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FEDERICA CORDANO
CITTA’ GRECHE DELLA TRACIA
(schede per il corso Storia Greca 2010-2011)
GRANDI ISOLE
SAMOTRACIA
Samotrakia.Il nome è certamente una contaminazione fra Samo e Tracia, l’isola secondo Ps.Scilace
67 appartiene alla Tracia, secondo Strabone (II.5,21) si trova tra Macedonia e Tracia. I Sami, esuli
dalla loro isola, vi sarebbero stati accolti nel VI sec.a.C. (Eraclide Lembo 49 e Diodoro 5.48,1),
anche se l’evidenza archeologica data l’arrivo di Greci nel secolo precedente. I Samotraci
combattono dalla parte dei Persiani a Salamina (Erodoto 8.90.2), poi hanno fatto parte della lega
delio-attica con tributi che vanno da 6 a 2 talenti. Dal 404/3 al 389/8 è sotto il controllo spartano; fa
parte della Seconda Lega ateniese.
I Samotraci controllano la ‘perea’ tracia con le città di Drys, Mesambrìe e Zone.
Le ‘Costituzioni’ di Aristotele comprendevano quella di Samotracia (Eraclide Lembo 49), e
sappiamo che i cittadini erano divisi in 5 tribù (Diodoro 5.48.2).
La divinità poliade era Atena: nel suo santuario era conservato l’archivio pubblico. Il santuario di
Artemide è frequentato prima dell’arrivo dei coloni greci, come quello della Grande Madre, nella
quale i Greci riconobbero Demetra. Quest’ultimo, il principale dell’isola, accoglieva i culti misterici
collegati ai Cabiri (due divini gemelli) ed era molto frequentato anche perchè l’iniziazione, al
contrario di quella eleusina, non richiedeva particolari requisiti.
TASO
Thasos. All’inizio del VII secolo a.C. fu occupata nella parte nord da coloni proveniente dall’isola
di Paro, guidati da Telesicle (Tellis), padre del poeta Archiloco, secondo le indicazioni di un
responso oracolare ottenuto al santuario di Delfi (Eusebio, ‘Preparazione evangelica’). L’isola
aveva allora il nome di Aeria, ed era abitata anche da Fenici (Pausania, 5.25.12). La città greca venne
fondata sui margini di una pianura ai piedi del massiccio del Profitis Ilias (1108 m s.l.m.), dove
esisteva sulla costa un porto naturale e fu dotata ben presto di una cinta di mura. L’antica città di
Taso si trova nel sito oggi occupato dal villaggio di Limena.
I Tasii fondarono a loro volta, sulla costa prospiciente (Perea), le città di Strime, Galepso, Esime e
Neapolis (attuale Kavala).
Nel 494 resiste all’assalto di Istieo di Mileto (Erodoto VI 28); nel 491 è sottomessa da Dario
(Erodoto VI 44 ss.). Si libera dei Persiani nel 478 e l’anno seguente aderise alla Lega delio-attica,
alla quale si ribella nel 465, gli Ateniesi la riconquistano con la forza (Tucidide I 101,3; nel 449
a.C.versa 21 talenti, dal 445 circa 30 talenti) e la controllano fino al 411 (nel 414 da lì partono le
navi per Anfipoli al comando di Tucidide).
Negli anni successivi è alleata di Sparta, riprende possesso di Galepso ed Esime, mentre entra in
guerra con Neapolis, che è rimasta fedele ad Atene, seguirà riconciliazione, quando Trasibulo
riporta Taso all’allenaza ateniese.
Solo agli inizi del IV secolo a.C. le fazioni interne si riconciliarono e si ebbe un nuovo periodo di
sviluppo, con un nuovo tracciato urbanistico e la sistemazione dei più1 importanti luoghi pubblici.
Rimase formalmente indipendente dal regno di Macedonia nel 356 a.C., ma perse i suoi
possedimenti sulla costa tracia.
Vino tasio: noto soprattutto nel V sec.a.C. ad Atene (Aristofane) e da alcune leggi del 425-410
ca.,che ne regolamentavano la raccolta, la conservazione e la vendita. (anfore tasie e relativi bolli).
Archiloco: fr.2 su vino Ismaro, fr.5 Sai, fr.20 Magneti, 93° Traci, 102 e 116 colonia,culto di
Archiloco a Paro, iscrizione di Mnesiepe (III sec.a.C.).
Glauco: Archiloco fr.15,48,105,117,131 e iscrizione nell’agorà (VI sec.a.C.) : “Sono il monumento
di Glauco, figlio di Leptine, i figli di Brente mi hanno consacrato”.
Theogenes: pugile, vincitore olimpico nel 480 e nel 478, statua nell’agorà e culto. Iscrizione del II
sec. a.C.: “Chi sacrifica a Theogene depone come primizia nel tronco per le offerte almeno un
obolo; chi non fa l’offerta come prescritto sarà maledetto; il denaro raccolto ogni anno sarà
consegnato allo hieromnamon, questi lo trattiene fino a 1000 dracme, quando la somma viene
raggiunta, il consiglio e il popolo delibereranno per fissare l’offerta o la costruzione che veàà
consacrata a Theogene con tale denaro”
Stesimbroto di Taso (470- 420 a.C.): sofista, rapsodo e logografo, a lui sono attribuiti i pamphlet su
Temistocle, Tucidide e Pericle; e, secondo Plutarco, ha scritto una Vita di Pericle.
