PROTOCOLLO ECMO VENO-ARTERIOSO (EXTRACORPOREAL MEMBRANE OXYGENATION) OGGETTO Indicazioni operative sulla preparazione e sulla gestione dell’ECMO veno-arterioso SCOPO Tecnica extracorporea a medio lungo termine effettuata mediante una pompa che integra la funzione contrattile del cuore e di un ossigenatore a membrana che integra o sostituisce temporaneamente la funzione di scambio. La tecnica di supporto cardiopolmonare si è dimostrata efficiente nel ridurre la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta grave potenzialmente reversibile ma refrattaria al trattamento medico e farmacologico convenzionale massimale. L’ECMO è, quindi, un intervento non terapeutico, ma di supporto che mantiene il cuore e/o i polmoni a riposo CAMPO DI APPLICAZIONE L’ assistenza viene utilizzata: In caso di Shock cardiogeno: post-cardiotomia/ post-ima Impossibile svezzamento da CEC con terapia farmacologica massimale Bridge al trapianto Supporto in caso di PTCA difficoltosa Arresto cardiaco in PS Incapacità di svezzamento dal BPCP CRITERI DI INCLUSIONE Shock cardiogeno refrattario Arresto cardiaco refrattario Politrauma Supporto circolatorio Shock cariogeno post IMA Saturazione arteriosa O2<60% sotto FiO2 100% CRITERI DI ESCLUSIONE controindicazione alla scoagulazione sistemica malattia terminale con scarsa possibilita’ di vita MOF shock settico intrattabile acidosi metabolica intrattabile problemi cerebrali severa immunodepressione arteriopatia periferica insufficienza valvolare aortica moderato-severa nota dissezione aortica Insufficienza renale cronica in dialisi (relativa) Arresto cardiaco non testimoniato Obesità grave MATERIALI Ossigenatore a diffusione in polimetilpentene: QUADROX D (Jostra) eparinato con metodo bioline (legame covalente). Attualmente in uso nel nostro Centro Cannule Circuito Biomedicus Bioconsole o Jostra RFC centrifugal pump console Jostra RotaFlow PVC Tubing Cannule eparinate percutanee (15-17 Fr arteriose; 19-21-23 Fr venose) bombola di ossigeno) Strumentario chirurgico sterile per eventuale isolamento chirurgico dei vasi femorali PRIMING soluzioni isotoniche o fisiologiche soluzioni bilanciate (con calcio ionizzato) protein coating con albumina o plasma se problemi di emodiluizione ematico ma attenzione ad ottimizzare prima l htc x evitare iperpotassiemia e ipocalcemia INCANNULAZIONE Cannulazione extratoracica(arteria carotide-vena giugolare o arteria femorale-vena femorale) Cannulazione trans toracica(aorta-atrio destro)complicanze emoraggia mediastinica,infezione o spostamento della cannula durante spostamento Le sedi di incannulazione possono essere: Vena femorale 24 Fr Vena femorale 21 Fr Vena giugulare 14/16 Fr Importante che le estremità delle cannule di mandata siano posizionate in un punto più prossimale (atrio DX) rispetto alla estremità venosa femorale di aspirazione (Cava Inf.) ACCESSI VASCOLARI • • • • Carotide Brachicefalico Vena giugulare Aorta ascendente- arteria • Atrio di dx COAGULAZIONE • • • • • • ACT mantenuto intorno a 160-200 sec Somministrare un bolo di 50-100 ui/kg al momento dell’incannulamento e in infusione continua durante ECMO Antitrombina nei range di normalità (80-120%) controllo dell’ACT ogni ora per 48h dopo 48h, controllo dell’ACT ogni due ore monitoraggio giornaliero di: plt, pt, ptt, fibrinogeno, antitrombina III, Hb libera plasmatica, aptoglobina, LDH ASSEMBLAGGIO: 1. Mettere il reservoir in un supporto 2. Clampare la linea di uscita 3. Debollare il circuito con ringer 