Test TERMODINAMICA APPLICATA

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A
TERMODINAMICA APPLICATA
1)
Unità di misura del SI:
a) Lavoro meccanico = [J]; Lavoro termodinamico [W]; Energia cinetica [J];
b) Lavoro meccanico = [J]; Lavoro termodinamico [J]; Energia cinetica [J];
c)
2)
Lavoro meccanico = [N]; Lavoro termodinamico [N]; Energia cinetica [J];
Trasformazioni reversibili e irreversibili nel piano di Clapeyron o pv: P. 11-13
a) Le trasformazioni reversibili sono un’esperienza pratica di tutti i giorni, quelle irreversibili sono
esperienze di laboratorio;
b) Nel modello classico è possibile ripercorrere la stessa trasformazione sia in andata che in ritorno
(reversibile) anche ciclicamente;
c)
3)
Le isoterme vengono rappresentate perpendicolarmente tra loro.
Espressione del Lavoro L = F*s (Forza, spostamento) può essere scritto anche come:
a) P*v (Pressione, volume); P. 9
b) T*v (Temperatura, volume);
c)
4)
m*a (massa, accelerazione).
Nell’espressione del primo principio della termodinamica compaiono le variabili: P. 20-21
a) Calore Q1, Calore Q2, Massa M, Temperatura T;
b) Calore Q, Lavoro L, energia interna U;
c)
5)
Lavoro interno L1, lavoro esterno L2, Calore Q, Temperatura T.
Per il primo principio, il Lavoro L è direttamente proporzionale a: P. 23
a) Calore specifico cp e ΔP;
b) Temperatura esterna T;
c)
6)
Calore specifico cv e ΔT;
Il secondo principio per sistemi aperti, si applica a: P. 54
a) Sistemi con scambio di vapore V;
b) Sistemi con scambio di energia E;
c)
7)
Sistemi con scambio di massa m.
Il ciclo frigorifero può essere definito come un: P. 118
a) Ciclo otto;
b) Ciclo termodinamico;
c)
8)
Ciclo quasi statico.
In un sistema reale una parete adiabatica tra due ambienti si può così identificare: P. 4
a) Se la parete non consente il raggiungimento di un equilibrio termico tra i due ambienti;
b) Se la parete consente il raggiungimento dell’equilibrio termico tra i due ambienti in un tempo
lungo;
c)
9)
Se la parete non consente l’equilibrio termico perché non consente il passaggio di aria.
Nell’ipotesi di una trasformazioni reversibili in un sistema che compie lavoro adiabatico: P. 11
a) Non esiste una ipotesi simile;
b) Occorre trascurare le forse dissipative ne quelle esterne ed interne;
c)
Occorre trascurare le forze di attrito del pistone.
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A
10) Il primo principio della termodinamica: P. 18
a) È stato enunciato da Joule verso la fine della prima metà del 1800;
b) Esprime l’equivalenza tra calore, lavoro quali due forme di potenza termica e questo si può
dimostrare attraverso il calorimetro;
c)
Che in meccanica la forma di lavoro elementare è il lavoro.
11) Nella teoria cinetica dei gas, a meno di valori costanti, si mettono in relazione:
a) La massa m, la velocità media w e la temperatura T; P. 29
b) La massa m con l’energia cinetica Ec;
c)
La costante di Boltzmann e la temperatura.
12) Il primo principio per sistemi aperti, in un caso pratico, può essere applicato in condizioni di: P. 53-54
a) Contorno del volume di controllo aperto;
b) Scambio di massa m;
c)
Scambio di energia;
13) Nel modello termodinamico dell’aria umida vale la legge di Dalton che recita: P. 131
a) La pressione molare Pmol è uguale alla somma delle pressioni parziali dell’aria secca pa e dell’aria
umida pw in grammi; d’aria;
b) La pressione totale Pt è uguale al prodotto delle pressioni parziali dell’aria secca pa e dell’aria
umida pw;
c)
La pressione totale Pt è uguale alla somma delle pressioni parziali dell’aria secca pa e dell’aria
umida pw;
14) Equazione di Clapeyron nei potenziali termodinamici ed in caso di reversibilità e quindi dS=dQ/T: P. 75
a) ๐‘ป
b) ๐‘‡
c)
๐‘„
๐๐’‘
๐๐‘ป ๐’—
!"
