VIRUS VEICOLATI DAGLI ALIMENTI Introduzione • Dati epidemiologici e clinici dimostrano che i virus stanno assumendo crescente importanza come causa di malattie trasmesse dagli alimenti • Il numero di gastroenteriti virali è ancora comunque molto sottostimato • Solo dal 1982 il CDC ha iniziato a censirle Foodborne viruses: an emerging problem • Int J Food Microbiol. 2004 Jan 1;90(1): Koopmans M, Duizer E. National Institute of Public Health and the Environment (RIVM), Antonie van Leeuwenhoeklaan, 9, NL-3720 BA Bilthoven, The Netherlands. [email protected] Virus possibili cause di infezioni alimentari • Calicivirus: Saporivirus, Norovirus (virus di Norwalk o Norwalk-like) • Virus dell’Epatite E • Picornavirus: Poliovirus, nuovi enterovirus (68-71), Coxachievirus, Echovrus,Virus dell’Epatite A, Aichivirus • Reovirus • Rotavirus • Coronavirus • Paramyxovirus: Virus Nipah, Virus Hendra • Astrovirus • Adenovirus: trasmissione attraverso gli alimenti? • Altri possibili virus (torovirus, picobirnavirus, parvovirus)? Caratteristiche generali comuni • I virus trasmessi con gli alimenti sono generalmente di piccole dimensioni • Con un genoma costituito da RNA a singolo filamento – I Rotavirus e i Reovirus hanno un genoma a RNA a doppio filamento • Non dotati di envelope Modalità di trasmissione • Per i virus enterici a DNA non è stata chiaramente dimostrata la trasmissione attraverso il cibo • Non si moltiplicano o producono tossine negli alimenti ma sono da questi VEICOLATI • Specificità di recettore organo bersaglio, specie Contaminazione degli alimenti con i virus • Contatto con le feci o acque contaminate; • Contatto con suolo contaminato da materiale fecale; • Contatto con vomito; • Ambiente; • Aerosol Fonti di contaminazione • Le fonti di contaminazione sono varie: – Animali infetti – Insetti – Roditori – Secrezioni ed escrezioni umane Momento della contaminazione • La contaminazione può avvenire in qualunque momento durante le fasi di preparazione e distribuzione degli alimenti – Contatto con superfici contaminate – Contatto con altri alimenti contaminati con il virus – All’origine – Ad opera dell’operatore • Portatore sano che non rispetta determinate norme igieniche Alimenti associati alle infezioni virali • Alimenti coinvolti: – Acqua (una delle fonti principali) – Latte – Carne – Frutta – Prodotti vegetali – Prodotti della pesca (molluschi) Alimenti contaminati all’origine Fra gli alimenti contaminati all’origine vi sono • I prodotti ortofrutticoli – Contatto diretto durante l’irrigazione e la fertilizzazione – Captazione mediante le radici delle piante (dati con poliovirus e virus dell’epatite A insalata adsorbe sulla propria superficie una rilevante quantità di virus, che resiste al lavaggio domestico • I molluschi Dose infettante dei virus enterici • L’efficienza con i cui i virus ingeriti infettano non è nota • Evidenze epidemiologiche indicano per molti virus enterici una dose infettante molto bassa (10-100 unità virali) Generalità sulla patogenesi dell’infezione • La sola presenza dell’agente patogeno NON è condizione sufficiente a determinare la malattia virulenza, ospite, condizioni ambientali, biologiche, fisiche • Infezione primaria a livello dell’intestino tenue nella maggior parte dei casi replicazione a livello intestinale e liberazione insieme alle cellule infettate nel lume intestinale • Alcuni virus passano in circolo e attraverso il sangue ad altri organi, provocando infezioni secondarie • I virus vengono eliminati con le FECI ad alta dose (1081010 virus/g) controllo della contamizione! Ruolo dei molluschi eduli lamellibranchi nella trasmissione dell’infezione • I virus enterici eliminati con le feci attraverso gli scarichi arrivano alle acque superficiali • Sono più resistenti dei batteri ad una serie di trattamenti (clorazione) • Sopravvivono in mare fino a 130 giorni (più a lungo dei coliformi che vengono usati come indicatori di contaminazione sia delle acque che sei molluschi) • Temperatura è un fattore importante • I sedimenti marini costituiscono un reservoir di virus e li proteggono dall’azione inattivante di temperatura, pH, UV Ruolo dei molluschi eduli lamellibranchi nella trasmissione dell’infezione • I virus vengono trattenuti nei molluschi per diversi giorni • Anche se posti in acque pulite i virus permangono anche dopo che i coliformi sono stati eliminati • La legge (D. Lgs. 530/92) che regolamenta la commercializzazione dei molluschi