“solo
l’Amore
salva”
Papa Francesco
Stop Anoressia e Bulimia
Uniti per la Salute del Corpo e dell’ Anima
Campagna di Sensibilizzazione e Informazione “deve
Foto © “L’Osservatore Romano” – Udienza Generale, 18 Novembre 2015 Campagna
Papa Francesco riceve 33 rose rosse da Nadia Accetti, fondatrice di Donnadonna onlus
vincere la vita ”
di Sensibilizzazione e Informazione DEVE VINCERE LA VITA
I
Non cadiamo nell’indifferenza che umilia,
nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce
di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge.
Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono
presenti nel mondo di oggi!
Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del
mondo, le ferite di tanti fr atelli e sorelle privati
della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il
loro grido di aiuto.
n questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di
aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo
moderno crea in maniera drammatica.
Quante ferite sono impresse nella carne di tanti
che non hanno più voce perché il loro grido si è
affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei
popoli ricchi.
In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà
chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio
della consolazione, fasciarle con la misericordia e
curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta.
Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a
noi perché sentano il calore della nostra presenza,
dell’amicizia e della fraternità.
Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso
regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo. (n. 15) RIENTE A
Misericordiae Vultus - Papa Francesco
BOLLA DI INDIZIONE DEL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA
© Copyright - Libreria Editrice Vaticana
Da Oriente Ad Occidente Per Testimoniare Che Solo
La Misericordia, Il Perdono E L’accoglienza
Rompono Le Catene Del Dolore, Della Solitudine E Della Paura
dio vi benedica
pregate per me
Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute
I
Disturbi del Comportamento Alimentare sono uno dei problemi
di salute più comuni nei giovani: la base psichica che fonda il disturbo è l’idea di controllare corpo, emozioni ed anima. Quando si
soffre di un disturbo alimentare, si ha una percezione sbagliata del
proprio corpo, si associa la magrezza alla bellezza.
Io vorrei dare un messaggio di solidarietà a tutte le ragazze, ma anche ai ragazzi, che soffrono di disturbi alimentari e che si sentono
soli, non compresi, abbandonati, perché con il giusto supporto, con
delle terapie adeguate è possibile superare il disturbo alimentare e
riacquistare fiducia in se stessi.
La strada per il recupero inizia con l’ammettere di avere un problema. Questa ammissione può essere difficile, perché nella mente
della persona che soffre di anoressia o bulimia si sedimenta l’idea
che la perdita di peso è la chiave della felicità, fiducia e successo e
anche quando finalmente si capisce che questo non è vero, spesso
non si riesce ad ammettere di aver sbagliato, o si ha troppa paura di
non essere capite o supportate. Tantissimi sono usciti dalla malattia
trovando il coraggio di parlare del loro problema.
Bisogna riuscire ad amare noi stessi per quello che siamo, senza
fare il confronto con i modelli di bellezza improbabili che i media
ci propongono. Diete fai da te, dissociate, monotematiche, esageratamente iperproteiche, fortemente squilibrate, digiuni ossessivi e
prolungati, rappresentano quanto di più deleterio ci si possa aspettare.Una dieta, per essere esente da rischi per la salute deve essere
personalizzata e va condivisa e seguita dal medico.
Il Ministero della salute nei confronti dei disturbi del comportamento
alimentare ha una grande attenzione, i disordini alimentari sono stati
infatti inseriti nei nuovi Lea nell’area dei disturbi psichiatrici.
Durante i mesi di Expo 2015 il Ministero della Salute ha dato inoltre
il via ad una serie di azioni messe in campo per l’educazione e la
sicurezza nutrizionale della popolazione. Fra queste di particolare
rilievo l’avvio di un Tavolo di lavoro multidisciplinare per la stesura
di Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale multidisciplinare nei disturbi del comportamento alimentare. Il Tavolo
DCA è incaricato di operare una revisione delle best practice sull’intero territorio nazionale per strutturare Linee di indirizzo nazionali
per la riabilitazione nutrizionale multidisciplinare nella malnutrizione per difetto, in ambito DCA (anoressia e bulimia).
Le Linee di indirizzo devono contenere sezioni per i differenti destinatari, quali i servizi di diagnosi e cura dei DCA, come ambulatori,
day hospital, strutture semiresidenziali e residenziali, che dovranno
avere un protocollo per il “pasto assistito” e per l’educazione nutrizionale funzionale ai bisogni specifici, e le famiglie per la gestione
pratica dei pasti, nonché i medici di medicina generale ed i pediatri
di libera scelta, per sensibilizzarli alla rieducazione nutrizionale dei
loro assistiti.
Beatrice Lorenzin
Stefania Giannini
Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
C
ome Ministro dell’Istruzione sostengo con grande partecipazione questa iniziativa promossa dall’Associazione
DonnaDonna Onlus per combattere i disturbi alimentari come
anoressia e bulimia per cui, diversamente da altri mali anche più
gravi, non esiste una cura univoca poiché, oltre ad essere una
malattia del corpo, sono soprattutto una “malattia dell’anima”
come afferma sapientemente Nadia Accetti, lodevole autrice di
questa importante campagna di sensibilizzazione e testimone di
vittoria su questa condizione dell’anima.
E’ assolutamente prioritario educare i giovani ad una corretta percezione del proprio corpo prima di diffondere l’importanza di un’alimentazione sana. Il tema dell’educazione alimentare nelle scuole è di
primaria importanza e si prefigge di raggiungere obiettivi che vanno
oltre la sfera dell’attenzione alla qualità dei cibi per armonizzarsi anche e soprattutto con la sfera psicologica dell’individuo andando ad
impattare con la sfera emotiva da cui dipende la salute anche fisica.
I giovani di oggi sono soggetti a moltissimi stimoli e non tutti conducono nella giusta direzione, la diffusione capillare di comportamenti
sbagliati passa anche attraverso il web amplificando l’entità del danno
in maniera incontrollabile. Si parla di comunità virtuali “pro Ana” e “pro
Mia” che incitano e danno consigli su come perfezionare questo “gioco
al massacro” fisico e spirituale con tutte le conseguenze del caso.
Il senso di comunità creato dalla rete può alimentare la diffusione
di questi disturbi che sono sintomi di un disagio sociale e quindi
di un senso di non accettazione da parte della comunità o di volontaria ribellione ad essa attraverso il controllo del proprio corpo
di cui il web può diventare lo strumento per esprimersi. La necessità di intervenire anche su altri aspetti correlati come il cyberbullismo fenomeno sempre più in espansione.
Quello che si racchiude in questi disturbi alimentari è un male che
trova radici nelle situazioni quotidiane in cui chiunque può imbattersi, piccoli frammenti che sommati assumono un peso a volte insostenibile che può trovare sfogo in queste manifestazioni che appaiono
l’unica arma a disposizione per poter esprimere il proprio disagio.
I motivi scatenanti possono essere di diversa matrice ed è per
questo che la soluzione non può essere univoca, ma c’è bisogno
di una condivisione di esperienze comuni di chi ha già lottato
e vuole mettere a disposizione degli altri la propria storia come
esempio di rinascita ad una nuova vita.
Curare questo tipo di ferite è molto difficile e ci vuole del tempo, ma prima di tutto la molla deve scattare interiormente, è
solo trovando una forte motivazione in se stessi che ci si può
riaprire al mondo ed alla vita ed ascoltare esperienze vicine alla
propria può essere l’inizio di questo percorso.
La stretta interdipendenza corpo e anima è alla base del rapporto
uomo-cibo, sottovalutare questo aspetto potrebbe lasciare spazio
all’insinuarsi dei disturbi alimentari. Il cibo del corpo è il cibo dell’anima e viceversa ed è da questo principio che dobbiamo partire.
Stefania Giannini
N
on più bambini, ma neanche adulti, in quella terra di confine che è l’adolescenza, in cerca della loro identità, gli adolescenti sono il bersaglio
più frequente dei disturbi del comportamento alimentare.
Il cibo non è mai semplicemente cibo, ma è anche un tramite con il mondo
e per i giovanissimi può diventare un linguaggio con cui parlare agli adulti e
esprimere i loro bisogni, le loro difficoltà, le loro inadeguatezze.
Anche per questa ragione non è mai facile diagnosticare anoressia e bulimia. Malattie che le famiglie fanno spesso fatica ad accettare e per le quali,
non di rado, sentono messa in discussione la relazio ne genitoriale e vivono
profondi sensi di colpa.
