ODONTOIATRIA VETERINARIA: UN MONDO DI DIVERSITA’ MORFOLOGICHE I DENTI: I denti, sono gli organi passivi della masticazione che allineati su ciascuna mascella formano l’arcata dentale superiore e l’arcata dentale inferiore. Le arcate dentali possono essere continue od interrotte da intervalli che si ripetono allo stesso livello da ciascun dato. Ogni intervallo è denominato diastema o barra. Barra I mammiferi, sono eterodonti; possiedono, denti di forma e dimensione differenti. Si riconoscono quindi su ciascuna arcata, procedendo dalla parte rostro-mediale: 1) Denti incisivi 2) Denti canini 3) Denti premolari 4) Denti molari I denti molari hanno la caratteristica di essere permanenti, sono quindi monofisari, mentre gli altri sono difisari. Come l’Uomo, i Mammiferi domestici sono difiodonti, presentano due generazioni di dentizioni. La prima dentizione è costituita da denti decidui, la seconda dentizione è formata dai denti permanenti. Il tipo dei denti presenti su ciascuna arcata può essere definito dalla formula dentaria; dopo l’eruzione, ogni dente rimane, in una cavità della mascella detta alveolo dentale. Denti Brachiodonti Semplici Possono essere presi gli incisivi o i canini dell’Uomo o dei Carnivori. Questi denti, essendo la loro corona breve e la loro eruzione rapida, sono praticamente completi quando iniziano ad usarsi. La corona è più o meno appiattita; Quando è intaccata dall’usura, si forma, una superficie pianeggiante, la faccia di occlusione o tavola dentaria. La corona presenta una faccia vestibolare e una faccia linguale circoscritta da una cresta ottusa, detta cresta marginale che forma, a livello del colletto un rilievo trasversale: il cingolo. Su questa cresta o sul cingolo si può osservare, da ciascun lato o da uno soltanto, un tubercolo dentale. La radice è sempre ben sviluppata nei denti brachiodonti e, talvolta, è più grossa della corona. BRACHIODONTI SEMPLICI Incisivi e Canini - Corona breve - Radice più voluminosa della corona Denti non radicolati e denti ipsodonti semplici I denti ipsodonti, la cui radice si forma tardivamente, si comportano inizialmente come denti non radicolati; i denti non radicolati sono formati soltanto da una corona, la cui parte infissa è sempre molto più lunga della parte libera. L’estremità libera porta una faccia occlusione, generalmente disposta di sbieco; tale forma è mantenuta dal consumo, che compensa l’accrescimento. I denti Ipsodonti presentano tutti gli aspetti intermedi tra i due precedenti. Quando la corona erompe, comincia a formarsi la radice; quando quest’ultima comincia a formarsi, la corona è già fortemente intaccata dall’usura. Ne risulta che i denti di questo tipo non sono mai completi. Dopo la formazione della radice, l’eruzione procede fino a quando il colletto arriva al livello gengivale. Si osserva allora la conformazione dei denti Brachiodonti Nei denti specializzati di alcuni Erbivori, (Cavallo), l’estremità di occlusione presenta prima dell’usura , un’invaginazione dello smalto, stretta ed assai profonda, che si prolunga fino all’interno del corpo del dente, denominata infundibulo dentario più o meno riempito dalla deposizione di cemento. Quando l’usura ha formato una tavola dentaria definita, la dentina messa allo scoperto si interpone tra due creste di smalto; tali rilievi fanno assumere alla faccia di occlusione il valore di una mola estremamente efficace. L’estremità del dente infissa, presenta un ampio foro dai margini assai sottili, che si restringe, progressivamente, allorché si forma la radice; dopo la costituzione dell’apice, il foro finisce per diventare puntiforme. IPSODONTI SEMPLICI - Incisivo centrale inf cavallo - Radice si forma tardivamente, sembrando all’inizio non radicolata - Quando si forma la radice divengono brachiodonti Denti