tiene conto SOLO di parametri BATTERIOLOGICI (Salmonelle ed E.coli), per la mancanza di sistemi per la ricerca di routine dei virus • E’ tuttavia dimostrato che la presenza di virus non correla necessariamente con presenza-assenza dei batteri • I trattamenti depurativi a cui vengono sottoposti i molluschi provenienti da acque ritenute non idonee non sono sempre efficaci verso i virus enterici Effetti di depurazione sulla contaminazione virale dei molluschi • Cloro: sebbene sia efficace nei confronti dei batteri, non lo è nei confronti dei virus • Iodofori: utilizzati in Italia in concentrazioni da 0,1 a 0,4 mg/l. Riducono la quantità di batteri, ma non sono efficaci nei confronti dei virus (a meno di usare concentrazioni dannosi per i molluschi stessi) • UV: efficace nei confronti di batteri e virus. Non influenza i processi fisiologici dei molluschi. E’ molto utilizzato negli USA, ma necessita di acqua poco torbida, un flusso a strato sottile e lampade sempre efficienti Effetti di depurazione sulla contaminazione virale dei molluschi • Ozonizzazione: agisce sui batteri con azione combinata di ossidazione delle proteine e alterazione di strutture molecolari. Agisce anche sui virus a livello delle proteine • Depurazione dei mitili in stabulari: il tempo di rilascio dei virus è molto più lungo di quello dei batteri • Vasche per mantenere costanti e regolare parametri come salinità e temperatura che influenzano il metabolismo dei molluschi e il tempo di rilascio dei virus (molti virus permangono comunque per lungo tempo) Sopravvivenza dei virus negli alimenti sottoposti a trattamenti di conservazione o inattivazione • I virus enterici sopravvivono ad una serie di trattamenti di conservazione – Congelamento (settimane-mesi) – I molluschi sembrano fornire una sorta di protezione verso il trattamento termico (tessuto dei molluschi) – Durante i procedimenti di cottura, pur preservando la gustosità del prodotto è consigliabile porre attenzione ai tempi e alle temperature di cottura (cuore del prodotto) Enterovirus Picornavirus 'Pico (dal greco molto piccolo ) RNA Virus'. Se ne conosco piu’ di 200 serotipi e sono noti fin dall’antichita’ (Egitto ca. 1400 A.C.). FMDV (foot and mouth disease virus) e’ stato uno dei primi virus ad essere identificato (Loeffler and Frosch 1898). La poliomelite fu associata ad un virus fin dal 1909 (Landsteiner and Popper) Il virus fu isolato nel 1930 Classificazione: Grazie ad analisi molecolari vengono attualmente riconosciuti 5 generi Aphthovirus Cardiovirus Enterovirus Hepatovirus Rhinovirus Unassigned Total: 7 serotypes 2 serotypes 111 serotypes 2 serotypes (1 human, 1 simian) 105 serotypes 3 serotypes ~230 viruses Enteroviruses Le infezioni da enterovirus sono comuni; hanno un andamento stagionale con un picco in autunno; frequentemente non vengono diagnosticate: Polioviruses Coxsackieviruses group A Coxsackieviruses group B Echoviruses Enteroviruses Total: 3 serotypes 23 serotypes 6 serotypes 31 serotypes 38 serotypes 111 serotypes Patogenesi • L’ingestione di materiale contaminato con feci contenenti HAV determina l’infezione • Il virus si moltiplica nelle cellule dell’apparato gastroenterico (cellule epiteliali) • Segue la viremia cellule epatiche, renali, spleniche • Le particelle virali si riscontrano a livello di feci, contenuto duodenale, e precocemente (fase preitterica) in sangue e urina • Nelle feci il virus compare nella fase prodromica (incubazione 3-4 settimane) e raggiunge la massima concentrazione subito prima che compaia l’ittero Risposta dell’ospite al virus • Gli Ab compaiono in concomitanza con la diminuzione del titolo virale e con la comparsa dei danni epatici • La risposta immunitaria è complessa e ancora non ben caratterizzata • Non è chiaro il meccanismo di eliminazione dal fegato (cellule killer? Linfociti T citotossici?) Pericolo di epidemie • Nei paesi industrializzati possono verificarsi epidemie (contaminazione acque e alimenti da parte di portatori) • Il periodo di rilascio virale è maggiore durante l’ultima parte del periodo di incubazione La vaccinazione Antiepatite "A" La vaccinazione anti Epatite "A" è consigliabile per chi si reca in aree iperendemiche (Africa, sud-est asiatico, sud America) Il vaccino è costituito da virus coltivato in cellule diploidi umane ed inattivato con formaldeide La vaccinazione include la somministrazione per via intramuscolare in zona deltoidea, di 2 dosi, di cui la seconda