Microbiota Intestinale Microrganismi probiotici Prebiotici Dott.ssa Sabrina Cipriani Università degli Studi di Perugia Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Biomediche IL corpo umano contiene trilioni di cellule microbiche, ognuna delle quali possiede un suo corredo genetico. Insieme , questi microbi costituiscono il MICROBIOMA UMANO Microbiota: comunità di microrganismi (batteri, archibatteri, virus, cellule eucariote) che vivono in uno specifico ambiente Microbioma: l’insieme di tutti gli elementi genomici di uno specifico microbiota Metagenomica: è il campo della ricerca molecolare che studia l’insieme dei diversi materiali genetici (metagenoma) complessivamente derivanti dalle diverse specie presenti in un determinato ambiente. Per esempio il materiale genetico dell’uomo e quello derivante dal suo microbiota (microbioma) rappresenta il metagenoma umano Il microbiota umano contiene circa 1014 cellule batteriche, un numero che è 10 volte più grande del numero di cellule umane presenti nel nostro corpo Il microbiota colonizza ogni superficie del corpo umano I microbi crescono sulla pelle, sul tratto genitourinario, gastrointestinale e respiratorio. Il tratto gastrointestinale è il più colonizzato, nel colon sono presenti il 70% dei microbi di tutto il corpo. L’intestino ha una superficie stimata di circa 200 m2 e rappresenta la maggior superficie disponibile per la colonizzazione microbica, inoltre è ricco di molecole che possono essere usate come nutrienti dai microbi, rendendolo il sito di colonizzazione privilegiato. The Human Microbiome: A True Story about You and Trillions of Your Closest (Microscopic) Friends Lita M. Proctor Il tratto gastrointestinale del feto è sterile fino alla nascita, dopo la quale inizia la colonizzazione. Durante le prime settimane di vita c’è una ridotta attività dei TLRs, che consente la formazione di una comunità stabile di batteri nell’intestino. Durante la crescita e con l’introduzione di cibi solidi, aumenta la diversità del microbiota. Nell’età adulta, la composizione della comunità batterica risulta relativamente stabile (ma varia tra differenti individui) , ed è dominata prevalentemente da Bacteroidetes and Firmicutes. Il microbiota intestinale non è omogeneo. Il numero delle cellule batteriche presenti nell’intestino dell’uomo va da 101 to 103 batteri per grammo di contenuto nello stomaco e nel duodeno, 104 to 107 batteri per grammo di contenuto nel digiuno e nell’ileo fino ad arrivare a 1011 to 1012 cellule per grammo di contenuto nel colon. La composizione microbica varia nei diversi siti. Physiol Rev 90: 859–904, 2010; Ogni porzione del tratto GI è colonizzata da una microflora specifica, la cui composizione è il risultato dell’adattamento alle condizioni ambientali locali e delle interazioni di tipo commensalistico o parassitico che si stabiliscono sia tra i componenti della comunità microbica stessa, sia tra questa e l’organismo ospite. Fattori che definiscono la composizione e la concentrazione microbica nelle specifiche porzioni del tratto GI sono: -Il pH -la presenza di enzimi gastrici -sali biliari -la velocità del transito peristaltico -il potenziale redox -la tensione di ossigeno disciolto -la concentrazione dei nutrienti L’epitelio intestinale è separato dal lume da un sottile strato di muco, il microbiota presente nel lume intestinale differisce significativamente da quello presente nel muco e da quello che sta nelle immediate vicinanze dell’epitelio. Alcune specie batteriche presenti nel lume intestinale non hanno accesso allo strato di muco e alle cripte intestinali, per esempio: Bacteroides, Bifidobacterium, Streptococcus, sono stati individuati tutti nelle feci, mentre solo Clostridium, Lactobacillus, e Enterococcus sono stati trovati nello strato del muco e nelle cripte del piccolo intestino Physiol Rev 90: 859–904, 2010; Il microbiota intestinale è composto