LICEO TECNOLOGICO A. POZZO Classe terza LEZIONI DI GEOPEDOLOGIA EROSIONE Prof. Romano Oss EROSIONE L'erosione è quell'insieme di fenomeni che portano al modellamento della superficie terreste per cui i materiali solidi della crosta terrestre si staccano dalla loro sede originaria e se ne allontanano in conseguenza di: azioni geodinamiche di natura chimica e meccanica operate da agenti: abiotici (acqua, vento , calore, soluzioni acquose …) biotici (vegetali e animali) che possono essere accelerate o aggravate dall'azione dell'uomo. Il processo inverso, di deposito, è definito invece: “Sedimentazione” Una definizione più completa di erosione L’erosione è il fenomeno per cui la superficie terrestre, attaccata dai vari agenti chimici, fisici e biologici, subisce una continua demolizione; a questo processo di asportazione sono connessi quelli di trasporto dei detriti così formati e del deposito degli stessi. I problemi provocati dall’erosione comportano danni economici nel campo agricolo forestale, inoltre possono provocare direttamente o indirettamente pericoli a cose o persone per fenomeni quali frane, smottamenti alluvioni, eccetera. Da tutto ciò ne consegue che in ogni Paese vengono realizzati interventi per la difesa del suolo dall’erosione. Un’erosione viene definita "normale o geologica" quando la velocità della degradazione è sufficientemente lenta, per cui la velocità di formazione del suolo per decomposizione delle rocce compensa le perdite subite. L’erosione "accelerata" avviene quando l’asporto di detriti è più rapido della formazione del suolo, e spesso il risultato finale è l’affioramento in superficie della roccia nuda. Questo tipo di erosione è facilitata da interventi dell’uomo sul territorio i quali alterano il regime di degradazione delle rocce e la formazione del suolo in condizioni naturali. Tale accelerazione è causata in special modo dalla degradazione della copertura vegetale attraverso incendi, sostituzioni di coltivi alle aree boscate o alla vegetazione spontanea, errate lavorazioni, eccesso del calpestio, forte sfruttamento dei pascoli, errate tecniche agricole; ovviamente la situazione peggiora in maniera sensibile quando si opera su territori con forte pendenza. Idrometeorica Idrica Idroclastica Pluviale Grandinigena Nivale da Valanga Gelivazione Esarazione Marina Lacustre Reptazione Colate di fango Frane Litoranea Gravitativa Erosione Termoclastica Eolica Biologica Deflazione Corrosione Vegetali Animali Corrasione termica ASPETTI GENERALI I cicli attraverso i quali si manifesta il processo erosivo sono due: Peneplanazione dovuta prevalentemente all’azione dei fiumi e delle acque selvagge Pedeplanazione dovuta all’arretramento parallelo dei versanti Peneplanazione: dovuta all'azione erosiva prevalente dei fiumi e secondaria delle acque meteoriche selvagge. Si passa da una erosione fluviale con profilo a V con grande dislivello dei rilievi rispetto all'alveo attraverso varie fasi al paesaggio alla situazione di rilievi isolati a forma collinare e poco acclive attorno ai quali scorre lentamente il fiume entro ampi alvei. È difficile che si completi a causa della tettonica, variazioni climatiche e altre cause che fanno variare la morfologia terrestre. Pedeplanazione: caratterizzata dall'arretramento parallelo dei versanti che arretrano per piani paralleli perché l'azione erosiva è quella delle acque selvagge di scorrimento superficiale. I piani sono chiamati pedimenti e ampliandosi confluiscono in una zona pianeggiante chiamata pedepiano da cui si ergono isolati rilievi testimone. EROSIONE IDROMETEORICA Erosione Idrometeorica: l'acqua può agire sia allo stato liquido sia allo stato solido e si avrà erosione pluviale, grandinigena, nivale e da valanga. Le acque superficiali sia che derivino da pioggia sia che derivino da fusione di neve o grandine agiscono dapprima sui versanti (erosione idrometeorica diffusa) poi negli impluvi (erosione idrometeorica incanalata). Fasi dell'erosione idrometeorica Laminare Per incisione Per burronamento Nonostante l’erosione possa verificarsi sia per origine glaciale sia per cause eoliche, l’influenza maggiore è data dalla "erosione