Composti Gli incisivi, i canini e, spesso, i primi premolari hanno una sola radice. Sono questi i denti semplici ancora chiamati aplodonti. Al contrario, i molari e la maggior parte dei premolari sono denti composti e sembrano risultare dall’accollamento di più denti semplici. La corona porta una faccia di occlusione caratterizzata, dalla presenza di numerosi rilievi principali, denominati cuspidi. I I meno specializzati corrispondo ad un regime alimentare onnivoro: costituiscono il tipo bunodonte. Le cuspidi in questi denti sono basse, larghe e situate quasi su uno stesso piano, spesso complicate da piccoli tubercoli secondari. Nelle specie carnivore, le cuspidi sono generalmente in numero di tre, ineguali e soprattutto alte, appiattite in senso vestibolo-linguale e, nello stesso tempo, appuntite e taglienti. Questi denti prendono rapporto con i loro opposti come le lame di una forbice. Essi realizzano il tipo secondante o tubercolo-settoriale.Negli Erbivori, infine, le cuspidi, sono tutte uguali e di notevole altezza e sono unite per quasi tutta la loro larghezza, sia mediante accollamento diretto sia mediante pareti secondarie. Le cuspidi sono incurvate, formando altrettante semilune che caratterizzano il tipo selenodonte, particolarmente evidente nei Ruminanti. Negli Equidi, le pareti che uniscono le cuspidi sono inoltre complesse e provviste di numerose dentellature; vere muraglie che realizzano il tipo lofodonte. Le radici dei denti composti sono numerose. Alcune possono corrispondere, in maniera evidente ad una delle cuspidi della corona. Le diverse radici si uniscono più o meno completamente a livello del colletto. DENTI COMPOSTI Premolari e Molari La faccia occlusale ha più rilievi chiamati CUSPIDI CONTESTO DI RIFERIMENTO: Tutti i vertebrati, sono soggetti a patologie a carico della cavità orale. La tipologia di tali patologie è estremamente ampia, basti pensare alla innumerevole varietà di specie esistenti. Conseguentemente a ciò, anche le differenti dentizioni di fronte alle quali si troverà il Veterinario Odontoiatra saranno tra le più svariate. Margay Elefante Valrussa Alligatore, Coniglio, Grizzly Iena, Ippopotamo, Cinghiale Zebra, Gorilla, Leone Anche le specie aviarie presentano “Problemi dentali”, inquadrabili in quelle patologie a carico del loro apparato buccale e della loro cavità orale. Un esempio è rappresentato da questo esemplare di Pellicano Marrone deturpato dall’asportazione della parte superiore del suo Becco, opera di un pescatore. Ovviamente la struttura cheratinizzata del becco degli Uccelli non è paragonabile per struttura, mezzi di fissità e processi riparativi, a quella dei vertebrati. Ciò rende necessaria nella professione Odontoiatrica Veterinaria, una elevata professionalità e conoscenza dell’anatomia di base di ogni specie in esame, della conoscenza dei materiali odontoiatrici più idonei da usare caso per caso, rendendo questa specialità non solo affascinante, ma anche estremamente difficile. ESEMPI DI CASI ODONTOIATRICI IN ANIMALI SELVATICI: Caso n.1: Frattura Traumatica del Becco in una Aquila Nera Soggetto prima del trauma; soggetto traumatizzato; ricostruzione tramite materiale ortodontico Durante i successivi due anni dal trauma il soggetto è stato catturato ogni 30-60 gg per guidare la corretta. Restituito ad Integrum del Becco. Caso n.2 Trattamento Endodontico ad un Furetto dai Piedi neri Soggetto sottoposto a devitalizzazione del Canino superiore di destra, inseguito ad eccesiva usura e ad esposizione della polpa dentaria. Fasi del trattamento endodontico. Caso n.3 Estrazione dentale ad un Gorilla Estrazione del Canino superiore di destra Caso n.4 Ricostruzione dentale ad un Leone Africano Ricostruzione del IV Premolare inferiore di sinistra fratturato con materiale composito