La fotografia su queste patologie quindi non si scatta affatto in automatico.
Non esiste, infatti, una stima condivisa della prevalenza di questo disturbo
anche per la difficoltà di uniformare gli studi, oltre che per la tendenza a
nascondere questo disturbo e a rifiutare anche per lungo tempo aiuto e
supporto terapeutico.
Di certo c’è che di anoressia si può morire. Soprattutto quando, nei casi più
gravi, non si riceve un trattamento intensivo. Lo dicono alcuni studi realizzati su adolescenti ospedalizzati per i quali, laddove il recupero c’è stato,
quasi sempre, è durato anni.
Per cercare di entrare nel labirinto di questo disturbo complesso, l’Istituto
Superiore di Sanità ha coordinato una Consensus Conference, voluta dal
Ministero della Salute, nella quale si è cercato di stabilire prima di tutto
quali siano nella comunità scientifica le priorità da per conoscere e poi
per contrastare su tutti i piani i disturbi del comportamento alimentare e
nell’ottica di potenziare percorsi di risposta efficace.
Capire quante siano le persone che soffrono di questa patologia con metodi
rigorosi e uniformi, è stato riconosciuto senz’altro una degli obiettivi più importanti, una delle principali priorità. Una chiara definizione di queste patologie supporta e ottimizza infatti sia i percorsi diagnostici che terapeutici.
Tuttavia, se produrre le migliori evidenze sui percorsi assistenziali e sui migliori approcci terapeutici è un impegno essenziale sul piano scientifico e
sanitario, a contrastare questi disturbi serve l’impegno dell’intera società:
della scuola, della famiglia, ma anche della società intera, per produrre modelli, soprattutto rivolti agli adolescenti che mettano al centro valori in grado di potenziare la costruzione di un’identità a partire dal rafforzamento
delle loro risorse interiori e non dalle performance richieste al loro corpo,
espresse tante volte in termini di magrezze esasperanti.
Serve anche creare un cerchio di protezione intorno a chi soffre perché non
senta addosso lo stigma quando il disagio è più evidente.
Serve anche, poi, che la medicina impari a chiedere a quel corpo che si ammala, quale fragilità stia esprimendo, in modo che alla cura del corpo si
accompagni sempre il sostegno a quella ferita che nasconde ogni disturbo
compulsivo sul cibo.
Auguri all’ Associazione per l’impegno in questa difficile ma preziosa battaglia..
Prof. Walter Ricciardi
Presidente ISS – Istituto Superiore di Sanità
I
Disturbi del Comportamento Alimentare, di cui anoressia e bulimia
nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, rappresentano una
vera epidemia sociale che attraversa tutti gli strati e le diverse etnie, e appaiono tra le prime causa di morte per malattia mentale nei Paesi occidentali.
I disordini alimentari sono malattie complesse che possono manifestarsi
in persone di diverse età, sesso, provenienza sociale, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, e richiedono pertanto un trattamento sia del problema alimentare in sé sia della sua natura psichica.
Tra le ragioni che portano allo sviluppo di comportamenti anoressici e bulimici, si evidenziano, oltre a una componente di familiarità, il fatto che la
persona subisca situazioni particolarmente traumatiche, come ad esempio
violenze sessuali, comportamenti abusivi da parte di familiari o di persone
esterne, difficoltà ad essere accettati socialmente e nella propria famiglia.
Tra gli immigrati, l’acquisizione dei modelli di cultura occidentale può
favorire l’esordio del disturbo; ad esempio, le popolazioni orientali immigrate in UK, Germania e USA presentano una prevalenza di persone affette da tali disturbi simile a quella delle popolazioni residenti e inferiore a
quella dei Paesi di provenienza. Inoltre, gli immigrati da culture in cui la
presenza del disturbo è bassa verso Paesi a prevalenza maggiore, possono
sviluppare l’anoressia nervosa man mano che assimilano il valore conferito alla magrezza quale simbolo di femminilità, popolarità e successo.
L’ambiente socioculturale ha dunque un’influenza decisiva nel verificarsi
dei disordini alimentari: tra i possibili problemi dell’integrazione culturale
il rapporto con l’alimentazione è un aspetto particolarmente fragile, proprio perché le abitudini alimentari sono strettamente connesse alle tradizioni, agli stili di vita e alle credenze religiose di ogni gruppo di popolazione.
In particolare, il bambino immigrato affronta con fatica il processo di
acculturazione, lasciando talvolta emergere proprio attraverso il rapporto con il cibo, anche la propria relazione con il nuovo contesto in cui
vive: il cibo diventa quindi veicolo di significati che riguardano il grado
di benessere del bambino e del suo nucleo familiare nel nuovo contesto
culturale. Inoltre, non bisogna sottovalutare il rischio per questi bambini di sviluppare in futuro patologie tipiche delle società industrializzate
come l’anoressia, l’obesità e altri disturbi alimentari.
È compito del SSN offrire uno spazio di accoglienza, ascolto e presa in
carico dei genitori e dei ragazzi più fragili, nella piena convinzione dell’
importanza fondamentale della prevenzione primaria dei disturbi del
comportamento alimentare.
Un sentito augurio a Donna Donna Onlus affinché sia sempre più attiva
nel contribuire a promuovere efficacemente uno “spazio” di sensibilizzazione e cura in rete con tutti i soggetti e le istituzioni interessate.
Dr.ssa Concetta Mirisola
Direttore Generale INMP
Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà
“D
EVE VINCERE LA VITA” potrebbe essere adottato dai
medici di medicina generale come motto della propria
missione.
Nel caso di disturbi dei comportamenti alimentari, il medico di famiglia si trova in una posizione strategica per intervenire in aiuto e
ritengo che la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale debba operare in modo che i medici possano fare sempre di più.
Questi non possono risolvere i problemi da soli ma hanno bisogno
di poter collaborare con altri professionisti della salute ma soprattutto con le istituzioni e con la comunità in cui si vive.
Per questo motivo i medici di famiglia non possono che apprezzare con entusiasmo iniziative di sensibilizzazione e informazione
come quella della Onlus DonnaDonna auspicando una sempre
migliore informazione rivolta a tutta la popolazione e una formazione specifica degli educatori e delle figure sanitarie che vengono
a contatto in particolare con i giovani.
Tutti, uomini e donne, medici compresi, in maniera diversa, per
far vincere la vita devono adottare stili di vita adeguati, accettare la propria persona, risolvere le tensioni familiari. Sono obiettivi
che richiedono un impegno attivo dei soggetti interessati, ma che
possono e devono essere promossi e perseguiti dalle diverse istituzioni.
A Nadia Accetti, Fondatrice di DonnaDonna Onlus, diciamo che
noi ci siamo!
Dott. Giacomo Milillo
Segretario Generale Nazionale FIMMG
Federazione Italiana Medici di Medicina Generale
I
Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) costituiscono
un gruppo eterogeneo di condizioni patologiche che non può
essere trascurato già in età pediatrica. E’ infatti in questa fase
della vita che, attraverso una corretta diagnosi e un appropriato
percorso terapeutico, è possibile porre le basi per affrontare nel
migliore dei modi questi diffusi problemi di salute pubblica.
Le anomalie che riguardano il rapporto tra individuo e cibo richiedono un approccio multidisciplinare, il coinvolgimento e la collaborazione tra figure professionali con differenti specializzazioni
(psichiatri, psicologi, nutrizionisti, pediatri, specialisti in medicina
interna etc.).
I Pediatri di Famiglia con il loro ruolo di primo punto di riferimento per la salute del bambino possono contribuire enormemente
all’individuazione precoce di tutte quelle situazioni che lasciano
presagire l’insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare e orientare i genitori verso le scelte più opportune.
Come Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri
(Fimp), che rappresenta circa 6000 degli oltre 7000 Pediatri di Famiglia operanti in regime di convenzione con il Servizio sanitario
nazionale, guardo con attenzione a iniziative, come quelle poste
in essere dall’Onlus DonnaDonna, che possono aumentare la consapevolezza su cosa sono e su come si possono affrontare simili
problematiche.
Prof. Giampietro Chiamenti.
Presidente Nazionale FIMP
Federazione Italiana Medici Pediatri
L’
Associazione Nazionale Presidi vuole promuovere una campagna di sensibilizzazione sui temi di anoressia, bulimia e
correlati più generalmente classificati come DCA (disturbi del
comportamento alimentare).