idrometeorica o idrica" Le acque meteoriche, una volta raggiunta la superficie terrestre, se questa ha un minimo di pendenza, scorrono su di essa per forza di gravità; esse compiono due azioni distinte: una di distacco delle particelle terrose, dovuta agli urti delle gocce e ai successivi processi chimici e fisici di disgregazione, l’altra di trasporto delle particelle distaccate ad opera del velo d’acqua che ricopre il suolo e poi tendono ad incanalarsi. Connessa al trasporto vi è l’abrasione del suolo e delle rocce dovuta alle stesse particelle trasportate. Le acque "incanalate" scorrono in un alveo stabile; producono una erosione lineare o fluviale con asportazione di materiali dal letto o dalle sponde del corso d’acqua. Si dicono invece acque "ruscellanti o selvagge", quelle che scorrono disordinatamente e formano i fenomeni di dilavamento; danno luogo all’erosione areale o superficiale tipica dei versanti. In genere il trasporto, vista la piccola energia cinetica dell’acqua ruscellanti, interessa le particelle fini di piccole dimensioni e i piccoli residui vegetali; tuttavia la continuità del fenomeno può condurre un arretramento dei versanti con la produzione di ingenti quantità di materiale solido. FASI DELL’EROSIONE IDROMETEORICA Erosione laminare o diffusa (sheet erosion): il trasporto delle particelle terrose segue generalmente le linee di massima pendenza ad opera del velo d’acqua che ricopre diffusamente il suolo; si ha così un logoramento pressoché uniforme su tutta la superficie ma con limitati spessori interessati. La risultanza di questo fenomeno è un finissimo reticolato di minuti rivoletti su aree uniformi e con pendenze lievi o su pendici maggiori ma ricoperte da un efficace manto vegetale. Può comportare: decapitazione del profilo del suolo; accumulo di scheletro in superficie; alternanza di zone erose e non erose. Erosione per rigagnoli (rill erosion); con l’evoluzione della erosione diffusa si formano sottili correnti idriche che finiscono per canalizzarsi entro incisioni già esistenti o formate dalla stessa corrente; in tal caso il suolo subisce un logoramento concentrato lungo particolari linee di deflusso. L’approfondimento è dato dalla pendenza e dalla copertura vegetale; nei coltivi o ex-coltivi questa forma di erosione tende a formarsi nei solchi d’aratura o tra le zolle abbandonate. Dopo un breve corso i rigagnoli si riuniscono in una unica incisione Burronamento o Erosione per fossi o vallecole a V o a U (gully erosion); con il proseguire dell’erosione concentrata la capacità erosiva si accentua così da formare incisioni profonde, fossi o burroni permanenti, non più cancellabili con le lavorazioni agricole. L’assetto a V o a U dipende dal tipo di materiale di base; questa forma di erosione avviene su versanti pressoché spogli, costituiti da materiali poco permeabili e alquanto erodibili. Questo tipo di erosione è la più grave e può intaccare anche la roccia madre. Tipica incisione a U di una valle glaciale Val Mazzia - Alto Adige EROSIONE NEI CORSI D’ACQUA Si tratta di una erosione lineare che può avvenire: a carico del fondo: erosione di fondo (abbassamento dell'alveo e dissesto delle pendici). Problemi per le fondamenta dei ponti sui fiumi a carico delle sponde: erosione laterale (allargamento del letto) franamento delle sponde e problemi a strade e ferrovie Erosione idroclastica: è provocata dall'acqua allo stato solido che esercita un'azione disgregante sulla superficie terrestre e si può ricondurre a due forme: Gelivazione: si verifica quando l'acqua penetra nelle fessure della roccia e, se la temperatura scende sotto lo zero, gela e aumenta di volume provocando disgregazione e distacco. È quella che forma i coni di detriti alla base delle pareti rocciose ripide. Fenomeno utilizzato dall'uomo per staccare grossi blocchi di roccia con cunei di Ontano impregnati d'acqua e conficcati nelle fessure della roccia. Esarazione: erosione glaciale conseguente al movimento dei ghiacciai. Il materiale abrasivo principale è costituito dai frammenti rocciosi (derivanti da gelivazione ed esarazione) incorporati nella massa di ghiaccio. Durante l'ultima glaciazione i ghiacciai