Polignoto di Taso, divenuto cittadino ateniese per adozione, pittore della metà del V sec.a.C.
(Cimone), ha dipinto la guerra di Troia nella Stoa Poikile di Atene, ai tempi di Cimone, poi a Delfi
(Paus. X. 25-31) nella lesche degli Cnidi, con la rappresentazione di Telesicle.
TRACIA EGEA
EIONE
Eion.Nel VII e VI sec.a.C. frequentato dai Parii colonizzatori di Taso (reperti archeologici ed
epigrafici).
Erodoto VII 25,107.2 e 113.1; Tucidide 4.102.3 e 107.2 (emporio degli Ateniesi); detta ‘presso
Anfipoli’ o ‘sullo Strimone’.
Occupata dai Persiani, fu la prima ad esser liberata dagli Ateniesi nel 476/5 (data dell’arconte
Fedone), (Tucidide e Plutarco, Vita di Cimone 7-8), ed utilizzata come base da Agnone per la
fondazione di Anfipoli , nel 437/6, e poi in varie occasioni durante la guerra del Peloponneso, per
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esempio Tucidide ha ‘salvato’ il porto di Eione mentre Anfipoli veniva presa dagli Spartani e
Cleone lo utilizza nel 422 a.C..
ANFIPOLI
Amphipolis. Fondata nel 437/6 dall’ateniese Agnone figlio di Nicia, con popolazione mista, nella
località di Ennea Hodoi . Nel 422 è conquistata e rifondata dallo spartano Brasida, che viene
designato nuovo ‘ecista’ e come tale sarà oggetto di culto, al posto di Agnone.
Nella prima metà del IV secolo si mantiene indipendente, ma fino al 371 il governo oligarchico ne
fa un’alleta di Sparta.
Nel 357 passa nelle mani di Filippo II di Macedonia, la popolazione viene rinnovata con l’arrivo di
molti macedoni ed a questa fase appartengono le mura e le abitazioni messe in luce; da qui partirà
Alessandro per la sua campagna d’Asia.
MIRCINO
Myrkinos.Città degli Edoni (Tucidide IV 107.3), non identificata ma fra lo Strimone e Drabesco; era
abitata da Greci e barbari (Erodoto V 23.2), colonizzata e fortificata da Istieo tiranno di Mileto per
concessione di Dario (Erodoto V 11,124) e poi da altri coloni mandati da Aristagora nel 497 a.C.,
però fu presto ripresa dagli Edoni. Raggiunta da Brasida dopo la presa di Anfipoli.
Tucidide per la campagna di Cleone (V6 e 10) nomina dei peltasti Mircini.
NEAPOLIS - KAVALA
Neapolis.Città fondata dai Tasii nel VI sec.a.C. (Eustazio ad Dionys. Perieg. 517), forse nella
località Datos, famosa per le miniere d’oro (Erodoto IX 75) e per il porto (Strabone VII 331;
Harpocrat. s. v. Δάτος), però PsScilace 67 distingue i due nomi. I cittadini si chiamano Neapolitai
apò Thrakes.
Le iscrizioni del VI secolo e la prima monetazione confermano le origini tasie.
La divinità poliade è Atena Parthenos.
Membro della Lega delio-attica, e fra i symmakoi della Seconda Lega.
Quando Thasos si ribella ad Atene nel 411, Neapolis rimane fedele ad Atene, perciò gli oligarchi
Naepolitani si rifugiano a Thasos (problemi di proprietà testimoniati da iscrizioni).
Presente nelle liste dei thearodokoi di Delfi e di Epidauro.
Sarà poi il porto di Philippi.
FILIPPI
Philippoi. Città fondata da Filippo II di Macedonia nel 356 a.C., forse nello stesso luogo detto
Krenides (pozzi) già frequentato dai Tasii (Strabone VII fr. 34) e noto per le miniere d’oro. Negli
anni 360-356 a.C. sono state qui coniate delle monete d’oro e di bronzo con la legenda Thasion
Hpeiro (la riva dei Tasii). Le miniere fruttavano a Filippo 1.000 talenti l’anno.
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Philippi è una tappa della via Egnatia che dal 146 a.C. collegava il mar Adriatico a Bisanzio, cioè
con “la porta fra Europa ed Asia”, come dice Appiano (Guerre Civili 4,106); prende il nome da
Gaio Ignazio, Proconsole di Macedonia.
Philippi è il luogo della battaglia omonima del 42 a.C. fra Bruto e Cassio, che avevano raggiunto il
porto di Neapolis, dopo aver ucciso Cesare per salvaguardare la repubblica romana ed i triumviri
Marc’Antonio e Ottaviano che volevano vendicare l’assassinio di Cesare.
AINOS (ENO)
Ainos, odierna Enez (Turchia), città della costa Tracia un tempo chiamata Poltyobria (o Poltymbria,
da Poltys figlio di Posidone ), presso la foce del fiume Ebro (Strabo VII fr. 51 e 52) sul golfo Melas
(oggi Saros), la città è stata fondata da Eoli di Lesbo alla fine del VII sec.a.C. o all’inizio del
seguente, con la partecipazione dei Cumani. Ha un porto chiuso (Ps-Scilace 67). Virgilio dice che è
stata fondata da Enea.