prevalentemente da anaerobi stretti,i quali superano di due tre ordini di grandezza gli aerobi e gli aerobi facoltativi. Sebbene siano stati descritti più di 50 phyla batterici, il microbiota intestinale umano è dominato da due di questi: Bacteroidetes e Firmicutes, mentre Proteobacteria, Verrucomicrobia, Actinobacteria, Fusobacteria, e Cyanobacteria sono presenti in minori proporzioni. Il numero delle specie batteriche presente nell’intestino umano varia notevolmente tra i vari studi, ma si stima che sia costituito da circa 1000 specie Il microbiota è importante per la fisiologia umana, per lo sviluppo del sistema immunitario, per la digestione e per le reazioni di detossificazione. Alcuni dei microrganismi che si trovano nell’ntestino codificano per proteine coinvolte in importanti funzioni per la salute dell’ospite come ad esempio enzimi necessari per l’idrolisi di composti che non sarebbero digeribili dall’ospite, e la sintesi di vitamine. Abbiamo due genomi: uno ereditato e uno del microbiota. Mentre il genoma ereditato rimane perlopiù stabile durante tutta la vita, il microbioma è estremamente dinamico e può essere influenzato da numerosi fattori: età, dieta, ciclo ormonale, viaggi, terapie, e malattie. La colonizzazione inizia subito dopo la nascita. La composizione del microbiota nel bambino sembra essere influenzata dal tipo di parto e dal tipo di alimentazione. Numerosi studi hanno evidenziato una ampia variabilità intra-individuale nella composizione del microbiota del neonato specialmente durante il primo anno di vita. GERARCHIA TASSONOMICA regno: i.e Bacteria divisione o phylum: i.e. Proteobacteria classe: i-e. γ-proteobacteria ordine: i.e. Enterobacteriales famiglia: i.e Enterobacteriaceae genere: i.e. Escherichia specie: i.e. coli Metagenomica: studio del DNA del microbiota Per studiare il microbiota, venivano prelevati campioni di feci e da questi isolato il DNA. L’isolamento, la identificazione e la quantizzazione dei microrganismi del tratto gastrointestinale con le tecniche di coltura convenzionale risultava un compito assai arduo. Queste tecniche permettevano di isolare solo il 10-25% del microbiota, questo perché la maggior parte dei microrganismi presenti nell’intestino sono anaerobi. Più tardi con l’avvento di tecniche di coltura anaerobica, i generi dominamti sono stati identificati: i.e Bacteroides, Clostridium, Bifidobacterium etc. Next Generation sequencing-based approaches for metagenomics. Starting from an environmental sample of interest , total DNA and/or RNA are extracted . Three different sample preparation strategies can be used depending on the project aims: 16 s rRNA Sequencing, Shotgun Sequencing, and Metatranscriptomics . Usually, the 16S rRNA procedure allows sample multiplexing while a higher coverage is required for the others. After sequencing , specific bioinformatic pipelines are used for data analysis. Clinica Chimica Acta 451 (2015) 97–102 Lo sviluppo della next-generation sequencing (NGS) ha ampiamente facilitato gli studi di metagenomica, rendendoli più fruibili dalla comunità scientifica. I metodi usati che si basano sulla next-generation sequencing per gli studi di metagenomica sono di due tipi: (1) utilizzano primers specifici per amplificare i geni che codificano per 16S rRNA, (2) Utilizzano random primers per amplificare tutti i geni microbici (whole-genome shotgun sequencing) Il sequenziamento dei geni batterici prevede una analisi metagenomica del DNA che codifica per rRNA 16S. La regione 16S è piccola (1.5 Kb) e altamente conservata, con 9 siti ipervariabili che sono sufficienti a differenziare varie specie batteriche. Il DNA viene estratto da un campione (non è più necessaria la coltura dei microbi). I geni che codificano per rRNA 16S vengono amplificati usando specifici primers, e poi vengono sequenziati . Successivamente le sequenze 16S vengono amplificate, identificate