hanno scavato le antiche valli fluviali trasformando l'originario profilo a V nel profilo a U come si vede nelle valli del versante alpino meridionale Val d'Aosta, Val d'Ossola, Valtellina, Val d'Adige. I ghiacciai più piccoli occupanti le valli laterali hanno dato luogo a una escavazione più lenta e contenuta e così si spiegano le "valli sospese" che si affacciano sulla valle principale: Val di Cembra al Zambel, Val di Non alla Rocchetta. Zone di più intensa esarazione hanno dato luogo ai grandi laghi alpini come il Garda, Como e Maggiore sormontati da soglie convesse con rocce incise da scannellature. Erosione Litoranea Forma di erosione che interessa il litorale: striscia di terra sottoposta all'azione morfologica delle onde. Interessa tanto le coste marine che quelle lacustri. L'Italia ha circa 7500 Km di costa sottoposta a erosione. Le sabbie e le ghiaie delle spiagge derivano sia dal trasporto fluviale sia dall'azione delle onde. Il moto delle onde fa sì che del materiale sia trascinato in profondità senza più risalire. Si arriva generalmente a un equilibrio tra il materiale portato dai fiumi e quello asportato dalle onde. Se il materiale fluviale è minore, o diminuisce per cause antropiche, avremo un arretramento della spiaggia e una vera erosione litoranea. Le cause sono dovute al prelievo di inerti lungo i fiumi e alla riduzione dell’afflusso d’acqua per derivazioni varie (usi industriali, agricoli, civili) BILANCIO DEI SEDIMENTI Lo studio della tendenza evolutiva di un litorale viene svolto considerando, per ogni unità fisiografica individuata, il bilancio costiero, riferito ad un periodo di tempo sufficientemente lungo. Si definisce unità fisiografica un tratto di costa lungo il quale i sedimenti vengono trasportati rimanendo confinati all'interno dei limiti estremi dell'unità; lungo tali limiti, quindi, gli scambi tra unità fisiografiche adiacenti sono da considerarsi nulli. Il bilancio dei sedimenti può essere applicato anche ad aree di controllo facenti parte di una unità fisiografica e fornisce utili indicazioni sullo stato e sul prevedibile futuro del litorale stesso, ponendo soprattutto in evidenza l'importanza relativa delle voci di bilancio attive e passive. Apporti di sedimenti Gli apporti da terra sono forniti dai corsi d'acqua e/o trasportati dal vento che manifesta la sua azione erosiva su promontori, falesie e dune di retrospiaggia. Gli apporti da mare sono convogliati verso riva dalle correnti trasversali e dagli apporti bioclastici. Asporti di sedimenti Gli asporti verso terra sono dovuti all'azione erosiva dei venti e delle onde oltre le linee di possibile ritorno o in specchi acquei interni. Gli asporti verso mare sono generati dal trasporto dei sedimenti più fini che si disperdono al largo in correnti di ritorno o in solcature sottomarine (canyons). Situazione di equilibrio Si dice che una spiaggia è in equilibrio se la posizione della battigia si mantiene costante nel tempo, sia pure attraverso le oscillazioni stagionali; il bilancio è in pareggio se gli allontanamenti di materiale equivalgono agli apporti. La spiaggia è instabile se predomina la tendenza erosiva o di accrescimento. Schema degli apporti e asporti dei sedimenti per una determinata area costiera di controllo. Costa in erosione. Tra le cause principali di arretramento della linea di riva si annovera la diminuzione degli apporti solidi da parte dei fiumi, conseguenza del trattenimento a monte di sedimenti da parte di briglie e invasi artificiali, di prelievi incontrollati di materiali e di cementificazioni delle sponde. Le opere di difesa dall'erosione litoranea possono essere di tipo longitudinale con asse parallelo alla riva (frangiflutti, muri di sponda) Le opere radenti o aderenti sono manufatti di tipo passivo-rigido, ubicati a terra, che hanno lo scopo di proteggere le infrastrutture presenti in prossimità della linea di riva o di difendere l'entroterra da inondazioni marine conseguenti a mareggiate. Le opere parallele e distaccate sono manufatti di tipo attivo-rigido, posizionati in mare, preferibilmente paralleli alla costa, che hanno lo scopo di provocare una dissipazione dell'energia del moto