ad un mese di distanza dalla prima Effetti collaterali: irritazione e tumefazione in sede di iniezione, febbre, cefalea, nausea Controindicazioni: il vaccino non va somministrato a soggetti con diatesi emorragiche o disturbi ematologici; ai bambini al di sotto di 1 anno; e va sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento I calicivirus Caliciviruses • I calicivirus umani vengono identificati comunemente in campioni di feci da pazienti affetti da diarrea • Questi virus non sono coltivabili in vitro • Non esistono modelli animali per lo studio della patogenesi • Sono ampiamente distribuiti e l’infezione e’ molto comune, specialmente nei bambini • Immunita’ nell’adulto??? Caliciviruses • L’infezione e’ associata a diarrea o vomito e dura da 1 a 4 giorni (periodo di incubazione 1-2 giorni). • La fonte piu’ comune di trasmissione sono gli alimenti e le bevande • Questi virus in alcune aree sono responsabili di almeno il 90% dei casi di gastroenteriti trasmesse dagli alimenti. Tassonomia • Sono virus con una tipica struttura a calice che sono stati identificati in diverse specie animali (uomo incluso) • I virus isolati dall’uomo causano gastroenteriti • La maggior parte dei calicivirus non e’ stata caratterizzata Sottotipi all’interno dei Calicivirus • Genere: Vesivirus – Specie prototipo: Swine vesicular exanthema virus • Genere: Lagovirus – Specie prototipo : Rabbit haemorrhagic disease virus • Genere: Noroviruses "Norwalk-like viruses" – Specie prototipo: Norwalk virus • Genere: Saporoviruses "Sapporo-like viruses" – Specie prototipo: Sapporo virus Norovirus • Le infezioni causate da norovirus si manifestano soprattutto – in contesti comunitari, – negli ospedali, – nelle case di riposo, – nelle scuole – o, tipicamente, in ambienti confinati, come ad esempio le navi da commercio e da crociera. Norovirus • Non coltivabili (problema diagnostico) – Osservazione al microscopio elettronico, presenza di anticorpi nel sangue – Da una decina d’anni sono stati sviluppati test diagnostici rapidi con l’uso di marcatori molecolari su campioni di feci • Ad oggi, sono noti quattro genotipi di norovirus, da GI a GIV, sottodivisi in almeno 20 cluster. Virus di Norwalk • Prende il nome dalla città dell’Ohio centro di una epidemia di gastroenterite nel 1968 • Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. • I sintomi sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali. • In qualche caso, si manifesta anche febbre • La malattia non ha solitamente conseguenze serie, la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni, senza complicazioni Terapia • Normalmente, l’unico presidio terapeutico è l’assunzione di liquidi per compensare la disidratazione • In particolare, la disidratazione può rappresentare una complicazione più seria per i bambini, gli anziani e i soggetti con precario equilibrio metabolico o cardiocircolatorio • Non esiste un trattamento specifico contro i norovirus né un vaccino preventivo • I meccanismi di immunizzazione contro i norovirus sono poco conosciuti, e l’immunità sembra durare solo alcuni mesi: lo stesso individuo quindi può essere infettato dal virus più volte nel corso della vita. Trasmissione del virus • Il virus è altamente infettivo: 10 particelle virali • Sono virus resistenti all’ambiente – replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale • Sono virus difficili da controllare – necessario applicare rigorose misure sanitarie per prevenirli e contenerli Trasmissione del virus • La trasmissione può essere a) interpersonale (per via oro-fecale o via aerosol), b) attraverso acqua o cibo infetti, c) per contatto con superfici contaminate • In diversi episodi epidemici, la fonte di contaminazione sono risultate essere cisterne di raccolta dell’acqua, o piscine, o fontane IN AMBITO ALIMENTARE: • La principale via di trasmissione oro-fecale è la contaminazione di cibi da parte di un alimentarista, produttore o distributore, subito prima del consumo • Gli alimenti possono essere contaminati anche alla fonte soprattutto da acqua infetta • Le principali epidemie “alimentari” sono associate al consumo di insalate, cibi freddi e tramezzini Misure di prevenzione in ambito alimentare • I norovirus sono a) resistenti nell’ambiente e b) sopravvivono a temperature sopra i 60°C e anche in presenza di cloro, normalmente utilizzato per disinfettare le acque potabili • Il virus viene rilasciato nelle feci per almeno 72 ore dopo la guarigione