Un po’ di storia La coltivazione degli agrumi ha origini antichissime: è cominciata in Cina e in India intorno al 2400 a. C. e sembra che la prima pianta ad essere allevata sia stata quella del cedro, adottato in seguito dagli Ebrei per la loro festa dei Tabernacoli. Gli antichi avevano scelto gli agrumi come simbolo di felicità e fertilità per i numerosi spicchi dei frutti. Secondo la mitologia greca, i fiori e i frutti dell’arancio furono il dono di nozze di Giove a Giunone ed è per questo che il bouquet di fiori d’arancio è entrato anche nell’usanza del nostro rito matrimoniale. Tra il X e il XIII secolo gli Arabi introdussero nel Mediterraneo la coltura dell’arancio amaro, del limone e della limetta (di cui diremo in seguito). L’arancio dolce, invece, era già noto ai primi cristiani, ma la sua coltura fu sicuramente diffusa dai Genovesi e dai Portoghesi. Le prime strutture adatte alla coltivazione dei limoni sorsero già nel XIII secolo sul Lago di Garda. Per proteggere le piante dalle rigide temperature invernali furono costruite le cosiddette “limonaie”, nelle quali i frutti erano collocati su ripiani chiamati “cole”, esposti a est- Iris Fontanari sud-est, a ridosso di muraglie, sotto le pareti rocciose quasi a picco sul lago.Per trovare, invece, la coltivazione degli agrumi ornamentali dobbiamo arrivare al ‘600, quando i nobili introdussero la moda di abbellire le proprie case con aranciere (serre di agrumi in vaso). Quella di coltivare gli agrumi in vaso è una tipica specialità italiana, che vede proprio in Firenze (giardino di Boboli e Villa Medicea) la più grande collezione d’Europa. Cure colturali Oggi gli agrumi ornamentali da vaso sono sempre più apprezzati, anche se mantenerli in casa non è facile, a causa della temperatura troppo elevata. In inverno gli agrumi in vaso necessitano di una veranda piena d’aria e di luce con temperatura intorno ai 10°. È bene non Terra Trentina Gli agrumi sono piante sempreverdi molto belle e generose, che hanno la prerogativa di “deliziarci” tutto l’anno. Sono numerose, infatti, le specie e le varietà che, oltre ad offrirci i loro gustosi e pregiati frutti, si prestano anche alla coltura in vaso a scopo decorativo. Oltre alle specie notoriamente ornamentali, come il chinotto e il kumquat, possono vegetare benissimo in vaso anche gli agrumi più classici, come limoni, cedri, pompelmi, aranci e mandarini; ciò consente di ripararli durante l’inverno e di poterli coltivare quindi anche nella nostra Regione. orto&dintorni GLI AGRUMI DA COLTIVARE IN VASO 45 Terra Trentina orto&dintorni 46 annaffiare troppo le piante per non provocare attacchi di cocciniglia. È altresì opportuno tenere i vasi sollevati da terra per lasciar scolare tutta l’acqua. I vasi più adatti sono quelli in cotto, ma vanno bene anche quelli di plastica perché leggeri e facili da spostare. Dovranno però essere dotati di un buon sistema di drenaggio (fori sul fondo e uno strato di argilla espansa o di ghiaia) per evitare ristagni d’acqua. Qualunque sia il contenitore scelto, si consiglia di porre una miscela di terriccio di foglie, sabbia e terra di campo in parti uguali sopra lo strato di drenaggio del fondo. Le concimazioni andranno fatte con prodotti idonei, come quelli a lenta cessione. Per avere piante ornamentali sempre cariche di frutti si sceglieranno piante di limone, chinotto, limetta, calamondino, kumquat e lipo. Eccetto il limone, sicuramente noto a tutti, le altre cinque specie non sono altrettanto conosciute, pur essendo adatte anche alle regioni settentrionali come la nostra per la loro resistenza ai climi freddi; riteniamo perciò opportuno descriverle, almeno sommariamente. Il chinotto (Citrus myrtifolia), originario della Cina, è un albe- rello a crescita lenta con foglie molto piccole e coriacee simili a quelle del mirto. I frutti, disposti a grappoli, assomigliano a piccoli mandarini e resistono sui rami anche un anno; sono color arancione marcato ed hanno sapore acido ed amaro. La pianta è robusta e si adatta alla coltura in piccoli vasi. La limetta (Citrus limetta), di origine incerta, è un vigoroso alberello alto 3-4 metri con frutti gialli simili a piccoli limoni schiacciati ai poli con profumo che ricorda quello del bergamotto. La varietà ornamentale più interessante, di recente introduzione sul nostro mercato, è la “Pursha”, detta anche limone dolce, molto rifiorente, con frutti simili a mandarini gialli dal sapore agrodolce. Le limette crescono bene in vasi di medie dimensioni. Il calamondino (Citrus madurensis), di origine cinese, ha avuto in Italia una grande diffusione negli ultimi anni. Per portamento, foglie e fiori è simile al mandarino, pur essendo più rifiorente. Sia per il colore bianco puro dei fiori che per i frutti tondi rosso-arancio dalla polpa succosa e dolciastra, è sicuramente uno dei più ornamentali e profumati. Essendo resistente al freddo ma anche al caldo secco de- gli appartamenti, è molto adatto per interni (in vasi di piccole dimensioni). Il kumquat ovale o mandarino cinese (Fortunella margarita) è un arbusto proveniente dalla Cina che può raggiungere i 2-3 metri d’altezza. Ha poche spine molto piccole e foglie lanceolate di color verde scuro. I frutti sono color arancione, ovali, piccoli e persistenti, senza semi, con polpa acida ma con buccia molto aromatica, da gustare al naturale, canditi o sotto spirito. Il kumquat rotondo (Fortunella japonica), proveniente dal Giappone, ha frutti leggermente più piccoli e di forma sferica. Il kumquat di Hong Kong (Fortunella hindsii), invece, è un piccolo cespuglio spinoso rotondeggiante alto circa un metro. Ha frutti sferici dal sapore acido che durano a lungo. La graziosa piantina, adatta a terrazzi e giardini, si presta molto per la creazione di bonsai. Tutti i kumquat sono piante robuste che si possono coltivare in piccoli vasi. Il lipo è un ibrido tra il limone e il pompelmo, più o meno grosso, a seconda della cultivar. È stato ottenuto negli ultimi decenni del XX secolo. Ricorda un pompelmo profumato di limone. Ha succo poco acido.