Percorso A L’imprenditore e l’azienda Lezione 4 L’azienda e i segni distintivi dell’impresa Usufrutto e affitto dell’azienda Il titolare dell’azienda può trasferire anche solo il godimento della stessa attribuendo ad un terzo il diritto di usufrutto o concludendo un contratto di affitto. Ricordiamo che l’usufrutto è un diritto reale su cosa altrui che attribuisce al titolare il potere di godere di un bene e di trarre dallo stesso tutte le utilità che può dare. I diritti reali assicurano un potere assoluto (il diritto può essere fatto valere nei confronti di tutti) e immediato (non è necessaria la cooperazione di altri soggetti) sulla cosa. L’affitto, invece, è un particolare contratto di locazione avente ad oggetto una cosa produttiva ed attribuisce all’affittuario un semplice diritto personale di godimento del bene. L’usufruttuario subentra nei rapporti giuridici preesistenti: succede nei contratti in corso di esecuzione per tutta la durata dell’usufrutto (art. 2558 c.c.) e nei crediti (art. 2559 c.c.). Non è però responsabile per i debiti aziendali, al contrario dell’acquirente di azienda commerciale. L’usufruttuario deve gestire l’azienda senza modificarne la destinazione (non può trasformare, ad esempio, un’officina meccanica in una macelleria) ed in modo da conservare l’efficienza dell’organizzazione e degli impianti e le normali dotazioni di scorte; egli inoltre deve utilizzare la ditta che contraddistingue l’azienda e non può cambiarla, ciò al fine soprattutto di tutelare l’avviamento (art. 2561 c.c.). L’usufruttuario ha poi un vero e proprio obbligo di gestire l’azienda, di continuare cioè l’esercizio dell’impresa: non è dunque sufficiente che si limiti a conservare il complesso aziendale senza mutarne la destinazione economica ma deve adoperarsi per gestirla al meglio ed evitare che possa perdere di competitività sul mercato. Le stesse disposizioni si applicano in caso di affitto dell’azienda (art. 2562 c.c.). 1