L’iniziativa è promossa dalla associazione DonnaDonna Onlus
con lo scopo di informare e aiutare a riconoscere i segnali che
portano a sviluppare un Disturbo del Comportamento Alimentare
e suggerire come intervenire tempestivamente per una felice risoluzione del problema, stimolando una reale consapevolezza e
accettazione di se stessi.
Secondo gli studi più recenti i DCA si manifestano prevalentemente tra i 12 e i 25 anni e per questo ritengo che una corretta
campagna di informazione nelle scuole potrebbe essere d’aiuto
a moltissimi studenti, docenti e genitori per rapportarsi a questa
problematica in modo più consapevole.
Questo opuscolo illustrativo da diffondere nelle scuole potrebbe
essere il punto di partenza di un’iniziativa di più ampio respiro per
fornire gli strumenti adatti a prevenire il manifestarsi dei DCA a
partire dal contesto sociale nel quale i giovani attraversano un’importante fase di crescita.
Una corretta informazione sui DCA è doverosa da parte delle istituzioni scolastiche preposte ad educare gli studenti poiché la conoscenza oltre a quello che tradizionalmente si apprende a scuola
a seconda dell’indirizzo prescelto è anche e soprattutto imparare
a stare al mondo e a rapportarsi con aspetti che non sempre sono
di facile comprensione.
Mi auguro che questa iniziativa possa contribuire a veicolare un
messaggio di speranza per tutti i giovani che ne sono direttamente
coinvolti o che magari hanno amici che ne soffrono ed aiutare gli
stessi docenti ad avvicinarsi a questi temi per apprendere come
possibile prevenire o affrontare situazioni di questo tipo.
Prof . Mario Rusconi
Vice presidente Nazionale ANP-Associazione Nazionale Presidi
Vicariato di Roma
Centro per la Pastorale della Salute
N
ella mentalità biblica il cibo non è sacro in sé, ma con il sacro
ha molto a che fare.
Nutrirsi equivale a vivere tanto per il corpo quanto per l’anima, che
sono come due facce di una stessa medaglia. La profonda unione
tra corpo e anima è vitale e chiede di essere nutrita, al punto che
Gesù stesso si definisce il “pane vivo disceso dal cielo”. Come il
corpo si nutre di cibo, infatti, l’anima si nutre della Parola di Dio e
dell’Eucaristia, cibo e bevanda spirituale.
Il Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco, attraverso
la pratica delle Opere di Misericordia corporali e spirituali, ci chiama a riconoscere l’unità tra corpo e spirito e a declinarla per il bene
integrale della persona.
Promuovere azioni per contrastare i Disturbi del Comportamento
Alimentare che stanno assumendo i contorni di una vera e propria
epidemia, ci costringe perciò a incontrare le condizioni che li hanno generati. Un’epidemia che riguarda, in tutto il mondo industrializzato, milioni di giovani per i quali il cibo e il corpo sono diventati
un’ossessione.
In particolare sono le donne le prime vittime dei disordini alimentari, quelle che con più difficoltà costruiscono la loro identità sociale e individuale. Sono loro che più facilmente subiscono l’inganno di
un’immagine femminile stereotipata e deformata, veicolata tanto
dai media quanto dal vuoto di valori morali e spirituali in cui siamo
immersi, perdendo il senso profondo di una “teologia del corpo” e
la dignità stessa. .
Mi auguro che il Giubileo aiuti tutti gli uomini e le donne del nostro
tempo, credenti e non credenti, a riscoprire la necessità profonda di
riconciliazione. Tutti abbiamo bisogno di perdonare e di essere perdonati e di impegnarci insieme per affermare il valore inestimabile
di ogni vita umana.
Un grazie a Nadia Accetti per averci ricordato che il disagio di chi
non riesce a nutrirsi bene nasconde una ferita che si annida nell’anima, che è una ferita del senso, come dice lei stessa. E ancor di più
grazie di averci ricordato che per guarire dalle nostre ferite abbiamo
bisogno, prima di tutto di cercare il senso e la bellezza della vita e di
nutrirla con la forza e il coraggio della fede.
Mons. Andrea Manto
Direttore Centro per la Pastorale della Salute e della Famiglia
“La salute è uno stato di completo benessere fisico,
mentale e sociale e non semplicemente
l’assenza di malattia e di infermità”
Definizione di Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
“Grazie ad un buon livello di salute l’individuo e il gruppo devono essere in
grado di identificare e sviluppare le proprie aspirazioni,
soddisfare i propri bisogni, modificare l’ambiente e di adattarsi”
“Carta di Ottawa” Documento redatto nel 1986 “Conferenza internazionale per la promozione della Salute”
“Perché si possa parlare di salute piena” bisogna curare anima e corpo”
Papa Francesco ai partecipanti al congresso di chirurgia oncologica
Carissimi amici,
questo opuscolo nasce dal desiderio di informarvi e aiutarvi a riconoscere i
segnali che portano a sviluppare un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) e suggerirvi come intervenire tempestivamente per una felice risoluzione del problema, stimolando una reale consapevolezza e accettazione
di se stessi.
È dedicato a tutti noi che abbiamo il diritto di vivere con gioia e armonia la
nostra vita nella piena salute del Corpo e dell’Anima,
Sono una donna come tante: con sogni, speranze, emozioni, dolori, fragilità e
tanta gioia di vivere che esprimo in tutto il mio quotidiano. Sono impegnata
con passione, dedizione e grandi sacrifici nell’Associazione da me fondata .
Ho vissuto e vinto il male di vivere, subdolo e devastante dei DCA ;passando
da Anoressia a Bulimia e Binge Eating,fino a nom sentirmi più degna di vivere! Il mio grido è quello di chi ha provato sulla propria pelle questo cancro
dell’anima.
La Fede, l’arte, il perdono e il coraggio di chiedere aiuto mi hanno salvata.
Dal male può nascere il bene e la mia vita ne è testimonianza. Questo è il
messaggio che non mi stancherò mai di diffondere. Il mio sorriso è frutto di
oscurità, buio e lacrime, ma oggi solo luce:.
Cerchiamo di esprimere sempre la nostra anima e le nostre emozioni come
meglio possiamo. “LIBERI DENTRO” dai pregiudizi e dalla paura, non lasciamoci condizionare dal pericolosissimo inganno del “CHE MALE C'È?” o
“TANTO LO FANNO TUTTI”.
Io dico NO e mi ribello con determinazione a questa omologazione superficiale e matrigna di molti disastri umani e sociali. Gustiamo la vita, mangiamo con gioia, con attenzione sempre alla salute e soprattutto vogliamoci un
mondo di bene.
Anche se è spesso uno dei più grandi ostacoli cerchiamo di perdonarci e
perdonare, cerchiamo di guardarci con sincerità e vivere con autenticità. Il
cambiamento è dietro l’angolo, tocca a noi saperlo percepire e affrontare con
coraggio e determinazione.
Dobbiamo entrare nell’epoca dell’Empatia e della Condivisione e guardarci
con Amore e Ammirazione reciproca.
L’UNITà NELLA DIVERSITÀ...
PERCHÉ UNITI SIAMO FORTI, DIVISI SIAMO DEBOLI.
Ringrazio con tutto il cuore tutti coloro che mi hanno aiutata e accolto, anche
con poco! In quest’avventura ho conosciuto persone straordinarie!
Ringrazio tutte le istituzioni che credono in questa sfida e sono portatrici di
questo messaggio!
Come dice Papa Francesco, “Solo L’Amore Salva” dalle ferite dell’Anima e
questa malattia è fame d’Amore, di Verità e di Vita!
Dedico tutto il mio lavoro alla mia famiglia che mi ha supportata con estremi
sacrifici e sofferenze, agli amici e collaboratori e a tutti coloro che vivono
questo atroce dolore....ce la faremo!!
Nadia Accetti
Fondatrice DonnaDonna Onlus
Le Rose Rosse di DonnaDonna Onlus
Qualunque sia la nostra storia...
Qualunque sia il nostro dolore...
Qualunque siano i nostri errori...
Qualunque siano le nostre paure...
Qualunque siano i nostri fallimenti...
Non importa! ...E’ il momento di andare avanti!
Basta sensi di colpa e paure! alziamoci! Sorridiamo!
Il nostro deserto rIfiorirà... e ci riconosceremo un capolavoro, unico e irriptibile!!!
Facciamo pace con noi stessi e con gli altri...
Riconciliamoci e ripartiamo! C’e’ sempre un nuovo inizio!