e raggruppate in unità tassonomiche in base alla sequenza usando databases. E’ importante considerare che la metodica basata sul sequenziamento del rRNA 16S è ampiamente usata per gli studi sul microbioma, ma è limitata ai batteri, in quanto parassiti e virus non hanno rRNA 16s. Whole-genome shotgun sequencing Con questa metodica il DNA viene prima estratto, amplificato usando random primers, sottoclonato e poi sequenziato per produrre una libreria di DNA rappresentativa della popolazione microbica e virale. Dopo il sequenziamento l’enorme numero di letture ottenute può essere analizzato per individuare le specie presenti usando databases come per esempio KEGG o SEED Biochimica et Biophysica Acta 1842 (2014) 1981–1992 Metagenomica permette di identificare l’abbondanza e la diversità della Comunità microbica ma anche il contenuto genetico e le possibile protein codificate dalla comunità microbica Metatrascrittomica: studio dell’RNA del microbiota, permette di individuare quali sono i genitrascritti. Il numero dei trascritti serve a comparare la differenze di espressione genica tra differenti comunità microbiche. Metabolomica: è un altro campo in espansione nello studio del microbiota e si occupa di identificare e quantizzare le molecole prodotte dal microbiota e di studiare quale ruolo svolgono nel mantenimento della salute o nell’insorgenza della malattia nell’ospite Viromica: studio del genoma dei virus del microbiota. I batteriofagi influenzano la diversità e la composizione dei batteri nel microbiota. I batteriofagi sono antibatterici naturali, regolano quindi la crescita batterica inducendone la lisi oppure ne favoriscono la crescita conferendogli vantaggi funzionali. Per esempio, la ridottà diversità batterica che si osserva nella malattia di Crohn e nella colite ulcerativa è stata associata ad una composizione virale abnormale. La composizione del microbioma differisce tra individui adulti e individui anziani. La maggior parte del microbiota umano vive nell’intestino. Solo nel colon la densità delle cellule microbiche supera 1011 cellule/g di contenuto che equivale a 1–2 kg di peso corporeo. In aggiunta, si stima che il microbioma umano conti più di 5 milioni di geni differenti. Più di mille differenti specie colonizzano l’intestino umano, che appartengono ad un piccolo numero di phyla. I più abbondanti sono i Firmicutes, Bacteroidetes e Actinobacteria, mentre Proteobacteria, Fusobacteria, Cyanobacteria e Verrucomicrobia sono generalmente meno rappresentati. Nonostante la grande variabilità interindividuale del microbiota intestinale, è stato identificato un “core” di microbioma , condiviso dagli individui sani che evidentemente svolge un ruolo importante nel mantenimento dello stato di salute. Il microbioma intestinale svolge numerose funzioni: digestione dei polisaccaridi, sviluppo sistema immunitario, difese contro le infezioni, sintesi di vitamine, depodito di grasso, regolazione dell’angiogenesi e sviluppo del comportamento. I geni del microbiota codificano per proteine necessarie alla sopravvivenza dell’ospite, e non sono codificate dal genoma umano. Un microbiota sano deve includere specifiche combinazioni di famiglie microbiche,moduli metaboloci, vie regolatorie e tutte quante insieme promuovono una stabile “ecologia” associata all’ospite. Le funzioni principali svolte dal microbiota sano sono: trascrizione, traduzione, produzione di energia, produzione di componenti strutturali, adesione alle cellule dell’ospite, produzione di composti necessari all’ospite. Un microbiota sano deve essere altamente diversificato e stabile nel tempo, resistente (capace di resistere alle perturbazioni) e resiliente (capace di tornare ad uno stato salutare in breve tempo). Aspetti funzionale del normale microbiota intestinale Il microbiota intestinale mantiene una relazione simbiotica con la mucosa intestinale e svolge funzioni