DARC Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee
Tre paesaggi
Direttore Generale Pio Baldi
Direttore Servizio architettura contemporanea Margherita Guccione
Più che una mostra 1 to 200_architettura come processo è un’installazione
- progettata da Toyo Ito appositamente per il MAXXI - che comprime, nella
piccola sala centrale del museo romano, i paesaggi generati dai suoi ultimi
progetti per Tokyo, Fukuoka e Torrevieja.
Università G. D'Annunzio di Chieti - Pescara Facoltà di Architettura di Pescara
Preside Facoltà Architettura Alberto Clementi
Tre progetti in cui addentrarsi come in un viaggio tra il virtuale e il reale,
immergendosi nella narrazione fluida e ininterrotta dell'allestimento. Una
suggestiva sequenza di immagini in cui i paesaggi, tra architettura e natura, si
espandono tra gli oggetti reali (i modelli in mostra in scala 1:200) e le forme
astratte e tridimensionali che corrono sulle pareti, riflettendosi nel piano
traslucido del pavimento.
Istituto di Cultura Giapponese “The Japan Foundation” Roma
Nel quadro delle manifestazioni
Toyo Ito in Italia Roma-Pescara ottobre 2005
a cura di Francesco Garofalo, Mosè Ricci, Lucio Zazzara
L'albero, la conchiglia e la duna sono le tre metafore naturalistiche che
prendono forma nei progetti e si materializzano man mano nelle diverse fasi
di costruzione. Originate da geometrie complesse e non euclidee sono
architetture leggere, dalle configurazioni sinuose e intrecciate, esaltate dalle
valenze ottiche dei materiali - legno vetro acciaio cemento - usati al di là di
ogni concetto di appoggio e gravità.
1 to 200 _architettura come processo
Coordinamento
Margherita Guccione
1 to 200_architettura come processo rappresenta il processo architettonico
che dalla scala del progetto passa progressivamente all'inserimento dell'opera
nella realtà. E' un processo che oggi vede disgiunte la fase del progetto da
quella della realizzazione, ma che in futuro si evolverà in un processo fluido e
continuo, così come avviene in natura.
L'architettura - sostiene Ito - si sta muovendo verso la natura. Alla fine
architettura e natura potranno divenire un'unica entità.
Biografia Toyo Ito
Nato in Giappone nel 1941, si laurea in architettura all'Università di Tokyo nel 1965.
Nel 1971 apre a Tokyo il proprio studio professionale (URBOT), di seguito rinominato Toyo Ito
& Associates, Architects.
Fino al 1986, anno del progetto per la propria
casa Silver Hut, si occupa soprattutto di edilizia
residenziale. In seguito ottiene i primi incarichi
pubblici e realizza numerose opere, tra le quali
la "Torre dei Venti" a Yokohama (1986), il Museo
di Yatsushiro (1991), la "T" Hall a Taisha (1999)
e "O Dome" a Odate (1997) e la Mediateca di
Sendai (2001).
Dal 1990 partecipa a grandi concorsi internazionali, come quelli per l'ampliamento del MOMA a
New York e per la sede del MAXXI di Roma.
Le sue opere sono state esposte in mostre
monografiche, come quella allestita nella
Basilica Palladiana di Vicenza (2001) e sono
regolarmente presentate dalle principali riviste
internazionali.
Professore in importanti università giapponesi,
europee e americane riceve numerosi premi e
riconoscimenti. Tra questi nel 2002 il Leone
d'oro
alla
carriera
all'Ottava
Mostra
Internazionale di Architettura della Biennale di
Venezia e nel 2005 la Royal Gold Medal del
Royal Institute of British Architects (RIBA) di
Londra.
Concept e progetto
Toyo Ito con Takeo Higashi, Kenichi Shinozaki,
Hikaru Tanabe
1 to 200_architettura come processo
Questa mostra descrive l'evoluzione di tre progetti, due completati di recente, ed
un terzo in corso di realizzazione.
Il visitatore potrà sperimentare l'evoluzione del processo progettuale partendo da
un'immagine astratta fino al momento in cui la forma diventa realtà nel sito.
I procedimenti sono sperimentali e vanno al di là della tradizionale sfera di
competenza dell'architetto. Il successo di queste sperimentazioni è - tra l'altro uno dei risultati dello sviluppo delle tecnologie informatiche, non solo nella fase
progettuale ma anche nel coinvolgimento di diverse figure, dagli ingegneri, fino
alle maestranze responsabili dell'esecuzione materiale.
Sebbene oggi, le varie fasi che vanno dal progetto iniziale alla costruzione siano
ancora distinte, nel prossimo futuro diventeranno un unico processo fluido e
continuo.
L'architettura si sta liberando dai vincoli della geometria euclidea e si muove
verso la natura; e alla fine architettura e natura potranno divenire un'unica entità.
Toyo Ito_2005
Direzione lavori
Ester Annunziata, Hikaru Tanabe
Video
Yasuaki Mizunuma, Hiroyuki Shinozaki, Kazuhiro
kuramochi & Chihiro oguma, Ryo Hosoi, Ryuji
Ohashi, Nacasa & Partners, Inc., NHK Educational,
Daniel Suárez Zamora & Jose Corraliza Miranda by
Bounced Light Studios, Carlos Pastore Mazas
Organizzazione
Ester Annunziata, Laura Felci
Adeguamento e manutenzione
degli spazi espositivi MAXXI
Carlo Birrozzi con Calogero Incardona
Esecuzione
TAGI 2000 S.r.l.