Coraggio!...Il meglio deve ancora venire!!!
“PRENDETE IN MANO LA VOSTRA VITA
E FATENE UN CAPOLAVORO”
San Giovanni Paolo II
Sai che Tu sei Bellezza?
Il fatto di esistere è Bellezza!
Essere o apparire?
Essere per apparire!
Ti accetti come sei?
Accettarsi non è rassegnarsi!
La bellezza non ha “peso” ne età!!!
E’ la salute che va protetta e ricercata nel rispetto della
propria costituzione naturale, da valorizzare e tutelare
Sai cos’è l’immagine corporea?
Come ti vedi allo specchio?
Sei soddisfatto di ciò che vedi? Ti piaci?
L’immagine corporea è “l’immagine del corpo che ci formiamo nella mente
e cioè il modo in cui il nostro corpo ci appare”.
(Shilder)
Il divario tra il corpo che si ha e quello che si desidererebbe
avere è una delle cause che più frequentemente portano a
sviluppare un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA).
L’impulso di esclamare davanti alla propria immagine riflessa
“...mi piaccio!” è un’esperienza fin troppo rara, sia per le donne
che per gli uomini. Se la nostra immagine riflessa nello specchio
ci rende insoddisfatti tutto ne rimane compromesso, indipendentemente dai successi negli altri ambiti della vita.
Troppo spesso si ricorre a chirugia estetica, trattamenti e altro,
anche invasivo, per “migliorare” e trasformare il proprio corpo.
Ma la sensazione di sollievo dura poco e l’insoddisfazione aumenta innescando una spirale distruttiva sempre più profonda.
Ma, allora, possiamo fidarci della percezione della nostra
immagine corporea se essa è lo specchio, quasi esclusivo,
della nostra esperienza emotiva, del contesto culturale di
appartenenza e dei modelli estetici imposti dai mass media?
Il rapporto problematico con il proprio corpo, pur senza sviluppare un DCA, si puo’ manifestare con la distorsione dell’immagine corporea o La dismorfofobia (dal greco antico dis – morphé,
forma distorta e, phobos = timore): allo specchio si vede ciò
Pensa sempre se ciò che noi vediamo
è reale o è il risultato della rappresentazione
del nostro disagio
Essere oggetto di scherzi, vessazioni e critiche da parte dei
Impariamo a non essere legati solo allo specchio!
Andiamo oltre ed “entriamo” nello specchio!
che si prova e non ciò che si è; ovvero l’interpretazione non reale,
esasperata e negativa, delle proprie caratteristiche fisiche.
compagni può contribuire a un’immagine negativa di se stessi
ponendo i presupposti per il manifestarsi dei DCA.
Nuovi idoli, nuove schiavitù
Le vedi le trappole di un mondo perfetto?
Il mito della perfezione collegato all’ideale di bellezza è troppo
spesso equivocato come garanzia di salute e di successo.
Riconoscere questa contraffazione e sfuggire alla sua arroganza totalitaria è l’unico modo che abbiamo per difendere la nostra individualità.
che porta sempre più verso la solitudine, la paura, l’insicurezza.
La valorizzazione di se stessi e la cura del proprio corpo sono un
diritto e un dovere per sé e gli altri. Non sono sinonimi di vanità e
superficialità ma di salute ed equilibrio, sicurezza e vitalità.
Oggi si vive il paradosso di essere obbligati a modificare il proprio corpo, il modo di pensare e di pensarsi per vestire un
abito e un modello culturale imposti da una società superficiale.
Accettarsi non è rassegnarsi...Accettarsi è valorizzarsi!
L’accettazione e la valorizzazione di sè
sono le armi più potenti per vincere i DCA.
L’armonia tra l’essere e l’apparire
fà di noi un capolavoro unico e irripetibile
“Nell’epoca in cui una certa cura del corpo è divenuta mito di
massa e dunque affare economico, ciò che è imperfetto deve
essere oscurato, perchè attenta alla felicità e alla serenità
dei privilegiati e mette in crisi il modello dominante.
Il mondo non diventa migliore perchè composto soltanto da
persone apparentemente “perfette”, per non dire “truccate”, ma quando crescono la solidarietà tra gli essere umani,
l’accettazione reciproca e il rispetto.”
Papa Francesco
Le aspettative “imposte” dagli altri e verso se stessi sono altissime.
Non lasciano spazio all’errore, spingono alla competizione e all’egoismo, esigono risultati immediati. È una trappola pericolosissima
H o v o lu t o
la p e r fe z io
h o r o v in a
ne e
t o q u e ll o
che andav
Claude M a bene!
onet
Sai cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)?
Perché il cibo? Il cibo è il nemico?
È Fame d’amore,
di
Vita
e di
Verità!!!
“I DCA sono persistenti Disturbi del Comportamento Alimentare o di comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo
che danneggiano in modo significativo la salute fisica e il funzionamento psicologico.”
(Fairburn C.G. et al.( 2003)The Lancet, vol 361, February, 1)
I DCA, quali Anoressia Bulimia Binge Eating e affini, sono patologie
gravissime! Rappresentano un devastante “male di vivere”, un “male
oscuro”divenuto una piaga sociale di emergenza mondiale e sono sempre in allarmante aumento.
In questa malattia il cibo, in quanto elemento essenziale per
la sopravvivenza dell’individuo, diventa il mezzo attraverso
cui manifestare il proprio disagio interiore e una modalità per
esercitare controllo su se stessi, sulle proprie emozioni soprattutto quando si pensa di non essere in grado di controllare gli altri ambiti della propria vita.
L’iilusione del controllo dà protezione e fa "star bene”, ma è
solo un’ illusione che rende la malattia un’amica e un’ allleata
per chi ne soffre; da qui la grande difficoltà a chiedere aiuto.
L’assunzione di cibo stimola, inoltre, la produzione di endorfine
ovvero le amnine del buonumore. Ne risulta chiaro, quindi, il
legame con il nostro stato emotivo oltre che psicologico, organico ed endocrinologico.
Nei DCA il cibo è un rifugio e l’anestetico per non sentire il dolore.
Negli ultimi anni è emerso che i DCA spesso mascherano altre
patologie psichiatriche e dipendenze patologiche come depressione, bipolarismo, ansia e affini e possono portare al suicidio.
Chi soffre di DCA è cosi ossessionato dal cibo che la propria vita
finisce per essere totalmente incentrata sui pasti, impedendo di
provare interesse ed entusiasmo verso qualsiasi altro ambito
della propria esistenza.
L’attuale classificazione medica in uso (dsm-iv-tr Manuale
Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), classifica i
DCA in quattro principali categorie diagnostiche.
•
•
•
•
Anoressia Nervosa
Bulimia Nervosa,
Binge Eating Disorder, BED o DAI
Disturbi dell’Alimentazione Atipici o non Altrimenti Specificati
è importante sapere che:
. Nel mondo oltre 70 milioni, e solo in Italia circa 3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione,
fanno i conti con i DCA senza considerare tutto un sommerso di casi non evidenti o non dichiarati.
.I DCA sono la prima causa di morte, dopo gli incidenti stradali, tra gli adolescenti e gettano nel dolore milione di famiglie.
.I DCA sono espressione di un disagio esistenziale e relazionale che si manifesta come una vera e propria dipendenza,
ne più e ne meno di droga e alcool, attraverso un rapporto alterato con il cibo
.I DCA sono le forme più lente e subdole di suicidio che si conoscono!
. I DCA sono un cancro dell’anima e non una “malattia estetica, della moda o del benessere”
. I DCA portano a conseguenze gravissime per la salute come quelle cardiovascolari, metaboliche diabete, malattie
dell’apparato digerente, squilibri eletrolitici e disfunzioni ormonali.
. La maggior parte di chi soffre è di sesso femminile tra i 12 e i 25 anni, e in aumento sintomi anche tra bambinedi
8 anni e donne in età di menopausa e sono sempre più numerosi anche gli uomini.
Anoressia, Bulimia,
Binge eating...o cosa?
STESSA SOFFERENZA...
...STESSO PERICOLO
non è il cibo il nemico da combattere!
Anoressia nervosa
La caratteristica tipica dell’anoressia nervosa è la severa perdita di peso, che può determinare gravi rischi per la salute.
L’anoressia nervosa letteralmente significa “mancanza nervosa
di appetito” ma si tratta di una definizione impropria perché le
persone che soffrono di questo disturbo, pur rifiutando il cibo,
hanno sempre un’intensa fame.