metaboliche, immunologiche, e protettive per l’intestino negli individui sani. Il microbiota intestinale prende i suoi nutrienti dalla dieta dell’ospite, viene considerato come un organo dotato di grande capacità metabolica Il microbiota intestinale prende i suoi nutrienti dai carboidrati. La fermentazione dei carboidrati sfuggiti alla digestione e degli oligosaccaridi da parte dei batteri del colon come i Bacteroides, Roseburia, Bifidobacterium, Fecalibacterium, and Enterobacteria porta alla sintesi degli acidi grassi a catena corta (SCFA) come il butirrato, il propionato e l’acetato. Questi costituiscono una fonte di energia per l’ospite e hanno un grande effetto benefico sulla salute dell’intestino in quanto sono dei modulatori dell’infiammazione, sono vasodilatatori e controllano la motilità intestinale. Il butirrato è anche un substrato per l’epitelio del colon, l’acetato e propionato per i tessuti periferici. Figure shows a schematic of the gut microbiota involved in the metabolism of short-chain fatty acids. Acetate and lactate are shown as intermediates. Representative species and phyla are indicated based on information from cultured microorganisms. Bacteroides , the predominant organisms that performs carbohyrate metabolism express genes such as: glycosyl transferasea, glycoside hydrolases and polysaccharide lyases. Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology 9, 577-589 (October 2012 Il microbiota intestinale esercita un ruolo benefico nel metabolismo dei lipidi in quanto sopprime l’inibizione dell’attività della lipoproteina lipasi negli adipociti Bacteroides thetaiotaomicron aumenta l’efficacia dell’idrolisi lipidica up-regolando l’espressione di una colipasi necessaria alla lipasi pancreatica per la digestione dei lipidi. Numerosi trasportatori di aminoacidi presenti sulla parete batterica facilitano l’ingresso degli aminoacidi nei batteri , dove numerosi prodotti genici convertono gli aminoacidi in piccole molecole segnale e peptidi antimicrobici (batteriocine). Per esempio la conversione della L-istidina ad istamina da parte dell’enzima batterico Istamina decarbossilasi, e la conversione da glutammato ad acido γ-aminobutirrico (GABA) da parte della glutammato decarbossilasi. La sintesi della vitamina K e di numerosi componenti della vitamina B è una delle principali funzioni del microbiota intestinale. I Bacteroides sintetizzano acido linoleico coniugato (CLA) noto per la sua azione antidiabetica, antiaterogenica, antiobesogenica, ipolipidemica e immunomodulatoria Il microbiota intestinale, e specialmente Bacteroides intestinalis, Bacteroides fragilis e E. coli, hanno la capacità di deconiugare e idratare gli acidi biliari primari e di convertirli in acidi biliari secondari (acido deossicolico e acido litocolico) nel colon. La normale flora batterica intestinale fa aumentare nel siero la concentrazione di acido piruvico, acido citrico, acido fumarico e acido malico, tutti indicatori di alto metabolismo energetico. Flora essenziale o benefica Tra i batteri “amici” che ospitiamo nell‟intestino ci sono: Lactobacteria, Lactobacillus plantarum Bifidobacteria,Lactobacteria, Propionobacteria, Peptostreptococci e Enterococci. I batteri “buoni” sono anche chiamati probiotici. Svolgono una miriade di funzioni vitali nel corpo. 26 27 Flora essenziale e batteri “cattivi” Nel caso di una flora batterica salutare l’intera superficie dell’apparato digerente è ricoperta da batteri benefici In un corpo sano questi batteri predominano e controllano tutti gli altri microbi. Proteggono dall’invasione di altri batteri, parassiti, funghi, virus e tossine. Oltre a fornire una barriera fisica, producono sostanze simil- antibiotici che svolgono azione antifungina antivirale e antibatterica. 