E’ nominata nell’Iliade (4,519-20) e secondo Ipponatte (fr.41) il mitico Reso era re degli Ainei.
L’eponimo era figlio di Apollo e padre di Cizico.
Membro della lega delio-attica con un phoros di 12 talenti dal 454/3 al 445 e poi di 10 talenti fino al
435. Soldati di Ainos sono ricordati da Tucidideanche nella spedizione in Sicilia (VII 57.5).
Nel 375 entra nella Seconda Lega, deve spesso affrontare le invasioni degli Odrisi e nel 342 ca.
accetta per questo motivo la protezione dei Macedoni. Nel 359 ha un theorodokos che ospita i
theoroi di Epidauro e due cittadini di Ainos uccidono il re odrisio Kotys ed ottengono perciò la
cittadinanza ateniese (Aristotele, Pol. 1311b). Altri decreti di prossenia sono pubblicati ad Atene
per cittadini di Ainos, e nel 303/2 un certo Alceo figlio di Eraio, oltre alla cittadinanza di Atene,
avrà anche l’asylia di Epidauro (IG II2,495 e IG IV2,158).
La divinità Poliade è Hermes Perpheraios, la cui statua, opera di Epeios, è raffigurata sulle monete.
Pan e le Ninfe erano venerate in una grotta ai piedi dell’acropoli.
DORISCO
Doriskos.Località fortificata, tra il Nestos e l’Ebro, nota dalle campagne militari di Serse (Erodoto
VII 58-59), appartiene alla perea di Samotracia. Strabone VII fr.47. Nel 346 a.C. Filippo II di
Macedonia la occupa considerandola nella sfera di influenza ateniese (Demostene). Un villaggio
con questo nome esiste ancor oggi presso il delta dell’Ebro.
MESEMBRIA EGEA
Località indicata da Erodoto ( 7.108.2) come fortezza (teichos) della perea di Samotracia. I moderni
l’hanno identificata con Drys, Orthagoria o Zone, l’ultima ipotesi è oggi per lo più scartata (vd.
sotto). Esistono monete da collezioni con il nome ‘Mesambrìa’, ma son state attribuite alla
Mesembrìa Pontica (vd sotto).
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ZONE
Zone è il nome di uno degli emporia della costa antistante Samotracia (PsScilace 68) ma definita
polis da Erodoto (VII 59.2). E’ nell’elenco dei tributari della lega delio attica del 422/1 (con 2
talenti).
In anni recenti è stato scavato il centro urbano, che ha restituito monete di Zone, il che ha fatto
ripensare all’identificazione con Mesambria (alcuni dicono però che son due nomi della stessa
città).
Nei secoli IV e III a.C. batte monete con la legenda ZONAION, o abbreviazioni.
La divinità poliade è Apollo, il cui tempio risale al VI sec.a.C. e si trova in un temenos molto ricco
di offerte votive e di iscrizioni ; altre iscrizioni testimoniano il culto di Demetra.
Il territorio di Zone è associato da Apollonio Rodio (Argonautiche)e altri all’attività musicale di
Orfeo.
ABDERA
Abdera.Nome forse fenicio, ABDRT, tanto che ce n’è un’altra in Spagna. Strabone fr.43 e 44.
Pindaro, Peana II, rivolto all’eroe eponimo Abdero, con riferimenti alla fertilità, alla dea Ecate,
alle guerre persiane. (vd sotto)
Erodoto VII 126: valle del Nestos; VI 46 e VII passim: favorevole ai Persiani.
Tucidide II 97: sulla strada per il Danubio (spedizione di Sitalce)
Diodoro XV 36: invasione dei Triballi, 376/5 a.C., carestia.
Polieno IV 2,22: Filippo II ne devasta il territorio.
Ad una prima fondazione fallita dei Clazomeni, segue quella dei Tasi.
Nel 544 una parte della popolazione di Teo si trasferisce ad A. fuggendo il dominio persiano; a
questo gruppo appartiene il poeta Anacreonte. A questo evento si riferisce Pindaro (prima del 465
a.C.: rivolta dei Tasi ed inizio influenza ateniese), vd. Erodoto I 168.
Nel 513-12 e poi di nuovo nel 492 a.C. è sottomessa dai Persiani.
Monetazione d’argento precoce e prestigiosa (da fine VI sec.) con il grifone che è collegato con
Teo. Introno al 480 cambia il sistema monetale, nelpeso, nei tipi e nel modo di indicare il
magistrato, forse per influenza di Samo. Nel 425 la monetazione di A. ha un arresto. Dopo il 375
rappresentano la statua di Apollo ‘Dereno’ (epiteto tracio).
Lega delio-attica: dal 453 al 432 Abdera paga 15 talenti; nel 425 insieme a Dikaia paga 75 T.
Dikaia, presso lago Bistonis; vd. Strabo fr.46 e Ps-Scilace 67.
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Fondata forse nel VI secolo, la testa del toro sulle monete del 492 attesterebbero un’origine samia;
le monetazioni successive si allineano con quella di Taso (fine VI-480) e poi con quella di Maronea
(480-476), entrambe di standard traco-macedone.