La perdita di peso è dovuta alla dieta ferrea e fortemente
ipocalorica, conseguenza della paura di ingrassare e di perdere il controllo dell’alimentazione.
La persona anoressica comincia con il saltare i pasti, ridurre le
porzioni, evitare tutti i cibi ritenuti grassi, con una attenzione
ossessiva al contenuto calorico e alla bilancia.
L’eccessiva attività fisica è una strategia che viene usata per consumare calorie, ma è in realtà una modalità fisica dell’organismo
per produrre endorfine in assenza di un’alimentazione equilibrata e normocalorica.
La perdita di peso > 10-15% del peso iniziale o il raggiungimento di un peso < 35-40 Kg (nelle femmine) e < 40-55 kg
(nei maschi) influenza la prognosi “quoad vitam”.
È una malattia che esprime un doloroso e profondo disagio
ed è la patologia psichiatrica gravata dalla maggiore mortalità
(4-10% dei casi) dovuta alle gravissime complicanze organiche
o al suicidio.
Bulimia
La bulimia nervosa letteralmente significa “fame da bue” ed è
caratterizzata da grandi abbuffate seguite da episodi di vomito autoindotto e forti sensi di colpa.
Nella bulimia nervosa i tentativi di perdita di peso sono interrotti frequentemente da episodi di abbuffate e vomito e ciò
spiega perché il peso rimanga generalmente nella norma o
lievemente al di sopra o al di sotto del normopeso.
È una forma subdola di DCA perché è difficilmente riconoscibile all’occhio esterno rispetto all’anoressia nervosa, ma da
ricerche scientifiche si evince che il numero delle pazienti che
ne soffrono è decisamente più alto.
Nella maggior parte dei casi le abbuffate sono seguite da altri
comportamenti eliminatori, come l’uso di lassativi o di diuretici. La bulimia colpisce 1-3 donne su 100 ma sicuramente il
numero reale di persone affette è superiore.
LA MALATTIA NON è UNA SCELTA
Nè UN CAPRICCIO
Binge Eating Disorder
(Disturbo dell’Alimentazione Incontrollata - DAI)
Chiamato dagli anglosassoni “Binge Eating Disorder” (BED) e
tradotto in italiano con il termine “Disturbo da Alimentazione
Incontrollata”, è caratterizzato da significativi episodi di abbuffate, cioè assunzione di un’elevata quantità di cibo in modo
compulsivo e fuori controllo.
Le abbuffate sono indipendenti dallo stimolo della fame,
quasi sempre avvengono in solitudine e non si è gratificati, se
non solo momentaneamente, ma si vivono forti e invalidanti
sensi di colpa avendo perso completamente il controllo!
Non esistono meccanismi di compensazione (vomito, lassativi,
diuretici, esercizio fisico compulsivo) e il soggetto è in netto
sovrappeso.
È una delle cause dei crescenti casi di obesità ma
risulta chiaro che il fenomeno dell’eccessiva assunzione
di cibo su base emotiva non può essere affrontato con una
semplice dieta o corretta alimentazione.
Obesità e DCA condividono numerosi fattori di rischio.
Disturbi non altrimenti specificati (NAS) e disturbi atipici
I disturbi dell’alimentazione NAS costituiscono la categoria più
frequente di diagnosi di disturbo dell’alimentazione.
A questi vanno aggiunti nuovi disturbi come:
• Diabulimia, un disordine alimentare e psicologico che
colpisce circa un terzo delle giovani donne diabetiche che,
per conformarsi ai modelli dei media e perdere peso più
rapidamente “saltano” le iniezioni di insulina. I livelli alti di
glucosio nel sangue a lungo andare possono provocare cecità,
disordini cardiovascolari, problemi ai reni e ai centri nervosi;
• Ortoressia caratterizzata dall’ossessione del mangiar sano,
dalla ricerca spasmodica del cibo giusto, genuino e naturaletrascurando ogni altro interesse.Oggi in allarmante aumento!
• Vigoressia o Bigoressia che si esprime con
un’applicazione maniacale all’esercizio fisico praticato in
palestra (body building in particolare), l’adozione di
diete squilibrate iperproteiche e l’uso di farmaci, con
notevoli danni per la salute.
• Sindrome da Alimentazione Notturna, caratterizzata da insonnia e risvegli notturni con conseguenti episodi di
“fame nervosa” e abbuffate per riuscire a dormire.
• In tutti i DCA sono presenti altri comportamenti specifici,
come ad esempio il body checking (controllare di continuo
il peso e le forme corporei), il food checking (controllare il
cibo e l’atto del mangiare), evitare l’esposizione del corpo e la
sensazione di essere grassi a prescindere dalla taglia corporea.
E’ UN GRIDO SORDO E DISPERATO
DI DOLORE E DI VOGLIA DI VIVERE
L’apparenza inganna ... la sofferenza non ha peso
Il dolore troppo spesso non si vede!
I DCA se non trattati diventano, un stile di vita!
Il dolore profondissimo dei DCA molto spesso non si manifesta in eccessivo sottopeso o sovrappeso!
E’ un paradosso pericolosissimo sia per l’occhio esterno che per le persone interessate,
Il buon funzionamento in altre aree della vita e l’atteggiamento razionale possono ingannare!
Le
Conosci
cause dei
DCA
le cause dei
DCA? Vittime
o
Carnefici?
derivano dalla concomitanza di fattori sociali, psicologici e biologici:
Tra i più frequenti ci sono: esperienze di violenza psicologica e fisica, abbandoni, insoddisfazione corporea,
conseguenze di regole dietetiche estreme e rigide imposte dall’industria della dieta., abusi, aborto.
La dieta eccessiva è una delle cause più importanti dell’insorgenza dei DCA,
IMPORTE CAPIRE che la motivazione inconscia che fa’
intraprendere la strada illusoria e distruttiva dei dca e’ un
estremo e disperato bisogno di vivere e non di morire,di trovare la propria identità, la propria dignità e il proprio riscatto
su tanti dolori o “ingiustizie”. E’ una modalità “malata” e
disperata di istinto di sopravvivenza difronte ad una reatà
che in quel momento non si riesce a gestire o capire.
Si cerca di prendere in mano il controllo della propria vita.
Ci si sente finalmente padroni, nella propria “oasi di paradiso”,
ma è un inganno: molto presto è la malattia, diventata “amica”,a
controllare te e a prendere il sopravvento.
Così, piano piano, silenziosamente, la spirale infernale e distruttiva
ti divora fino ad annientarti psicologicamente e fisicamente.
Cadere in questa subdola trappola non vuol dire non valere,
tutt’altro! Chi si ammala è solitamente sensibile, profondo,
preparato e inteliggente.
Capire questo pericoloso e perverso paradosso deve portare tutti, diretti interessati, familiari, amici, e tutta la società ad
essere molto attenti e compassionevoli e responsabili gli uni
verso gli altri!
Questo è il primo importante passo per vincere e poter uscire dal tunnel.
Temi il giudizio altrui?
Giudichi?
Liberiamoci dal giudizio
il GIUDIZIO è la parola chiave ed una componente essenziale nell’insorgenza
dei DCA, influenza il nostro modo di ragionare e di confrontarci con gli altri e spesso si
trasforma in violenza verbale e fisica.
Molte persone tengono nascoste le proprie ferite perché ritengono che siano dovute a fallimenti
o errori personali e quindi non devono mostrarle temndo il giudizio e l’esclusione.
Studi recenti hanno confermato l’osservazione originale di Garner e Garfinkel, trovando
un più alto tasso di problemi alimentari e preoccupazioni per il peso nelle persone che ricevono commenti critici sul peso e sul corpo o fragilità.
Il senso di inferiorità e di ineguadatezza portano a chiudersi in modo molto pericoloso.
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile
che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei!
Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come
un opera di teatro che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente
ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi. Charlie Chaplin
...le
STOP alla violenza, fisica e psicologica!
STOP a discriminazioni e bullismo!
parole possono ferire e possono guarire!!
...e
l indifferenza uccide!!!
NON FACCIAMOCI RUBARE
I COLORI
DELLA VITA
Basta nascondersi!
Accendi la luce che è in te!
Intervenire prima possibile è vincere!!!
E’ ora di andare avanti!
STOP alla guerra con te stessa! Non aver paura!
“E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare
a tutti i tentativi perché uno è fallito. E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo
perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto.
Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio”. Il Piccolo Principe
Anoressia e bulimia sono forme di protesta al sistema sociale che ci circonda.
Nell’ anoressia si chiudono tutte le porte vitali a un mondo che non si riesce ad accettare;
nella buli­mia invece, il mondo lo si vuole combattere con le sue stesse armi, quelle spietate dell’opportunismo di chi ti “usa e fagocita” per poi “ gettarti e vomitarti”.
L’unica vera arma per uscire dalla logica distruttiva dei DCA ed esprimere il proprio
dolore è la PAROLA. DOBBIAMO parlare, DOBBIAMO chiedere!
Rompiamo
Non
il silenzio e la solitudine!
Trasforma il TUO dolore il TUO punto di forza
La malattia non è una scelta e non è una colpa!
c’è nessuna vergogna nel chiedere aiuto e nel ricadere.
Guarire è possibile! ...TOTALMENTE!
Non esistono ricette magiche e scorciatoie!
Bisogna iniziare e mettersi in gioco..
Prendersi per mano e farsi prendere per mano!
negli ultimi anni la ricerca scientifica ha dimostrato che ci sono motivi reali di ottimismo
nel trattamento dei dca. Per essere efficace l’intervento terapeutico-riabilitativo, secondo le ultime linee guida,
deve essere di tipo multidisciplinare integrato (psico-nutrizionale) Condotto da specialisti del settore che interpretano un
modello di intervento altamente strutturato, che include medici - nutrizionisti,clinici, psichiatri, internisti, endocrinologo,
tfisiatri - psicologi, fisioterapisti, educatori e il lavoro con la famiglia .
Esprimersi in tutti i modi e impegnare la mente è vitale, da qui l’integrazione di attività ludico-creative,
ricerca sprituale e antropologica; che possono essere considerate vere e proprie terapie.
Le
ferite dell’Anima hanno bisogno di mdicine per l’Anima
e il
“farmaco”
per eccellenza è il
PERDONO!
Perdònati e Perdona! Perdonare è VINCERE!
E questa è davvero una cosa importante!
Lasciamo andare,abbandoniamo, rinunciamo,Perdonare non è sconfitta ma vittoria!
Il risentimento per offesa, torti, violenze, o altro continua a creare un profondo stato
di disagio e conflitto liberiamoci da questo peso enorme.
Perdonare noi stessi è molto più difficile e doloroso ma necessario!
il perdono “ricevuto” e il perdono “dato”, ci guarirà!
la famiglia...
La famiglia è il primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. La famiglia è la prima casa del tuo cuore della tua anima, il primo luogo di educazione
all’amore per se stessi e gli altri. Tutto ciò che siamo ha origine dalla famiglia, nel bene e nel male.
Spesso le cause dei DCA o di altre malattie psicosomatiche si trovano in dinamiche familiari da capire, senza condannare o rivendicare; il dolore di ferite molto profonde aumenterebbe in modo distruttivo per noi per gli altri.
Ogni difficoltà si supera e si affronta con l’amore e il dialogo, nella certezza che i genitori, i fratelli o
sorelle sono, salvo rare eccezioni, coloro che al mondo ci amano di più!
L’odio e il rancore non superano nessuna difficoltà. La divisione dei cuori non supera nessuna difficoltà.
Importante imparare ad andare oltre cercando di correggere dinamiche di situazioni sbagliate con uno sguardo di perdono
e compassione. Solo l’amore è capace di superare la difficoltà. L’amore è festa, l’amore è gioia, l’amore è andare avanti.
Tante ferite degli affetti, tante lacerazioni nelle famiglie incominciano con la perdita del dialogo e della fiducia.
Certamente non esiste la famiglia perfetta, genitori perfetti né figli perfetti. ogni genitore prima di essere genitore è stato
figlio e così via quindi imperfetto come tutti noi ma salvo rarissime eccezioni il genitore è colui che ci ama di più nel mondo.
Le famiglie non sono un problema da isolare o il bersaglio da colpire
sono un’opportunità e Una grande risorsa, da proteggere e accompagnare.
senza alleanza con i familiari il trattamento dei dca è più difficile e A RISCHIO DI FALLIMENTO
la scuola...
La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte!
Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco.
A scuola si“socializza”: si incontrano persone diverse da noi, diverse per età, per cultura, per origine,per capacità.
La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello
Ecco perché ci sono tante discipline! Per stimolare la nostra ’intelligenza,la conoscienza, la coscienza,
l’affettività e i sentimenti, il corpo, il rispetto per noi e per gli altri, eccetera. E insieme questi elementi ci fanno
crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi.
La vera educazione ci fa amare la vita, ci apre alla pienezza della vita!
La scuola è un luogo di incontro, di crescita e di scoperta!
abbiamo bisogno e di una cultura dell’incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme
SOCIAL media e WEB...
Opportunità? O trappola e pericolo?
Come abbiamo capito è necessario e naturale appartenere ad una comunità e i social network possono creare un sostituto della comunità.
C’è differenza tra una comunità reale e una virtuale?
O forse la realtà virtuale è diventata reale?
I social media sono molto utili, una grande risorsa e opportunità, ma sono anche una grande trappola.Ci si sente potenti, si sente di averne il controllo. E’ possibile aggiungere amici se lo si desidera, è possibile eliminarne.
Ci insegnano il dialogo? o ci inducono ad evitare le polemiche o innescare polemiche e giudizi? Hanno l’intento di unire? di aprire i propri orizzonti? O diventano
la zona di confort in cui essere unici, compresi e liberi
di esprimere le nostre emozioni con l’illusione di viverle
realmente? La vita reale si sdoppia nel virtuale? Il virtuale
rischia di prendere il sopravvento isolandoci sempre piu?
Negli ultimi anni in italia e all’estero sono nate delle
comunità virtuali “PRO ANA” e “PRO MIA”, dove ragazze e ragazzi, per lo più giovanissimi, si sostengono nella condivisione del proprio essere, del proprio dolore
e inneggiando e aiuntandosi nel non mangiare e vivere
insieme i DCA.
Sono realtà delicatissime dove, da una parte c’è il vitale
bisogno di espriemere il proprio malessere senza paura
del giudizio, di sentirsi capiti e meno soli; ma dall’altra
sono una trappola pericolosissima che alimenta la forza
distruttiva, l’illusione del controllo e l’isolamento!
Anche il fenomeno del CYBERBULLISMO e le tristi conseguenze possono essere causa dell’isorgenza dei DCA
Viviamo come grande opportunità il web e i social!
viviamoli e non facciamoci vivere
stOP ALLE PERICOLOSE “COMUNITà VIRTUALI” RAPPRESENTATE DAI SITI “PRO ANA” E “PRO MIA”
e il CYBER BULLISMO CHE SOSTENGONO E PROMUOVONO ANORESSIA E BULIMIA E DISCRIMInazione!
e’ urgente una seria e reale educazione al DIALOGO e all’ ASCOLTO
perchè sono gli strumenti più POTENTi per vncere i DCA E IL “MALE DI VIVERE”
aBBIAMO BISOGNO DI PUNTI DI RIFERIMENTo SALDI E autentici
la solitudine, l’abbandono sono le grandi paure della nostra epoca individualista e indifferente
VINCERE SI PUO’ e si Deve!!!
Non sottovalutare il problema non pensare di farcela da sola
A chi ti puoi rivolgere?
L’esperto è un amico e un alleato!!!
Ce la faremo!!!
CURARE E PRENDERSI CURA!!!
FIDARSI E AFFIDARSI!!!
Impara a considerare i DCA come una malattia e la ricerca di un aiuto e un confronto come un’occasione di coraggio,
di umiltà, di consapevolezza e di sana attenzione per te stesso. Questo è il modo più naturale per esprimere la tua
vera potenza e il controllo della tua vita! NO DIETE “FAI DA TE”! NO CURE”FAI DA TE”
Il medico di famiglia è la prima persona a cui rivolgersi per farsi aiutare a intraprendere un percorso di guarigione.
Egli saprà indicarti le strutture e i professionisti che con competenza lavorano nell’affrontare questi problemi.
Puoi rivolgerti direttamente ai servizi pubblici, ai consultori, oratori, parrcchie e ad associazioni onlus riconosciute o strutture spesso convenzionate che attualmente sono presenti e operano in tutte le regioni del
territorio nazionale.
Chiedi sempre la qualifica della persona con cui parli, il tipo di terapia applicata, i costi dell’intervento (se non è
pubblico), la durata media della terapia, gli obiettivi a breve e medio termine.
