NEOCLASSICISMI IN ARCHITETTURA TRA ‘700 E ‘800 1) Dopo il 1750, per gli Illuministi rifiuto dell'arte barocca e rococò, elitaria (corti, monarchie assolute, Chiesa cattolica, aristocrazia parassitaria) 2) Utilità dell'arte per a) promuovere la conoscenza e l'educazione civile e morale degli individui e della collettività (arte per il bene e l'utile pubblico) b) la rappresentazione e la propaganda politica 3) Architettura e urbanistica arti utili e funzionali per eccellenza 4) Funzionalismo: preferenza per la funzionalità, il valore d’uso, per un’architettura che evidenzi la funzione, la struttura e i materiali dell’edificio a) la forma di un edificio deriva dalla sua funzione (form follows function, Dankmar Adler, 1844-1900), ovvero i) la funzione dell’edificio deve evidenziarsi nella sua forma ii) la forma è bella solo se connessa e motivata dall’uso b) le caratteristiche strutturali e abitative, l’uso, la destinazione, i materiali di un edificio devono apparire chiaramente attraverso le forme architettoniche 5) Progettazione di edifici pubblici (ospedali; teatri e sale da musica; porte e dogane urbane; scuole, collegi ed università; biblioteche, accademie e musei; piazze, mercati, banche e borse; caserme e fortezze; tribunali e prigioni; monumenti celebrativi) in cui la forma sia a) legata alla funzione b) veicolo di valori civili e morali 6) Per quanto riguarda le forme architettoniche: a) negazione dell’architettura barocca e rococò in rilievo, cioè con la sovrapposizione di elementi decorativi a quelli strutturali (rifiuto della decorazione) b) semplicità c) rifiuto di principi architettonici particolaristici ed effimeri, alla moda d) ricerca di principi architettonici fissi, assoluti, universali ed eterni (destoricizzati), basati sulle leggi della natura e della ragione Marc-Antoine Laugier nel frontespizio dell'Essai sur l'Architecture (1755) rappresenta l’architettura come una donna colta (si appoggia su reperti antichi) e raffinata (è vestita con eleganza) che indica ad un bambino alato l’intreccio dei rami di un albero. Decodificando l’allegoria, l’Architettura è un’Arte che indica nella Natura le sue origini. 7) Nella ricerca dell’utile in architettura, del perfetto incontro tra forma e funzione, dell’immagine pura, della bellezza ideale, il modello da imitare è l’architettura greco-romana, le cui linee sono - derivate dall’osservazione delle leggi della natura - perfezionate secondo le leggi razionali della matematica, delle proporzioni, dell’armonia (costruzione logica) - adeguate alla funzione - adatte a nobilitare le nuove funzioni collettive 8) Nella progettazione architettonica si evidenziano le seguenti tendenze: a) Neogreco, Neodorico, Greek Revival: architetture che applicano i principi base dell’architettura classica (archeologismo, primitivismo) in edifici semplici e chiari, massicci e severi, con poca o senza decorazione b) architetture ideali, utopistiche, visionarie: fortemente simboliche, radicali, applicano forme geometriche pure (cubo, cilindro, piramide, sfera) per un’architettura parlante, in grado cioè di emozionare e di comunicare sia la funzione che elevati valori morali e civili (Etienne-Louis Boullèe e Claude-Nicolas Ledoux) c) Neoclassicismo pittoresco inglese, che, soprattutto nell’architettura residenziale, introduce varietà e licenze, con brio ed esuberanza d) Stile Impero: in età napoleonica, passaggio da semplicità e purezza a uno stile ricco, decorato, teatrale, retorico, d’effetto, non per esprimere visivamente ideali elevati ma come strumento di propaganda del regime napoleonico, recuperando la grandezza, il lusso e la drammaticità espressiva della Roma imperiale. A proposito del rapporto tra Neoclassicismo e regimi totalitari, scrive l'architetto e storico dell'architettura Leonardo Benevolo: “Quali che siano i motivi, il fascismo, il nazismo e il regime staliniano hanno ugualmente bisogno di controllare strettamente ogni aspetto della vita e del costume nazionale, coprendo inoltre con certe invariabili formalità i frequenti cambiamenti di direttive. Il repertorio neoclassico, logorato dalle continue ripetizioni, ha perduto qualsiasi intrinseco significato ideologico ed è apprezzato appunto perché è una forma vuota dentro a cui può essere colato qualsiasi contenuto. Adottando le colonne, i frontoni, la simmetria e il punto di vista, gli stati autoritari dispongono d’una regola comodissima che non offre resistenze e non offre sorprese, che serve quindi egregiamente ad imprimere un carattere conosciuto in partenza all’edilizia e all’urbanistica di Stato”.