Pindaro, Peana II:
v.5: canto il mio peana per Apollo Dereno e Afrodite
vv. 25 ss.: abito in terra tracia, dalle belle vigne e dalle ricche messi....sono una città nuova ed ho
visto la madre di mia madre distrutta da cima a terra dal fuoco nemico.
vv.59 ss.: con la guerra essi hanno conquistato una terra ricca di doni; essi stabilirono la loro fortuna
in questa contrada, nutrice divina, dopo averne cacciato, fino al dilà dell’Athos, le bande dei
valorosi Peoni.
ECATEO di Abdera, storico della seconda metà del IV sec.a.C. (FGrHist 264):
Perì Yperboreon e Perì Ioudaion.
DEMOCRITO
Nato ad Abdera intorno al 460 a.C. e morto, quasi centenario, nel 380 a.C. (forse 360 a.C.).
Egli fu allievo di Leucippo, importante filosofo di Mileto, di cui elaborò le idee fino a costruire una
complessa filosofia che toccava svariati campi della scienza e della cultura.
E’ stato pure ad Atene, dove ha conosciuto Erodoto, il quale ha aderito alla forma ‘oblunga’
dell’ecumene proposta da Democrito, in polemica con Ecateo.
Nella ‘Piccola cosmologia’ data della guerra di Troia (vd sotto).
Nella ‘Grande cosmologia’, riferimenti all’opera di Leucippo.
La costituzione atomistica dell'universo è affermata a partire dall'impossibilità di dividere
all'infinito la materia: essa, pur essendo divisibile, non può essere divisa all'infinito, pena la sua
scomparsa.
DEMOCRITO in DIOGENE LAERZIO IX
41-42 (730+450 = 1180 a.C.)
Quanto ai tempi in cui visse, come dice egli stesso nella Piccola Cosmologia [B 5], era giovane quando Anassagora era
vecchio, avendo egli quarant’anni meno di lui; e dice di aver composto la Piccola Cosmologia 730 anni dopo la
distruzione di Troia. Egli sarebbe nato, secondo che dice Apollodoro nelle Cronache [FGrHist 244 F 36 a] nella 80a
Olimpiade [460-57]; secondo Trasilla, che ne parla nello scritto intitolato Introduzione alla lettura delle opere di
Democrito, nel terzo anno della 70a Olimpiade [470-69], essendo [Democrito] - egli dice - di un anno più vecchio di
Socrate. Sarebbe vissuto dunque ai tempi di Archelao discepolo di Anassagora; contemporaneo pure di Enopide, che
egli infatti nomina.
42. Fa anche menzione della dottrina dell’uno, professata da Parmenide e Zenone, che egli nomina come filosofi che
godevano ancora fama grandissima al tempo suo; e ricorda Protagora di Abdera, che per consenso comune è
contemporaneo di Socrate
PROTAGORA
Nato ad Abdera intorno al 480 a.C., ma detto “quel di Teo”, scolaro di Democrito, vive ad Atene,
dove fonda la sofistica, ed entra in contatto con personalità importanti sia dell'ambito culturale,
come Euripide, sia di quello politico, come Pericle, che gli affidò la costituzione di Turii, nuova
colonia panellenica fondata nel 444 a.C. sul luogo della distrutta Sibari.
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Protagora può essere considerato uno dei primi pensatori agnostici. La sua opera Sugli dèi (DielsKranz 80B4) iniziava infatti con le seguenti parole:
« Intorno agli dèi non ho alcuna possibilità di sapere né che sono né che non sono. Molti sono gli
ostacoli che impediscono di sapere, sia l'oscurità dell'argomento sia la brevità della vita umana. »
Secondo Diogene Laerzio, che lo cita, fu proprio a causa di quest'opera che Protagora venne bandito
dagli ateniesi. I suoi libri sarebbero stati «bruciati nella piazza del mercato dopo che per mezzo di
un araldo erano state requisite tutte le copie a coloro che le possedevano, uno per uno»
E’ protagonista di alcuni dialoghi platonici
« L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle
(Protagora, Teeteto). La filosofia di Protagora è
che sono in quanto sono e di quelle che non sono
riassumibile in una sua famosa asserzione:
in quanto non sono » (Platone, Teeteto, 152a)
MARONEIA
Maronèia:Erodoto VII 108 e 109,1 (Μαρώνεια); PsScilace 67; PsScimno 676 ss. : fondazione di
Chio. Strabone VII fr.44.
Marone, figlio di Euante, è il sacerdote di Apollo all’Ismaro (Hom.Od. 9,197) (vd.monete)
Plinio n.h. XI,18: prima si chiamava Ortagoria (ma monete degli Ortagorei e Strabone VII fr.47).
Vino Ismaro noto nell’antica Grecia e a Roma ( Hom, Od., ix. 209; Archil.fr.2; Plinio, n.h. xiv. 4, 6;
Nonnus, i. 12, xvii. 6, xix. 11)
Il principale santuario è dedicato a Dioniso (vd monete del V sec.a.C.).
Maroneia è fondata prima della metà del VII sec.a.C., quando combatte con Taso per il possesso di
Strime (Archiloco fr.2 e Filocoro fr.43), contesa che si ripeterà nel 361 (Demostene 50).