Dialogo e Ascolto sono VITALI
Troppe volte incomprensioni, dubbi, paure, piccoli questioni o gesti apparentemente banali, se non
chiariti, affrontati ed elaborati; possono essere le radici profonde che portano ad ansia,
depressione, chiusure, fallimenti,paure, complessi e rotture, dentro di noi e con gli altri, difficili da riparare.
Spesso non ci si apre per imbarazzo, per vergogna, per paura, perchè non si dà peso o per orgoglio.
Parliamo, affrontiamo, esprimiamoci, non teniamo dentro,
Liberiamoci e alleggeriamoci da ogni peso.
Famiglia, scuola, amici e fiducia negli esperti sono la sicura via per la vittoria!
Quando puoi considerarti guarita?
La ricerca scientifica nel campo dei DCA ci aiuta a rispondere a questa domanda
indicandoci quali sono i principali segnali positivi di una stabile guarigione:
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L’aumento in positivo dell’autostima.
La migliore accettazione della propria immagine corporea.
Raggiungere e accettare il proprio peso naturale.
La drastica diminuzione e l’eliminazione dei comportamenti disfunzionali.
Migliorare la capacità di essere indulgenti con sé stessi e i propri errori.
Considerare gli errori come occasioni di crescita e cambiamento in positivo.
Mangiamo con Gioia!
Gustiamo la vita!
Scopriamo e viviamo il nostri talenti e i nostri desideri.
Viviamo i nostri sentimenti ed emozioni senza condizionamenti
Le ferite del cuore ci condizionano ma la guarigione è possibile
e il nostro cuore sarà colmo di allegria! Impariamo ad amare
e a lasciarci amare. Giu le maschere! Non cerchiamo di apparire
diversi! Liberi e non più schiavi dello sguardo e del giudizio altrui!
Non chiudiamoci in noi stessi e ontinuamo ad amare nonostante tutto!
“Terapia del Sorriso, Terapia dell’ abbraccio e Terapia dell’affetto”
Papa Frncesco
Unità Di Anima E Di Corpo : Siamo Anima Vivente
“Perché si possa parlare di salute piena bisogna curare anima e corpo.” Papa Francesco
Il nostro corpo con i suoi 10 apparati e tanti organi è la meraviglia più grande che esiste in natura.
Il corpo è il contenitore dell’anima e l’ anima è dunque la sede della personalità dell’uomo.
è nell’anima che si trovano la volontà, l’intelletto e le emozioni., che si esprimono mediante il corpo”.
Il corpo umano è la nostra “prima casa”,è il vestito dell’anima con cui ci relazioniamo con il mondo e merita dignità e attenzione.
Il nostro corpo ci parla e racconta la nostra storia: gioia e dolori, le lacrime non versate, le paure non espresse,
l’amore non manifestato o non ricevuto, le parti abusate...dell’anima che vive in noi!
Quando anima e corpo sono separati il corpo diviene semplice laboratorio biochimico e spesso la mente diventa il
primo campo di battaglia! La mente spesso di mente. E’ nel dialogo interiore che si urla tutto e il contrario di tutto.
Solo con una reale riconciliazione tra anima e corpo si arriverà al cuore della propria corporerità per sprigionare cosi quel
tesoro di bellezza che siamo, con la gioia di donarsi e di amare. Dal corpo deriva energia, il corpo è il motore dellavitalità
psichica e spirituale! IMPARIAMO A VIVERE LE NOSTRE EMOZIONI E SENTIMENTI CON SPONTANEITA’ E LIBERTA’.
“Mi fu dato di nascere una seconda volta quando la mia anima e il mio corpo si amarono e si unirono in matrimonio” K.Gibran
“Non abbiate paura della tenerezza”
Papa Francesco
Dobbiamo dare e riprendere l’autentico “senso dei sensi”,
vivendoli e canalizzando in loro l’espressionedi tutte le nostre emozioni e sentimenti.
Dobbiamo vivere appieno uno schema corporeo vibrante e vitale che ci farà gustare la forza la potenzialità
e il calore della corporeità senza la malizia e la schiavitù che la società ci induce,
Dobiamo sperimentare e incoraggiare quei gesti naturali e vitali che nutrono e sostengono tutto
il nostro essere, anima e corpo : l’abbraccio, la coccola, la carezza, la tenerezza, il sorriso!
CONSIGLI PER essere…LIBERI DENTRO
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Pensa al corpo come sostegno della tua personalità che merita tutto il tuo amore e la tua attenzione;
Accetta con forza e dignitàà il tuo aspetto fisico;
Non vivere il tuo corpo come una fonte potenziale di umiliazione;
Sentiti libera e gratificata da te stessa; Vivi le tue emozioni e sentimenti;
Trasforma quelli che tu consideri i tuoi difetti e la tua diversità in ciò che ti rende irripetibile, unica e speciale;
Abbi consapevolezza dell’unicità del tuo valore e della tua personalità senza paura di andare controcorremte.
il corpo l’elemento più consumato della società dei consumi
Fitness, sessualità e lotta contro il grasso sono mani­festazioni dell’angoscia profonda dell’uomo contemporaneo.
Un’angoscia che, ovviamente, si tramuta in domanda nei mercati consumistici e produce un’offerta diffusa.
Così «l’urlo -silenzio» delle nuove generazioni si esprime anche attraverso le incisioni, le bruciature, le escoriazioni e
le la­cerazioni del proprio corpo che le persone della società liquida si autoinfliggono come forma di regolazione delle
proprie tensioni. La pelle diventa la superficie d’iscrizione del malessere.
Si cambia il proprio corpo perché non si può cambiare l’ambiente in cui si vive.
Le ferite corporali inflitte nel fenomeno dell’autolesionismo non sono un indice di follia ma una par­ticolare forma di
lotta contro il male di vivere che segnala l’ina­deguatezza della parola e del pensiero difronte al proprio dolore.
Smetti
di far del male al tuo corpo!
Il corpo ha memoria ma generalmente si tende a sottolineare i fatti negativi ,
permettendo loro di continuare a ferirci e pesarvi! Ricerchiamo le cose belle del passato!
Anche se la tua vita fosse un disastro esercitati a ripescare tutti gli eventi positivi
RINGRAZIAMO E AMMIRIAMO LA MERAVIGLIOSA CREATURA CHE SIAMO.
riprendiamoci la nostra dignità
Il corpo della donna è vita!
libere di essere noi stesse...uniche e irripetibili!
da oriente ad occidente unite per vincere i dca!
i DCA possono colpire donne e uomini di tutte le età, etnie,
credo religioso, peso, orientamento sessualie ed estrazione socio-economica.
costi sociali ALTISSIMI
I DCA possono essere considerati malattie sociali a tutti gli effetti
per il grave impatto complessivo sulla qualità della vita
i dca rappresentano una delle maggiori sfide per il sistema sanitario nazionale e mondiale!
per il loro violento impatto psicologico sono causa di una vera e propria morte dell’anima
e condizionano tutta le sfera privata, lavorativa e sociale dell’individuo e della sua famiglia
influenzando inevitabilmente la qualità di vita e capacità lavorativa e quindi la produttività stessa.
esistono molte strutture convenzionate e private che trattano con eccellenza i dca,
ma spesso si arriva a chiedere aiuto quando il male e’ gia in uno stato avanzato o cronico, e tutto diventa
piu’ complicato, costoso e doloroso da affrontare, sia per la persona che soffre che per i familiari.
e’ urgente un’azione di informazione e formazione congiunta tra medici di famiglia, pediatri, scuole,
oratori, realtà sociali e della comunicazione per aiutare a capire i dca e il mondo che li circonda; cosi da
indurre ad uscire allo scoperto senza paura nè vergogna ed iinsegnare a vivere sentimenti ed emozioni con gioia
La fame d’Amore è molto più difficile da rimuovere della fame di pane
Madre Teresa di Calcutta
Alzati e Risplendi!!!... oggi!!!
Non rimandiamo sempre a domani...
“Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente:: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani,
perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivi” Dalai Lama
Non sottovalutiamo il problema e non pensiamo di farcela da solo.
L’esperto è un amico e un alleato.
La corretta informazione è il primo passo per affrontare e prevenire i DCA.
E ricorda che la salute e la bellezza passano anche attraverso la tutela legale.
Sentirsi protette e rispettate aumenta il proprio senso di autostima e valore.
