Modello socio cognitivo della devianza Evento Strain oggettivo Strain soggettivo Rabbia Cognitivo Coping Comportamentale Emotivo Arousal – beliefs- sostegno sociale - aree di vita- costo della risposta Delinquenza Lo strain “tensione. In psicologia sociale cambiamento – in un soggetto o in un gruppo- dovuto alla pressione di una o più forze esterne” Oggettivo Eventi considerati spiacevoli per i membri di un determinato gruppo e/cultura: disagi fisici, cataclismi, mancanza di lavoro, carestie, guerre etc. Soggettivo Eventi specifici che sono spiacevoli o dannosi per le persone che li stanno provano o che li hanno provati Tre tipi di strain Fallimento nel raggiungimento di mete - Possesso di beni materiali - Ricerca di status - Autonomia e potere su di sé Perdita di qualcosa o qualcuno di importante - Si può sostituire - Ci si può vendicare con chi si ritiene responsabile della perdita - Si può gestire l’effetto emotivo attraverso l’uso di droga Presentazione di stimoli negativi Abuso sessuale nell’infanzia o nella adolescenza Abbandono nell’infanzia Imbrogli da parte degli adulti Punizioni fisiche Relazioni turbate con i genitori o con familiari Relazioni negative con i pari Malattie e incidenti Fallimento in una relazione amorosa Violazione degli spazi personali Rumori, cattivi odori Gli stimoli negativi possono condurre a comportamenti delinquenziali quando la persona: Prova a fuggirli Farli cessare Cerca un rivalsa nei confronti delle presunte cause Cerca di gestire l’effetto emotivo negativo attraverso l’uso di sostanze * Esempi di questi strain … La rabbia La rabbia Risulta qualdo si scaricano le proprie avversità sugli altri Fa aumentare il livello di sensibilità alle ingiurie Crea un desiderio di rivalsa Dà energia per l’azione Abbassa le inibizioni Produce un desiderio di prendere delle misure correttive: la delinquenza è una di queste Il coping Fattore di stabilizzazione che può aiutare le persone a mantenere un adattamento psicosociale durante i periodi di stress Coping cognitivo reinterpretare cognitivamente gli stressori così da ridefinire la loro avversità Minimizzare l’importanza dell’evento La forza di impatto di un evento dipende da quali mete (centrali o periferiche) colpisce. Si può ridurre l’importanza che si dà alle mete. Massimizzare gli aspetti positivi e minimizzare quelli negativi a) Negare l’esistenza delle avversità massimizzandone gli aspetti positivi: - abbassando le mete e alzando la soglia degli aspetti negativi. - distorcendo le proprie competenze, magari esagerandole “questa meta è troppo bassa per me, io merito altro!” Coping cognitivo b) Minimizzare gli esiti negativi affermando che le perdite sono minime e i danni lievi. Ciò si accompagna ad altre due strategie: - confronto con il basso o con il passato (ciò viene fatto quando è in gioco la propria autostima). - si cercano dei benefici compensatori; ovvero, aspetti positivi in una situazione decisamente sfavorevole. Accettare la responsabilità della situazione avversa: “Me lo merito”. Le ragioni per le quali uno strain meritato diventa più accettabile sono: a) uno strain immeritato viola il principio di equità: “Il mondo è giusto!” b) se è attribuito al comportamento cattivo degli altri può farci temere che in futuro si ripresenterà nuovamente. Coping comportamentale Minimizzare o eliminare la causa dello strain attraverso: - raggiungimento delle mete - recupero delle perdite - fuga dagli stimoli negativi Gli adattamenti possono essere normali o delinquenziali Soddisfare un bisogno di rivalsa (comportamento vendicativo) Quando l’avversità viene attribuita alla intenzionalità degli altri crea desiderio di vendetta che è diverso dal desiderio di porre fine allo strain. Coping emotivo Sono possibili diverse strategie: - esercizio fisico, - tecniche respiratorie, - biofeedback Però non tutte accessibili I dati ci dicono che i giovani usano droghe stimolanti e depressive per far fronte allo strain * Le strategie emotive si usano quando le altre non hanno successo o non sono disponibili nel repertorio della persona La delinquenza come strategia di coping La delinquenza giovanile può essere un strategia per far fronte allo strain. Ma per questo debbono intervenire fattori ben