!" !
!"
!" !
=
=
=
๐๐‘ธ
๐๐‘ฝ ๐‘ป
!"
!" !
!"
!" !
valida per quei processi in cui indipendenti dal volume;
valida per quei processi in cui indipendenti dalla velocità del processo;
valida per quei processi in cui indipendenti dalla Temperatura.
15) Dal diagramma psicrometrico ASHRAE può essere letto che raffreddando una corrente di aria umida
mantenendo inalterati gli altri parametri: P. 138
a) L’umidità assoluta aumenta;
d) L’umidità relativa aumenta;
e) La temperatura tende a rimanere costante.
16) Nel diagramma psicrometrico ASHRAE il valore dell’umidità in ordinate è espressa in termini:
d) Percentuali (%);
e) Umidità specifica (g/Kg);
f)
Umidità relativa alla temperatura (RH).
17) Il principio zero della termodinamica può essere espresso: P. 5
a) Esiste una grandezza di stato, la temperatura, che assume lo stesso valore in due sistemi che,
posti a contatto termico tra di loro, hanno aggiunto condizioni di equilibrio;
b) Il principio zero non esiste in termodinamica;
c)
Tre corpi a contatto tra loro sono sempre in equilibrio termodinamico.
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A
18) Per il primo principio, nell’equivalenza tra calore Q e lavoro L, in un sistema chiuso occorre tener
conto anche di: P. 22
a) Calore specifico C;
b) Temperatura esterna T;
c)
Energia interna U;
19) Per il secondo principio per sistemi chiusi, l’entropia S è funzione di: P. 44
a) Calore Q, pressione p e Volume V;
b) Calore Q e Temperatura T;
c)
Calore C e Lavoro L.
20) Rendimento ๐œผ in un ciclo di Carnot: P. 38
a) È funzione delle sole temperature delle trasformazioni isotermiche T1 e T2;
b) È funzione della natura della sostanza che opera nel ciclo;
c)
Può essere minore di 1(uno).
21) Il primo principio della termodinamica dal punto di vista dell’energia interna si può riassumere come:
P. 21
a) Q = ΔU+L dove Q rappresenta il calore, U rappresenta l’energia interna che è funzione dello stato
termodinamico e meccanico del sistema e L il lavoro meccanico;
b) L = Τ+q dove q rappresenta il calore specifico, T rappresenta l’energia interna del sistema e L il
lavoro meccanico sul sistema;
c)
ΔT = ΔU+ΔQ dove Q rappresenta il calore, T rappresenta l’energia interna del sistema e L il lavoro
meccanico per un sistema isolato;
22) Una trasformazione si definisce ISOCORA quando: P.
a) Avviene senza scambio di calore;
b) Avviene senza variazione di volume;
c)
Ci si può riferire alla normativa ISO-cora, sulle trasformazioni calore-lavoro;
23) Il diagramma di Moody può mettere in relazione: P 63
a) Lo scambio di calore per attrito di una condotta aeraulica;
b) Il numero di Reynolds ed Il fattore di attrito di una condotta idraulica;
c)
La lunghezza del condotto attraverso il numero di Reynolds e la turbolenza;
24) La capacità termica c: (p. 23)
a) c=dQ/dT; e può essere definita come “massica”, se a seguito di una quantità di calore dQ l’unità
di massa del sistema subisce una variazione di temperatura dT;
b) c = dQ*dV e può essere definita come “volumica”, se a seguito di una quantità di calore dQ
l’unità di massa del sistema subisce una variazione di temperatura dT ;
c)
c = Q/T che applicabile solo per grandezze finite;
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