28 RUOLO DELLA FLORA BENEFICA - Digestione e assorbimento dei nutrienti - Digestione di proteine, carboidrati, fibre e grassi - Trasporto di vitamine, minerali e altri nutrienti attraverso la parete intestinale -Sintesi di nutrienti come vitamina K, vitamine del gruppo B e amino-acidi -Chelazione dei metalli pesanti -Modulazione del sistema immunitario -Prevenzione della crescita dei batteri patogeni -Regolazione dello sviluppo dell‟intestino -Produzione di ormoni che controllano lo storage del grasso nell‟ospite -Repressione della crescita batterica attraverso un effetto-barriera e inibizione della crescita di lieviti e batteri patogeni dovuta alla competizione con la flora salutare. 29 IMMUNITA’ La flora intestinale modula il nostro sistema immunitario, mantendo l‟immunità del corpo sempre attiva. Circa l‟83% della nostra immunità è localizzata nella parete intestinale. Uno squilibrio nella flora batterica può avere un impatto immediato sul sistema immune. 30 I phyla dominanti nell’intestino umano sono: Bacteroidetes, Actinobacteria, e Proteobacteria. La maggior parte dei batteri appartiene ai generi Bacteroides, Clostridium, Fusobacterium, Eubacterium, Ruminococcus, Peptococcus, Peptostreptococcus, and Bifidobacterium. Altri generi, come Escherichia e Lactobacillus, sono presenti in minor quantità. Le specie del genere Bacteroides da sole costituiscono circa il 30% di tutti i batteri nell’intestino, suggerendo che questo genere è molto importante per la salute dell’ospite 31 La dieta altera il microbiota intestinale La dieta modula la composizione della flora intestinale nell’intestino dell’oumo e dei topi. Il tipo di dieta seguita per un lungo periodo esercita notevoli effetti nel microbiota intestinale. Il microbiota intestinale umano si può suddividere in tre enterotipi. Ogni enterotipo è dominato da diversi generi: Bacteroides, Prevotella o Ruminococcus — ma non è condizionato da sesso,età o nazionalità. Gli enterotipi dominati da Bacteroides o Prevotella sono associati al consumo di una dieta ricca di proteine e grassi animali o carboidrati, rispettivamente. Cambiamenti nella quantità quotidiana di carboidrati ingeriti possono influenzare specifici gruppi di batteri nel colon in un breve periodo di tempo. I prebiotici promuovono una crescita selettiva di Bifidobacterium sp. in topi obesi, e questo aumento è correlato con una ridotta adiposità e più bassi livelli di citochine prodotte dai microbi come ad esempio lipopolisaccaride rispetto ai topi alimentati con high fat diet senza prebiotici. Topi alimentati con una dieta ricca di grassi hanno un ridotto numero di Bacteroidetes, e un aumento dei Firmicutes e Proteobacteria. Il trapianto di microbiora da topi obesi nutriti con dieta ricca di grassi in topi germ free ne ha aumentato l’adiposità molto più del trapianto del microbiota da topi magri. Cambiamenti nella dieta chiaramente alterano il microbiota intestinale , e queste alterazioni possono contribuire al fenotipo metabolico dell’ospite. SEPTEMBER 2012 | VOL 489 | NATURE | 243 Ruolo del microbiota nelle malattie La flora intestinale può anche contribuire all’insorgenza di patologie Può produrre tossine e carcinogeni Può causare sepsi e contribuire all‟insorgenza di cancro del colon, alla sindrome del colon irritabile, alla amlattia di Crohn‟,e alla colite ulcerativa 34 Cosa può danneggiare la flora intestinale antibiotici farmaci dieta povera inquinamento alcol steroidi stress infezioni vecchiaia radiazioni sostanze tossiche 35 Effetto degli antibiotici Possono alterare il numero dei batteri intestinali, riducendone la capacità di digerire alcune sostanze Possono causare diarrea irritando l‟intestino, cambiando i livelli di flora intestinale e permettendo la crescita di batteri patogeni. Creano antibiotico-resistenza Ogni volta che si prendono antibiotici si uccide la flora batterica benefica presentenell‟intestino. 36 Disbiosi intestinale Disbiosi: quando la flora intestinale è danneggiata o squilibrata . I microbi intestinali opportunistici inclusi lieviti, batteri dannosi, virus, e parassiti iniziano a prendere il sopravvento e può essere molto difficile eradicarli. 