Occupata da Persiani di Megabazo, Maroneia ha poi partecipato alla Lega Delio-attica: nel 436/5
paga 10 talenti, prima e dopo cifre inferiori.
Nel IV secolo aderisce alla seconda Lega ateniese.
La monetazione argentea di Maroneia ha cambiato spesso standard (traco-macedone, fenicio,
attico); le monete della fine del VI sec.a.C. hanno per tipi la testa del cavallo e il quadrato incuso;
quelle del V secoloiniziale, il cavallo e la testa di Dioniso, con il nome di Marone; in seguito la
legenda è Maronitéon o Maronitòn spesso accompagnata dal nome del magistrato.
Il filosofo cinico Metrocle è nato a Maronea nel 325 a.C. ca.; ha poi frequentato il Liceo di
Aristotele ai tempi di Teofrasto. Delle sue opere sopravvivono gli Aneddoti (chreiai).
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce tratti delle antiche mura che avevano un perimetro di
10 km e raggiungono da una parte la cima più alta del Monte Ismaro dove si trovava l’Acropoli e
dall’altra la costa. Oggi i tratti di mura non superano i 2 metri di altezza ma nel 1880 superavano i
12 metri secondo il resoconto dell’archeologo francese S. Reinach. Si suppone che la cinta fu
costruita nel IV secolo a.C. e lo spazio al suo interno non era tutto edificato ma dovesse servire da
rifugio per gli abitanti dei dintorni in caso di necessità. Allo stesso periodo risale il porto artificiale
e il tempio probabilmente dedicato a Dioniso. Di epoca posteriore è il teatro che doveva avere una
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capacità di 5.000-6.000 posti e fu ampliato in epoca romana, periodo in cui si esibivono gladiatori.
Una casa di epoca ellenistica (IV secolo a.C.) con una superficie di ben 450 mq con peristilio e
cortile dal pavimento decorato con mosaici. Vicino il porto è stato portato alla luce un arco che
quasi certamente fu eretto in onore dell’imperatore Adriano e a ricordo della sua visita a Maroneia
nel 124 a.C.
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ELLESPONTO-DARDANELLI
SESTO
Sestos, è definita polis sia da Erodoto che da Tucidide, è nella lista delle città di PsScilace 67, è
stata colonizzata dai Lesbi intorno al 600 a.C.; conquistata dai Persiani come le altre città del
Chersoneso appartenenti a Milziade (Erodoto VI 33, 39), Serse la collegò ad Abido con il ponte di
barche (Erodoto VII 33-34); poi sottomessa dagli Ateniesi nel 479/8 (Erodoto IX 114-119 e
Tucidide 1.89.2); è tributaria della Lega delio-attica con un phoros che va da 500 a 1000 dracme;
nel 429/8 è esentata dal tributo, probabilmente perchè doveva mantenere gli hellespontos-phylakes.
Sesto è particolarmente preziosa per la sua posizione, in particolare nel 411 è la base della flotta
ateniese (Tucidide VIII 62.2). Dopo la battaglia di Egospotami è occupata da Lisandro (Diodoro
XIII 1.22) e sarà recuperata agli Ateniesi da Conone nel 393 a.C. (Senofonte, Hell. IV.8.3 ss.)
ABIDO
Sulla costa anatolica di fronte a Sesto, da cui è divisa dai famosi ‘sette stadi’.
Abydos è fondata da Mileto all’inizio del VII sec.a.C. (Tucidide VIII 61.1); ai tempi della
spedizione di dario in Scizia è governata dal tiranno Daphnis (Erodoto IV 138.1); è membro della
lega delio-attica, ma non nel 411: non a caso Senofonte (Elleniche III 1.9) dice che in quell’anno ad
Abido c’è l’armosta spartano, a questi anni di controllo spartano (411-387 a.C.) risale forse il
regime oligarchico di cui parla Aristotele (Pol.1305b 33), il quale ci informa anche di un nuovo
tiranno nel 360 ca. e di alcune staseis.
Abydos emette importanti monete dalla fine del VI all’inizio del III sec.a.C.
LAMPSACO
Lampsakos, oggi Lapseki, città fondata dai Focei sulla riva anatolica dello stretto. Si chiamava
anche Pityussa. Le prime notizie storiche su Lampsaco rimontano al VI secolo a.C., tempo in cui la
città era retta da un tiranno. Fu donata dal re persiano Artaserse I a Temistocle, lo stratega che a
Salamina combatte i Persiani ma che, ostracizzato, trovò riparo presso di loro. Il filosofo
Anassagora, l’amico di Pericle, pure vi andò in esilio e vi fondò una scuola filosofica.
Sottratta al regno di Persia da Alessandro Magno, dopo la sua morte (323 a.C.), fu contesa tra i
Seleucidi e gli Attalidi.
Le sue monete d’oro, i celebri stateri Lampsaceni, attestano la ricchezza della città. Il fatto poi
ch’essa dovesse versare 12 talenti d’oro (1 talento = 34 kg ca.) alla lega di Delo, è un’indubbia
conferma della sua floridezza economica.
