Relatori: G. Venditti - A. Zannella LA SICUREZZA E LA SALUTE NEGLI AMBIENTI DOMESTICI PRIMO SOCCORSO I tre fattori che rappresentano le cause più frequenti di incidenti domestici sono: I Traumi Le Ustioni Gli Avvelenamenti I traumi coinvolgono le fasce d’età “economicamente produttive” e rappresentano un alto costo sociale. A fronte di ciò si evince l’importanza di una campagna di prevenzione primaria che miri non solo alla riduzione del tasso di mortalità, ma anche alla limitazione dei danni permanenti. La specifica competenza del S.S.N. rientra nella prevenzione secondaria, attraverso La diagnosi precoce che comprende il riconoscimento delle priorità di intervento da attuare già sul luogo dell’infortunio. A svolgere questo compito è chiamato il Servizio Territoriale per l’Emergenza Sanitaria-118. L’obiettivo di questo servizio è quello di garantire il pronto intervento di unità mobili capaci di adottare tutte le misure atte al mantenimento delle funzioni vitali alla stabilizzazione delle lesioni al trasporto rapido verso la struttura competente. 1 La risposta ad un’emergenza sanitaria è la cosiddetta catena della sopravvivenza; essa è una sequenza di azioni atte a recuperare un evento lesivo per il paziente formato da quattro anelli principali quali: 1. 2. 3. 4. Segnalazione alla centrale operativa 118 Soccorso prestato dai presenti sul posto dell’incidente attraverso le manovre di BLS Arrivo del mezzo di soccorso idoneo in grado di prestare una prestazione qualificata Trasporto in ospedale. Trauma cranico Il trauma cranico è tra i più frequenti motivi d'accesso al Pronto Soccorso Pediatrico, perché è difficile stabilire per un genitore i criteri necessari per una visita urgente. L'entità del trauma cranico è per fortuna per lo più lieve in oltre l’80% dei casi: solo tre volte su 100 è un trauma cranico grave. Nelle forme gravi o moderate è indubbio che sia necessario ricorrere al Pronto Soccorso con l'ovvia ospedalizzazione. Fondamentale è la valutazione delle circostanze e della dinamica del trauma: è intuitivo capire che l'impatto della caduta da una altezza compresa fra i 30-40 centimetri e il metro, specie contro una superficie elastica o ammortizzante, non sia uguale a quello verificatosi da una altezza superiore, su una superficie dura e/o irregolare o in seguito ad incidente stradale. Un vomito immediatamente dopo la caduta è l'espressione dell'evento stesso quindi non preoccupante; se invece avviene a distanza di qualche ora potrebbe essere il segno di una compromissione neurologica. Il "bernoccolo e il piccolo ematoma" non sono e non devono essere oggetto di preoccupazione. In relazione alla dinamica dell'accaduto e in base allo stato di salute precedente del bambino (non presenza di difetti della coagulazione del sangue che possono aumentare il rischio di emorragia) se il bambino sta bene possiamo evitare di recarci al Pronto Soccorso. Tenerlo in "osservazione" ed applicare la borsa del ghiaccio se il "bernoccolo" è considerevole sono le prime cose da fare, non forzare l' alimentazione e somministrare una dieta leggera (per i lattanti è indifferente), non spaventarsi se il bambino si addormenta. Valutare con attenzione un sonno innaturalmente prolungato o una certa difficoltà ai tentativi di risveglio: questi sono segni che devono indurre i genitori a recarsi con urgenza al Pronto Soccorso. Un controllo immediato è assolutamente necessario in caso di: 2 Mal di testa forte e persistente Vomito ripetuto Difficoltà a mantenere l'equilibrio Disturbi della vista Incapacità di fissare con lo sguardo oggetti e/o persone Pianto continuo