Al primissimo dubbio o sintomo cerca subito un confronto con qualcuno che ti è vicino.
Non abbiamo paura delle emozioni,anche se ci portano forse a soffrire e a metterci in gioco.
Esprimerei nostri bisogni, liberarsi dai sensi di colpa e dal proprio giudizio è vitale.
Impariamo ad andare oltre! Oltre lo specchio! Oltre le apparenze! Oltre le parole!
La malattia è un’ opportunità di cambiamento...per tutti: famiglia, figli, scuola, amici!
Liberi dentro per scoprire e vivere le nostre emozioni ...imparare ad amare e lasciarsi amare!
L’interesse per sé e la cura per gli altri
L’individualismo radicale si vince con una vita di comunione e di servizio, aprendosi alla speranza di cui è carico il futuro
Si deve ritornare a un’etica planetaria e alla speranza di una moralità intesa come cura per l’altro o ancora meglio
«del­l’essere per l’altro» per andare oltre il vivere solamente per sé. La cura dell’altro come fonte della felicità
La nostra vita è un’opera d’arte,
che lo sappiamo o no,, che ci piaccia o no… dobbiamo tentare l’impossibile “. Bauman
IL POTERE DEL SORRISO
Sorridiamo sempre e comunque, nonostante tutto!
Con la gioia di vivere, Auguri e tanti Sorrisi a tutti!
Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso
(Madre Teresa di Calcutta)
“DonnaDonna” è una piccola Associazione che con tanto amore e passione ha scelto di
combattere i Disturbi del Comportamento Alimentare e gli stereotipi attraverso l’arte
e la riscoperta della bellezza insita nell’unicità di ognuno, con la primaria missione di
informare e sensibilizzare, anche in luoghi non predisposti alla cura.
Risulta chiaro che, seppur sostenuti moralmente da realtà istituzionali e non, un’Associazione come la nostra, non può e non deve sostituirsi al Sistema Sanitario o ai Ministeri, ma
può, deve e vuole aiutare a tener viva l’attenzione su un male forse ancora troppo “oscuro”
e che miete vittime in modo sempre più esponenzialem cercando di creare rete con le altre
realtà presenti sul terrirorio! Collabora attivamente con varie realtà e con l’ Associzione
Camilliana “La Fiaccola della Carità”intente aprire un piccolo centro di ascolto.
Il messaggio è forte e chiaro, vincere si può! I DCA se riconosciuti in tempo sono facilmente affrontabili e superabili! Non dobbiamo distrarci, né abbassare la guardia! MAI!
Dialogo e Accoglienza per Credere, Amare e Sperare
affinché tra i popoli si instauri la Vera Civiltà dell’Amore
www.donnadonnaonlus.org
[email protected]
donnadonnaonlus
Aiutaci se puoi:
IBAN IT71L0335901600100000125683
“DonnaDonna” nasce dalla dolorosa esperienza di Nadia Accetti, testimonianza
reale di vittoria sui Disturbi del Comportamento Alimentare, di cui ha sofferto
per più di 10 anni rischiando la vita. Si avvale del supporto e della supervisione di
professionisti, religiosi e laici, proprio per cercare di essere uno strumento di Bene
con linguaggi semplici anche in luoghi difficili, ostili e tra non credenti.
Con un approccio vivace e gioioso, promuove campagne di sensibilizzazione e
progetti anche nelle scuole, dove l’arte e la fotografia, accompagnati dalla consulenza di esperti, sono gli strumenti scelti per dissacrare le paure e vincere il giudizio di una società che troppo spesso propone modelli estetici e morali discutibili.
“DonnaDonna”è un’Associazione di ispirazione Cattolica che vuole partire dalla radice
del male dell’anima e mossa dalla forte convinzione che dio è amore (1Gio.4,7-12) intende
approfondire il dialogo interreligioso, cosi da poter stimolare una reale riflessione
su questa malattia che miete vittime a più livelli, dalla persona che sta male a tutto
l’ambiente familiare, sociale e lavorativo che la circonda.
DonnaDonna riconosce nei dca malattie non solo sociali ma che necessitano anche di
opere di misericordia corporali e spirituali.
“Più cuore nelle mani” San Camillo de Lellis
“Solo l’ Amore Salva” Papa Franceso
Stop Anoressia & Bulimia
Uniti per la Salute del Corpo e dell’Anima
Campagna di Sensibilizzazione e Informazione “deve vincere la vita”
Opuscolo realizzato con la consulenza di esperti e in collaborazione con persone che hanno sofferto e vinto i DCA.
La scelta di colori e immagini positive e allegre non vuole sminuire il MOSTRO dei DCa e della depressione!
Tutt’altro! Si vuole lanciare un messaggio forte e chiaro di vita e di speranza: SE RICONOSCIUTI I DCA SI AFFRONTA-
NO E SI VINCONO! Si possono prevenire con una battaglia socio culturale basata su:accoglienza, dialogo, tenerezza, accetta-
zione di sè e dell’altro, gioia e libertà di essere se stessi per riconoscersi utile e preziosi per il mondo in cui viviamo! Questo
lavoro è la prima tappa di altro materiale d’approfondimento utile per capire e conoscere meglio i DCA! Uniti vinciamo!
Consulenza Scientifica :
Prof. Vincenzo Costigliola., Dott.sa Bianca Bianca Maria Palleschi, Dot. Sergio Longo, Dot. Antonio Grassi, Dott. Luigi De Salvia
realizzazione a cura di Nadia Accetti per DonnaDonnaOnlus.
Ringrazmenti per consulenza Padre Pietro M.Schiavone S.J
alcuni testi sono liberamente ispirati dagli scritti di Papa Francesco (© LEV)
foto realizzate per DonnaDonna Onlus da Salvatore Arnone (Cal.2016), Gianni Catani, Dario Evangelista
EMA-EDA
Religions
for
Peace
Fiaccola
della
Carità
proviamoci
un pò
grazie a tuti coloro che a titolo gratuito hanno aiutato la realizzazione di questo materiale
Ringraziamento Speciale
A Mons. Guillermo Karcher per la Sensibilità dimostrata.
Campagna di Sensibilizzazione e Informazione “deve vincere la vita”, uniti per la vera PACE con se stessi e con gli altri!
Vinciamo insieme le cause dei
Disturbi del Comportamento Alimentare (dca):
Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità, Ortoressia,
Bigoressia, Vigoressia, Drinkoressia, Diabulimia
. I DCA sono malattie gravissime e non un capriccio. Sono espressione
di un disagio psicologico e relazionale che si manifesta come una vera e
propria dipendenza, ne più e ne meno di alcool o droga.
. I DCA rappresentano la prima causa di morte, dopo gli incidenti
stradali, tra gli adolescenti gettano nel dolore milione di famiglie.
. i dca rappresentano una della maggiori sfide del Sistema Sanitario
nazionale e mondiale e sono sempre in allarmante aumento.
. la maggior parte di chi soffre è di sesso femminile tra i 12 e i 25 anni,
Ero intrappolata nella malattia,
nella vergogna, nella paura,
nella sofferenza e nei sensi di colpa.
Ora sono rinata!
Finalmente sono libera. !
LIBERA DENTRO!
e in aumento sintomi anche tra bambine di 8 anni e donne in età di
menopausa e sono sempre più numerosi anche gli uomini.
. Le cause dei DCA derivano dalla concomitanza di fattori sociali,
psicologici e biologi. Tra i più frequenti ci sono: esperienze di violenza fisica o verbale, abbandoni, insoddisfazione corporea, aborto.
La dieta eccessiva è una delle cause più importanti.
. I DCA portano a conseguenze gravissime per la salute : cardiova-
scolari, metaboliche diabete e malattie dell’apparato digerente. e
condizionano tutta le sfera privata, lavorativa e sociale dell’individuo
e della sua famiglia influenzando inevitabilmente la qualità di vita e
capacità lavorativa e quindi la produttività stessa.
SORRIDO. e SORRIDERò
. DCA sono le forme più lente e subdole di suicidio che si conoscono!
finchè avrò respiro!!!
. Chi si ammala è solitamente sensibile, profondo, preparato e inteliggente.
Deve vincere la vita!
. La famiglia è un prezioso ed indispensabile alleato per vincere i DCA.
Nadia Accetti
NON è IL CIBO IL NEMICO DA COMBATTERE !!!
VINCERE SI PUò !!!
con i messaggi di solidarietà:
con la benedizione
del Santo Padre Francesco
realizzato da