Fin dai tempi più antichi la divinità più venerata a Lampsaco fu Priapo, dio della fertilità,
rappresentato da un corpo grottesco dotato di un enorme fallo. Dopo il IV secolo a.C. il suo culto si
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espanse in Grecia e in Occidente dove la statua del dio venne usata come divinità tutelare dei
giardini.
Carone di Lampsaco: storico e logografo del V sec.a.C., dialetto ionico come Erodoto, che è di poco
successivo; gli sono attribuite molte opere, non tutte giustamente.
Anassimene di L., (380-320 a.C.) retore cui è attribuito un trattato di retorica prearistotelico.
Stratone di L.: detto ‘il fisico’, allievo di Teofrasto ad Atene poi, dal 300 a.C. ad Alessandria
d’Egitto, alla morte di Teofrasto, nel 288 a.C., torna ad Atene per succedergli nella direzione del
Liceo.
PROPONTIDE – MAR DI MARMARA
PARION
Parion (Kamares, oggi Kemar): colonia fondata dagli abitanti dell’isola di Paro sulla costa anatolica
dell’Ellesponto, forse alla fine del VII se.a.C.. L’eponimo era un figlio di Giasone. Sottomessa da
Ciro il Grande nel 546, come tutte le città greche dell’ Anatolia; liberata dopo le guerre persiane
aderì alla Lega delio-attica. Nel 411, 86 navi di Alcibiade sono ospitate nel suo porto (Senofonte,
Hell. I,1,13 ).
Liberata da Alessandro Magno, in età ellenistica fa parte di una federazione delle città della Troade
(Dardano, Skepsis, Assos, Alessandria Troade, Abydos, Lampsakos e Parion) che ha come centro il
tempio di Atena ad Ilio.
Qualche tempo prima del 354 a.C. Prassitele fa una statua di satiro per questa città (Plinio n.h. 36,
23 e monete) e l’architetto Ermocreonte vi costruì un altare lungo 1 stadio presso il tempio di
Apollo Aktàios (altare e statua sulle monete di età ellenistica): Strabone X 5,7 e XIII 1,13.
PERINTO - ERACLEA
Perinthos, oggi Marmara Ereglisi. Città fondata dai Sami intorno al 600 a.C.(Eusebio) sulla costa
europea della Propontide (Strabone VII 55-57, PsScimno 713 ss.), forse prima si è chiamata
Migdonia, più tardi Eraclea (Heraclea Thraciae, Heraclea Perinthus). Ai tempi della spedizione di
Dario è sottomessa a Megabazo.Ha subito invasioni dei Peoni (Erodoto V 1) Accoglie Alcibiade nel
410 a.C., come la vicina Selimbria (Senofonte, Hell.I 1,21) ed è una delle tappe dell’Anabasi di
Senofonte (VII 2.8-15 e VII 4.2-6.24). Ha fatto parte della Lega delio-attica con un intervallo tra il
450 e il 443 e poi della Seconda Lega. E’ rimasta famosa per la resistenza opposta a Filippo II di
Macedonia nel 340 a.C. (Diodoro XVI 74-76).
SELIMBRIA
Selymbria, oggi Silivri. Fondazione megarese sulla costa europea della Propontide (PsScilace 67 e
PsScimno 715 s. ) ‘prima di Bisanzio’, perciò nel secondo o terzo quarto del VII secolo; per il nome
si veda Strabone VII 6.1. Conquistata dai Persiani dopo la Rivolta Ionica’(Erodoto VI 33.1),
aderisce poi alla Lega delio-attica. Selimbria appare nelle liste dei contributori dal 451-0 al 430-29,
pagando di norma una quota piuttosto alta (5 a 9 talenti) ma negli anni 435-4 e 433-2 con un mero
pagamento di 900 dracme, che probabilmente indica una delicata posizione di confine tra potere ateniese ed
odrisio. Intorno al 410 la polis si ribella ad Atene, rifiutando di accogliere Alcibiade, ma pagandogli una
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quota (Senofonte, Elleniche I 1,21). Nel 408 Alcibiade riconquistò la città, con l’aiuto di traditori interni alla
città. Atene ratifica un trattato con Selimbria, 407 a. C. (commento Meiggs-Lewis 87): il decreto ratifica la
sottomissione, ordina la sua pubblicazione, a quanto pare a pubbliche spese, e la cancellazione del nome
degli ostaggi selimbri e dei loro garanti, e conferma onori ad alcuni cittadini della polis.
Cfr. anche Senofonte,Elleniche I 1, 21; III 10: Diodoro Siculo XIII 66, 4; Plutarco, Vita di Alcibiade 30
Nel IV secolo fa una sympoliteia con Perinto e Bisanzio.
CIZICO
Kyzikos: città mitica dei Pelasgi (Argonautiche) e fondata dai Milesii nel 756 a.C. su una piccola
penisola della costa anatolica della Propontide (Strabone 12,8,11 e 13,1,12), alcuni la chiamano
isola, con ragione, dal momento che l’istmo in certi periodi è allagato (PsScilace 97, Strabone II 5).
La popolazione locale è quella dei Dolioni. La posizione della città è di grande rilievo rispetto alla
navigazione verso il Bosforo e da essa i Ciziceni ricavano grandi ricchezze. Dal 443 a.C. paga alla
Lega un phoros di 9 talenti. Nel 411 cerca di defezionare ma viene subito riconquistata (Tucidide
VIII107,1).