Accurata igiene personale degli addetti alla manipolazione e distribuzione dei cibi e bevande Virus dell’epatite E Virus dell’epatite E • Il virus dell’ epatite E (HEV) e’ il principale agente eziologico dell’epatite nonA e nonB a trasmissione enterica • E’ un virus sferico, privo di envelope, a ss RNA, con particelle di 32-34 nm in diametro • Era stato classificato fra i calicivirus (19881998), ma e’ ora classificato in un genere a parte Hepatitis E-like virus, – L’ analisi filogenetica delle regioni genomiche nonstructurali del virus non supportano la classificazione di HEV tra i Caliciviridae. Virus dell’epatite E • Anche se vengono riconosciuti 4 genotipi principali, e’ noto un unico serotipo of HEV • L’infezione da HEV e’ endemica nei paesi in via di sviluppo • Oltre 50 outbreaks sono stati reportati in Asia, the MedioOriente, Africa e Messico Induzione di anticorpi Proteine non strutturali Legame al citoscheletro degli epatociti Epatite E – Presentazione clinica • Periodo di incubazione: in media 40 giorni; Range 15-60 giorni • Letalita’: 1%-3%; Donne in gravidanza, 15%-25%. La severita’ della malattia aumenta con l’eta’ • Sequele: Nessuna identificata I sintomi dell’epatite da HEV sono simili a quelli di altre epatiti virali: dolore addominale, anoressia, urine scure, febbre, epatomegalia, malessere, nausea, vomito Il virus viene escreto con le feci fino a 14 giorni dopo la comparsa dei sintomi Non e’ stata evidenziata infezione cronica nei pazienti infettati con HEV Diagnosi • Non esistono test sierologici in commercio per la diagnosi di infezione da HEV • Esistono test in house: • ELISA and WB per rilevare IgM and IgG antiHEV nel siero, • PCR per rilevare HEV RNA nel siero e nelle feci Epatite E - Epidemiologia • La maggior parte degli outbreak sono legati ad acqua potabile contaminata da feci • La transmissione interumana ha un impatto minimo Come viene trasmessa l’infezione? • HEV e’ trasmessa per via oro-fecale • Acqua contaminata o cibo contaminato sono stati identificati come responsabili dei principali outbreaks • Acqua contaminata da feci • Mitili consumati crudi epidemie casi sporadici • Non ci sono evidenze di trasmissione sessuale o attraverso trasfusioni Reoviruses • Respiratory Enteric Orphan viruses – infettano il tratto respiratorio e intestinale, generalmente senza causare sintomi • Erano stati classificati erroneamente fra i Picornaviridae • Si conoscono >150 specie • Sono divisi in diversi gruppi, infettano invertebrati, vertebrati e piante • Sono caratterizzati da un genoma a d/s RNA Reoviruses Morfologia – Non presentano envelope – Sono icosaedrici con doppio rivestimento • Esterno ~80nm diametro; • Interno ~60nm diametro – Le particelle di Reovirus sono molto stabili nell’ambiente Proteins Patogenesi (Orthoreoviruses) • La maggior parte degli Orthoreovirus umani causano infezioni gastrointestinali e delle alte vie respiratorie • Generalmente sono asintomatici, occasionalmente causano febbre e molto raramente complicazioni severe Patogenesi (Rotavirus) • I Rotavirus sono la causa più comune di diarrea disidratante in neonati e bambini di età inferiore ai 3 anni Impatto • Negli USA, circa 2.7 milioni di bambini di età < 5 anni sono colpiti da diarrea causata da rotavirus ogni anno • Nei paesi in via di sviluppo l’impatto è anche superiore (20% al 70% sei ricoveri e almeno 1/3 dei morti per anno per sindromi diarroiche sono causate dai rotavirus) • Ricerca di sistemi per ridurre l’impatto Distribuzione mondiale dei circa 800,000 decessi causati ogni anno da rotavirus Trasmissione • Oro/Fecale • Il virus è stabile nell’ambiente e può essere trasmesso tramite cibo e acqua contaminati Vaccino • Due nuovi vaccini specifici per i rotavirus sono attualmente in clinical trials. – Rotarix è un vaccino monovalente, basato s rotavirus attenuato (ceppo RIX4414 di tipo G1) – RotaTeq è un vaccino pentavalente umano/bovino, basato su virus vivi attenuati G1, G2, G3, G4, e P1 Coronavirus Genoma • Non-segmentato, ssRNA, 27-31 kb • Il genoma funziona direttamente da mRNA Patogenesi • Questi virus infettano numerose specie di mammiferi e uccelli. L’esatto numero degli isolati umani non è conosciuto perché molti non crescono in coltura cellulare • Nell’uomo causano: – Infezioni respiratorie, che includono la Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS) – Infezioni enteriche (soprattutto nei neonati <12 mesi) – Sindromi neurologiche (rare) • Sono