ondoso a distanza dalla riva (attenuandone il potere erosivo sui bassi fondali). Le opere trasversali sono costituite da strutture posizionate con asse ortogonale alla riva (pennelli e pettini), con lo scopo di proteggere la costa intercettando le correnti litoranee, in modo da contrastare i fenomeni erosivi in atto. L’erosione costiera, causata dal deficit di bilancio sedimentario delle spiagge, è un processo che potenzialmente interessa oltre 3000 km del territorio costiero nazionale, costituito per il 44% da coste basse sabbiose. Negli ultimi decenni si è osservato un diffuso e significativo arretramento della linea di riva in molte spiagge italiane. Il ripascimento artificiale consiste nel sostituire l’apporto fluviale e utilizzare materiali di scarto portando materiale dall'esterno (residui di cava, scavi fluviali). La spiaggia di Cala Gonone, Sardegna Orientale prima (sinistra) e dopo (destra) l’intervento con ghiaia. Erosione Gravitativa Si manifesta con la caduta, lungo pendii, a causa della forza di gravità di masse rocciose e terrose divenute incoerenti generalmente a causa dell'acqua che esercita un’azione disgregante e lubrificante. Si manifesta in tre forme principali Reptazione Colate di fango Frane REPTAZIONE Chiamata anche Soil creep. Il terreno sopra la roccia madre in situazione di pendenza tende a muoversi lentamente verso il basso come risultato del movimento delle particelle che lo compongono. Il fenomeno si riconosce perché i fusti degli alberi sono inclinati verso valle anziché essere verticali, i muri di sostegno sono crepati, presenza di terrazzi piccoli privi di vegetazione come l'effetto di una coperta su un piano inclinato COLATE DI FANGO Dette anche lave torrentizie. Notevoli quantità di materiali sciolti e trasportati dall'acqua, con tronchi d'albero e altri detriti. Si accumulano negli alvei dei torrenti e anche su versanti e vengono fluidificati dall'acqua piovana. Recentemente Siano e altri paesini della cinta vesuviana. L'aspetto di una colata varia a seconda della composizione granulometrica del materiale e della concentrazione. Nella letteratura anglosassone si distingue tra: mud flow (colate di fango): miscela con prevalenza di particelle fini (ricorrenti, per esempio, in ambiente appenninico oppure in ambiente alpino in presenza di grandi accumuli morenici a granulometria limosa). debris flow (colate detritiche): miscela caratterizzata dalla prevalenza di elementi di grosse dimensioni e spesso dalla totale assenza di frazione fine. Talora, la parte fine si allontana dal resto del materiale insieme con l'acqua. Queste colate sono in grado di trasportare massi isolati di grandissime dimensioni in grado di esercitare forze impulsive dagli effetti devastanti anche su strutture in cemento armato. Il fenomeno tipo debris flow e diffuso in Italia sia in ambiente alpino che in ambiente appenninico. (Colata detritica di Ravina) Esistono diversi meccanismi possibili di innesco delle colate: in seguito ad una frana il cui accumulo, arrestatosi nel corso d'acqua, viene interessato dalla corrente liquida conseguente ad una piena e mobilizzato; per immissione concentrata di portata entro un alveo i cui sedimenti vengono mobilizzati a causa dell'impatto di una corrente ad elevata velocità; per la presenza di una corrente liquida defluente sul deposito (alluvionale o di frana) saturo disposto su una pendenza elevata. L'innesco avviene in concomitanza del superamento della resistenza a taglio lungo un piano interno al deposito in alveo. Tale deposito può essersi formato per lento accumulo di materiali dalle sponde o improvvisamente per frana. Tutti questi meccanismi di innesco implicano che si verifichino le seguenti condizioni: precipitazioni di intensità superiore ad una certa soglia, variabile da regione a regione, in grado di provocare uno dei due processi citati come responsabili della formazione di una lava torrentizia; la disponibilità di materiale sciolto su versante o nell'alveo; pendenza sufficientemente elevata. FRANE Distacchi di falde di terreno che si risolvono con la caduta più o meno repentina e veloce di sfasciume roccioso. Le frane interessano anche la