24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 28 Obbiettivi Il corso di Chimica Generale e Inorganica sarà un insieme di informazioni esprimibili in leggi. La prima parte del corso cerca di porre le basi elementari per affrontare e superare due aspetti fondamentale della Chimica Generale che sono la teoria del legame chimico e la termodinamica. La seconda parte del corso affronta lo studio delle reazioni chimiche, la loro fattibilità. Ogni argomento è completato con un certo numero di esercizi che illustrano la validità dei concetti esposti. La terza parte riguarderà la chimica degli elementi con particolare riguardo a quelli essenziali alla vita animale e vegetale. Alla fine lo studente avrà acquisito un atteggiamento critico nei confronti della materia che lo metteranno nelle condizioni di affrontare anche argomenti non trattati a lezione. Infine gli argomenti trattati metteranno in grado lo studente di affrontare senza problemi gli altri corsi di carattere chimico professionalizzanti. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 29 Cos’è la Chimica: la scienza che studia le proprietà, la composizione e la struttura della materia, in particolare in relazione alle sostanze di cui questa è costituita, alle trasformazioni alle quali queste sono soggette e agli effetti energetici che ne seguono. la scienza delle molecole e delle loro trasformazioni, non solo di un centinaio di elementi, ma della infinita varietà di molecole che possono essere costruite da essi La chimica inoltre costruisce molecole che prima non esistevano, ovvero può “creare” l’oggetto del suo studio 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 30 Cos’è la Chimica • Il suo metodo di indagine è quello sperimentale o induttivo. Tale metodo può essere suddiviso nelle seguenti fasi: Osservazione del fenomeno. Raccolta di dati sperimentali. Formulazione di ipotesi. Elaborazione critica dei dati sperimentali. Formulazione della legge. Applicazione della legge e verifica sperimentale della sua validità. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 31 Modello Scientifico Per modello si intende la visualizzazione di una realtà invisibile, quindi sconosciuta, mediante una o più immagini concrete tratte dall'esperienza quotidiana. Il modello formulato non deve essere considerato una riproduzione in miniatura di una realtà macroscopica (es. un modellino di nave), bensì uno strumento concettuale di cui ci si serve per interpretare il comportamento delle cose. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 32 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 33 Modello di Gas Un gas può essere concepito secondo il seguente modello: formato da piccolissimi corpuscoli o particelle, separate tra loro e disperse nello spazio. Le particelle sono dotate di movimento senza alcun rapporto di reciproca dipendenza; frequentemente collidono tra loro e con le pareti del contenitore. Le forze tra le particelle sono molto modeste. Il volume effettivo delle particelle è trascurabile rispetto a quello del contenitore che racchiude il gas. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 34 Modello di Liquido I liquidi, intermedi tra gas e solidi, possono essere rappresentati secondo questo modello: Costituiti da corpuscoli piccolissimi o particelle molto vicine tra loro ma che non occupano posizioni fisse; tra una particella ed un’altra esistono piccoli vuoti. Tra le particelle esistono forze attrattive di media intensità che, pur costringendole a rimanere in contatto, permettono loro movimenti di scorrimento le une sulle altre. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 35 Modello di un Solido • Formato da piccolissimi corpuscoli o particelle che sono vicinissime tra loro. • Tra le particelle vi sono forze attrattive molto intense che, oltre a mantenerle in stretto contatto tra loro, ne impediscono ogni apprezzabile movimento; si ammette però che esse possano vibrare intorno alle loro posizioni di equilibrio pur occupando una posizione quasi fissa. • Le particelle possono risultare distribuite nello spazio con regolarità (solidi ordinati o cristallini) oppure senza alcuna regola (solidi disordinati o amorfi). 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 36 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 37 Teoria Cinetica della Materia • Secondo tale teoria tutta la materia è formata da particelle (atomi, molecole o ioni); esse sono in movimento costante e tutte le collisioni sono perfettamente elastiche (urto elastico: non si verifica cambiamento dell' energia cinetica totale). 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 38 La Materia • La materia è tutto ciò che si trova nell'universo ed è dotata di massa propria. Una porzione limitata di materia è detta corpo. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 39 Materia Miscela Eterogenee (grossolane) 24/11/2010 Sostanze pure Omogenee (soluzioni) Elementi Chimica Generale e Inorganica Composti 40 Nomi e Simboli degli Elementi Elemento Simbolo Abbondanza % Elemento Simbolo Abbondanza % Alluminio Al 7,5 Manganese Mn 0,09 Argento Ag 0,00001 Mercurio Hg 0,00005 Azoto N 0,03 Nichel Ni 0,010 Bromo Br 0,00025 Oro Au 0,0000005 Calcio Ca 3,4 Ossigeno O 49,4 Carbonio C 0.08 Piombo Pb 0,0016 Cloro Cl 0,2 Potassio K 2,4 Cromo Cr 0,018 Rame Cu 0,007 Ferro Fe 4,7 Silicio Si 25,8 Fosforo P 0,12 Sodio Na 2,6 Idrogeno H 0,9 Titanio Ti 0,56 Iodio I 0,00003 Zinco Zn 0,008 Magnesio 24/11/2010 Mg 1,9 Chimica GeneraleZolfo e Inorganica S 0,06 41 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 42 I Fenomeni • E' detto fenomeno qualsiasi evento o trasformazione che interessa un corpo. I fenomeni possono essere suddivisi in: Fenomeni fisici: quelli che interessano le proprietà fisiche del corpo quali la massa, il volume, il colore, lo stato di aggregazione, il punto di fusione, la conducibilità elettrica. Fenomeni chimici: quelli che portano ad un cambiamento della composizione chimica di un corpo (reazioni chimiche). 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 43 Sostanze Semplici • Le sostanze semplici, dette comunemente elementi, sono specie chimiche non più scomponibili in sostanze ancora più semplici. Sono costituite da atomi dello stesso tipo. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 44 I Composti • Sono specie chimiche costituite da più elementi e, quindi, da atomi di diverso tipo. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 45 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 46 Le Fasi • Un corpo o un insieme limitato di corpi oggetto di indagini chimico-fisiche è detto sistema. • Una porzione di un sistema limitata da superfici fisicamente definite e con una serie di proprietà fisiche costanti in ogni suo punto è detta fase. • Un sistema è definito fisicamente omogeneo quando è costituito da una sola fase (es. l'aria, il vino, le soluzioni ). • Un sistema è detto fisicamente eterogeneo quando è costituito da più fasi separate tra di loro da superfici ben definite, osservabili ad occhio nudo o al microscopio. • Un miscuglio eterogeneo tra un solido ed un liquido è detto sospensione (es. miscuglio acqua - sabbia). Un miscuglio eterogeneo due liquidi non miscibili è47 24/11/2010 Chimicatra Generale e Inorganica detto emulsione (es. latte, miscuglio acqua - olio ). Le Grandezze • I fisici definiscono grandezza ogni ente, introdotto per descrivere un fenomeno fisico, che sia, in qualche modo, misurabile. Le grandezze si descrivono con un numero seguito dalla loro unità di misura. • Le grandezze possono essere classificate in: Grandezze fondamentali: quelle le cui unità di misura sono definite e fissate, per convenzione, dal Sistema Internazionale (SI) sono sette (Tabelle) . Grandezze derivate: derivano dalle precedenti e sono ottenute da queste tramite combinazioni algebriche, prodotti o divisioni. Le più importanti, di interesse dei chimici e dei 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 48 fisici, sono riportate nella sezione "Tabelle" Le Grandezze • Le unità di misura SI molto spesso sono o troppo grandi o troppo piccole, per cui è necessario utilizzare dei loro sottomultipli o dei loro multipli, definiti da prefissi moltiplicatori. In alcuni casi si utilizzano anche unità di misura al di fuori del SI, spesso diverse da paese a paese. • Le grandezze fisiche, fondamentali e derivate, definiscono quindi le proprietà fisiche della materia. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 49 Grandezze Fisiche Fondamentali 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 50 Grandezze fondamentali • Lunghezza (l) La sua unità di misura è il metro (simbolo dell’unità: m). Questo può essere definito come la distanza, a 0°C e alla pressione di 1,01325x105 Pa (ossia di una atmosfera), tra i centri di due sottili incisioni fatte su un prototipo in platino-iridio (metro campione) conservato nell’Ufficio di Pesi e Misure di Sèvres (Francia) • Rigorosamente, il metro è la lunghezza percorsa dalla luce nel vuoto nell’intervallo di tempo di 1/299792458 secondi 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 51 Grandezze fondamentali • Massa (m) La sua unità di misura è il chilogrammo (simbolo dell’unità: kg). Questo è la massa del prototipo di platino-iridio (chilogrammo campione) conservato nell’Ufficio di Pesi e Misure di Sèvres (Francia) • Tempo (t) La sua unità di misura è il secondo (simbolo dell’unità: s), che può essere definito come la 86400-esima parte del giorno solare medio • Rigorosamente, il secondo è la durata di 9192631770 periodi della radiazione corrispondente alla transizione tra due livelli iperfini dello stato fondamentale dell’isotopo 133Cs 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 52 Grandezze fondamentali • Corrente elettrica (i) La sua unità di misura è l’ampere (simbolo dell’unità: A), che può essere definito come la corrente elettrica che fluendo in modo continuo e costante deposita 1,11800 mg di argento in un secondo da una soluzione acquosa di nitrato d’argento (AgNO3). • Rigorosamente: l’ampere è la corrente elettrica che, mantenuta costante in due conduttori paralleli di lunghezza infinita, di sezione circolare trascurabile e posti nel vuoto a distanza di 1 metro l’uno dall’altro, produrrebbe tra