trasmessi per via orale, ma anche oro/fecale Coronaviruses - the cause of SARS • • • • • SARS is a type of viral pneumonia, with symptoms including fever, a dry cough, dyspnea (shortness of breath), headache, and hypoxaemia (low blood oxygen concentration). Typical laboratory findings include lymphopaenia (reduced lymphocyte numbers) and mildly elevated aminotransferase levels (indicating liver damage). Death may result from progressive respiratory failure due to alveolar damage. The typical clinical course of SARS involves an improvement in symptoms during the first week of infection, followed by a worsening during the second week. Studies indicate that this worsening may be related to patient's immune responses rather than uncontrolled viral replication. Coronaviruses - the cause of SARS • The outbreak is believed to have originated in February 2003 in the Guangdong province of China, where 300 people became ill, and at least five died. • After initial reports that a paramyxovirus was responsible, the true cause appears to be a novel coronavirus with some unusual properties. • For one thing, the SARS virus can be grown in Vero cells (a fibroblast cell line isolated in 1962 from a primate) - a novel property for HCoV's, most of which cannot be cultivated. • In these cells, virus infection results in a cytopathic effect, and budding of coronavirus-like particles from the endoplasmic reticulum within infected cells. Coronaviruses - the cause of SARS • The SARS virus is believed to be spread by droplets produced by coughing and sneezing, but other routes of infection may also be involved, such as faecal contamination, • Donnelly CA, et al. report that: – The most common reported symptom is fever (94%), with 51–72% of patients reporting general influenza-like symptoms, chills, malaise, loss of appetite, and myalgia. – Gastrointestinal symptoms are less common at presentation, including diarrhoea (27%), vomiting (14%), and abdominal pain (13%). – The mean incubation period of SARS is estimated to be 6·4 days. – The estimated case fatality rate is 13·2% for patients younger than 60 years and 43·3% for patients aged 60 years or older. – Case clusters have played an important part in the course of the epidemic. Identification • Amplification of short regions of the polymerase gene, by RT-PCR and nucleotide sequencing revealed that the SARS virus is a novel coronavirus which has not previously been present in human populations. • This conclusion is confirmed by serological (antigenic) investigations. • We now know the complete ~29,700 nucleotide sequence of many isolates of the SARS virus. • The sequence appears to be typical of coronaviruses, with no obviously unusual features, although there are some differences in the make up of the non-structural proteins which are unusual Therapy • There is currently no general agreement that antiviral drugs have been shown to be consistently successful in treating SARS or any coronavirus infection. • An inactivated vaccine against SARS recently began clinical trials, but even if successful will not be widelay available for a number of years. • New drugs targeted specifically against this virus are under development. Diagnostic tests • Serological testing – indirect fluorescent antibody testing and enzyme-linked immunosorbent assays (ELISA) which detect antibodies against the virus produced in response to infection. – Although some patients have detectable coronavirus antibody within 14 days of illness onset, definitive interpretation of negative coronavirus antibody tests is possible only for specimens obtained >21 days after onset of fever. • Molecular testing – RT-PCR tests specific for the RNA from this novel coronavirus. – This can detect infection within the first 10 days after the onset of fever in some SARS patients, but the duration of detectable viraemia and virus shedding is unknown, so RT-PCR tests performed too late could give negative results. – Commercial diagnostic tests are now available. Where did the SARS virus come from? • Coronaviruses with 99% sequence similarity to the surface spike protein of human SARS isolates have been isolated in Guangdong, China, from apparently healthy masked palm civets (Paguma larvata). • The unlucky palm civet is regarded as a delicacy in Guangdong and it is believed that humans became infected as they raised and slaughtered the animals rather than by consumption of infected meat.