un qubit. Il qubit normalmente non eseguira’ nessun moto di precessione ma si trovera’ in uno stato stazionario corrispondente ai punti θ e φ. L’informazione sara’ contenuta nel valore degli angoli θ e φ. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit Un computer quantistico prende un input della forma: Γ = {χ}, i = 1, 2...n e lo trasforma un una sequenza di output simile. Per questo motivo un calcolo puo’ essere considerato come una rotazione di un vettore che coinvolge due numeri complessi per un qubit singolo e 2n numeri complessi nel caso di n qbits accoppiati. La posizione finale del vettore qbit sara’ la risposta al problema che viene posto al calcolatore. L’azione del programma e’ quella di ruotare sequenzialmente il vettore qbit a partire dalla sua posizione iniziale fino alla posizione finale che deve essere letta. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit Se abbiamo tre qubits allora sia l’input che l’output sara’ costituito da vettori 23 = 8 dimensionali. Se ci sono 28 qubits il processo di calcolo e’ concettualmente equivalente a inizializzare,ruotare e misurare l’orientazione di un vettore un uno spazio 28 dimensionale. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit Nel caso dei computer convenzionali e’ necessaria la lettura di n bits binari (0 o 1). Nel caso di un computer quantistico e’ necessario leggere n qubits ciascuno caratterizzato da coefficienti complessi di probabilita’ ai e bi tali che a2 + b 2 = 1. Nell’ambito della meccanica quantistica la determinazione di tali coefficienti richiede diverse misure indipendenti ciascuna paragonabile alla lettura della faccia di una moneta. Aumentando il numero delle misure aumenta l’attendibilita’ del risultato. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit Fortunatamente esistono delle dimostrazioni che mostrano del principio del quantum nondemolition measurements. Secondo questo principio e’ possibile misurare senza alterazione uno fotone in una cavita’ singola. In base a questo principio la lettura dei risultati e’ meno complicata rispetto a quella descrita in precedenza. Esiste in ogni caso una problematica legata all’accuratezza con cui i coefficienti debbano essere determinati. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit La connessione con la meccanica quantistica e’ costituita dalla equazione di Schroedinger: HΨ = i~∂Ψ/∂t La funzione d’onda e’ alterata dall’operatore Hamiltoniano che puo’ essere paragonato nel caso dei computer quantistici alle porte logiche che operano sui qubits. Il vettore di input Γ = {χ}, i = 1, 2...n, puo’ essere considerato come la funzione d’onda iniziale che corrisponde a n spin. L’operatore Hamiltoniano cambia la funzione d’onda in un valore finale che costituisce la risposta finale al problema posto. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Spin 1/2 come Qubit L’operatore Hamiltoniano agisce idealmente sugli spin individuali (qubits), inoltre accoppia gli spin tra loro. E’ stato stabilito che non e’ necessario che ogni qubit interagisca con ogni altro qubit.Ma e’ necessaria l’interazione di uno spin con i suoi primi vicini. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici carica come Qubit L’esempio piu’ semplice di qubit di carica e’ costituito dallo ione molecola di idrogeno. Gli stati di 0 e 1 sono cosituiti dall’elettrone che si trova in un protone o nell’altro protone. Lo stato fondamentale e’ costituito dallo stato misto combinazione lineare simmetrica dei due stati. In questo sistema i protoni sono molti vicini tra loro, cio’ costituisce un problema per la lettura dei risultati in un ipotetico computer quantistico. In generale per ottimizzare la lettura dei qubit bisognerebbe creare sistemi di grossa taglia che pero’ riescano a mantenere una coerenza quantistica. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione tra spin elettronico e nucleare L’interazione tra lo spin elettronico e nucleare (interazione iperfine) e’ alla base di un possibile computer quantistico recentemente proposto. I protoni (ed i neutroni) hanno spin 1/2 con momenti magnetici µN = (e/2mp )L. Tale momento magnetico e’ di intensita’ inferiore rispetto al magnetone di Bohr di una quantita’ che dipende dal rapporto tra la massa del protone e quella dell’elettrone: µN = (1/1838)µB . Gli spin nucleari sono considerati utili nel quantum computing poiche’, essendo isoltai, possiedono dei tempi di vita di coerenza molto lungi. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione tra spin elettronico e nucleare Gli stati energetici di un momento magnetico di spin di un protone immerso in un campo magnetico B sono: E = ±2.79285µN B (il valore corrispondente pee il neutrone e’ -1.913). Per un protone immerso in campo B=1T la differenza di energia e’ ∆E = 0.176µeV Questo valore corrisponde ad una frequenza di assorbimento di risonanza di 42.7 MHz. La MRI (Magnetic Resonance Imaging) e’ basata su una scansione in cui un campo magnetico debole muove la posizione di un campo magnetico B=1T in tutte le posizioni x,y,z di un campione. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione tra spin elettronico e nucleare Il valore µz = ±2.79285µN per il momento magnetico di un protone e’ dovuto alle complicate dinamiche dei tre quark che lo costituiscono (particelle aventi carica ±1/3e, ±2/3e). Lo spin elettronico e nucleare sono entrambi candidati come qubit nell’ambito dei computer quantistici.Il motivo e’ dovuto al fatto che gli spin possono essere opportunamente preparati ed osservati in stati quantici che corrispondono a combinazioni lineari degli stati di base (spin-up e spin-down). Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione tra spin elettronico e nucleare Un modo di raggiungere lo stato entangled di combinazione lineare di spin up e down e’ quello di considerare un protone con spin up (stato fondamentale di piu’ bassa energia) e sottoporlo ad un impulso π/2. Questo impulso corrisponde ad un campo magnetico a radio frequenza di ampiezza B1 di lunghezza temporale limitata t (impulso) che ha l’effetto di far oscillare lo spin tra gli stati up e down ad una frequenza di Rabi ω1 : ω1 = gµN~ B1 = γn B1 Sotto la condizione che ω1 t = π/2, il vetore magnetizzazione ruotera’ liberamente attorno al campo magnetico B0 ad una freqUenza di risonanza (42.7 MHz per B0 = 1T ). Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione tra spin elettronico e nucleare Il campo magnetico prodotto avente frequenza di 42.7 MHz e’ rilevato dall’apparato MRI in modo che comunichi ad un computer la presenza o no di protoni. Una delle complicazioni nel riuscire ad ottenere un qubit partendo dallo spin elettronico in un semiconduttore e’ che i nuclei dei semiconduttori, che possiedono uno spin ed un momento magnetico di spin, possono interagire con lo spin elettronico. Per questo motivo e’ importante caratterizzare l’interazione tra lo spin elettronico e lo spin nucleare. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione iperfine tra lo spin elettronico e nucleare. Consideriamo l’interazione tra lo spin elettronico e nucleare che avviene in un atomo di idrogeno. A questo tipo di interazione e’ dovuta la riga di emissione a 21.1 cm osservata per l’idrogeno che che si trova nello spazio. Cio’ significa che gli spin elettronici e nucleari possono essere paralleli o antiparalleli e’ la differenza di energia tra questi due stati corrisponde ad una radiazione di 21.1 cm. Per comprendere questo tipo di interazione consideriamo l’interazione dipolo-dipolo. Consideriamo la stima del campo magnetico di dipolo di un protone di un atomo di H. In modo approssimato si puo’ stimare: B ' (µ0 /4π)(3gµb )a0−3 ' 20T Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione iperfine tra lo spin elettronico e nucleare. Questo campo magnetico e’ estremamente elevato e’ avrebbe un’effetto circa 20 volte maggiore di quello che viene osservato sperimentalmente. il motivo e’ dovuto al fatto che, sebbene sia presente un campo magnetico dovuto al dipolo elettronico nel nucleo, tale campo in media si annulla. Infatti l’elettrone 1s dell’idrogeno si trovera’ con eguale probabilita’ tutti i possibili angoli della sfera unitaria. Cio’ comporta una cancellazione del campo di dipolo. Per questo motivo bisogna considerare un’ altro tipo di interazione che viene detta interazione di contatto iperfine. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione iperfine tra lo spin elettronico e nucleare. L’interazione di contatto iperfine puo’ essere ipotizzata considerando la funzione d’onda di stato fondamentale dell’idrogeno: −3/2 Ψ100 = (π)−1/2 a0 exp(−r /a0) il cui valore massimo si ha in corrispondenza di r=0 ossia quando l’elettrone e’ in esatta corrispondenza col protone. L’interazione di contatto iperfine e’ data da: 2 2~ ~ HIS = ( 8π 3 )γe γn ~ |Ψ100 | I · S In questa espressione γe γn e’ il prodotto tra i rapporti giromagnetici dell’elettrone e del nucleo.Il simbolo I indica lo spin del nucleo e S quello elettronico. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione iperfine tra lo spin elettronico e nucleare. Una spiegazione intuitiva della interazione di contatto e’ che l’elettrone interagisca con il campo magnetico nucleare solo nella zona prossima al nucleo stesso. L’energia relativa a questa interazioen e’ : E = −A ∗ ~I · ~S. Il valore di aspettazione calcolato mostra una frequenza di radiazione di 1420.4 MHz per H che corrisponde ad una lunghezza d’onda di 21.1 cm ed una energia di 5.86 neV. Questi effetti derivano dalla inversione dello spin elettronico in presenza di dello spin nucleare. Se l’interazione e’ descritta in termini di campo magnetico prodotto dal nucleo questo campo ha una valore di 50.8 mT. