IL TUO CAVALLO E’ UN ALBERGO? IV PARTE: BATTERI E VIRUS Complimenti: è stata dura ma ce l’abbiamo fatta! Ora che abbiamo capito come chiudere la porta ad artropodi ed elminti possiamo tirare un sospiro di sollievo…magari!!! Altri ospiti bramano di entrare e soggiornare nel nostro “albergo cavallo”: protozoi, funghi, batteri e virus. Con questo articolo andremo a conoscere soprattutto questi ultimi due gruppi di microrganismi. I batteri sono microrganismi cellulari a volte così piccoli da no essere visibili neppure al microscopio ottico, ciò nonostante una singola cellula microbica è capace di realizzare i suoi processi vitali di crescita, produzione di energia e riproduzione indipendentemente da altre cellule sia dello stesso tipo sia diverse. Ovviamente saranno presenti in maggior abbondanza dove trovano nutrimento, umidità, e temperatura adeguata al loro accrescimento e alla loro moltiplicazione; questo spiega perché crescono abbondantemente nel cavo orale, nell’apparato respiratorio, nel tratto intestinale ad esempio: basta pensare che un terzo del peso secco delle feci è rappresentato da batteri! Molti di questi, per fortuna, sono innocui e utili in quanto costituiscono la normale flora microbica. Ma allora quando nasce la malattia? Il termine patogenicità indica la capacità di un microrganismo di causare malattia in condizioni naturali e un batterio viene detto patogeno tipico se causa invariabilmente malattia, oppure patogeno opportunista, se rimane nell’organismo come commensale fino al momento in cui non si abbassano le difese dell’animale, solo allora può causare malattia. Il grado di infettività di una malattia serve a misurare proprio la facilità con cui un germe supera le difese dell’ospite e causa la malattia. Per contagiosità invece va intesa la trasmissibilità della malattia da un soggetto malato ad uno sano. La parola Tetano vi dice nulla? Ebbene il Tetano è una malattia infettiva (sostenuta da Clostridium tetani) ma non contagiosa, in quanto non si trasmette da animale malato al soggetto sano, ma si instaura soltanto attraverso la contaminazione di una ferita con materiale infetto. Altri batteri responsabili di patologie respiratorie (Streptococcus equi, Rodococcus equi, Pasterella multocida, ecc), patologie gastroenteriche (Salmonella, Actinobacillus equuli, Rodococcus equi, ecc.), patologie uterine (Salmonella abortus equi, Candida albicans, E. Coli, Staphilococcus aureus, ecc) ad esempio risultano essere infettive e contagiose. Non a caso si dovrebbe ricorrere alla così detta “quarantena” quando in scuderia c’è un animale malato o quando ne arriva qualcuno di nuovo di dubbia provenienza. In questo ultimo caso infatti, il cavallo potrebbe essere in un periodo di incubazione della malattia, asintomatico (malato ma senza sintomatologia clinica apparente) o portatore sano. Soltanto il vostro veterinario saprà aiutarvi ad affrontare al meglio certe situazioni estremamente delicate con terapie e modalità di prevenzione adeguate. Quanto detto fino a questo punto non riguarda soltanto le malattie provocate dai batteri, anche per le malattie virali valgono le stesse definizioni sopraccitate, anche se tra batteri e virus esistono enormi differenze. In primis: i virus non sono cellule, ma strutture più semplici che necessitano obbligatoriamente di cellule viventi (animali, batteriche o vegetali) per produrre energia e riprodursi. I virus sono quindi totalmente dipendenti dalle cellule di qualsiasi altro organismo, per questo si parla di “parassitismo virale”. La trasmissione di un virus può avvenire in maniera: verticale: il virus passa dalla madre al feto o embrione durante la gravidanza o al più tardi attraverso l’assunzione di colostro o latte; orizzontale: a) per contatto diretto attraverso leccamenti, morsi, coito, ecc; b) contatto indiretto (tramite veicoli come l’acqua, il cibo, la lettiera, escrezioni, ecc o vettori biologici come insetti ematofagi o artropodi); c) trasmissione iatrogena (trasfusioni o terapie mediche). La via aerogena, un particolare tipo di trasmissione orizzontale indiretta, può essere sfruttata sia dal virus dell’Influenza, dal virus della Rinopolmonite ma anche da quello dell’Aborto equino: le piccole gocce di vapore possono costituire un veicolo molto pericoloso perché persistente e mobile. Fortunatamente per alcune patologie esistono piani vaccinali importantissimi per prevenire lo scatenarsi della vera malattia. Ma che cos’è un vaccino, come funziona e quali sono le patologie equine per le quali è possibile vaccinare lo vedremo nel prossimo numero.