Dr.ssa Federica Piz – TIFLOLOGA Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi ONLUS via Sette Martiri, 33 Padova – tel. 049 8726507 e-mail [email protected] 1 Tiflodidattica Disciplina che studia e risolve le problematiche educative derivanti dalla disabilità visiva Riferimento alla sfera scolastica Attraverso l’analisi dei limiti e delle potenzialità del soggetto e il conseguente possibile impiego di strumenti educativi compensativi. 2 Programma Ipovisione: le variabili da considerare Interventi educativi per l’alunno con disabilità visiva nella scuola Bisogni nell’ipovisione: adattamenti ambientali, strumenti ed ausili Parte pratica con materiale ed ausili specifici 3 COS’È L’IPOVISIONE? In Italia ci sono: 1,5 milioni di persone ipovedenti 350,000 cieche Dato presentato nel 2007 4 COS’È L’IPOVISIONE? E’ una riduzione più o meno grave della funzione visiva conseguente ad un danno a carico dell’apparato visivo che si traduce in: bassa acuità visiva e/o riduzione del campo visivo Bilaterale ed irreversibile 5 Ipovedente È la persona affetta da una disabilità visiva conseguenza di una patologia irreversibile che impedisce il normale svolgimento delle attività di vita quotidiana. 6 Definizione legale di ipovisione Legge 138 del 2001 «Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici» Cieco Totale Acutezza visiva: totale mancanza della vista in entrambi gli occhi percezione di luci ed ombre o del motu manu in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore Campo visivo: residuo perimetrico binoculare inferiore al 3%. 7 Definizione legale di ipovisione Legge 138 del 2001 Cieco Parziale Acutezza visiva: residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore Campo visivo: residuo perimetrico binoculare inferiore al 10%. 8 Definizione legale di ipovisione Legge 138 del 2001 Ipovedente grave Acutezza visiva: residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore Campo visivo: residuo perimetrico binoculare inferiore al 30% 9 Definizione legale di ipovisione Legge 138 del 2001 Ipovedente medio–grave Acutezza visiva: residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore Campo visivo: Residuo perimetrico binoculare inferiore al 50% 10 Definizione legale di ipovisione Legge 138 del 2001 Ipovedente lieve Acutezza visiva: residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore Campo visivo: residuo perimetrico binoculare inferiore al 60% 11 Definizione legale di ipovisione Legge 138 del 2001 Parametri per la definizione dei livelli di gravità Precisa i criteri per la definizione dei diversi livelli di gravità della minorazione visiva 12 ACUITÀ VISIVA (si esprime in decimi) È la capacità dell’occhio di vedere i minimi dettagli dell’oggetto che sta fissando CAPACITA’ DI: vedere ad una certa distanza cogliere i particolari percepire la forma percepire i colori 13 OTTOTIPI 14 15 CAMPO VISIVO (si esprime in gradi centrali) E’ la porzione dello spazio che l’occhio percepisce attorno al suo punto di fissazione 16 Accecamento residuo visivo versus Sfruttamento residuo visivo PASSATO Confusione in ambito normativo, scientifico, pedagogico. PRESENTE dal 1976 Insegnare all’ipovedente a vedere come e quanto vede un normo vedente Istituti per ciechi: no differenza cecità / ipovisione Scuole: manca un… approccio multisensoriale 17 DEFICIT DI ACUITÀ VISIVA comportano: • • • • riduzione dell’acuità visiva riduzione della sensibilità al contrasto riduzione della sensibilità luminosa riduzione della visione binoculare 18 Deficit di acuità visiva: cause Malattie della retina: maculopatie, amaurosi congenita di Leber, retinite pigmentosa, distrofie retiniche, retinopatia del prematuro (R.O.P.) Malattie del nervo ottico: subatrofie e atrofie Nistagmo: oscillazione ritmica ed involontaria degli oo Strabismo: perdita del parallelismo degli oo nelle varie posizioni di sguardo Vizi di refrazione congeniti: miopia degenerativa Opacità dei mezzi diottrici: della cornea (cheratiti),del cristallino (cataratte) 19 DEFICIT DEL CAMPO VISIVO CENTRALE comportano: • • • • perdita della visione centrale distorsione delle immagini perdita dei dettagli alterazione della discriminazione cromatica La frammentazione delle parole comporta un rallentamento e un’inibizione della lettura e della comprensione del testo 20 Deficit del c.v. centrale: cause • • Malattie della retina a livello della macula: maculopatie Malattie del nervo ottico: subatrofie, atrofie 21 DEFICIT DEL CAMPO VISIVO PERIFERICO • • • • • • Interessano la sola periferia della retina comportano: perdita della visione periferica difficoltà nella deambulazione e nell’orientamento nella percezione degli oggetti in movimento nella visione d’insieme difficoltà di adattamento visivo talvolta cecità notturna 22 Deficit del c.v. periferico: cause Malattie degenerative della: retinite pigmentosa Aumento della pressione interna dell’occhio: glaucoma 23 Legge 138/2001 classificazione quantitativa dell’ipovisione Vengono valutate le due capacità percettive principali che consentono all’individuo di interagire con l’ambiente e di mantenere una completa autonomia nella vita di tutti i giorni MANCA.. 