37 Quando la flora intestinale è danneggiata I batteri nocivi proliferano. Possono perforare e danneggiare il sottile strato di cellule epiteliali, permettendo ai batteri e alle tossine di entrare nel circolo sanguigno „leaky gut‟ syndrome (intestino poroso). 38 Alterazioni nel microbiota intestinale possono contribuire allo sviluppo di malattie. Quando si capiranno più cose riguardo alla composizione e alle funzioni del microbiota intestinale negli individui sani , e alle modifiche associate a specifiche patologie sarà possibile usare il microbioma come nuovo target per le diagnosi e per la terapia Most of the microbial activities indicated in the centre column are functions of the whole community of gut microbiota rather than being attributable to a single species. The balance of the community and its output determines the net contribution to health or disease. Abbreviation: SCFA, short-chain fatty acid. Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology 9, 577-589 (October 2012) The effects of gut flora on the CNS La flora intestinale modula l’espressione di numerosi geni i.e. BDNF, NMDA, e recettori della serotonina. Comunica chimicamente con lo striato, l’ippocampo, l’amigdala, l’ipotalamo, e il cingolo. The gut flora influences stress-reaction Rodents with sterile intestines are anxious, more sensitive to stress, and exhibit less exploratory activity. La buona notizia è che si può ristabilire la flora batterica, scambiando la flora cattiva con quella buona 43 44 PROBIOTICI “Probiotics can improve intestinal function and maintain the integrity of the lining of the intestines 45 Definizione di Microrganismo Probiotico Il termine probiotico deriva dal greco pro e bios e significa “a favore della vita”. Recentemente la Commissione di Esperti FAO/WHO ha definito, con il termine probiotici i “microrganismi vivi che, ingeriti in un certo numero, esercitano degli effetti benefici sulla salute in aggiunta a quelli innati della nutrizione generale”. I probiotici sono dunque batteri che esercitano effetti positivi sulla salute umana. E‟ necessario che i microrganismi probiotici, quando assunti, siano: vivi e vitali non inattivati presenti in alto numero (si ritiene che debbano essere ingerite almeno 109 UFC al giorno). Inoltre è necessario che i benefici sulla salute siano dimostrati scientificamente da studi clinici sull‟uomo. MECCANISMI D‟AZIONE DEI PROBIOTICI: 1) INIBIZIONE DEI BATTERI PATOGENI - MODULAZIONE DELLA MIGRAZIONE NEUTROFILA -ELABORAZIONE ANTIMICROBICA DI SOSTANZE AD ATTIVITÀ -PREVENZIONE DELL‟INVASIONE BATTERICA PER POTENZIAMENTO DELLA BARRIERA INTESTINALE IL -PREVENZIONE DELL‟ADESIONE DI PATOGENI A RECETTORI MUCOSALI MECCANISMI D‟AZIONE DEI PROBIOTICI: 2) MIGLIORAMENTO DELLA FUNZIONE DELL‟ENTEROCITA E DELLA FUNZIONE DI BARRIERA -AUMENTATO PRODUZIONE DI ACIDI GRASSI A CATENA CORTA (SCFA) - INDUZIONE DELL‟ESPRESSIONE DELLA MUCINA MUC3 NELL‟INTESTINO -MIGLIORAMENTO DELLA PERMEABILITÀ INTESTINALE MECCANISMI D‟AZIONE DEI PROBIOTICI: 3) EFFETTI IMMUNO-MODULATORI -ALTERAZIONE DELL‟ATTIVITÀ DI ESPRESSIONE DI CITOCHINE DA PARTE DI CELLULE DEL SISTEMA IMMUNE -MODULAZIONE DEL FENOTIPO DELLA SUPERFICIE DELLE CELLULE DENDRITICHE E DELLA PRODUZIONE DI CITOCHINE •AUMENTO DEL NUMERO DI CELLULE CHE PRODUCONO IgA MUCOSALI •RIDOTTA PRODUZIONE DI TNF (TUMOR NECROSIS FACTOR) BATTERI PRINCIPALMENTE UTILIZZATI Lactobacillus Bifidobacterium Enterococcus Streptococcus L. acidophilus L. casei L. delbrueckii L. gasseri L. rhamnonsus GG L. cellobiosus L. curvatus L. fermentum L. lactis L. plantarum L. reuteri L. salivarius L. brevis B. longum B. bifidum B. adolescentis B. infantis B. breve B. animalis B. lactis Ent. faecalis Ent. faecium S. thermophilus S. salivarius CRITERI DI SELEZIONE DEI CEPPI: •SICUREZZA •EFFICACIA •STABILITA’ MAGGIORE EFFICACIA SE MAGGIORE CONCENTRAZIONE • VSL#3 probiotic induced changes are associated with an increase in the levels of a short chain fatty acid (SCFA) and butyrate. • VSL#3 is a high-concentration probiotic preparation of eight live freezedried bacterial species that are normal constituents of the human gastrointestinal microbiota, containing four strains of lactobacilli (Lactobacillus casei, L. plantarum, L. acidophilus and L. delbrueckii subsp. bulgaricus), three strains of bifidobacteria (Bifidobacterium longum, B. breve and B. infantis) and Streptococcus salivarius subsp. Thermophilus . • Probiotics (similar to VSL#3) altered the gut flora composition; for example decreased firmicutes and increased bacteroidetes and bifidobacteria and caused an improvement in metabolic efficacy. • In addition, the change in gut microbiota induced diverse production of SCFAs that in turn stimulate GLP-1 secretion from L-cells, a type of intestinal endocrine cells that is found primarily in the ileum and large intestine, to enhance metabolic health and improve insulin sensitivity and diabetes. Furthermore, it is recognized that the anti-inflammatory function of probiotics assists in treating low grade inflammation . Inflammation is associated with obesity, insulin resistance and diabetes and observed reduction in the inflammatory response can be attributed to probiotics in animal models . Gut microbiome and metabolic syndrome Mohsen Mazidi, Diabetes & Metabolic Syndrome: Clinical Research & Reviews xxx (2016) xxx–xxx Prebiotici Prebiotici: sostanze non digeribili presenti nei cibi che portano effetti benefici all’ospite stimolando la crescita o l’attività di alcuni batteri presenti nel colon, migliorando la salute dell’ospite. 6th Meeting of the International Scientific Association of Probiotics and Prebiotics (ISAPP) in 2008 the definition of “dietary prebiotics” was updated as “a selectively fermented ingredient that results in specific changes in the composition and/or activity of the gastrointestinal microbiota, thus conferring benefit(s) upon host health”. Molte sostanze sono considerate prebiotici come i frutto-oligosaccaridi (FOS), inulina, galatto-oligosaccaridi (GOS), amido resistente (la frazione dell'amido che resiste al processo di idrolisi da parte degli enzimi digestivi dell'intestino tenue), pectina, arabinoxilano, grano integrale, e polifenoli. Revolutionary development adopting the concept of multiple interactions between host physiology, immunology, gut microbiota function and food is a matter of consensus between scientists and regulatory agencies. Best Practice & Research Clinical Gastroenterology 30 (2016) 27e37 Established prebiotics Name Obtained from/manufactured by Inulin Extraction from chicory root, Wheat, banana, onions, garlic, leek Fructo-oligosaccharides Tranfructosylation from sucrose, or hydrolysis of chicory inulin Galacto-oligosaccharides Produced from lactose by b-galactosidase, milk SOS (soy-oligosaccharides) Extracted from soya bean whey XOS (xylo-oligosaccharides) Enzymic hydrolysis of xylan IMO (isomalto oligosaccharides) Transgalactosylation of maltose Pyrodextrins Pyrolysis of potato or maize starch Radice di cicoria è una buona fonte di prebiotici. Circa la metà delle fibre contenute nella radice di cicoria è costituita dall'inulina, una fibra prebiotica. L'inulina nutre i batteri amici dell'intestino, migliora la digestione, e aiuta ad alleviare la stitichezza Può altresì contribuire ad aumentare la produzione della bile, che a sua volta favorisce la digestione dei grassi. Banana Le banane contengono piccole quantità di inulina. Se verdi, le banane sono anche ricche di amido resistente, che svolge importanti effetti prebiotici. La fibra prebiotica nelle banane facilita lo sviluppo dei batteri sani nell'intestino e riduce il gonfiore addominale La mela è ricca di pectina, un polisaccaride