Shock loss post‐operatorio Ci sono sempre alcuni rischi associati ad ogni tipo di intervento chirurgico ed è importante essere a conoscenza non solo dei grandi benefici che il trapianto di capelli può offrire ma anche dei rischi ad esso associati. Qua sotto troverete una breve panoramica dei possibili rischi associati ad un intervento di trapianto di capelli: Cicatrici – minime od importanti (la formazione di cicatrici di grandi dimensioni è rara se l’intervento è eseguito da un chirurgo di prim’ordine) Infezione post operatoria Sanguinamento eccessivo Guarigione ritardata Morte dei follicoli innestati Singhiozzo post operatorio (raro) Gonfiore della fronte e del vivo (comune ma temporaneo) Perdità di sensibilità/insensibilità dell’area donante e ricevente (quasi sempre temporaneo) Shock loss temporaneo (i capelli indigeni e quelli trapiantati in passato potrebbero cadere a causa del trauma della chirurgia ma ricresceranno) Shock loss permanente (si verifica quando i capelli pre esistenti sono danneggiati durante l’intervento od erano ormai a punto di cadere a causa dell’avanzare dell’alopecia androgenetica) Rossore dell’area ricevente Affossamenti (pitting) /Avvallamenti (cobble stoning) /striature dello scalpo (deformazioni della pelle dello scalpo dovute solitamente all’uso di strumenti chirurgici non moderni o alla mancanza della cura necessaria durante la chirurgia) Una spiacevole situazione che si può verificare a seguito del trapianto di capelli è quella legata al fenomeno conosciuto come shock loss. Si tratta nella maggioranza dei casi di una situazione temporanea che provoca uno “shock” dei capelli nativi a seguito del trauma subito dallo scalpo durante l’intervento di trapianto di capelli. Questo fenomeno si manifesta con una caduta dei capelli nativi che nella maggioranza dei casi è temporanea. Lo Shock loss si verifica quando i capelli nativi sono deboli e non hanno la sufficiente forza per resistere al trauma che sta per interessare la zona ad essi circostante. Il più delle volte i capelli colpiti da shock ricresceranno ma solo dopo circa 3 o 4 mesi, vale a dire dopo che sarà terminata la fase di riposo. Lo Shock loss può verificarsi sia nell’area donante che nella zona ricevente dopo poche settimane od entro pochi mesi da quando ci si è sottoposti ad una chirurgia di trapianto di capelli. Lo shockloss post operatorio si verifica anche nelle donne. Il rischio di shock loss è lo stesso sia per gli uomini che per le donne che si sottopongono ad un trapianto di capelli ma mentre nelle donne i capelli caduti sembrano ricrescere sempre, ciò non si verifica per gli uomini, soprattutto nei casi in cui il paziente soffre di un’alopecia in rapida evoluzione e presenti moltissimi capelli miniaturizzati. Ci sono due forme di shock loss, temporaneo e permanente Lo shockloss permanente, sebbene sia raro, può verificarsi in due modi: 1. Il chirurgo seziona i follicoli pre esistenti (il rischio è ridotto significativamente quando ci si affida ad un chirurgo preparato, ma è al contrario elevato quando ci si rivolge a cliniche che utilizzano strumenti non all’avanguardia e di dimensioni eccessive per realizzare le incisioni ed innestare plug, o mini‐micro innesti. 2. Si verifica per i capelli già interessati dal processo di miniaturizzazione (vedere informazione a pagina 3), questi capelli sarebbero comunque caduti in futuro anche se il paziente non si fosse sottoposto a chirurgia. Questo spiega perché sia importante un trattamento farmacologico come Propecia (finasteride), che aiuta a rinforzare i capelli esistenti e trasforma i capelli miniaturizzati in capelli sani. Lo shockloss temporaneo è più comune ed apparentemente imprevedibile, variando da persona a persona. In altre parole non c’è un modello o una ragione che possa spiegare perchè alcuni pazienti ne soffrano in modo importante ed altri no. Lo shock loss temporaneo si verifica a seguito del trauma che lo scalpo subisce per l’intervento chirurgico. Generalmente, i capelli caduti per shock loss temporaneo ricrescono entro alcuni mesi. Ci sono tuttavia soluzioni per minimizzare lo shock loss temporaneo o permanente: 1. Attraverso il trapianto di unità follicolari ultra perfezionate, le incisioni in area ricevente sono molto più piccole e migliorate dall’uso di lame forgiate su misura di dimensione minore di 0.95mm, che riducono il trauma per lo scalpo. Questo permette di minimizzare lo shock loss in area ricevente. 2. Un posizionamento conservativo degli innesti attorno ai capelli esistenti, senza quindi intervenire ad altissima densità, può contribuire a minimizzare lo shock loss in una determinata area dello scalpo. 3. L’uso di trattamenti farmacologici per la calvizie, approvati dalla FDA, come Propecia (finasteride) e/o Rogaine (minoxidil) per rafforzare i capelli miniaturizzati nei 6 mesi o nell’anno precedenti l’intervento di trapianto di capelli. 4. La rasatura dell’area ricevente ridurrà il rischio di perdita dei capelli nativi perchè permetterà di determinate l’angolo corretto di direzione del capello e di vedere gli spazi tra i capelli pre esistenti, minimizzando in questo modo il rischio di sezionamento (transection) degli stessi. Questo è particolarmente importante in situazioni in cui si devono innestare capelli in zone che presentano molti capelli indigeni. Miniaturizzazione del follicolo capillare dovuta ad alopecia androgenetica Lo schema sottostante mostra un follicolo capillare che passa dalla fase anagen a quella telogen per poi riprendere una nuova fase di crescita anagen. Questo processo si manifesta per tutti i follicoli piliferi umani ma, come si mostra sotto, nei soggetti affetti da calvizie, che sono genitacamente predisposti alla caduta dei capelli, il follicolo anagen che ricresce lo fa in maniera progressivamente più sottile rispetto a quello ricresciuto precedentemente. Durante l’avanzare della calvizie, i follicoli attraversano diversi cicli e ad ogni ciclo i follicoli diventano più corti, più fini e meno pigmentati fino a quandi i lunghi capelli terminali si trasformano in vellus. Alla fine il follicolo o radice muore e la perdita di capelli è completa. Questo fenomeno è definito miniaturizzazione.