Durante la guerra del Peloponneso ha una parte importante, soprattutto nel 410, quando Alcibiade vi
sconfigge gli Spartani. Dal 394 aderisce ad una alleanza con Rodi, Cnido, Bisanzio e Lampsaco.
Nel 387 a.C., con la “pace del Re” rimane sotto la dominazione persiana, diversamante dalle altre
città greche dell’Anatolia, però fa parte della Seconda Lega. Nel 364 con l’aiuto dell’ateniese
Timoteo cerca inutilemente di affrancarsi. Alessandro Magno, nel 334, la libererà dai Persiani e i
Ciziceni sottoscrivono un trattato di isopolitia con Mileto, l’antica madrepatria, di cui ha conservato
le istituzioni civile e religiose (fonti epigrafiche).
Nel 74/3 a.C. è teatro di una guerra con Mitridate.
Le monete di Cizico son molto note e importanti, in particolare lo statere d’oro che vale 28 dracme.
Eudosso di Cizico. E’ un navigatore di cui ci parla Strabone (II 2) come testimonianza dei lunghi
viaggi che si compivano nel II sec.a.C., in particolare dall’Egitto all’India per incarico di Tolomeo
VIII.
PROCONNESO (MARMARA)
Della città non si sa niente, ma l’isola è molto famosa, soprattutto per il marmo bianco, da cui il
nome moderno dell’isola e del mare; ed anche per personaggi noti dell’antichità, a cominciare da
Aristea (Erodoto IV 13), e poi Zoroastro (Plinio N. h. 30.8.) e alcuni storici come Bione e Deioco.
BOSFORO
BISANZIO
Byzantion: fondata nel 660 a.C. dai Megaresi (PsScimno 717 ) sul promontorio del Corno d’Oro
(Dioniso di Bisanzio), in posizione estremamente favorevole (Erodoto IV 144.2, Strabone VII 6.2).
Il territorio dei Bizanzi è il cosiddetto Delta tracio, ma la competenza della città raggiunge anche la
riva anatolica del Bosforo ( Chrisopolis – Scutari). Senofonte, soprattutto nell’Anabasi ( VII 1, 12,
15-17) è una preziosa e diretta fonte di informazioni sulla città, le mura, le torri e il porto. La priam
notizia che abbiamo è la partecipazione alla spedizione di Dario in Scizia del tiranno di B. Aristone.
Sotto il dominio del re fino alla fine delle guerre persiane, 478/7 Pausania il ‘reggente’ spartano si
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insedia a B.(Tucidide 1,94,2); la città subirà l’assedio degli Ateniesi nel 409/8 (Senofonte,
Elleniche1.3.14-20) e poi nel 357/6 (Diodoro 16.21.3). Nel 340 subisce l’assedio di Filippo II, che
però non riesce a conquistarla (spedizioni ateniesi in aiuto di B.).
Negli anni centrali del quinto secolo partecipa alla Lega delio-attica con altissimi tributi (18 o 15
talenti) salvo la defezione del 440/39. Nel quinto secolo batte una moneta detta sidareos di cui si
hanno solo notizie letterarie (Aristofane, Nubi 248 e altri); dal 411 al 387/6 ca. batte moneta con
standard persiano, dopo con lo standard rodio (sono le monete con la giovenca e il delfino e la sigla
BY scritta con l’arcaico beta corinzio).
CALCEDONE
Kalchedon o Kalkedon: fondata nel 687 dai Megaresi sulla sponda anatolica del Bosforo (Strabone
XII 4,1-2; 3,7ss), cioè in territorio dei Bitini, dove gli stessi Megaresi avevano già fondato, nel 700,
Astaco. Una lunga tradizione, che inizia con Erodoto ( IV 144.2) ed arriva a Polibio (IV 44), la
definisce “città dei ciechi” perchè i fondatori non si erano resi conto della migliore posizione di
Bisanzio. E’ alleata degli Ioni nella ‘rivolta’ e perciò punita dai Persiani. Con i Bizanzi fonda
Mesembria sul Ponto (Erodoto VI 33 e PsScimno 741-2). E’ membro della Lega fino al 421, con un
tributo dai 6 ai 9 talenti. Nel 411 passa all’alleanza spartana, per tornare a quella ateniese nel 389
(Trasibulo). Le monete, battute su standard persiano, sono molto simili a quelle di Bisanzio, al
posto del delfino c’è la spiga di grano, a significare la diversa fonte di ricchezza della città.
TRACIA PONTICA
SALMIDESSO
Poco si sa della città, la prima della riva sinistra del Mar Nero, forse ai piedi del monte Strandja, in
località Kiyikoi (Turchia); però è molto nota dalla letteratura a causa della leggenda dell’indovino
Fineo, che sarebbe stato relegato lì da Zeus, perseguitato dalle Arpie, e poi liberato dagli Argonauti
in cambio delle informazioni per raggiungere la Colchide.
Erodot IV 93 ci dice che i “Traci che vivono sul promontorio Salmidesso sopra le città di Apollonia e
Mesambria, i cosiddetti Scirmiadi e Nipsei, si erano arresi a Dario senza combattere”. E vd. Senofonte,
Anabasi VII 5, 12-13.