Coordinamento amministrativo DARC
Bianca Rizzo con Edvige Manuzzi, Maria De Conte
Settore amministrativo MAXXI
Mario Schiano Lomoriello
Contributi all’organizzazione
Stefania Guerrizio, Paola Mastracci, Nadia Nebbia,
Felicitas Scheneppel
Didattica
a cura di Esmeralda Valente, Stefania Vannini
Relazioni istituzionali e comunicazione
Lorenza Bolelli
Guida breve alla mostra
a cura di Margherita Guccione
Progetto grafico e impaginato a cura di
Ester Annunziata, Lucia Bosso, Viviana Ellero
Edificio TOD'S ad Omotesando
Tokyo, Giappone, 2004
Parco "Grin Grin" a Island City
Fukuoka, Giappone, 2005
Parco per il relax a Torrevieja
Valencia, Spagna, 2005
Situato nell'elegante quartiere di Omotesando a Tokyo, l'edificio è stato costruito per il marchio italiano
dell'abbigliamento Tod's. Nei primi tre livelli dell'edificio sono collocati gli spazi per la vendita, al quarto e
quinto livello gli uffici, uno spazio multifunzionale per eventi, e, all'ultimo piano, una sala riunioni
panoramica.
Data la conformazione a L e lo stretto fronte su strada, il sito è stato racchiuso da una parete, per dare
l'impressione di un filare continuo di alberi per creare un unico volume. La superficie esterna ha la
duplice funzione di trama grafica e sistema strutturale. E' costituita da una parete di calcestruzzo di 30
cm, con vetrate a giorno montate a filo esterno. La parete finita sostiene solai con una luce di 10-15
metri senza alcun sostegno intermedio.
La struttura in calcestruzzo non è utilizzata come nell'architettura convenzionale per esprimere
semplicemente la solidità delle pareti. Piuttosto che un pattern o una struttura, in questo edificio
acquista invece un nuovo significato la nozione di superficie. Non essendo solo una trama della
superficie o una struttura portante, l'edificio conferisce una nuova dimensione al significato della
superficie. Rifiutando la banale distinzione tra pareti e aperture, linee e piani, bi e tridimensionalità,
trasparenza e opacità, questo edificio si caratterizza per un particolare tipo di astrattezza. Il profilo ad
albero crea una nuova immagine, con una continua tensione generata dalla concretezza, e al tempo
stesso dalla astrattezza simbolica dell'edificio.
Per questo progetto si è voluto creare uno spazio che esprimesse attraverso la sua novità architettonica
la vivida presenza di una casa di moda e una forza destinata a perdurare nel paesaggio urbano.
Island City è situata in un' estesa isola artificiale sul lato orientale della Baia di Hakata, a
Fukuoka. Un parco centrale a grande scala, circa 15 ettari, e una zona verde sono collocati al
centro.
La proposta progettuale nasce dall'idea delle increspature che partendo dal centro vanno a
coprire l'intera isola per divenire poi crateri o terrapieni, creando lievi mutamenti al paesaggio del
parco e della cintura verde.
Il complesso non è un oggetto autonomo, ma si integra nella topografia del luogo utilizzando
forme a spirale libere e continue. Il cuore pulsante del parco è costituito da un'area di 5000 mq
che include tre serre di 900-1000 mq, destinate a varie attività (studio, lettura, ristoro).
La copertura è completamente piantumata e un percorso che si snoda lungo il tetto connette
l'esterno con l'interno dell'edificio.
Allo scopo di creare delle forme ottimali è stato utilizzato un unico metodo di progettazione
definito "Shape Analysis by Optimization" per studiare gli sforzi a flessione, sottoponendo le
forme originali a spinte senza provocare grandi deformazioni.
Con questo metodo avanzato sia nel disegno che nel calcolo strutturale, è stata realizzata una
forma libera per la conchiglia in cemento armato dello spessore di 40 cm.
Torrevieja è una località turistica sulla costa mediterranea, con un fronte sul mare e un altro
su due laghi. Il fango e la spiaggia dei laghi sono proficuamente utilizzati nella talassoterapia.
Il progetto prevede la realizzazione di un centro benessere adatto a questo tipo di terapia.
L'intenzione è di creare un paesaggio che evochi le dune di sabbia ondulate, in armonia con
la topografia ondulata dell'area. Il parco per il relax è punteggiato da tre blocchi a forma di
conchiglia che accolgono rispettivamente le funzioni di ristoro, centro informazioni, area per
gli spogliatoi e bagni all'aria aperta.
Pur se apparentemente complessa, l’architettura è basata su un sistema strutturale semplice.
Le piante degli edifici sono tracciate utilizzando le Curve di Bazier, seguendo l'andamento del
paesaggio, mentre nella sezione trasversale la proporzione dell'ellisse è ricavata dalla
lunghezza dell'asse maggiore. La forma della spirale intreccia 5 barre in acciaio connesse da
travi portanti in legno (180x90) distanti 4.5-5.5 metri l'una dall'altra, determinando l'involucro
esterno della conchiglia. Alcune parti sono tamponate in compensato, creando così un
esoscheletro morbido.
Nonostante siano appesi alla struttura a spirale, i solai dell'edificio, collegandosi alle travi
d'acciaio, producono rigidezza e stabilità nella conchiglia. In questo modo ogni componente
del progetto ha una funzione strutturale e contribuisce alla stabilità dell'insieme.
La finalità del progetto è di trasformare il parco in un grande paesaggio in cui si possa
passeggiare godere dell'ombra degli alberi e rilassarsi sul bordo dell'acqua.