Comunità “Eccomi, manda me!” Cellule di Evangelizzazione 15 Incontro Settimana dal 04 al 10 Gennaio 2016 Pellegrini e adoratori “1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». 7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». 9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.” (Mt 2,1-12) Carissimi fratelli e sorelle, in questo nuovo anno della Misericordia vogliamo entrare attraverso la Porta santa della casa della Sacra Famiglia per adorare Gesù Bambino così come hanno fatto i Magi. Essi si sono messi in cammino e dalle terre lontane di oriente sono andati fino a Gerusalemme e poi a Betlemme seguendo la stella per trovare il Signore. Hanno fatto un Pellegrinaggio e sono passati attraverso una Porta. Anche noi vogliamo metterci in cammino, lasciare le nostre sicurezze e le nostre ricchezze per andare incontro al Signore. Vogliamo essere pellegrini nel tempo della nostra vita terrena e non residenti. Vogliamo attuare non tanto un pellegrinaggio esteriore, un turismo religioso, ma un cammino del cuore, una conversione della vita, un cambiamento nel nostro modo di pensare e di vedere. Essi seguono la stella, una luce nella notte che rischiara il loro cammino, anche noi abbiamo una stella, una lampada per i nostri passi e una luce sul nostro cammino: La Parola di Dio. Vogliamo come nei nostri incontri di cellula accendere nelle nostre case una lampada accanto alla Bibbia aperta per ricordarci che la nostra vita deve essere orientata dalla Parola di Dio. Vogliamo accendere soprattutto una luce nei nostri cuori che non si spenga mai e che orienti la nostra vita. Vogliamo camminare per crescere nella conoscenza e nell’amore di Gesù e per Gesù. Come i Magi vogliamo lasciarci attrarre da Lui e non da altri tesori mondani. Vogliamo in questo giubileo della misericordia lasciare tutte le nostre catene di oro e aprire le porte delle nostre prigioni per lasciare entrare Gesù e andare incontro a Lui. Che il nostro pellegrinaggio sia un camminare nella via dell’Amore vero, fedele e perseverante fino alla fine. Che il nostro cammino possa segnare una tappa di crescita nella fede, nelle Carità di Cristo e nella speranza. Oltre al cammino interiore (di cui quello esteriore è un segno) vogliamo aprire la Porta Santa del nostro cuore a Gesù Bambino. I Magi non soltanto sono entrati attraverso la porta della casa dove hanno trovato il bambino con Maria sua madre, ma hanno aperto, al contrario di Erode, la porta del loro cuore al Signore. Egli infatti sta alla porta e bussa finché non gli si apre per fare festa con noi. Ma questa porta si apre solo dall’interno. Solo noi possiamo aprire questa porta santa del nostro cuore e adorare il Signore. L’adorazione vera del Signore cambia la vita, apre il cuore, dona gioia e pace. Ci libera dall’orgoglio e da ogni catena che ci lega. Fa fuggire il maligno e ci ridona la dignità dei Figli di Dio. L’adorazione vera non è solo portare doni davanti a Dio, non è solo offrire delle cose fuori di se ma dare tutto se stessi. Adorare Gesù significa dare il proprio cuore a Lui, prostrarsi solo davanti a lui e a nessun altra cosa o persona. Adorare il Signore significa riconoscere Gesù come Re della nostra vita (oro simbolo della regalità) Signore della nostra vita (incenso simbolo della divinità) e uomo in mezzo agli uomini (mirra simbolo dell’umanità). La vera adorazione è sempre un punto di partenza e mai un punto di arrivo. I magi partono dopo aver adorato Gesù e per un'altra strada fanno ritorno. Così chi si lascia trovare da Dio e lo adora inizia una vita nuova dove ogni giorno segna l’inizio di un percorso sempre nuovo verso i fratelli del proprio paese, della propria casa. Ecco allora il giubileo della cellula. Anche noi ogni settimana lasciando le nostre occupazioni ordinarie usciamo dalle nostre case per andare ad adorare Gesù. Ci mettiamo in cammino, vincendo ogni scomodità e ogni fatica, per entrare attraverso la porta santa della casa dove si tiene l’incontro con il Signore e con i fratelli. Ascoltiamo la Parola di Dio e apriamo la porta del nostro cuore per condividere le meraviglie che Dio opera nella nostra vita e per accogliere i doni che Dio ci fa attraverso i fratelli e attraverso la preghiera. Ma poi dopo l’incontro torniamo per un'altra strada, con un cuore nuovo e con una fede più grande incontro ai fratelli del nostro oikos, della nostra casa e delle nostre abituali relazioni. Allora come i Magi e come i pastori e come ogni discepolo di Gesù diventiamo pellegrini e adoratori oltre che discepoli-missionari. Non rimaniamo nel palazzo come Erode, altrimenti perdiamo Gesù, ma andiamo, usciamo, diventiamo pellegrini nel mondo e nella storia, facciamo un dono della nostra vita da mettere al servizio dei fratelli senza stancarci mai di annunciare ad ogni uomo che solo in Gesù c’è salvezza. La beata Vergine Maria interceda per tutti noi ci ci conceda di essere sempre pellegrini e adoratori che aprono sempre la porta del loro cuore al Signore e ai fratelli, soprattutto quelli più bisognosi della misericordia. Amen. Alleluia