con proprietà prebiotiche. Nello specifico aumenta la quantità di butirrato Tarassaco Le fibre contenute nel tarassaco sono costituite soprattutto dall'inulina, che è utile per ridurre la costipazione, favorire la salute dei batteri buoni nell'intestino, e rinforzare il sistema immunitario Aglio, cipolla, porro Tra i prebiotici presenti nell'aglio, nella cipolla e nel porro troviamo l'inulina e i fruttooligosaccaridi (o FOS). I FOS migliorano la flora batterica intestinale, favoriscono la scissione dei grassi, e stimolano il sistema immunitario aumentando la produzione di ossido nitrico nelle cellule L'asparago contiene un buon apporto del prebiotico inulina. Gli asparagi promuovono una flora batterica intestinale più equilibrata, Le fave di cacao sono un'ottima fonte di flavanoli, che hanno proprietà prebiotiche utili per la crescita dei batteri intestinali sani. Radice di bardana La maggior parte delle fibre contenute nella radice di bardana è costituita da inulina e FOS, l'inulina e i FOS agiscono come prebiotici in grado di inibire la crescita dei batteri nocivi nell'intestino e di migliorare lo sviluppo dei microrganismi salutari. Al contempo, tali prebiotici stimolano i movimenti intestinali e la funzione immunitaria Orzo e avena L'orzo e l'avena contengono buone quantità di beta-glucani e amido resistente. Il beta-glucano è una fibra prebiotica che favorisce la crescita dei batteri buoni nel sistema digerente. Radice del Konjac La radice del konjac è ricchissima di fibre, di cui quasi la metà sono rappresentate dal glucomannano, un polisaccaride idrosolubile altamente viscoso. Il glucomannano è un alimento prebiotico efficace nel favorire la crescita dei batteri buoni del colon, nell'alleviare la costipazione, e nel rinforzare il sistema immunitario Semi di lino Le fibre dei semi di lino sono utili allo sviluppo dei probiotici e a regolarizzare la peristalsi intestinale, riducendo al contempo la quantità dei grassi assorbiti Le alghe marine rappresentano una grande fonte di prebiotici. Circa il 50-85% del contenuto delle fibre delle alghe è costituito da fibra solubile Alcuni studi hanno dimostrato che le alghe possono fornire molti benefici alla salute. Esse favoriscono la crescita dei batteri buoni nell'intestino, prevengono la proliferazione dei microrganismi nocivi, aumentano la funzione immunitaria, e diminuiscono il rischio di cancro al colon La radice di yacón (è molto simile alle patate dolci ed è ricca di fibre. I prebiotici principalmente presenti in questo tubero sono i frutto-oligosaccaridi (FOS) e l'inulina. La jicama, o patata messicana (è un tubero che contiene pochissime calorie ma molte fibre, tra cui l'inulina. Crusca di frumento La crusca di frumento costituisce lo strato esterno del chicco del grano. È un'ottima fonte di prebiotici. Contiene anche un tipo speciale di fibra nota come arabinoxilanooligosaccaridi (AXOS). Le fibre AXOS rappresentano più della metà del contenuto di fibre della crusca di frumento. La fibra AXOS della crusca di frumento è efficace nell'aumentare la presenza dei bifidobatteri nell'intestino In conclusione, gli alimenti prebiotici sono quelli ricchi di particolari tipi di fibre alimentari che favoriscono la salute dell'apparato digerente. I prebiotici promuovono lo sviluppo dei batteri buoni, come i probiotici, presenti nell'intestino, e aiutano in questo modo a risolvere vari problemi digestivi e a rinforzare il sistema immunitario. I cibi prebiotici possono altresì migliorare il metabolismo e prevenire diverse malattie Five Steps to a Healthy Gut (and a Healthy Body): We can follow these five simple steps to begin re-balancing our gut flora1.Eat a fiber–rich, whole foods diet. 2.Limit sugar, processed foods, animal fats, and animal protein. 3.Avoid the use of antibiotics, acid blockers, and anti-inflammatories. 4.Take probiotics daily. 5.Consider specialized testing. 63