e lamentoso Disturbi del comportamento Il bambino presenta braccia e gambe "molli". Questi pochi ma preziosi consigli possono consentire ad un genitore di gestire con una certa tranquillità un trauma cranico minore e rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso in situazione motivata di sospetta complicanza. La sequenza del BLS La sequenza delle procedure di BLS consiste in una serie di azioni alternate con fasi di valutazione. Le azioni sono schematizzate mnemonicamente con l’A-B-C: A. Apertura delle vie aeree (Airway) B. Bocca a bocca (Breathing) C. Compressioni toraciche (Circulation) Ogni passo è preceduto da una fase di valutazione: a di attività respiratoria (B) Ogni valutazione ed ogni azione va eseguita nella giusta sequenza e nella corretta modalità. Valutazione dello stato di coscienza Il primo passo nel soccorso di una persona apparentemente senza vita consiste nel valutare lo stato di coscienza: chiamala a voce alta scuotila delicatamente La condizione di non coscienza autorizza l’attivazione della sequenza del BLS: Chiama aiuto e fa attivare il sistema di emergenza o l’equipe di rianimazione avanzata 3 Posiziona la vittima su di un piano rigido o a terra, allineando il capo, il tronco e gli arti. Nel caso di trauma la vittima può essere spostata se è assicurato il mantenimento in asse del collo e del tronco. Avvelenamenti AVVELENAMENTO significa non solo ingestione ma anche inalazione o comunque il contatto da parte dell’organismo, con una sostanza estranea, potenzialmente tossica, capace di causare danni anche gravi e talora fatali. Circa l’80% degli avvelenamenti che si verificano in età pediatrica, è accidentale e acuto, cioè si verifica per una situazione apparentemente imprevedibile che riconosce come elementi favorenti l’età del bambino, la sua ansia di esplorare l’ambiente. Per semplicità possiamo riunire le sostanze responsabili di avvelenamento nel bambino, in due grandi categorie le MEDICAMENTOSE e le non medicamentose intendendo con questo ultimo termine i prodotti di più comune uso domestico, i fertilizzanti, i disinfettanti etc. Abbastanza di frequente sono in causa tranquillanti maggiori e minori tra i quali spiccano le benzodiazepine che anche a bassi dosaggi comportano sempre una sintomatologia grave. Tra i non medicamenti, la varietà incredibile di candeggine, solventi organici, detersivi liquidi o solidi che circolano nelle case è fonte di continua d’intossicazione acuta come l’avvelenamento da ossido di carbonio, ancora frequenti nel nostro paese. Quindi se davvero vogliamo dare delle indicazioni valide di ordine pratico ai genitori dobbiamo innanzi tutto parlare di prevenzione. Questa prevede la partecipazione attiva di diversi settori, dei genitori, del personale sanitario, della scuola, dei fabbricanti e dei distributori, non ultimo i mezzi di diffusione. Una volta che l’intossicazione è avvenuta ci sono alcune regole pratiche da osservare e che ognuno dovrebbe conoscere.Innanzi tutto è importante sapere quello che non si deve fare e cioè. 1) Trasportare l’intossicato senza aver cercato di identificare la sostanza tossica; 2) Stimolare il vomito in un paziente che è sonnolente, in coma o in convulsioni,oppure che ha ingerito un caustico, un solvente, benzina o altri idrocarburi, 3) Trasportare un avvelenato supino invece che in decubito laterale, 4) Dare generalmente del latte! Lungi dall’essere un antidoto universale può aggravare alcune intossicazioni. 