24 L’attenzione ai fattori che intervengono nella FUNZIONALITA' VISIVA Sensibilità luminosa Capacità di FISSAZIONE Funzionalità visiva Sensibilità cromatica Sensibilità al contrasto 25 CAPACITA’ DI FISSAZIONE Capacità di agganciare Mantenere il contatto visivo Inseguire con lo sguardo l’oggetto in movimento Nistagmo compromette la motricità dell’occhio e non riesco a mettere a fuoco l’immagine Se è compromessa si verifica una P.A.C. quale compenso per trovare la miglior angolazione che migliori la qualità dell’immagine retinica 26 SENSIBILITA' CROMATICA Discriminare le differenze di tonalità del colore Discromatopsia (daltonismo: cecità di un colore primario) Acromatopsia (cecità completa di tutti i colori) Causa principale maculopatie 27 SENSIBILITÀ AL CONTRASTO Capacità di percepire immagini poste su uno sfondo contrastato Causa principale maculopatie 28 SENSIBILITÀ LUMINOSA Percepire e distinguere differenti gradi di intensità luminosa, con un determinato periodo di “adattamento” Causa principale: malattie retiniche, maculopatie, atrofie nervo ottico. Anomalie genetiche: albinismo 29 Fattori che influenzano il percorso di sviluppo Le caratteristiche della patologia Il momento d’insorgenza della patologia La situazione familiare La presenza di altri deficit 30 Momento di insorgenza della patologia Ipovisione Congenita Difetto Ipovisione Acquisita Perdita Integrazione canali sensoriali residui Risvolti psicologici nelle sfere relazionale comunicativa ed affettiva 31 Situazione familiare Nascita del figlio disabile lutto per: Perdita del b. immaginario Perdita dell’immagine di genitori capaci di generare un b. sano Perdita della possibilità di costruire il futuro desiderato per il figlio Sofferenza, angoscia, paura, disperazione, smarrimento, impotenza 1. «Riparare il danno» visite mediche, «tour della speranza» 2. Negazione della realtà «ci vede, non è grave» Limitazione dell’emotività loro sono i terapisti «si fa così» 3. 32 Situazione familiare Necessità di una rete di aiuto Quando? Dal momento della comunicazione della diagnosi Perché? Esprimere il loro dolore, rabbia, imparare come agire e comportarsi, elaborare il loro lutto in tempi più rapidi Finalità? Riconoscere il loro figlio come un b. reale con i suoi bisogni, i suoi limiti, le sue risorse Allo scopo di? Evitare di mettere a rischio il suo percorso di sviluppo 33 Ruolo della famiglia nell’azione educativa: Voce azione vicariante in aiuto della vista deficitaria, integrare con spiegazioni le sue percezioni ed esperienze Mancando nel b. della motivazione visiva dovrà promuovere azioni e percezioni Sollecitarlo poli-sensorialmente essendo la vista labile a seconda di fattori contestuali (es. illuminazione) e personali (es. stanchezza) 34 Cosa permette il canale visivo? Apprendimento attraverso l’osservazione e l’imitazione Riconoscimento di oggetti L’entrare in contatto oculare con l’altro Le funzioni di anticipo, protezione e feedback L’orientamento spaziale La visione d’insieme La fusione automatica delle informazioni provenienti dai diversi sensi 35 Intervento educativo per l’alunno ipovedente nella scuola dell’infanzia 36 GIOCO: canale di comunicazione e attività privilegiata Favorire la FUNZIONALITA’ VISIVA nel… Presupporre un contesto SERENO e GIOIOSO Autostima e serenità cardini per L’APPRENDIMENTO Spezzettare gli apprendimenti in tappe raggiungibili da lui Lodarlo e gratificarlo per i progressi ottenuti 37 Obiettivi specifici: 1. Prolungare i tempi di attenzione evitando che la disabilità visiva una diminuzione della curiosità e dei suoi tempi di esplorazione 2. Evitare una presa di informazioni insufficiente e frammentaria sviluppo di strategie e stili di pensiero e di ragionamento generici e superficiali 3. Talvolta la frammentaria percezione visiva può indurre passività, ipotonia che frena le conquiste motorie Favorire lo sviluppo psicomotorio 38