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione iperfine tra lo spin elettronico e nucleare. Questo effetto e’ piu’ marcato in altri elementi, per esempio per gli elettroni 2s del Fluoro il campo magnetico effettivo e’ di 1.7 T La radiazione di 21.1 cm e’ osservata solamente dallo spazio, cio’ permette agli astrofisici di mappare la posizione dell’idrogeno nello spazio. L’eccitazione di 5.86 neV e’ osservabile solo dallo spazio. Infatti tale energia corrisponde ad una temperatura di 0.067 K.Infatti la radiazione di corpo nero osservata dallo spazio ha un picco che corrisponde a 2.7 K. Per questo motivo gli atomi di idrogeno presenti nello spazio avranno una eguale popolazione di elettroni e protoni paralleli ed antiparalleli separati da una energia di 5.86 neV. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Interazione iperfine tra lo spin elettronico e nucleare. In generale le interazioni tra spin elettronico e nucleare in un atomo di idrogeno in presenza di un campo magnetico esterno B0 e’: H = ge µb B0 Sz + gN µN B0 Iz − A~I · ~S Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Computer quantistico basato basato sull’interazione spin elettronico-spin nucleare E’ stato recentemente proposto l’utilizzo dell’accoppiamento tra spin elettronico e nucleare per la produzione di un computer quantistico multi-qubit basato su un microscopio STM (scanning tunneling microscope). Il ruolo del microscopio STM e’ quello di misurare i livelli energetici di un elettrone che interagisce con uno spin nucleare 1/2 (125 Te) posto sulla superficie di un cristallo di Si. Si assume che un campo magnetico intenso di 10 T e’ applicato al sistema. Consideriamo l’espressione: H=ge µb B0 Sz + gN µN B0 Iz − A~I · ~S Si ha che S=I=1/2,ge =2,gN = 0.882, B0 =10 T e’ diretto lungo la direzione z e A/(2π~) = 3.5GHz. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Computer quantistico basato basato sull’interazione spin elettronico-spin nucleare Considerando l’espressione precedente e’ possibile vedere che la frequenza di risonanza elettronica dipende dall’orientazione dello spin nucleare I. Si ha infatti che: e µB B0 f = fe0 = g(2π~) + f = fe0 = ge µB B0 (2π~) − A 4π~ A 4π~ (spin nucleare up) (spin nucleare down) Lo splitting iperfine e’ A/(2π~) = 3.5GHz per il (125 Te) posto sulla superficie di un cristallo di Si.. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Computer quantistico basato basato sull’interazione spin elettronico-spin nucleare Il punto fondamentale e’ che lo stato relativo allo spin nucleare puo’ essere determinato dalla frequenza di risonanza dello spin elettronico. La frequenza di risonanza di precessione dello spin elettronico puo’ essere misurata a per ogni qubit di Te attraverso un microscopio STM misurando la modulazione della corrente di tunnel. Il moto dello spin elettronico produce infatti una frequenza di modulazione nella corrente di tunnel che puo’ essere misurata con un STM. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Computer quantistico basato basato sull’interazione spin elettronico-spin nucleare E’ stato proposto un sistema in cui viene creata uan serie di 250 qubits di 125 Te (I=1/2) disposti linearmente e separati da una distanza a=5nm lungo la direzione x della superficie di Si cristallino. E’ stato proposto di variare lentamente l’intensita’ del campo magnetico B lungo la direzione x, in modo che per la posizione k-esima ci sara una ben definita’ e distinguibile frequenza di risonanza nucleare del k-esimo qubit.E di conseguenza del k-esimo elettrone. Considerando una spazio tra i qubit di 5nm ed un gradiente del campo dB/dx = 105 Tm−1 la variazione della frequenza di risonanza elettronica fra siti adiacenti e’ di 14 MHz. Per la frequenza di risonanza nucleare la variazione e’ di 6.75 KHz. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Computer quantistico basato basato sull’interazione spin elettronico-spin nucleare Il sistema sara’ sottoposto ad un campo magnetico oscillante perpendicolare a B0 che permettera’ transizioni spin-up spin-down in ognuno dei nuclei della catena. In questo modo e’ possibile preparare una catena lineare di qubit in cui ciascuno spin e’ nello stato fondamentale.La misura attraverso il micrscopio STM permettera’ di individuare i siti in cui lo spin e’ nello stato eccitato. a questo punto puo’ essere applicato un impulso di campo magnetico π al k-esimo sito che permette di riportarlo nello stato fondamentale. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Computer quantistico basato basato sull’interazione spin elettronico-spin nucleare L’accoppiamento tra i qubit e’ ottenuto attraverso l’interazione tra il k-esimo spin nucleare ed il campo magnetico di dipole del k-1-esimo elettrone. dal punto di vista sperimentali questo schema presenta il problema di generare campi magnetici intensi di 10 T e la difficolta’ nella analisi della corrente di tunnel STM. Nanoelettronica Qubits vs. Bits nei computer quantistici Qubits basati su una doppia buca di potenziale Il primo esperimento di generazione di qubit di carica e’ stato eseguito considerando una doppia buca di potenziale. La struttura della doppia buca e’ stato il primo sistema ed esibire una coerenza quantistica degli stati elettronici. Il tilt delle bande energetiche nella figura mostra