Una famosa poesia di Archiloco (fr.115), o di Ipponatte, fa riferimento a questo posto infame
augurando ad un amico traditore di finire lì i suoi giorni.
APOLLONIA
Apollonia ‘en Ponto’(Sozopol - Bulgaria) è fondata da Mileto nel 610 a.C. (50 anni prima del regno
di Ciro, PsScimno 730-33); Eliano (v.h.3,17) dice che il filosofo Anassimandro ne fu l’ecista, però è
notizia in contrasto con la data di cui sopra, nella quale il filosofo era appena nato (egli ha 64 anni
nel 547 a.C. : Diogene Laerzio II 2).
E’ membro della Lega delio-attica ed è tanto influenzata da Atene da aver introdotto un mese
Mounychion nel suo calendario e da batter monete con la civetta.
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Sull’isola di San Ciriaco (Svet Kirik) c’era il snatuario di Apollo Ietros, la divinità principale (vd.
legenda monetale), di evidente tradizione milesia, come i culti di Artemis Pytheia e di Afrodite.
MESAMBRIA
Mesambrìa, Mesembrìa, Metambrìa (Nesebar-Bulgaria): città fondata da Bisanzi e Calcedoni nel
510 ca. o nel 493 a.C., cioè in connessione con la spedizione di Dario (Erodoto IV 93 1 e PsScimno
739-41 ) o con la rivolta ionica (Erodoto VI 63). Per il nome e l’ecista vd. Strabone VII 6.1, e
un’iscrizione greca di età romana (IGBulg.I,2, 345). Fonda a sua volta Naulochos (Obzor): Strabone
VII 6.1 e ha per un certo periodo il dominio su Anchialos, contesa ad Apollonia(Strabone VII 319).
E’ stata membro della Lega delio-attica almeno nel 425 a.C.
Ha conservato fino ad età romana le istituzioni civili e religiose megaresi. La legenda META sulle
monete è oggi (A.Avram) interpretata come abbreviazione di Metambrìa, mentre studiosi
precedenti vedevano nel tau un’antica lettera di tradizione ionica che stava per due sigma.
ODESSO
Odessos,Odessopolis (Varna-Bulgaria) da non confondere con Odessa, nome tracio! Fondata dai
Milesi “quando Astiage regnava sui Medi” dice PsScimno 748-50, cioè tra il 593 e il 558 a.C.,
alcuni propongono gli anni 585-570, altri il 560; le scarne testimonianze archeologiche ne
confermano l’esistenza nel sesto secolo. E’ forse stata membro della Lega delio-attica.
Nel 341 Filippo di Macedonia la libera dai Geti, che l’avevano occupata all’inizio del IV secolo.
Fra le tradizioni milesie c’è da segnalare il culto di Apollo.
CALLATI
Kallatis (porto di Mangalia – Romania), il nome viene da kalathos-cestino delle Thesmophorie.
Fondata da Eraclea Pontica “ai tempi di Aminta” re di Macedonia: se si tratta del primo, come pare
dall’evidenza archeologica, siamo tra il 540 e il 498, se fosse il terzo saremmo fra il 393-370 a.C..
La fondazione è accompagnata dall’oracolo delfico (PsScimno 761-764) . E’ forse membro della
Lega delio-attica nel 425 a.C. . Spesso in guerra con Tomi per il territorio comune (Strabone VII, 6,
1); molte iscrizioni riguardano la chora.
Monete del IV secolo con Eracle e legenda KALLATI, KALLA, KALLATIA(NON).
Una ricchissima serie di iscrizioni, di età ellenistica e romana, testimonia la conservazione delle
tradizioni megaresi o eracleote, per esempio il calendario e nomi di località.
Demetrio di Callati è lo storico del III sec.a.C. dal quale dipendono le notizie dello PsScimno su
queste città.
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Eraclide Lembo, II sec.a. C., studioso di ‘costituzioni’ alla corte di Tolomeo VI Filometore è di
Callati.
TOMI
Tomis ( Konstantia, Costanza- Romania), fondata dai Milesii come emporio per trattare con i locali
Geti intorno al 600; la città ha guadagnato importanza nel periodo ellenistico, durante il quale
enormi ricchezze si accumulano a causa dello sviluppo economico. Nel I sec.a.C. il porto di Tomi diventa
molto attivo, la città, che compete con Callati per il territorio, conosce una nuova urbanistica. Qui visse in
esilio, per 8 anni,( 8-17 a.C.), il poeta Publio Ovidio Nasone.
ISTRO
Istros (Istria – Romania), lo stesso nome del fiume, oggi Danubio, con il quale finisce la costa
tracia. Fondata dai Milesi nel 657 (Eusebio) o poco dopo (PsScimno fr.6), nel IV secolo fa un
trattato di isopoliteia con la madrepatria (I.Histriae 62). Non c’è testimonianza di una
partecipazione alla Lega delio-attica. Le suddivisioni dei cittadini e molti culti sono di tradizione
milesia o ionica in generale, a cominciare da Apollo Ietros. Dal 480 batte moneta,con due teste di
giovani sul Dr e l’aquila su delfino sul Rv; la legenda ISTRIH è abbraviazione di ISTRIHNON.
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