5) Mettere prodotti inappropriati in una lesione irritativi specie se oculare. Quello che si può fare può essere così riassunto: 1) cercare di identificare prima possibile il prodotto possibile, valutarne la quantità assunta; 4 2) nei casi in cui non sia controindicato, indurre il vomito; 3) se il vomito avviene spontaneamente porre il paziente in decubito laterale onde evitare la possibilità di inalazione; 4) in caso di contatto oculare o cutaneo lavare abbondantemente con acqua. Ustioni Sono lesioni provocate da agenti dotati di energia termica superiori alla capacità omeostatica dell’organismo Tra le cause di morte nell’infanzia per eventi traumatici le ustioni occupano il secondo posto dopo i traumi della strada. Le alterazioni locali e generali esercitate dall’agente ustionante sono proporzionali alla quantità di calore trasmesso, al tempo di applicazione e al calore specifico del corpo ustionato. La gravità dell’ustione è legata all’estensione, profondità e sede delle lesioni, oltre che all’età e alle condizioni generali del paziente e alle modalità dell’incidente. Le sedi del corpo più colpite sono: viso mani piedi genitali. Età: inferiore ai 2 anni. Gli agenti.: ustioni elettriche, chimiche e da fuoco . I primi soccorsi devono essere prestati sul luogo dell’incidente nel giro di pochi secondi. Nelle ustioni da fuoco, da liquidi, vapori, solidi e caustici è necessario: 1) FERMARE L’USTIONE: allontanare la fonte di calore, spegnere la fiamma, rimuovere i vestiti bagnati di acqua o liquidi bollenti o intrisi di sostanze caustiche. 2) RAFFREDDARE L’USTIONE: se è possibile, immergere o bagnare la parte ustionata con grandi quantità di acqua fredda. 3) EVITARE L’INFEZIONE: non applicare localmente pomate o sostanze di nessun genere. Coprire con teli sterili o puliti. 4) PREVENIRE LO SHOCK: se le ustioni sono estese, accompagnare rapidamente l’infortunato presso il più vicino presidio ospedaliero. Nelle ustioni da elettricità non toccare con le mani gli infortunati: togliere la corrente, toccare e cercare di liberare l’infortunato con oggetti non conduttori di elettricità (es. legno: bastoni, sedie etc.) Controllare le condizioni generali: respiro frequenza cardiaca e trasportare con urgenza il paziente in ambiente ospedaliero idoneo. 5 CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA C.O.118 B.L.S. OSPEDALE AMBULANZA 6 A TRAUMA CRANICO B USTIONI C AVVELENAMENTO FASCE DI ETA’ PIU’COLPITE - ETA’ PEDIATRICA 80% - ETA’ ADULTA 20% 7 TRAUMA CRANICO VALUTAZIONE SINTOMI 1. MAL DI TESTA FORTE E PERSISTENTE 2. VOMITO RIPETUTO 3. DIFFICOLTA’ A MANTENERE L’EQUILIBRIO 4. DISTURBI DEL COMPORTAMENTO 5. IL BAMBINO PRESENTA BRACCIA E GAMBE MOLLI 8 USTIONI COME INTERVENIRE 1. FERMARE L’USTIONE 2. RAFFREDDARE L’USTIONE 3. EVITARE L’INFEZIONE 4. PREVENIRE LO SHOCK NELLE USTIONI DA ELETTRICITA’ NON TOCCARE CON LE MANI GLI INFORTUNATI TOGLIERE LA CORRENTE TOCCARE E CERCARE DI LIBERARE L’INFORTUNATO CON OGGETTI NON CONDUTTORI DI ELETTRICITA’ (Es. Legno,Bastoni,Sedie etc) 9 AVVELENAMENTI COSA FARE 1. IDENTIFICARE PRIMA POSSIBILE IL PRODOTTO E LA QUANTITA’ ASSUNTA. COSA NON FARE 1. STIMOLARE IL VOMITO IN UN PAZIENTE SONNOLENTE IN COMA CON CONVULSIONI CHE HA INGERITO UN SOLVENTE, BENZINA O ALTRI IDROCARBURI. 2. NEI CASI IN CUI NON SIA CONTROINDICATO INDURRE IL VOMITO. 2. DARE LATTE. 3. SE IL VOMITO E’ SPONTANEO PORRE IL PAZIENTE IN DECUBITO LATERALE ONDE EVITARE LA POSSIBILITA’ D’INALAZIONE. 3. METTERE PRODOTTI INAPPROPRIATI IN UNA LESIONE IRRITATIVA SPECIE SE OCULARE 4. IN CASO DI CONTATTO OCULARE O CUTANEO LAVARE ABBONDANTEMENTE CON ACQUA 4. TRASPORTARE L’INTOSSICATO SENZA AVERE CERCATO DI IDENTIFICARE LA SOSTANZA TOSSICA 5. TRASPORTARE UN AVVELENATO SUPINO INVECE CHE IN DECUBITO LATERALE 10