Il Mediterraneo ed il Sistema della Cooperazione Italiana: una visione comune per lo sviluppo sostenibile ed inclusivo Nel più ampio quadro di riferimento internazionale, cui s’ispira l’azione italiana, rappresentato dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, il Sistema della Cooperazione Italiana guarda al Mediterraneo, con particolare attenzione alle iniziative in partenariato con i Paesi della sponda sud ed est. In tale ottica, la giornata di riflessione, organizzata dall’AICS, d’intesa con la DGCS del MAECI, ed in collaborazione con il CIHEAM ed il Centro per l’Integrazione nel Mediterraneo (CMI), legata alla dimensione mediterranea della cooperazione, desidera offrire idee e proporre ambiti di intervento specifico che possano rappresentare indirizzi per la programmazione del prossimo triennio 2017‐2019 in ambito mediterraneo. Tra le aree di principale interesse del Sistema della Cooperazione italiana nel Mediterraneo rientrano senz’altro i fenomeni migratori, la sicurezza alimentare e l’ambiente, che il Convegno sviluppa attraverso i panel “Promuovere l’inclusione dei giovani nel Mediterraneo”, “Sicurezza alimentare e nutrizionale” ed “Ambiente e cambiamenti climatici”, rispettivamente connessi allo sviluppo sostenibile ed inclusivo del capitale umano, del capitale produttivo e sociale e del capitale naturale. Il panel “Promuovere l’inclusione dei giovani nel Mediterraneo” intende proporre delle soluzioni innovative in un contesto in cui il 30% della popolazione attiva nella regione Medio Oriente e Nord Africa ha tra 15 e 29 anni e favorire una transizione verso un’economia della conoscenza nella regione. Malgrado il successo dei Paesi dell’est e del sud del Mediterraneo nel garantire accesso all’educazione e infrastrutture di qualità, i programmi scolastici ed i metodi di apprendimento non consentono uno sviluppo di capacità analitiche tali da permettere un buon inserimento nel mercato del lavoro, uno sviluppo personale sufficiente ed una buona mobilità sociale. Oltre alle competenze tecniche, spirito critico, creatività e innovazione devono essere considerati condizioni necessarie per preparare le future generazioni a vivere insieme, in una società democratica e pluralistica, e rispondere alle sfide del XXI secolo. Per essere protagonisti nelle catene di valore internazionali, i Paesi del sud ed est del Mediterraneo dovranno sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e l’innovazione in cui la mobilità venga considerata un vantaggio comparativo dei popoli del bacino mediterraneo. Il Panel “Sicurezza alimentare e nutrizionale” intende, in base a quanto elaborato dalla Cooperazione Italiana nel processo Post 2030 e sui vari Tavoli di dialogo Mediterranei, EU, G7 e G20: i) identificare i principali bisogni/priorità di intervento nel Mediterraneo ma anche le potenzialità della Regione e della nostra Cooperazione rispetto alle maggiori sfide della sicurezza alimentare e nutrizionale, la gestione delle risorse naturali, lo sviluppo e l’integrazione rurale e urbana, la creazione di opportunità economiche e occupazionali; ii) proporre un Quadro di riferimento comune per una fattiva collaborazione tra i Paesi del Bacino imperniato, possibilmente, sulla valorizzazione dei sistemi alimentari; iii) suggerire forme appropriate di coinvolgimento dei vari attori negli interventi di sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile (istituzioni nazionali e locali, comunità, settore privato, associazioni e società civile, organismi internazionali); individuare le aree di concreta sinergia con le problematiche ambientali e sociali. Tale Quadro di riferimento potrà essere utile per il successivo dialogo con i nostri partner mediterranei e l’elaborazione della strategia tematica e geografica. Il panel “Ambiente e cambiamenti climatici” ha come obiettivo identificare possibili strategie e soluzioni, tanto ambientali che tecnologiche, economiche ed istituzionali, di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici per una gestione sostenibile delle risorse naturali, la salvaguardia della biodiversità e la valorizzazione e conservazione degli eco‐sistemi naturali e produttivi del Mediterraneo. I cambiamenti climatici, demografici, economici e sociali faranno, tra l’altro, aumentare la pressione antropica sull’ambiente, aumentare lo sfruttamento del territorio ed innalzare i fabbisogni idrici nel Bacino. Ciò renderà più complessa la gestione delle risorse naturali e delle infrastrutture per un utilizzo più sostenibile ed efficiente del territorio.