4. Alloggiare l’ossigenatore nel suo supporto 5. Connettere il reservoir all’entrata della pompa 6. Connettere l’uscita della bio-medicus all’entrata dell’ossigenatore 7. Connettere la misurazione di pressione arteriosa 8. Connessione della pressione prima dell’ossigenatore 9. Connettere la linea di spurga al reservoir 10. Connettere la linea dei gas al blender 11. Lentamente aprire i clamp sull’uscita della linea venosa 12. Lentamente riempire la testa della campane bio- medicus 13. Una volta che la testa della campana è debullata, rilasciare il clamp, il resto del sistema si riempie automaticamente 14. verificare funzionamento console e pompa centrifuga 15. fare lo zero della calibrazione del flussimetro 16. avvicinarsi al pz con il circuito adeguatamente posto sui supporti 17. connettere lo scambiatore di calore 18. connettere linea dei gas 19. Una volta riempito l’ossigenatore, far partire la pompa, l’aria viene spinta all’interno della purga poi al reservoir e infine alla linea arteriosa del reservoir 20. Mettere il settaggio del blender a FIO2 21% in modo che non avvenga l’iperossigenazione 21. Clampare la linea venosa e fermare la pompa 22. Sostituire il ringer con sangue ( 50% RBC, 50% FFP) 23. Aggiungere i farmaci, infondere gas al sangue , se il tempo permette MONITORAGGIO: Monitoraggio stretto del circuito Verifica giri e flusso pompa Verifica Gas Flow Check temperatura scambiatore di calore Verifica fissaggio cannule e raccordi Gestione monitoraggio pressioni circuito MONITORIZZAZIONE FREQUENZA CARDIACA MONITORIZZAZIONE INVASIVA PRESSIONE ARTERIOSA IABP (corretto funzionamento, gamba gradiente Tc non > a 2°C, presenza polsi periferici) CONTROLLO COSTANTE TEMPERATURA PERIFERICA (VD arti incannulati) indice di corretta perfusione periferica ESAMI EMATICI DI ROUTINE (vd protocollo) EMOGASANALISI (arteriosa, venosa centrale, circuito ecmo) PVC mai al di sotto di 4/5 mmHg¹ IC tra 2.5 e 3.5 ACT tra 150 e 180 secondi (controllo emorragie)² PaPs mai oltre la metà della PA sistemica Pincuneamento PLT > 80.000/mmc ACT 150/180 sec TEG tempo R(caolino): 10/12 min AT> 80% D-dimeri nei limiti CONTENUTO Paziente critico. E’ necessario controllare: • apporto corretto dei liquidi • apporto calorico e nutrizionale • uso di antibiotici (se necessario) • diuresi (ultrafiltrazione/dialisi) COMPLICAZIONI • • • • • • • sepsi emoraggia infezione mediatinica defiance epatiche problemi cerebrali disordini della coagulazione ipotensione e bradi/tachi aritmie PROBLEMI TECNICI • ossigenatore: perdite, coaguli, mancata performance, aumento pressione trans membrana • pompa e circiuto: emolisi, coaguli nel circuito, trombosi massiva, aria nel sistema (interrompere l’attacco e verificare dove sia la presenza d’ aria:se pre centrifuga clamapre prima dell’in della campana e rimuovere aria x via retrograda, se post centrifuga pre ml provare a rimuovere l’ aria attraverso al valvola gialla di sfiato,se post centrifuga rimuovere aria x via antrograda) Console: possibile eccesso o difetto di pasta, mal posizionamento campanaflussimetro RESPONSABILITA’ MODALITA’ TEMPI D’AGGIORNAMENTO Il documento viene aggiornato ogni volta che si apportano modifiche e in ogni modo è verificato nel suo contenuto ogni 12 mesi. La responsabilità dell’aggiornamento del documento è del tecnico perfusionista coordinatore. La responsabilità dell’applicazione è del tecnico perfusionista. La responsabilità del controllo dell’applicazione è del tecnico perfusionista coordinatore.