precisi, quali: - Una struttura cognitiva (beliefs) delinquenziale; - Bassi sostegni sociali; - Lo strain deve mettere in crisi aree centrali nella costruzione (valoriale) esistenziale; - Lo strain deve creare un forte arousal. Individuo Struttura cognitiva Capacità di coping Social skills Academic skills Piacevolezza Intelligenza Hobby e interessi Igiene Motivazioni Valori La struttura cognitiva Struttura cognitiva Configurazione stabile delle esperienze di conoscenza e di apprendimento propria di ciascun soggetto in ciascun momento della sua storia cognitiva. Per la sua configurazione ramificata, è stata oggetto di studio particolare da parte dei filosofi, prima, e degli psicologi, poi. Oggi viene solitamente adoperata – in senso lato – per rappresentare le forme di categorizzazione e/o di concettualizzazione dell’esperienza, fin dalla nascita dell’individuo. Ausubel la definisce come "substrato di concetti, principi e informazioni pertinenti precedentemente appresi, che rendono possibile l’emergere di nuovi significati e ne facilitano la ritenzione. In quanto complesso delle conoscenze già possedute, la Struttura Cognitiva diviene in tal modo il fattore più importante che influenza e condiziona l’attribuzione di significati all’esperienza, su di essa si vanno ad incernierare le conoscenze nuove. Struttura cognitiva 1. 2. 3. 4. Capacità metacognitiva Beliefs Valori morali Stress In sintesi con “Metacognizione”: si fa riferimento alla conoscenza che un individuo ha del proprio funzionamento cognitivo e dei processi di controllo che mette in atto nell’esecuzione di un compito Brown (1978): La capacità di attivare processi di controllo implica: rendersi conto dell’esistenza di un problema essere in grado di predire la propria prestazione pianificare l’attività cognitiva conoscendo l’efficacia delle azioni programmate controllare e guidare l’attività cognitiva in relazione all’obiettivo Processi di controllo studiati: Metacomprensione (es. problematizzazione) Pianificazione delle azioni (es. decidere le strategie da adottare) Previsione (es. immaginare a cosa potrebbe portare un’azione) Monitoraggio (es. verificare di aver compreso il compito in itinere) Valutazione (es. verificare che il risultato ottenuto corrisponde alle attese) Principali beliefs nella delinquenza Autocentrato “Io ho diritto!! Le mie cose vengono prima di ogni altra e a discapito di quelle degli altri” Tipico di chi sviluppa una struttura di personalità narcisistica che si può spingere fino al DNP. Rifiuto della propria responsabilità “Sono una specie di palla da biliardo, sballottata da una parte e dall’altra!” La responsabilità di quello che fanno viene riversata sempre e costantemente ad altre cause o ad altre persone Rifiuto del danno “E che avrò fatto di tanto grave? Io mica faccio niente di male. Sono buono, non sono in grado di fare del male a chicchessia” Gli atti vandalici sono solo una ragazzata, gli scontri tra bande solo un gioco. Appartiene al disturbo antisociale di personalità Rifiuto della vittima “Vabbé, gli avrò fatto pure male, ma quello era un pericolo per tutti” Un belief alla Robin Hood, la persona è una specie di vendicatore per le ingiustizie della società e del mondo corrotto e cattivo Condanna di coloro che giudicano “Chi mi giudica è un ipocrita, un falso spinto solo da animosità personale. La polizia è corrotta, stupida. Gli insegnanti fanno tutti dei favoritismi. Tutti quelli che hanno il potere sono ingiusti” Appello a lealtà più alte “Mica l’ho fatto solo per me. E’ importante che aiuti un amico anche quando questo va contro la legge” Attribuzione di cattive intenzioni agli altri “La gente è cattiva e ostile. Occorre guardarsi sempre le spalle” Esempio di ragionamento delinquenziale Belief “La gente è cattiva” Convinzione di II tipo o “regola” “Se mi fido degli altri, prima o poi mi fregano” Pensiero automatico “In questo posto mi debbo guardare le spalle. Non lascerò che si facciano beffe di me” Come intervenire …? 1. 2. 