roccia madre. Verranno trattate in apposito capitolo Erosione termoclastica Chiamata anche corrasione è la disgregazione meccanica delle rocce in conseguenza di: Dilatazione per riscaldamento, contrazione per raffreddamento I diversi minerali che le compongono hanno diversa conducibilità termica e diverso coefficiente di dilatazione. (calcestruzzo e ferro). Il fenomeno comporta fessurazione e disgregazione, maggiore nelle rocce scure. La corrasione si riconosce in natura dai coni di detriti rocciosi che si notano alla base delle pareti rocciose. EFFETTI DELLA CORRASIONE Aspetti della corrasione Erosione Eolica Determinata dal vento e dipendente dalla velocità e frequenza dei venti, è molto localizzata, litorali e creste montane. Si presenta in due forme: Deflazione: asportazione dei materiali originatisi dalla disgregazione delle rocce. Corrosione: abrasione da parte delle particelle sabbiose trasportate dal vento Lungo le spiagge sabbiose è molto forte e occorre consolidare il terreno erodibile con un manto vegetale, erbaceo, arbustivo, arboreo, consolidando anche le dune che vengono mosse dal vento come onde di mare. Il rimboschimento deve essere difeso con siepi vive (tamerice, fico d'India, Acacia) o morte (ramaglia, canne, teli di plastica), perpendicolari all'azione del vento. Generalmente l'intervento inizia utilizzando piante "pioniere" resistenti al vento e alla salsedine. Per difendere le colture agrarie si utilizzano i "Frangivento" barriere che disposte ortogonalmente alla direzione del vento ne diminuiscono la velocità. I frangivento sono vivi o morti. Si utilizzano quelli morti per colture intensive e poco estese come ortaggi e fiori, quelli vivi (pioppo, eucalipto, salice) per colture estensive come i seminativi e arboree. Le dune sabbiose si spostano in modo analogo alle onde del mare, in questo modo i deserti si muovono e avanzano. Erosione biologica Si concretizza sia nella disgregazione della roccia sia nel distacco di particelle rocciose dal suolo. Gli agenti sono: radici delle piante muschi licheni animali terricoli. Lungo le coste i datteri di mare e altri molluschi che con le loro conchiglie si attaccano alla roccia. L’erosione del suolo è un elemento importante di cui tenere in considerazione allorché vengono programmati interventi sul territorio; esistono una serie di fattori da considerare per la valutazione dell’erosione di una determinata zona: a) condizioni geolitologiche e idrogeologiche b) caratteristiche pedologiche c) condizioni morfologiche (pendenza, esposizione, quota, lunghezza versante) d) condizioni meteorologiche e idrologiche e) copertura vegetale tipo di associazione vegetale (specie vegetali, densità della copertura, tipo di coltura, tecniche colturali) f) tecniche sistematorie Delle formazioni geologiche più erodibili proviene la maggior parte del trasporto solido dei corsi d’acqua. Per poter valutare questo fenomeno quando si deve operare sul territorio (sistemazioni idraulico-forestali; costruzione di bacini artificiali; ecc.) è stata proposta una scala di erodibilità delle rocce Erodibilità bassissima = rocce magmatiche e metamorfiche: graniti; porfidi; basalti; gneiss, ecc. Erodibilità bassa = rocce carbonatiche compatte: calcari, calcari dolomitici; calcari marnosi; travertini; ecc. Erodibilità media = rocce clastiche compatte: arenarie; tufi vulcanici; conglomerati non carbonati; gessi; ecc. Erodibilità medio-alta = rocce metamorfiche alterabili in senso argilloso e rocce stratificate con intercalazioni argillose: filladi; scisti; flysh arenaceo-marnoso; flysch arenaceo-argilloso; ecc. Erodibilità alta = rocce argillose o a cemento argilloso: argille; marne: morene argillose; terre rosse; galestri; ecc. Erodibilità altissima = rocce clastiche grossolane incoerenti: ghiaie, sabbie; limi; detriti di falda; depositi alluvionali; conglomerati poco cementati; ecc. Conseguenze dell'erosione 9Perdita di terre coltivate 9Sedimentazione e innalzamento degli alvei (fiumi pensili) 9Allargamento degli alvei fluviali e perdita di terra coltivabile 9Valanghe e frane con danni all'uomo e alle sue opere 9Arretramento delle spiagge e perdita di valore turistico