questi conduttori una forza uguale a 2x10-7 newton per ogni metro di lunghezza 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 53 Grandezze fondamentali • Temperatura termodinamica (o temperatura assoluta) (T) La sua unità di misura è il kelvin (simbolo dell’unità: K), che può essere definito come la centesima parte della differenza tra la temperatura di ebollizione e quella di congelamento dell’acqua pura alla pressione di 1 atmosfera (ossia 1,01325x105 Pa). In realtà, questa è la definizione di grado Celsius (°C), tradizionalmente chiamato grado centigrado. Sta di fatto che quantitativamente 1 grado centigrado e 1 kelvin coincidono dato che l’intervallo di temperatura di 1 grado centigrado è uguale a quello di 1 kelvin. • Rigorosamente: il kelvin è pari a 1/273,16 della temperatura termodinamica del punto triplo dell’acqua. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 54 Grandezze fondamentali • Quantità di sostanza (n) La sua unità di misura è la mole (simbolo dell’unità: mol). La mole può essere definita come la quantità di sostanza di un sistema che contiene 6,02212367x1023 unità elementari (atomi, molecole, oggetti ecc.) • Rigorosamente: la mole è la quantità di una sostanza di un sistema che contiene tante unità elementari quanti sono gli atomi contenuti in 0,012 kg dell’isotopo 12C. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 55 Grandezze fondamentali • Intensità luminosa (Iv) La sua unità di misura è la candela (simbolo dell’unità: cd), che corrisponde all’intensità luminosa, in una data direzione, di una sorgente che emette una radiazione monocromatica di frequenza di 540x1012 hertz e che ha una intensità radiante in quella direzione di 1/683 watt per steradiante (lo steradiante è l’unità di misura dell’angolo solido). 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 56 Prefissi Multiplo Nome 10 102 103 106 109 1012 1015 24/11/2010 Deca Etto Chilo Mega Giga Tera Peta Simbolo Sotto multiplo Da 10-1 H 10-2 K 10-3 M 10-6 G 10-9 T 10-12 P 10-15 Chimica Generale e Inorganica Nome Simbolo Deci Centi Milli Micro Nano Pico Fento D C M M N P F 57 Proprietà della Materia • Le proprietà della materia e, quindi delle sostanze, sono classificabili in: • Proprietà fisiche: sono le grandezze fisiche già viste e dipendono dalla sostanza stessa. • Possono essere distinte in: • Proprietà estensive: dipendono dall'estensione del campione, ovvero dalla quantità di materia dello stesso (es. volume, massa, lunghezza). • Proprietà intensive: non dipendono dalla quantità, bensì dal tipo di materia (es. punto di fusione, densità). • Proprietà chimiche: dipendono in prevalenza dall'influenza di altre sostanze sulla sostanza in esame (es. reattività con l'ossigeno, reattività con l'acqua, reattività con gli acidi). • Proprietà organolettiche: possono essere percepite e valutate dagli organi di senso (es. sapore, odore, 58 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica colore). Lunghezza • Grandezza fondamentale corrispondente alla dimensione orizzontale più estesa. Unità di misura del SI è il metro (m). 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 59 Volume • E' la porzione di spazio che un corpo occupa; varia in funzione della temperatura e della pressione. Tale variazione non è significativa nei solidi e nei liquidi in quanto, anche se possono subire modeste dilatazioni, sono da considerarsi incomprimibili. Nei gas, invece, è determinante in quanto essi possono subire notevoli dilatazioni o compressioni per effetto, appunto, di pressione e temperatura. • Il volume è una grandezza derivata dalla lunghezza e l'unità di misura, nel SI, è il metro cubo (m3). Detta unità è, però, troppo grande per il chimico che comunemente usa i suoi sottomultipli. Tra questi il più utilizzato è il decimetro cubo (dm3) che corrisponde al volume occupato da un kg di H2O distillata alla temperatura di 4 °C. • In laboratorio si usa più frequentemente il centimetro cubo (cm3). Quando si devono misurare volumi di fluidi (liquidi e gas) si utilizzano comunemente unità di misura non SI dette di capacità; le più importanti sono il litro (L) che corrisponde ad 1 dm3 ed il millilitro (mL) che corrisponde ad 1 cm3. Pertanto: 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 60 3 3 3 • 1 dm = 1000 cm = 1 L = 1000 mL ; 1 cm = 1 mL. Massa • Si definisce massa la quantità di materia che costituisce un corpo. • E' una proprietà estensiva costante, infatti non varia al variare della posizione del corpo nello spazio ed è indipendente dalla temperatura e dalla pressione. Si misura per confronto con una quantità di materia presa come campione. L'unità di misura SI è il kilogrammo (kg). In laboratorio si usano comunemente i suoi sottomultipli, quali, ad esempio il grammo ( g ), corrispondente a • 10-3 kg e il milligrammo (mg , pari a 10-6 kg) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 61 Forza • La forza (F) è una grandezza vettoriale che può essere definita come l'agente fisico in grado di modificare lo stato di moto o di quiete di un corpo; è sempre applicata da un corpo materiale ad un altro ed è caratterizzata da una