3. Ridurre la probabilità che i giovani vengano trattati negativamente dagli adulti. Ridurre la probabilità che i giovani rispondano allo strain con un coping delinquenziale. Lavorare sul sistema di convinzioni delinquenziali. Ridurre la probabilità che i giovani vengano trattati negativamente dagli adulti. a. Programmi centrati sulla scuola. b. Programmi centrati sulla famiglia c. Programmi centrati sui gruppi dei pari d. Programmi centrati sull’individuo Social skills Le ricerche dimostrano che un lavoro cognitivo con giovani con problemi gravi di comportamento non basta. Occorre definire meglio, quando non costruire ex novo, le competenze sociali di queste persone. Ciò è possibile con training adeguati. vd,. Slide 107 Psicol. Adoles. Uno dei principi fondamentali alla base dei Social Skills Training è quello dell’apprendimento. La ricerca indica infatti che tutti i comportamenti sociali possono essere appresi - e quindi modificati - grazie all’esperienza e all’allenamento. Il Social Skills Training è un insieme di tecniche psicoeducazionali basate sulla teoria dell’apprendimento sociale che prevede la scomposizione di ogni abilità in una successione di singoli passi. Cosa si intende per abilità sociali? Le abilità sociali sono quei particolari comportamenti utilizzati dalle persone nell'interazione con gli altri, che consentono loro di raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati e la reciprocazione: il dare e avere in una interazione sociale. Come si fa … Stabilire il razionale per l’apprendimento dell’abilità; Discutere i passi che compongono l’abilità; Mostrare l’abilità all’interno di un gioco di ruolo; Discutere il gioco di ruolo con i partecipanti; Coinvolgere uno ad uno i membri del gruppo fornendo loro dei feedback positivi e correttivi; Assegnare dei compiti per allenarsi nell’utilizzo dell’abilità al di fuori del gruppo. Valutazione iniziale OBIETTIVO: valutare la presenza delle abilità sociali e l’effettiva capacità di utilizzarla. STRUMENTI: VADO (Valutazione della Abilità - Definizione di Obiettivi). Altri strumenti possono essere costruiti a seconda dei casi e delle condizioni. Colloqui motivazionali individuali con gli ospiti per: - definire e stabilire insieme il razionale del training - verificare il Training sulle Abilità di Base - presentare il Training sulle Abilità Specifiche. Una Scala per le Funzioni Sociali Adattive (es. S.A.F.E.) per valutare il livello generale di funzionamento sociale. Una Scala di Valutazione dei Singoli Passi es una semplice scala Likert a 5 punti elaborata per valutare ogni singolo passo delle abilità sociali da trattare. Il percorso di apprendimento delle abilità sociali viene o articolato attraverso incontri a cadenza settimanale, ciascuno della durata complessiva di un’ora. Ogni abilità viene trattata nell’arco di due o tre incontri consecutivi. Il controllo Cosa si intende? Regolazione di un processo: Psicologico: cognizioni relative al… Emotivo: la rabbia con tutto ciò ch esso comporta; Comportamentale: le azioni e le retroazioni; Aspetti psicologici Come tentiamo di influenzare e gestire una situazione Abbiamo a tal riguardo due tipi di controllo: - Quello primario - Quello secondario Controllo primario Quando abbiamo una certa influenza su un evento o una situazione. “Sentiamo di poter riuscire a fare qualcosa” Senso di autoefficacia Controllo secondario Quando proviamo a ridefinire la situazione. In questo senso abbiamo tre possibilità Si tratta anche qui di Strategie di coping Controllo cognitivo Consiste nell’attribuire un significato all’evento (reinterpretarlo) e, così, riuscire a vedere le cose in maniera diversa. Ottenere dalle situazioni avverse un beneficio Controllo vicario Nel corso del quale osserviamo come un’altra persona, che valutiamo positivamente ed alla quale attribuiamo una certa autorevolezza, effettua un controllo su una situazione analoga alla nostra Possiamo avere: Un alto controllo o un basso controllo Locus of control “La convinzione che gli esiti delle nostre azioni dipendono dal nostro comportamento (locus of control interno) o dalle eventi/azioni esterne (locus of control esterno)” Il locus of control può essere: Generale “quando riguarda tutti o quasi gli aspetti della vita: il lavoro, gli hobby, la vita di relazione etc.” Specifico “quando riguarda un solo, o soltanto alcuni aspetti della propria vita” Le dimensioni del controllo Generale Maggiore asocialità Interno esterno Maggiore prosocialità Specifico