Novembre 2006 - Gli agrumi da coltivare in vaso

Un po’ di storia
La coltivazione degli agrumi ha
origini antichissime: è cominciata in Cina e in India intorno
al 2400 a. C. e sembra che la
prima pianta ad essere allevata
sia stata quella del cedro, adottato in seguito dagli Ebrei per
la loro festa dei Tabernacoli.
Gli antichi avevano scelto gli
agrumi come simbolo di felicità e fertilità per i numerosi spicchi dei frutti. Secondo la
mitologia greca, i fiori e i frutti dell’arancio furono il dono di
nozze di Giove a Giunone ed
è per questo che il bouquet di
fiori d’arancio è entrato anche
nell’usanza del nostro rito matrimoniale.
Tra il X e il XIII secolo gli Arabi
introdussero nel Mediterraneo
la coltura dell’arancio amaro,
del limone e della limetta (di
cui diremo in seguito). L’arancio dolce, invece, era già noto
ai primi cristiani, ma la sua coltura fu sicuramente diffusa dai
Genovesi e dai Portoghesi.
Le prime strutture adatte alla
coltivazione dei limoni sorsero
già nel XIII secolo sul Lago di
Garda. Per proteggere le piante dalle rigide temperature invernali furono costruite le cosiddette “limonaie”, nelle quali
i frutti erano collocati su ripiani
chiamati “cole”, esposti a est-
Iris Fontanari
sud-est, a ridosso di muraglie,
sotto le pareti rocciose quasi a
picco sul lago.Per trovare, invece, la coltivazione degli agrumi
ornamentali dobbiamo arrivare al ‘600, quando i nobili introdussero la moda di abbellire le proprie case con aranciere
(serre di agrumi in vaso).
Quella di coltivare gli agrumi
in vaso è una tipica specialità
italiana, che vede proprio in Firenze (giardino di Boboli e Villa Medicea) la più grande collezione d’Europa.
Cure colturali
Oggi gli agrumi ornamentali da
vaso sono sempre più apprezzati, anche se mantenerli in casa non è facile, a causa della
temperatura troppo elevata. In
inverno gli agrumi in vaso necessitano di una veranda piena
d’aria e di luce con temperatura intorno ai 10°. È bene non
Terra Trentina
Gli agrumi sono piante sempreverdi molto belle e generose, che hanno la prerogativa
di “deliziarci” tutto l’anno. Sono numerose, infatti, le specie
e le varietà che, oltre ad offrirci
i loro gustosi e pregiati frutti, si
prestano anche alla coltura in
vaso a scopo decorativo.
Oltre alle specie notoriamente ornamentali, come il chinotto e il kumquat, possono vegetare benissimo in vaso anche
gli agrumi più classici, come limoni, cedri, pompelmi, aranci e mandarini; ciò consente di
ripararli durante l’inverno e di
poterli coltivare quindi anche
nella nostra Regione.
orto&dintorni
GLI AGRUMI
DA COLTIVARE IN VASO
45
Terra Trentina
orto&dintorni
46
annaffiare troppo le piante per
non provocare attacchi di cocciniglia. È altresì opportuno tenere i vasi sollevati da terra per
lasciar scolare tutta l’acqua.
I vasi più adatti sono quelli in
cotto, ma vanno bene anche
quelli di plastica perché leggeri e facili da spostare. Dovranno però essere dotati di un
buon sistema di drenaggio (fori
sul fondo e uno strato di argilla
espansa o di ghiaia) per evitare
ristagni d’acqua.
Qualunque sia il contenitore
scelto, si consiglia di porre una
miscela di terriccio di foglie,
sabbia e terra di campo in parti uguali sopra lo strato di drenaggio del fondo.
Le concimazioni andranno fatte con prodotti idonei, come
quelli a lenta cessione.
Per avere piante ornamentali sempre cariche di frutti si
sceglieranno piante di limone,
chinotto, limetta, calamondino,
kumquat e lipo.
Eccetto il limone, sicuramente
noto a tutti, le altre cinque specie non sono altrettanto conosciute, pur essendo adatte anche alle regioni settentrionali
come la nostra per la loro resistenza ai climi freddi; riteniamo
perciò opportuno descriverle,
almeno sommariamente.
Il chinotto (Citrus myrtifolia),
originario della Cina, è un albe-
rello a crescita lenta con foglie
molto piccole e coriacee simili a quelle del mirto. I frutti, disposti a grappoli, assomigliano
a piccoli mandarini e resistono sui rami anche un anno; sono color arancione marcato ed
hanno sapore acido ed amaro.
La pianta è robusta e si adatta
alla coltura in piccoli vasi.
La limetta (Citrus limetta), di
origine incerta, è un vigoroso
alberello alto 3-4 metri con frutti gialli simili a piccoli limoni
schiacciati ai poli con profumo
che ricorda quello del bergamotto. La varietà ornamentale
più interessante, di recente introduzione sul nostro mercato,
è la “Pursha”, detta anche limone dolce, molto rifiorente, con
frutti simili a mandarini gialli
dal sapore agrodolce.
Le limette crescono bene in vasi di medie dimensioni.
Il calamondino (Citrus madurensis), di origine cinese, ha
avuto in Italia una grande diffusione negli ultimi anni. Per
portamento, foglie e fiori è simile al mandarino, pur essendo più rifiorente. Sia per il colore bianco puro dei fiori che
per i frutti tondi rosso-arancio
dalla polpa succosa e dolciastra, è sicuramente uno dei più
ornamentali e profumati.
Essendo resistente al freddo
ma anche al caldo secco de-
gli appartamenti, è molto adatto per interni (in vasi di piccole dimensioni).
Il kumquat ovale o mandarino cinese (Fortunella margarita) è un arbusto proveniente
dalla Cina che può raggiungere i 2-3 metri d’altezza. Ha poche spine molto piccole e foglie lanceolate di color verde
scuro. I frutti sono color arancione, ovali, piccoli e persistenti, senza semi, con polpa acida
ma con buccia molto aromatica, da gustare al naturale, canditi o sotto spirito. Il kumquat
rotondo (Fortunella japonica),
proveniente dal Giappone, ha
frutti leggermente più piccoli
e di forma sferica. Il kumquat
di Hong Kong (Fortunella hindsii), invece, è un piccolo cespuglio spinoso rotondeggiante alto circa un metro. Ha frutti
sferici dal sapore acido che durano a lungo. La graziosa piantina, adatta a terrazzi e giardini,
si presta molto per la creazione
di bonsai. Tutti i kumquat sono
piante robuste che si possono
coltivare in piccoli vasi.
Il lipo è un ibrido tra il limone e il pompelmo, più o meno
grosso, a seconda della cultivar.
È stato ottenuto negli ultimi decenni del XX secolo. Ricorda
un pompelmo profumato di limone. Ha succo poco acido.