intensità e da una direzione lungo la quale agisce. • Unità di misura del SI per la forza è il newton (N); • 1 N corrisponde alla forza capace di imprimere ad un corpo di massa = 1 kg un'accelerazione di 1 m/s2 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 62 Peso • Per peso (P) si intende la forza con la quale un corpo è attratto verso il centro della terra. • Il peso è, quindi, una forza ed è direttamente proporzionale alla massa del corpo; la costante di proporzionalità è la forza di attrazione gravitazionale (g che, in un dato luogo, è la stessa per tutti i corpi. • Per un corpo posto a livello del mare il valore di g è di 9,8 m/s2. La relazione per ricavare il peso è : P = m × g. • L'unità di misura del peso, in quanto forza, è il newton (N). In pratica è spesso utilizzato il kilogrammo-peso (kgp), ovvero il peso di un corpo avente massa = 1kg, posto a 45° di latitudine e a livello del mare; ne deriva che 1kgp = kg 9.8 m/s2 = 9.8 m/s2 e, di conseguenza, 1kgp = 9.8N . • Per esemplificare, il peso di un oggetto portato sulla luna si riduce ad 1/6 del peso che lo stesso aveva sulla terra in quanto la forza di attrazione gravitazionale sulla luna è 1/6 di quella terrestre; ovviamente la massa dell'oggetto rimane 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 63 invariata. Densità Assoluta • E' una proprietà intensiva della materia, indipendente cioè dall'estensione del campione, ed esprime la massa dell'unità di volume di un corpo omogeneo. In altre parole è data dal rapporto tra massa e volume. La densità si indica, in Italia, con il simbolo d, anche se il SI raccomanda l'uso della lettera greca r (rho); l'unità di misura SI è il kilogrammo su metro cubo (kg/m3); comunemente si usa anche il grammo su centimetro cubo (g/cm3). • L'espressione della densità è: d = m / v, da cui deriva V = m / d e m = v · d. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 64 Densità Relativa • Rappresenta il rapporto tra la massa di un campione e la massa di un eguale volume di acqua distillata alla temperatura di 4 °C. E' una grandezza adimensionale, espressa, cioè, da un numero puro che rappresenta il rapporto tra due grandezze definite dalla stessa unità di misura. Ad esempio la densità dell'oro è = 19,3, ovvero l'oro ha densità 19,3 volte maggiore di quella dell'acqua distillata a 4 °C. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 65 Pressione • La pressione (P) è definita come la forza esercitata sull'unità di superficie: P = forza / superficie. • L'unità di misura della pressione del SI è il pascal (Pa) corrispondente a 1N/m2 , ovvero ad una forza di 1 newton che agisce su un'area di 1 m2. Il pascal è una unità molto piccola, per cui comunemente si usano i suoi multipli, l'ettopascal (1ePa = 100 Pa) e il kilopascal (1kPa = 1000 Pa). • Molto utilizzato, specie in meteorologia, è il bar che corrisponde a 100000 Pa ed il millibar (mbar), corrispondente a 100 Pa e, quindi, sinonimo di ettopascal. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 66 Pressione • Tradizionalmente sono utilizzate in molti campi diverse unità di misura non-SI, quali, ad esempio, l' atmosfera (atm), pari alla pressione esercitata su 1cm2 di superficie, a livello del mare e in una giornata serena, da una colonna di aria alta quanto l'atmosfera. Questo valore corrisponde anche alla pressione esercitata su 1cm2 di superficie da una colonna di mercurio alta 760 mm, alla temperatura di 0 °C. • Ne deriva che 1atm = 760 mm Hg. 1atm corrisponde poi a 101325 Pa e, di conseguenza, a 1013.25 ePa o mbar . • In onore di Evangelista Torricelli, il mm di mercurio è stato chiamato torr: 1mm Hg = 1 torr = 133.32 Pa . 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 67 Energia • L'energia è l'attitudine di un corpo a compiere un lavoro. Può presentarsi sotto sei aspetti: meccanica, termica, radiante, elettromagnetica, chimica, nucleare. • Energia meccanica: è un tipo particolare di energia cinetica; es. energia di una turbina, di un elica. • Energia termica: è quella accumulata dai corpi quando sono riscaldati senza cambiamenti di stato di aggregazione. • Energia radiante: è l'energia associata alla luce o ad altre radiazioni elettromagnetiche. Si presenta sotto forma di luce visibile, luce infrarossa o ultravioletta, raggi X, microonde, etc. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 68 Energia • Energia elettromagnetica: energia che proviene dal flusso di corrente elettrica risultante da forze elettriche non bilanciate. • Energia chimica: energia contenuta nelle sostanze chimiche; le reazioni chimiche permettono che questa energia sia liberata e convertita in altre forme di energia, ad es. luce o calore. • Energia nucleare: energia prodotta da reazioni di fissione o fusione nucleare. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 69 Energia • L'energia si presenta sotto tre forme fondamentali: energia cinetica, energia potenziale ed energia di massa. • Energia cinetica: è l'energia associata al movimento dei corpi. Un corpo di massa m che si muove con velocità v possiede una energia cinetica Ec = 1/2 mv2 . • Energia potenziale (Ep): è, ad esempio, quella associata alla posizione di un corpo sul quale agiscono costantemente forze particolari dovute ad altri corpi. Tali forze sono, ad esempio, la forza gravitazionale e le forze di natura elettrica. Un tipo particolare di e.p. è l'energia potenziale chimica che rappresenta il contributo al contenuto energetico totale dovuto alle interazioni tra particelle. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 70 Energia • Energia di massa: è l'energia associata alla massa inerziale di un corpo; è espressa dall'equazione di Einstein E = mc2 ove c è la velocità della luce nel vuoto (~3 × 108 m/s) e m rappresenta la massa. • Unità di misura del SI per l'energia è il joule (J) che corrisponde al lavoro compiuto dalla forza di 1N quando il suo punto di applicazione si sposta di 1m nella direzione e nel verso della forza stessa (1J = 1N × m . • In pratica si usano altre unità di misura, quali la caloria (cal), la kilocaloria (kcal) e l'elettronvolt (eV). 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 71 Energia • Si riportano i fattori di conversione delle unità di misura dell'energia: • • • • Energia J Erg Cal J 1 10-7 4,184 erg 107 1 4,184x107 cal 0,23901 2,3901x10-4 1 eV 6,2415x1018 6,2415x1011 2,6114x1019 • Per caloria si intende la quantità di calore necessaria ad aumentare la temperatura di un grammo di acqua distillata da 14,5 a 15,5 °C, alla pressione di 1 atm. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 72 Calore • Per calore si intende l'energia termica che passa tra due corpi per effetto di una differenza di temperatura. Se si pongono a contatto un corpo a temperatura più alta ed uno a temperatura più bassa, il secondo riceve calore ceduto dal primo. Questo passaggio è un trasferimento di energia termica che si trovava nel corpo più caldo sotto forma di energia potenziale. • In altre parole, il calore si propaga sempre da zone o corpi più caldi a zone o corpi più freddi. • Unità di misura del calore nel SI è il joule (J); come già noto, si utilizzano spesso la caloria (cal) e la kilocaloria (kcal). • La temperatura è la misura dell'intensità del calore. • L'unità di misura della temperatura è nel SI il Kelvin (K) e la sua scala è detta scala assoluta; comunemente si usa il grado centigrado (°C) della scala centigrada. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 73 Calore • Entrambe le unità di misura si equivalgono (1K = 1°C), ma lo zero della scala assoluta è posto a -273.15°C e si chiama zero assoluto. Ne deriva che lo zero della scala centigrada è posto a 273.15 K. Le temperature assolute si indicano con T mentre quelle centigrade con t. • Se con il trasferimento di calore si ha un passaggio di stato il calore trasferito è detto calore latente; a seconda del passaggio di stato si hanno: • Calore latente di fusione: quantità di calore necessaria a far passare 1g di sostanza dallo stato solido a quello liquido. Ad esempio il calore latente di fusione dell'acqua è pari a 80 cal/g. • Calore latente di vaporizzazione o ebollizione: quantità di calore necessaria a far passare 1g di sostanza dallo stato liquido a quello di vapore. Ad es. il calore latente di ebollizione dell'acqua è di 540 cal / g. • La quantità di calore richiesta da una data quantità di sostanza durante il passaggio di stato è data dalla relazione: Q = calore latente × massa in g della sostanza. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 74 Calore • Per calore specifico (c) di una sostanza si intende la quantità di calore necessaria a far aumentare di 1°C 1g di sostanza e si esprime, nel SI, in J/g °C; si utilizza anche la cal / g °C. • Per capacità termica (C) di un corpo si intende la quantità di calore necessaria a far aumentare di 1°C la sua temperatura; l'espressione è data dal prodotto del calore specifico per la massa del corpo (C = c × m) e si esprime con le stesse unità di misura del calore specifico. • Nelle trasformazioni fisiche ove non abbiano luogo reazioni chimiche o passaggi di stato, un corpo assorbe e cede calore secondo la relazione Q = m × c × t (t = tfinale - tiniziale). • Ad esempio, la quantità di calore necessaria per riscaldare 500 g di ferro (cmedio = 0.115 cal / g °C) da 50°C a 120 °C è: • Q = 500 g × 0.115 cal / g °C × 70 °C, Q = 4025 cal. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 75 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 76 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 77 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 78 Tavola Periodica degli Elementi 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 79 ABBONDANZA DEGLI ELEMENTI CHIMICI Si è ben lontani da una distribuzione uniforme degli elementi chimici nella crosta terrestre, negli oceani e nel cosmo. Il 95.25% della crosta terrestre e dei mari è costituito da soli 9 elementi chimici: l’ossigeno, il silicio, l’idrogeno, l’alluminio, il ferro e il calcio. Nel cosmo l’elemento che predomina è l’idrogeno, seguito dall’elio, a conferma di quanto detto a proposito dell’origine degli atomi. In natura l’abbondanza degli elementi diminuisce all’aumentare del numero atomico. Perché se il numero atomico Z è molto grande i nuclei subiscono spontaneamente un processo di fissione nucleare e risultano instabili. Anche se l’elemento più pesante riportato nella tavola è il laurenzio (Z = 103), sono stati 24/11/2010 Generale e Inorganica 80 prodotti nuclei conChimica numeri atomici fino a 109. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 81 Materia La Materia è il costituente fisico dell’universo ed è costituita da tutto ciò che: Occupa spazio Possiede massa (a riposo) Sostanze Elementi: Sostanze Pure a Composizione Chimica Costante ed Invariabile – Non scomponibili Composti: Sostanze Pure a Composizione Chimica Costante ed Invariabile – scomponibili/costituiti da due o più elementi 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 82 Costituenti Base della Materia • La materia è formata da: Atomi (sostanze semplici). Non scomponibili in sostanze più semplici Molecole formate da due o più atomi. Facilmente scomponibili in sostanze semplici Ioni specie cariche (ioni positivi cationi, ioni negativi anioni) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 83 Teoria Atomica TEORIA ATOMICA Dalton, 1803 La materia è costituita da particelle estremamente piccole ed indivisibili, dette atomi Esistono atomi di diversa natura, dalle differenti proprietà (elementi) Gli atomi di un dato elemento sono tutti identici Le reazioni chimiche non riescono a mutare gli atomi di un elemento in un altro Nel corso delle reazioni chimiche gli atomi non si creano né si distruggono, ma cambiano solamente la disposizione relativa nello spazio Un composto è una precisa combinazione di atomi di uno o più elementi In un dato composto il numero relativo e la specie degli atomi sono costanti 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 84 Scoperta dell’Atomo Fine del XIX secolo, inizio del XX Esperimenti di Geissler, Plucker, Crookes Tubi a scarica, 1855 Esperimenti di Goldstein Raggi catodici, 1876 Goldstein scopri l’esistenza di particelle cariche positivamente, 1886 Esperimento di Thompson 1897 Scoperta dell’elettrone 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 85 Scoperta dell’Atomo Fine del XIX secolo, inizio del XX Esperimento di Rutherford 1910 Scoperta del ‘nucleo’ Esperimento di Millikan 1913 Misura della carica elementare Esperimento di Chadwick su elementi radioattivi Scoperta del neutrone, 1932 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 86 Scoperta dell’Atomo Fine del XIX secolo, inizio del XX Atomo di Ruherford o Atomo nucleare Atomo di Bohr, idea della quantizzazione, 1913 Ipotesi di De Broglie ipotizza che alle particelle microscopiche si può associare anche un'onda: questo portò al dualismo onda-particella, 1928 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 87 Scoperta dell’Atomo Fine del XIX secolo, inizio del XX Principio di indeterminazione di Heisemberg afferma che la misura simultanea di due variabili coniugate, come posizione e quantità di moto oppure energia e tempo, non può essere compiuta senza un'incertezza ineliminabile,1927 Equazione di Schroedinger e Dirac, 1927, base della moderna teoria atomica 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 88 DIMENSIONI DELL’ATOMO • Carica dell’elettrone e del protone = 1,60219x 10-19 C • Massa dell’elettrone = 9,10953x10-31 Kg • Massa del protone = 1,67235x10-27 Kg • Massa del neutrone = 1,67492x10-27 Kg • Raggio classico dell’elettrone = 2,81794x1015 metri • Raggio della prima orbita di Bohr = 5.29177x 10-11 metri 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 89 ATOMO NATO DALLE STELLE Trascorso un decimo di secondo dal Big Bang, l’universo doveva essere pervaso da una miscela di particelle elementari. Solo dopo circa 3 minuti, dal Big Bang, elettroni e nuclei si sono uniti per formare gli atomi e si sono formati tutti gli elementi. L’universo primordiale era costituito essenzialmente da idrogeno ed elio. Gli atomi più pesanti, quelli cioè col numero atomico Z più grande, si sono formati dopo la nascita delle stelle nel corso delle reazioni di fusione termonucleari che avvengono nel loro interno. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 90 INTRODUZIONE FISICA CLASSICA EQUAZIONI DI MAXWELL EFFETTO FOTOELETTRICO ETERE MODELLO ATOMICO ESPERIMENTO DI MORLEY TEORIA QUANTISTICA RADIOATTIVITA’ 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica RELATIVITA’ 91 STORIA ANTICA 600 a.C. Teoria di Talete Teoria di Democrito 300 a.C. Teoria di Aristotele Medioevo: domina la teoria di Aristotele Rinascimento: si riscopre la teoria di Democrito 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 92 STORIA MODERNA 1789: Legge di Lavoisier ( nasce la chimica moderna) 1794: Legge di Proust 1803: Teoria di Dalton 1830: Scoperta dell’elettrone (Thomson) 1869: Tavola periodica ( Mendeleev ) 1886: Scoperta del protone ( Goldentein ) 1897: teoria atomica di Thomson 1900: Sviluppo della teoria Quantistica ( Plank ) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 93 1911: teoria atomica di Rutherford 1913: teoria atomica di Bohr 1916: Einstein descrive le orbite degli elettroni più lontani 1927: principio di indeterminazione di Heisenberg 1925: principio di esclusione di Pauli 1926: equazioni di Schroedinger 1932: scoperta del neutrone ( Chadwich ) 1942: prima reazione nucleare ( Fermi ) 1951: prime centrali nucleari negli U.S.A. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 94 ULTIME SCOPERTE 1968: si scoprono i Quark 1993: progetto di fissione nucleare ( Rubbia ) 1997: si produce in laboratorio l’anti idrogeno 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 95 TALETE Filosofo greco del’ 600 a.C. Fu uno dei primi a teorizzare l’origine della materia. Egli sosteneva che: la materia traesse origine dall’acqua, la quale solidificando diventava terra ed evaporando diventava aria. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 96 DEMOCRITO Filosofo greco (460 – 370 a.C.). Con Democrito nasce la teoria atomica della materia. Intuisce che la materia è formata da piccolissime particelle che lui chiama atomi. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 97 ARISTOTELE Filosofo greco, negava l’esistenza del vuoto per cui attribuiva a tutti gli elementi una natura materiale. Aristotele negava inoltre l’esistenza degli atomi ritenendo la materia costituita da: terra, acqua, fuoco e aria 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 98 LAVOISIER Con il chimico francese A. L. Lavoisier nasce la chimica moderna. Di lui ricordiamo il principio con il quale nel 1789 enunciò la legge di conservazione della massa: In tutte le reazioni chimiche la massa si conserva, cioè la massa dei reagenti è uguale alla massa dei prodotti. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 99 J. L. PROUST Nel 1794 il chimico francese Joseph Louis Proust emana la legge che stabilisce la costanza dei rapporti delle masse secondo cui due o più elementi si combinano fra loro. È detta anche legge delle proporzioni definite e costanti. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 100 DALTON Dalton fu il primo chimico a formulare, nel 1803 una teoria atomica basata sulle intuizioni di Democrito vissuto 2500 anni fa. Secondo Dalton: • Tutti i corpi sono costituiti da atomi indivisibili • Gli atomi di uno stesso elemento sono tutti uguali • Nelle reazioni chimiche gli atomi rimangono inalterati combinandosi in precisi rapporti. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 101 J. J. THOMSON Fisico inglese che nel 1880 scopre l’elettrone. Joseph John Thomson osservò che in un tubo con neon con all’estremità due elettrodi collegati ad un generatore si forma una scarica elettrica proveniente dal catodo. Questi raggi catodici dovevano essere costituiti da particelle di carica negativa ovvero gli 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 102 elettroni. GOLDESTEIN Dopo la scoperta degli elettroni usando apparecchiature simili furono individuate particelle che venivano attratte dal catodo. Da queste osservazioni Goldestein scoprì la seconda particella fondamentale: il 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 103 protone. PLANK Il fisico tedesco Max Plank con la sua teoria qantistica portò notevole contributo al successivo modello di Bohr. Secondo Plank l’energia aumenta secondo tappe fisse definite quanti da immaginare come pacchetti di energia. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 104 RUTHERFORD Nel 1911 Lord Rutherford in seguito all’esperimento qui sopra è riuscito a formulare il modello nucleare 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 105 planetario I grandi angoli di deflessione delle paricelle alfa si potevano spiegare solo ideando un nuovo modello atomico. Lo fece nel 1911 Ernest Rutherford, il quale assunse che gli atomi fossero dotati di un nucleo centrale in cui risiede quasi tutta la sua materia. Nonostante avesse introdotto il concetto rivoluzionario e corretto di nucleo, il modello di Rutherford risultò insoddisfacente sotto due punti di vista. Per prima cosa, non spiegava le emissioni e gli assorbimenti di onde elettromagnetiche da parte degli atomi osservate in spettroscopia. Ma, soprattutto, non giustificava la stabilità degli atomi. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 106 BOHR 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 107 TEORIA DEGLI ORBITALI Nel 1913 il fisico danese Niels Bohr concepì un modello capace di conciliare il concetto di nucleo con stabilità degli atomi. Secondo il modello di Bohr, non tutte le orbite circolari sono permesse. Gli elettroni possono muoversi solo su quelle che hanno una distanza dal nucleo ben definita. Questo meccanismo proposto da Bohr era in grado di spiegare le caratteristiche principali delle righe spettrali dell’atomo di idrogeno e questo fatto contribuì al successo del modello 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 108 Righe spettrali idrogeno 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 109 Linee di emissione dell’idrogeno 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 110 Linee di Emissione dell’idrogeno Paschen Series Balmer Series 4352435 132 Lyman Series 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 111 LA MECCANICA ONDULATORIA Albert Einstein fu il primo, nel 1905, a intuire che la luce, e quindi tutta la radiazione elettromagnetica, può essere descritta come un insieme di particelle che ne trasportano l’energia: i fotoni. Nel 1924 il fisico francese Louis De Broglie, in analogia con il caso della luce, propose di studiare le proprietà ondulatorie degli elettroni e, più in generale, di tutte le particelle. Secondo De Broglie, l’elettrone poteva essere descritto come un’onda. Per farlo si dovevano collegare i parametri fondamentali dell’onda a grandezze fisiche appartenenti all’elettrone. Nel 1927 Heisenberg formulò il principio di indeterminazione che porta il suo nome. Questo principio afferma che è impossibile conoscere simultaneamente e con precisione la posizione e la velocità di una particella elementare. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 112 EINSTEIN Il modello di Bohr però presentava ancora dei limiti: infatti non riusciva a calcolare le orbite degli elettroni molto lontani dal nucleo. Le orbite di questi elettroni saranno descritte da Albert Einstein nella teoria della relatività ristretta. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 113 W. PAULI Nel 1925 Wolfgan Pauli osserva per la prima volta che i due elettroni presenti nell’orbitale non possono mai avere gli stessi numeri quantici per cui il loro spin deve essere opposto (lo spin, +½ o - ½ indica la possibilità di un elettrone di ruotare in un senso o nell’altro attorno al proprio asse). Questo principio è noto come principio di esclusione di Pauli. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 114 IL PRINCIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI Quando in un atomo si ha più di un elettone nasce anche il problema della loro disposizione nei vari sottogusci da parte degli elettroni atomici avviene sulla base di due criteri molto importanti: 1. Raggiungimento di uno stato di energia minima da parte dell’atomo; 2. Il numero di elettroni accettato da ogni sottoguscio è imposto dall’altro, fondamentale criterio: il principio di esclusione di Pauli. Secondo tale principio, in un atomo non possono esistere due elettroni che abbino gli stessi numeri quantici. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 115 E. SCHROEDINGER 1887-1961 Erwin Schroedinger pubblica nel 1926 un saggio riguardante un’equazione con la quale era possibile calcolare la funzione d’onda dell’elettrone e quindi calcolare la probabilità di trovare un elettrone in un dato punto dell’orbitale e anche il suo livello energetico. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 116 L’equazione di Schroedinger e le funzioni d’onda La forma delle funzioni d’onda che descrivono gli elettroni, si determina risolvendo l’equazione di Schrodinger. Nell’equazione di Schrodinger compare per la prima volta (L) il numero quantico secondario. L’equazione di Schorodinger può essere risolta esattamente solo nel caso dell’atomo di idrogeno. Se l’atomo ha più di un elettrone bisogna rinunciare a una descrizione completa e trascurare alcuni aspetti secondari. Ciononostante l’equazione di Schrodinger è risultata essere uno strumento teorico potentissimo a disposizione dei fisici atomici. Grazie a questa e più in generale alla meccanica quantistica, l’atomo non ha più segreti. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 117 W. HEISENBERG 1901-1976 Nel 1927 Wemer Heisenberg formulò in principio di indeterminazione secondo il quale è impossibile conoscere simultaneamente e con precisione sia la posizione, sia la velocità di una particella. Questo principio è alla base della meccanica quantistica. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 118 J. CHADWICK Nell’atomo oltre a protone ed elettrone esiste un’altra particella restata inosservata fino al 1932, quando James Cadwick scoprì la presenza all’interno del nucleo del neutrone particella priva di carica e di massa molto simile a quella del protone. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 119 Le particelle fondamentali Nel 1968, negli Stati Uniti, si scopre che protone e neutrone non sono due particelle fondamentali, in quanto sono composte da particelle ancora più piccole: i Quark. I Quark che costituiscono i nucleoni sono i Quark up down, gli elettroni fanno parte della famiglia dei leptoni assieme ai vari tipi di neutrini. A tenere uniti i tre quark all’interno del protone c’è la forza nucleare forte, la cui forza residua tiene a sua volta uniti i vari nucleoni. Queste sono le caratteristiche principali del modello standard, il modello attualmente accettato per la descrizione delle paricelle fondamentali 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 120 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 121 L’ANTIMATERIA Nel 1932 è scoperto un elettrone con carica positiva subito battezzato positone. Il positone è l’anti particella dell’elettrone, uguale in tutto fuorché nella carica. L’esistenza dell’antimateria era già stata prevista dal fisico inglese Paul Dirack. Nel 1997 in laboratorio viene prodotto il primo atomo di anti idrogeno, mettendo insieme positoni e anti quark. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 122