Come fare DATABASE Query e dintorni Le tabelle collegate di Access sono molto pratiche per chi lavora in rete, perché permettono fare interrogazioni sui file remoti come se fossero in locale ▲ Ecco cosa sono gli errori ODBC e come aggirarli on le tabelle collegate c’è la possibilità di non modificare in alcun modo le fonti dati esterne, che possono essere server di database, applicazioni personalizzate o semplici fogli di Excel. La potenza delle tabelle collegate consiste nel fatto di poter essere oggetto di interrogazioni (query), come se si trattasse di normali tabelle di Access. La finestra di dialogo per collegare le tabelle presenta la possibilità di collegarsi solo a database Excel, DBIII/IV/V, Paradox e poco altro. Installando gli opportuni driver ODBC è possibile collegarsi a qualsia- C A destra: impostando la query come PASS-THROUGH si possono velocizzare le interrogazioni sulla tabelle ODBC collegate Sotto: si possono collegare tabelle esterne direttamente con i filtri di Access 254 PC WORLD ITALIA si sistema e fonte dati. Tali driver sono dei particolari software, che forniscono un’interfaccia standard per accedere ai formati di dati più disparati. Esistono driver per accedere a SQL Server, a database Lotus Notes, a dati residenti su AS/400 e a molti altri. Si può, quindi, usare Access per accedere a tutti i tipi di database, anche se non si conosce nulla di quello a cui ci si sta collegando. Le caratteristiche del driver stabiliscono la velocità di accesso ai dati remoti, la capacità di usare comandi specifici del database o la possibilità di fare tutte le operazioni di modifica, cancellazione e inserimento, come se si trattasse di una tabella locale. Trattandole come tali, Access consente anche di fare delle interrogazioni su tali tabelle, inserendole nella VISUALIZZAZIONE STRUTTURA. Quando si interrogano tabelle remote, capita spesso che si verifichino dei problemi di prestazioni. In generale, infatti, le tabelle risiedono su sistemi di rete o unità remote. A ciò si aggiunga la naturale lentezza dei driver ODBC. Per ovviare a questo inconveniente, nelle interrogazioni è possibile ricorrere a un’opzione presente nel menu QUERY/SQL SPECIFICO. L’opzione si chiama PASS-THROUGH e consente di inviare i comandi SQL direttamente al database originale senza passare per Access, cosa che di solito non avviene. Non lavorando su tabelle native di Access, tutte le operazioni devono esMAGGIO 2001 sere interpretate e tradotte (tramite il driver ODBC) nel linguaggio del database cui si sta accedendo. Attivando questa opzione è possibile effettuare delle interrogazioni impiegando le espressioni del linguaggio particolare di quello specifico database, ottimizzando le prestazioni. Soprattutto usando query di comando, è possibile migliorare molto le prestazioni delle proprie query e delle proprie applicazioni. GLI ERRORI ODBC Quando si lavora con fonti di dati ODBC non è raro imbattersi in errori. Per esempio, non capita di rado l’errore: ODBC - CONNESSIONE A NOME _ ORIGINE _ DATI NON RIUSCITA . Spesso viene visualizzato quando una tabella è contenuta in un database Access convertito da una versione 1.x o 2.0, collegata a un’origine dati ODBC che utilizza un driver e un gestore di driver a 16 bit. Access 2000, infatti, può aprire solo origini dati ODBC collegati che utilizzano le versioni a 32 bit del Gestore di driver ODBC (il file di sistema relativo è ODBC32.DLL) e del driver ODBC appropriato. Per correggere questo problema, è necessario creare un nuovo nome di origine dati a 32 bit, con lo stesso nome (DSN) per ciascuna origine dati ODBC collegata al database originale in versione 1.x o 2.0. Se non si è sicuri di quale fosse il nome di origine dati di partenza, è sufficiente aprire il database originario tramite la versione di Microsoft Access con cui è stato creato, aprire la tabella collegata in VISUALIZZAZIONE STRUTTURA e selezionare PROPRIETÀ TABELLA. La proprietà DESCRIZIONE DELLA TABELLA contiene la definizione della stringa di connessione ODBC. Il parametro visualizzato dopo la voce “DSN=” nella stringa di connessione è il nome dell’origine dati. Per visualizzare la parte restante della definizione, basta aprire il PANNELLO DI CONTROLLO di Windows 9x, fare doppio clic sull’icona ODBC (non sull’icona ODBC 32 bit). Nel menu a discesa FONTI DATI (Driver) fare clic sul nome dell’origine dati, quindi selezionare IMPOSTAZIONE per visualizzarne la definizione. Claudio Panerai