Oristano, giovedì 22 marzo 2012 Studio biblico: La dottrina biblica “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.” Matteo 11:25 La dottrina su Cristo (cristologia) Questo argomento della dottrina biblica studia l'insegnamento biblico riguardo la persona di Cristo Gesù. L'opera salvifica di Cristo sarà altro argomento di studio. Significato del nome: Il nome terreno del Figlio di Dio è Gesù; il suo significato è emblematico in quanto corrisponde al greco Iêsous ed all'ebraico Yeshua' che significa YHWH Salva (Matteo 1:21 / Giovanni 4:42) Corrisponde al nome ebraico Giosuè ed era un nome molto diffuso in Israele (Atti 13:6, 23). Il profeta Isaia (cfr. Matteo 1:23) profetizzò: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele” (Isaia 7:14); questo nome significa “Dio con noi” (cfr. Isaia 8:10), ed è più un titolo che un nome proprio, che afferma la deità di Gesù. Il termine Cristo deriva dal greco Christos e corrisponde all'ebraico Mashiah (messia); letteralmente significa unto. Gesù infatti è stato unto dallo Spirito Santo (Luca 2:16-21) per espletare il Suo ministerio come re (Salmo 2:2-9) come profeta (Giovanni 3:34 / Atti 10:38) e sacerdote (Ebrei 5:5-6). La persona di Gesù Cristo: Gesù Cristo ha in sé una natura perfettamente divina ed una perfettamente umana. Egli non era un semidio, né tanto meno un super uomo. Anche se è impossibile stabilire come le due nature si leghino l'una all'altra, è molto semplice provare questa verità, molto ben esposta nelle Scritture. Questa dottrina viene definita unione ipostatica: a) L'unità personale: Cristo possedeva due nature nella Sua persona. a.1) La natura umana: un vero corpo umano (Ebrei 2:14 / Luca 24:39) ed anima e spirito umani (Matteo 26:38 / Giovanni 11:33). a.2) La natura divina: uguale a quella del Padre (Giovanni 10:30 / 14:9). La Bibbia attesta che le due nature erano unite in una persona (Giovanni 1:14 / I Timoteo 3:16 / Ebrei 2:1114). b) Due nature distinte: le due nature sono reali e presenti, unite, ma senza confusione o conversione. Non vi è dunque trasferimento di attributi da una natura all'altra. La natura umana è reale e non divinizzata, la natura divina è piena e non alterata (Filippesi 2:6-11 / Ebrei 4:14-15). Le nature di Gesù Cristo: Saranno illustrate secondo le proprie caratteristiche: a)La natura divina a.1) I nomi divini: i nomi divini attribuiti a Gesù sono generalmente tre: Dio: Il Nuovo Testamento gli attribuisce questo nome (Giovanni 1:1,18 / Atti 20:28 / Romani 9:5 / Tito 2:13 / I Giovanni 5:20) Figlio di Dio: nella lingua ebraica è inteso come essere uguale a Dio. Usato talvolta nella Bibbia per indicare le creature di Dio, riferito a Cristo indica la Sua divinità (Matteo 11:25-27 / Giovanni 5:18/ 14:28-31 / Romani 8:3) Signore: è il titolo che indica l'autorità ed il potere, l'ebraico Adonai (Filippesi 2:10 / I Corinzi 1:18 / 5:5 / 8:6). È anche interessante notare come Gesù stesso alluse in alcune occasioni al nome del patto (Giovanni 8:58 / 18:5-6 / cfr. Esodo 3:14). a.2) Gli attributi divini: che sono le qualità proprie di Dio, lo sono anche di Cristo: eternità: (Giovanni 8:58 / Giovanni 1:1 / Ebrei 13:8) onnipresenza: (Giovanni 1:47-48 / Matteo 18:20 / 28:20) onniscienza: (Giovanni 2:23-25) onnipotenza: i passi sonno innumerevoli, citeremo solo Luca 7:20-23 a.3) Le opere divine: Gesù stesso le indica come prove della Sua divinità (Giovanni 10:25) creazione e provvidenza: (Giovanni 1:3,10 / Colossesi 1:13) redenzione: (II Corinzi 5:19 / Efesini 5:1-2) a.4) Gli onori divini: sono alcune delle testimonianze più probanti della divinità di Cristo (Giovanni 5:23) gli angeli lo adorano: (Ebrei 1:6) i credenti lo invocano: (Atti 9:14,21 / I Corinzi 1:2) b) La natura umana: b.1) Le dichiarazioni di umanità: nel Nuovo Testamento Gesù è chiamato “uomo” da nemici o semplici conoscenti (Giovanni 7:46 / 9:11), ma anche dagli apostoli (Atti 2:22) e da Paolo (I Corinzi 15:21,45). Egli, riferendosi a sé stesso, si definiva “Figlio dell'uomo” (Marco 2:7-8 / Giovanni 6:27). b.2) Le attribuzioni di umanità: il Vangelo di Giovanni parla dell'incarnazione (Giovanni 1:14), le epistole della natura umana di Cristo (Romani 1:13) e del suo corpo fisico (Colossesi 2:19). b.3) Le manifestazioni di umanità: la Sua crescita fisica (Luca 2:52), la fatica, la fame, la sete, il sonno, il pianto (Matteo 4:2, 26:37 / Giovanni 4:6 / Giovanni 11:35) b.4) La perfezione della Sua umanità: essendo vero uomo, non ha conosciuto peccato, infatti nessuno poteva convincerlo di peccato (Giovanni 8:46 / 14:30), il Nuovo Testamento proclama questa verità (II Corinzi 5:21 / Ebrei 4:15 / I Giovanni 3:5) Il ministerio di Cristo: a) I due stati di Cristo: distinguiamo innanzi tutto i due “stati” di Cristo in quanto Mediatore: l'umiliazione e l'esaltazione (Galati 4:4-5 / I Pietro 1:11) b) il triplice ministerio di Cristo: la Parola di Dio individua un triplice ministerio di Cristo: b.1) Profeta: rappresenta Dio con l'uomo (Giovanni 6:14 / Atti 3:21-23) b.2) Sacerdote: rappresenta l'uomo presso Dio. L'Antico Testamento prefigura un Sacerdote-Redentore (Salmo 110:4 / Zaccaria 6:13). L'epistola agli Ebrei lo indica come Sacerdote (Ebrei 3:1 / 4:14) b.3) Re: rappresenta l'autorità divina su tutti gli uomini. Questo titolo gli fu attribuito fin dall'annunciazione (Luca 1:32), ai discepoli Egli parlò del Suo regno (Matteo 13:41).